AMBIENTE - Provincia di Lecco
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AMBIENTE 1. Tutela ambientale 2. Servizio idrico integrato 3. Tutela corpi idrici risanamento lago di Annone 4. Osservatorio rifiuti ed interventi per il miglioramento della raccolta differenziata 5. Controlli impianti termici 6. Utilizzo introiti derivanti dai canoni acque minerali 7. Contenimento ed eradicazione della nutria 1. Tutela ambientale – attività autorizzativa Le problematiche connesse alla salvaguardia e tutela dell’ambiente nel nostro territorio, che risulta caratterizzato da una elevata antropizzazione, richiedono un costante impegno e una grande sensibilità da parte della Provincia cui competono le funzioni di autorizzazione e controllo in merito alle diverse matrici ambientali. Notevole, in tal senso, è l’importanza del quotidiano lavoro compiuto in relazione alle numerose istanze di autorizzazione in materia ambientale. Nell’espletamento delle attività ordinarie le complesse dinamiche ambientali sono state affrontate prendendo in considerazione la necessità di far coesistere le contrapposte esigenze delle diverse componenti delle realtà economiche, sociali, produttive del mondo civile con la necessità di tutelare e salvaguardare il territorio e l’ambiente. Nell’espletamento delle competenze negli ultimi quattro anni sono state rilasciate oltre 690 autorizzazioni/concessioni in materia ambientale (tra autorizzazioni uniche ambientali, autorizzazioni integrate ambientali, autorizzazioni per impianti di gestione rifiuti, autorizzazioni allo scarico, autorizzazioni o concessioni per l’utilizzo di acqua pubblica, attività estrattive e certificazioni di avvenuta bonifica), oltre 70 tra valutazioni di impatto ambientale, verifiche di assoggettabilità a Via e valutazioni di incidenza, oltre 90 autorizzazioni alla posa di linee elettriche. Nel corso del quadriennio sono, inoltre, stati esperiti oltre 950 procedimenti di gestione delle sanzioni in materia ambientale. E’ importante richiamare infine l’avvenuta stipula di una convenzione ad hoc di collaborazione in materia ambientale tra Provincia di Lecco e Arpa Lombardia. La convenzione, stipulata per la prima volta nel corso del 2019 e successivamente siglata anche nel 2020 e 2021, ha consentito sia di incrementare l’attività di controllo sugli impianti di gestione rifiuti sia di usufruire del supporto di Arpa nell’ambito delle istruttorie di impianti soggetti a autorizzazione integrata ambientale e a procedure di Via o verifica di assoggettabilità a Via. 2. Servizio Idrico Integrato Secondo l’articolo 49 della legge regionale 26/2003 l’organizzazione del servizio idrico integrato compete alla Provincia, che esercita questa funzione attraverso l’azienda speciale Ufficio d’ambito, e previa acquisizione, in merito alle decisioni fondamentali, del parere obbligatorio e vincolante della Conferenza dei Comuni appartenenti all’Ambito territoriale ottimale (Ato). La Provincia determina gli indirizzi strategici dell’azienda e, con l’approvazione delle linee generali di indirizzo per l’Ufficio d’ambito, il Consiglio provinciale ha costantemente assegnato priorità all’adempimento agli obblighi comunitari in materia di fognatura, collettamento e depurazione con particolare riguardo agli agglomerati in infrazione.
