GIORNATA DELLA MEMORIA - 27 GENNAIO 2016 ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1-2 "A. LA MARMORA" - MONSERRATO - Istituto ...

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GIORNATA DELLA MEMORIA - 27 GENNAIO 2016 ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1-2 "A. LA MARMORA" - MONSERRATO - Istituto ...
ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1-2 “A. LA MARMORA” – MONSERRATO

            27 GENNAIO 2016
       GIORNATA DELLA MEMORIA

   27 gennaio: il Giorno della Memoria. Per sapere, per non
dimenticare e per scegliere la giustizia, la condivisione e la pace.
GIORNATA DELLA MEMORIA - 27 GENNAIO 2016 ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1-2 "A. LA MARMORA" - MONSERRATO - Istituto ...
GIORNATA DELLA MEMORIA 27 Gennaio 2016
                          Proposte della Commissione INTERCULTURA

      La commissione “Intercultura/Pace/Diritti umani” propone di celebrare “La
Giornata della Memoria” MERCOLEDÌ 27 Gennaio 2016.

          E' auspicabile che in ogni plesso si trovi un momento collettivo di condivisione per
ricordare il significato della Giornata che ricorda la Shoah (sterminio degli ebrei), il Porrajmos
(sterminio degli zingari), lo sterminio di altre categorie sociali (disabili, omosessuali, ecc...)
perpetrato dal regime nazifascista. Importante, inoltre – visto anche il dibattito in corso – allargare
lo sguardo sui genocidi avvenuti nel Novecento ( come quello degli Armeni, ecc...): “secolo breve”
ma pieno di guerre, in specie la Grande Guerra e la Seconda Guerra Mondiale, e le guerre diffuse in
tutto il Pianeta nella seconda metà del ‘900 e giunte fino a noi.

       Ogni PLESSO scolastico – o dove possibile, plessi viciniori - si organizzerà in modo
autonomo (per classe o gruppo di classi, classi V scuola elementare – 1^ media, prescolari
scuola dell'infanzia – 1^ elementare…) e, nell’ orario che gli insegnanti riterranno opportuno,
si svolgerà il momento celebrativo; le classe potranno proporre una breve riflessione, la
lettura di una poesia, un breve testo o un canto, una pièce teatrale, illustrare un cartellone….

       Per favorire la partecipazione degli insegnanti, si chiede alla Dirigente che le classi a
tempo pieno che aderiscono al momento celebrativo possano anticipare l’uscita alle ore 14.30,
dopo la mensa.

       A partire da lunedì 26 gennaio e per tutta la settimana si potranno svolgere attività didattiche
di tipo linguistico, grafico-pittorico, musicale e teatrale inerenti al tema della MEMORIA.

E’ pervenuta alla Commissione la proposta da parte del Teatro Laboratorio Alkestis Soc. Coop.
Centro di Ricerca e Sperimentazione di realizzare nel nostro Istituto il 27 Gennaio 2016 la
Rappresentazione della lettura creativa "IL VOLO DI SARA" (Testo di Lorenza Farina - Illustrazioni
di Sonia Possenti - Edizioni Fatatrac):
 “E’ un racconto intenso e coinvolgente per non dimenticare la Shoah, raccontata attraverso la storia delicata
di un'amicizia tra una bimba, Sara, e un pettirosso, nei tempi cupi della seconda guerra mondiale. Al centro
della narrazione ci sono i volti, soprattutto quelli dei bambini. Visi appena accennati, pochi tratti neri sul
fondo bianco, che rimandano a simboli di morte. Soltanto Sara, con il suo volto sparuto e spaurito, viene
tratteggiata con maggior precisione. È lei la protagonista di questa dolorosa vicenda che, con un tocco di
poesia e di coraggio, si affida ad un piccolo pettirosso che decide, per quel che può, di aiutarla e proteggerla,
ma soprattutto di consolarla e rallegrarla. Finché, quando la piccola è già in fila per le camere a gas, accade
che il pettirosso e gli altri uccelli presenti nel campo diano vita ad una sorta di miracolo: la fine in un poetico
battito d'ali” (dalla presentazione pervenutaci).
La rappresentazione è adatta a tutte le classi.
La quota di partecipazione è di 3 euro ciascuno (gratuito per i portatori di handicap e per casi particolari
segnalati dalla scuola). Gruppo minimo di 80 partecipanti (insegnanti compresi).

