28 COLLANA DI MONOGRAFIE - Il canile rifugio, procedure e protocolli - Anagrafe canina
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ISSN 0505-401X COLLANA DI MONOGRAFIE Il canile rifugio, procedure e protocolli 28 Filomena Iannino, Elisabetta Finocchi Mahne, Paolo Dalla Villa, Enzo Ruggieri, Stefania Salucci, Greta Berteselli, Cristina Rapagnà, Maria Luisa Danzetta, Fabio Bellucci,
COLLANA DI MONOGRAFIE Il canile rifugio, procedure e protocolli Filomena Iannino, Elisabetta Finocchi Mahne, Paolo Dalla Villa, Enzo Ruggieri, Stefania Salucci, Greta Berteselli, Cristina Rapagnà, Maria Luisa Danzetta, Fabio Bellucci Jan Havicksz. Steen (Leida, 1626 c. - Leida, febbraio1679) The merry family, L’allegra famiglia, 1668 Olio su tela, cm 141 × 110,5 Rijksmuseum, Amsterdam Questa famiglia turbolenta sta facendo molto chiasso: il padre canta a squarciagola mentre alza un bicchiere; la madre e la nonna chiacchierano tra loro; i bambini suonano uno strumento a fiato 28 e fingono di fumare una pipa. Il biglietto appeso alla mensola del caminetto recita la morale della storia: “Come canta il vecchio, così canterà il giovane”. Come si comporteranno i bambini se i loro genitori danno un cattivo esempio? Si ringrazia il Rijksmuseum di Amsterdam per l’immagine di copertina. www.rijksmuseum.nl
Questa rivista è nata nel 1950 con il nome di Croce Azzurra. Dal 1954 si chiamerà Veterinaria Italiana. Comitato direttivo Silvio Borrello, Nicola D’Alterio, Antonia Ricci Direttore responsabile Giovanni Savini Segreteria di redazione Monica Bucciarelli, Laura Ambrogi Amministrazione Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” Campo Boario, 64100 Teramo, Italia Progetto grafico e impaginazione Paola Di Giuseppe www.veterinariaitaliana.izs.it/index.php/VetIt Il canile rifugio, procedure e protocolli/ Filomena Iannino*, Elisabetta Finocchi Mahne, Paolo Dalla Villa, Enzo Ruggieri, Stefania Salucci, Greta Berteselli, Cristina Rapagnà, Maria Luisa Danzetta, Fabio Bellucci - [Teramo] : Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, ©2020. 56 pp. (Collana di Monografie; 28). * f.iannino@izs.it ISBN 9788893650038 Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” Campo Boario, 64100 TERAMO, Italia telefono +39 0861 3321, fax +39 0861 332251 - www.izs.it
Prefazione Il presente testo, redatto in collaborazione con medici veterinari liberi professionisti e con il Ministero della Salute, introduce talune procedure per la corretta gestione dei cani all’interno di canili rifugio. La stesura di appositi protocolli rappresenta un sistema efficace per valutare eventuali criticità e porre in essere azioni correttive da parte di chi si occupa direttamente degli animali, oltre che essere di ausilio nel corso dei controlli operati dalle autorità competenti. Questo lavoro fa seguito al Manuale di Gestione dei Canili Rifugio pubblicato su “Veterinaria Italiana” nel 2014 e ne ripropone l’impostazione. I contenuti, tuttavia, sono stati rivisitati tenendo conto dell’apporto di altre istituzioni, quali il Ministero della Salute e dei cambiamenti sopraggiunti in questi anni a livello normativo. In tale ottica, rivestono primaria importanza i protocolli relativi al benessere animale il cui approfondimento è rimandato al protocollo Shelter Quality.
COLLANA DI MONOGRAFIE 28 Introduzione ............................................................................................................................................................................................ 7 Scopo del manuale ...................................................................................................................................................................... 9 Parte I Gestione della struttura Requisiti strutturali ................................................................................................................................................................................................................. 12 Gestione documenti e archiviazione ............................................................................................................................................. 14 Piano di emergenza e di evacuazione ......................................................................................................................................... 15 Gestione rifiuti .................................................................................................................................................................................................................................. 16 Controllo animali infestanti ................................................................................................................................................................................. 18 Sicurezza ........................................................................................................................................................................................................................................................ 20 Formazione del personale ...................................................................................................................................................................................... 22 Controllo accessi .......................................................................................................................................................................................................................... 23 Parte II Aspetti sanitari Gestione dei nuovi ingressi ................................................................................................................................................................................. 26 Gestione Sanitaria ..................................................................................................................................................................................................................... 27 Benessere: attività psicofisiche e valutazione ............................................................................................................ 31 Alimentazione ................................................................................................................................................................................................................................... 33 Adozioni .......................................................................................................................................................................................................................................................... 35 Eutanasia ....................................................................................................................................................................................................................................................... 37 Cessione del cane ...................................................................................................................................................................................................................... 38 Parte III Normativa Normativa regionale ........................................................................................................................................................................................................... 41 Normativa nazionale .......................................................................................................................................................................................................... 50 Parte IV Bibliografia Bibliografia ................................................................................................................................................................................................................................................ 55
