AMBIENTE - Provincia di Lecco

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AMBIENTE
1. Tutela ambientale
2. Servizio idrico integrato
3. Tutela corpi idrici risanamento lago di Annone
4. Osservatorio rifiuti ed interventi per il miglioramento della raccolta differenziata
5. Controlli impianti termici
6. Utilizzo introiti derivanti dai canoni acque minerali
7. Contenimento ed eradicazione della nutria

           1. Tutela ambientale – attività autorizzativa

Le problematiche connesse alla salvaguardia e tutela dell’ambiente nel nostro territorio, che risulta
caratterizzato da una elevata antropizzazione, richiedono un costante impegno e una grande
sensibilità da parte della Provincia cui competono le funzioni di autorizzazione e controllo in merito
alle diverse matrici ambientali.

Notevole, in tal senso, è l’importanza del quotidiano lavoro compiuto in relazione alle numerose
istanze di autorizzazione in materia ambientale.

Nell’espletamento delle attività ordinarie le complesse dinamiche ambientali sono state affrontate
prendendo in considerazione la necessità di far coesistere le contrapposte esigenze delle diverse
componenti delle realtà economiche, sociali, produttive del mondo civile con la necessità di
tutelare e salvaguardare il territorio e l’ambiente.

Nell’espletamento delle competenze negli ultimi quattro anni sono state rilasciate oltre 690
autorizzazioni/concessioni in materia ambientale (tra autorizzazioni uniche ambientali,
autorizzazioni integrate ambientali, autorizzazioni per impianti di gestione rifiuti, autorizzazioni allo
scarico, autorizzazioni o concessioni per l’utilizzo di acqua pubblica, attività estrattive e
certificazioni di avvenuta bonifica), oltre 70 tra valutazioni di impatto ambientale, verifiche di
assoggettabilità a Via e valutazioni di incidenza, oltre 90 autorizzazioni alla posa di linee elettriche.

Nel corso del quadriennio sono, inoltre, stati esperiti oltre 950 procedimenti di gestione delle
sanzioni in materia ambientale.

E’ importante richiamare infine l’avvenuta stipula di una convenzione ad hoc di collaborazione in
materia ambientale tra Provincia di Lecco e Arpa Lombardia. La convenzione, stipulata per la
prima volta nel corso del 2019 e successivamente siglata anche nel 2020 e 2021, ha consentito sia
di incrementare l’attività di controllo sugli impianti di gestione rifiuti sia di usufruire del supporto di
Arpa nell’ambito delle istruttorie di impianti soggetti a autorizzazione integrata ambientale e a
procedure di Via o verifica di assoggettabilità a Via.

           2. Servizio Idrico Integrato

Secondo l’articolo 49 della legge regionale 26/2003 l’organizzazione del servizio idrico integrato
compete alla Provincia, che esercita questa funzione attraverso l’azienda speciale Ufficio
d’ambito, e previa acquisizione, in merito alle decisioni fondamentali, del parere obbligatorio e
vincolante della Conferenza dei Comuni appartenenti all’Ambito territoriale ottimale (Ato).

La Provincia determina gli indirizzi strategici dell’azienda e, con l’approvazione delle linee generali
di indirizzo per l’Ufficio d’ambito, il Consiglio provinciale ha costantemente assegnato priorità
all’adempimento agli obblighi comunitari in materia di fognatura, collettamento e depurazione con
particolare riguardo agli agglomerati in infrazione.
Nel corso degli anni è stato profuso un notevole impegno per la risoluzione delle problematiche
oggetto di procedure di infrazione comunitarie, le quali ad oggi possono dirsi superate: risultano
conclusi non solo gli interventi ritenuti funzionali a garantire l’adeguamento alla sentenza di
condanna per gli agglomerati della Valle San Martino e di Calco e per scongiurare la condanna per
l'ulteriore agglomerato di Premana, nel frattempo deferito alla Corte di giustizia europea, ma anche
la stragrande maggioranza delle opere di adeguamento degli agglomerati coinvolti nell'ultima
procedura aperta con l'invio alle Autorità italiane del parere motivato del 25/07/2019 e
denominati Centro lago di Lecco 2, Sponda orientale del ramo meridionale lago di Lecco,
Valmadrera, Lecco e Sponda orientale lago di Olginate.

