Agropoli, elezioni: il Tar si esprimerà il 26 ottobre. Pesce: "Azione necessaria"
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Agropoli, elezioni: il Tar si esprimerà il 26 ottobre. Pesce: «Azione necessaria» di Arturo Calabrese Il rinnovamento e la ventata di novità portate sulla scena agropolese dal già candidato sindaco Raffaele Pesce col suo movimento “Liberi e Forti” iniziano concretamente a manifestarsi. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha infatti fissato la data di udienza per il ricorso presentato da Pesce: i giudici della sezione di Salerno si esprimeranno il 26 ottobre prossimo. L’istanza riguarda le elezioni amministrative di Agropoli tenutesi il 12 giugno scorso. «Nei prossimi giorni – spiega il rappresentante del gruppo politico “Liberi e Forti” – verrà annunciata la data della conferenza stampa congiunta dei consiglieri di minoranza del Comune di Agropoli e degli avvocati che hanno presentato il ricorso. L’azione giudiziaria si è resa necessaria a causa delle “gravi incongruenze” nei verbali riscontrate dalla Commissione elettorale – Ufficio centrale nel corso dei suoi undici giorni di lavoro». Un primo atto concreto, dunque, del cambio di passo che ha vissuto e che vivrà Agropoli nei prossimi tempi. Altro segnale importante viene sempre da Pesce, che nella mattinata di ieri, ha protocollato una richiesta al sindaco Roberto, al presidente del consiglio comunale ed al funzionario responsabile del settore turismo, promozione, eventi, cultura e sport. L’oggetto della richiesta è la revoca immediata e la modifica del bando pubblicato dal Comune per l’individuazione della figura di direttore artistico del teatro “Eduardo De Filippo”. «L’amministrazione comunale – scrive il consigliere Pesce – ha pubblicato con delibera di Giunta l’avviso. All’articolo 2, in cui sono contenuti i criteri di selezione, si specifica che la selezione avverrà attraverso l’esame di “titoli e di curricula e di un colloqui
a cura di una commissione nominata dal funzionario”. Alla luce di ciò – argomenta Pesce – si pone in evidenza che non sono indicati i titoli e le esperienze che i membri della commissione esaminatrice debbano possedere e che non sono altresì in alcun modo indicati i punteggi da attribuire ai titoli ed alle esperienze pregresse dei candidati. Ne discende – sottolinea – la totale arbitrarietà dei criteri di nomina della commissione, in capo al funzionario responsabile, nonché la successiva totale arbitrarietà demandata alla commissione stessa nella scelta del direttore artistico. Vorrete – e qui la richiesta – revocare l’avviso provvedendo a perfezionarlo con l’inserimento dell’elenco dei titoli e delle esperienze professionali per la scelta dei membri della commissione valutativa – ragiona – nonché inserendo una specifica dei punteggi da attribuire ai titoli ed alle esperienze pregresse dei candidati, successivamente riapprovarlo in sede di giunta pubblicarlo nuovamente. Quanto sopra – conclude Pesce – in omaggio alla trasparenza, alla legittimità degli atti e alla meritocrazia». Agropoli, il fascicolo delle elezioni finisce davanti al Tar di Arturo Calabrese È stata da sempre questione di giorni: le elezioni di Agropoli del 12 giugno per il rinnovo dell’amministrazione comunale finiscono davanti al Tar. Raffaele Pesce, esponente del gruppo consiliare “Liberi e Forti” ha portato avanti e concretizzato le parole espresso all’indomani dello spoglio quando la
commissione elettorale ha fin da subito espresso forti dubbi e sollevato “gravi incongruenze”. Adesso, gli atti saranno vagliati dai giudici del Tribunale Amministrativo e si aprono scenari inediti. Quello che si è si detto all’indomani del voto diventa realtà: c’è il ricorso al Tar. Senza entrare nello specifico della questione, cosa ci può dire? “Il grande entusiasmo riscontrato in campagna elettorale ed il dato elettorale effettivamente riportato, ci rendono consapevoli di una grande responsabilità: la tutela delle speranze di tanti agropolesi. In considerazione delle “gravi incongruenze” riscontrate dalla Commissione elettorale – Ufficio centrale, presieduta da un magistrato togato, nel corso dei lavori protrattisi per undici giorni, delle gravi anomalie emerse ad un più attento esame dei verbali, la convinzione che il voto popolare vada difeso in ogni sede, anche giurisdizionale, ci hanno indotti a ritenere di dover necessariamente adire, in primis, la giustizia amministrativa