Nel corso degli anni è stato profuso un notevole impegno per la risoluzione delle problematiche oggetto di procedure di infrazione comunitarie, le quali ad oggi possono dirsi superate: risultano conclusi non solo gli interventi ritenuti funzionali a garantire l’adeguamento alla sentenza di condanna per gli agglomerati della Valle San Martino e di Calco e per scongiurare la condanna per l'ulteriore agglomerato di Premana, nel frattempo deferito alla Corte di giustizia europea, ma anche la stragrande maggioranza delle opere di adeguamento degli agglomerati coinvolti nell'ultima procedura aperta con l'invio alle Autorità italiane del parere motivato del 25/07/2019 e denominati Centro lago di Lecco 2, Sponda orientale del ramo meridionale lago di Lecco, Valmadrera, Lecco e Sponda orientale lago di Olginate. Restano da ultimare le opere necessarie a sottoporre a trattamento di depurazione le acque reflue urbane dei Comuni di Oliveto Lario e di Civenna, la cui conclusione è prevista nel primo semestre del prossimo anno 2022, con le quali tutti gli scarichi fognari nel ramo lecchese del lago di Como e tutte le fognature comunali della provincia di Lecco saranno allacciate agli impianti di depurazione. In particolare si evidenzia il miglioramento delle prestazioni del depuratore di Lecco, per il quale si registra un netto abbassamento delle concentrazioni di azoto nello scarico a decorrere dal mese di aprile 2019, data di conclusione dei lavori sulla prima delle due linee dell'impianto. Le ingenti risorse investite nella depurazione hanno infine consentito di cogliere un importante risultato: nel 2020 Arpa ha espresso un giudizio di conformità degli scarichi rispetto ai limiti prescritti per tutti gli impianti di depurazione provinciali di potenzialità maggiore di 2.000 abitanti equivalenti, tranne che per un impianto limitatamente ai parametri azoto e fosforo. A tutto il 2020 l'ingente mole di investimenti nel servizio idrico integrato è stata realizzata mantenendo invariato il livello tariffario ai valori previgenti al 1° gennaio 2016, data di avvio della gestione ventennale del servizio da parte della società pubblica Lario Reti Holding, direttamente partecipata dai Comuni e dall’Ufficio d’ambito di Lecco. In aggiunta all’invarianza dei corrispettivi, a maggior tutela delle utenze disagiate, dall’anno tariffario 2016 è stato anche introdotto il bonus idrico, che si è poi deciso di mantenere a livello locale ad integrazione del nuovo bonus introdotto a livello nazionale dall’Arera dal 1 gennaio 2018. Il bonus integrativo locale è stato infine confermato, adeguando e potenziando le risorse ad esso destinate, anche in occasione dell'ultima predisposizione tariffaria per il quadriennio 2020-2023. Può dirsi infine completato il processo di riorganizzazione delle società pubbliche operanti nel territorio provinciale che non avevano partecipato alla costituzione del gestore unico del servizio idrico integrato e, pur non avendone più la gestione, avevano mantenuto la proprietà di alcune delle dotazioni infrastrutturali funzionali all’erogazione del servizio. Con l’affidamento ventennale della gestione a Lario Reti Holding, l’azienda ha anche avviato un’attività informativa e formativa nei confronti dell’utenza del servizio idrico integrato con la molteplice finalità di diffondere la conoscenza del sistema idrico, favorire l’uso consapevole della risorsa acqua, garantire la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali e nella verifica dell’effettivo miglioramento rispetto ai livelli dei servizi attesi. 3. Tutela dei corpi idrici - Risanamento lago di Annone La tutela e il risanamento dei corpi idrici ha costituito per la Provincia di Lecco, anche nell’ultimo quadriennio, un obiettivo prioritario che è stato perseguito attraverso la promozione di interventi e iniziative specifiche oltre all’ordinaria attività autorizzativa. Uno degli interventi maggiormente significativi in tal senso è rappresentato dalle attività di risanamento del lago di Annone.