Il canile rifugio, procedure e protocolli Introduzione In Italia la lotta al randagismo e la tutela de- 30 anni dalla promulgazione della L.Q. 281/91, gli animali sono principi cardine definiti dalla le iniziative fino ad oggi attuate non sono sta- Legge quadro 14 agosto 1991, n. 281 che ha te sempre sufficienti per la prevenzione e per rappresentato un importante passo in avanti il contrasto del randagismo. dal punto di vista etico-culturale, riconoscen- È necessario premettere che l’obiettivo del- do agli animali d’affezione il diritto alla vita. la lotta al randagismo è quello di non avere La legge 281/91 prevede l’esplicito divieto di cani vaganti sul territorio e utilizzare i canili soppressione dei cani randagi vaganti quale solo per ospitare cani smarriti in attesa di rin- misura di controllo del randagismo e il loro tracciarne i proprietari e cani i cui proprietari impiego nella sperimentazione. hanno rinunciato alla proprietà per qualsiasi La diretta conseguenza di ciò è che i cani rin- motivo (es.malattia del proprietario, indigen- venuti vaganti, catturati e non restituiti ai pro- za, morte del proprietario, ricovero del pro- prietari sono ospitati presso canili (per periodi prietario presso strutture sanitarie, ecc.). troppo spesso lunghi) in attesa di un’eventua- Per ottenere ciò è essenziale le adozione o fino alla morte. • diffondere la cultura del possesso respon- Nelle leggi regionali di attuazione della L.Q. sabile degli animali attraverso la corretta 281/91 si distinguono principalmente due ti- formazione dei proprietari; pologie di canili, denominate canile sanitario • aumentare l’identificazione e registrazione e canile rifugio. in anagrafe degli animali d’affezione; Il canile sanitario è una struttura di ricovero di prima accoglienza gestita, dal punto di vista • sterilizzare i cani vaganti; sanitario, dalla ASL territorialmente compe- • promuovere la sterilizzazione dei cani di tente. Nel canile sanitario vengono ricoverati proprietà. i cani immediatamente dopo la cattura e sono Si ricorda che tra le cause più importanti del effettuati l’identificazione, la visita clinica, i sovraffollamento dei canili vi è la mancata trattamenti profilattici e, ove previsto dalla identificazione dei cani che non permette di norma regionale, la sterilizzazione. restituirli ai padroni e l’abbandono di cuccio- Il canile rifugio è una struttura destinata al ri- late indesiderate. covero dei cani fino all’adozione (quindi spes- In ogni caso, solo quando le autorità territo- so per lunghi periodi) realizzata e gestita da rialmente competenti applicheranno tutte le comuni, singoli o associati, o da privati. Nel disposizioni previste dalla normativa vigente, 7 rifugio l’assistenza veterinaria è assicurata da il randagismo comincerà a diminuire. un medico veterinario libero professionista Fino ad allora i canili rifugio dovranno assol- convenzionato con la struttura e il servizio ve- vere alla difficile funzione di garantire il be- terinario della ASL territorialmente competen- nessere dei cani ospitati per lunghi periodi. te effettua la vigilanza ai sensi del DPR 320/54. La sfida di questi ultimi anni è stata quella di Nel presente manuale ci occuperemo del ca- migliorare i servizi offerti sia agli animali che nile rifugio, struttura che deve promuovere le ai cittadini, definendo percorsi che possano adozioni e garantire il benessere degli animali portare all’ottimizzazione dei livelli gestionali ospitati. fino alla certificazione da parte di un ente ter- In talune regioni d’Italia, la presenza di cani- zo. È essenziale che sia effettuata una costante li rifugio che ospitano animali anche oltre il verifica del mantenimento delle competenze limite della capienza massima, unitamente e dei requisiti e la puntuale risoluzione delle a un consistente numero di cani vaganti sul non conformità. Il soddisfacimento dei requi- territorio, lascia intuire che, a distanza di quasi siti deve essere misurabile e quindi dimostra- Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli bile alle parti interessate. La normativa vigen- sità delle norme regionali, il gestore di una te stabilisce i requisiti minimi “obbligatori” che struttura che ospita 250 cani (destinando loro ogni struttura che ospita animali deve posse- 3.5 mq/soggetto) potrebbe essere accusato di dere ma per una gestione idonea è opportuno maltrattamento o considerato un’eccellenza, anche soddisfare taluni “requisiti facoltativi”. Il a seconda del territorio in cui sorge il proprio ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act) rappresenta canile rifugio. un sistema efficace per il miglioramento con- La valutazione degli animali (indicatore diret- tinuo della qualità nel lungo periodo. to), anche in relazione al rispetto dei requisiti Nel canile, in quanto struttura residenziale, gli obbligatori e di quelli facoltativi, è un fattore ospiti rappresentano la componente di mag- determinante per un giudizio globale, fermo gior rilievo, quella oggetto di tutela in tutte le restando che alla mancanza di un requisito attività e nell’intera organizzazione, e quindi previsto dalla legge dovrebbe conseguire una deve essere assicurata la corretta relazione sanzione amministrativa. intra e interspecifica; per tali motivi, l’applica- È auspicabile che i canili rifugio di vecchia con- zione della normativa deve essere considerata cezione vengano sostituiti da parchi-canile, solo il primo passo di un percorso di qualità. piccole strutture (50/75 cani) che permettono Solitamente l’attività di vigilanza si basa sulla una gestione ottimale degli animali da parte verifica degli aspetti strutturali, della corretta degli operatori, oltre a presentarsi più fruibili identificazione degli animali (indicatori indi- per le visite finalizzate a eventuali affidi. retti di benessere) e la relativa rilevazione di Il parco canile potrebbe ospitare, in base an- non conformità che possono sfociare in con- che alle norme regionali, attività autofinan- testazioni anche di carattere penale. zianti quali corsi di formazione, ambulatori Tale