Bollettino Astronomico 419 / 2017 - Osservatorio Galileo Galilei
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Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 OSSERVATORIO ASTRONOMICO e PLANETARIO G.Galilei 28019 SUNO (NO) Tel. 032285210 / 335275538 www.osservatoriogalilei.com info@osservatoriogalilei.com Mercoledì 18 Settembre 2017, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del terzo mercoledì di ogni mese, vi sarà una serata dedicata alle proiezioni al planetario e, in caso di condizioni meteo favorevoli, osservazioni al telescopio . In caso di cattivo tempo sarà in uso il solo planetario. La Luna all’ultimo quarto, permetterà l’osservazione di oggetti deboli del profondo cielo. Si potranno vedere le principali costellazioni autunnali. Saturno, per la sua ridottissima altezza sull’orizzonte e prossimo al tramonto (h21:00) , sarà di difficile , se non impossibile, osservazione. Urano sarà visibile per tutta la notte. CALENDARIO LUNARE DI OTTOBRE Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 2
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 IL CIELO DEL 18 OTTOBRE 2017 (a cura di Oreste Lesca) Il cielo la sera del 20 settembre alle ore 21.00 Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 3
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 RECENSIONI (a cura di Silvano Minuto) JAMES OWEN WEATHERALL LA FISICA DEL NULLA TOMMASO MACCACARO, CLAUDIO M. TARTARI STORIA DEL DOVE - Alla ricerca dei confini del mondo Bollati Boringhieri – anno 2017 Brossura, pag. 147 - € 14.00 Una insipida zuppetta di idrogeno diventa il nostro Universo, il racconto dell’affascinante storia dello spazio. Per secoli abbiamo pensato di essere un caso unico. Poi nel 1995 la scoperta di due astronomi svizzeri del primo pianeta extrasolare. Da quando l’uomo ha iniziato a misurare lo spazio intorno a sé non ha mai finito di stupirsi. Una domanda apparentemente banale come «dove siamo?» non ha mai avuto una risposta semplice né definitiva. Nella storia, ogni volta che abbiamo provato a fare il punto è successo qualcosa che ha rimesso tutto inesorabilmente in discussione. Lo spazio si allarga, il «dove» diventa sempre più grande, e non solo per effetto del Big Bang e dell’espansione dell’Universo: è proprio la nostra percezione dello spazio che si è fatta col tempo più grande e complessa, rendendo noi uomini sempre più piccoli, immersi in un «dove» che oggi è diventato immenso. In poche pagine, dense e scorrevoli, Maccacaro e Tartari ci conducono per mano, dal vaghissimo spazio appena percepito di una vallata, come doveva essere quello di Homo erectus, ai miti cosmogonici più arcaici, ai primissimi sistemi rappresentativi del mondo. Scopriamo che i grandi imperi dell’Età del Bronzo avevano già mappe concettuali raffinate e che le stelle del cielo già indicavano il cammino. Spazio celeste e spazio terrestre si sono intersecati, e nell’antichità classica lo spazio ha visto il suo primo, deciso aumento di dimensioni. Nel Medioevo si perfezionano gli strumenti di calcolo per la navigazione, fino a quando la scoperta di un intero continente rivoluziona radicalmente il nostro «dove» e le esplorazioni successive riempiono rapidamente di nomi le terre incognite delle vecchie pergamene. Con l’età moderna le lenti di vetro ingigantiscono il cielo, si scoprono nuovi pianeti e in breve tempo certe stelle diventano galassie intere, certe teorie deformano letteralmente il mondo e il «dove» si fa elastico, connesso al tempo, immenso e mutevole. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 4
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 DIARIO ASTRONOMICO (a cura di Silvano Minuto) Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015 Le osservazioni riprendono nel mese di marzo del 1937. Venere il 14 marzo e nei giorni successivi anche durante in giorno approfittando della vicinanza della Luna e degli edifici circostanti. Per la prima volta viene segnalato il disturbo dell’illuminazione stradale. Si prosegue poi con la Nova Lacertae, l’occultazione di Marte da parte della Luna il 17 luglio anche con utilizzo di pellicole fotografiche e l’osservazione della cometa Finsher. Parte 64 - 1937 14 Marzo 1937. Dopo la pioggia durata tutta la mattina e il principio del pomeriggio, il cielo si è rasserenato completamente, e, lavato dalla pioggia e spazzato dal vento, si è presentato trasparentissimo. A 20h Venere ad W brilla in tutto il suo fulgore, e a destra più in basso, in uno spazio chiuso fra edifici vicini si scorge la Luna (Luna nuova il 12 a 20h 32m). Falce sottilissima, ma ottimamente visibile su di un arco sensibilmente inferiore a 180°, mentre la parte oscura, nonostante il disturbo dell’illuminazione stradale , mostra una luce cinerea notevolmente intensa. 