Agropoli, elezioni: il Tar si esprimerà il 26 ottobre. Pesce: "Azione necessaria"

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Agropoli, elezioni: il Tar si
esprimerà il 26 ottobre.
Pesce: «Azione necessaria»
di Arturo Calabrese

Il rinnovamento e la ventata di novità portate sulla scena
agropolese dal già candidato sindaco Raffaele Pesce col suo
movimento “Liberi e Forti” iniziano concretamente a
manifestarsi. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha infatti
fissato la data di udienza per il ricorso presentato da Pesce:
i giudici della sezione di Salerno si esprimeranno il 26
ottobre prossimo. L’istanza riguarda le elezioni
amministrative di Agropoli tenutesi il 12 giugno scorso. «Nei
prossimi giorni – spiega il rappresentante del gruppo politico
“Liberi e Forti” – verrà annunciata la data della conferenza
stampa congiunta dei consiglieri di minoranza del Comune di
Agropoli e degli avvocati che hanno presentato il ricorso.
L’azione giudiziaria si è resa necessaria a causa delle “gravi
incongruenze” nei verbali riscontrate dalla Commissione
elettorale – Ufficio centrale nel corso dei suoi undici giorni
di lavoro». Un primo atto concreto, dunque, del cambio di
passo che ha vissuto e che vivrà Agropoli nei prossimi tempi.
Altro segnale importante viene sempre da Pesce, che nella
mattinata di ieri, ha protocollato una richiesta al sindaco
Roberto, al presidente del consiglio comunale ed al
funzionario responsabile del settore turismo, promozione,
eventi, cultura e sport. L’oggetto della richiesta è la revoca
immediata e la modifica del bando pubblicato dal Comune per
l’individuazione della figura di direttore artistico del
teatro “Eduardo De Filippo”. «L’amministrazione comunale –
scrive il consigliere Pesce – ha pubblicato con delibera di
Giunta l’avviso. All’articolo 2, in cui sono contenuti i
criteri di selezione, si specifica che la selezione avverrà
attraverso l’esame di “titoli e di curricula e di un colloqui
a cura di una commissione nominata dal funzionario”. Alla luce
di ciò – argomenta Pesce – si pone in evidenza che non sono
indicati i titoli e le esperienze che i membri della
commissione esaminatrice debbano possedere e che non sono
altresì in alcun modo indicati i punteggi da attribuire ai
titoli ed alle esperienze pregresse dei candidati. Ne discende
– sottolinea – la totale arbitrarietà dei criteri di nomina
della commissione, in capo al funzionario responsabile, nonché
la successiva totale arbitrarietà demandata alla commissione
stessa nella scelta del direttore artistico. Vorrete – e qui
la richiesta – revocare l’avviso provvedendo a perfezionarlo
con l’inserimento dell’elenco dei titoli e delle esperienze
professionali per la scelta dei membri della commissione
valutativa – ragiona – nonché inserendo una specifica dei
punteggi da attribuire ai titoli ed alle esperienze pregresse
dei candidati, successivamente riapprovarlo in sede di giunta
pubblicarlo nuovamente. Quanto sopra – conclude Pesce – in
omaggio alla trasparenza, alla legittimità degli atti e alla
meritocrazia».

Agropoli, il fascicolo delle
elezioni finisce davanti al
Tar
di Arturo Calabrese

È stata da sempre questione di giorni: le elezioni di Agropoli
del 12 giugno per il rinnovo dell’amministrazione comunale
finiscono davanti al Tar. Raffaele Pesce, esponente del gruppo
consiliare “Liberi e Forti” ha portato avanti e concretizzato
le parole espresso all’indomani dello spoglio quando la
commissione elettorale ha fin da subito espresso forti dubbi e
sollevato “gravi incongruenze”. Adesso, gli atti saranno
vagliati dai giudici del Tribunale Amministrativo e si aprono
scenari inediti.

Quello che si è si detto all’indomani del voto diventa realtà:
c’è il ricorso al Tar. Senza entrare nello specifico della
questione, cosa ci può dire?