Restano da ultimare le opere necessarie a sottoporre a trattamento di depurazione le acque reflue
urbane dei Comuni di Oliveto Lario e di Civenna, la cui conclusione è prevista nel primo semestre
del prossimo anno 2022, con le quali tutti gli scarichi fognari nel ramo lecchese del lago di Como e
tutte le fognature comunali della provincia di Lecco saranno allacciate agli impianti di depurazione.

In particolare si evidenzia il miglioramento delle prestazioni del depuratore di Lecco, per il quale si
registra un netto abbassamento delle concentrazioni di azoto nello scarico a decorrere dal mese di
aprile 2019, data di conclusione dei lavori sulla prima delle due linee dell'impianto.

Le ingenti risorse investite nella depurazione hanno infine consentito di cogliere un importante
risultato: nel 2020 Arpa ha espresso un giudizio di conformità degli scarichi rispetto ai limiti
prescritti per tutti gli impianti di depurazione provinciali di potenzialità maggiore di 2.000 abitanti
equivalenti, tranne che per un impianto limitatamente ai parametri azoto e fosforo.

A tutto il 2020 l'ingente mole di investimenti nel servizio idrico integrato è stata realizzata
mantenendo invariato il livello tariffario ai valori previgenti al 1° gennaio 2016, data di avvio della
gestione ventennale del servizio da parte della società pubblica Lario Reti Holding, direttamente
partecipata dai Comuni e dall’Ufficio d’ambito di Lecco.

In aggiunta all’invarianza dei corrispettivi, a maggior tutela delle utenze disagiate, dall’anno
tariffario 2016 è stato anche introdotto il bonus idrico, che si è poi deciso di mantenere a livello
locale ad integrazione del nuovo bonus introdotto a livello nazionale dall’Arera dal 1 gennaio 2018.
Il bonus integrativo locale è stato infine confermato, adeguando e potenziando le risorse ad esso
destinate, anche in occasione dell'ultima predisposizione tariffaria per il quadriennio 2020-2023.

Può dirsi infine completato il processo di riorganizzazione delle società pubbliche operanti nel
territorio provinciale che non avevano partecipato alla costituzione del gestore unico del servizio
idrico integrato e, pur non avendone più la gestione, avevano mantenuto la proprietà di alcune
delle dotazioni infrastrutturali funzionali all’erogazione del servizio.

Con l’affidamento ventennale della gestione a Lario Reti Holding, l’azienda ha anche avviato
un’attività informativa e formativa nei confronti dell’utenza del servizio idrico integrato con la
molteplice finalità di diffondere la conoscenza del sistema idrico, favorire l’uso consapevole della
risorsa acqua, garantire la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali e nella verifica
dell’effettivo miglioramento rispetto ai livelli dei servizi attesi.

           3. Tutela dei corpi idrici - Risanamento lago di Annone

La tutela e il risanamento dei corpi idrici ha costituito per la Provincia di Lecco, anche nell’ultimo
quadriennio, un obiettivo prioritario che è stato perseguito attraverso la promozione di interventi e
iniziative specifiche oltre all’ordinaria attività autorizzativa.

Uno degli interventi maggiormente significativi in tal senso è rappresentato dalle attività di
risanamento del lago di Annone.
Nel corso del ventennio 1970-1990 il lago di Annone ha subito un progressivo deterioramento della
qualità delle acque: l’elevato grado di trofia (quantità di nutrienti presenti) raggiunto dal lago ha
causato in più riprese, negli anni ’80, massive morie ittiche nel bacino est, che hanno reso evidente
la situazione di particolare gravità in cui versava il lago. L’elevata concentrazione di nutrienti (in
particolare fosforo) presente nelle acque determinava frequenti fenomeni di fioritura algale con
conseguenti carenze di ossigeno a livello dell’ipolimnio (strato più profondo del lago in cui si
concentrano i carichi di fosforo).

Il progetto di risanamento per tale bacino è stato sviluppato anche grazie all’interessamento e
all’impegno dei Comuni rivieraschi del lago di Annone (Annone Brianza, Civate, Galbiate, Oggiono
e Suello) e dell’Autorità di Bacino del Lario e dei laghi minori.