15 Marzo 1937. Approfittando della vicinanza della Luna che a 15h deve passare in congiunzione a 2à 11’, ricercata la visibilità di Venere in pieno giorno. La sottile falce lunare viene trovata quasi subito a 13h 30m, ma sulle prime non si riesce a scorgere Venere, anche perché il cielo illuminato stanca rapidamente la vista. Tuttavia a 13h 35m si riesce a scorgere anche il pianeta, più in alto e un po’ a sinistra della falce lunare, e da allora può essere riveduto più volte, come un punto brillante che risalta sul cielo, senza alcuna difficoltà. Il cielo va in seguito rannuvolandosi, ma a 14h 17m si riesce a seguire il pianeta anche attraverso strati di nubi biancastre di media intensità. A 15h 5m, essendo il cielo tornato sereno, riesco a distinguere Venere anche con gli occhiali di -5.5 diottrie. A 16h 15m si può notare che la posizione apparente rispetto alla Luna è mutata, apparendo in alto a destra, e il pianeta mostra l’aspetto di un grosso punto brillante in confronto alla falce lunare, un po’ fosca ed opaca. 16 Marzo 1937. Facendo riferimento a dettagli di fabbricati notati il 15, Venere può essere trovato ad occhio nudo a 16h 27m e, una volta trovata, osservata con tutta facilità. 1 Luglio 1937. 22h 30m. Esplorata la regione della Nova Lacertae che, grazie alla carta precisa tracciata nel 1936, ha potuto essere identificata senza ambiguità. La stella però non offre più una visibilità distinta. Si è creduto di scorgerla con certezza, ma con difficoltà, essendo inferiore anche alle prossime stelle a e b e al limite dell’invisibilità (cann. di 54mm; ingr. 47 e 86). 17 Luglio 1937. Occultazione di Marte. A 20h 20m, nonostante la luce ancor viva del crepuscolo, Marte è ben visibile in prossimità della Luna. Il cielo è in massima parte nuvoloso, ma il fenomeno si presenta in una regione relativamente sgombra: In seguito le nubi disturbano e spesso impediscono del tutto l’osservazione, e anche quando la Luna riesce a liberarsene, appare per parecchi minuti più o meno offuscata. Solo verso 21h 45m il cielo appare intorno alla Luna sufficientemente sgombro, e due fotografie possono essere ottenute; la prima a 21h 43m circa con lastra Capelli pancromatica, e la seconda circa 21h 45m con lastra Agfa Isochrom. Il pianeta appare ora assai più vicino alla Luna e spostato verso il suo corno boreale. Le condizioni favorevoli non durano però a lungo, e prima di 22h la Luna è avvolta da nubi oscure ove non tarda a scomparire definitivamente. A 22h 10m incomincia a piovigginare. Sebbene la visione della Luna attenuasse molto lo splendore del pianeta, questo è rimasto ben visibile, e si può giudicare che l’immersione al lembo oscuro sarebbe stato osservabile senza difficoltà ad occhio nudo. Invece la riapparizione non avrebbe potuto essere osservata senza strumenti perché ad occhio nudo il pianeta non si sarebbe reso visibile che ad una certa distanza dal lembo. (segue) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 5
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 Le due fotografie ottenute come sopra sembrano dimostrare che, nonostante la luce rossastra del pianeta, la sensibilità generale della lastra ha maggior importanza sella sensibilità cromatica. Infatti la fotografia su lastra pancromatica, molto meno sensibile dell’altra, non mostra alcuna traccia del pianeta che spicca invece benissimo sull’altra, dove però l’immagine lunare mostra una fortissima sovraesposizione. 27 Luglio 1937. 22h 5m - 22h 45m. Oss. della cometa Finsher. Facilmente rintraccia al binocolo ove si riconosce al diametro sensibile a all’aspetto nebuloso, è al cannocchiale (ingr. 16, 47 e 86) un oggetto brillante, diffuso, con vasta concentrazione luminosa senza nucleo; di aspetto simile ad un ammasso stellare. Sebbene la luce lunare (età g. 19.7; ultimo quarto il 30 a 5h 13m) disturbi assai l’osservazione, con 16 ingr. sembra visibile con certezza un abbozzo di coda che precede la testa. La cometa è visibile a Nord di una stella abbastanza brillante (visibile nello stesso campo con 46 ingr.); probabilmente 9 Giraffa alla quale la cometa appare alquanto superiore. E’ quindi certo che senza la luce lunare dovrebbe essere facilmente visibile anche ad occhio nudo. 29 Luglio 1937. 21h 30m - 21h 50m. Oss. della cometa Finsher (cann. di 54mm; ingr. 16 e 47). Si confermano le osservazioni del 27. Al binocolo la cometa si rintraccia facilmente anche conoscendone solo approssimativamente la posizione; ma ad occhio nudo non si riesce a scorgere distintamente. 30 Luglio 1937. 