Nel corso del ventennio 1970-1990 il lago di Annone ha subito un progressivo deterioramento della qualità delle acque: l’elevato grado di trofia (quantità di nutrienti presenti) raggiunto dal lago ha causato in più riprese, negli anni ’80, massive morie ittiche nel bacino est, che hanno reso evidente la situazione di particolare gravità in cui versava il lago. L’elevata concentrazione di nutrienti (in particolare fosforo) presente nelle acque determinava frequenti fenomeni di fioritura algale con conseguenti carenze di ossigeno a livello dell’ipolimnio (strato più profondo del lago in cui si concentrano i carichi di fosforo). Il progetto di risanamento per tale bacino è stato sviluppato anche grazie all’interessamento e all’impegno dei Comuni rivieraschi del lago di Annone (Annone Brianza, Civate, Galbiate, Oggiono e Suello) e dell’Autorità di Bacino del Lario e dei laghi minori. La Provincia gestisce, dal 2008, l’impianto realizzato che effettua il prelievo delle acque del fondo del lago che vengono successivamente trattate in una vasca, tramite insufflazione di ossigeno in modo da renderle idonee all’immissione nel rio Torto, emissario del lago. Oltre all’attività di gestione dell’impianto la Provincia assicura il monitoraggio degli effetti dell’aspirazione e dell’ossigenazione sulle acque del lago di Annone est e sull’emissario e prevede infine, un attento monitoraggio dello stato di qualità degli immissari del lago. La gestione dell’impianto e i monitoraggi sono stati resi possibili, in tutti questi anni, grazie all’impiego di fondi propri provinciali e risorse regionali. A oggi, grazie a un accordo triennale sottoscritto nel 2020 con Regione Lombardia, è stato riconfermato l’impegno per proseguire l’attività fino al 2022. I risultati di tale attività (2008-2020) sono evidenti: oltre a non verificarsi morie ittiche le concentrazioni di ossigeno disciolto nel lago sono aumentate, l’azoto ammoniacale (tossico per la fauna ittica) ha subito una chiara tendenza alla diminuzione come le concentrazioni di fosforo, migliorando così il livello trofico del lago. Il 2021 è l’anno in cui si è potuto dare avvio anche ad un progetto di risanamento per il bacino ovest del lago di Annone che, essendo diverso rispetto al bacino est, sia per conformazione che per tipologia di inquinamento dei sedimenti lacustri, ha richiesto un’apposita progettazione per un intervento di risanamento specifico. Grazie alla partecipazione ad un bando regionale la Provincia ha ottenuto il contributo di € 345.000. Anche questo progetto è sostenuto dalle Amministrazioni Locali con le quali è stato sottoscritto il “Protocollo d’intesa tra la Provincia di Lecco, l’Autorità di Bacino del Lario e dei laghi minori e i Comuni di Annone Brianza, Civate, Galbiate, Oggiono e Suello finalizzato alla progettazione, alla realizzazione e alla gestione di un progetto di risanamento del bacino ovest del lago di Annone”. Conclusa la fase di progettazione definitiva/esecutiva sarà possibile, nell’autunno 2022, avviare i lavori di realizzazione dell’impianto per il risanamento del bacino ovest del lago. 4. Osservatorio rifiuti e interventi per il miglioramento della raccolta differenziata In Lombardia l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati relativi ai rifiuti urbani ha una tradizione consolidata. La legge regionale 26/2003 ha riconfermato in capo alle Province “il rilevamento statistico dei dati inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti urbani nonché il monitoraggio della percentuale delle frazioni merceologiche avviate a recupero”, competenza in precedenza attribuita dalla legge regionale 21/1993. Per lo svolgimento di queste funzioni, presso le Province sono stati a suo tempo costituiti gli Osservatori provinciali rifiuti. In ottemperanza alla legge regionale e alle indicazioni