nella ricerca della verità. Due avvocati, validissimi professionisti e cari amici, hanno depositato un primo ricorso al TAR Salerno. Seguirà una conferenza stampa su questa come sulle altre azioni che nei prossimi giorni avvieremo”. In questi primi giorni di amministrazione, la minoranza sta facendo il suo dovere di controllo e verifica presentando interrogazioni e mozioni… “Sin dai primi giorni è stata ben chiara l’assoluta carenza di rispetto nei confronti della minoranza da parte del sindaco proclamato che ha ben deciso di proclamare una giunta quando poi i consiglieri sono stati eletti dopo oltre una settimana. La giunta, senza un consiglio, ha anche emesso deliberazioni e ha preso delle decisioni, ulteriore momento di mancato rispetto nei confronti della massima espressione di democrazia per un ente: il consiglio comunale. Quello che l’amministrazione Mutalipassi sta facendo, di fatto poco e
solo sulla carta, ho presentato un’interrogazione riguardante i Pnrr, su come intendano instaurare la cabina di regia, quali siano le scelte, come vengano pagati chi vi lavorerà e come essi saranno scelti. Ho preso atto dei lavori alla Marina e non ho insistito sul tipo di lavoro che si stesse facendo e onde evitare ostruzionismo, ho evitato di verificare questo aspetto. L’ho fatto perché la stagione estiva è nel suo pieno. Cercherò di capire quali saranno le idee e i progetti, al momento assenti, per i cumuli di Posidonia e per una sua eventuale rimozione. Sul taglio degli alberi in Piazza della Repubblica non sono intervenuto perché c’è la relazione di un agronomo che indica quale albero si sarebbe dovuto tagliare. Per l’amore verso l’ambiente, spero che ne vengano piantati di nuovi. Il 4 luglio c’è stato il primo consiglio comunale e ad oggi non abbiamo ancora la delibera. Fondamentalmente non c’è stata la formalizzazione delle decisioni prese allora e tra esse la mia nomina a consigliere dell’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento. Senza pubblicazione, sono tecnicamente non nominato e quindi impossibilitato ad presentare interrogazioni o richiedere incartamenti”. Domenico Gorga si è dimesso da presidente dell’Agropoli Cilento Servizi perché la sua nomina era arrivata da parte dell’ex sindaco. Sul nuovo nome darete battaglia? E se dovesse essere nuovamente Gorga? Sulle dinamiche che hanno portato a rassegnare le dimissioni il presidente dell’Agropoli Cilento Servizi credo siano state concertate con l’amministrazione. Non se se verrà confermato o se il sindaco vorrà nominare un altro nome. Andrebbe cambiato lo statuto dei queste società perché sono nomine del sindaco e quindi tutte a scapito della maggioranza. Le dimissioni si potevano rassegnare anche nella mani del commissario prefettizio, ma c’era una campagna elettorale da affrontare”. Il prossimo consiglio comunale si prevede di fuoco. Lei su cosa punterà maggiormente? La convalida degli eletti può tornare al centro del dibattito?
“Ci sono le commissioni da votare col giusto equilibrio tra maggioranza e minoranza. Dobbiamo votare i verbali della seduta precedente. Insomma, c’è tanto da fare e spero che a breve venga convocata la prossima seduta: abbiamo bisogno di sapere determinate situazioni e avere risposte. Ci sono ancora i profili di ineleggibilità che seguono la strada della giustizia ordinaria civile e poi dei profili che possono emergere all’esito della verifica da parte della Procura della Repubblica dei verbali già acquisiti o di verbali che saranno acquisiti. La via della giustizia penale fa il suo percorso, ma questo non è in nostro interesse. Il nostro obiettivo è fare luce sulle gravi incongruenze e sula riportare la legalità dove dovrebbe di norma regnare sovrana”. Agropoli, fumata nera: oggi la proclamazione del consiglio? di Arturo Calabrese La commissione elettorale che sta lavorando ad Agropoli per proclamare il consiglio comunale non si esprime e rimanda ulteriormente la decisione. Il voto si è tenuto ormai dieci giorni fa e la città non ha ancora un consiglio, ma, magra consolazione, ha un sindaco e una giunta. La commissione ancora una volta decide di non decidere e rimanda ad oggi, e il forse diventa d’obbligo, la proclamazione del consiglio. Alla base di questi rinvii vi sono le ormai note “gravi incongruenze” di cui ha parlato il presidente della commissione Giovanni Saporiti. Non sta a lui, però, decidere se ricontare le schede o se, addirittura, invalidare il voto.
