Yoga alfabeto: la storia - ABC Digitale
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Yoga alfabeto: la storia ORSO viveva in una grande caverna dentro al bosco. Aveva passato tutto l’inverso dormendo ma le giornate si facevano più lunghe e calde era primavera e il letargo era finito. Orso uscì e respirò profondamente l’aria che profumava di odori freschi ed era piena di ENERGIA . Dopo quel lungo riposo sentiva il bisogno di partire ed andare in cerca di avventura. Dopo aver salutato MONTAGNA che ospitava la sua caverna si mise in viaggio e…. … incontrò un bel GATTO rosso, che sognava di diventare TIGRE. “Ma perché ti vuoi trasformare amico Gatto?” chiese Orso, incuriosito. “Voglio essere il più forte di tutti, così non avrò più paura di nessuno” rispose miagolando Gatto. “Sì ma dopo tutti avranno paura di te e questo è un grosso guaio, credimi ! Quando gli altri animali vedono il mio grosso musone scappano ed io invece vorrei solo fare amicizia, rimani un Gatto e vieni con me così non dovrai avere più paura di nessuno ed io avrò un amico.
Gatto e Orso arrivarono vicino ad un piccolo lago. Sulla riva mimetizzata tra le piante acquatiche e il fango gracidava una bella RANA. ”Ciao Rana il tuo canto sembra molto allegro!” dissero in coro i due amici. “SsssCcccHhhh” subito li zittì Rana, “altrimentiCOCCODRILLO scopre dove sono nascosta e mi mangia in un sol boccone; io ho appena deposto le mie mille uova e voglio vegliare sui girini che nasceranno!” Coccodrillo stava sonnecchiando a bagno nell’acqua del lago. Aprì un occhio e fece un enorme sbadiglio. Rana per lo spavento saltò sulla testa pelosa di Orso, urlando in ranocchiese“CRRRAAAAAAA!”Ma Coccodrillo la tranquillizzò: “Rana mi sei troppo simpatica, mi fai compagnia e il tuo canto è come una Ninna Nanna. Poi mi piacciono i tuoi balzi salterini, fanno cerchi sull’acqua meravigliosamente perfetti ed io mi incanto a vedere le tue opere d’arte acquatiche! Non ti mangerò, mi mancheresti troppo! Rana tirò un sospiro di sollievo e felice di quanto aveva detto Coccodrillo, ebbe fiducia in lui! Con un balzo atterrò su di una ninfea vicina, Coccodrillo la guardò con gli occhioni da rettile più dolci che riuscì a fare. Allora rana capì di potersi davvero fidare e saltellò avanti e indietro sulla sua lunga schiena: questo divertì molto Coccodrillo, ora potevano giocare assieme, erano amici! Orso e Gatto li salutarono e ripresero il viaggio, mentre SOLE stava già TRAMONTANDO e all’orrizzonte apparve la LUNA che si specchiò sull’acqua del lago facendola brillare di riflessi luccicanti. Era una Luna crescente, un piccolo magico spicchio di luce.
Era ormai notte ed era tempo di riposare, Orso si distese sotto un grande albero con la pancia in su e Gatto si raggomitolò sopra la sua calda pelliccia, voleva proprio bene ad Orso e si sentiva finalmente tranquillo. All’improvviso nel cielo si accesero tante luci brillanti che iniziarono a danzare nel buio… no, non erano stelle, erano le BESTIOLINE ALATE DELLA NOTTE, che illuminarono il cielo scuro e diedero il benvenuto ai due amici: uno spettacolo magico che li cullò fino a farli addormentare. Il loro sonno li portò a conoscere altri abitanti della terra: sognarono di essere in mezzo ad una distesa immensa di sabbia calda e dorata, il deserto. Che bello camminare su questi granelli che fanno solletico alle zampe! Mentre i due amici si rotolavano sulla sabbia, lasciandosi scivolare sulle dune del deserto, arrivò correndo un DROMEDARIO . Stava scappando a “zampe levate” perché VULCANO, un monte a punta che si vedeva in lontananza, oggi brontolava molto forte e minacciava di sputare fuoco e melma incandescente ovunque. Dromedario aveva paura, ma Orso che è sempre molto saggio e gentile parlò con Vulcano: “Caro Vulcano se ti senti ribollire butta fuori un po’ del tuo fuoco, ma fallo lentamente, così la lava avrà il tempo di diventare roccia e tu ti trasformerai in una montagna altissima e potrai toccare il cielo”. A Vulcano piacque molto questa idea: una Montagna che tocca il cielo può vedere lontano, quasi come volare!