     Si chiede agli/alle insegnanti interessati/e di far pervenire l’adesione entro
                              MERCOLEDI’ 20 gennaio.
Si propongono, inoltre, la visione di immagini, film e cartoni animati:
Per gli alunni prescolari (infanzia) e 1^ e 2^ elementare:
- riprodurre i disegni dei bambini di Terezin,

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GIORNATA DELLA MEMORIA - 27 GENNAIO 2016 ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1-2 "A. LA MARMORA" - MONSERRATO - Istituto ...
- BRUNDIBAR (fiaba musicale).

Per gli alunni delle classi 3^ 4^ e 5^ elementare.
In particolare quest’anno proponiamo due film recenti:
- Corri ragazzo corri, di Pep Danquart (2013);
- Storia di una ladra di libri, di Brian Percival (2013).
Inoltre, restano sempre validi i film segnalati negli anni precedenti:
   •    Il bambino con il pigiama a righe
   •    Jona che visse nella balena
   •    Il grande dittatore
   •    La vita è bella
   •    Jakob il bugiardo
    •    Monsieur Batignole

Per gli alunni di 5^elementare e di 1^ media (ove sia possibile una visione comune), si
propongono i seguenti film:
    - L’isola in via degli uccelli, di Pep Danquart (1997), tratto dal romanzo di Uri Orlev
     - Il diario di Anna Frank (nella versione di George Stevenson, 1959 e in quella di Jon Jones,
    2008).

I film segnalati negli anni precedenti:
    •   Aux revoir les enfants (Arrivederci ragazzi)
    •   Il grande dittatore

Per gli alunni della classi 2^ e 3^ della scuola media (oltre ai precedenti):
    • Monsieur Batignole
    • Jakob il bugiardo
    • Il pianista
    • Train de vie (Un treno per vivere)
    • La chiave di Sara
    • Mi ricordo di Anna Frank

Per gli alunni di 3^ media:
   • Schindler's list.
                                  Canti da cantare insieme:
 Auschwitz (di Francesco Guccini), La risposta è caduta nel vento (Blowin' in the wind, di Bob
Dylan), La guerra di Piero (di Fabrizio de André), Gam Gam (dalla colonna sonora del film
“Giona che visse nella balena”), Goccia dopo goccia (Zecchino d’oro), Nonno racconta, Il cielo di
Beirut (Zecchino d’oro), Venti di Pace, Pitzinnos in sa guerra (Andrea Parodi -Tazenda), Basta
chiudere gli occhi (di Piero Marras), Shalom U Boker Tov (danza)….
I testi dei canti in fondo al dossier; la musica rintracciabile sul web (You Tube).

                                   ************************
Una pace futura potrà essere veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in
se stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o
popolo, se avrà superato quest’odio e l’ avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla
          lunga in amore se non è chiedere troppo. È l’unica soluzione possibile”
                                    (Etty Hillesum, 1942)
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Prima vennero per gli ebrei          Hanno Calpestato il violino zigano*

 "Prima vennero per gli ebrei         Hanno calpestato il violino zigano
  e io non dissi nulla perché             cenere zingara è rimasta
        non ero ebreo.                         fuoco e fumo
 Poi vennero per i comunisti                  salgono al cielo.
  e io non dissi nulla perché
      non ero comunista.                  Hanno portato via gli Zingari
Poi vennero per i sindacalisti             i bambini divisi dalle madri
  e io non dissi nulla perché                 le donne dagli uomini
     non ero sindacalista.                hanno portato via gli Zingari.
 Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno           Jasenovac * è pieno di Zingari
  che potesse dire qualcosa."             legati ai pilastri di cemento
                                             pesanti catene ai piedi
     Martin Niemoeller                e alle mani nel fango in ginocchio.
     Pastore evangelico
                                           Sono rimaste a Jasenovac
                                                   le loro ossa
                                             denuncia di disumanità
                                         altre albe schiariscono il cielo
                                   e il sole continua a scaldare gli Zingari.

                                                     Rasim Sejdic
                                 *Dalla raccolta Rasim poeta zingaro.
                                 *Jasenovac è uno dei 71 campi di concentramento dell’ex-
                                 Jugoslavia.