Le decisioni in tal senso spetterebbero al Tar che può intervenire solo se una delle parti che ritiene di aver subito un’ingiustizia, e in questo caso si tratterebbe dei tre candidati sconfitti, presenta ricorso. Raffaele Pesce, Massimo La Porta e Elvira Serra con ogni probabilità si rivolgeranno al giudice per far luce sulle gravi incongruenze di cui sopra. Tornando alla probabile proclamazione, c’è da sottolineare ancora una volta come il consiglio che verrà eletto avrà vita molto breve, perché coloro che hanno avuto la nomina di assessore si dimetteranno e si procederà alla surroga. Il consiglio Stando ai risultati delle votazioni, è possibile fare un quadro del futuro consiglio. Il Partito Democratico ha il vicesindaco e due assessori. Maria Giovanna D’Arienzo, Rosa Lampasona e Giuseppe Di Filippo, dimettendosi, faranno posto a Giuseppe Cammarota, Francesco Crispino e Rosario Bruno, Roberto Apicella, lasciando lo scranno da consigliere, lascerà il posto a Maurizio Abagnala. A loro si aggiungono Pietro Paolo Marciano, Franco Di Biasi Nicola Comite, Mario Pesca, Giancarlo Santangelo, Michele Pizza e Gennaro Russo per la maggioranza. La minoranza sarà composta da Raffaele Pesce, Elvira Serra, Massimo La Porta, Bruno Bufano e Gerardo Santosuosso, candidati con quest’ultimo. Questo il quadro che può essere rivoluzionato nel caso di nomina di Marciano o Pesca a presidente del consiglio. Il sindaco Senza avere il consiglio, Roberto Antonio Mutalipassi continua a lavorare per risolvere le prime emergenze. Tra una risoluzione di problemi e l’altra, doveroso riconoscerlo, trova il tempo per partecipare ad eventi e a riunioni. Il tutto viene testimoniato con grande orgoglio e con sgargianti sorrisi sui social. Foto in posa a parte, la giunta Mutalipassi si dice prontissima a risolvere l’atavico problema delle alghe. Lo fa attraverso il neo assessore al porto
Giuseppe Di Filippo: «A brevissimo l’Agropoli Cilento Servizi affiderà la rimozione della posidonia oceanica dal Lido Azzurro – spiega – si tratta di un primo intervento cuscinetto, ma contiamo di intervenire con azioni virtuose sfruttando la nuova legge Salvamare. Questa prevede per la posidonia spiaggiata tre ipotesi: la reimmissione in mare, il riuso o lo smaltimento – argomenta – al vaglio ci sono diverse idee e gli uffici stanno già lavorando. Ci stiamo confrontando per mettere a mare la posidonia oceanica – chiosa – ma intanto libereremo le spiagge e cercheremo soluzione che dia tranquillità anche per il futuro». Le reazioni L’attività di sindaco e giunta deficitaria del consiglio fa storcere il naso a tanti. Le opposizioni, che sono tali solo sulla carta perché nemmeno per loro c’è stata l’adeguata proclamazione, annunciano che procederanno per vie legali all’indomani del via libera della commissione. Il pensiero è unanime: «Dobbiamo tutelare la legalità – dicono – e non possiamo permettere che le gravi incongruenze rimangano solo un’opinione del presidente di commissione. Si deve andare a fondo della vicenda». Sulla questione interviene anche Giovanni Basile, storico attivista agropolese e già candidato a sindaco del centrodestra per poi fare un passo indietro e rientrare nella coalizione di Massimo La Porta, senza però candidarsi: «La nuova giunta, tecnicamente, è formata da tutti elementi esterni al consiglio comunale perché questo, nei fatti, non c’è. Atteso che sia imminente il completamento dei lavori della commissione elettorale – le sue parole – mi domando se, con una città spaccata, non fosse stato più opportuno attendere la proclamazione dei consiglieri comunali prima di formare la giunta». Come al solito, Basile non le manda a dire: «Questo anche solo per non dare l’impressione di correre per produrre alcuni atti che, in caso di ricorsi, dispiegherebbero comunque effetti. Se la stessa mossa è orientata a dar prova di compattezza, questa non ha prodotto