successivamente formalizzate, i Comuni e gli impianti di gestione rifiuti comunicano annualmente i dati relativi ai rifiuti prodotti e trattati. Anche nel corso dell’ultimo quadriennio gli uffici provinciali del servizio Ambiente hanno svolto le funzioni di monitoraggio della produzione e gestione dei rifiuti urbani. Nel corso degli anni il sistema di raccolta dei dati è stato perfezionato: da ormai ventuno anni le informazioni vengono raccolte, archiviate ed elaborate utilizzando un applicativo su tecnologia web, implementato dall’Osservatorio regionale sui rifiuti dell’Arpa Lombardia e dal 2004 condiviso anche da altre Regioni, denominato Orso (Osservatorio rifiuti sovraregionale). L’applicativo internet è strutturato in modo da consentirne l’utilizzo a Comuni, osservatori provinciali e Osservatorio regionale sui rifiuti, ciascuno secondo le proprie competenze e necessità. Gli osservatori provinciali effettuano le operazioni di bonifica e validazione dei dati, mentre l’Osservatorio regionale effettua le verifiche finali ed elabora i dati a livello regionale. Da maggio 2016 è operativa la nuova versione dell’applicativo Orso (Orso3.0), attualmente utilizzata in ben sedici regioni. Grazie a Orso è possibile disporre di un’unica banca dati molto articolata: per i Comuni l’applicativo fornisce informazioni relative alla produzione dei rifiuti urbani e alle raccolte differenziate, alle modalità di gestione e all’organizzazione dei servizi di raccolta nonché ai costi del ciclo dei rifiuti urbani; per gli impianti di trattamento l’applicativo fornisce informazioni circa i rifiuti ritirati e prodotti, le operazioni di trattamento, il recupero di materia e di energia. I dati raccolti tramite l’applicativo Orso consentono di effettuare una valutazione del sistema di produzione e gestione dei rifiuti in ambito provinciale, verificando lo stato di attuazione della pianificazione regionale rispetto agli indicatori scelti per il monitoraggio. I dati raccolti rappresentano, inoltre, un utile strumento per le amministrazioni comunali che possono valutare l’efficacia delle proprie strategie anche alla luce dei risultati raggiunti in comuni con caratteristiche e popolazione simili. Tra gli indicatori comunemente utilizzati per valutare i risultati conseguiti nella gestione dei rifiuti urbani si citano i seguenti: la produzione pro-capite dei rifiuti urbani, la raccolta differenziata, il recupero di materia e il recupero di energia. Di seguito i valori assunti da tali indicatori nel biennio 2018-2019. Indicatore 2018 2019 Produzione pro-capite di rifiuti urbani (kg/ab.*anno) 482,6 481,7 Raccolta differenziata (%) 70,8 71,1 Recupero di materia (%) 62,0 60,1 Recupero di energia (%) 30,2 29,8 La raccolta dei dati 2020 si è conclusa a giugno 2021; al momento è in itinere l’attività di verifica ed elaborazione. Oltre agli indicatori prestazionali, i dati raccolti tramite l’applicativo Orso integrati con i dati delle dichiarazioni ambientali (Mud) compilate dagli impianti, consentono di ricostruire lo schema generale della gestione dei flussi di rifiuti urbani nel territorio provinciale. La Provincia, inoltre, nel corso degli ultimi anni ha ritenuto particolarmente importante promuovere iniziative volte al miglioramento della gestione dei rifiuti urbani. Per concorrere al conseguimento degli obiettivi stabiliti dalla normativa in materia di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, potenziando, in particolare, i centri di raccolta, anche in funzione dell’esigenza di gestire correttamente particolari tipologie di rifiuti (rifiuti pericolosi) e in previsione dell’introduzione della tariffa puntuale, nell’ottobre 2020 è stato approvato un bando rivolto ai
Comuni della Provincia di Lecco per la concessione di contributi per la realizzazione di interventi di adeguamento o manutenzione dei centri di raccolta comunali o sovra-comunali di rifiuti urbani raccolti in modo differenziato. Sono stati stanziati 80.000 € per finanziare fino a un massimo del 50% dell’importo complessivo gli interventi selezionati in base a requisiti predefiniti, per un massimo di 8.000 euro. Sono undici i Comuni risultati beneficiari del contributo. Gli interventi oggetto di finanziamento sono diversi e riguardano: adeguamento/manutenzione area rifiuti urbani pericolosi adeguamento/manutenzione rete acque meteoriche realizzazione/manutenzione sistemi controllo accessi o monitoraggio flussi rifiuti altri interventi di adeguamento/manutenzione: impianti di videosorveglianza, parapetti, pavimentazioni, recinzioni, guardianie, cartellonistica, segnaletica orizzontale e verticale, area a servizio dei non residenti, viabilità interna Il bando è stato riproposto anche per il 2021. A tal fine sono stati stanziati 100.000,00 € per interventi sui centri di raccolta rifiuti e per l'incentivazione della raccolta differenziata, con particolare riferimento ai punti di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato per non residenti (es. casette ecologiche o eco-casette). Nel corso del presente mandato la Provincia, in