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GLI ACQUERELLI DI HERMANN                      Cara Kitty,

                                               ti interesserà sapere come mi trovo nel
Si chiamava Hermann Ritter e aveva 10          mio nascondiglio; ebbene, posso soltanto
anni.                                          dirti che neppure io ancora lo so. Credo
Hermann aveva visto proprio coi suoi           che in questa casa non mi sentirò mai a
occhi, portar via dallo stesso edificio dove   mio agio.
egli abitava, la famiglia Weiss, una           La nostra cameretta, coi suoi muri rudi,
famiglia ebrea. Karl Weiss era il più          era assai disadorna; grazie al babbo che
piccolo ed era amico di Hermann, era da        fin da prima aveva portato qui la mia
lui quando giunsero i poliziotti.              collezione di stelle del cinema e cartoline
Improvvisamente la mamma di Karl era           illustrate ho trasformato la stanza, dopo
piombata nell’appartamento dei Ritter a        averne spennellato di colla le pareti, in una
prendere il suo figliolo.                      fitta mostra di figurine. Così ha un’ aria
Terrorizzata, era riuscita a dire a fatica:-   molto più allegra…
Ci portano via!                                Non poter mai andar fuori mi opprime
Hermann sapeva perché i poliziotti             indicibilmente, e ho una gran paura che ci
avevano portato via Karl e i suoi.             scoprano e ci fucilino. Non è certo una
Perché erano ebrei. Hermann l’indomani         prospettiva piacevole.
mattina, prese la grossa scatola smaltata di   Di giorno bisogna camminare piano piano
nero degli acquerelli – un regalo della        e parlare a bassa voce, perché nel
mamma per il suo compleanno – e la mise        magazzino potrebbero udirci.
in cartella. Hermann non andò a scuola         Ora mi chiamano.
quel giorno. Stava per scendere la sera
quando Hermann vide giungere davanti
all’ingresso del carcere, prima un             La tua Anna
autofurgone poi, a breve distanza di
tempo, un altro e un altro ancora sino a       Il diario di Anna Frank, Einaudi
formare una piccola colonna.
Quando scorse Karl nel primo gruppo di
ebrei, tra le guardie armate si staccò dal
muro e lesto si avvicinò a essi.
Raggiunse Karl tra gli urli delle guardie.
Prima che una di queste riuscisse ad
acciuffarlo, ebbe il tempo di mettere nella
mano di Karl la scatola di acquerelli.
Ora Karl avrebbe portato con sé quegli
acquerelli che gli erano piaciuti tanto quel
giorno a casa sua.

Leone Sbrana, Racconti nuovi, Editori
Riuniti.

                                                                                          5
Legge 20 luglio 2000, n.                           storia nel nostro Paese e in
                                                     Europa, e affinché simili eventi
            211                                      non possano mai più accadere.
  "Istituzione del "Giorno della                2.
Memoria" in ricordo dello sterminio
 e delle persecuzioni del popolo
 ebraico e dei deportati militari e
 politici italiani nei campi nazisti"
 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.        Brevi note sulla Shoah e il
        177 del 31 luglio 2000                        Porrajmos.