Proprio mentre Orso e Gatto salutavano Dromedario il sogno finì e i due amici si svegliarono. Il SOLE era già SORTO, era una bellissima mattina e dopo essersi stiracchiati bene, bene andarono a fare colazione. Orso chiese alle api che abitavano sull’albero un po’ del loro miele e Gatto trovò uno strano frutto con la buccia pelosa come la pelliccia di orso; era pieno di latte, con un sapore un po’ diverso da quello che beveva di solito, ma comunque buonissimo. Mentre mangiavano e allegramente chiacchieravano videro arrivare un animaletto molto strano: il suo corpo era interamente ricoperto da delle specie di rametti, lunghi e a punta. “Ma che ci fai con tutti quei rami, a cosa ti servono? ”chiesero molto curiosi Gatto e Orso. “Non sono rami sono aculei, mi servono per difendermi ed io sono un ISTRICE ! “ rispose forse un po’ offeso l’animaletto a punte. “Si alzano così tanto anche quando il mio stomaco è vuoto, ho fame, ho fame, ho fame!” continuò “ho tanto bisogno di ortaggi freschi”. “Ti aiutiamo noi, ma per favore ora abbassa i tuoi aculei, sei troppo pungente e non riusciamo a camminare vicino a te! “lo rassicurarono Gatto e Orso. Insieme lasciarono il Bosco e arrivarono vicino ad una Scuola, gliene aveva parlato ad Orso un saggio Gufo, che conosceva bene i bambini che lì andavano a giocare. La Scuola aveva un bellissimo giardino. “Ehi guardate là” disse Gatto che aveva una super vista “c’è un bell’orto ed è pieno di pomodori e carote. “ Sono certo che i bambini di questa Scuola non si arrabbieranno se prendiamo qualche ortaggio per fare stare meglio Istrice” affermò Orso “ “Gufo mi ha detto che amano molto gli animali e li aiutano tutte le volte che possono!” Vado io Orso a raccoglierli, che sono più leggero e non schiaccerò la terra “ disse Gatto. Mentre Istrice si gustava la sua verdura colorata, sentirono una vocina sottile e buffa venire dal ramo di uno degli alberi che facevano ombra al giardino. Orso Gatto ed Istrice pensarono che fosse la voce dell’albero, ha tanti occhi che forse riesce anche a parlare! Allora Gatto salì sopra la testa di Orso per guardare meglio, no non era il ramo a parlare, ma un paffuto BRUCO VERDE,pieno di fili sottili che lo legavano al ramo. “Aiuto, non riesco più a muovermi e nella mia bella buccia verde ci sono tante crepe, ma che mi sta succedendo?” chiese Bruco un po’ preoccupato. “Caro Bruco”, disse Orso che
come ben sappiamo è un grande conoscitore di Farfalle “tu stai per diventare ali colorate e potrai volare libero nel cielo!” imrovvisamente Bruco smise di parlare e la sua verde corazza si aprì e uscì FARFALLA con ali color arcobaleno che salutando con un veloce battito volò via. Ai tre amici, venne una irresistibile voglia di volare leggeri come Farfalla . Proprio mentre esprimevano questo desiderio, UCELLINO che stava mangiando in una delle mangiatoie appese all’albero, li ascoltò e si presentò a loro: aveva piume colorate di luce, si posò su di aculeo di Istrice e disse ”Fate un respiro grande come il mondo e quando vi sentirete leggeri come l’aria aggrappandovi ai colori della mia luce, potrete volare fin sopra a NUVOLA . E così fecero , Gatto, Istrice ed Orso insieme ad Uccellino si alzarono nel cielo e si sedettero su di una soffice poltrona di vapore. Dall’alto videro Coccodrillo e Rana che stavano ancora giocando, passarono sopra al deserto e videro Dromedario che prendeva il sole sorseggiando acqua dalla sua gobba. Fecero il solletico a Vulcano che era diventata una montagna davvero altissima e salutarono il volo colorato di Farfalla. Poi a Nuvola venne un idea meravigliosa, lasciò cadere una leggera pioggerellina e chiese a Sole di mandare i suoi raggi ad ABBRACCI are le gocce di pioggia. Comparvero in cielo allora sette grandi archi colorati era ARCOBALENO! Bimbi….ANDRA’ TUTTO BENE !!!
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