WWF Italia Linee generali per il Programma 2020
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WWF Italia Linee generali per il Programma 2020 Introduzione L’obiettivo di questo documento è quello di iniziare a delineare, nel pieno rispetto della programmazione triennale 2019 – 2021, i principali focus e gli ambiti di sviluppo di un anno particolarmente sfidante, il 2020. Entro novembre dell’anno in corso, sulle basi di queste linee, riviste ed eventualmente approvate dal consiglio, sarà sviluppato il programma di dettaglio. Il 2020 è un anno che presenta caratteristiche irripetibili, tanto da essere considerato un vero e proprio Super Year. In una fase in cui arrivano a scadenza una serie considerevole di impegni e obiettivi di percorsi virtuosi, purtroppo ancora molto declamati ma poco praticati, avviati a livello internazionale in ambito Nazioni Unite (come la strategia decennale della Convenzione sulla Diversità Biologica, alcuni target dell’Agenda 2030 e l’avvio dell’Accordo di Parigi sul clima) l’umanità è chiamata a gran voce a render conto dei propri impatti sulla biosfera. La dimensione devastante degli effetti del cambiamento climatico in atto, la persistente deforestazione attraverso gli incendi e la trasformazione dell’uso dei suoli, la pervasività della presenza della plastica negli oceani, la progressiva trasformazione di ecosistemi, la minaccia di estinzione per tante specie, i pericolosi andamenti della fusione di buona parte della criosfera planetaria, la distruzione delle barriere coralline, la permanente diffusione dei pesticidi sono lampanti testimonianze di quanto la distruzione degli equilibri dinamici della biosfera possa sconvolgere le nostre vite e distruggere il futuro delle nuove generazioni. La portata degli eventi e degli impatti ha raggiunto una dimensione talmente imponente (da far proporre persino l’inserimento di un nuovo periodo geologico della storia della Terra, l’Antropocene) che, chi da anni combatte per proteggere la biosfera con tutti i suoi abitanti, fatica a mantenere un corretto orientamento e un atteggiamento positivo. Eppure proprio nel momento i cui i segnali della crisi sembrano insuperabili, appare delinearsi all’orizzonte la forza e la volontà della società civile di determinare un futuro diverso. Dai piccoli gesti, alle testimonianze eroiche, alla mobilitazione planetaria dei giovani, alle grandi iniziative, alle strategie virtuose, parti importanti delle nostre società stanno reagendo ad una crisi pericolosamente vicina ad un punto di non ritorno per l’intera umanità. Il ruolo del WWF nel 2020 è proprio quello di saper cogliere questa finestra di opportunità unica e irrinunciabile e di integrarla, rafforzando la reazione, tenendo vive le giuste connessioni e indicando le soluzioni. Nel 2020 il WWF deve riuscire a raccontare e spiegare come, al pari della catastrofe climatica, la distruzione e la perdita di biodiversità (intrinsecamente collegata al sistema climatico) possono determinare la possibile fine della nostra esistenza su questo pianeta, mettendoci di fronte alle ultime occasioni per porvi rimedio.
Il nostro ruolo deve essere quello di esercitare una straordinaria pressione su tutti gli attori in gioco perché venga raggiunto e realizzato un nuovo accordo globale per la natura e le persone – il New Deal for Nature and People – che rimetta la protezione e il ripristino della biosfera al centro delle politiche, della necessità di nuovi modelli economici che diano centralità al capitale naturale, dei sistemi produttivi e delle azioni civili, senza mai dimenticarci di pretendere azioni concrete, immediate ed urgenti “ora” per la messa in sicurezza del patrimonio di natura ancora disponibile che siamo chiamati a custodire per noi e per le generazioni che verranno. Ormai è sempre più evidente il legame imprescindibile esistente tra la vitalità e le capacità di resilienza dei sistemi naturali e la salute e il benessere degli esseri umani, documentato da una marea di rapporti ufficiali e studi scientifici. Se siamo in grado di respirare, mangiare e bere è grazie ai sistemi naturali vitali e salubri che ci garantiscono i servizi che utilizziamo quotidianamente e gratuitamente. Se distruggiamo la natura, se la inquiniamo, miniamo alle fondamenta le basi che garantiscono la nostra salute e il nostro benessere e, a lungo andare, la nostra sopravvivenza. Noi siamo natura, proveniamo e dipendiamo dal mondo naturale, ne siamo strettamente connessi e non possiamo vivere senza. Diventa sempre più fondamentale l’obiettivo della nostra missione e cioè operare per creare un’armonia tra la natura e l’umanità. Il momento sembra favorevole almeno su scala comunitaria e nazionale se si prendono in considerazione gli orientamenti istituzionali espressi dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che ha dichiarato di fronte al Parlamento europeo di volere definire e dare gambe ad un Green Deal europeo entro i primi 100 giorni dall’insediamento della nuova Commissione