23h 10m - 23h 20m. Oss. della cometa Finsher. La cometa è più alta che nelle precedenti osservazioni, ma le condizioni non sono troppo favorevoli; cielo alquanto nuvoloso e chiaro (la Via Lattea in Cassiopeia è invisibile); lampeggia. La cometa è visibile anche ad occhio nudo, ma con qualche difficoltà. Al cannocchiale (ingr. 16) presenta l’aspetto già descritto; si nota un principio di coda. (*) – Nessuna riferimento e immagine della cometa è stata trovata in internet PERSONAGGI ANDREA ARGOLI (Tagliacozzo, 1570 – Padova, 27 settembre 1657. (a cura di Silvano Minuto) E’ stato un matematico, astronomo, astrologo e medico italiano. Studiò all'Università di Napoli medicina, matematica ed astronomia. Nel 1621 si trasferì a Roma e suo mecenate fu il cardinale Lelio Biscia. Nel 1622 ottenne la cattedra di matematica all'Università di Roma la Sapienza. A causa della sua passione per l'astrologia fu costretto a trasferirsi a Venezia. Nel 1632 ottenne la cattedra di matematica all'Università di Padova. Ebbe grande rinomanza tra i contemporanei per la sua erudizione, scrisse molte opere e fu detto l'Euclide dei Marsi. Il Senato Veneto fu tanto soddisfatto del suo insegnamento da conferirgli l'onorificenza dello "Stemma di San Marco". Nel 1648, ancora vivente fu scolpita in suo onore una lapide nella Cappella del Tesoro della Basilica di Sant'Antonio di Padova che dice:"... Andreas Argolus S. C. Eques Divi Marci, et in Patavino ginnasio publ. mattheseos prof. pro familia sua inter Marsos jamdudum clarissitna, non magis quam pro republica astronomica.... pene laboribus per functus, animum aeternae quieti advertens V. S. L. M. anno aetatis 77 red. Mundi MDCL VIII...". La sua casa natale si trova Piazza Obelisco di Tagliacozzo, dove ha dato il nome all'istituto onnicomprensivo. (segue) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 6
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 APOD Astronomy Picture of Day - (a cura di Silvano Minuto) E’ un archivio redatto a partire dal 1995 da Robert Nemiroff e Jerry Bonnell. L’archivio APOD contiene la più grande raccolta di immagini astronomiche ed ognuna di esse è corredata da una breve descrizione fatta da esperti. Per visionare l’archivio basta digitare in internet la sigla “APOD” e di seguito l’indice. 9 ottobre 2017 Una strana montagna sull’asteroide Cerere Che cosa ha creato questa insolita montagna? Ahuna Mons è la più grande montagna del più grande asteroide noto nel nostro Sistema Solare, Cerere, che orbita nella cintura asteroide principale tra Marte e Giove. Si osservano, per prima cosa, i suoi pendii che non sono disseminati da vecchi crateri ma giovani striature verticali. Una delle ipotesi proposte suggerisce che Ahuna Mons sia un vulcano di ghiaccio formato poco dopo un grande impatto sul lato opposto del pianeta nano. Le strisce luminose potrebbero essere costituite da un sale riflettente simile ad altri materiali visibili nelle famose aree luminose di Cerere. L'immagine digitale a doppia altezza è stata costruita dalle mappe di superficie di Cerere riprese lo scorso anno.. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 7
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 LIBRI - L'importanza di lasciar vivere i libri, finestre sul mondo e farmaci per l'anima La lettura, attraverso il contatto fisico con la pagina, rappresenta un'ancora di salvezza per gli appassionati di astronomia. Ogni libro, all’atto della pubblicazione, illustra le nuove scoperte che poi vengono superate da altre ricerche e approfondimenti. Ripercorrere questo cammino è importante per riconoscere come si è evoluta la ricerca astronomica. Abbiamo quindi pensato di mettere a disposizione di soci e appassionati un certo numero di volumi che è possibile trovare in Sede. Viene richiesta per il loro ritiro una piccola donazione a volume che abbiamo identificato in € 5.00. Ecco alcuni esempi dei libri disponibili. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 8
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 APOD L’INQUINAMENTO LUMINOSO VISTO DALL’ALTO (a cura di Silvano Minuto) L’inquinamento luminoso che ormai affligge praticamente tutte le aree urbanizzate del pianeta è un tema di attualità e ovviamente è particolarmente sentito tra gli astronomi e gli amanti del cielo, sempre alla ricerca di luoghi dove le uniche sorgenti di luce siano stelle e pianeti. L’argomento però dovrebbe interessare anche gli amanti della natura per le ripercussioni ambientali ed economiche che ne derivano. La settimana scorsa, sorvolando con un volo di linea la nostra pianura ho provato ad osservare il territorio dal finestrino del velivolo. Se gli impianti di illuminazione fossero fatti secondo criteri di competenza e professionalità, avrei