approccio tuttavia può determinare si- veterinari, pensioni temporanee, cimiteri per tuazioni paradossali, in quanto data la diver- cani, ecc. 8 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Scopo del Manuale La finalità di questo manuale è quella di es- mero titolo conoscitivo, uno stralcio della nota sere una guida facilmente consultabile per della prot. n. 5909 del 31/3/2010 emanata dal gli operatori del settore a qualsiasi livello di Ministero della Salute Direzione Generale del- responsabilità e per le amministrazioni che si la Sanità animale e dei farmaci veterinari: accingono alla costruzione o al risanamento […] La legge quadro in materia di animali d’af- di canili con la prerogativa di ottimizzare la fezione e prevenzione del randagismo – legge gestione delle strutture attraverso un percor- 281/91 – riguardo alle condizioni di vita degli so di qualità. animali ospitati nei canili, stabilisce che la sud- Poiché ogni canile ha peculiarità diverse che dette strutture debbono garantire buone con- riguardano collocazione, grandezza, situazio- dizioni di vita per i cani e il rispetto delle norme ne epidemiologica del luogo, ecc., devono es- igienico sanitarie; sere elaborate specifiche procedure per ogni struttura, pertanto le indicazioni fornite nel • l’art. 13 del trattato di Lisbona, ratificato con presente manuale dovranno essere adattate legge 2008, riconosce le esigenze in materia e integrate alle singole realtà. Tutti i protocol- di benessere degli animali in quanto esseri li devono essere sviluppati e dettagliati con senzienti; chiarezza al fine di sviluppare e mantenere • la tutela del benessere animale comporta dei standard elevati di gestione del benessere costi finanziari, che devono essere sempre animale e condizioni ottimali di lavoro. determinati secondo il principio costituzio- Nell’elaborazione dei suddetti protocolli si de- nale della buona amministrazione (art. 97 vono considerare i seguenti punti: Cost.), ossia attenendosi ai criteri di efficien- • creare un ambiente di vita per gli animali za (rapporto tra risultati raggiunti e risorse ospitati che rispetti le loro esigenze etolo- impiegate) ed efficacia (capacità di raggiun- giche tale da evitare lo sviluppo di turbe gere gli obiettivi prefissati). comportamentali, risolverle o almeno non Premesso quanto sopra, ad avviso di questa aggravare quelle già esistenti al momento Direzione, le Amministrazioni competenti deb- del ricovero; bono perseguire un razionale equilibrio tra l’e- • innalzare il livello di adozioni consapevoli sigenza economica di contenimento dei costi di del canile, creando un ambiente consono gestione, al fine di evitare sprechi ed illecite spe- per le visite del pubblico e aumentando culazioni, e la tutela del benessere degli animali, l’adottabilità; in ottemperanza al vincolo giuridico di garanti- 9 re buone condizioni di vita degli stessi e il rispet- • creare un ambiente salubre nel quale si to delle norme igienico sanitarie. eserciti una adeguata prevenzione e ge- stione sanitaria; Si ricorda, per inciso, che tale principio è stato affermato anche in diverse sentenze, come, ad • creare un ambiente sicuro per gli operatori; esempio, quella n. 1389/2003 del TAR Puglia, • stabilire il percorso che porti il canile alla sede di Lecce. certificazione da parte di un ente terzo in- In ordine alla determinazione di un congruo dipendente. costo di gestione, precisando che questa Di- Nella prima e seconda parte del testo sono ri- rezione nella fattispecie non ha competenza, portati i fattori indiretti e diretti che concorro- si ritiene tuttavia opportuno riportare quanto no alla caratterizzazione generale di una strut- emerso da un’indagine conoscitiva effettuata tura e soprattutto del benessere degli animali. in ambito nazionale e cioè che, tenendo con- Si coglie infine l’occasione per riportare, a to dei costi medi per personale, alimentazione, Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli cure e profilassi sanitarie, beni di consumo ed rimenti garantito un adeguato mantenimento utenze varie, ai fini di una buona gestione ri- degli animali con importi giornalieri più bassi, sulta appropriato un costo oscillante appros- a condizione che vi sia capacità gestionale e simativamente fra 3,50 e 4,50 euro giornalieri presenza di personale, dipendente e/o volonta- per cane, anche se in taluni casi può essere pa- rio, adeguatamente formato. […] 10 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Parte I Gestione della struttura
Il canile rifugio, procedure e protocolli Requisiti strutturali I requisiti previsti dalle norme costituiscono portante è l’orientamento della struttura che la base per la realizzazione di un canile rifu- dovrebbe essere rivolto a sud e nelle regioni gio che rispetti la nuova visione del rapporto più calde a sud-est. uomo animale e che rappresenti un luogo di In considerazione della necessità di permet- lavoro sicuro per tutti gli operatori. tere l’accesso al pubblico, è utile predisporre Il canile rifugio deve essere un luogo aperto viali di percorrenza per i visitatori, rivestiti di ai cittadini, deve comunicare l’impegno a ri- materiale drenante o ricoperti di ghiaia e par- spettare gli animali nelle loro esigenze fisiche cheggi esterni. ed etologiche e deve essere il luogo di riferi- I canili rifugio dovrebbero prevedere almeno mento per l’educazione della popolazione sul le seguenti strutture: possesso responsabile dei cani. • Un locale adibito a ufficio e a ricevimento È auspicabile che i canili di nuova costruzione del pubblico prevedano aree e attrezzature per l’organizza- zione di eventi formativi ed educativi e, se co- • Un’area per le operazioni di pulizia, lavag- struiti da privati, anche ambulatori o cliniche gio e disinfezione dei materiali e delle at- veterinarie aperti al pubblico. Inoltre i canili trezzature e relativo deposito dovrebbero sempre avere dei locali dedicati • Un locale adibito a cucina o a preparazione agli adempimenti amministrativi e alla con- dei pasti con annesso deposito per alimenti servazione della documentazione relativa alle • Un locale refrigerato per lo stoccaggio attività della struttura (uffici). temporaneo degli animali morti I canili sono classificati dal D.M 5 Settembre • Un locale di deposito rifiuti 1994 “industrie insalubri di I classe” in quan- to produttori di cattivi odori, rumori e rifiuti • Spogliatoio e servizi igienici solidi e liquidi, pertanto le strutture di nuova • Infermeria/ambulatorio veterinario con costruzione devono essere collocate lontano possibilità di degenza dalle abitazioni e dai corsi d’acqua superficiali. • Locale di deposito farmaci o attrezzatura Molti regolamenti comunali (piani regolatori, sanitaria non accessibile a personale non regolamenti di tutela igienico sanitaria ecc.) autorizzato prevedono che queste strutture siano circon- date da fasce di verde. È auspicabile comun- • Box per il ricovero di singoli soggetti o di que che i canili siano