                 Art. 1.                                "Shoah" è un termine ebraico che
1. La Repubblica italiana riconosce il                  significa         "annientamento",
giorno        27       gennaio,      data               "sterminio". Esso si riferisce ad una
                                             delle più vergognose vicende della storia
dell’abbattimento dei cancelli di            umana, quando i regimi dittatoriali nazi-
Auschwitz, "Giorno della Memoria", al        fascisti, poco più di sessant'anni fa,
fine di ricordare la Shoah (sterminio        stabilirono, attraverso leggi razziali, di far
del popolo ebraico), le leggi razziali, la   arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei
persecuzione italiana dei cittadini ebrei,   campi di lavoro forzato e di sterminio, per
gli italiani che hanno subìto la             eliminare del tutto la loro "razza", ritenuta
                                             inferiore.
deportazione, la prigionia, la morte,        La stessa sorte toccò agli zingari, agli slavi,
nonchè coloro che, anche in campi e          agli handicappati, ai neri, e a tutti coloro che,
schieramenti diversi, si sono opposti al     secondo i nazisti e i fascisti, non
progetto di sterminio, ed a rischio della    appartenevano alla razza bianca ariana,
propria vita hanno salvato altre vite e      considerata superiore e pura.
protetto i perseguitati.
                 Art. 2.
   1. In occasione del "Giorno della                                     “Porrajmos” o
                                             “Porajmos” è il termine in lingua romanì con
      Memoria" di cui all’articolo 1,        cui Rom e Sinti (comunemente        chiamati
      sono organizzati cerimonie,            “zingari”) indicano lo sterminio del proprio
      iniziative, incontri e momenti         popolo     da    parte   del nazismo durante
      comuni di narrazione dei fatti e       la seconda guerra mondiale che provocò
      di     riflessione,   in      modo     500.000 vittime. Porajmos significa ”grande
      particolare nelle scuole di ogni       divoramento” o “devastazione”.
      ordine e grado, su quanto è                    Oggi a noi può sembrare impossibile e
      accaduto al popolo ebraico e ai        incredibile che possano essere successi quei
      deportati militari e politici          fatti e che donne, uomini e bambini di interi
      italiani nei campi nazisti in modo     popoli siano stati perseguitati, torturati e
      da conservare nel futuro               uccisi nei campi di concentramento e nelle
      dell’Italia la memoria di un           camere a gas: ma è tutto tragicamente vero e
                                             ogni uomo appena ragionevole si vergogna
      tragico ed oscuro periodo della        ancora oggi di quello che successe.
E non dobbiamo pensare che i nazisti e         variabili in funzione dell’età e della maturità
                                                      psicologica.
i fascisti fossero tutti dei pazzi: sarebbe           5 - Favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze
troppo facile liquidare lo sterminio accusando        con i perseguitati di allora: in questo ambito
uno o due pazzi responsabili. I loro capi erano       possono darsi dei processi di identificazione e a
                                                      questo scopo si possono usare le storie delle
persone istruite e di normale intelligenza:           vicende di bambini (quali quelle raccontate da Lia
sapevano quello che avevano deciso di fare.           Levi) o di ragazzi, per quegli aspetti meno
Lo sapeva Hitler e chi stava al suo fianco, lo        angosciosi e più comprensibili: ad esempio, il
sapeva Mussolini e il re d'Italia che                 dover celare la propria identità, il dover trovare un
                                                      rifugio per nascondersi, l’essere costretti a lasciare
firmarono le leggi razziali per perseguitare gli      la propria casa e affrontare delle fughe un po’
Ebrei italiani. Lo sapevano tutti coloro che          avventurose.
obbedirono a quelle leggi sbagliate e crudeli.        6 - Far vivere in modo reale qualche aspetto della
                                                      discriminazione: quella che è sempre in agguato in
                                                      qualsiasi gruppo nei confronti dei diversi o in
         Il "GIORNO DELLA MEMORIA"                    generale del gruppo estraneo, ed ha luogo
che viene celebrato ogni 27 gennaio, nella            facilmente anche nei gruppi di bambini piccoli,
                                                      oltre ché di ragazzi. Va anche ricordato che c’è
nazione e nelle scuole, serve proprio a non           stato qualcuno che si può avvantaggiare
dimenticare le sofferenze di allora, per saper        (economicamente o socialmente: v. esclusione
scegliere di evitare nuove sofferenze oggi, ad        dalle scuole, dalle università, dagli uffici pubblici)
                                                      della discriminazione contro gli ebrei o altri
altri popoli e ad altre persone, in qualsiasi         diversi.
parte                del               mondo.         7     -    Collegare      questa    esperienza     alle
         Ma la strada verso la giustizia e la         discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti
pace è ancora lunga: basta guardare a quante          degli ebrei, ma anche degli altri, attuali "diversi".
                                                      8 - Ricordarsi che tutti i cattolici nel nostro paese,
guerre e persecuzioni sono ancora in atto in          bambini      e    adulti,    ricevono    una     prima
ogni continente del mondo. Occorre proprio            informazione (già molto distorta) sugli ebrei come
l'impegno di tutti noi.                               popolo antico, attraverso le vicende della vita e
                                                      soprattutto della morte di Gesù: questa è stata
         Disse Primo Levi a proposito di Anna         (per secoli) la base di quell’antigiudaismo cristiano