europea, insieme agli impegni assunti dal presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte che ha dichiarato come priorità del Governo la realizzazione di un Green Deal che impronti l’intera politica economica verso la quarta rivoluzione industriale (assumendo un impegno che non ha precedenti in un programma governativo). Ecosistema panda Per essere in grado di affrontare le sfide del 2020 l’ecosistema WWF continuerà con entusiasmo ad evolvere verso quelli che sono degli importanti obiettivi di miglioramento: 1) una maggiore efficienza organizzativa; 2) l’adozione di strumenti per la comunicazione sempre più innovativi ed efficaci; 3) una maggiore capacità di coinvolgere nel proprio percorso e verso i propri obiettivi attori diversi e comunità d’interesse diffuse; 4) rafforzamento di un sistema di partecipazione territoriale caratterizzato da impegno e competenze. Per quel che riguarda il miglioramento dell’ efficienza organizzativa, insieme alle scelte già realizzate nel corso del primo anno di sviluppo del programma triennale, grazie al raggiungimento di una maggiore stabilità economica, sarà possibile garantire una maggiore integrazione tra i diversi ambiti di lavoro, rafforzare le sinergie, aumentare le competenze e le responsabilità, semplificando e rendendo più efficiente la governance generale. Nel contesto invece di un sempre più stretto rapporto tra programma, marketing e comunicazione sarà importante tener conto delle esigenze di proiezione esterna dei progetti, delle iniziative e delle
diverse attività che il WWF svolge per conseguire i propri obiettivi. In particolare dovrà integrarsi con il percorso di innovazione organizzativa di metodo e di linguaggio che il settore della comunicazione affronterà nel prossimo futuro. Questo significa capacità di fornire contenuti che possano essere diffusi attraverso gli strumenti che oggi costituiscono l’asse portante dei processi di comunicazione attuali. Le attività e i contenuti del programma dovranno essere sempre più attenti ai linguaggi utilizzati dai social media ed essere in grado di sviluppare una community ampia e capace di sostenere le battaglie e le istanze dell’associazione. Una particolare attenzione dovrà essere riposta nella comunicazione per immagini, utilizzando dati che possano essere facilmente schematizzabili in infografiche. Il tutto senza che si perda la qualità scientifica e contenutistica che sa sempre rappresentano un valore aggiunto nella proiezione esterna della nostra Organizzazione. Sulla linea delle scelte dirompenti adottate nell’anno in corso, in cui il WWF ha deciso inoltre di abbandonare una confort zone, fondamentalmente di nicchia, per dedicarsi in modo positivo e competente, ad un dialogo con un pubblico più diffuso, giovane e interessato a partecipare. Salvare la natura è possibile solo se lo fa la maggioranza delle persone, non una stretta minoranza e Abbiamo un disperato bisogno di far arrivare il nostro messaggio a quanti più partecipanti possibili. E’ una sfida questa che l’associazione intende portare avanti con la piena consapevolezza che la relazione con la società civile deve svilupparsi con nuovi paradigmi, basati su una nuova e sincera disponibilità al dialogo, soprattutto con le generazioni emergenti. Strumentale a questo nuovo approccio è una presenza WWF sul territorio che si dimostri scevra da pregiudizi e sia disposta a mettere in campo passione, professionalità e disponibilità al dialogo, utilizzando occasioni e strumenti nuovi. Sulle base dell’ esperienza non solo del Jova beach party ma anche del “Cammina orso”, del “No Plastic in nature”, del WWF SUB e delle tante iniziative innovative del 2019, il WWF vuole continuare ad aggregare e sfidare comunità vicine e lontane chiedendo alla rete di essere quell’elemento di trasmissione, di connessione, necessario per attivare tutte le collaborazioni e le sinergie di cui abbiamo bisogno per raggiungere la nostra missione. Una rete che costruisca dal basso una nuova partecipazione alla conservazione della natura senza imperativi, esclusioni, dogmi, ma con molto capacità e voglia di fare. Salvare la natura è possibile solo se lo fa la maggioranza delle persone, non una stretta minoranza e noi abbiamo un disperato bisogno di far arrivare il nostro messaggio a quanti più partecipanti possibili. 2020 Super Year IL 2020 è il cosiddetto ‘Super Year’, dove si succedono una serie di appuntamenti chiave nel contesto del percorso che vuole portare il WWF a invertire la tendenza di perdita di natura entro il 2030: Il 75° compleanno dell'ONU che si celebra durante l'apertura dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) nel settembre 2020 a New York e il vertice dei leader per la difesa della biodiversità che dovrebbe aver luogo in quell’occasione. Si tratta di un’opportunità unica per i leader mondiali di dichiarare che non è più accettabile continuare a degradare la natura e che è necessaria un'azione urgente per ripristinare gli equilibri dinamici della biosfera.