circondati da alberi ad più soggetti preferibilmente serviti da aree 12 alto fusto e siepi, in modo da creare ampi spazi di sgambamento di ombra e integrarli visivamente all’ambiente • Reparto isolamento circostante, creando contemporaneamente • Reparto cuccioli un valido isolamento acustico. Nella progettazione dei canili di nuova costru- Oltre a quanto già previsto dalle singole leggi zione deve essere considerato con attenzione regionali, al cui capitolo si rimanda per even- il raggiungimento di una buona ventilazione tuali approfondimenti, è assolutamente ne- ottenuta con accorgimenti strutturali o grazie cessario tenere in opportuna considerazione ad una ben studiata collocazione dell’intera una razionale disposizione delle singole strut- struttura. Ciò migliora la situazione igienico- ture, dei locali e delle relative attrezzature sanitaria, allontanando i cattivi odori, miti- come indicato di seguito: gando le alte temperature e contribuendo a • Gli spazi siano adeguati alle esigenze fisi- rendere più gradevole l’ambiente per gli ani- che ed etologiche dei cani. Le esigenze di mali, gli operatori e i visitatori. Altrettanto im- spazio variano secondo la mole e l’indole Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli dei cani e, pertanto, non è possibile riferire • Le aree pavimentate siano costruite in ma- misure ottimali valide in ogni situazione. teriale lavabile, disinfettabile, non sdruc- E’ stato osservato che i box suddivisi in tre ciolevole e lievemente pendenti (la pen- aree (interna, esterna coperta e aperta sco- denza non deve superare il 3%) in modo da perta) offrono un migliore riparo dalle in- permettere il rapido allontanamento delle temperie e dal caldo estivo. Inoltre, al solo urine e delle acque di lavaggio presso i ca- scopo di dare un’indicazione, si ricorda che nali di scolo. È da sconsigliare l’uso di pia- la Deliberazione n. 353 del 2 aprile 2013 strelle in quanto possono rompersi per urti della regione Emilia-Romagna dispone che meccanici o possono scollarsi con la pres- box individuali, con area di sgambamento sione dell’idropulitrice. Una buona soluzio- aggiuntiva, abbiano dimensione minima ne può essere rappresentata da cemento di 9 m2, misura che si avvicina maggior- trattato con resine speciali anche colorate mente alle esigenze di spazio degli animali (gradevoli alla vista), resistenti in ambienti rispetto a quelle previste da numerose leg- esterni e che proteggono il cemento evi- gi regionali. tando la formazione di buche. • Le strutture di nuova costruzione siano • Gli spigoli e gli angoli siano arrotondati in progettate in modo da privilegiare box modo da evitare il ferimento dei cani e de- multipli (2-5 cani). In linea generale nei box gli operatori nonché gli accumuli di sporco. multipli i cani dovrebbero disporre unita- • Tutti i locali di servizio (cucine, ambulatori, riamente almeno dello stesso spazio che ecc.) e i box chiusi siano protetti da zanza- avrebbero nei box singoli. riere a maglie fitte che impediscano l’in- • Siano presenti aree o locali che manten- gresso di zanzare e flebotomi. gano temperature adeguate per cani con • Tutte le parti erbose siano mantenute co- esigenze particolari (per. es. non al di sot- stantemente rasate al fine di evitare che di- to dei 15° gradi per cuccioli e cani di taglia ventino ricettacolo di parassiti quali zecche. piccola e a pelo raso). • Le porte di accesso ai box abbiano requisiti • Siano previste delle aree destinate ai cuc- di robustezza e facilità di apertura e chiusu- cioli, adeguatamente arricchite con attrez- ra da parte degli operatori ma non dei cani. zature ludiche per il corretto sviluppo com- portamentale anche al fine di ottenere un • I cancelli di accesso ai box abbiano la parte indice di adottabilità ottimale. inferiore in materiale resistente agli urti e quella superiore in rete elettrosaldata con • Siano presenti delle aree di prima acco- maglie che impediscano ai cani di infilarci glienza nelle quali far sostare i cani appe- il muso o le zampe (ad esempio con maglie na arrivati dal canile sanitario in attesa di di 4 × 4 cm). 13 essere inseriti in un gruppo o nelle quali formare nuovi gruppi • Le reti di recinzione sovrastino un muretto di cemento o laterizi. Tale muretto deve es- • Il reparto destinato ai soggetti problema- tici sia collocato in un’area distante dall’in- sere adeguatamente interrato per impedi- gresso, lontano da fonti di stress e non re che gli animali scavino gallerie. accessibile ai visitatori. Cespugli e piante • Siano sempre presenti aree di sgamba- basse possono essere utili al cane timoroso mento esterne per consentire a tutti i cani o ansioso per sentirsi più al sicuro. l’esposizione all’aria aperta e un adeguato • I box destinati ai cani pericolosi siano con- svolgimento dell’attività fisica. tigui, separati da doppie porte (a ghigliot- • I box siano forniti di cucce in materiale la- tina) azionabili dall’esterno in modo che vabile e disinfettabile. È auspicabile che gli operatori possano trasferire i cani da un le cucce abbiano una parete (o il tetto) box all’altro durante le pulizie, lavorando in smontabile in modo da rendere agevole sicurezza. la pulizia. In aggiunta a ciò, l’esperienza di Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli campo indica che sono da preferirsi quelle procedure per garantire il costante riforni- a tettuccio piano, quindi fruibile dal cane, mento di acqua pulita. rispetto a quelle a tettuccio spiovente. • Siano presenti uffici predisposti per l’acco- • Siano previsti dei sistemi di abbeverata glienza del pubblico. automatica o, in alternativa, ci siano delle Gestione documenti e archiviazione Presso il canile devono essere conservati i se- • Piano annuale di prevenzione (controlli pe- guenti documenti o le relative copie: riodici e protocolli profilattici); • autorizzazione sanitaria rilasciata dall’au- • Piano alimentare; torità competente; • Protocollo di igiene ambientale e disinfe- • organigramma con l’identificazione del zione; personale organico e dei volontari; • Procedura per lo sgambamento (che per- • convenzione di gestione; metta di verificare l’attività fisica di tutti i • atto di incarico del direttore sanitario; cani e la relativa frequenza); • registro di carico/scarico dei cani (anche • Procedura per le adozioni; informatizzato); • Procedura per la gestione rifiuti; • registro farmaci (quando previsto); • Procedura di controllo degli animali infe- • registro rifiuti speciali; stanti; • documento informativo sull’orario e la mo- • Procedure di biosicurezza per gli operatori; dalità di apertura al pubblico; • Piano di formazione per l’anno in corso e • registro dei visitatori e percorso; archivio degli anni precedenti; • documento informativo sulla procedura di • Procedura di gestione dell’ingresso visitatori; affidamento; • Piano di emergenza ed evacuazione; 14 • documento di valutazione del rischio per • Procedura per la corretta tenuta dei registri. gli