Frank:                                                bimillenario,     magistralmente       ricostruito    e
"Una singola Anne Frank detta più                     condannato da Jules Isaac e da noi narrato assai
                                                      bene da Cesare Mannucci (libro molto utile per
commozione delle miriadi che soffrirono               qualsiasi insegnante italiano).
come lei, la cui immagine è rimasta                   9 - Consentire ai bambini e ai ragazzi (di qualsIasi
nell’ombra. Forse è necessario che sia così; se       età) di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi
dovessimo e potessimo soffrire le sofferenze          sulle cose (per molti versi incredibili) che sono loro
                                                      raccontate. A partire dalle loro domande farli
di tutti, non potremmo vivere".                       discutere tra loro quanto più liberamente
                                                      possibile. Va ricordato che su questa tematica,
               [a cura di Tix]                        possono entrare in gioco pregiudizi, a volte
http://www.lagirandola.it/lg_primopiano.asp?i         trasmessi direttamente o inconsapevolmente dal
                 dSpec=21                             linguaggio (si pensi alla connotazione negativa del
                                                      termine ‘ebreo’ o ‘giudeo’, erratamente associato a
                                                      Giuda Iscariota o "rabbino", così come è usato
                                                      negli stadi italiani).
                                                      10 - Far riflettere i bambini e in modo particolare i
                                                      ragazzi più grandi sulla funzione della memoria,
  COME RACCONTARE LA                                  che è in parte individuale (basta fare una piccola
   SHOAH AI BAMBINI?                                  esercitazione su un ricordo personale, magari
                                                      dell’estate precedente), in parte famigliare o del
Alcuni appunti per la                                 gruppo –classe, ma in parte anche collettiva e
                                                      pubblica: questo del resto è uno dei significati di
didattica della Shoah                                 questa giornata che non a caso si chiama "della
1 - Evitare la rappresentazione realistica            memoria": come ricordo collettivo del fattore
dell’orrore. Utilizzare invece le rappresentazioni    unificante della Repubblica Italiana e della più
mediate, offerte da monumenti, musei, testi           vasta Europa libera, che sono nate dalla lotta
letterari, opere d’arte                               contro il fascismo e il nazismo, e quindi dal rifiuto
2 - Evitare resoconti troppo analitici e              di ogni discriminazione, di tipo razziale o etnico.
raccapriccianti.                                      Alla memoria collettiva servono i luoghi (i ghetti, i
3 - Evitare quindi anche il racconto di eventi, che   campi di sterminio, ad esempio), i monumenti, le
possano essere troppo persecutori.                    opere d’arte, i musei.
4 - Adeguare le proposte alle possibilità di          11 - Collegare l’antisemitismo al razzismo, che
comprensione e di empatia degli allievi, che sono     allora venne alimentato (in Italia) dalle vicende
                                                                                                           7
della guerra d’Etiopia: si veda la mostra e il         evacuazione trovano la morte ancora 10.000
volume su "La menzogna della razza". Può essere
efficace citare la frase di Einstein, che a chi gli
                                                       prigionieri.
chiedeva qual era la sua razza, rispondeva : "razza    27 gennaio 1945: quel sabato, alle 9 di
umana".                                                mattina, compare il primo soldato sovietico
Ai ragazzi più grandi può essere offerta anche una
storia culturale essenziale del razzismo e
                                                       sulla spianata del campo di concentramento.
dell’antisemitismo, nei loro sviluppi più recenti in   Auschwitz è liberata. Circa 7.000 prigionieri
Francia, in Germania, e in Europa in genere.           malati ed esausti si trovano ancora nel lager.
12 - E’ essenziale che gli insegnanti -                Quasi 1.000 muoiono nei giorni e nelle
qualunque sia l’età dei bambini - dedichino a          settimane successive.
questa tematica (quando l’hanno già definita           (Till Bastian, Auschwitz e la “menzogna su
tra loro) un incontro con i genitori dei loro          Auschwitz”, Bollati Boringhieri, Torino, 1995
allievi, per informarli del loro programma e
per coinvolgerli, laddove sia possibile:               “Allora io ignoravo, oggi lo so: l'inferno non è
possono esserci ancora dei nonni che sono in           lo stesso dappertutto. Esistono mille modi di
grado di portare delle testimonianze                   subire il
significative, attraverso i loro ricordi. Ma           terrore e di attendere la morte. Bruciare
possono esserci anche posizioni contrarie e            cadaveri è fra i più crudeli. Il
presenza di pregiudizi: è bene essere                  Sonderkommando bruciava
preparati, facendo riferimento alla legge dello        cadaveri. Gli assassini tedeschi uccidevano e i
Stato, che ha istituito la giornata dalla memoria,     becchini prendevano le vittime e le gettavano
approvata dal    Parlamento    italiano   nel   1999   nei forni. Poi, dopo qualche settimana, gli
all’unanimità.
Professoressa Clotilde Pontecorvo                      assassini prendevano i becchini e li
Università "La Sapienza"Dipartimento di                sostituivano con dei nuovi arrivati. E il cielo
Psicologia dei Processi di Sviluppo                    lassù diventava cenere”.
Socializzazione.                                       (Elie Weisel, nella prefazione al volume di
                                                       Ber Mark, Des voix dans la nuit. La résistance juive a
                                                       Auschwitz-Birkenau, Plon, Parigi, 1982).

