AGESCI Regolamento - Aggiornato al Consiglio Generale 2018 con modifiche al Consiglio nazionale* di giugno 2018 * * convocato con funzioni di ...
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REGOLAMENTO STATUTO AGESCI Regolamento AGESCI Aggiornato al Consiglio Generale 2018 con modifiche al Consiglio nazionale* di giugno 2018 * * convocato con funzioni di delega cfr. moz. 14/2018
Regolamento AGESCI CAPO A - MEMBRI Art. 4 – Elenchi dei Gruppi Ogni Comitato regionale, d’intesa con i relativi Comitati di Zona, ha Art. 1 – Membri dell’Associazione il compito di tenere aggiornati gli elenchi dei Gruppi e delle unità I soci giovani sono distinti in: che, in possesso dei requisiti statutari, sono autorizzati a censirsi. • lupetti e coccinelle Ogni Comitato regionale provvederà al tempestivo aggiornamento • esploratori e guide di dette autorizzazioni, notificandolo alla segreteria nazionale. • rover e scolte La segreteria nazionale entro il 30 settembre di ogni anno metterà a I soci adulti sono distinti in: disposizione dei Gruppi i dati aggiornati delle autorizzazioni e dei • capi che svolgono: censimenti; provvederà inoltre all’invio ai Responsabili di Zona – servizio rivolto direttamente ai soci giovani; delle istruzioni per l’accesso ai dati da parte dei capo Gruppo. – servizio nelle strutture previste dallo Statuto; – servizio di formatore; Art. 5 – Censimento dei soci dei Gruppi – servizio di supporto all’azione educativa; Sarà cura di ciascun capo Gruppo, inviare alla segreteria naziona- – servizio di supporto al Gruppo svolto in coerenza con il le, i dati di censimento dei soci del proprio Gruppo secondo le progetto educativo; modalità definite per quell’anno. – servizio di supporto alla Zona, alla Regione e al livello La segreteria nazionale curerà la registrazione dei dati dei soci nazionale; censiti. • adulti in formazione che svolgono: – servizio rivolto direttamente ai soci giovani; Art. 6 – Censimento di persone provenienti da altre – servizio nel ruolo di capo Gruppo in via transitoria ai associazioni scout sensi dell’art. 14 del regolamento; Chiunque provenga da altra associazione scout e desideri far parte – servizio di supporto al Gruppo svolto in coerenza con il dell’AGESCI potrà divenirne membro dopo che il Comitato di Zona, progetto educativo; su richiesta del Gruppo in cui l’interessato intende inserirsi, avrà – servizio di supporto alla Zona, alla Regione e al livello accertato con l’interessato e con l’associazione di provenienza i nazionale; motivi del passaggio di associazione. • capi temporaneamente non in servizio per un periodo massi- mo di due anni; CAPO B - UNITÀ E GRUPPI • assistenti ecclesiastici. I capi e gli adulti in formazione possono svolgere più servizi con- Art. 7 – Unità temporaneamente. Le unità possono essere maschili, femminili o miste. Sono condizio- Il contenuto delle diverse tipologie di servizio è descritto nelle linee ni per l’esistenza di un’unità: guida, allegate. • un numero di soci giovani minimo e massimo, corrispondente a quello previsto dal metodo di Branca; Art. 2 – Durata dell’anno scout e operazioni di censimento • un capo nominato dall’Associazione o un socio adulto a cui la L’anno scout ha inizio il 1° ottobre e termina il 30 settembre dell’an- comunità capi abbia dato mandato ai sensi dell’art. 8 del presen- no solare successivo. te regolamento o che sia stato autorizzato dal Comitato di Zona Le operazioni di censimento si effettuano dall’inizio dell’anno scout ai sensi dell’art. 15 del presente regolamento; il capo o il socio fino al 28 febbraio dell’anno solare successivo. adulto sono dello stesso sesso dei componenti l’unità; Censimenti integrativi di nuovi membri possono essere accettati • la presenza di un assistente ecclesiastico censito nel Gruppo; fino al 1° settembre. • l’assenso e il coinvolgimento dei genitori e quello di eventuali Art. 3 – Modalità di censimento istituzioni educative nel cui ambito si operi; Il censimento viene raccolto con supporti informatici dalla segrete- • la realizzazione di un effettivo collegamento con la più vasta ria nazionale e relativamente: comunità associativa locale (Zona, Regione) e in particolare con • ai soci giovani e ai soci adulti; le altre comunità capi. • alle unità di ognuna delle tre Branche; Per le unità miste, inoltre, sono richieste le seguenti condizioni: • alle unità miste; • l’esistenza di una comunità capi mista che riassuma le responsa- • alle comunità capi; bilità di tale scelta e non la lasci alla libera iniziativa di una singo- • ai Comitati di Zona, Comitati regionali e Comitato nazionale. la unità; I capi temporaneamente non in servizio sono censiti in Zona o • l’esistenza nell’ambito della comunità capi di un equilibrio di Regione. responsabilità tra uomini e donne; 1
REGOLAMENTO AGESCI • la direzione di ogni unità affidata ad una capo e ad un capo nomi- Art. 12 – Strumenti progettuali: caratteristiche nati a cui la comunità capi abbia dato mandato ai sensi dell’art. 8 Gli strumenti progettuali con cui sono ideate le azioni dei vari del presente regolamento o che siano stati autorizzati dal livelli associativi devono prevedere la chiara individuazione degli Comitato di Zona ai sensi dell’art. 15 del presente regolamento. obiettivi, degli indicatori, delle priorità, dei tempi, delle modalità e dei mezzi di intervento e di verifica. Art. 8 – Ruolo della comunità capi: conduzione dell’unità da parte di soci che non abbiano concluso l’iter di formazione. CAPO C - FUNZIONAMENTO DELLE La comunità capi può affidare la conduzione di un’unità ad un socio STRUTTURE: ZONA, REGIONE, NAZIONALE adulto, limitatamente alla Branca di cui questi abbia frequentato il relativo Campo di formazione metodologica (CFM) da non più di Art. 13 – Zona: Compiti tre anni. Al fine di attuare gli scopi previsti dallo Statuto la Zona: Nell’affidare il mandato, la comunità capi terrà conto della valu- a. stimola e offre strumenti alle comunità capi per realizzare il tazione del CFM e, annualmente, della partecipazione del socio progetto educativo, per confrontare e verificare l’azione edu- adulto ad occasioni di formazione permanente proposte dai vari cativa, per realizzare l’aggiornamento e la formazione dei livelli associativi. soci adulti; La comunità capi può, altresì, affidare la conduzione di un’unità b. contribuisce alla formazione ricorrente dei capi realizzando anche al socio adulto che, pur avendo frequentato il CFM di diversa incontri per l’approfondimento di aspetti metodologici e atti- Branca, partecipi al CAM o al CFM della Branca corrispondente vità per il tirocinio e la formazione dei soci adulti; entro il 15 gennaio dell’anno scout in corso. c. valorizza e rilancia le esperienze realizzate nei Gruppi; Quest’ultima circostanza, in ogni caso, non comporta un amplia- d. promuove, qualora previsti dal programma, attività e incontri mento del sopraindicato periodo di tre anni. tra unità e soci giovani, ferma restando la responsabilità edu- cativa delle singole comunità capi. Ai soci adulti che hanno frequentato il CFA, tenuto conto della valu- tazione dell’evento formativo e della partecipazione del socio adulto Art. 14 – Zona: autorizzazione dei Gruppi ad occasioni di formazione permanente proposte dai vari livelli È compito del Comitato di Zona: associativi ed occasioni formative esterne in ambito educativo, la 1. Autorizzare il censimento dei Gruppi della Zona di perti- comunità