“Il grande entusiasmo riscontrato in campagna elettorale ed
il dato elettorale effettivamente riportato,     ci rendono
consapevoli di una grande   responsabilità: la tutela delle
speranze di tanti agropolesi. In considerazione delle “gravi
incongruenze” riscontrate dalla Commissione elettorale –
Ufficio centrale, presieduta da un magistrato togato, nel
corso dei lavori protrattisi per undici giorni, delle gravi
anomalie emerse ad un più attento esame dei verbali, la
convinzione che il voto popolare vada difeso in ogni sede,
anche giurisdizionale, ci hanno indotti a ritenere di dover
necessariamente adire, in primis, la giustizia amministrativa
nella ricerca della verità. Due avvocati, validissimi
professionisti e cari amici, hanno depositato un primo ricorso
al TAR Salerno. Seguirà una conferenza stampa su questa come
sulle altre azioni che nei prossimi giorni avvieremo”.

In questi primi giorni di amministrazione, la minoranza sta
facendo il suo dovere di controllo e verifica presentando
interrogazioni e mozioni…

“Sin dai primi giorni è stata ben chiara l’assoluta carenza di
rispetto nei confronti della minoranza da parte del sindaco
proclamato che ha ben deciso di proclamare una giunta quando
poi i consiglieri sono stati eletti dopo oltre una settimana.
La giunta, senza un consiglio, ha anche emesso deliberazioni e
ha preso delle decisioni, ulteriore momento di mancato
rispetto nei confronti della massima espressione di democrazia
per un ente: il consiglio comunale. Quello che
l’amministrazione Mutalipassi sta facendo, di fatto poco e
solo sulla carta, ho presentato un’interrogazione riguardante
i Pnrr, su come intendano instaurare la cabina di regia, quali
siano le scelte, come vengano pagati chi vi lavorerà e come
essi saranno scelti. Ho preso atto dei lavori alla Marina e
non ho insistito sul tipo di lavoro che si stesse facendo e
onde evitare ostruzionismo, ho evitato di verificare questo
aspetto. L’ho fatto perché la stagione estiva è nel suo pieno.
Cercherò di capire quali saranno le idee e i progetti, al
momento assenti, per i cumuli di Posidonia e per una sua
eventuale rimozione. Sul taglio degli alberi in Piazza della
Repubblica non sono intervenuto perché c’è la relazione di un
agronomo che indica quale albero si sarebbe dovuto tagliare.
Per l’amore verso l’ambiente, spero che ne vengano piantati di
nuovi. Il 4 luglio c’è stato il primo consiglio comunale e ad
oggi non abbiamo ancora la delibera. Fondamentalmente non c’è
stata la formalizzazione delle decisioni prese allora e tra
esse la mia nomina a consigliere dell’Unione dei Comuni
Paestum – Alto Cilento. Senza pubblicazione, sono tecnicamente
non nominato e quindi impossibilitato ad presentare
interrogazioni o richiedere incartamenti”.

Domenico Gorga si è dimesso da presidente dell’Agropoli
Cilento Servizi perché la sua nomina era arrivata da parte
dell’ex sindaco. Sul nuovo nome darete battaglia? E se dovesse
essere nuovamente Gorga?

Sulle dinamiche che hanno portato a rassegnare le dimissioni
il presidente dell’Agropoli Cilento Servizi credo siano state
concertate con l’amministrazione. Non se se verrà confermato o
se il sindaco vorrà nominare un altro nome. Andrebbe cambiato
lo statuto dei queste società perché sono nomine del sindaco e
quindi tutte a scapito della maggioranza. Le dimissioni si
potevano rassegnare anche nella mani del commissario
prefettizio, ma c’era una campagna elettorale da affrontare”.

