GIORNATA DELLA MEMORIA - 27 GENNAIO 2016 ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1-2 "A. LA MARMORA" - MONSERRATO - Istituto ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1-2 “A. LA MARMORA” – MONSERRATO 27 GENNAIO 2016 GIORNATA DELLA MEMORIA 27 gennaio: il Giorno della Memoria. Per sapere, per non dimenticare e per scegliere la giustizia, la condivisione e la pace.
GIORNATA DELLA MEMORIA 27 Gennaio 2016 Proposte della Commissione INTERCULTURA La commissione “Intercultura/Pace/Diritti umani” propone di celebrare “La Giornata della Memoria” MERCOLEDÌ 27 Gennaio 2016. E' auspicabile che in ogni plesso si trovi un momento collettivo di condivisione per ricordare il significato della Giornata che ricorda la Shoah (sterminio degli ebrei), il Porrajmos (sterminio degli zingari), lo sterminio di altre categorie sociali (disabili, omosessuali, ecc...) perpetrato dal regime nazifascista. Importante, inoltre – visto anche il dibattito in corso – allargare lo sguardo sui genocidi avvenuti nel Novecento ( come quello degli Armeni, ecc...): “secolo breve” ma pieno di guerre, in specie la Grande Guerra e la Seconda Guerra Mondiale, e le guerre diffuse in tutto il Pianeta nella seconda metà del ‘900 e giunte fino a noi. Ogni PLESSO scolastico – o dove possibile, plessi viciniori - si organizzerà in modo autonomo (per classe o gruppo di classi, classi V scuola elementare – 1^ media, prescolari scuola dell'infanzia – 1^ elementare…) e, nell’ orario che gli insegnanti riterranno opportuno, si svolgerà il momento celebrativo; le classe potranno proporre una breve riflessione, la lettura di una poesia, un breve testo o un canto, una pièce teatrale, illustrare un cartellone…. Per favorire la partecipazione degli insegnanti, si chiede alla Dirigente che le classi a tempo pieno che aderiscono al momento celebrativo possano anticipare l’uscita alle ore 14.30, dopo la mensa. A partire da lunedì 26 gennaio e per tutta la settimana si potranno svolgere attività didattiche di tipo linguistico, grafico-pittorico, musicale e teatrale inerenti al tema della MEMORIA. E’ pervenuta alla Commissione la proposta da parte del Teatro Laboratorio Alkestis Soc. Coop. Centro di Ricerca e Sperimentazione di realizzare nel nostro Istituto il 27 Gennaio 2016 la Rappresentazione della lettura creativa "IL VOLO DI SARA" (Testo di Lorenza Farina - Illustrazioni di Sonia Possenti - Edizioni Fatatrac): “E’ un racconto intenso e coinvolgente per non dimenticare la Shoah, raccontata attraverso la storia delicata di un'amicizia tra una bimba, Sara, e un pettirosso, nei tempi cupi della seconda guerra mondiale. Al centro della narrazione ci sono i volti, soprattutto quelli dei bambini. Visi appena accennati, pochi tratti neri sul fondo bianco, che rimandano a simboli di morte. Soltanto Sara, con il suo volto sparuto e spaurito, viene tratteggiata con maggior precisione. È lei la protagonista di questa dolorosa vicenda che, con un tocco di poesia e di coraggio, si affida ad un piccolo pettirosso che decide, per quel che può, di aiutarla e proteggerla, ma soprattutto di consolarla e rallegrarla. Finché, quando la piccola è già in fila per le camere a gas, accade che il pettirosso e gli altri uccelli presenti nel campo diano vita ad una sorta di miracolo: la fine in un poetico battito d'ali” (dalla presentazione pervenutaci). La rappresentazione è adatta a tutte le classi. La quota di partecipazione è di 3 euro ciascuno (gratuito per i portatori di handicap e per casi particolari segnalati dalla scuola). Gruppo minimo di 80 partecipanti (insegnanti compresi). Si chiede agli/alle insegnanti interessati/e di far pervenire l’adesione entro MERCOLEDI’ 20 gennaio. Si propongono, inoltre, la visione di immagini, film e cartoni animati: Per gli alunni prescolari (infanzia) e 1^ e 2^ elementare: - riprodurre i disegni dei bambini di Terezin, 2