collaborazione con Silea spa che ha provveduto a finanziare totalmente l’iniziativa con risorse proprie, ha riproposto il progetto Road Trash per rispondere allo spiacevole fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo le strade extraurbane, riscuotendo l’apprezzamento delle amministrazioni comunali che ne hanno usufruito. Nel triennio 2018-2020 sono stati effettuati interventi in 46 Comuni della provincia, ripulendo il territorio da quasi 33 tonnellate di rifiuti. L’iniziativa è tuttora in itinere. Infine, è stato predisposto un nuovo bando per la concessione ai Comuni di contributi per la cura ambientale e il decoro urbano mediante la pulizia dei tratti di viabilità di competenza provinciale ricadenti all’interno dei centri abitati nonché mediante la pulizia dei tratti di reticolo idrico minore in ambito urbano. La dotazione finanziaria del bando è pari a complessivi 200.000 €, di cui € 84.000 destinati ad interventi di pulizia dei tratti di reticolo idrico minore ricadenti in ambito urbano e € 116.000 destinati ad interventi di cura ambientale e pulizia dei tratti di viabilità di competenza provinciale ricadente nei centri abitati. 5. Controlli impianti termici La Provincia, in ottemperanza alle vigenti disposizioni nazionali in materia di energia e risparmio energetico e alle relative disposizioni regionali, svolge un’attenta attività di controllo e verifica sullo stato di manutenzione degli impianti termici. L’azione promossa dalla Provincia si prefigge un triplice obiettivo: la messa in sicurezza degli impianti e la salvaguardia della salute dei cittadini, l’eliminazione degli impianti inquinanti con il conseguente beneficio sull’ambiente, l’installazione di caldaie ad alto rendimento che consentono la riduzione dei consumi. L’attività riguarda tutti i Comuni del territorio con esclusione di Lecco, che con una popolazione superiore a 40.000 abitanti provvede in modo autonomo. Il servizio, su specifica richiesta delle amministrazioni comunali e a supporto dei tecnici comunali, ha effettuato anche accertamenti ed ispezioni finalizzati alla verifica della sicurezza degli impianti.
È in continuo aggiornamento la campagna di targatura degli impianti termici con l’obiettivo di identificare in modo inequivocabile ogni impianto termico e agevolare l’analisi e il monitoraggio del parco impianti esistente sul territorio regionale, della qualità dell’aria e della diffusione delle fonti di energia rinnovabile. Gli impianti censiti e targati tramite Catasto unico regionale impianti termici sono più di 150.000. Gli impianti ispezionati o sottoposti ad accertamento negli ultimi quattro anni sono più di 4.000. In questi ultimi quattro anni inoltre è stata data priorità agli accertamenti d’ufficio sugli impianti alimentati a biomassa legnosa per la verifica delle prestazioni emissive in conformità a quanto stabilito da Regione Lombardia con decreto della Giunta regionale 7095/2017. Sempre sulla base delle nuove disposizioni regionali vigenti, la Provincia, oltre alle caldaie alimentate a combustibili fossili, effettua l’attività ispettiva anche su: impianti alimentati da biomassa legnosa (legna, cippato, pellet, bricchette) pompe di calore e/o collettori solari termici utilizzati per la climatizzazione invernale degli ambienti e/o la produzione di acqua calda sanitaria centralizzata con potenza termica utile complessiva superiore a 12 kW gruppi frigoriferi utilizzati per la climatizzazione estiva degli ambienti con potenza frigorifera utile complessiva superiore a 12 kW scaldacqua al servizio di più utenze o a uso pubblico stufe, caminetti chiusi, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione sugli impianti centralizzati con l’obiettivo di favorire il contenimento dei consumi energetici, attraverso la suddivisione delle spese per la climatizzazione invernale in base ai consumi effettivi Le difformità e irregolarità, più significative, riscontrate in sede di ispezione sono relative a: mancata effettuazione delle operazioni di manutenzione ordinaria mancanza certificato conformità impianto termico mancanza certificato di prevenzione antincendio mancanza denuncia Inail aerazioni e ventilazioni inadeguate piani cottura non collegati all’esterno impianti distribuzione gas non a norma In base alle risultanze vengono adottati provvedimenti di diffida e ordinanze con i quali i cittadini vengono invitati a regolarizzare e a mettere a norma i propri impianti. Naturalmente