il risultato sperato perché in città gli esclusi già si lamentano pubblicamente. Con la proclamazione dei consiglieri comunali – e conclude – si dovranno passare al vaglio i profili di ogni eletto o nominato al fine di appurare se ve ne siano. Dichiarare impropriamente di non essere nelle condizioni di incompatibilità potrebbe portare delle conseguenze non solo politiche». Oggi, in ogni caso, ci saranno novità. L’editoriale/ L’Udc e la politica dei due forni: quando manca il buonsenso di tacere di Erika Noschese C’è un centrodestra che non regge il confronto elettorale, c’è un centrosinistra che – forte del sistema di potere così ben radicato sul territorio – continua a vincere, da nord a sud della provincia. È un dato di fatto: i rappresentati politici del Pd hanno macinato una vittoria dopo l’altra e nei grandi comuni al voto sono proprio i dem ad avere la meglio. Innegabile il sostegno delle altre liste di coalizione che hanno sicuramente contributo alla vittoria. E non è un caso se il Psi conferma la sua rappresentanza territoriale o, in alcuni casi, addirittura la aumenta mentre in altri, inevitabilmente, diminuisce. È la politica, funziona così. Funziona così soprattutto quando fai parte di un sistema. Perché è innegabile, la vittoria di Mutalipassi ad Agropoli,
di Paolo Di Maio a Nocera Inferiore, di Paola Lanzara a Castel San Giorgio hanno un nome e un cognome, oltre che un partito alle spalle. Se Franco Alfieri ha monopolizzato la sua ex città (che tanto ex non è mai stata), è altrettanto vero che Piero De Luca ha dato la spinta finale per permettere a Nocera Inferiore e Castel San Giorgio di ottenere una vittoria schiacciante. Ma il popolo resta sovrano. In cabina elettorale, uno vale uno. Una sola preferenza (due considerando il candidato maschile e femminile) da un solo cittadino e, dunque, Lanzara, Mutalipassi e Di Maio non sono al comando (solo) per la spinta di un partito che continua a vincere, nonostante i tanti problemi e gli aspetti giudiziari che certamente non possono essere trascurati. Ma è altrettanto vero che il centrodestra non esiste. Non esiste una coalizione compatta. Non esiste la coalizione perché forse, oggi, neanche i partiti esistono più. La Lega da anni si avvia verso la campagna elettorale per poi non saper esprimere neppure un candidato. Qualcuno forse, in civiche da prefisso telefonico. Forza Italia, reduce dalla morte di Enzo Fasano, sembra non riuscire a rilanciare l’azione amministrativa; Fratelli d’Italia ci prova, il popolo non premia ma ci sono sulla scena politica e lo hanno dimostrato ad Agropoli dove Elvira Serra non ha mai realmente fatto forza sul partito di Giorgia Meloni, forse ha preferito nascondersi dietro liste civiche per provare a conquistare consensi a destra e manca. Chi manca? Ovviamente l’Udc che applica ancora la politica dei due forni. Il segretario provinciale Ernesto Sica da mesi ormai parla di rilancio, di rappresentanza per poi, puntualmente, sparire nelle grandi occasioni. Ma, almeno, ha il buon gusto di tacere. A differenza di Mario Polichetti che, inconsapevole forse dei suoi insuccessi, prova a dare lezioni di vita e di politica alla coalizione. Il vice coordinatore regionale dell’Udc parla di “dinamiche legate alle solite politiche clientelare” e di un centrodestra inesistente, “regalo a De Luca”. Facile parlare quando per una campagna elettorale intera non si proferisce parola, non si esprime un solo candidato, limitandosi però a puntare il dito contro una