- BRUNDIBAR (fiaba musicale). Per gli alunni delle classi 3^ 4^ e 5^ elementare. In particolare quest’anno proponiamo due film recenti: - Corri ragazzo corri, di Pep Danquart (2013); - Storia di una ladra di libri, di Brian Percival (2013). Inoltre, restano sempre validi i film segnalati negli anni precedenti: • Il bambino con il pigiama a righe • Jona che visse nella balena • Il grande dittatore • La vita è bella • Jakob il bugiardo • Monsieur Batignole Per gli alunni di 5^elementare e di 1^ media (ove sia possibile una visione comune), si propongono i seguenti film: - L’isola in via degli uccelli, di Pep Danquart (1997), tratto dal romanzo di Uri Orlev - Il diario di Anna Frank (nella versione di George Stevenson, 1959 e in quella di Jon Jones, 2008). I film segnalati negli anni precedenti: • Aux revoir les enfants (Arrivederci ragazzi) • Il grande dittatore Per gli alunni della classi 2^ e 3^ della scuola media (oltre ai precedenti): • Monsieur Batignole • Jakob il bugiardo • Il pianista • Train de vie (Un treno per vivere) • La chiave di Sara • Mi ricordo di Anna Frank Per gli alunni di 3^ media: • Schindler's list. Canti da cantare insieme: Auschwitz (di Francesco Guccini), La risposta è caduta nel vento (Blowin' in the wind, di Bob Dylan), La guerra di Piero (di Fabrizio de André), Gam Gam (dalla colonna sonora del film “Giona che visse nella balena”), Goccia dopo goccia (Zecchino d’oro), Nonno racconta, Il cielo di Beirut (Zecchino d’oro), Venti di Pace, Pitzinnos in sa guerra (Andrea Parodi -Tazenda), Basta chiudere gli occhi (di Piero Marras), Shalom U Boker Tov (danza)…. I testi dei canti in fondo al dossier; la musica rintracciabile sul web (You Tube). ************************ Una pace futura potrà essere veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’ avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. È l’unica soluzione possibile” (Etty Hillesum, 1942) 3
Prima vennero per gli ebrei Hanno Calpestato il violino zigano* "Prima vennero per gli ebrei Hanno calpestato il violino zigano e io non dissi nulla perché cenere zingara è rimasta non ero ebreo. fuoco e fumo Poi vennero per i comunisti salgono al cielo. e io non dissi nulla perché non ero comunista. Hanno portato via gli Zingari Poi vennero per i sindacalisti i bambini divisi dalle madri e io non dissi nulla perché le donne dagli uomini non ero sindacalista. hanno portato via gli Zingari. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno Jasenovac * è pieno di Zingari che potesse dire qualcosa." legati ai pilastri di cemento pesanti catene ai piedi Martin Niemoeller e alle mani nel fango in ginocchio. Pastore evangelico Sono rimaste a Jasenovac le loro ossa denuncia di disumanità altre albe schiariscono il cielo e il sole continua a scaldare gli Zingari. Rasim Sejdic *Dalla raccolta Rasim poeta zingaro. *Jasenovac è uno dei 71 campi di concentramento dell’ex- Jugoslavia. 4
GLI ACQUERELLI DI HERMANN Cara Kitty, ti interesserà sapere come mi trovo nel Si chiamava Hermann Ritter e aveva 10 mio nascondiglio; ebbene, posso soltanto anni. dirti che neppure io ancora lo so. Credo Hermann aveva visto proprio coi suoi che in questa casa non mi sentirò mai a occhi, portar via dallo stesso edificio dove mio agio. egli abitava, la famiglia Weiss, una La nostra cameretta, coi suoi muri rudi, famiglia ebrea. Karl Weiss era il più era assai disadorna; grazie al babbo che piccolo ed era amico di Hermann, era da fin da prima aveva portato qui la mia lui quando giunsero i poliziotti. collezione di stelle del cinema e cartoline Improvvisamente la mamma di Karl era illustrate ho trasformato la stanza, dopo piombata nell’appartamento dei Ritter a averne spennellato di colla le pareti, in una prendere il suo figliolo. fitta mostra di figurine. Così