operatori; Negli stessi uffici devono inoltre essere con- • certificazioni di conformità degli impianti; servati i documenti e gli atti che registrino il • schede sanitarie cartacee o informatizzate regolare svolgimento dei processi sopra men- zionati al fine di monitorare le attività, indivi- • regolamento della struttura con annessi pro- duare le eventuali azioni correttive e rendere tocolli (sanitario, mansionario, gestionale); l’intero processo trasparente. • autorizzazione ministeriale ad ospitare cani È auspicabile che piani, procedure e tutti gli a seguito di sequestro per maltrattamento atti relativi siano gestiti in maniera informa- ai sensi del DM 2/11/2006 (se prevista). tizzata per permettere una gestione più pre- Presso i locali adibiti ad uffici devono essere cisa e all’occorrenza una immediata disponi- inoltre conservati tutti i documenti di pro- bilità dei dati. grammazione e organizzazione dei seguenti processi: Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Piano di emergenza e di evacuazione Il canile può essere coinvolto in disastri am- Scheda tecnica I. Planimetria. bientali di varia natura (dissesti idrogeologici, La planimetria deve riportare: esondazioni, terremoti, avvelenamento atmo- - i box con l’indicazione della capienza; sferico, ecc.) che richiedono una immediata - gli altri locali e le relative destinazioni di uso; evacuazione. - le uscite di emergenza; - i percorsi di fuga (colorati); In questo contesto due aspetti appaiono rile- - le attrezzature antincendio (estintori, idranti, ecc.); vanti: - la segnaletica di sicurezza; - i punti di erogazione dell’acqua; • le modalità di evacuazione; - la posizione del quadro con sganciatore elettrico; • la sistemazione dei cani evacuati. - la posizione del rubinetto per la chiusura del gas; - le cassette di medicazione. La modalità di evacuazione deve essere de- scritta da una apposita procedura che differi- sce a seconda dell’organizzazione del canile. percorsi di fuga siano sempre mantenuti liberi Per la sistemazione dei cani evacuati è auspi- e che gli idranti e gli estintori siano sottoposti cabile avere delle apposite convenzioni con le a controllo periodico, secondo quanto previ- strutture ricettive più vicine. sto dalla normativa in vigore e dalla casa pro- Strumenti indispensabili per una pronta ed ef- duttrice. ficiente evacuazione sono: La procedura di evacuazione e i singoli allega- • gli elenchi degli operatori del canile ag- ti devono essere aggiornati ogni volta che si giornati e prontamente accessibili che in- verifichino le seguenti condizioni: cludano i loro indirizzi e recapiti telefonici, • variazioni negli edifici per quanto attiene • la planimetria del canile (vedi scheda tecni- sia alle strutture sia agli impianti; ca) affissa all’ingresso della struttura; • variazioni organizzative; • le attrezzature per il trasferimento degli • nuove norme che richiedono modifiche; animali (guinzagli, gabbie e automezzi) in numero adeguato al numero di cani; • mutazioni nelle esigenze di sicurezza; • elenco dei canili, allevamenti e pensioni • significative variazioni numeriche degli più vicini in cui venga anche indicata la ca- animali nei box; pacità di accoglienza delle strutture • variazioni nei recapiti degli operatori; È necessario fare particolare attenzione che i • variazioni nei percorsi di fuga. 15 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Gestione rifiuti I rifiuti prodotti dal canile sono riconducibili ri di identificazione che devono essere conser- alle seguenti categorie: vati in ordine cronologico per 5 anni. • rifiuti urbani o rifiuti assimilati o assimilabi- I rifiuti sanitari pericolosi sono suddivisi in: li ai rifiuti solidi urbani; 1. rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo; • rifiuti sanitari pericolosi; 2. rifiuti sanitari pericolosi a rischio non in- • rifiuti speciali. fettivo. Rifiuti sanitari pericolosi a rischio Rifiuti assimilati o assimilabili ai infettivo rifiuti solidi urbani Sono rifiuti provenienti da attività veterinaria Rientrano in questa tipologia i rifiuti che de- che rispondono ad almeno una delle seguenti rivano da attività di routine del canile e non caratteristiche: presentando rischio tossico o infettivo e sono assoggettati alle modalità di gestione dei ri- • siano contaminati da agenti patogeni per fiuti urbani. La raccolta ed il deposito devono l’uomo o per gli animali; essere organizzati in modo tale da evitare cat- • siano venuti a contatto con un qualsiasi li- tivi odori, disordine e inquinamento ambien- quido biologico, secreto od escreto, per il tale. quale sia ravvisato, dal medico veterinario, Per quanto riguarda la raccolta differenziata di un rischio di patologia trasmissibile attra- vetro, plastica, metallo, carta e cartone devo- verso tali liquidi. no essere rispettate le specifiche disposizioni Tutti i rifiuti pungenti e taglienti usati devono comunali. essere considerati rifiuti sanitari pericolosi a ri- Gli scarti di giardinaggio possono essere smal- schio infettivo per la possibilità di trasmettere titi in appositi contenitori da compost ed es- al personale agenti patogeni. sere utilizzati sui terreni della stessa struttura Questi rifiuti devono essere conferiti in appo- oppure, se di modica entità, dopo adeguata ri- siti contenitori rigidi a tenuta, recanti la scritta duzione di volume, possono essere depositati “Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” e presso un contenitore riportante la dicitura il simbolo del rischio biologico. I contenitori, “rifiuto organico”. una volta riempiti, devono essere chiusi ed in- 16 Gli Indumenti monouso, quando non utilizzati seriti in un altro apposito contenitore rigido. per attività medica o infermieristica, possono essere smaltiti presso gli appositi contenitori Rifiuti sanitari pericolosi a rischio recanti la dicitura “raccolta indifferenziata”. non infettivo Appartengono a questa categoria i farmaci ci- Rifiuti sanitari pericolosi totossici e citostatici. Sono rifiuti derivanti dalle attività ambulato- riali, chirurgiche, mediche ed infermieristi- Rifiuti speciali che condotte presso gli ambulatori dei canili sanitari e rifugio o comunque praticate sugli animali del canile. Questi rifiuti devono esse- Acque reflue re identificati tramite il codice CER (Catalogo Le acque reflue di lavaggio di un canile (sani- Europeo dei Rifiuti). Le quantità prodotte e la tario, rifugio, pubblico o privato), non posso- tipologia devono essere riportate sui formula- no essere destinate a spandimento sul suolo, Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Scheda tecnica II. Rifiuti. Rifiuto Caratteristiche Gestione Rifiuti assimilati o assimilabili Non presentano rischio tossico o infettivo Come i rifiuti urbani ai rifiuti solidi urbani Contaminati da agenti patogeni per l’uomo o per gli animali o venuti a Devono essere identificati tramite il Rifiuti sanitari pericolosi a contatto con qualsiasi liquido biologico codice CER. Le quantità