stessa compagine elettorale. Una sconfitta personale più che politica perché quando non sai scegliere da che parte stare, allora sarebbe il caso di avere il buon senso di tacere. Intervento a parte lo meritano i candidati usciti sconfitti da questa tornata elettorale. Quando il popolo sceglie di bocciarti bisognerebbe prendere coscienza della realtà, senza inutili offese e patetiche lagne. Qualcuno dovrebbe dirlo alla candidata di Agropoli nel cuore, a sostegno di Elvira Serra. Cinque consensi. Solo cinque. Neanche da prefisso telefonico ma, forse, tanto bastano alla presidente di un’associazione che organizza autobus per i programmi Mediaset a sputare veleno contro gli agropolesi. La sconfitta elettorale brucia sempre, inevitabilmente, ma bisognerebbe fare i conti con una verità scomoda che impone riflessioni altrettanto scomode. La politica non è per tutti, bisogna saperci fare, bisogna saper dire qualcosa di concreto ma, più di tutto, bisogna saper agire in caso di vittoria. Aspetti che, in questo caso, vengono a mancare. Anche a rischio di penalizzare una squadra che, su quel palco, c’era mettendo anima e cuore in un progetto valido. Castel San Giorgio, maggioranza bulgara per Paola Lanzara Non c’è competizione elettorale per Paola Lanzara, il sindaco uscente di Castel San Giorgio che dopo circa 500 schede scrutinate riconquista la vittoria per il secondo mandato consecutivo. Per Paola Lanzara e la sua lista Impegno Civico si va verso una percentuale superiore al 70%: in Consiglio Comunale per il sindaco uscente 11 consiglieri, mentre i
restanti 5 andranno tutti alla lista Civica per Castel San Giorgio che ha sostenuto la candidatura di Antonino Coppola. Amministrative, la Campania regione con il record di affluenza: a Salerno il 65.85% E’ la Campania la regione nella quale si è registrata la più alta affluenza per le elezioni amministrative: 64,69% il dato definitivo dell’affluenza media negli 89 comuni campani chiamati al voto per eleggere sindaco e Consiglio comunale. Un dato fortemente contrastante con quello dell’affluenza ai seggi per i 5 referendum sulla giustizia, che in Campania si è fermata all’11,43% (a Napoli appena l’8,48%). Il comune campano con la più alta affluenza alle amministrative è Visciano, in provincia di Napoli, con l’83,31%, l’affluenza più bassa si è registrata a Gallo Matese (Caserta), 20,37%, nonostante la presenza di ben 8 candidati alla carica di sindaco per una popolazione di appena 648 abitanti. La provincia con l’affluenza media più alta è quella di Salerno (65,85%), seguita da Avellino (65,78%), Caserta (65,29%), Napoli (64,43%) e Benevento (55,28%). Il dato dell’affluenza ha permesso a 7 candidati sindaci di essere praticamente certi dell’elezione: si tratta dei comuni sotto i 15mila abitanti nei quali si è presentato un unico candidato sindaco e un’unica lista di candidati al Consiglio comunale, per i quali la norma prevede che sia sufficiente che il numero dei votanti non sia inferiore al 40% degli elettori e i voti validi all’unica lista ammessa non siano inferiori al 50% dei
votanti. In attesa della verifica della seconda condizione, che appare poco più che una formalità (lo spoglio inizierà oggi alle 14), possono già festeggiare: Nunziante Picariello a Capriglia Irpina (Avellino), Angelo Antonio Lanza a Flumeri (Avellino), Stanislao Supino a Vairano Patenora (Caserta), Anna Amendola a Lettere (Napoli), Giancarlo Guercio a Buonabitacolo (Salerno), Giorgio Ruggiero a Cicerale (Salerno) e Donato Pica a Sant’Arsenio (Salerno). Cade un albero dinanzi al seggio elettorale, ferito un candidato E’ di due feriti il bilancio di quanto accaduto poche ore fa dinanzi ad un seggio elettorale ad Agropoli. Per cause ancora da accertare, un pino sarebbe caduto proprio dinanzi l’ingresso del seggio elettorale, sede di una scuola elementare. Due i feriti, tra cui un candidato al consiglio comunale nella lista di Raffaele Pesce candidato sindaco. Sul posto, i vigili urbani guidati dal comandante Maurizio Cauceglia, prontamente intervenuti. I feriti sono stati trasportati in ospedale per gli accertamenti del caso ma, fortunatamente, avrebbero riportato solo escoriazioni. Nei prossimi giorni, l’ufficio competente del Comune provvederà alla rimozione di tutti i pini. “Alcuni attivisti del nostro movimento sono rimasti feriti nel crollo del pino avvenuto questo pomeriggio di fronte alla scuola elementare Gino Landolfi di Agropoli – ha dichiarato i candidati della lista Liberi e Forti – Tre di loro sono stati condotti in ospedale. Il nostro candidato sindaco Raffaele Pesce sta monitorando costantemente le loro condizioni di salute ed esprime