ha un’ aria Terrorizzata, era riuscita a dire a fatica:- molto più allegra… Ci portano via! Non poter mai andar fuori mi opprime Hermann sapeva perché i poliziotti indicibilmente, e ho una gran paura che ci avevano portato via Karl e i suoi. scoprano e ci fucilino. Non è certo una Perché erano ebrei. Hermann l’indomani prospettiva piacevole. mattina, prese la grossa scatola smaltata di Di giorno bisogna camminare piano piano nero degli acquerelli – un regalo della e parlare a bassa voce, perché nel mamma per il suo compleanno – e la mise magazzino potrebbero udirci. in cartella. Hermann non andò a scuola Ora mi chiamano. quel giorno. Stava per scendere la sera quando Hermann vide giungere davanti all’ingresso del carcere, prima un La tua Anna autofurgone poi, a breve distanza di tempo, un altro e un altro ancora sino a Il diario di Anna Frank, Einaudi formare una piccola colonna. Quando scorse Karl nel primo gruppo di ebrei, tra le guardie armate si staccò dal muro e lesto si avvicinò a essi. Raggiunse Karl tra gli urli delle guardie. Prima che una di queste riuscisse ad acciuffarlo, ebbe il tempo di mettere nella mano di Karl la scatola di acquerelli. Ora Karl avrebbe portato con sé quegli acquerelli che gli erano piaciuti tanto quel giorno a casa sua. Leone Sbrana, Racconti nuovi, Editori Riuniti. 5
Legge 20 luglio 2000, n. storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi 211 non possano mai più accadere. "Istituzione del "Giorno della 2. Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. Brevi note sulla Shoah e il 177 del 31 luglio 2000 Porrajmos. Art. 1. "Shoah" è un termine ebraico che 1. La Repubblica italiana riconosce il significa "annientamento", giorno 27 gennaio, data "sterminio". Esso si riferisce ad una delle più vergognose vicende della storia dell’abbattimento dei cancelli di umana, quando i regimi dittatoriali nazi- Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fascisti, poco più di sessant'anni fa, fine di ricordare la Shoah (sterminio stabilirono, attraverso leggi razziali, di far del popolo ebraico), le leggi razziali, la arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei persecuzione italiana dei cittadini ebrei, campi di lavoro forzato e di sterminio, per gli italiani che hanno subìto la eliminare del tutto la loro "razza", ritenuta inferiore. deportazione, la prigionia, la morte, La stessa sorte toccò agli zingari, agli slavi, nonchè coloro che, anche in campi e agli handicappati, ai neri, e a tutti coloro che, schieramenti diversi, si sono opposti al secondo i nazisti e i fascisti, non progetto di sterminio, ed a rischio della appartenevano alla razza bianca ariana, propria vita hanno salvato altre vite e considerata superiore e pura. protetto i perseguitati. Art. 2. 1. In occasione del "Giorno della “Porrajmos” o “Porajmos” è il termine in lingua romanì con Memoria" di cui all’articolo 1, cui Rom e Sinti (comunemente chiamati sono organizzati cerimonie, “zingari”) indicano lo sterminio del proprio iniziative, incontri e momenti popolo da parte del nazismo durante comuni di narrazione dei fatti e la seconda guerra mondiale che provocò di riflessione, in modo 500.000 vittime. Porajmos significa ”grande particolare nelle scuole di ogni divoramento” o “devastazione”. ordine e grado, su quanto è Oggi a noi può sembrare impossibile e accaduto al popolo ebraico e ai incredibile che possano essere successi quei deportati militari e politici fatti e che donne, uomini e bambini di interi italiani nei campi nazisti in modo popoli siano stati perseguitati, torturati e da conservare nel futuro uccisi nei campi di concentramento e nelle dell’Italia la memoria di un camere a gas: ma è tutto tragicamente vero e ogni uomo appena ragionevole si vergogna tragico ed oscuro periodo della ancora oggi di quello che successe.
