Analisi dell'indagine Valutazione della situazione - 24 novembre - 27 novembre 2020 Eseguita tra i soci di HotellerieSuisse
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Analisi dell’indagine Valutazione della situazione 24 novembre – 27 novembre 2020 Eseguita tra i soci di HotellerieSuisse 11.10.2020 1
Quali misure adotterà nei prossimi sei mesi per garantire la liquidità? (Risposta multipla consentita) Quota intervistati N=449 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% Nei prossimi 6 mesi circa il 77% degli intervistati farà ricorso al Personale, compresi gli apprendisti in regime di lavoro ridotto 77% lavoro ridotto. La quota è aumentata dell’11% dall’ultima indagine Sospensione o rinvio degli investimenti o di lavori di manutenzione 67% (settembre 2020). I più colpiti sono gli alberghi di città: in questo Sospensione o rinvio delle misure pubblicitarie 47% comparto le aziende che ricorreranno a questa misura arrivano addirittura all’88%. Riduzione delle capacità aziendali 46% Blocco all’assunzione di nuovi obblighi 43% Quanto ai problemi di liquidità dovuti al coronavirus non si Riduzione degli straordinari 42% rilevano variazioni rispetto all’indagine di settembre: nei prossimi Licenziamenti 35% 6 mesi due terzi delle aziende alberghiere (67%) dovranno Riduzione dello stipendio del datore di lavoro 32% rinviare gli investimenti previsti. Chiusura temporanea dell’azienda 28% Il 46% delle aziende interpellate ridurranno le loro capacità Trattative con il proprietario per ridurre il canone di locazione 23% aziendali nei prossimi mesi. Da settembre questo dato è Accensione di un prestito senza fideiussione 16% incrementato di 7%. In tutte e tre le regioni verranno rimandate Apertura ritardata della stagione 14% anche le attività pubblicitarie (47%). Altro 11% Più di un terzo degli intervistati (35%) sarà costretto a licenziare Sospensione della collaborazione con società di consulenza 10% nei prossimi mesi. La situazione sul mercato del lavoro resta Attuazione di aumento di capitale presso i proprietari 10% preoccupante. (Parziale) cessione dell’azienda 4% N=449 Risoluzione dei contratti di tirocinio 2% 2
Quali misure adotterà nei prossimi sei mesi per garantire la liquidità? Quota intervistati N=449 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Personale, compresi gli apprendisti in regime di 66% lavoro ridotto 73% 88% Sospensione o rinvio degli investimenti o di lavori di 64% manutenzione 55% La quota delle aziende che dovranno ricorrere al lavoro 33% 75% Sospensione o rinvio delle misure pubblicitarie 41% ridotto è molto alta in tutta la Svizzera. Tra di esse, le Riduzione delle capacità aziendali (ad es. chiusure 31% 62% 37% imprese alberghiere di città risultano le più colpite. Il della ristorazione o di piani) 64% Blocco all’assunzione di nuovi obblighi (compreso… 39% dato trova conferma anche nei licenziamenti previsti. 35% 53% 37% La situazione non è cambiata dall’ultima indagine: gli Riduzione degli straordinari 43% 52% 18% alberghi urbani licenzieranno il triplo del personale Licenziamenti 33% 53% Zone alpine 29% rispetto agli alberghi delle regioni alpine (53% vs 18%) Riduzione dello stipendio del datore di lavoro 30% 35% Zone rurali e quasi il doppio rispetto a quelle rurali (53% vs 33%). Chiusura temporanea dell’azienda (senza chiusure… 14% 31% 40% Città Trattative con il proprietario per ridurre il canone di 7% locazione 20% 39% Il fatto che gli alberghi di città siano i più colpiti emerge Accensione di un prestito senza fideiussione 10% 11% 25% da quasi tutte le misure pianificate. Apertura ritardata della stagione 7% 27% 4% Altro (si prega di specificare) 13% 11% 10% Sospensione della collaborazione con società di 6% consulenza (ad es.nel revenue management) 4% 17% Attuazione di aumento di capitale presso i proprietari 8% 4% 13% (Parziale) cessione dell’azienda 3% 5% 4% Risoluzione dei contratti di tirocinio 1% 1% 4% 3