capi può affidare la conduzione dell’unità per la durata di nenza. Il Comitato di Zona, sentito il Consiglio di Zona, due anni associativi. può autorizzare, su richiesta della comunità capi, il censi- mento di un Gruppo che non si trovi nelle condizioni pre- Art. 9 – Nome del Gruppo e delle unità viste dall’art. 21, secondo comma, lettera a) dello Statuto, Ogni Gruppo assume il nome della località in cui sorge, seguito da nel caso in cui almeno uno dei due soci adulti che assumo- un numero d’ordine, scritto in cifre arabe, qualora si tratti di centri no l’incarico di capo Gruppo abbia frequentato il Campo con più Gruppi. di formazione associativa e l’altro, di sesso diverso, abbia Le singole unità che fanno parte del Gruppo portano lo stesso frequentato il Campo di formazione metodologica. Tale numero d’ordine del Gruppo, preceduto da un nome generico che autorizzazione, revocabile, può essere rilasciata al Gruppo indica la Branca cui l’unità appartiene (es.: Branco Trieste 1, solo se subordinata alla condivisione tra Comitato di Zona Reparto Trieste 1, Clan Trieste 1) seguito dal nome specifico qualo- e comunità capi di un progetto, verificabile annualmente, ra le unità di una stessa Branca siano più di una (es.: Reparto Trieste che porti al superamento della situazione di eccezionalità, 1 “Piccolo carro”, Reparto Trieste 1 “Croce del sud”). con la nomina a capo di entrambi i capi Gruppo, entro e non oltre tre anni. Art. 10 – Unità AGESCI all’estero Le disposizioni previste dal capoverso precedente non sono Il Comitato nazionale può autorizzare l’apertura di unità AGESCI applicabili ai Gruppi monosessuali. all’estero, in armonia con le relative norme internazionali. 2. Autorizzare, secondo le prerogative, le modalità e le pre- scrizioni del precedente punto 1, il censimento di un Art. 11 – Compiti dei capi gruppo Gruppo che non si trovi nelle condizioni previste dall’art. I capi Gruppo, primi quadri e principali formatori all’interno della 21, secondo comma, lettera a) dello Statuto all’atto della comunità capi, d’intesa con l’assistente ecclesiastico di Gruppo e sua costituzione. In tal caso il superamento della situazione avvalendosi dell’aiuto della comunità capi, curano: di eccezionalità deve avvenire entro e non oltre tre anni, • l’animazione della comunità capi e la formazione permanente mediante condivisione di un progetto triennale. dei soci adulti; 3. Autorizzare la formazione di un nuovo Gruppo e delle rela- • i rapporti con gli altri Gruppi e l’Associazione, in particolare nel- tive unità e la costituzione di Reparti di Esploratori e Guide l’ambito della Zona; nautici secondo un progetto di sviluppo condiviso, con le • la partecipazione dei soci adulti alle occasioni formative e ai seguenti modalità: momenti di democrazia associativa di Zona e Regione; • ogni nuova unità che nasce per iniziativa di una comunità • i rapporti con associazioni, enti e organismi civili e ecclesiali capi deve essere autorizzata dal Comitato di Zona; presenti nel territorio in cui agisce il Gruppo; • la nuova unità deve far parte a tutti gli effetti del relativo • la gestione organizzativa e amministrativa del Gruppo. Gruppo scout. 2
REGOLAMENTO AGESCI I Responsabili di Zona devono tempestivamente informare il Zona e dei bisogni di formazione metodologica dei soci Comitato regionale di tutte le variazioni che intervengono per adulti della Zona; l’aggiornamento degli elenchi di cui all’art. 4 del presente c. coordinare le attività della Branca di Zona; regolamento; sono accettati censimenti di nuovi Gruppi e d. costituire il riferimento locale per le azioni regionali nella unità solo se autorizzati entro il 28 febbraio dell’anno di censi- specificità della Branca. mento in corso. Art. 18 – Regione: compiti Art. 15 – Ruolo della Zona: autorizzazione delle unità e Al fine di attuare gli scopi previsti dallo Statuto, la Regione: supporto alla comunità capi a. identifica gli eventuali obiettivi comuni tra i Progetti di Zona I Comitati di Zona, sentiti i Consigli di Zona, qualora ritenuto e promuove attività a sostegno delle Zone, proponendo occa- essenziale al fine di garantire sufficienti condizioni per un qua- sioni e strumenti di circolazione delle esperienze; lificato servizio educativo nel proprio territorio, possono: b. realizza attività di formazione metodologica e di aggiorna- a. autorizzare il censimento di unità isolate disponendone, mento per i soci adulti, anche attraverso la realizzazione di con opportune modalità, l’inserimento di capi in una comu- incontri per studiare e verificare specifici aspetti metodologi- nità capi della Zona; ci; b. autorizzare per un anno unità affidate a soci adulti, che c. rilascia gli attestati di partecipazione ai momenti del percor- abbiano terminato il tirocinio e siano al secondo anno di so formativo di competenza regionale; servizio continuativo nella stessa Branca, impegnati a con- d. promuove, qualora previsto dal programma regionale, attività cludere nel medesimo anno scout la prima fase del percor- e incontri per i soci giovani; so formativo con la partecipazione al CFM; e. stabilisce i criteri di distribuzione dei Consiglieri generali di c. autorizzare per un anno unità affidate a soci adulti, che cui all’art. 23. abbiano frequentato da 3 anni il CFM e per cause eccezio- nali non abbiano potuto ancora frequentare il CFA; Art. 19 – Regione: dettaglio dei compiti del Comitato d. autorizzare per un anno le unità affidate a soci adulti, che regionale abbiano frequentato da 2 anni il CFA e con il processo di Nell’ambito dei compiti assegnati dallo Statuto, il Comitato valutazione della nomina a capo in corso sulla quale hanno regionale: ricevuto parere favorevole dalla Regione. a. coordina le attività delle Branche e dei Settori garantendo l’u- nitarietà della realizzazione del programma regionale, delle In riferimento ai punti b-c il rilascio dell’autorizzazione è azioni prioritarie regionali e dei mandati ricevuti; subordinato alla presentazione di un progetto da parte della b. promuove la comunicazione tra i soci adulti della Regione, comunità capi richiedente e concordato con il Comitato di anche a mezzo di propria stampa. Zona, volto al superamento, durante l’anno corrente, della Il Comitato regionale si riunisce in forma allargata agli Incaricati situazione di eccezionalità. In tal caso il Comitato di Zona si regionali, come previsto dallo Statuto, per: impegna a supportare la vita della comunità capi con particola- • elaborare i programmi da proporre al Consiglio regionale e re attenzione. verificarne periodicamente l’attuazione; Nell’esercizio del ruolo della Zona, di stimolo alla formazione • individuare gli ambiti educativi e metodologici prevalenti su permanente, il Comitato, previo incontro con la comunità cui intervenire; capi, può negare l’autorizzazione al censimento di unità con- • verificare e aggiornare i mandati affidati; dotte da soci adulti che, sebbene indicati dalla comunità capi • predisporre contributi per l’identificazione delle azioni prio- ai sensi dell’art. 8, non abbiano partecipato ad occasioni ed ritarie previste dal I comma dell’art. 33 dello Statuto e per l’e- attività formative proposte dalle strutture associative. laborazione del programma regionale. Art. 16 – Zona: composizione Art. 20 – Regione: rapporti con la Cooperativa scout Il numero indicativo dei Gruppi che compongono una Zona territoriale varia da