La Provincia gestisce, dal 2008, l’impianto realizzato che effettua il prelievo delle acque del fondo
del lago che vengono successivamente trattate in una vasca, tramite insufflazione di ossigeno in
modo da renderle idonee all’immissione nel rio Torto, emissario del lago.

Oltre all’attività di gestione dell’impianto la Provincia assicura il monitoraggio degli effetti
dell’aspirazione e dell’ossigenazione sulle acque del lago di Annone est e sull’emissario e prevede
infine, un attento monitoraggio dello stato di qualità degli immissari del lago.

La gestione dell’impianto e i monitoraggi sono stati resi possibili, in tutti questi anni, grazie
all’impiego di fondi propri provinciali e risorse regionali. A oggi, grazie a un accordo triennale
sottoscritto nel 2020 con Regione Lombardia, è stato riconfermato l’impegno per proseguire
l’attività fino al 2022.

I risultati di tale attività (2008-2020) sono evidenti: oltre a non verificarsi morie ittiche le
concentrazioni di ossigeno disciolto nel lago sono aumentate, l’azoto ammoniacale (tossico per la
fauna ittica) ha subito una chiara tendenza alla diminuzione come le concentrazioni di fosforo,
migliorando così il livello trofico del lago.

Il 2021 è l’anno in cui si è potuto dare avvio anche ad un progetto di risanamento per il bacino
ovest del lago di Annone che, essendo diverso rispetto al bacino est, sia per conformazione che
per tipologia di inquinamento dei sedimenti lacustri, ha richiesto un’apposita progettazione per un
intervento di risanamento specifico.

Grazie alla partecipazione ad un bando regionale la Provincia ha ottenuto il contributo di €
345.000. Anche questo progetto è sostenuto dalle Amministrazioni Locali con le quali è stato
sottoscritto il “Protocollo d’intesa tra la Provincia di Lecco, l’Autorità di Bacino del Lario e dei laghi
minori e i Comuni di Annone Brianza, Civate, Galbiate, Oggiono e Suello finalizzato alla
progettazione, alla realizzazione e alla gestione di un progetto di risanamento del bacino ovest del
lago di Annone”.

Conclusa la fase di progettazione definitiva/esecutiva sarà possibile, nell’autunno 2022, avviare i
lavori di realizzazione dell’impianto per il risanamento del bacino ovest del lago.

           4. Osservatorio rifiuti e interventi per il miglioramento della raccolta differenziata

In Lombardia l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati relativi ai rifiuti urbani ha una tradizione
consolidata. La legge regionale 26/2003 ha riconfermato in capo alle Province “il rilevamento
statistico dei dati inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti urbani nonché il monitoraggio della
percentuale delle frazioni merceologiche avviate a recupero”, competenza in precedenza attribuita
dalla legge regionale 21/1993.

Per lo svolgimento di queste funzioni, presso le Province sono stati a suo tempo costituiti gli
Osservatori provinciali rifiuti. In ottemperanza alla legge regionale e alle indicazioni
successivamente formalizzate, i Comuni e gli impianti di gestione rifiuti comunicano annualmente i
dati relativi ai rifiuti prodotti e trattati.

Anche nel corso dell’ultimo quadriennio gli uffici provinciali del servizio Ambiente hanno svolto le
funzioni di monitoraggio della produzione e gestione dei rifiuti urbani.

Nel corso degli anni il sistema di raccolta dei dati è stato perfezionato: da ormai ventuno anni le
informazioni vengono raccolte, archiviate ed elaborate utilizzando un applicativo su tecnologia
web, implementato dall’Osservatorio regionale sui rifiuti dell’Arpa Lombardia e dal 2004 condiviso
anche da altre Regioni, denominato Orso (Osservatorio rifiuti sovraregionale). L’applicativo internet
è strutturato in modo da consentirne l’utilizzo a Comuni, osservatori provinciali e Osservatorio
regionale sui rifiuti, ciascuno secondo le proprie competenze e necessità. Gli osservatori provinciali
effettuano le operazioni di bonifica e validazione dei dati, mentre l’Osservatorio regionale effettua
le verifiche finali ed elabora i dati a livello regionale. Da maggio 2016 è operativa la nuova versione
dell’applicativo Orso (Orso3.0), attualmente utilizzata in ben sedici regioni.

