AGRIS, PRELIOS PASSA AI CINESI E CON LEI GLI IMMOBILI DEI CONSORZI AGRARI. DOPO IL NO DI ENPAIA A INVESTIMENTO 40 MLN DEI SOLDI DEI PENSIONATI

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AGRIS, PRELIOS PASSA AI CINESI E CON LEI GLI IMMOBILI DEI CONSORZI AGRARI. DOPO IL NO DI ENPAIA A INVESTIMENTO 40 MLN DEI SOLDI DEI PENSIONATI
AGRIS,   PRELIOS   PASSA   AI
CINESI E CON LEI GLI IMMOBILI
DEI CONSORZI AGRARI. DOPO IL
NO DI ENPAIA A INVESTIMENTO
40   MLN   DEI   SOLDI    DEI
PENSIONATI
                             Poche ore dopo il ‘no’ di Enpaia
                             all’investimento di 40 milioni
                             di euro dei soldi dei pensionati
                             nel fondo Agris – cotituito
                             dagli immobili dei consorzi
                             agrari – Prelios Sgr, la società
                             di gestione del Fondo, è pronta
                             a passare in mano ai cinesi. E
con lei gli immobili dei consorzi agrari. Tutto deciso nella
notte. Poco dopo il niet all’investimento Enpaia. Come riporta
MilanoFinanza, la società di real estate partecipate da
Pirelli (12,9%), Intesa Sanpaolo (10,2%), Unicredit (11,7%)
e una cordata di investitori (23,2%) e rappresentata
dall’imprenditore del settore Daniel Buaron è finita nel
mirino di diversi operatori internazionali. E dopo le prime
manifestazioni d’interesse non vincolanti dei fondi Apollo,
Crc e della tedesca Damp;K, così come anticipato lo scorso 27
maggio da MF-Milano Finanza, ora chi ha fatto l’offerta
decisiva è la conglomerata cinee CeFC, attiva nei settori
dell’energia, della      finanza,    del   banking   e   delle
infrastrutture.

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La scorsa notte, secondo quanto appreso da MilanoFinanza tutti
i soggetti coinvolti hanno firmato l’accordo per la cessione
AGRIS, PRELIOS PASSA AI CINESI E CON LEI GLI IMMOBILI DEI CONSORZI AGRARI. DOPO IL NO DI ENPAIA A INVESTIMENTO 40 MLN DEI SOLDI DEI PENSIONATI
delle partecipazioni alla corporation orientale. In questo
momento sarebbe in corso, secondo quando si apprende, il
consiglio d’amministrazione di Prelios , società che in questa
trattativa si sta avvalendo dell’advisor Mediobanca .
La proposta di CeFC è complessiva e non riguarda solo la
società quotata a Piazza Affari (con la sgr gestisce 31 fondi
e un patrimonio immobiliare in gestione di 4 miliardi, la
società specializzata in npl e recupero crediti, la branch
dedicata ai servizi immobiliari e quella specializzata in
advisory) ma anche Focus Investments. Quest’ultima è la newco
nata a fine 2015 dallo spin-off dalla capogruppo nella quale
sono state trasferite tutte le attività di business relative
agli investimenti e ai co-investimenti immobiliari di
Prelios .

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In particolare in Focus Investements, guidata dal nuovo ad
Elena Capra, figurano le quote nel fondo Cloe, la
partecipazione nella joint venture con Goldman Sachs in
Germania, il progetto di sviluppo immobiliare in Polonia, alle
porte di Varsavia (200 ettari) per la quale è in corso una
trattativa con il gruppo indiano Mittal, alcune aree a Milano
dove sorge la sede di Rcs Mediagroup       e altre proprietà
immobiliari.
CeFC dovrà poi lanciare un’opa su Prelios ed è possibile che
l’offerta d’acquisto sarà nell’intorno dei 10 centesimi per
azione. CeFC fuori dai confini cinesi controlla la boutique
d’affari americana Cowen Bank e il polo finanziario in
Repubblica Ceca Jamp;T.

Per saperne di più:

AGRIS, ENPAIA DICE ‘NO’ A INVESTIMENTO DA 40 MLN CON SOLDI
PENSIONATI. ISMEA HA GIA PERSO 5 MLN. ECCO PERCHE NON
CONVIENEGLI ESPERTI: “L’EQUILIBRIO FINANZIARIO DEL FONDO
STORICAMENTE PRECARIO. ASSICURATO DA SOTTOSCRIZIONE DI NUOVE
QUOTE E NON DA DINAMICA VIRTUOSA TRA COSTI E RICAVI.
PROSPETTIVE DI RISCHIO POTREBBERO AUMENTARE”
Posted by Redazione × 27/06/2017 at 19:50
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euro dei soldi dei pensionati agricoli per investire nel Fondo
Agris oppure no? È questo il dilemma che sta spaccando da 16
mesi la dirigenza di Enpaia, l’istituto di previdenza dei
lavoratori agricoli. Da quanto apprende AGRICOLAE ci sarebbe
infatti una parte del Consiglio di amministrazione che
spingerebbe per fare l’investimento nel fondo immobiliare
passato a Prelios, le cui quote sono già state acquistate da
Ismea che – sempre da quanto apprende AGRICOLAE – ha perso
nell’investimento un totale di 5 milioni di euro su un
investimento complessivo di circa 20 milioni di euro fatto in
due tranche: la prima il 10 gennaio del 2012; la seconda il 18
dicembre 2012.