sei a venti. I Responsabili regionali incontrano almeno due volte l’anno il Il Consiglio regionale, nell’attuazione di quanto disposto dal- Consiglio di Amministrazione della Cooperativa operante nella l’art. 23 dello Statuto, dovrà tener conto delle diverse realtà Regione cui è stato concesso il riconoscimento di Rivendita uffi- locali relative agli aspetti socio-culturali, geografico-territoriali, ciale scout per attivare quelle iniziative volte a favorirne la cre- ecclesiali e demografici. scita come attività commerciale attraverso cui si coniugano pro- duttività economica e fedeltà ai valori scout. Art. 17 – Zona: Incaricati alle Branche Gli Incaricati di Zona alle Branche, si riuniscono periodicamen- Art. 21 – Regione: rapporti degli Incaricati regionali di te con i soci adulti in servizio nelle unità delle rispettive Branca con gli omologhi Incaricati di Zona Branche per: Gli Incaricati regionali alle Branche si riuniscono periodicamen- a. conoscere, valorizzare e diffondere le esperienze metodolo- te con gli omologhi Incaricati di Zona per: giche esistenti in Zona e curare le sperimentazioni attivate, a. contribuire alla conoscenza della realtà giovanile a livello validate a livello nazionale; regionale e dei bisogni di formazione metodologica dei soci b. contribuire alla conoscenza della realtà giovanile a livello di adulti della Regione; 3
REGOLAMENTO AGESCI b. conoscere, valorizzare e diffondere le esperienze metodologi- Branche e dei Settori, garantendo l’unitarietà della realizza- che esistenti in Regione e curare le sperimentazioni attivate, zione del programma per gli aspetti pedagogici e la fedeltà validate a livello nazionale; agli obiettivi prioritari e ai mandati del livello nazionale; c. elaborare proposte operative nell’ambito del programma • condividere la riflessione su tematiche pedagogiche trasver- regionale circa la realizzazione delle attività coinvolgenti i sali alle tre Branche. soci giovani e i soci adulti. Art. 23 – Nazionale: ripartizione Consiglieri generali Art. 22 – Nazionale: dettaglio dei compiti del Comitato I Consiglieri generali eletti nelle Zone sono complessivamente nazionale duecento e sono ripartiti in numero di un Consigliere per ogni Nell’ambito dei compiti assegnati dallo Statuto, il Comitato Zona che sia composta almeno da sei Gruppi. nazionale: I seggi eccedenti il numero delle Zone aventi diritto sono attri- a. coordina le attività delle Branche e dei Settori garantendo l’u- buiti alle Regioni in modo da ottenere la miglior proporzionalità nitarietà della realizzazione del programma per gli aspetti possibile del numero globale dei Consiglieri eletti per Regione pedagogici e la fedeltà agli obiettivi prioritari e ai mandati del con il numero dei soci censiti nell’anno precedente. livello nazionale; A ogni Regione dovrà comunque essere garantito almeno un b. sollecita l’approfondimento di tematiche pedagogiche e Consigliere generale. metodologiche attuali e trasversali alle tre Branche, anche in La Capo Guida e il Capo Scout vigilano sull’adeguatezza della rap- collegamento con altre agenzie educative, e promuove l’ela- presentatività dei soci di cui al II comma potendo anche eventual- borazione, l’innovazione e l’aggiornamento metodologico mente derogare al numero massimo di Consiglieri generali previsto. favorendone altresì la diffusione; La Capo Guida e il Capo Scout entro il 15 settembre di ogni c. promuove la comunicazione dell’identità associativa; anno comunicano alle Regioni il numero dei Consiglieri gene- d. pubblica riviste specializzate per i soci giovani e i soci adulti; rali a esse attribuiti per il successivo anno scout. e. promuove, a livello nazionale e internazionale, incontri per i I Consigli regionali stabiliscono i criteri di distribuzione nelle soci giovani e per i soci adulti; Zone dei seggi attribuiti alla Regione eccedenti il numero f. cura annualmente il censimento dei soci dell’Associazione e delle Zone aventi diritto. l’anagrafe dei capi e degli assistenti ecclesiastici; Qualora a una Zona siano attribuiti due seggi, dovranno esse- g. sovrintende alla struttura che gestisce l’Archivio storico re eletti due Consiglieri generali di sesso diverso. dell’Asci, dell’Agi e dell’AGESCI, nonché la filmoteca, l’eme- I Consigli regionali inoltre vigilano su un’equilibrata rappre- roteca e la biblioteca nazionali; sentanza del sesso minoritario. h. propone alla Capo Guida e al Capo Scout la nomina dei capi (Vedi Appendice 1) secondo quanto previsto dall’art. 63 del presente regola- mento; Art. 24 – Nazionale: assunzione mandato di Consigliere i. individua i candidati al Consiglio di Amministrazione della generale Fiordaliso nel numero spettante all’AGESCI, ed approva, sen- La Capo Guida, il Capo Scout e i Consiglieri generali eletti al tita la Commissione economica nazionale, il listino dei prezzi ruolo tra il 15 marzo e il 30 giugno a seguito di scadenza del delle uniformi e dei distintivi; mandato, assumono l’incarico dal primo giorno dell’anno scout j. individua tra i propri componenti un membro permanente successivo (1 ottobre). del Collegio giudicante nazionale; La Capo Guida e il Capo Scout possono nominare, entro il 1° k. sovrintende al Centro studi e ricerche nazionale approvando- dicembre di ogni anno, con incarico annuale, fino a cinque ne i progetti di attività; Consiglieri generali di cui all’art. 40 punto d. dello Statuto. L’atto l. approva il Piano strategico di sistema pluriennale; di nomina viene pubblicato sulla parte degli Atti ufficiali della m. disciplina e concede il riconoscimento di “Rivendita ufficiale rivista dei capi. scout”, in conformità con le disposizioni contenute nel rego- lamento del Marchio scout (allegato B) e, tenuto conto del Art. 25 – Nazionale: formazione dei Consiglieri generali parere del Collegio arbitrale, lo revoca. Le Regioni curano la formazione al ruolo e nel ruolo dei n. esprime un parere sulla pubblicazione dell’albo delle uniformi. Consiglieri generali eletti dopo l’elezione e durante tutta la dura- ta dell’incarico. Il Comitato nazionale si riunisce almeno tre volte all’anno, in Occasioni di formazione permanente possono essere offerte forma allargata, come previsto dallo Statuto per: anche dal livello nazionale in attuazione di quanto disposto dagli • verificare e aggiornare i mandati affidati; artt. 67 e 27 del presente regolamento. • elaborare i programmi da sottoporre al Consiglio nazionale e verificarne periodicamente l’attuazione; Art. 26 – Incaricati al Coordinamento metodologico • individuare gli ambiti educativi e metodologici prevalenti su Gli Incaricati al Coordinamento metodologico hanno il compito, cui intervenire; nell’ambito del collegio e in raccordo con gli Incaricati alle • predisporre contributi per l’elaborazione delle strategie Branche e ai Settori dell’area metodologica di: nazionali d’intervento e degli obiettivi prioritari del livello a. coordinare l’elaborazione su tematiche pedagogiche trasver- nazionale; sali alle tre Branche e l’approfondimento ai vari livelli di • pianificare e verificare le attività della Formazione capi, delle competenza al fine di far emergere le istanze nuove e urgenti 4