prodotte e la rischio infettivo per il quale sia ravvisato, dal medico tipologia devono essere riportate sui veterinario, un rischio di patologia formulari di identificazione trasmissibile Devono essere identificati tramite il Rifiuti sanitari pericolosi a codice CER. Le quantità prodotte e la Farmaci citotossici e citostatici rischio non infettivo tipologia devono essere riportate sui formulari di identificazione Depurate in loco o avviate a Rifiuti speciali Acque reflue e deiezioni depurazione devono invece essere depurate in loco o av- almeno 2 anni. I canili possono essere dotati viate ad un depuratore. di impianti di termodistruzione autonomi, al- La depurazione in loco può essere effettuata trimenti il responsabile del canile si può avva- tramite sistemi di depurazione biologica (im- lere di una ditta di trasporto autorizzata dalla pianto a fanghi attivi, fitodepurazione, perco- ASL per l’avvio alla termodistruzione. Deve latore, ecc.). Le acque reflue depurate possono essere presente un frigorifero dedicato allo essere scaricate in acque superficiali (canali, stoccaggio temporaneo delle carcasse in atte- torrenti o eventualmente fossi poderali). sa del prelievo da parte della ditta. La carcassa Nel caso non sia possibile ricorrere a tali si- deve essere trasportata in un sacco monouso stemi si possono immettere tutti i reflui (feci sufficientemente resistente e a tenuta. La se- e acque di lavaggio) in una vasca di raccolta poltura, quando prevista dalla normativa, può autorizzata e a tenuta, di capacità adeguata, rappresentare una valida soluzione per parchi senza trattamenti, e smaltirli tramite ditte au- canile di piccole dimensioni. torizzate. Smaltimento feci Smaltimento carcasse Le feci rimosse con le acque di lavaggio pos- Le carcasse dei cani non soggette a provve- sono essere smaltite come acque reflue (vedi dimenti di polizia veterinaria devono essere paragrafo acque reflue). avviate ad un impianto autorizzato di termo- Le feci raccolte a secco possono essere im- 17 distruzione, previa certificazione veterinaria messe in contenitori a tenuta e rimosse perio- da conservare presso gli uffici del canile per dicamente tramite ditte autorizzate. Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Controllo animali infestanti Nei canili il controllo di specie animali infe- Prevenzione stanti (pest) assurge a particolare importanza La prevenzione si basa su: in considerazione della gravità dei danni che possono causare tra i quali ricordiamo: 1. pulizia dei locali, delle cucce e degli am- bienti esterni che deve essere accurata e a • danni meccanici alla struttura; cadenza giornaliera e deve essere prece- • imbrattamento dell’ambiente; duta dalla rimozione di eventuali ostacoli • imbrattamento e distruzione delle scorte fisici (scatole, attrezzi, ecc.); alimentari; 2. eliminazione di ogni eventuale fessura- • diffusione di malattie infettive. zione delle strutture murarie, delle porte Gli infestanti più comuni sono rappresentati e degli infissi; da mosche, zanzare, flebotomi, blatte, coleot- 3. installazione di reti metalliche su tutte le teri, ratti, topi, uccelli. finestre; Nei canili rifugio sono più frequenti le infesta- 4. cura costante del verde (le zone a man- zioni in quanto le strutture sono spesso col- to erboso devono essere rasate e le zone locate in aree periurbane circondate da cam- cespugliose devono essere potate rego- pagna e provviste di aree verdi destinate allo larmente). sgambamento. I mezzi di controllo degli infestanti sono molte- Controllo plici e tra questi negli ultimi anni sono andate affermandosi strategie di lotta integrata (Inte- Il controllo degli infestanti è solitamente affi- grated pest management - IPM). I programmi dato a ditte specializzate, tuttavia conoscere di IPM sfruttano diverse informazioni (come i principali metodi di controllo è importante ad esempio il ciclo di vita del parassita, l’intera- per verificare il lavoro svolto. zione parassita/ambiente, le modalità di diffu- I mezzi di controllo possono essere fisici, bio- sione, la sensibilità ai vari metodi di lotta ecc.) logici, chimici e meccanici. per raggiungere una maggiore efficacia e una riduzione dell’uso degli agenti chimici. Mezzi di controllo fisici Le strategie di lotta integrata comprendono: • Ultrasuoni; • monitoraggio e identificazione dei pest; • vapore; 18 • prevenzione; • congelamento con azoto liquido. • controllo. Mezzi di controllo biologici Monitoraggio Si basano prevalentemente sull’utilizzo di in- Il monitoraggio si basa sull’ispezione visiva setti antagonisti ed agenti patogeni (virus, e sull’uso di trappole. L’ispezione visiva degli batteri, protozoi, nematodi). Nei canili può es- ambienti viene effettuata per rilevare i segni sere utile l’utilizzo del Bacillus thuringiensis per della presenza di specie infestanti (materiali il controllo delle zanzare. rosicchiati, animali o insetti morti, ragnatele, escrementi, impronte, ecc.). Mezzi di controllo chimici L’uso di trappole specifiche consente di rileva- I principi attivi utilizzabili nella lotta ai pest re la presenza di infestanti non rilevabili alla sono riportati nel Regolamento UE sui biocidi ispezione visiva. n. 528/2012. Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Scheda tecnica III. Piano di controllo pest. Formazione e addestramento degli operatori Gli operatori devono essere adeguatamente addestrati sulla rilevazione dei segni di presenza di pest (presenza di materiali rosicchiati, feci, carcasse, impronte, ecc.) e sulle misure di prevenzione e controllo. Piano di monitoraggio Il piano di monitoraggio deve essere redatto da un esperto e prevedere una appropriata procedura documentabile. Piano di prevenzione Il piano di prevenzione deve essere redatto da un esperto e prevedere una appropriata procedura documentabile. Piano di controllo Il piano di controllo deve essere redatto da un esperto e prevedere una appropriata procedura documentabile che deve essere adeguata periodicamente in base ai dati di monitoraggio. Mezzi di controllo meccanici I mezzi di controllo meccanici sono rappre- sentati dalle trappole. In commercio esistono molti tipi di trappo- le finalizzate alla cattura sia di roditori che di insetti. 