Quanti collaboratori prevede di dover licenziare (in %)? 2% N=195 In tutte e tre le regioni la maggior parte delle aziende che 81-100% 0% 2% prevede di licenziare dei collaboratori pensa di separarsi dal Quota dei collaboratori interessati 2% 20% del personale. Anche se l’ondata di licenziamenti è da 3% preventivare soprattutto negli alberghi di città, la quota dei 61-80% 4% 4% collaboratori in esubero risulta più alta nelle zone alpine. Il 14% 4% degli alberghi di montagna pensa infatti di licenziare il 41 – 60% 9% 11% Città 41-60% dei collaboratori. Nel caso delle strutture in città, lo ha affermato 14% Zone rurali 10% il 9% delle imprese. Dato che però, il comparto urbano è quello 7% Zone alpine più in sofferenza, dovrebbe segnare il record dei licenziamenti 21-40% 7% Totale 14% totali. 9% 79% 1-20% 79% 66% 76% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Quota intervistati 4
Quanto ritiene probabile che la sua azienda fallisca? N=416 Rispetto a giugno e settembre 2020, gli albergatori 3% 81-100% 5% ritengono più probabile che la loro azienda fallisca. 3% 3% Mentre a settembre circa il 6% (giugno: 3%) delle 6% 61-80% 4% aziende alberghiere si riteneva esposto al fallimento con Rischio di fallimento 4% una probabilità pari o superiore al 61%, a fine novembre 5% 18% il dato è salito già all’8%. 41-60% 11% 8% Città 13% Tra gli alberghi di città, la quota che si ritiene esposta a 15% Zone rurali 21-40% 8% questo rischio (61+) è addirittura del 9%. Se il valore è 7% Zone alpine 11% sceso rispetto a settembre, è aumentata 30% Totale 1-20% 34% drammaticamente (ovvero dal 18% al 27%) la quota 36% 33% degli alberghi che si reputano a rischio di fallimento con 28% un probabilità di almeno il 41%. 0% 37% 42% 35% 0% 10% 20% 30% 40% 50% Quota di aziende 11.10.2020 5
Quali strumenti di sostegno economico ritiene necessari e sensati nei prossimi 6–12 mesi? (Risposta multipla consentita) Quota intervistati N=438 Le due misure più necessarie si riferiscono al sostegno di 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Confederazione e cantoni per i casi di rigore in caso di Sostegno di Confederazione e cantoni per i casi di 66% perdita di fatturato di almeno il 40% e al tasso zero rigore in caso di perdita di fatturato di almeno il 40% Tasso zero garantito sul credito COVID-19 fino a CHF garantito sui crediti COVID-19. Quanto ai crediti, gli 500’000 per 8 anni 64% interpellati auspicano sia una proroga dei termini di Proroga del prestito COVID-19 (= termine di rimborso 55% rimborso da 5 a 8 anni, sia un esonero dal rimborso nei più lungo) a 8 anni (anziché 5 anni) Esonero del rimborso del prestito COVID-19 in casi di casi di rigore. Questa richiesta proviene soprattutto dalle rigore 55% strutture in città. Nessun aumento delle imposte sui salari per finanziare 55% le prestazioni sociali Armonizzazione delle regole per viaggiare con altri Le regioni alpine ritengono preminente soprattutto una paesi Schengen (Europa) 54% comunicazione chiara e positiva sullo svolgimento della Comunicazione chiara e positiva del Consiglio federale Totale 52% stagione invernale da parte del Consiglio federale e sulla stagione invernale sull’impiego dei test rapidi (vedere slide successiva). Impiego dei test rapidi di diagnosi del coronavirus nei 50% rami che offrono servizi forniti alla persona Indennità per lavoro ridotto per gli apprendisti 33% Dilazione del debito fiscale nel 2019 e compensazione 32% con l’anno fiscale 2020 Misure di promozione per posti di tirocinio nel nuovo 24% anno scolastico Ripristino del sistema di crediti COVID-19 per chi li 21% richiede per la prima volta Altro (si prega di specificare) 13% 6