Grazie a Orso è possibile disporre di un’unica banca dati molto articolata: per i Comuni l’applicativo
fornisce informazioni relative alla produzione dei rifiuti urbani e alle raccolte differenziate, alle
modalità di gestione e all’organizzazione dei servizi di raccolta nonché ai costi del ciclo dei rifiuti
urbani; per gli impianti di trattamento l’applicativo fornisce informazioni circa i rifiuti ritirati e prodotti,
le operazioni di trattamento, il recupero di materia e di energia.

I dati raccolti tramite l’applicativo Orso consentono di effettuare una valutazione del sistema di
produzione e gestione dei rifiuti in ambito provinciale, verificando lo stato di attuazione della
pianificazione regionale rispetto agli indicatori scelti per il monitoraggio. I dati raccolti
rappresentano, inoltre, un utile strumento per le amministrazioni comunali che possono valutare
l’efficacia delle proprie strategie anche alla luce dei risultati raggiunti in comuni con caratteristiche
e popolazione simili.

Tra gli indicatori comunemente utilizzati per valutare i risultati conseguiti nella gestione dei rifiuti
urbani si citano i seguenti: la produzione pro-capite dei rifiuti urbani, la raccolta differenziata, il
recupero di materia e il recupero di energia.

Di seguito i valori assunti da tali indicatori nel biennio 2018-2019.

Indicatore                                            2018 2019
Produzione pro-capite di rifiuti urbani (kg/ab.*anno) 482,6 481,7
Raccolta differenziata (%)                             70,8 71,1
Recupero di materia (%)                                62,0 60,1
Recupero di energia (%)                                30,2 29,8

La raccolta dei dati 2020 si è conclusa a giugno 2021; al momento è in itinere l’attività di verifica ed
elaborazione.

Oltre agli indicatori prestazionali, i dati raccolti tramite l’applicativo Orso integrati con i dati delle
dichiarazioni ambientali (Mud) compilate dagli impianti, consentono di ricostruire lo schema
generale della gestione dei flussi di rifiuti urbani nel territorio provinciale.

La Provincia, inoltre, nel corso degli ultimi anni ha ritenuto particolarmente importante promuovere
iniziative volte al miglioramento della gestione dei rifiuti urbani.

Per concorrere al conseguimento degli obiettivi stabiliti dalla normativa in materia di raccolta
differenziata dei rifiuti urbani, potenziando, in particolare, i centri di raccolta, anche in funzione
dell’esigenza di gestire correttamente particolari tipologie di rifiuti (rifiuti pericolosi) e in previsione
dell’introduzione della tariffa puntuale, nell’ottobre 2020 è stato approvato un bando rivolto ai
Comuni della Provincia di Lecco per la concessione di contributi per la realizzazione di interventi
di adeguamento o manutenzione dei centri di raccolta comunali o sovra-comunali di rifiuti
urbani raccolti in modo differenziato.

Sono stati stanziati 80.000 € per finanziare fino a un massimo del 50% dell’importo complessivo gli
interventi selezionati in base a requisiti predefiniti, per un massimo di 8.000 euro. Sono undici i
Comuni risultati beneficiari del contributo.

Gli interventi oggetto di finanziamento sono diversi e riguardano:
      adeguamento/manutenzione area rifiuti urbani pericolosi
      adeguamento/manutenzione rete acque meteoriche
      realizzazione/manutenzione sistemi controllo accessi o monitoraggio flussi rifiuti
      altri interventi di adeguamento/manutenzione: impianti di videosorveglianza, parapetti,
        pavimentazioni, recinzioni, guardianie, cartellonistica, segnaletica orizzontale e verticale,
        area a servizio dei non residenti, viabilità interna

Il bando è stato riproposto anche per il 2021. A tal fine sono stati stanziati 100.000,00 € per
interventi sui centri di raccolta rifiuti e per l'incentivazione della raccolta differenziata, con
particolare riferimento ai punti di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato per non
residenti (es. casette ecologiche o eco-casette).

Nel corso del presente mandato la Provincia, in collaborazione con Silea spa che ha provveduto a
finanziare totalmente l’iniziativa con risorse proprie, ha riproposto il progetto Road Trash per
rispondere allo spiacevole fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo le strade extraurbane,
riscuotendo l’apprezzamento delle amministrazioni comunali che ne hanno usufruito. Nel triennio
2018-2020 sono stati effettuati interventi in 46 Comuni della provincia, ripulendo il territorio da
quasi 33 tonnellate di rifiuti. L’iniziativa è tuttora in itinere.