Il prossimo consiglio comunale si prevede di fuoco. Lei su
cosa punterà maggiormente? La convalida degli eletti può
tornare al centro del dibattito?
“Ci sono le commissioni da votare col giusto equilibrio tra
maggioranza e minoranza. Dobbiamo votare i verbali della
seduta precedente. Insomma, c’è tanto da fare e spero che a
breve venga convocata la prossima seduta: abbiamo bisogno di
sapere determinate situazioni e avere risposte. Ci sono ancora
i profili di ineleggibilità che seguono la strada della
giustizia ordinaria civile e poi dei profili che possono
emergere all’esito della verifica da parte della Procura della
Repubblica dei verbali già acquisiti o di verbali che saranno
acquisiti. La via della giustizia penale fa il suo percorso,
ma questo non è in nostro interesse. Il nostro obiettivo è
fare luce sulle gravi incongruenze e sula riportare la
legalità dove dovrebbe di norma regnare sovrana”.

Agropoli, fumata nera: oggi
la     proclamazione    del
consiglio?
di Arturo Calabrese

La commissione elettorale che sta lavorando ad Agropoli per
proclamare il consiglio comunale non si esprime e rimanda
ulteriormente la decisione. Il voto si è tenuto ormai dieci
giorni fa e la città non ha ancora un consiglio, ma, magra
consolazione, ha un sindaco e una giunta. La commissione
ancora una volta decide di non decidere e rimanda ad oggi, e
il forse diventa d’obbligo, la proclamazione del consiglio.
Alla base di questi rinvii vi sono le ormai note “gravi
incongruenze” di cui ha parlato il presidente della
commissione Giovanni Saporiti. Non sta a lui, però, decidere
se ricontare le schede o se, addirittura, invalidare il voto.
Le decisioni in tal senso spetterebbero al Tar che può
intervenire solo se una delle parti che ritiene di aver subito
un’ingiustizia, e in questo caso si tratterebbe dei tre
candidati sconfitti, presenta ricorso. Raffaele Pesce, Massimo
La Porta e Elvira Serra con ogni probabilità si rivolgeranno
al giudice per far luce sulle gravi incongruenze di cui sopra.
Tornando alla probabile proclamazione, c’è da sottolineare
ancora una volta come il consiglio che verrà eletto avrà vita
molto breve, perché coloro che hanno avuto la nomina di
assessore si dimetteranno e si procederà alla surroga.

Il consiglio

Stando ai risultati delle votazioni, è possibile fare un
quadro del futuro consiglio. Il Partito Democratico ha il
vicesindaco e due assessori. Maria Giovanna D’Arienzo, Rosa
Lampasona e Giuseppe Di Filippo, dimettendosi, faranno posto a
Giuseppe Cammarota, Francesco Crispino e Rosario Bruno,
Roberto Apicella, lasciando lo scranno da consigliere, lascerà
il posto a Maurizio Abagnala. A loro si aggiungono Pietro
Paolo Marciano, Franco Di Biasi Nicola Comite, Mario Pesca,
Giancarlo Santangelo, Michele Pizza e Gennaro Russo per la
maggioranza. La minoranza sarà composta da Raffaele Pesce,
Elvira Serra, Massimo La Porta, Bruno Bufano e Gerardo
Santosuosso, candidati con quest’ultimo. Questo il quadro che
può essere rivoluzionato nel caso di nomina di Marciano o
Pesca a presidente del consiglio.

Il sindaco

Senza avere il consiglio, Roberto Antonio Mutalipassi continua
a lavorare per risolvere le prime emergenze. Tra una
risoluzione di problemi e l’altra, doveroso riconoscerlo,
trova il tempo per partecipare ad eventi e a riunioni. Il
tutto viene testimoniato con grande orgoglio e con sgargianti
sorrisi sui social. Foto in posa a parte, la giunta
Mutalipassi si dice prontissima a risolvere l’atavico problema
delle alghe. Lo fa attraverso il neo assessore al porto
Giuseppe Di Filippo: «A brevissimo l’Agropoli Cilento
Servizi affiderà la rimozione della posidonia oceanica dal
Lido Azzurro – spiega – si tratta di un primo intervento
cuscinetto, ma contiamo di intervenire con azioni virtuose
sfruttando la nuova legge Salvamare. Questa prevede per la
posidonia spiaggiata tre ipotesi: la reimmissione in mare, il
riuso o lo smaltimento – argomenta – al vaglio ci sono diverse
idee e gli uffici stanno già lavorando. Ci stiamo confrontando
per mettere a mare la posidonia oceanica – chiosa – ma intanto
libereremo le spiagge e cercheremo soluzione che dia
tranquillità anche per il futuro».