Quali strumenti di sostegno economico ritiene necessari e sensati nei prossimi 6–12 mesi? (Risposta multipla consentita) N=438 Quota intervistati 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 66% Sostegno di Confederazione e cantoni per i casi di rigore in caso di perdita di fatturato… 10% 21% 35% 64% Tasso zero garantito sul credito COVID-19 fino a CHF 500’000 per 8 anni 11% 23% 30% 55% Proroga del prestito COVID-19 (= termine di rimborso più lungo) a 8 anni (anziché 5 anni) 10% 19%26% 55% Esonero del rimborso del prestito COVID-19 in casi di rigore 9% 17% 29% 21% 55% Nessun aumento delle imposte sui salari per finanziare le prestazioni sociali 10% 24% Totale 20% 54% Armonizzazione delle regole per viaggiare con altri paesi Schengen (Europa) 7% 26% Zone alpine 29% 52% Comunicazione chiara e positiva del Consiglio federale sulla stagione invernale 8% 15% Zone rurali 50% Impiego dei test rapidi di diagnosi del coronavirus nei rami che offrono servizi forniti… 7% 21% Città 22% 9% 33% Indennità per lavoro ridotto per gli apprendisti 7% 17% 32% Dilazione del debito fiscale nel 2019 e compensazione con l’anno fiscale 2020 5% 11% 15% 24% Misure di promozione per posti di tirocinio nel nuovo anno scolastico (ad es.… 5% 7% 13% 8% 21% Ripristino del sistema di crediti COVID-19 per chi li richiede per la prima volta 3%10% 5% 13% Altro (si prega di specificare) 1% 6% 7
Chiederebbe un secondo credito COVID-19 nelle prossime settimane se fosse di nuovo possibile farlo? N=312 70% 65% 64% 60% 53% 51% 47% 49% Più della metà delle aziende (53%) che hanno già richiesto 50% un credito COVID-19 ne chiederebbe un altro. Tra gli 40% 35% 36% alberghi di città, la quota è notevolmente più alta (64%). Gli alberghi delle zone rurali, invece, vi farebbero ricorso molto 30% meno (35%). 20% 10% 0% Totale Zone alpine Zone rurali Città Sì No 8
Chiederebbe un credito COVID-19 nelle prossime settimane se fosse di nuovo possibile farlo? N= 122 100% 90% 86% 80% 76% 76% Tre quarti delle aziende che non hanno ancora richiesto un 70% 66% credito COVID-19 continuerebbero a farne a meno. Questo 60% dato emerge con tutta evidenza nelle regioni alpine (86%). 50% La quota più alta (34%) di aziende che ne farebbero richiesta 40% 34% è stata registrata tra gli alberghi di città. 30% 24% 24% 20% 14% Nota: alla domanda hanno risposto solo le aziende che 10% finora non hanno richiesto il credito COVID-19. 0% Totale Zone alpine Zone rurali Città Sì No 9
Come pensa che sarà la stagione invernale (novembre 2020 – aprile 2021) a confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso (novembre 2019 – aprile 2020)? N=393 100% 95% 89% Le previsioni per la stagione invernale e il primo trimestre 2021 86% sono allarmanti. Tutte le zone prevedono affari miseri. Soprattutto 80% 76% gli alberghi di città guardano con pessimismo ai prossimi mesi. Il 95% degli alberghi urbani, infatti, preventiva un andamento 60% deludente del business. L’ottimismo scarseggia anche nelle zone rurali (89%). Anche la maggior parte degli alberghi delle regioni alpine teme una pessima stagione ma rispetto alle altre zone si 40% mostra più ottimista. 20% Le previsioni per i prossimi mesi sono peggiorate notevolmente 8% 3% 6% 4% 5% 7% 4% dall’indagine di settembre (zone alpine: 76% vs 56%; zone rurali: 1% 0% 89% vs 57%; città: 95% vs 90%). Totale Zone alpine Zone rurali Città Migliore Uguale Peggiore 10
Ha adeguato i prezzi per la stagione invernale (a confronto con il prezzo dei pernotti della stagione invernale 2019/2020)? N=415 80% Più della metà (55%) delle aziende hanno mantenuto invariati i 73% 71% prezzi per la stagione invernale in corso. Più di un terzo (32%), 66% invece, li ha ridotti. 60% 55% Si riscontrano però grandi differenze a livello regionale: la quota degli alberghi di città che hanno ridotto i prezzi per la stagione 41% invernale 2020– 2021 è tre volte superiore a quella degli alberghi 40% 32% delle zone alpine (66% vs 21%). Il fenomeno è riconducibile alla 26% scarsa occupazione dovuta al calo di domanda estera e al crollo 21% totale del turismo business. 20% 4% 6% 3% 2% 0% Totale Zone alpine Zone rurali Città Prezzi stabili Aumento prezzi Riduzione prezzi 11