E non dobbiamo pensare che i nazisti e variabili in funzione dell’età e della maturità psicologica. i fascisti fossero tutti dei pazzi: sarebbe 5 - Favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze troppo facile liquidare lo sterminio accusando con i perseguitati di allora: in questo ambito uno o due pazzi responsabili. I loro capi erano possono darsi dei processi di identificazione e a questo scopo si possono usare le storie delle persone istruite e di normale intelligenza: vicende di bambini (quali quelle raccontate da Lia sapevano quello che avevano deciso di fare. Levi) o di ragazzi, per quegli aspetti meno Lo sapeva Hitler e chi stava al suo fianco, lo angosciosi e più comprensibili: ad esempio, il sapeva Mussolini e il re d'Italia che dover celare la propria identità, il dover trovare un rifugio per nascondersi, l’essere costretti a lasciare firmarono le leggi razziali per perseguitare gli la propria casa e affrontare delle fughe un po’ Ebrei italiani. Lo sapevano tutti coloro che avventurose. obbedirono a quelle leggi sbagliate e crudeli. 6 - Far vivere in modo reale qualche aspetto della discriminazione: quella che è sempre in agguato in qualsiasi gruppo nei confronti dei diversi o in Il "GIORNO DELLA MEMORIA" generale del gruppo estraneo, ed ha luogo che viene celebrato ogni 27 gennaio, nella facilmente anche nei gruppi di bambini piccoli, oltre ché di ragazzi. Va anche ricordato che c’è nazione e nelle scuole, serve proprio a non stato qualcuno che si può avvantaggiare dimenticare le sofferenze di allora, per saper (economicamente o socialmente: v. esclusione scegliere di evitare nuove sofferenze oggi, ad dalle scuole, dalle università, dagli uffici pubblici) della discriminazione contro gli ebrei o altri altri popoli e ad altre persone, in qualsiasi diversi. parte del mondo. 7 - Collegare questa esperienza alle Ma la strada verso la giustizia e la discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti pace è ancora lunga: basta guardare a quante degli ebrei, ma anche degli altri, attuali "diversi". 8 - Ricordarsi che tutti i cattolici nel nostro paese, guerre e persecuzioni sono ancora in atto in bambini e adulti, ricevono una prima ogni continente del mondo. Occorre proprio informazione (già molto distorta) sugli ebrei come l'impegno di tutti noi. popolo antico, attraverso le vicende della vita e soprattutto della morte di Gesù: questa è stata Disse Primo Levi a proposito di Anna (per secoli) la base di quell’antigiudaismo cristiano Frank: bimillenario, magistralmente ricostruito e "Una singola Anne Frank detta più condannato da Jules Isaac e da noi narrato assai bene da Cesare Mannucci (libro molto utile per commozione delle miriadi che soffrirono qualsiasi insegnante italiano). come lei, la cui immagine è rimasta 9 - Consentire ai bambini e ai ragazzi (di qualsIasi nell’ombra. Forse è necessario che sia così; se età) di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi dovessimo e potessimo soffrire le sofferenze sulle cose (per molti versi incredibili) che sono loro raccontate. A partire dalle loro domande farli di tutti, non potremmo vivere". discutere tra loro quanto più liberamente possibile. Va ricordato che su questa tematica, [a cura di Tix] possono entrare in gioco pregiudizi, a volte http://www.lagirandola.it/lg_primopiano.asp?i trasmessi direttamente o inconsapevolmente dal dSpec=21 linguaggio (si pensi alla connotazione negativa del termine ‘ebreo’ o ‘giudeo’, erratamente associato a Giuda Iscariota o "rabbino", così come è usato negli stadi italiani). 10 - Far riflettere i bambini e in modo particolare i ragazzi più grandi sulla funzione della memoria, COME RACCONTARE LA che è in parte individuale (basta fare una piccola SHOAH AI BAMBINI? esercitazione su un ricordo personale, magari dell’estate precedente), in parte famigliare o del Alcuni appunti per la gruppo –classe, ma in parte anche collettiva e pubblica: questo del resto è uno dei significati di didattica della Shoah questa giornata che non a caso si chiama "della 1 - Evitare la rappresentazione realistica memoria": come ricordo collettivo del fattore dell’orrore. Utilizzare invece le rappresentazioni unificante della Repubblica Italiana e della più mediate, offerte da monumenti, musei, testi vasta Europa libera, che sono nate dalla lotta letterari, opere d’arte contro il fascismo e il nazismo, e quindi dal rifiuto 2 - Evitare resoconti troppo analitici e di ogni discriminazione, di tipo razziale o etnico. raccapriccianti. Alla memoria collettiva servono i luoghi (i ghetti, i 3 - Evitare quindi anche il racconto di eventi, che campi di sterminio, ad esempio), i monumenti, le possano essere troppo persecutori. opere d’arte, i musei. 4 - Adeguare le proposte alle possibilità di 11 - Collegare l’antisemitismo al razzismo, che comprensione e di empatia degli allievi, che sono allora venne alimentato (in Italia) dalle vicende 7