Da quanto si apprende nel Cda riunitosi oggi il presidente
Enpaia non ha dato l’ok all’investimento: troppi rischi e
troppi precedenti negativi, dal caso Ismea (l’istituto ha
segnato tutti utili tranne Agris) e il caso Popolare di
Vicenza. La fazione interna a favore dell’investimento, era
così convinta della bontà dell’affare, che da quanto si
apprende ha anche presentato una relazione Ernst & Young.
Si tratta di 55 pagine commissionate dai Consorzi agrari
d’Italia Scpa – con sede a Palazzo Rospigliosi – in cui si fa
un report “Reliance Restricted” (vale a dire      affidabilità
soggetta a limitazioni in quanto i dati non sottoposti a
verifiche da parte della stessa EY) sul fondo Agris gestito da
Prelios SgrpA e sul relativo business plan in merito a una
possibile operazione di cessione di parte della partecipazione
detenuta da Consorzi Agrari d’Italia, Cai, nel fondo.

Ma sembra esserci un rischio di conflitti di interessi dato
che Ernst & Young è stata la società di revisione incaricata
proprio da Prelios SGR per la verifica del bilancio dello
stesso Fondo Agris al 31 12 2016. Senza contare che si tratta
di un documento – da quanto si apprende – in cui la stessa
Ernst & Young specifica di non verificare l’accuratezza,
l’affidabilità o la completezza delle informazioni fornite. E
in cui non si fornisce alcuna conclusione, attestazione e
opinione o raccomandazione circa la transazione e il target. A
parte i casi in cui non siano state eseguite specifiche
procedure di verifica.

È scontro insomma su come utilizzare il patrimonio dei
pensionati agricoli. E su eventuali speculazioni. Anche perché
l’articolo 8 del Dl 78/2010 della Direttiva del ministero del
Lavoro recita che “successivamente all’individuazione della
quota ottimale da investire nell’immobiliare, occorrerà
procedere alla scelta dello strumento con il quale realizzare
l’investimento che meglio risponde alle esigenze del singolo
ente”. Ovvero si dovrà “tener conto della quota di patrimonio
già investita in immobili/quote di fondi immobiliari
considerando anche la finalità di carattere sociale in grado
di assicurare un ritorno che consenta di non ridurre il valore
reale del patrimonio dell’Ente”.

A tal proposito lo scorso 7 giugno 2017 – da quanto apprende
AGRICOLAE – è stato presentato al Cda di Enpaia il parere del
professore Alessandro Carretta relativo all’investimento in
questione. Tra i punti critici evidenziati da Carretta figura
la perdita del NAV delle quote di classe A pari al 30,3% nel
periodo dal 31 dicembre 2011 al 31 dicembre 2016, passando da
oltre 53 mila euro a 37 mila.

Ma non solo: anche una perdita del conto economico pari a
oltre quattro milioni di euro nel 2014; di oltre due milioni
di euro nel 2015; e di 10.246.182 euro nel 2016. Senza contare
che viene evidenziato come “l’equilibrio finanziario del Fondo
sia storicamente precario” in quanto esso “è stato assicurato
dalla sottoscrizione delle nuove quote e non dalla dinamica
virtuosa tra costi e ricavi”. E per quanto riguarda la
situazione patrimoniale, nel documento viene rilevato come “il
rischio per i quotisti potrebbe in prospettiva aumentare”.

In sostanza il professore Carretta conclude che non è
possibile esprimere “un giudizio favorevole all’investimento
del Fondo”.

Come ha già scritto AGRICOLAE in precedenti articoli, il fondo
Agris è un fondo comune di investimento alternativo italiano
immobiliare di tipo chiuso. Nato il 29 dicembre 2011 dalla
società Idea Fimit Sgr Spa.

Costituito attraverso il conferimento di 44 immobili e un
terreno agricolo da parte di dieci consorzi agrari, diventati
poi 8 in seguito alle fusioni interne, il valore di apporto è
stato pari a oltre 96 milioni di euro con un accollo di debito
di circa 36 milioni.

Gli immobili sono poi aumentati e nel 2013 se ne sono aggiunti
altri nove per circa 9 milioni di euro.

Alla data del 31 dicembre 2016 il Fondo era costituito da 56
immobili per un valore di circa 94 milioni di euro. Dal
momento dell’apporto – quindi dalla nascita – la performance è
stata negativa. Da qui il cambio da Idea Fimit Sgr a Prelios
Sgr e l’ingresso di nuovi investitori.

Per saperne di più:
AGRIS, ANCHE ISMEA HA INVESTITO IN FONDO 21 MLN. E HA PERSO
SOLDI. PUBBLICI

ANCHE CONSORZI AGRARI SPECULARONO IN POPOLARE VICENZA, CHE HA
ALIMENTATO FONDO AGRIS. QUOTE CHE HANNO PERSO VALORE NEL TEMPO

CONSORZI AGRARI PERDONO TUTTO QUELLO CHE INVESTIRONO IN
POPOLARE DI VICENZA. CHE INVESTI A SUA VOLTA IN FONDO AGRIS

FEDERCONSORZI, BILANCI ALLA MANO I NUMERI DEI ‘GRANDI’: 989,3
MLN DI DEBITO E 20 MLN DI EURO DI INTERESSI PASSIVI ANNUI

DL MEZZOGIORNO, ECCO IL TESTO. ALLARGATA NOZIONE SOCIETA
STRUMENTALE. CONSORZI AGRARI ORA NON POSSONO PIU FALLIRE
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