                                                       “…la miseria che c’è qui è veramente terribile
          27 gennaio –                                 – eppure, alla sera tardi, quando il giorno si è
       Giornata della                                  inabissato dietro di noi, mi capita spesso di
                                                       camminare di buon passo lungo il filo spinato,
              Memoria                                  e allora dal mio cuore si alza sempre una voce
       si aprirono i cancelli di                       – non ci posso far niente, è così, è di una forza
                                                       elementare -, e questa voce dice:la vita è una
              Auschwitz                                cosa splendida e grande, più tardi dovremo
                                                       costruire un mondo completamente nuovo. A
18 gennaio 1945: il prigioniero Engelbert              ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre
Marketsch viene trasferito dal campo di                un nuovo pezzetto di amore e di bontà che
concentramento di Mauthausen ad Auschwitz              avremo conquistato in noi stessi. Possiamo
e riceve l'ultimo numero di matricola dato a           soffrire, ma no dobbiamo soccombere”.
un prigioniero: il numero 202499. Su 32.000            (Etty Hillesum, Diario 1941- 1943, 3 luglio
prigionieri che in quel periodo si trovano             1943, Adelphi. 1985).
ancora ad Auschwitz, la maggior parte viene
evacuata; lo stesso avviene ad Auschwitz-
Monowitz (oltre 35.000 prigionieri).
Complessivamente quasi 60.000 prigionieri
vengono trasferiti in campi di concentramento
posti in zone più orientali, o a marce forzate o
dopo giorni di viaggio in treni merci con
vagoni talvolta scoperti; in queste marce di
                                                                                                           8
CANTI
LA RISPOSTA È CADUTA NEL VENTO
                                            Blowin' in the wind, di Bob Dylan
Quante le strade che un uomo farà
                                            How many roads must a man walk down
e quando fermarsi potrà?                    Before you call him a man?
Quanti mari un gabbiano dovrà attraversar   Yes, 'n' how many seas must a white dove
per giungere e per riposar?                 sail
Quando tutta la gente del mondo riavrà      Before she sleeps in the sand?
                                            Yes, 'n' how many times must the cannon
per sempre la sua libertà?                  balls fly
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,        Before they're forever banned?
caduta nel vento sarà.                      The answer, my friend, is blowin' in the
                                            wind,
                                            The answer is blowin' in the wind.
Quando dal mare un'onda verrà
che i monti lavare potrà?                   How many times must a man look up
Quante volte un uomo dovrà litigar          Before he can see the sky?
sapendo che è inutile odiar?                Yes, 'n' how many ears must one man have
E poi quante persone dovranno morir         Before he can hear people cry?
                                            Yes, 'n' how many deaths will it take till he
perché siamo in troppi a morir?             knows
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,        That too many people have died?
caduta nel vento sarà.                      The answer, my friend, is blowin' in the
                                            wind,
                                            The answer is blowin' in the wind.
Quanti cannoni dovranno sparar
e quando la pace verrà?                     How many years can a mountain exist
Quanti bimbi innocenti dovranno morir       Before it's washed to the sea?
e senza sapere il perché?                   Yes, 'n' how many years can some people
                                            exist
Quanto giovane sangue versato sarà
                                            Before they're allowed to be free?
finché un'alba nuova verrà?                 Yes, 'n' how many times can a man turn his
Risposta non c'è, o forse chi lo sa,        head,
caduta nel vento sarà.                      Pretending he just doesn't see?
                                            The answer, my friend, is blowin' in the
                                            wind,
                                            The answer is blowin' in the wind.