della guerra d’Etiopia: si veda la mostra e il evacuazione trovano la morte ancora 10.000 volume su "La menzogna della razza". Può essere efficace citare la frase di Einstein, che a chi gli prigionieri. chiedeva qual era la sua razza, rispondeva : "razza 27 gennaio 1945: quel sabato, alle 9 di umana". mattina, compare il primo soldato sovietico Ai ragazzi più grandi può essere offerta anche una storia culturale essenziale del razzismo e sulla spianata del campo di concentramento. dell’antisemitismo, nei loro sviluppi più recenti in Auschwitz è liberata. Circa 7.000 prigionieri Francia, in Germania, e in Europa in genere. malati ed esausti si trovano ancora nel lager. 12 - E’ essenziale che gli insegnanti - Quasi 1.000 muoiono nei giorni e nelle qualunque sia l’età dei bambini - dedichino a settimane successive. questa tematica (quando l’hanno già definita (Till Bastian, Auschwitz e la “menzogna su tra loro) un incontro con i genitori dei loro Auschwitz”, Bollati Boringhieri, Torino, 1995 allievi, per informarli del loro programma e per coinvolgerli, laddove sia possibile: “Allora io ignoravo, oggi lo so: l'inferno non è possono esserci ancora dei nonni che sono in lo stesso dappertutto. Esistono mille modi di grado di portare delle testimonianze subire il significative, attraverso i loro ricordi. Ma terrore e di attendere la morte. Bruciare possono esserci anche posizioni contrarie e cadaveri è fra i più crudeli. Il presenza di pregiudizi: è bene essere Sonderkommando bruciava preparati, facendo riferimento alla legge dello cadaveri. Gli assassini tedeschi uccidevano e i Stato, che ha istituito la giornata dalla memoria, becchini prendevano le vittime e le gettavano approvata dal Parlamento italiano nel 1999 nei forni. Poi, dopo qualche settimana, gli all’unanimità. Professoressa Clotilde Pontecorvo assassini prendevano i becchini e li Università "La Sapienza"Dipartimento di sostituivano con dei nuovi arrivati. E il cielo Psicologia dei Processi di Sviluppo lassù diventava cenere”. Socializzazione. (Elie Weisel, nella prefazione al volume di Ber Mark, Des voix dans la nuit. La résistance juive a Auschwitz-Birkenau, Plon, Parigi, 1982). “…la miseria che c’è qui è veramente terribile 27 gennaio – – eppure, alla sera tardi, quando il giorno si è Giornata della inabissato dietro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato, Memoria e allora dal mio cuore si alza sempre una voce si aprirono i cancelli di – non ci posso far niente, è così, è di una forza elementare -, e questa voce dice:la vita è una Auschwitz cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A 18 gennaio 1945: il prigioniero Engelbert ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre Marketsch viene trasferito dal campo di un nuovo pezzetto di amore e di bontà che concentramento di Mauthausen ad Auschwitz avremo conquistato in noi stessi. Possiamo e riceve l'ultimo numero di matricola dato a soffrire, ma no dobbiamo soccombere”. un prigioniero: il numero 202499. Su 32.000 (Etty Hillesum, Diario 1941- 1943, 3 luglio prigionieri che in quel periodo si trovano 1943, Adelphi. 1985). ancora ad Auschwitz, la maggior parte viene evacuata; lo stesso avviene ad Auschwitz- Monowitz (oltre 35.000 prigionieri). Complessivamente quasi 60.000 prigionieri vengono trasferiti in campi di concentramento posti in zone più orientali, o a marce forzate o dopo giorni di viaggio in treni merci con vagoni talvolta scoperti; in queste marce di 8