19 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Sicurezza Il responsabile del canile deve effettuare una • eccessiva familiarità degli operatori con corretta valutazione dei rischi per gli operatori gli animali e conseguente diminuzione e attuare una efficace prevenzione. dell’attenzione. I rischi più comuni sono rappresentati da: • infortuni; Prevenzione infortuni • zoonosi. Gli infortuni legati alle caratteristiche delle strutture possono essere prevenuti attuan- Infortuni do le misure riportate nel capitolo “Requisiti Strutturali”. Possono essere riconducibili a 3 gruppi prin- Gli infortuni legati allo svolgimento delle atti- cipali: vità possono essere prevenuti predisponendo • infortuni dovuti a caratteristiche strutturali rigorose procedure per l’esecuzione standar- dei locali e degli ambienti del canile; dizzata delle attività lavorative. • infortuni dovuti alla conduzione delle atti- Gli infortuni legati a eccessiva familiarità o a errato atteggiamento verso gli animali posso- vità; no essere ridotti o eliminati con un’adeguata • infortuni dovuti ad aggressioni di animali formazione degli operatori. ospiti. In ogni caso deve essere prevista un’assicu- Gli infortuni dovuti a caratteristiche strut- razione per la struttura e/o per gli operatori/ turali si verificano soprattutto quando le volontari. costruzioni non sono ben progettate e ben manutenute. Zoonosi Tra le cause più frequenti ricordiamo: Per zoonosi si intende qualsiasi malattia e/o • pavimenti sdrucciolevoli e soluzioni di con- infezione trasmessa direttamente o indiret- tinuità che possono causare scivolamenti e tamente dagli animali all’uomo e viceversa; cadute; possono essere causate da batteri, miceti, pa- • angoli, spigoli e rifiniture che possono cau- rassiti, virus e veicolate da vettori. I più comuni agenti di zoonosi sono: sare tagli, graffi, escoriazioni; • Campylobacter; 20 • impianti elettrici che possono causare fol- gorazioni. • Salmonella; Le attività lavorative che più frequentemente • Escherichia coli; possono essere causa di infortuni sono rap- • Giardia; presentate da: • Dermatofiti • immagazzinamento e prelievo di fusti (ali- • Leishmania; menti, agenti chimici, ecc.); • Leptospira; • spostamenti di animali. • Echinococco; Gli infortuni dovuti ad aggressioni di animali ospiti possono essere riconducibili a: • Toxocara canis; • eccessivo affollamento dei box; • Ancylostoma; • presenza di animali con disturbi compor- • Dirofilaria immitis; tamentali; • Dirofilaria repens. Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Scheda tecnica IV. Sicurezza operatori. Gli operatori prima di entrare nella parte del canile che ospita gli animali devono cambiarsi nei locali destinati a spo- gliatoi per indossare adeguati indumenti, eventualmente monouso Gli addetti alle operazioni di pulizia devono indossare stivali con suole antiscivolo Lo spostamento dei cani e la somministrazione di alimenti devono avvenire secondo precisa procedura L’eventuale impiego di sostanze chimiche disinfettanti che provocano irritazione delle vie respiratorie deve essere comunicato per tempo a tutti gli operatori. L’accesso ai locali potrà avvenire solo al termine dell’effetto tossico della sostanza chimica usata A fine lavoro gli operatori devono lasciare gli indumenti in appositi contenitori di raccolta distinti per quelli da avviare al lavaggio e quelli monouso. Se sono entrati in contatto con animali o luoghi sospetti di infezione dovranno provve- dere alla propria disinfezione prima di passare nella cosiddetta zona pulita Le modalità di trasmissione possono essere: • controllo clinico dei cani in ingresso; 1. morsi o graffi; • profilassi vaccinali; 2. contatto con sangue infetto e altri liquidi • trattamenti antiparassitari per parassiti in- biologici; terni e esterni; 3. puntura di insetti; • disinfestazione degli ambienti; 4. contatto con liquami; • pulizia accurata, disinfezioni dei locali; 5. semplice contatto con l’animale. • dieta individuale, sana e bilanciata per fa- vorire un buono stato di salute e una ade- guata risposta immunitaria; Prevenzione • uso di dispositivi di protezione individuale Benché presso i rifugi arrivino animali tran- per gli operatori; sitati dal canile sanitario e quindi già sotto- • eventuale separazione fisica/quarantena posti a controlli sanitari, è comunque im- degli animali (da valutare bene per gli ef- portante adottare misure preventive delle fetti negativi sul benessere a causa dell’iso- zoonosi quali: lamento sociale). 21 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Formazione del personale Tutti gli operatori del canile devono essere Scheda tecnica V. Piano di formazione. adeguatamente formati, a partire dal respon- Il responsabile del canile d’intesa con il direttore sabile che sarebbe opportuno ottenesse un sanitario deve redigere un piano annuale di riconoscimento di idoneità da parte del servi- formazione e aggiornamento per tutto il personale, definendo: zio veterinario della ASL territorialmente com- - gli obiettivi petente (così come previsto per allevamenti e - gli argomenti pensioni in talune regioni). - il target dei partecipanti - la durata Il responsabile deve garantire che tutti gli - il periodo di erogazione. operatori abbiano una formazione e un ad- destramento adeguati allo svolgimento delle proprie attività per: • conoscere le procedure applicate nel cani- • operare in relazione al proprio livello di le e la normativa vigente. competenza; Come già detto in premessa è auspicabile che il canile rifugio eroghi formazione con perso- • costruire un buon rapporto con gli animali, nale esperto. gli altri operatori e i volontari; Oltre ai corsi di formazione e di aggiornamen- • conoscere adeguatamente le esigenze to è opportuno prevedere anche periodi di etologiche e sanitarie degli animali; tirocinio per ogni operatore. 22 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Controllo accessi Al canile accedono quotidianamente sia colo- cartellonistica affissa all’ingresso della strut- ro che vi lavorano (direttore, operatori, veteri- tura. Possono essere programmati appunta- nari, fornitori, volontari) sia visitatori, pertanto menti su richiesta telefonica in orari al di fuori l’ingresso nelle diverse aree deve essere diver- dell’apertura. Tutti i locali non direttamente sificato secondo le attività e il ruolo svolto. destinati al ricovero degli animali devono es- Alcune strutture quali ambulatorio, inferme- sere debitamente identificati. ria, sala operatoria, locale di deposito della La presenza di apposita cartellonistica segna- scorta farmaci, box degli animali malati o pe- la i percorsi per il pubblico che visita la struttu- ricolosi, possono essere frequentati esclusiva- ra durante gli orari di apertura del canile. mente da personale autorizzato dal responsa- È opportuna la presenza di piantine in cui si bile del canile o dal medico veterinario. segnala la localizzazione del luogo in cui ci Gli elenchi delle persone autorizzate per le si trova. strutture ad accesso limitato devono essere Si ricorda che è auspicabile che i canili siano conservati presso gli uffici per tutto il perio- aperti al pubblico per più giorni alla settima- do di validità. na e preferibilmente durante i giorni prefe- I visitatori esterni hanno accesso al canile in stivi e festivi. orari prestabiliti e resi noti tramite apposita Scheda tecnica VI. Modalità di accesso al canile e ai locali. All’interno della struttura è vietato l’ingresso con mezzi motorizzati non autorizzati Non è consentito ai visitatori accedere nelle aree dove sono ospitati gli animali senza la presenza e il consenso degli operatori addetti Gli operatori non autorizzati non possono accedere ai locali ad accesso limitato (per es. ambulatorio, uffici) Durante gli eventi, il pubblico deve percorrere le vie segnalate da apposite frecce o da indicazioni equivalenti che indichino il percorso più breve e diretto alla struttura dove l’evento avrà luogo I volontari possono accedere al canile per collaborare nelle attività di pulizia della struttura e di cura degli animali, previa apposita autorizzazione nella quale siano definiti orario e modalità di frequenza Scheda tecnica VII. Richiesta di autorizzazione allo svolgimento di attività di volontariato nel canile. La domanda di autorizzazione deve essere presentata al responsabile del canile specificando: 23 - nome; - cognome; - data di nascita; - indirizzo; - estremi di un documento d’identità; - autodichiarazione relativa all’assenza di carichi penali pendenti per maltrattamento di animali; - partecipazione a corsi sulla cura degli animali; - giornate di disponibilità. Per i giovani volontari di età compresa tra16 e 18 anni è necessaria l’autorizzazione di chi esercita la patria potestà. Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Parte II Aspetti sanitari
Il canile rifugio, procedure e protocolli Gestione dei nuovi ingressi L’ingresso di nuovi cani nella struttura rappre- tie e per questo motivo è essenziale porre par- senta un momento di elevato stress per gli ticolare attenzione alle procedure di gestione animali e un rischio di introduzione di malat- dei nuovi ingressi. Scheda tecnica VIII. Documentazione nuovi ingressi. Documentazione di scorta all’ingresso di un cane Il cane in ingresso nel canile rifugio proveniente dal canile sanitario è scortato dalla seguente documentazione: a) documento di iscrizione all’anagrafe canina attestante: - codice identificativo del microchip; - razza del cane; - sesso; - data o periodo di nascita; - mantello; - taglia; - nome; - data iscrizione; - segni particolari; - note. b) documento dell’autorità che dispone il ricovero e la motivazione (ad esempio rinvenimento, cattura, rinuncia alla proprietà, sequestro). Nel caso di rinuncia alla proprietà deve esserene specificata la motivazione. c) cartella clinica contenente almeno le seguenti informazioni: - visita clinica con l’indicazione della data, esito ed eventuali diagnosi; - esami di laboratorio, con l’indicazione della data e dell’esito; - terapie effettuate con l’indicazione della data, dei dosaggi e della durata; - trattamenti antiparassitari sia esterni che interni con l’indicazione della data, dei dosaggi e della durata del trattamento; - vaccinazioni con indicazione della data; - indicazione e descrizione di eventuali disturbi comportamentali. Nel caso il cane non provenga dal canile sanitario, è importante che il responsabile del rifugio stabilisca una procedura per la raccolta delle informazioni sopra riportate Scheda tecnica IX. Registro di carico e scarico. Nel registro di carico e scarico degli animali ospitati devono essere riportate almeno le seguenti informazioni: - microchip dell’animale; - data di entrata; - provenienza; - generalità del proprietario (sindaco per i cani vaganti o privato cittadino in caso di rinuncia); - data e causa di morte; - data di adozione/affidamento; - destinazione del cane in caso di affidamento o adozione. 26 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
Il canile rifugio, procedure e protocolli Gestione sanitaria La gestione sanitaria di un canile rifugio ha segna ed a qualsiasi titolo sono tenuti alla come obiettivi fondamentali: denuncia per qualunque nuovo caso di ma- • tutelare il benessere degli animali; lattia o di morte improvvisa che si verifica entro otto giorni da un caso precedente non • prevenire le patologie degli animali; riferibile a malattia comune già accertata.” • curare le patologie di qualsiasi natura degli animali; Protocolli di prevenzione e • prevenire le malattie trasmissibili all’uomo. cartelle cliniche La gestione sanitaria del canile vede a capo un medico veterinario come direttore sanita- Prevenzione rio ma a vari livelli e a diverso titolo coinvolge tutti gli operatori. La prevenzione delle malattie infettive nel ca- Una buona gestione sanitaria porta al miglio- nile si basa su una conduzione gestionale che ramento delle condizioni generali di benesse- limiti l’esposizione ai patogeni e mantenga gli re degli animali e degli operatori e alla ridu- ospiti del canile in uno stato di salute tale da zione dei costi delle spese mediche riducendo renderli meno inclini ad ammalarsi. l’incidenza delle malattie e migliorando l’in- In tale ottica ogni canile rifugio deve redigere dice di adottabilità. Per ottenere ciò, tutte le ed attuare un piano per analisi di laboratorio attività del canile e in maniera particolare l’a- e per le profilassi antiparassitarie e vaccinali. limentazione, la gestione corretta delle nuove Tale piano deve essere redatto in relazione introduzioni, l’igiene ambientale, la gestione alla situazione epidemiologica del territorio, controllata del personale e del pubblico in del canile ed eventuali obblighi previsti dal- entrata e in uscita devono essere oggetto di le singole norme regionali (es. leishmania in costante monitoraggio. alcune regioni). A tal proposito si sottolinea Al fine di una corretta gestione della salute come l’accertamento delle cause di morte de- degli animali, oltre alla conoscenza della nor- gli animali, anche attraverso esami necrosco- mativa sull’utilizzo dei farmaci, i canili rifugio pici, ha una funzione di prevenzione di nuovi dovrebbero essere provvisti di: focolai e inoltre contribuisce al monitoraggio delle cause di morte diventando un indice • box di isolamento; della qualità di gestione del canile. • locale di deposito farmaci e antisettici ad Nel piano annuale dei controlli periodici pos- 27 uso topico; sono essere compresi: visite cliniche, controlli • locali adibiti ad ambulatorio o clinica o sierologici, esami emocromocitometrici, bio- ospedale veterinario; chimico-clinici e esami delle feci. Oltre alla regolare profilassi per gli ectoparas- • sala e box di degenza. siti, l’alta incidenza di malattie trasmesse da È inoltre utile potersi avvalere di un laboratorio vettori in alcune zone (per es. leishmaniosi, di analisi (interno o esterno). filariosi, erhlichiosi, borreliosi, ecc.), rende in- È fortemente auspicabile che nei canili rifugio dispensabile oltre al trattamento diretto degli privati dotati di ambulatori o cliniche veterina- animali anche disinfestazioni ambientali peri- rie vi siano accessi separati per i cani padronali odiche. e quelli del canile. I protocolli vaccinali variano secondo l’area Si ricorda che secondo il DPR 320/54 “I ve- geografica, il numero di animali ospitati, l’in- terinari liberi esercenti, i proprietari e i de- tensità del turn-over, l’anamnesi collettiva e tentori di animali anche in temporanea con- individuale e la situazione del canile e sono Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 28, 2020
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