A Oregina una targa per Norma Cossetto, la studentessa fu vittima delle foibe

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A Oregina una targa per Norma Cossetto, la studentessa fu vittima delle foibe
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     A Oregina una targa per Norma Cossetto, la studentessa
     fu vittima delle foibe
     di Redazione
     10 Febbraio 2022 – 14:42

     Genova dedica una targa a Norma Cossetto nel “Giorno del Ricordo” istituito per
     conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle
     foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati e della più complessa vicenda del confine
     orientale.

     La scopertura della lapide dedicata alla giovane studentessa istriana Medaglia d’Oro al
     merito civile si è svolta questa mattina sul Belvedere Da Passano di Oregina. Norma
     Cossetto, che nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 venne gettata viva nella foiba di Villa
     Surani dopo essere stata barbaramente seviziata e torturata dai partigiani jugoslavi, è
     diventata un vero e proprio simbolo del martirio delle foibe e della violenza sulle donne.

     Alla cerimonia erano presenti il vicesindaco Massimo Nicolò, il presidente del Consiglio
     Comunale Federico Bertorello il presidente del Municipio I Centro Est Andrea Carratù e
     Giulio Benvenuti vice presidente del Comitato Familiari Vittime Giuliane Istriane Fiumane
     e Dalmate che ha letto una lettera dei familiari di Norma Cossetto. Con loro l’assessore
     Andrea Benveduti in rappresentanza di Regione Liguria e la consigliera Laura Repetto per
     la Città Metropolitana di Genova. Sono intervenuti anche Lorella Fontana capogruppo

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     Lega Salvini Premier e Mauro Avvenente capogruppo Italia Viva, proponenti della targa
     commemorativa.

     «Genova desidera ricordare per sempre la figura di Norma Cossetto, martire delle Foibe e
     simbolo di una delle più tragiche pagine della nostra storia – ha affermato il vicesindaco
     Massimo Nicolò -. Molti sono stati gli esuli di quelle terre che hanno risieduto nella nostra
     città, da sempre pronta all’accoglienza. La targa che inauguriamo in questa occasione
     vuole anche essere un forte richiamo ai valori fondamentali che sono alla base del
     reciproco rispetto: per costruire il futuro attraverso la memoria ed il grande esempio di
     coraggio mostrato da quel popolo».

     «Norma Cossetto, dopo essere stata catturata e imprigionata dai partigiani slavi, ha subìto
     sevizie ed è stata violentata dai suoi carcerieri per poi essere barbaramente gettata in una
     foiba. La sua è una forte testimonianza di coraggio e amore per la patria che non possiamo
     dimenticare – ha dichiarato il presidente del Consiglio Comunale Federico Bertorello -. La
     sua figura è stata per lungo tempo ignorata e taciuta dai libri di storia, ma le nuove
     generazioni hanno oggi il diritto e il dovere di conoscere una pagina per troppo tempo
     strappata dalla memoria degli italiani. Un ringraziamento a Giulio Benvenuti, presidente
     del comitato familiari vittime giuliane, istriane, fiumane e dalmate che ci ha portato oggi
     anche una preziosa testimonianza scritta dalle nipoti di Norma Cossetto, e ai consiglieri
     comunali che hanno seguito tutto il percorso per rendere possibile la realizzazione di
     questa targa».

     «Il ricordo di Norma Cossetto è sempre nel cuore di chi ritiene che la brutalità, la violenza
     usata in occasione del suo assassinio non può avere nessun tipo di giustificazione e che il
     suo martirio rappresenta la storia di migliaia di donne e di uomini che hanno subito la
     stessa sorte solo per essere Italiani – ha dichiarato il presidente del Municipio Centro Est

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     Andrea Carratù -. Siamo felici che il nostro Municipio, che vede nella propria storia l’arrivo
     di molti cittadini dell’esodo istriano, ospiti la targa in memoria di Norma, servirà da monito
     per non dimenticare un brutale periodo storico che ha visto il martirio di tanti nostri
     concittadini».

     «A nome mio, della famiglia Cossetto e del Comitato Nazionale Familiari Vittime Giuliane
     Istriane e Dalmate che rappresento come vice presidente, desidero ringraziare i promotori
     e i realizzatori di questa nobile iniziativa – ha detto Giulio Benvenuti -. Ricordare Norma
     significa ricordare le migliaia di innocenti civili che vivevano in quelle terre da secoli,
     estranei anche al regime fascista che vennero trucidati e gettati vivi nelle foibe in quanto
     ostacolo per le mire espansionistiche del Maresciallo Tito. Norma è anche il simbolo di
     350.000 italiani che hanno dovuto abbandonare ogni cosa e fuggire erranti per il mondo a
     causa delle persecuzioni Titine. Purtroppo la storia del confine orientale dal 1943 al 1948 e
     oltre ha subito una Damnatio Storie per la convenienza politica dell’Italia e anche
     dell’Europa in quel preciso momento storico. L’istituzione recente del Giorno del Ricordo
     ha aperto il cuore a noi figli di terza generazione di quel popolo, la cui storia per oltre 70
     anni è stata gettata nell’oblio. Personalmente sostengo che la storia di Norma, come quella
     di altre ragazze che hanno fatto la stessa fine, sia più attuale che mai, perché è proprio in
     questi anni che la verità sta venendo alla luce e ci auspichiamo che anche la scuola ne dia
     ampio risalto e insegnamento agli alunni affinché imparino dagli errori del passato. Vorrei
     infine sottolineare che Norma è stata vittima di vero e proprio femminicidio, un dramma
     che colpisce in Italia due donne ogni tre giorni. Spesso questi omicidi si compiono tra le
     mura domestiche senza che nessuno dei vicini di casa mai abbia esposto una denuncia per
     aver sentito qualcosa, sempre per quell’orribile omertà che ha colpito il popolo a cui
     appartengo per oltre 70 anni».

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