CANTI LA RISPOSTA È CADUTA NEL VENTO Blowin' in the wind, di Bob Dylan Quante le strade che un uomo farà How many roads must a man walk down e quando fermarsi potrà? Before you call him a man? Quanti mari un gabbiano dovrà attraversar Yes, 'n' how many seas must a white dove per giungere e per riposar? sail Quando tutta la gente del mondo riavrà Before she sleeps in the sand? Yes, 'n' how many times must the cannon per sempre la sua libertà? balls fly Risposta non c'è, o forse chi lo sa, Before they're forever banned? caduta nel vento sarà. The answer, my friend, is blowin' in the wind, The answer is blowin' in the wind. Quando dal mare un'onda verrà che i monti lavare potrà? How many times must a man look up Quante volte un uomo dovrà litigar Before he can see the sky? sapendo che è inutile odiar? Yes, 'n' how many ears must one man have E poi quante persone dovranno morir Before he can hear people cry? Yes, 'n' how many deaths will it take till he perché siamo in troppi a morir? knows Risposta non c'è, o forse chi lo sa, That too many people have died? caduta nel vento sarà. The answer, my friend, is blowin' in the wind, The answer is blowin' in the wind. Quanti cannoni dovranno sparar e quando la pace verrà? How many years can a mountain exist Quanti bimbi innocenti dovranno morir Before it's washed to the sea? e senza sapere il perché? Yes, 'n' how many years can some people exist Quanto giovane sangue versato sarà Before they're allowed to be free? finché un'alba nuova verrà? Yes, 'n' how many times can a man turn his Risposta non c'è, o forse chi lo sa, head, caduta nel vento sarà. Pretending he just doesn't see? The answer, my friend, is blowin' in the wind, The answer is blowin' in the wind. 9
La guerra di Piero, di Fabrizio de André Dormi sepolto in un campo di grano cadesti in terra senza un lamento non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma son mille papaveri rossi e ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato lungo le sponde del mio torrente a chiedere perdono per ogni peccato voglio che scendano i lucci argentati non più i cadaveri dei soldati cadesti interra senza un lamento portati in braccio dalla corrente e ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno così dicevi ed era inverno e non ci sarebbe stato un ritorno e come gli altri verso l'inferno te ne vai triste come chi deve Ninetta mia crepare di maggio il vento ti sputa in faccia la neve ci vuole tanto troppo coraggio Ninetta bella dritto all'inferno fermati Piero , fermati adesso avrei preferito andarci in inverno lascia che il vento ti passi un po' addosso dei morti in battaglia ti porti la voce e mentre il grano ti stava a sentire chi diede la vita ebbe in cambio una dentro alle mani stringevi un fucile croce dentro alla bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole ma tu no lo udisti e il tempo passava con le stagioni a passo di giava dormi sepolto in un campo di grano ed arrivasti a varcar la frontiera non è la rosa non è il tulipano in un bel giorno di primavera che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi. e mentre marciavi con l'anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore sparagli Piero , sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue e se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire ma il tempo a me resterà per vedere vedere gli occhi di un uomo che muore e mentre gli usi questa premura quello si volta , ti vede e ha paura ed imbraccia l'artiglieria non ti ricambia la cortesia 10
Auschwitz (Canzone del Io chiedo quando sarà bambino nel vento), di Che l'uomo potrà imparare Francesco Guccini A vivere senza ammazzare E il vento si poserà, Son morto con altri cento E il vento si poserà. Son morto ch'ero bambino Passato per il camino Io chiedo quando sarà E adesso sono nel vento, Che l'uomo potrà imparare E adesso sono nel vento. A vivere senza ammazzare E il vento si poserà, Ad Auschwitz c'era la neve E il vento si poserà. Il fumo saliva lento Nel freddo giorno d'inverno Gam Gam E adesso sono nel vento, (dal film “Giona che visse nella balena”) E adesso sono nel vento. Gam Gam Gam Ki Elekh Ad Auschwitz tante persone Be Be Ghe Tzalmavet Ma un solo grande silenzio Lo Lo Lo Ira Ra’ È strano, non riesco ancora Ki Atta’ Imadi’ A sorridere qui nel vento, A sorridere qui nel vento Shivtekha Umishantecha Hema Hema Inaktamuni’ Io chiedo, come può un uomo Uccidere un suo fratello Eppure siamo a milioni In polvere qui nel vento, In polvere qui nel vento. Ancora tuona il cannone, Ancora non è contenta Di sangue la belva umana E ancora ci porta il vento, E ancora ci porta il vento. Traduzione. “Anche se andassi per le valli più buie di nulla avrei paura perché tu sei sempre con me. Perché tu sei il mio bastone, il mio sostegno Con te io mi sento tranquillo”. (Il testo è preso dal salmo 23). 11