REGOLAMENTO AGESCI in relazione alla ricchezza del metodo e raccogliendo le assistenti ecclesiastici dei Campi di formazione tirocinanti - riflessioni pedagogiche che ne possono scaturire; Campi di formazione metodologica - Campi di aggiornamen- b. in seno al Comitato in forma allargata, curare, in relazione ai to metodologico rispettivamente al Comitato regionale e dei mandati derivanti dagli obiettivi prioritari del livello naziona- Campo di formazione associativa al Comitato nazionale le, l’armonizzazione delle attività delle Branche e dei Settori secondo le procedure vigenti; che ne sono a supporto; g. proporre le nomine dei capi campo degli eventi per soci adulti c. curare la diffusione della riflessione pedagogica sia associati- organizzati dai Settori e degli altri eventi formativi associativi. va sia proveniente da altre agenzie educative; d. curare, assieme agli Incaricati alle Branche e alla Formazione Sono inoltre compiti degli Incaricati nazionali alla Formazione capi la diffusione della riflessione pedagogica e metodologica capi: negli eventi di Formazione capi contribuendo a definire a. formulare, in collaborazione con gli Incaricati al obiettivi, modalità di monitoraggio e verifica della qualità Coordinamento metodologico, gli Incaricati nazionali alle della formazione al metodo; Branche e ai Settori, ognuno per i livelli e ambiti di propria e. proporre le nomine dei capi campo degli eventi per soci competenza, i modelli unitari dei Campi di formazione tiroci- adulti e soci giovani organizzati dalle Branche; nanti, dei Campi di formazione metodologica, associativa e f. proporre le nomine dei capi campo degli eventi per soci gio- dei Campi di aggiornamento metodologico; vani organizzati dai Settori. b. formulare, in collaborazione con gli Incaricati regionali alla Sono compiti degli Incaricati nazionali al Coordinamento meto- Formazione capi, lo schema unitario degli eventi di formazio- dologico: ne al ruolo per capo Gruppo; a. il coordinamento e l’istruzione di argomenti in materia di c. proporre alla Capo Guida e al Capo Scout la nomina a capi regolamento metodologico; dell’Associazione, visto il giudizio del Campo di formazione b. seguire, in raccordo con gli Incaricati nazionali alle Branche associativa e il parere favorevole dei Responsabili regionali e e/o Settori interessati, i percorsi di sperimentazione validati a di Zona; livello nazionale e/o attivati in risposta a specifici mandati del d. esprimere il proprio parere sulla validità del percorso forma- Consiglio generale; tivo effettuato da adulti provenienti da altre associazioni Gli Incaricati al Coordinamento metodologico nazionali e regio- scout e guide, non riconosciute da Wosm e da Wagggs; nali, in relazione ai compiti di cui ai precedenti punti e ai man- e. favorire la formazione metodologica degli assistenti ecclesia- dati loro affidati, si riuniscono: stici, organizzando appositi Campi di formazione o promuo- • periodicamente con gli Incaricati e gli assistenti ecclesiastici vendo la partecipazione degli assistenti ad altri eventi forma- alle Branche, avvalendosi di volta in volta della partecipazio- tivi offerti dall’Associazione. ne ai lavori degli Incaricati ai Settori; • almeno due volte l’anno, con gli Incaricati e gli assistenti Art. 28 – Incaricati all’organizzazione ecclesiastici alle Branche e con gli incaricati ai Settori, in Compiti degli Incaricati all’organizzazione, a qualunque livello ragione della loro attività di supporto alle Branche. esplicati, sono: a. amministrare, anche mediante l’apporto di collaboratori e Art. 27 – Incaricati alla Formazione capi esperti, il patrimonio di competenza, sulla base delle indica- Gli Incaricati alla Formazione capi hanno il compito, nell’ambito zioni di massima espresse dagli organi rispettivamente del collegio, di: responsabili; a. curare, assieme agli Incaricati alle Branche e agli Incaricati al b. predisporre annualmente la bozza di bilancio consuntivo, Coordinamento metodologico, la diffusione della riflessione preconsuntivo e preventivo da sottoporre al Comitato; pedagogica e metodologica negli eventi di Formazione capi c. attuare i mandati specifici, in materia economica, deliberati contribuendo a definire obiettivi, modalità di monitoraggio e dagli organi rappresentativi dei vari livelli associativi; verifica della qualità della formazione al metodo; d. predisporre la bozza di relazione sulla gestione, da presenta- b. coordinare le attività di formazione dei soci adulti, nei rispet- re, a cura del Comitato, a corredo dei bilanci consuntivo, tivi ambiti di competenza, previste dallo Statuto e dal presen- preconsuntivo e preventivo, che esponga l’andamento della te regolamento e istruire altri argomenti in materia di forma- gestione e delle scelte operative attuate, evidenziandone il zione dei soci adulti ad essi delegati dal Comitato; rapporto e la coerenza con le linee politiche generali e di c. promuovere, annualmente, occasioni di formazione perma- indirizzo dell’Associazione; nente per capi e curare anche la partecipazione dei capi a e. promuovere la cultura della sana gestione economica e curare la simili occasioni all’estero; formazione sul tema dell’economia al servizio dell’educazione; d. promuovere occasioni di formazione per i formatori e per i f. coordinare e istruire argomenti in materie economiche/ capi impegnati in un servizio all’interno delle strutture asso- amministrative; ciative (quadri) a tutti i livelli; g. coordinare gli archivi, le biblioteche e ogni struttura con e. organizzare, a livello regionale o interregionale, su schema finalità di conservazione documentale promuovendo la crea- unitario nazionale, eventi di formazione al ruolo per capo zione di una rete nazionale per la fruizione del patrimonio Gruppo, allo scopo di qualificare il loro servizio di animatori storico-documentale. di adulti preferibilmente all’inizio del loro mandato; f. proporre la nomina dei capi campo, degli assistant e degli Oltre a quanto previsto dallo Statuto e dalle lettere da “a” a “g” 5
REGOLAMENTO AGESCI del comma 1 del presente articolo gli Incaricati nazionali all’or- metodologico, anche attraverso proposte di sperimentazione ganizzazione: delle quali curano l’eventuale attuazione; a. predispongono ed aggiornano il Piano strategico di Sistema • curare l’aggiornamento del regolamento metodologico sui da sottoporre all’approvazione del Comitato nazionale; temi specifici della Branca; b. curano tutte le altre attività connesse alla gestione organizza- • ideare i distintivi relativi alla Branca, in linea con lo stile asso- tiva del Sistema AGESCI e dei servizi forniti dalla segreteria ciativo. nazionale. Oltre a quanto previsto dallo Statuto e dalle lettere da “a” a “g” Art. 30 – Incaricati nazionali: incontri con gli del comma 1 del presente articolo gli Incaricati regionali all’or- Incaricati regionali ganizzazione: Gli Incaricati nazionali al Coordinamento metodologico, alla a. curano i rapporti con la Cooperativa operante nella Regione Formazione capi e alle Branche si riuniscono almeno tre volte cui è concesso il riconoscimento di “Rivendita ufficiale all’anno con gli omologhi Incaricati regionali, prevedendo anche scout”; modalità di lavoro orizzontali, per: b. curano i rapporti con il personale della segreteria regionale; a. contribuire alla lettura della realtà giovanile, dei bisogni c. curano i rapporti con i gestori di case, basi scout e terreni metodologici dei soci adulti e alla verifica delle competenze; collegati al livello associativo regionale; b. contribuire allo sviluppo del patrimonio metodologico e for- d. curano la gestione della sede e del materiale regionale; mativo