Le reazioni

L’attività di sindaco e giunta deficitaria del consiglio fa
storcere il naso a tanti. Le opposizioni, che sono tali solo
sulla carta perché nemmeno per loro c’è stata l’adeguata
proclamazione, annunciano che procederanno per vie legali
all’indomani del via libera della commissione. Il pensiero è
unanime: «Dobbiamo tutelare la legalità – dicono – e non
possiamo permettere che le gravi incongruenze rimangano solo
un’opinione del presidente di commissione. Si deve andare a
fondo della vicenda». Sulla questione interviene anche
Giovanni Basile, storico attivista agropolese e già candidato
a sindaco del centrodestra per poi fare un passo indietro e
rientrare nella coalizione di Massimo La Porta, senza però
candidarsi: «La nuova giunta, tecnicamente, è formata da tutti
elementi esterni al consiglio comunale perché questo, nei
fatti, non c’è. Atteso che sia imminente il completamento dei
lavori della commissione elettorale – le sue parole – mi
domando se, con una città spaccata, non fosse stato più
opportuno attendere la proclamazione dei consiglieri comunali
prima di formare la giunta». Come al solito, Basile non le
manda a dire: «Questo anche solo per non dare l’impressione di
correre per produrre alcuni atti che, in caso di ricorsi,
dispiegherebbero comunque effetti. Se la stessa mossa è
orientata a dar prova di compattezza, questa non ha prodotto
il risultato sperato perché in città gli esclusi già si
lamentano pubblicamente. Con la proclamazione dei consiglieri
comunali – e conclude – si dovranno passare al vaglio i
profili di ogni eletto o nominato al fine di appurare se ve ne
siano. Dichiarare impropriamente di non essere nelle
condizioni di incompatibilità potrebbe portare delle
conseguenze non solo politiche». Oggi, in ogni caso, ci
saranno novità.

L’editoriale/ L’Udc e la
politica   dei  due   forni:
quando manca il buonsenso di
tacere
di Erika Noschese