rammarico per un’autentica tragedia sfiorata”. Amministrative e referendum, affluenza al voto Urne aperte fino alle 23, oggi, per il referendum Giustizia e, in 33 comuni della provincia di Salerno, per le amministrative. L’affluenza alle 12 era bassa: Agropoli 24,10, Albanella 19,54
Altavilla Silentina 3,22 Aquara 1,96 Ascea 2,90 Atena Lucana 3,12 Auletta 3,36 Battipaglia 3,83 Bellosguardo 2,60 Buccino 20,14 Buonabitacolo 18,80 Caggiano 2,63 Camerota 13,95 Campagna 2,76 Campora 5,00 Capaccio Paestum 2,84 Casal Velino 3,26 Casalbuono 1,56 Casaletto Spartano 3,32 Caselle in Pittari 2,89 Castel San Lorenzo 2,81 Castelcivita 2,68 Castellabate 2,64 Castelnuovo Cilento 2,62
Celle di Bulgheria 2,24 Centola 16,26 Ceraso 2,00 Cicerale 19,74 Colliano 20,16 Controne 4,10 Contursi Terme 2,95 Corleto Monforte 3,09 Cuccaro Vetere 2,19 Eboli 3,07 Felitto 2,87 Gioi 3,57 Giungano 3,31 Ispani 3,50 Laureana Cilento 4,78 Laurino 2,94 Laurito 15,59 Moio della Civitella 2,97 Montano Antilia 2,19 Monte San Giacomo 3,37 Montecorice 16,35 Monteforte Cilento 2,30
Montesano S/M 2,05 Morigerati 3,36 Novi Velia 2,95 Ogliastro Cilento 4,28 Oliveto Citra 2,39 Omignano 3,57 Ottati 3,25 Padula 2,55 Palomonte 21,25 Perdifumo 2,36 Perito 3,11 Pertosa 2,52 Petina 17,94 Piaggine 13,80 Pisciotta 15,63 Polla 2,39 Pollica 4,29 Postiglione 2,71 Prignano Cilento 25,79 Roccadaspide 2,59 Roccagloriosa 3,32 Rofrano 3,18
Romagnano al Monte 7,67 Roscigno 14,37 Rutino 18,98 Sacco 14,64 Sala Consilina 2,35 Salento 3,32 Salvitelle 5,23 San Giovanni a Piro 2,98 San Gregorio Magno 2,45 San Mauro Cilento 3,85 San Pietro al Tanagro 3,73 San Rufo 2,60 Sant’Angelo a Fasanella 2,11 Sant’Arsenio 20,95 Santa Marina 3,51 Sanza 22,73 Sapri 19,83 Sassano 2,30 Serre 25,28 Sessa Cilento 4,31 Sicignano degli Alburni 3,81 Stella Cilento 25,92
Stio 14,58 Teggiano 2,66 Torchiara 3,80 Torraca 3,94 Torre Orsaia 2,81 Tortorella 1,99 Trentinara 2,37 Valle dell’Angelo 5,37 Vallo della Lucania 4,51 Vibonati 4,08 Magliano Vetere torna al voto con due candidati sindaci Anna Ferrentino e Adriano Piano: sono i due candidati alla carica di sindaco, pronti a conquistare Magliano Vetere. La Ferrentino è in campo con la civica Rinascimento cilentano: Cuomo Stefano Maria, Guadagno Eva, Capelli Albino, Facchini Andrea, Cappiti Sara, Bettini Liviana Carla, Battaglia Anna. Uniti per Magliano è invece la civica di Piano: Bonfrisco Angelino, Rosario, Bonfrisco Mauro, Caroccia Giuseppe, D’Alessandro Carmine,
D’Alessandro Giovanni, Matonte Cristian, Maucione Tonino, Nigro Maria, Russo Roberto, Tarallo Franca. Sapri, il sindaco uscente Antonio Gentile cerca la riconferma di Erika Noschese E’ in cerca della riconferma il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, pronto a sfidare la sua avversaria politica, Pamela Marino. Questa mattina, i due aspiranti candidati alla carica di primo cittadino hanno consegnato le liste nello stesso momento e tra i due c’è stata una stretta di mano. Gentile è in campo con la lista Sapri al centro: Annunziata Vincenzo, Congiusti Daniele, Cetrangolo Tommaso, Bruno Gabriella, Madonna Gerardina, Montuori Anna, Morabito Amalia, Pecorelli Rosanna, Procopio Giuseppe, Romanzi Giampaolo, Sparacio Antonino, Zappia Bruno. La Marino invece con la civica SiAmo Sapri: Scaldafferri Pietro, Bove Antonio Gerardo, Cartolano Valentina, D’Agostino Donatella, Fortunato Nicola, Giudice Nicodemo, Grasso Giovanni detto Black, Lando Michele Tommaso, Lombardi Ciriaco, Marino Anna, Pepice Lucia, Vita Emanuele.
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