Occupazione nel periodo novembre 2020 – febbraio 2021 N (Novembre) = 415 N (Dicembre) = 415 N (Gennaio) = 415 A novembre l’occupazione media in tutta la Svizzera era al 18%. N (Febbraio) = 415 Nell’ultima indagine era stata pronosticata al 24%. È calata 60% anche l’occupazione di dicembre (23% vs 31%). 46% In questo contesto si rilevano delle differenze a livello regionale. Dall’ultima indagine, l’occupazione di dicembre è scesa 40% leggermente anche nelle regioni alpine (dicembre 36% vs 40%), 36% 35% mentre in quelle rurali la quota è calata di 10% (19% vs 29%). Generalmente l’occupazione pronosticata per il periodo 26% 23% 23% dicembre–febbraio raggiunge il picco massimo nelle zone 20% 21% 18% 19% 18% alpine. Questi sono i mesi in cui la regione in questione genera 20% 16% 15% più fatturato. 13% 13% 12% 0% Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Totale Zone alpine Zone rurali Città 12
N=415 Nov. 2020 - feb. 2021 a confronto con l’anno scorso 97% 100% Come pensa che sarà il suo 80% 90% 85% 85% fatturato rispetto all’anno 60% 40% precedente? 20% 8% 3% 12% 14% 2% 1% 1% 2% 0% Total Alpin Land Stadt Weniger Umsatz Mehr Umsatz Keine Änderungen Una media del 90% delle aziende alberghiere prevede perdite di N=410 fatturato nei prossimi mesi. Quasi tutti gli alberghi di città (99%) si aspettano un calo del giro d’affari sia nei mesi a venire, sia per tutto Tutto il 2020 nel confronto con l’anno l’anno. Nelle regioni alpine e rurali una media del 13% delle imprese precedente prevede di conseguire un fatturato simile a quello dello stesso 99% 100% 94% 89% periodo dell’anno precedente. 80% 76% Quanto alle variazioni di fatturato attese per tutto il 2020, si rilevano 60% differenze più esigue: l’89% delle aziende alberghiere di tutta la Svizzera preventiva perdite di fatturato. Il 16% di quelle delle regioni 40% alpine, invece, pronostica un aumento del giro d’affari. È probabile 20% 16% 8% 7% 4% 4% 1% che il dato sia riconducibile alla stagione estiva soddisfacente. 0% 1% 0% Totale Zone alpine Zone rurali Città Meno fatturato Più fatturato Nessuna variazione 13
Stando alle sue previsioni, a quanto ammonta (in %) la perdita /l’incremento di fatturato per il periodo novembre–febbraio? N=394 In tutte le regioni si prevedono perdite di fatturato mediamente pari al -31%. Se la cavano meglio le aziende alberghiere delle regioni alpine, con un giro d’affari in calo del -18%. In quelle rurali la -49% -26% -18% -31% contrazione prevista del fatturato è di un quarto circa. Gli alberghi di città, invece, devono fare i conti con perdite drastiche (-49%). -100% -90% -80% -70% -60% -50% -40% -30% -20% -10% 0% Totale Zone alpine Zone rurali Città 14
Quale pensa saranno le sfide più ardue dei prossimi 6 mesi? N=416 Quota intervistati 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% Dall’ultima indagine non ci sono state grandi variazioni 26% Restrizioni ai viaggi e assenza di ospiti stranieri 25% in ordine alle sfide dei prossimi sei mesi. Si 22% 28% riconfermano al primo posto le limitazioni ai viaggi e 19% 22% Prenotazioni a breve termine l’assenza di ospiti esteri, che soprattutto le aziende 15% 20% delle zone urbane e alpine ritengono essere le più Domanda interna insufficiente 14% 18% 20% ardue. La quota di alberghi delle regioni rurali che 21% 17% considerano tali restrizioni un problema è più Problemi di liquidità 14% 17% 21% contenuta. Ciononostante, le aziende del comparto le 15% considerano l’ostacolo più grande. Assenze di collaboratori sintomatici in isolamento o quarantena coatta o in attesa per il test di diagnosi del coronavirus 14% 19% 11% 4% Inoltre, le regioni alpine vedono un grande problema Assegnazione dei posti vacanti a collaboratori qualificati 2% 6% 7% nelle prenotazioni a breve termine e nelle assenze dei 3% 3% collaboratori sintomatici. Nelle città il secondo ostacolo Altro (si prega di specificare) 3% 3% più grande risulta essere la domanda interna insufficiente e i problemi di liquidità. Totale Zone alpine Zone rurali Città 15
Campione Partecipanti: 452 alberghi Campione ramo alberghiero: Campione ramo alberghiero: Campione ramo alberghiero: posizione aziende numero camere classificazione 3% 5% 12% 15% 25% 42% 40% 35% 32% 28% 44% 18% Zona alpina Zona rurale Zona urbana 0 - 25 26 - 50 51 - 100 101 - 200 > 200 1-2 stelle + Swiss Lodge 3 stelle 4 stelle 5 stelle 16
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