dovuto osservare solo delle macchie di luce prodotte dalle lampade con il flusso indirizzato verso terra. Invece con costernazione erano visibili migliaia e migliaia di punti luminosi dovuti agli apparecchi che invece di illuminare solo il terreno circostante disperdono il flusso verso l’alto. Occorre considerare che non si tratta di una dispersione minima. Se si riescono a vedere le luci da 4 o 5 mila metri di altezza, vuole dire che la dispersione è molto ma molto rilevante. Possiamo fare una considerazione di livello economico. I Comuni italiani si lamentano in continuazione che i fondi sono scarsi. Una lampada tradizionale costa per in bolletta energetica 60/70 euro all’anno. Se disperdo in cielo il 30/40 per cento vuole dire che butto via delle risorse che potrei utilizzar in altre maniere. Se consumo più energia del necessario produco inquinamento e devo anche spendere dei soldi per eseguire dei controlli e curare le persone che si ammalano. A Novara, dai dati pubblicati dai giornali, si apprende che i 10/15 per cento dei mordi è dovuto direttamente o indirettamente all’aria che respiriamo. Possiamo anche pensare a cosa succede nell’ambiente. La natura a bisogno di conservare i ritmi giorno/notte che ha appreso nel corso dell’evoluzione durata milioni di anni. Le persone sono anch’esse legate a questi ritmi e molte malattie moderne sono una conseguenza del mancato rispetto di regole naturali. Si soffre sempre più ad esempio di insonnia. (segue) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 9
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 Naturalmente nessuno chiede di spegnere le luci ma sembrerebbe una questione di buon senso costruire degli impianti che illuminino le strade e non i piani alti dei palazzi o addirittura le nuvole che stanno in cielo. ARCHIVIO IMMAGINI (Osservatorio – Giuseppe Bianchi) A partire dal bollettino 411 pubblichiamo immagini astronomiche riprese nel tempo dai soci. Molte di queste sono riproduzioni digitali di stampe o diapositive Eclissi anulare di sole ripresa da Giuseppe Bianchi – Moraira 03.10.2005 (Spagna) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 10
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 FLY ME TO THE MOON Il cratere "Herigonius", (a cura di Davide Crespi Nella parte orientale dell'Oceanus Procellarum possiamo osservare il cratere "Kunowsky", una formazione circolare isolata di 19Km, con versanti poco scoscesi, pareti poco elevate e un fondo piatto riempito di lava. Una piccola montagna centrale. piccola linea di creste poco marcata e un piccolo cratere. Si pensa che la sua formazione possa risalire al periodo Imbriano (da -3.85 miliardi di anni a -3.2 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è 3 giorni dopo il primo quarto oppure 2 giorni dopo l’ultimo quarto. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 11
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 Alcuni dati: • Longitudine: 32.528° West • Latitudine: 3.215° North • Faccia: Nearside • Quadrante: Nord-Ovest • Area: Parte Orientale dell'Oceanus Procellarum Origine del nome: • Dettagli: Georg K. F. Kunowsky • Giurista tedesco del 19° secolo nato in Germania • Nato nel 1786 • Morto nel 1846 • Fatti notevoli: Osservatore della Luna e dei pianeti. • Autore del nome: Schmidt (1878) • Nome dato da Langrenus: Scialli Nelle foto una ripresa di APOLLO 12 del cratere “Kunowsky”. Lo strumento minimo per poter osservare questa formazione è un rifrattore da 100mm. Hanno collaborato: Silvano Minuto, Corrado Pidò, Davide Crespi, Vittorio Sacco, Giuseppe Bianchi, Oreste Lesca Immagine di copertina: Modulo di Comando Apollo 10 - Science Museum di Londra (Foto Corrado Pidò) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 12
Bollettino di informazione astronomica nr. 419/2017 www.osservatoriogalilei.com – www.apan.it APAN - Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus C.F. osservatorio 00437210032 Casella sostegno del volontariato. Per collaborare al bollettino inviare una email a: info@osservatoriogalilei.com L'osservatorio ha una propria pagina facebook: https://www.facebook.com/OsservatorioAstronomicoGalileoGalilei La pagina è moderata, quindi qualsiasi cosa scritta sulla bacheca non apparirà in pubblico prima di essere vagliata dagli amministratori. Ricordiamo che è possibile iscriversi all'associazione versando la quota per il 2017, invariata da anni, di €25,00. I versamenti dei soci sono gli unici proventi dell'osservatorio. La quota può essere versata in osservatorio oppure con bonifico su IBAN IT43J0503445690 000000008000 Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 13
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