dell’Associazione e alla verifica delle sperimentazioni e. in collegamento con la Formazione capi e l’area metodo col- attivate, validate a livello nazionale; laborano alla realizzazione degli eventi; c. favorire la circolazione delle informazioni; f. supportano le Zone e i Gruppi per gli adempimenti ammini- d. elaborare proposte operative circa la realizzazione delle atti- strativi. vità coinvolgenti i soci giovani e i soci adulti, nell’ambito del Per un migliore svolgimento del loro servizio, gli Incaricati programma nazionale. nazionali all’organizzazione possono avvalersi della collaborazio- In relazione ai punti c) e d), analoghi incontri hanno luogo ne di una Pattuglia nazionale costituita da persone da loro scelte anche tra gli Incaricati nazionali all’organizzazione e i loro omo- tra membri e non dell’Associazione. loghi regionali. Art. 29 – Incaricati alle Branche Art. 31 – Pattuglie: definizione Sono compiti degli Incaricati alle Branche: Le pattuglie, in quanto gruppi operativi, devono avere una reale a. leggere la realtà della Branca e delle problematiche educative possibilità di assumere impegni concreti e devono avere dimen- dei bambini/ragazzi/giovani nelle fasce di età corrispondenti; sioni numeriche tali da consentire agilità di lavoro, rapidità di b. contribuire alla formulazione, attuazione e verifica delle stra- comunicazione e possibilità di frequenti incontri. tegie nazionali d’intervento e degli obiettivi prioritari del I componenti le pattuglie sono scelti dagli Incaricati di riferi- livello nazionale nonché del programma nazionale; mento, fra i membri dell’Associazione, acquisito il parere del c. contribuire assieme alla Formazione capi e agli Incaricati al Comitato della Zona di appartenenza per le Pattuglie regionali e Coordinamento metodologico, alla diffusione della riflessio- del Comitato della Regione di appartenenza per le pattuglie ne pedagogica e metodologica negli eventi di formazione nazionali. capi e ad elaborare modalità di monitoraggio e verifica della Le modalità di composizione delle pattuglie e il loro funziona- qualità della formazione al metodo; mento sono regolate dalle linee guida definite dal Comitato d. curare il rapporto con i Settori in relazione alle necessità nazionale. della Branca; e. contribuire all’approfondimento di tematiche pedagogiche e Art. 32 – Centro studi e ricerche metodologiche attuali e trasversali alle tre Branche e istruire Il Centro studi e ricerche nazionale dell’AGESCI è la struttura gli argomenti in materia di metodo e interventi educativi ad che, su mandato del Comitato nazionale e in stretta collaborazio- essi affidati; ne con Branche, Metodo e Formazione capi, svolge attività di f. proporre al Comitato nazionale iniziative e eventi specifici ricerca, studio e approfondimento nei Settori di interesse della Branca; dell’Associazione. Esso promuove l’identità pedagogica, antropo- g. segnalare agli Incaricati al Coordinamento metodologico i logica e spirituale dello scautismo e guidismo cattolico italiano capi campo degli eventi per soci adulti e soci giovani orga- in collegamento con altri centri anche locali e associazioni nizzati dalla Branca di cui sono responsabili; scout, con le realtà esterne interessate all’attività educativa sia h. progettare e coordinare la proposta di campi ed eventi all’e- cattoliche che laiche e con il mondo della ricerca pedagogica. stero per i soci giovani, nonché campi ed eventi che si tengo- Valorizza la memoria storica dello scautismo e guidismo cattolico no nel territorio nazionale che prevedono la partecipazione italiano promuovendo e diffondendo la conoscenza e la fruizione anche di scout stranieri; del patrimonio culturale dell’Associazione: inoltre, è osservatorio i. segnalare agli Incaricati nazionali al Coordinamento metodo- particolare e privilegiato di psicologia e pedagogia applicata logico, i capi degli eventi per i soci giovani per la relativa nell’Associazione. nomina da parte del Comitato nazionale. L’attività del Centro studi è coordinata da una/un Incaricata/o Sono, inoltre, compiti degli Incaricati nazionali alle Branche: nominato/a dal Comitato nazionale. I progetti di attività sono predi- • contribuire all’elaborazione, innovazione e aggiornamento sposti dall’Incaricata/o e approvati dal Comitato nazionale. 6
REGOLAMENTO AGESCI Art. 33 – Comunità basi AGESCI di crescita dei ragazzi, le potenzialità degli strumenti metodo- L’AGESCI riconosce nelle basi scout un patrimonio storico ed logici e la formazione permanente dei soci adulti; educativo dei propri associati e ne promuove la costituzione e lo c. verifica l’andamento del “budget” delle riviste, in conformità sviluppo favorendo lo scambio di esperienze e la crescita qualita- alle previsioni di spesa risultanti dal bilancio annuale; tiva delle loro attività, nel rispetto dei valori e dello stile propri d. promuove occasioni di formazione tecnica-linguistica-orga- dell’Associazione. A tal fine è riconosciuta la Comunità basi AGE- nizzativa per quadri; SCI come articolazione del livello nazionale con sede a Roma. e. mantiene il collegamento con gli Incaricati regionali comuni- Il Comitato nazionale riconosce l’appartenenza alla Comunità cazione, anche con periodici incontri, per promuovere con- basi AGESCI alle basi, anche non necessariamente di proprietà o fronto e crescita nella qualità della comunicazione; gestite dall’Associazione o dall’Ente nazionale Mario di f. coordina la comunicazione tramite il sito web associativo e Carpegna, che ne fanno richiesta, secondo criteri atti a garantire altri strumenti di comunicazione; la qualità delle attività svolte, la corretta gestione e la coerenza ai g. supporta i Presidenti del Comitato nazionale e Capo Guida e valori e ai principi enunciati nello Statuto e nel Patto associativo. Capo Scout nella comunicazione dell’identità associativa; I Responsabili delle basi scout appartenenti alla Comunità basi h. raccoglie, coordina e gestisce le iniziative editoriali prove- AGESCI o persone da essi esplicitamente delegate si riuniscono nienti dagli Incaricati nazionali alle Branche e ai Settori e dai periodicamente per le finalità di cui al I comma. vari organi nazionali; Gli Incaricati nazionali all’organizzazione curano il collegamento i. propone, in accordo con il settore editoriale della Fiordaliso tra il livello nazionale e la Comunità basi AGESCI, riferendone progetti editoriali nuovi o che hanno cadenza periodica. annualmente al Consiglio nazionale. Su mandato dei Presidenti del Comitato nazionale, in collega- Il funzionamento della Comunità basi AGESCI è disciplinato da mento con l’area metodologica e con la Formazione capi, orga- un regolamento approvato dal Comitato nazionale, acquisito il nizza le relazioni con le agenzie esterne di informazione e stam- parere del Consiglio nazionale, su proposta della Comunità basi pa e collabora con i Presidenti del Comitato nazionale nelle pub- AGESCI. bliche relazioni: per questo si avvale del supporto dell’Ufficio stampa nazionale e di eventuali collaborazioni esterne. Art. 33 bis – Onorificenze associative Per lo svolgimento dei mandati di cui al primo comma si avvale Le onorificenze associative sono costituite in ordine di rilevanza della collaborazione: dal riconoscimento di benemerenza e dall’encomio e sono con- a. dei redattori delle riviste per soci giovani, i quali sono nominati ferite dalla Capo Guida e dal Capo