                                                                                        9
La guerra di Piero, di Fabrizio de
André

Dormi sepolto in un campo di grano
                                              cadesti in terra senza un lamento
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma son mille papaveri rossi                   e ti accorgesti in un solo momento
                                              che il tempo non ti sarebbe bastato
lungo le sponde del mio torrente
                                              a chiedere perdono per ogni peccato
voglio che scendano i lucci argentati
non più i cadaveri dei soldati                cadesti interra senza un lamento
portati in braccio dalla corrente             e ti accorgesti in un solo momento
                                              che la tua vita finiva quel giorno
così dicevi ed era inverno
                                              e non ci sarebbe stato un ritorno
e come gli altri verso l'inferno
te ne vai triste come chi deve                Ninetta mia crepare di maggio
il vento ti sputa in faccia la neve           ci vuole tanto troppo coraggio
                                              Ninetta bella dritto all'inferno
fermati Piero , fermati adesso
                                              avrei preferito andarci in inverno
lascia che il vento ti passi un po' addosso
dei morti in battaglia ti porti la voce       e mentre il grano ti stava a sentire
chi diede la vita ebbe in cambio una          dentro alle mani stringevi un fucile
croce                                         dentro alla bocca stringevi parole
                                              troppo gelate per sciogliersi al sole
ma tu no lo udisti e il tempo passava
con le stagioni a passo di giava              dormi sepolto in un campo di grano
ed arrivasti a varcar la frontiera            non è la rosa non è il tulipano
in un bel giorno di primavera                 che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
                                              ma sono mille papaveri rossi.
e mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore

sparagli Piero , sparagli ora
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue

e se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire
ma il tempo a me resterà per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore

e mentre gli usi questa premura
quello si volta , ti vede e ha paura
ed imbraccia l'artiglieria
non ti ricambia la cortesia

                                                                                       10
Auschwitz (Canzone del                   Io chiedo quando sarà
 bambino nel vento), di                Che l'uomo potrà imparare
      Francesco Guccini                A vivere senza ammazzare
                                          E il vento si poserà,
  Son morto con altri cento               E il vento si poserà.
  Son morto ch'ero bambino
    Passato per il camino                Io chiedo quando sarà
   E adesso sono nel vento,            Che l'uomo potrà imparare
   E adesso sono nel vento.            A vivere senza ammazzare
                                          E il vento si poserà,
  Ad Auschwitz c'era la neve              E il vento si poserà.
      Il fumo saliva lento
  Nel freddo giorno d'inverno                   Gam Gam
   E adesso sono nel vento,       (dal film “Giona che visse nella balena”)
   E adesso sono nel vento.
                                        Gam Gam Gam Ki Elekh
  Ad Auschwitz tante persone             Be Be Ghe Tzalmavet
  Ma un solo grande silenzio               Lo Lo Lo Ira Ra’
  È strano, non riesco ancora               Ki Atta’ Imadi’
   A sorridere qui nel vento,
   A sorridere qui nel vento            Shivtekha Umishantecha
                                        Hema Hema Inaktamuni’
 Io chiedo, come può un uomo
    Uccidere un suo fratello
     Eppure siamo a milioni
    In polvere qui nel vento,
    In polvere qui nel vento.

   Ancora tuona il cannone,
    Ancora non è contenta
   Di sangue la belva umana
   E ancora ci porta il vento,
   E ancora ci porta il vento.
                                                 Traduzione.

                                             “Anche se andassi
                                            per le valli più buie
                                            di nulla avrei paura
                                        perché tu sei sempre con me.

                                 Perché tu sei il mio bastone, il mio sostegno
                                       Con te io mi sento tranquillo”.
                                         (Il testo è preso dal salmo 23).