Infine, è stato predisposto un nuovo bando per la concessione ai Comuni di contributi per la cura
ambientale e il decoro urbano mediante la pulizia dei tratti di viabilità di competenza provinciale
ricadenti all’interno dei centri abitati nonché mediante la pulizia dei tratti di reticolo idrico minore in
ambito urbano.

La dotazione finanziaria del bando è pari a complessivi 200.000 €, di cui € 84.000 destinati ad
interventi di pulizia dei tratti di reticolo idrico minore ricadenti in ambito urbano e € 116.000
destinati ad interventi di cura ambientale e pulizia dei tratti di viabilità di competenza provinciale
ricadente nei centri abitati.

           5. Controlli impianti termici

La Provincia, in ottemperanza alle vigenti disposizioni nazionali in materia di energia e risparmio
energetico e alle relative disposizioni regionali, svolge un’attenta attività di controllo e verifica sullo
stato di manutenzione degli impianti termici.

L’azione promossa dalla Provincia si prefigge un triplice obiettivo: la messa in sicurezza degli
impianti e la salvaguardia della salute dei cittadini, l’eliminazione degli impianti inquinanti con il
conseguente beneficio sull’ambiente, l’installazione di caldaie ad alto rendimento che consentono
la riduzione dei consumi.

L’attività riguarda tutti i Comuni del territorio con esclusione di Lecco, che con una popolazione
superiore a 40.000 abitanti provvede in modo autonomo.

Il servizio, su specifica richiesta delle amministrazioni comunali e a supporto dei tecnici comunali,
ha effettuato anche accertamenti ed ispezioni finalizzati alla verifica della sicurezza degli impianti.
È in continuo aggiornamento la campagna di targatura degli impianti termici con l’obiettivo di
identificare in modo inequivocabile ogni impianto termico e agevolare l’analisi e il monitoraggio del
parco impianti esistente sul territorio regionale, della qualità dell’aria e della diffusione delle fonti di
energia rinnovabile. Gli impianti censiti e targati tramite Catasto unico regionale impianti termici
sono più di 150.000.

Gli impianti ispezionati o sottoposti ad accertamento negli ultimi quattro anni sono più di
4.000.
In questi ultimi quattro anni inoltre è stata data priorità agli accertamenti d’ufficio sugli impianti
alimentati a biomassa legnosa per la verifica delle prestazioni emissive in conformità a quanto
stabilito da Regione Lombardia con decreto della Giunta regionale 7095/2017.

Sempre sulla base delle nuove disposizioni regionali vigenti, la Provincia, oltre alle caldaie
alimentate a combustibili fossili, effettua l’attività ispettiva anche su:
       impianti alimentati da biomassa legnosa (legna, cippato, pellet, bricchette)
       pompe di calore e/o collettori solari termici utilizzati per la climatizzazione invernale
          degli ambienti e/o la produzione di acqua calda sanitaria centralizzata con potenza
          termica utile complessiva superiore a 12 kW
       gruppi frigoriferi utilizzati per la climatizzazione estiva degli ambienti con potenza
          frigorifera utile complessiva superiore a 12 kW
       scaldacqua al servizio di più utenze o a uso pubblico
       stufe, caminetti chiusi, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante
       installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione sugli impianti
          centralizzati con l’obiettivo di favorire il contenimento dei consumi energetici,
          attraverso la suddivisione delle spese per la climatizzazione invernale in base ai
          consumi effettivi

Le difformità e irregolarità, più significative, riscontrate in sede di ispezione sono relative a:
        mancata effettuazione delle operazioni di manutenzione ordinaria
        mancanza certificato conformità impianto termico
        mancanza certificato di prevenzione antincendio
        mancanza denuncia Inail
        aerazioni e ventilazioni inadeguate
        piani cottura non collegati all’esterno
        impianti distribuzione gas non a norma

In base alle risultanze vengono adottati provvedimenti di diffida e ordinanze con i quali i cittadini
vengono invitati a regolarizzare e a mettere a norma i propri impianti.