C’è un centrodestra che non regge il confronto elettorale, c’è
un centrosinistra che – forte del sistema di potere così ben
radicato sul territorio – continua a vincere, da nord a sud
della provincia. È un dato di fatto: i rappresentati politici
del Pd hanno macinato una vittoria dopo l’altra e nei grandi
comuni al voto sono proprio i dem ad avere la meglio.
Innegabile il sostegno delle altre liste di coalizione che
hanno sicuramente contributo alla vittoria. E non è un caso se
il Psi conferma la sua rappresentanza territoriale o, in
alcuni casi, addirittura la aumenta mentre in altri,
inevitabilmente, diminuisce. È la politica, funziona così.
Funziona così soprattutto quando fai parte di un sistema.
Perché è innegabile, la vittoria di Mutalipassi ad Agropoli,
di Paolo Di Maio a Nocera Inferiore, di Paola Lanzara a Castel
San Giorgio hanno un nome e un cognome, oltre che un partito
alle spalle. Se Franco Alfieri ha monopolizzato la sua ex
città (che tanto ex non è mai stata), è altrettanto vero che
Piero De Luca ha dato la spinta finale per permettere a Nocera
Inferiore e Castel San Giorgio di ottenere una vittoria
schiacciante. Ma il popolo resta sovrano. In cabina
elettorale, uno vale uno. Una sola preferenza (due
considerando il candidato maschile e femminile) da un solo
cittadino e, dunque, Lanzara, Mutalipassi e Di Maio non sono
al comando (solo) per la spinta di un partito che continua a
vincere, nonostante i tanti problemi e gli aspetti giudiziari
che certamente non possono essere trascurati. Ma è altrettanto
vero che il centrodestra non esiste. Non esiste una coalizione
compatta. Non esiste la coalizione perché forse, oggi, neanche
i partiti esistono più. La Lega da anni si avvia verso la
campagna elettorale per poi non saper esprimere neppure un
candidato. Qualcuno forse, in civiche da prefisso telefonico.
Forza Italia, reduce dalla morte di Enzo Fasano, sembra non
riuscire a rilanciare l’azione amministrativa; Fratelli
d’Italia ci prova, il popolo non premia ma ci sono sulla scena
politica e lo hanno dimostrato ad Agropoli dove Elvira Serra
non ha mai realmente fatto forza sul partito di Giorgia
Meloni, forse ha preferito nascondersi dietro liste civiche
per provare a conquistare consensi a destra e manca. Chi
manca? Ovviamente l’Udc che applica ancora la politica dei due
forni. Il segretario provinciale Ernesto Sica da mesi ormai
parla di rilancio, di rappresentanza per poi, puntualmente,
sparire nelle grandi occasioni. Ma, almeno, ha il buon gusto
di tacere. A differenza di Mario Polichetti che, inconsapevole
forse dei suoi insuccessi, prova a dare lezioni di vita e di
politica alla coalizione. Il vice coordinatore regionale
dell’Udc parla di “dinamiche legate alle solite politiche
clientelare” e di un centrodestra inesistente, “regalo a De
Luca”. Facile parlare quando per una campagna elettorale
intera non si proferisce parola, non si esprime un solo
candidato, limitandosi però a puntare il dito contro una
stessa compagine elettorale. Una sconfitta personale più che
politica perché quando non sai scegliere da che parte stare,
allora sarebbe il caso di avere il buon senso di tacere.
Intervento a parte lo meritano i candidati usciti sconfitti da
questa tornata elettorale. Quando il popolo sceglie di
bocciarti bisognerebbe prendere coscienza della realtà, senza
inutili offese e patetiche lagne. Qualcuno dovrebbe dirlo alla
candidata di Agropoli nel cuore, a sostegno di Elvira Serra.
Cinque consensi. Solo cinque. Neanche da prefisso telefonico
ma, forse, tanto bastano alla presidente di un’associazione
che organizza autobus per i programmi Mediaset a sputare
veleno contro gli agropolesi. La sconfitta elettorale brucia
sempre, inevitabilmente, ma bisognerebbe fare i conti con una
verità scomoda che impone riflessioni altrettanto scomode. La
politica non è per tutti, bisogna saperci fare, bisogna saper
dire qualcosa di concreto ma, più di tutto, bisogna saper
agire in caso di vittoria. Aspetti che, in questo caso,
vengono a mancare. Anche a rischio di penalizzare una squadra
che, su quel palco, c’era mettendo anima e cuore in un
progetto valido.

Castel      San     Giorgio,
maggioranza bulgara per Paola
Lanzara
Non c’è competizione elettorale per Paola Lanzara, il sindaco
uscente di Castel San Giorgio che dopo circa 500 schede
scrutinate riconquista la vittoria per il secondo mandato
consecutivo. Per Paola Lanzara e la sua lista Impegno Civico
si va verso una percentuale superiore al 70%: in Consiglio
Comunale per il sindaco uscente 11 consiglieri, mentre i
restanti 5 andranno tutti alla lista Civica per Castel San
Giorgio che ha sostenuto la candidatura di Antonino Coppola.