                                                                              11
Goccia dopo goccia                   Quello che conta è stare tutti insieme;
                                            Dal niente nasce niente, questo sì.
                                            Dal niente nasce niente, tutto qui!
Cos’è una goccia d’acqua, se pensi al       Stiamo tutti insieme, questo sì.
mare                                        Dal niente nasce niente, tutto qui!
Un seme piccolino di un melograno
Un filo d’erba verde in un grande prato…
Una goccia di rugiada, che cos’è?
Il passo di un bambino, una nota sola,
Un segno sopra un rigo, una parola?         Il cielo di Beirut (Zecchino d’oro
Qualcuno dice « un niente», ma non è        2003)
vero
Perché, lo sai perché, lo sai perché?       Il mio carillon è un minareto
                                            E la mia sveglia è una campana
                                            E la mia scuola ha una collana
Goccia dopo goccia nasce un fiume,          Di fiori viola e di lillà.
Un passo dopo l’altro si va lontano,
Una parola appena e nasce una canzone,      E giro con tre lingue in tasca
Da un «ciao» detto per caso,                Per dire a tutti “libertà”
un’amicizia nuova;                          E va, il vento va,
E se una voce sola si sente poco,           La pace tingerà
                                            Di sogni tutto blu
Insieme a tante altre diventa un coro
                                            Del cielo di Beirut.
E ognuno può cantare, anche se è stonato;
Dal niente nasce niente, questo sì.         La mia domenica è una piazza
                                            Piena di sole e di bambini
Non è importante se non siamo grandi        Per far fuggire i pensierini
Come le montagne, come le montagne;         Ognuno il suo gelato avrà.
Quello che conta è stare tutti insieme
                                            Il mio ha un sapore un po’ speciale
Per aiutare chi non ce la fa,               Ha il gusto della libertà
Per aiutare chi non ce la fa.               E va, il vento va,
Goccia dopo goccia..                        La pace tingerà
                                            Di sogni tutto blu
Goccia dopo goccia nasce un fiume           Del cielo di Beirut.
E mille fili d’erba fanno un prato
                                            Io sono solo una bambina
Una parola solo ed ecco una canzone         Ma nel mio cuore ho una speranza
Da un "Ciao" detto per caso un’amicizia     Che tutti i ladri dell’infanzia
ancora;                                     Per sempre fuggano da qua
Un passo dopo l’altro si va lontano         E giro con tre lingue in tasca
Arriva fino a dieci poi sai contare         Per dir: “Buongiorno” in libertà.
                                            Fi Rihlati l mouthira
Un grattacielo immenso comincia da un
                                            Fi ‘ awdati l kabira
mattone                                     Bayroutou marfai
Dal niente nasce niente, questo sì.
                                            E va, il vento va,
Non è importante se non siamo grandi        La pace tingerà
Come le montagne, come le montagne          Di sogni tutto blu
                                            Del cielo di Beirut.
Quello che conta è stare tutti insieme;
Per aiutare chi non ce la fa.
Non è importante se non siamo grandi
Come le montagne, come le montagne

                                                                                      12
Basta chiudere gli occhi (Piero Marras)         VENTI DI PACE

Stanotte ho sentito un grande boato             La pace è un sogno
sembrava una bomba chissà                       da sognare in tanti,
mi ha fatto paura, la casa ha tremato           è un desiderio
e ha tremato l’intera città                     di quelli importanti.
                                                La pace è un dono
La gente per strada, la gente scappava zan      per il mondo intero,
zan                                             ci fa trovare
                                                un amore più vero.
Non era una bomba quel grande boato             La pace è un canto
ma un tuono lontano laggiù                      da cantare insieme,
tu questo hai sentito                           un coro solo
di certo hai sbagliato                          per un’armonia.
sono grande, ne so un po’ di più                La pace è un vento
                                                su nel cielo immenso
La gente per strada, la gente ballava zan zan   che sveglia i cuori,
                                                salverà l’universo.
Certe volte Miguel
certe volte Miguel                              Venti di pace soffiano,
questo mondo può farti paura                    venti di pace suonano,
per fortuna, Miguel, non è il solo che c’è      venti di pace cantano
basta chiudere gli occhi                        che il sole è tornato a splendere
                                                e ogni nuvola nera, chissà,
Stanotte li ho visti gli aerei nel cielo        solo un brutto ricordo sarà
sfrecciare più in alto e più su                 lassù nel cielo azzurro
non so se era un gioco oppure era vero          e sull’umanità.
ma vorrei non tornassero più
                                                La pace è un premio
La gente per strada, la gente scappava zan      che si vince in tanti,
zan                                             ci fa vicini anche se distanti.
Stanotte non c’erano aerei nel cielo,           La pace è un seme nelle nostre mani,
ma sciami di stelle lassù                       da coltivare per un nuovo domani.
è questo che hai visto, che hai visto davvero
tante stelle giocare nel blu                    Venti di pace soffiano...
                                                Ed il sole splenderà e la pace nel mondo ci
La gente per strada, la gente danzava zan       sarà.
zan                                             Venti di pace soffiano... Sull’umanità,
                                                sull’umanità.
Certe volte Miguel
certe volte Miguel
questo mondo può farti paura
per fortuna, Miguel, non è il solo che c’è
basta chiudere gli occhi

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