Naturalmente l’attività di controllo ha comportato anche l’irrogazione di sanzioni amministrative per
il mancato rispetto, principalmente, delle seguenti disposizioni:
        mancata effettuazione delle operazioni di manutenzione ordinaria
        mancata registrazione, da parte delle ditte di manutenzione, delle operazioni
          effettuate presso gli impianti termici onde regolarizzare le posizioni dei responsabili
          degli impianti nei confronti degli enti competenti
        mancata registrazione, da parte degli installatori, dei nuovi generatori di calore
        mancata registrazione degli obblighi posti in capo agli amministratori di condominio o
          dei terzi responsabili
        mancata installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione

            6. Utilizzo introiti derivanti dai canoni acque minerali – Interventi di tutela,
               riqualificazione e difesa dei corpi idrici e delle risorse idrominerali.

In conformità all’articolo 22 della legge regionale 44/1980 i titolari di concessioni per la coltivazione
e lo sfruttamento dei giacimenti di acque minerali sono tenuti a corrispondere annualmente un
diritto di concessione proporzionale all’estensione della superficie di concessione e, per le
concessioni con annesso stabilimento di imbottigliamento, un ulteriore canone proporzionale alla
quantità di acqua imbottigliata.

Con decreto deliberativo del Presidente della Provincia 4 del 4/2/2019, sono state stabilite le
modalità di utilizzo dei canoni delle acque minerali e termali introitati nel corso degli anni
precedenti per un importo totale di € 801.981,93.

L’intera somma è stata messa a disposizione dei comuni sede delle concessioni di coltivazione dei
giacimenti di acque minerali e della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e
Riviera per progetti a favore dei comuni ricadenti nel bacino idrografico del torrente Pioverna.

Nel corso del 2019 e 2020 sono stati quindi presentati 5 progetti di intervento da parte dei Comuni
di Taceno, Primaluna, Introbio, Pasturo e da parte della Comunità Montana Valsassina Valvarrone,
Val d’Esino e Riviera: tali progetti, a seguito di specifica analisi condotta dal gruppo di lavoro
appositamente istituito, sono stati giudicati meritevoli di finanziamento con l’assegnazione
dell’intera somma messa a disposizione.

Tutti i progetti presentati, come previsto ai sensi l’articolo 22 della stessa legge regionale 44/80,
rispondono a obiettivi di tutela, riqualificazione e difesa dei corpi idrici e delle risorse idrominerali e
termali o di compensazione ambientale.

            7. Contenimento ed eradicazione della nutria

La nutria è un grande roditore semi-acquatico che vive lungo fiumi, laghi, e paludi, che si è diffuso
nell'ambiente naturale a causa di rilasci accidentali a seguito dello smantellamento degli
allevamenti per la produzione di pellicce. Dalla pianura è progressivamente risalita anche nel
nostro territorio, risultando presente in oltre 30 comuni, con una popolazione stimata da 900 a
1800 esemplari.

Regione Lombardia raccomanda l’esecuzione di interventi di contenimento onde evitarne la
diffusione incontrollata, che può arrecare danni agli ambienti naturali e alla biodiversità. A tal fine il
Consiglio provinciale nel 2020 ha approvato il “Piano provinciale di contenimento ed eradicazione
della Nutria”, che definisce l’intera filiera delle fasi operative (dalle modalità e metodi di cattura, alla
soppressione degli animali, fino alla raccolta e allo smaltimento delle carcasse), individua i soggetti
che possono intervenire e i percorsi abilitanti (informazione, formazione, abilitazione,
autorizzazione).

La predisposizione del Piano è stata accompagnata da un’importante interlocuzione con Comuni,
Parchi, Comunità montane e associazioni, insieme ai quali è costituito il Tavolo provinciale di
coordinamento, con il compito di monitorare gli obiettivi di eradicazione e collaborare con la
Provincia all’attuazione del Piano.

Il servizio Ambiente ha avviato l’attuazione al Piano con la formazione degli operatori, giungendo
ad abilitare 34 operatori a svolgere l’attività di contenimento della nutria, di cui 16 hanno avuto
l’autorizzazione a svolgere l’attività nel territorio della Provincia di Lecco, e ha provveduto, inoltre,
all’acquisto delle necessarie dotazioni di cattura.

L’ente, a seguito di quanto attuato, si è dotato della necessaria strumentazione amministrativa e
operativa per esercitare l’azione di contenimento della nutria sul proprio territorio.
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