Scout, di propria iniziativa o dal Comitato nazionale, per un quadriennio, su segnalazione su proposta di capi dell’Associazione, a soci e anche a persone delle Branche. Il loro servizio è svolto in sintonia con le estranee all’AGESCI, a enti pubblici e privati e ad associazioni Branche. Essi partecipano alle riunioni di pattuglia nazionale di che abbiano meritato particolari benemerenze verso il movimen- Branca e agli incontri con gli Incaricati regionali, al fine di armo- to, anche a livello locale. nizzare la rivista con le tematiche educative presenti nelle strate- Le onorificenze associative sono consegnate al soggetto insignito gie nazionali d’intervento e negli obiettivi prioritari del livello dalla Capo Guida e dal Capo Scout o da capo da essi a ciò delegato. nazionale. Elaborano il piano redazionale delle testate e favori- scono l’armonizzazione del linguaggio e della comunicazione; b. del redattore della rivista per soci adulti il quale, nominato per un quadriennio dal Comitato nazionale su segnalazione CAPO D - SETTORI E/O INCARICATI NOMINATI dell’Incaricata/o nazionale comunicazione, assicura il raccor- do dei contenuti della testata con il procedere del lavoro Art. 34 – Definizione e compiti educativo/metodologico e formativo. I Settori associativi, costituiti secondo quanto previsto dallo L’incaricata/o nazionale al Settore comunicazione può eventual- Statuto per gli ambiti di competenza, coadiuvano il Comitato mente avvalersi di una Pattuglia nazionale per lo svolgimento dei nazionale nei compiti ordinari affidatigli dallo Statuto, nei man- compiti assegnati. dati conferitegli dal Consiglio generale e nell’attuazione pro- grammatica degli obiettivi prioritari del livello nazionale. Art. 36 – Rapporti internazionali Analoga funzione svolgono gli eventuali Settori costituiti agli Gli Incaricati nazionali al Settore rapporti internazionali: altri livelli associativi. a. rappresentano l’Associazione all’estero, su mandato dei Presidenti del Comitato nazionale; Art. 35 – Comunicazione b. mantengono le relazioni istituzionali con gli organismi inter- L’Incaricata/o nazionale al Settore comunicazione: nazionali dello scautismo, con gli organi mondiali dello scau- a. coordina il piano redazionale delle riviste associative, sia car- tismo (Wosm), con l’organizzazione mondiale del guidismo tacee che digitali, i cui contenuti si sviluppano in sintonia (Wagggs) e con le singole associazioni aderenti; con il le strategie nazionali d’intervento, gli obiettivi priorita- c. informano gli Incaricati nazionali al Coordinamento metodo- ri del livello nazionale e il programma annuale; logico e alla Formazione capi sulle tematiche educative, b. promuove, in unità di indirizzo con il Comitato nazionale, la metodologiche e formative provenienti dalle esperienze rea- qualità di contenuto e di linguaggio delle riviste associative, lizzate in altri paesi o proposte dai movimenti mondiali; protese alla formazione, informazione e animazione del d. collaborano con gli Incaricati nazionali al Coordinamento metodo- dibattito associativo sulle tematiche riguardanti le dinamiche logico in Area metodo e con gli Incaricati alle Branche per la diffu- 7
REGOLAMENTO AGESCI sione e lo sviluppo della sensibilità all’educazione internazionale; degli eventi per i soci adulti, per la relativa nomina da parte e. coordinano i progetti di cooperazione, in cui sono individua- del Comitato nazionale; ti i percorsi e i livelli associativi coinvolti, per promuovere lo j. indirizzare i necessari servizi di segreteria a seguito della sviluppo dello scautismo all’estero, decisi dal Consiglio comunicazione di attivazione dell’Associazione da parte della nazionale o dal Consiglio generale; competente autorità di protezione civile. f. collaborano con le Branche e con la Formazione capi al fine L’Incaricata e/o l’Incaricato nazionale al Settore protezione civile di agevolare la partecipazione di soci giovani e di soci adulti può /possono eventualmente avvalersi di una Pattuglia nazionale ad eventi nazionali ed internazionali. per lo svolgimento dei compiti assegnati. Gli Incaricati nazionali al Settore rapporti internazionali possono eventualmente avvalersi di una pattuglia nazionale per lo svolgi- Art. 37 bis – Incaricati regionali al Settore protezione civile mento dei compiti assegnati. Il Comitato regionale nomina una Incaricata e/o un Incaricato regionale al Settore protezione civile. Art. 37 – Protezione civile Gli Incaricati regionali al Settore protezione civile: È compito del Settore protezione civile promuovere azioni fina- a. promuovono e diffondono a livello regionale la cultura della lizzate alla divulgazione della cultura della protezione civile (pre- sicurezza e della prevenzione dei rischi come patrimonio visione, prevenzione, soccorso, ritorno alle normali condizioni dell’Associazione. di vita) secondo i principi indicati nello Statuto. b. collaborano con gli Incaricati regionali al Coordinamento Il Comitato nazionale definisce gli ambiti di collaborazione tra metodologico e con gli altri Incaricati regionali nella proget- Incaricati nazionali al Settore protezione civile e quelli al tazione e realizzazione di attività promosse dalle Branche e Coordinamento metodologico, alla Formazione capi e all’orga- nell’ambito delle azioni prioritarie di intervento regionale, in nizzazione. relazione alle specificità del Settore, partecipando ai lavori L’Incaricata e/o l’Incaricato nazionale alla protezione civile delle pattuglie regionali di Branca quando necessario. ha/hanno i mandati di: c. collaborano e sono a supporto degli Incaricati regionali alla for- a. supportare le Branche e la Formazione capi nell’individuazio- mazione capi per l’individuazione dei bisogni formativi dei capi ne e proposizione di strumenti metodologici utili a sviluppa- e in sintonia con quanto definito dal Comitato regionale. re meglio: d. curano i contatti con le Zone della propria Regione al fine di • l’aspetto della prevenzione nelle attività scout e nella vita raggiungere gli obiettivi del proprio mandato, favorendo l’in- quotidiana; dividuazione dell’Incaricato di Zona. • la sensibilizzazione al servizio nell’ambito della protezione e. mantengono i collegamenti su mandato del Comitato regio- civile quale concretizzazione del “donarsi a chi ne ha mag- nale con gli organismi e le Organizzazioni regionali di prote- giormente bisogno”; zione civile. b. congiuntamente a Branche e Formazione capi, stabilire i con- f. promuovono, su mandato del Comitato regionale, l’iscrizione tenuti degli eventi che hanno come finalità la diffusione della agli elenchi territoriali delle organizzazioni di protezione civile. cultura di protezione civile e di quelli necessari per una for- g. segnalano al Comitato regionale i nominativi dei capi ai quali mazione specifica di settore, organizzandoli direttamente o affidare la responsabilità degli eventi regionali di Settore per in collaborazione con i Settori competenze e nautico, con le ragazzi e capi. Branche, con la Formazione capi; h. collaborano con l’Incaricata e/o l’Incaricato nazionale al c. stimolare la diffusione del “Protocollo operativo per attività Settore protezione civile al fine di uniformare l’organizzazio- di protezione civile” e, quando necessario, proporne l’aggior- ne, la formazione e il coinvolgimento degli associati nelle namento; attività proprie del Settore anche per armonizzare le relazioni