Amministrative, la Campania
regione con il record di
affluenza:   a  Salerno  il
65.85%
E’ la Campania la regione nella quale si è registrata la più
alta affluenza per le elezioni amministrative: 64,69% il dato
definitivo dell’affluenza media negli 89 comuni campani
chiamati al voto per eleggere sindaco e Consiglio comunale. Un
dato fortemente contrastante con quello dell’affluenza ai
seggi per i 5 referendum sulla giustizia, che in Campania si è
fermata all’11,43% (a Napoli appena l’8,48%). Il comune
campano con la più alta affluenza alle amministrative è
Visciano, in provincia di Napoli, con l’83,31%, l’affluenza
più bassa si è registrata a Gallo Matese (Caserta), 20,37%,
nonostante la presenza di ben 8 candidati alla carica di
sindaco per una popolazione di appena 648 abitanti. La
provincia con l’affluenza media più alta è quella
di Salerno (65,85%), seguita da Avellino (65,78%), Caserta
(65,29%), Napoli (64,43%) e Benevento (55,28%). Il dato
dell’affluenza ha permesso a 7 candidati sindaci di essere
praticamente certi dell’elezione: si tratta dei comuni sotto i
15mila abitanti nei quali si è presentato un unico candidato
sindaco e un’unica lista di candidati al Consiglio comunale,
per i quali la norma prevede che sia sufficiente che il numero
dei votanti non sia inferiore al 40% degli elettori e i voti
validi all’unica lista ammessa non siano inferiori al 50% dei
votanti. In attesa della verifica della seconda condizione,
che appare poco più che una formalità (lo spoglio inizierà
oggi alle 14), possono già festeggiare: Nunziante Picariello a
Capriglia Irpina (Avellino), Angelo Antonio Lanza a Flumeri
(Avellino), Stanislao Supino a Vairano Patenora (Caserta),
Anna Amendola a Lettere (Napoli), Giancarlo Guercio a
Buonabitacolo (Salerno), Giorgio Ruggiero a Cicerale (Salerno)
e Donato Pica a Sant’Arsenio (Salerno).

Cade un albero dinanzi al
seggio elettorale, ferito un
candidato
E’ di due feriti il bilancio di quanto accaduto poche ore fa
dinanzi ad un seggio elettorale ad Agropoli. Per cause ancora
da accertare, un pino sarebbe caduto proprio dinanzi
l’ingresso del seggio elettorale, sede di una scuola
elementare. Due i feriti, tra cui un candidato al consiglio
comunale nella lista di Raffaele Pesce candidato sindaco. Sul
posto, i vigili urbani guidati dal comandante Maurizio
Cauceglia, prontamente intervenuti. I feriti sono stati
trasportati in ospedale per gli accertamenti del caso ma,
fortunatamente, avrebbero riportato solo escoriazioni. Nei
prossimi giorni, l’ufficio competente del Comune provvederà
alla rimozione di tutti i pini. “Alcuni attivisti del nostro
movimento sono rimasti feriti nel crollo del pino avvenuto
questo pomeriggio di fronte alla scuola elementare Gino
Landolfi di Agropoli – ha dichiarato i candidati della lista
Liberi e Forti – Tre di loro sono stati condotti in ospedale.
Il nostro candidato sindaco Raffaele Pesce sta monitorando
costantemente le loro condizioni di salute ed esprime
rammarico per un’autentica tragedia sfiorata”.

Amministrative e referendum,
affluenza al voto
Urne aperte fino alle 23, oggi, per il referendum Giustizia e,
in 33 comuni della provincia di Salerno, per le
amministrative.

L’affluenza alle 12 era bassa:

Agropoli 24,10,

Albanella 19,54
Altavilla Silentina 3,22

Aquara 1,96

Ascea 2,90

Atena Lucana 3,12

Auletta 3,36

Battipaglia 3,83

Bellosguardo 2,60

Buccino 20,14

Buonabitacolo 18,80

Caggiano 2,63

Camerota 13,95

Campagna 2,76

Campora 5,00

Capaccio Paestum 2,84

Casal Velino 3,26

Casalbuono 1,56

Casaletto Spartano 3,32

Caselle in Pittari 2,89

Castel San Lorenzo 2,81

Castelcivita 2,68

Castellabate 2,64

Castelnuovo Cilento 2,62
Celle di Bulgheria 2,24

Centola 16,26

Ceraso 2,00

Cicerale 19,74

Colliano 20,16

Controne 4,10

Contursi Terme 2,95

Corleto Monforte 3,09

Cuccaro Vetere 2,19

Eboli 3,07

Felitto 2,87

Gioi 3,57

Giungano 3,31

Ispani 3,50

Laureana Cilento 4,78

Laurino 2,94

Laurito 15,59

Moio della Civitella 2,97

Montano Antilia 2,19

Monte San Giacomo 3,37

Montecorice 16,35

Monteforte Cilento 2,30
Montesano S/M 2,05

Morigerati 3,36

Novi Velia 2,95

Ogliastro Cilento 4,28

Oliveto Citra 2,39

Omignano 3,57

Ottati 3,25

Padula 2,55

Palomonte 21,25

Perdifumo 2,36

Perito 3,11

Pertosa 2,52

Petina 17,94

Piaggine 13,80

Pisciotta 15,63

Polla 2,39

Pollica 4,29

Postiglione 2,71

Prignano Cilento 25,79

Roccadaspide 2,59

Roccagloriosa 3,32

Rofrano 3,18
Romagnano al Monte 7,67

Roscigno 14,37

Rutino 18,98

Sacco 14,64

Sala Consilina 2,35

Salento 3,32

Salvitelle 5,23

San Giovanni a Piro 2,98

San Gregorio Magno 2,45

San Mauro Cilento 3,85

San Pietro al Tanagro 3,73

San Rufo 2,60

Sant’Angelo a Fasanella 2,11

Sant’Arsenio 20,95

Santa Marina 3,51

Sanza 22,73

Sapri 19,83

Sassano 2,30

Serre 25,28

Sessa Cilento 4,31

Sicignano degli Alburni 3,81

Stella Cilento 25,92
Stio 14,58

Teggiano 2,66

Torchiara 3,80

Torraca 3,94

Torre Orsaia 2,81

Tortorella 1,99

Trentinara 2,37

Valle dell’Angelo 5,37

Vallo della Lucania 4,51

Vibonati 4,08

Magliano Vetere torna al voto
con due candidati sindaci
Anna Ferrentino e Adriano Piano: sono i due
candidati alla carica di sindaco, pronti a
conquistare Magliano Vetere.

La Ferrentino è in campo con la civica Rinascimento
cilentano: Cuomo Stefano Maria, Guadagno Eva,
Capelli Albino, Facchini Andrea, Cappiti Sara,
Bettini Liviana Carla, Battaglia Anna.

Uniti per Magliano è invece la civica di Piano:
Bonfrisco Angelino, Rosario, Bonfrisco Mauro,
Caroccia   Giuseppe,   D’Alessandro   Carmine,
D’Alessandro Giovanni, Matonte Cristian, Maucione
Tonino, Nigro Maria, Russo Roberto, Tarallo Franca.

Sapri, il sindaco uscente
Antonio Gentile cerca la
riconferma
di Erika Noschese

E’ in cerca della riconferma il sindaco di Sapri, Antonio
Gentile, pronto a sfidare la sua avversaria politica, Pamela
Marino. Questa mattina, i due aspiranti candidati alla carica
di primo cittadino hanno consegnato le liste nello stesso
momento e tra i due c’è stata una stretta di mano.

Gentile è in campo con la lista Sapri al centro: Annunziata
Vincenzo, Congiusti Daniele, Cetrangolo Tommaso, Bruno
Gabriella, Madonna Gerardina, Montuori Anna, Morabito Amalia,
Pecorelli Rosanna, Procopio Giuseppe, Romanzi Giampaolo,
Sparacio Antonino, Zappia Bruno.

La Marino invece con la civica SiAmo Sapri: Scaldafferri
Pietro, Bove Antonio Gerardo, Cartolano Valentina, D’Agostino
Donatella, Fortunato Nicola, Giudice Nicodemo, Grasso Giovanni
detto Black, Lando Michele Tommaso, Lombardi Ciriaco, Marino
Anna, Pepice Lucia, Vita Emanuele.
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