l’attività di controllo ha comportato anche l’irrogazione di sanzioni amministrative per il mancato rispetto, principalmente, delle seguenti disposizioni: mancata effettuazione delle operazioni di manutenzione ordinaria mancata registrazione, da parte delle ditte di manutenzione, delle operazioni effettuate presso gli impianti termici onde regolarizzare le posizioni dei responsabili degli impianti nei confronti degli enti competenti mancata registrazione, da parte degli installatori, dei nuovi generatori di calore mancata registrazione degli obblighi posti in capo agli amministratori di condominio o dei terzi responsabili mancata installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione 6. Utilizzo introiti derivanti dai canoni acque minerali – Interventi di tutela, riqualificazione e difesa dei corpi idrici e delle risorse idrominerali. In conformità all’articolo 22 della legge regionale 44/1980 i titolari di concessioni per la coltivazione e lo sfruttamento dei giacimenti di acque minerali sono tenuti a corrispondere annualmente un diritto di concessione proporzionale all’estensione della superficie di concessione e, per le
concessioni con annesso stabilimento di imbottigliamento, un ulteriore canone proporzionale alla quantità di acqua imbottigliata. Con decreto deliberativo del Presidente della Provincia 4 del 4/2/2019, sono state stabilite le modalità di utilizzo dei canoni delle acque minerali e termali introitati nel corso degli anni precedenti per un importo totale di € 801.981,93. L’intera somma è stata messa a disposizione dei comuni sede delle concessioni di coltivazione dei giacimenti di acque minerali e della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera per progetti a favore dei comuni ricadenti nel bacino idrografico del torrente Pioverna. Nel corso del 2019 e 2020 sono stati quindi presentati 5 progetti di intervento da parte dei Comuni di Taceno, Primaluna, Introbio, Pasturo e da parte della Comunità Montana Valsassina Valvarrone, Val d’Esino e Riviera: tali progetti, a seguito di specifica analisi condotta dal gruppo di lavoro appositamente istituito, sono stati giudicati meritevoli di finanziamento con l’assegnazione dell’intera somma messa a disposizione. Tutti i progetti presentati, come previsto ai sensi l’articolo 22 della stessa legge regionale 44/80, rispondono a obiettivi di tutela, riqualificazione e difesa dei corpi idrici e delle risorse idrominerali e termali o di compensazione ambientale. 7. Contenimento ed eradicazione della nutria La nutria è un grande roditore semi-acquatico che vive lungo fiumi, laghi, e paludi, che si è diffuso nell'ambiente naturale a causa di rilasci accidentali a seguito dello smantellamento degli allevamenti per la produzione di pellicce. Dalla pianura è progressivamente risalita anche nel nostro territorio, risultando presente in oltre 30 comuni, con una popolazione stimata da 900 a 1800 esemplari. Regione Lombardia raccomanda l’esecuzione di interventi di contenimento onde evitarne la diffusione incontrollata, che può arrecare danni agli ambienti naturali e alla biodiversità. A tal fine il Consiglio provinciale nel 2020 ha approvato il “Piano provinciale di contenimento ed eradicazione della Nutria”, che definisce l’intera filiera delle fasi operative (dalle modalità e metodi di cattura, alla soppressione degli animali, fino alla raccolta e allo smaltimento delle carcasse), individua i soggetti che possono intervenire e i percorsi abilitanti (informazione, formazione, abilitazione, autorizzazione). La predisposizione del Piano è stata accompagnata da un’importante interlocuzione con Comuni, Parchi, Comunità montane e associazioni, insieme ai quali è costituito il Tavolo provinciale di coordinamento, con il compito di monitorare gli obiettivi di eradicazione e collaborare con la Provincia all’attuazione del Piano. Il servizio Ambiente ha avviato l’attuazione al Piano con la formazione degli operatori, giungendo ad abilitare 34 operatori a svolgere l’attività di contenimento della nutria, di cui 16 hanno avuto l’autorizzazione a svolgere l’attività nel territorio della Provincia di Lecco, e ha provveduto, inoltre, all’acquisto delle necessarie dotazioni di cattura. L’ente, a seguito di quanto attuato, si è dotato della necessaria strumentazione amministrativa e operativa per esercitare l’azione di contenimento della nutria sul proprio territorio.
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