d. agevolare la divulgazione, in Associazione, della normativa con i rispettivi organismi istituzionali. nazionale vigente in materia di protezione civile; i. stimolano la diffusione del “Protocollo operativo per attività e. mantenere il collegamento con gli omologhi Incaricati regio- di protezione civile – Allegato E al presente regolamento”, nali, anche per armonizzare le relazioni con i rispettivi orga- attenendosi a quanto in esso previsto. nismi istituzionali regionali, al fine di uniformare l’organizza- l. curano l’opportuna organizzazione e attuazione delle proce- zione, la formazione e il coinvolgimento degli associati nelle dure associative in caso di emergenza. attività nell’ambito della protezione civile; L’Incaricata/o regionale può eventualmente avvalersi di una pat- f. mantenere i collegamenti, su mandato dei Presidenti, con gli tuglia. organismi e le organizzazioni nazionali della protezione civi- le, con cui concretizza i programmi di intervento e si con- Art. 38 – Competenze fronta sulle proposte legislative riguardanti il ruolo del volon- Gli Incaricati nazionali al Settore competenze, in collegamento tariato in tale specifico ambito; con l’area metodologica e con la Formazione capi: g. coordinare l’intervento dei soci AGESCI nelle emergenze, rap- a. mantengono vivo l’uso e la conoscenza delle tecniche fonda- portandosi con le autorità e gli organismi di protezione civile; mentali dello scautismo, approfondendone le motivazioni h. segnalare agli Incaricati nazionali al Coordinamento metodo- pedagogiche e metodologiche, in sintonia con le Branche, logico i capi degli eventi per i soci giovani per la relativa dalle quali recepiscono le istanze; nomina da parte del Comitato nazionale; b. predispongono, in accordo con gli Incaricati regionali, senti- i. segnalare agli Incaricati nazionali alla Formazione capi i capi te le Branche, il calendario dei campi nazionali organizzati 8
REGOLAMENTO AGESCI dal Settore per i soci giovani e degli eventi per i soci adulti Art. 40 – Nautico curandone e coordinandone la realizzazione; L’Associazione riconosce la specificità e la peculiarità dello scau- c. gestiscono un “osservatorio permanente” sulla conoscenza e sull’u- tismo in ambiente nautico. so delle tecniche scout, in funzione e a servizio dell’Associazione; Per diffondere e valorizzare fra le unità la cultura delle attività d. sono garanti della valenza educativa e dell’uso del metodo di nautiche, si avvale del Settore nautico. Branca proposte nell’esperienza dei campi, in armonia con Gli Incaricati nazionali al Settore nautico: quanto previsto dagli obiettivi prioritari del livello nazionale; a. diffondono nell’Associazione la cultura dell’acqua ambiente edu- e. segnalano agli Incaricati nazionali al Coordinamento metodolo- cativo per tutti in sintonia con l’area metodologica e formativa; gico i capi degli eventi per i soci giovani e agli Incaricati nazio- b. realizzano un osservatorio permanente sulla diffusione nelle nali alla Formazione capi quelli degli eventi per i soci adulti, unità delle tecniche nautiche; per la relativa nomina da parte del Comitato nazionale; c. promuovono e coordinano iniziative e attività per le unità nau- f. coadiuvati dalle Branche promuovono e gestiscono incontri tiche e ad indirizzo nautico, mantenendo uno stretto contatto di approfondimento e aggiornamento tecnico-metodologico con le Branche, e in particolare la Branca Esploratori e Guide; per i capi operanti nel Settore e eventualmente per altri capi; d. garantiscono la valenza educativa dell’uso del metodo di g. coordinano le basi esistenti e l’eventuale costituzione di altre. Branca nell’esperienza dei campi e dei corsi nautici, in armo- Per lo svolgimento di tali mandati si avvalgono della collaborazione nia con quanto previsto dagli obiettivi prioritari del livello degli Incaricati regionali e dei capi base, i quali collaborano alla rea- nazionale; lizzazione dei campi svolti nella base di cui sono responsabili. e. favoriscono l’incremento e la diffusione delle unità nautiche, Gli Incaricati nazionali al Settore competenze si avvalgono di sensibilizzando i soci adulti ad utilizzare l’acqua quale una Pattuglia nazionale per lo svolgimento dei compiti assegnati. ambiente educativo, proponendo esperienze e spazi di pre- Gli Incaricati nazionali e regionali al Settore competenze si riuni- sentazione della traduzione metodologica nautica ai campi scono due volte all’anno per lo svolgimento dei compiti definiti. scuola e corsi specifici; f. riconoscono, su proposta dei Comitati regionali, le unità nautiche; Art. 39 – Incaricati regionali al Settore competenze g. perseguono la diffusione delle norme di sicurezza in relazio- Il Comitato regionale può nominare un’Incaricata e/o un ne alle attività nautiche e ai mezzi nautici utilizzati; Incaricato regionale al Settore competenze, preferibilmente h. segnalano agli Incaricati nazionali al Coordinamento metodo- coincidente con la figura del capo base dove presente. logico i capi degli eventi per i soci giovani e agli Incaricati L’Incaricata e/o l’Incaricato svolge/svolgono il servizio a suppor- nazionali alla Formazione capi quelli degli eventi per i soci to delle Branche in sintonia con quanto definito dal Comitato adulti, per la nomina da parte del Comitato nazionale secon- regionale. do le procedure in uso per la nomina di capi e formatori; L’Incaricata e/o l’Incaricato regionale al Settore competenze i. collaborano con gli altri Settori nel perseguire gli scopi statutari. ha/hanno il compito di: Gli Incaricati nazionali al Settore nautico possono eventualmente a. promuovere e diffondere a livello regionale l’uso e la conoscen- avvalersi di una Pattuglia nazionale per lo svolgimento dei com- za delle tecniche fondamentali dello scautismo, approfonden- piti assegnati. done le motivazioni pedagogiche e metodologiche in sintonia con le Branche e collaborare alla realizzazione di attività sul Art. 41 – Incaricati regionali al Settore nautico tema della competenza promosse dalle Branche; Il Comitato regionale può nominare un’Incaricata e/o un b. partecipare ai lavori delle pattuglie regionali di Branca quan- Incaricato al Settore nautico. do necessario L’Incaricata e/o l’Incaricato regionale al Settore nautico ha/hanno il c. coordinare, ove presente, la pattuglia regionale di settore di compito di: cui fanno parte i capi base; a. promuovere e diffondere a livello regionale la cultura dell’ac- d. coordinare le attività delle basi presenti nella Regione garan- qua come ambiente educativo per tutti; tendone il collegamento; b. collaborare con gli Incaricati regionali al Coordinamento e. segnalare al Comitato regionale i nominativi dei capi ai quali metodologico e con gli altri Incaricati regionali, nell’ambito affidare le responsabilità degli eventi regionali del Settore. delle azioni prioritarie del livello regionale, alla realizzazione L’Incaricata e/o l’Incaricato regionale, per l’organizzazione delle di attività nautiche promosse dalle Branche in relazione alle attività e il perseguimento dei mandati, può/possono individua- specificità del Settore; re, all’interno delle basi facenti parte della Comunità basi AGE- c. conoscere le realtà delle unità nautiche presenti nella SCI e nel rispetto dei criteri approvati dal Comitato nazionale, le Regione, curare i contatti e il relativo collegamento; strutture specifiche permanenti, dotate delle necessarie caratte- d. segnalare i centri nautici operanti nella Regione per il relati- ristiche tecniche, attrezzature e dotazioni di mezzi, che vengono vo riconoscimento da parte del Comitato regionale e affidare definite basi delle competenze e riconosciute idonee dal a ciascuno di essi la gestione delle attività di una o più basi Comitato regionale sulla base di linee guida nazionali. nautiche eventualmente presenti sul territorio regionale; L’Incaricata e/o l’Incaricato regionale garantisce/garantiscono il e. rapportarsi con i centri nautici operanti sul territorio regiona- collegamento fra più basi presenti nella Regione. le, favorendone l’azione coerente con gli obiettivi del Settore Il capo base è nominato dal Comitato regionale della Regione in e l’integrazione con il livello associativo regionale; cui si trova la base, ed è preferibile che coincida con l’Incaricata/o f. segnalare al Comitato regionale: regionale. Il capo base collabora alle attività del Settore. • i nominativi dei capo centro nautico; 9