Goccia dopo goccia Quello che conta è stare tutti insieme; Dal niente nasce niente, questo sì. Dal niente nasce niente, tutto qui! Cos’è una goccia d’acqua, se pensi al Stiamo tutti insieme, questo sì. mare Dal niente nasce niente, tutto qui! Un seme piccolino di un melograno Un filo d’erba verde in un grande prato… Una goccia di rugiada, che cos’è? Il passo di un bambino, una nota sola, Un segno sopra un rigo, una parola? Il cielo di Beirut (Zecchino d’oro Qualcuno dice « un niente», ma non è 2003) vero Perché, lo sai perché, lo sai perché? Il mio carillon è un minareto E la mia sveglia è una campana E la mia scuola ha una collana Goccia dopo goccia nasce un fiume, Di fiori viola e di lillà. Un passo dopo l’altro si va lontano, Una parola appena e nasce una canzone, E giro con tre lingue in tasca Da un «ciao» detto per caso, Per dire a tutti “libertà” un’amicizia nuova; E va, il vento va, E se una voce sola si sente poco, La pace tingerà Di sogni tutto blu Insieme a tante altre diventa un coro Del cielo di Beirut. E ognuno può cantare, anche se è stonato; Dal niente nasce niente, questo sì. La mia domenica è una piazza Piena di sole e di bambini Non è importante se non siamo grandi Per far fuggire i pensierini Come le montagne, come le montagne; Ognuno il suo gelato avrà. Quello che conta è stare tutti insieme Il mio ha un sapore un po’ speciale Per aiutare chi non ce la fa, Ha il gusto della libertà Per aiutare chi non ce la fa. E va, il vento va, Goccia dopo goccia.. La pace tingerà Di sogni tutto blu Goccia dopo goccia nasce un fiume Del cielo di Beirut. E mille fili d’erba fanno un prato Io sono solo una bambina Una parola solo ed ecco una canzone Ma nel mio cuore ho una speranza Da un "Ciao" detto per caso un’amicizia Che tutti i ladri dell’infanzia ancora; Per sempre fuggano da qua Un passo dopo l’altro si va lontano E giro con tre lingue in tasca Arriva fino a dieci poi sai contare Per dir: “Buongiorno” in libertà. Fi Rihlati l mouthira Un grattacielo immenso comincia da un Fi ‘ awdati l kabira mattone Bayroutou marfai Dal niente nasce niente, questo sì. E va, il vento va, Non è importante se non siamo grandi La pace tingerà Come le montagne, come le montagne Di sogni tutto blu Del cielo di Beirut. Quello che conta è stare tutti insieme; Per aiutare chi non ce la fa. Non è importante se non siamo grandi Come le montagne, come le montagne 12
Basta chiudere gli occhi (Piero Marras) VENTI DI PACE Stanotte ho sentito un grande boato La pace è un sogno sembrava una bomba chissà da sognare in tanti, mi ha fatto paura, la casa ha tremato è un desiderio e ha tremato l’intera città di quelli importanti. La pace è un dono La gente per strada, la gente scappava zan per il mondo intero, zan ci fa trovare un amore più vero. Non era una bomba quel grande boato La pace è un canto ma un tuono lontano laggiù da cantare insieme, tu questo hai sentito un coro solo di certo hai sbagliato per un’armonia. sono grande, ne so un po’ di più La pace è un vento su nel cielo immenso La gente per strada, la gente ballava zan zan che sveglia i cuori, salverà l’universo. Certe volte Miguel certe volte Miguel Venti di pace soffiano, questo mondo può farti paura venti di pace suonano, per fortuna, Miguel, non è il solo che c’è venti di pace cantano basta chiudere gli occhi che il sole è tornato a splendere e ogni nuvola nera, chissà, Stanotte li ho visti gli aerei nel cielo solo un brutto ricordo sarà sfrecciare più in alto e più su lassù nel cielo azzurro non so se era un gioco oppure era vero e sull’umanità. ma vorrei non tornassero più La pace è un premio La gente per strada, la gente scappava zan che si vince in tanti, zan ci fa vicini anche se distanti. Stanotte non c’erano aerei nel cielo, La pace è un seme nelle nostre mani, ma sciami di stelle lassù da coltivare per un nuovo domani. è questo che hai visto, che hai visto davvero tante stelle giocare nel blu Venti di pace soffiano... Ed il sole splenderà e la pace nel mondo ci La gente per strada, la gente danzava zan sarà. zan Venti di pace soffiano... Sull’umanità, sull’umanità. Certe volte Miguel certe volte Miguel questo mondo può farti paura per fortuna, Miguel, non è il solo che c’è basta chiudere gli occhi 13
Puoi anche leggere