REGOLAMENTO AGESCI • i nominativi dei capi ai quali affidare la responsabilità e. segnalano agli Incaricati nazionali al Coordinamento metodo- degli eventi regionali di Settore per ragazzi; logico i capi degli eventi per soci giovani per la relativa • le unità nautiche da riconoscere a cura del livello nazionale. nomina da parte del Comitato nazionale; L’Incaricata e/o l’Incaricato regionale al Settore nautico può/posso- f. segnalano agli Incaricati nazionali alla Formazione capi i capi no eventualmente avvalersi di una pattuglia, di cui fanno parte degli eventi per i soci adulti per la relativa nomina da parte anche i Capi centro nautico. del Comitato nazionale. Gli Incaricati nazionali al Settore gistizia, pace e nonviolenza Art. 42 - Centri nautici e basi nautiche possono eventualmente avvalersi di una Pattuglia nazionale per L’Incaricata e/o l’Incaricato regionale al Settore nautico, per l’or- lo svolgimento dei compiti assegnati. ganizzazione delle attività e il perseguimento dei mandati, può/possono individuare, all’interno delle basi facenti parte Art. 44 – Foulard bianchi della Comunità basi AGESCI e nel rispetto dei criteri approvati Gli Incaricati nazionali, secondo quanto previsto dagli obiettivi dal Comitato nazionale, le strutture specifiche permanenti, dota- prioritari del livello nazionale, e in stretta collaborazione con gli te delle necessarie caratteristiche tecniche, attrezzature e dota- Incaricati nazionali al Coordinamento metodologico, con gli zioni di mezzi, che vengono definite basi nautiche e riconosciu- Incaricati alla formazione capi e in sintonia con gli Incaricati te idonee dal Comitato regionale. L’Incaricata e/o l’Incaricato nazionali alla Branca R/S, propongono: regionale al Settore nautico garantisce/garantiscono il collega- • ai soci giovani della Branca R/S esperienze di servizio, singole e mento fra più basi presenti nella Regione. di comunità, finalizzate all’incontro e alla relazione costruttiva I centri nautici sono pattuglie pratiche, operative, costituite da capi dei ragazzi e delle ragazze con la realtà della malattia, della disa- e tecnici che offrono la propria competenza con lo scopo di per- bilità e della sofferenza; mettere a tutte le unità di sperimentare l’acqua come ambiente • ai soci adulti occasioni di impegno, di formazione, di spiri- educativo. Il capo centro nautico è nominato dal Comitato regiona- tualità e di servizio al mondo della malattia e della sofferenza, le, sulla base di linee guida nazionali, acquisito il parere del con particolare attenzione alle problematiche di disabilità Comitato di Zona, su proposta dell’Incaricata e/o dell’Incaricato fisiche e psichiche. regionale al Settore nautico e può coincidere con l’Incaricata/o Gli Incaricati nazionali alla Branca R/S possono invitare alle riunio- regionale. Collabora alle attività del Settore. ni di Pattuglia nazionale gli Incaricati al Settore Foulard bianchi in Per il perseguimento dei propri scopi e su indicazione funzione della programmazione annuale degli eventi per R/S. dell’Incaricata e/o dell’Incaricato regionale al Settore nautico, i Il Comitato regionale può nominare un’Incaricata e/o un Incaricato centri nautici possono gestire una o più basi nautiche eventual- regionale al Settore Foulard bianchi. mente presenti sul territorio regionale. Gli Incaricati nazionali al Settore Foulard bianchi possono even- La modalità di gestione di tali basi e i compiti del capo centro nautico tualmente avvalersi della collaborazione degli Incaricati regionali vengono regolamentati da linee guida definite dal Comitato regionale. Foulard bianchi per lo svolgimento dei compiti assegnati. Art. 43 – Giustizia, pace e nonviolenza È compito del Settore giustizia, pace e nonviolenza promuovere in CAPO E - FORMAZIONE CAPI Associazione la cultura della pace che si realizza soprattutto attra- verso la promozione della giustizia sociale nel paese e tra i popoli con particolare attenzione ai temi della nonviolenza, del consumo E.1 - I PRINCIPI FONDANTI critico, della legalità, dei principi costituzionali, dell’impegno politi- co e della cura dell’ambiente e della terra “casa comune dell’uomo”. Art. 45 – Finalità della formazione dei soci adulti Gli Incaricati al Settore giustizia, pace e nonviolenza: I bambini, i ragazzi e i giovani hanno il diritto di essere educati a. informano e orientano gli associati verso tali scelte privilegian- da adulti che abbiano compiuto scelte solide e acquisito adegua- do lo stile della testimonianza e incoraggiano quelle scelte, per- te competenze. sonali e comunitarie, capaci di esprimere la forza profetica dei L’AGESCI contribuisce alla tutela di questo diritto con la propo- “costruttori di pace” generatrici di cambiamenti nei territori; sta ai propri soci adulti di percorsi formativi vissuti in una b. collaborano con gli Incaricati nazionali al Coordinamento metodo- dimensione di formazione permanente e finalizzati al persegui- logico e alla Formazione capi, in sinergia con gli Incaricati nazio- mento delle caratteristiche del profilo del capo. nali alle Branche, per realizzare iniziative educative e formative; c. curano, su mandato dei Presidenti del Comitato nazionale, le Art. 46 – I percorsi formativi relazioni con le realtà, istituzionali e non, che, nella società e L’Associazione propone al socio adulto dal momento del suo ingresso nella Chiesa, promuovono gli stessi valori per rendere più in comunità capi e per tutto il tempo in cui svolgerà il servizio, di efficace il contributo dell’Associazione nella costruzione diventare artefice e protagonista del proprio percorso formativo della pace e per favorire il salutare contagio di riflessioni e secondo uno stile di progettazione di sé e del proprio cammino di cre- buone pratiche che può scaturire da queste relazioni; scita. Tale presupposto è condizione necessaria per lo svolgimento del d. si relazionano con il livello regionale mediante gli Incaricati proprio servizio a qualunque livello. Il socio adulto nel proprio percor- regionali al Coordinamento metodologico per coordinare, so di formazione intenzionale è chiamato a sperimentare e vivere sostenere, divulgare esperienze particolarmente significative modalità di formazione permanente, che non si arrestano con la nomi- in tali ambiti; na a capo ma lo accompagnano per tutta la sua vita associativa. 10
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