Le Nazioni Unite disegneranno un nuovo framework decennale per la biodiversità nell'ambito della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica (CBD) in occasione della 15a Conferenza delle parti (COP-15) nell'ottobre 2020 in Cina a Kunming, capitale della provincia dello Yunnan. Il risultato di questo incontro segnerà il percorso per la tutela e la valorizzazione della biodiversità nel segno degli obiettivi indicati dall’Agenda 2030. Alla 26a Conferenza delle Parti (COP-26) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) nel dicembre 2020, che almeno nelle fasi preparatorie si svolgerà anche in Italia, avvierà concretamente l’Accordo di Parigi: gli Stati membri saranno chiamati a migliorare i obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni climalteranti per assicurare che gli obiettivi dell'Accordo siano realmente raggiunti . Attualmente, i piani nazionali (NDC) non sono sufficienti a mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C o comunque ben al di sotto dei 2° C, soglia che viene ritenuta necessaria per evitare cambiamenti catastrofici. Alcuni obiettivi ambientali nell'ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) scadranno nel 2020. Al Forum politico di alto livello (HLPF) nel luglio 2020 a New York, i paesi devono estenderli in modo significativo fino al 2030, anno della scadenza complessiva degli SDGs, e riconoscere che il successo dell’Agenda 2030 dipenderà in primo luogo dalle misure a tutela del capitale naturale. Su scala europea i primi 100 giorni della Commissione Europea saranno dirimenti vista la grande ambizione degli impegni assunti dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, tra l’altro su: la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030 del 55% per arrivare ad un Europa neutrale climaticamente entro il 2050, nonché di una Legge sul Clima e di una Carbon Border Tax; la proposta della creazione di un Piano di investimenti per la sostenibilità e di un Fondo per la giusta transizione. Su scala nazionale il Governo Conte annuncia a partire dal disegno di bilancio 2020 un piano di investimenti pubblici con l’istituzione di due fondi di investimento quindicennali da 50 miliardi di euro, assegnati rispettivamente allo Stato e agli Enti locali) e un Green Deal che oltra ad improntare la Quarta rivoluzione industriale, abbia come capisaldi il contrasto ai cambiamenti climatici, la tutela della biodiversità, la riconversione energetica verso le energie rinnovabili e l’efficienza, la promozione dell’economia circolare, la rigenerazione urbana e la manutenzione del territorio, nonché un modello più sostenibile di agricoltura e di infrastrutture che tengano conto degli impatti sociali ed ambientali. Questa coincidenza di appuntamenti ed impegni determinanti ha portato il WWF a decidere di sfruttare al massimo queste opportunità, cominciando a costruire fin dal 2019 un percorso che conduca nel 2020 al lancio di un “New Deal for Nature & People” che dovrà concretizzarsi in obiettivi concreti sulla tutela e ripristino dei sistemi naturali, sull’inversione di tendenza del tasso di estinzione delle specie e sulle modifiche delle nostre impronte di produzione e consumo. Il new Deal for Nature and People
Le richieste del WWF per rendere operativi e concreti gli sforzi necessari per la nuova strategia decennale (2020-2030) destinata a fermare la perdita di biodiversità nel mondo si concentrano attorno a tre obiettivi specifici: 1. arrestare la perdita degli habitat naturali (Zero Loss of Natural Habitats), 2. dimezzare l’impronta ecologica dei processi di produzione e consumo (Halve Footprint of Production and Consumption) 3. arrestare l’estinzione delle specie viventi (Zero Extinction of Species), Per promuovere l’urgenza di questi obiettivi il WWF ha avviato una massiccia mobilitazione di governi, parlamenti, imprese, organizzazioni, cittadini per raggiungere un New Deal for Nature and People che comprenda una road map di obiettivi e indicatori coerenti con il fine di proteggere efficacemente almeno il 30% della superficie del nostro pianeta entro il 2030 e giungere al 50% entro il 2050 (anno in cui, tra l’altro, le nostre economie dovranno già essere completamente decarbonizzate) avviando nel contempo una grande operazione di ripristino degli ecosistemi mondiali, come annunciato dalle Nazioni Unite che hanno avviato nel marzo scorso il decennio dell’Ecosystems Restoration. Come anticipato in apertura del documento, il nuovo corso dei neo-nati Commissione Europea e Governo italiano confermano un ruolo di preminenza e responsabilità dell’Unione Europea e del nostro Paese, anche in ragione del ruolo spesso pioneristico dell’Europa in materia di tutela ambientale e la forte centralità del continente quale snodo economico e finanziario sullo scenario globale. L’attivazione degli attori nazionali sul tema del New Deal (o Green Deal europeo) risulta quindi prioritaria per il prossimo anno. Le linee di innovazione 2020 La parola d’ordine del 2020 è dare centralità alla biodiversità quale elemento essenziale di un approccio olistico che anche in Italia dovrà rendere chiare le interrelazioni e le necessarie integrazioni tra la perdita di risorse naturali, i cambiamenti climatici e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (in coerenza con ila Green Deal for Nature and People lanciato su scala globale). La biodiversità, dai batteri che governano il suolo, all’incredibile ricchezza dei microrganismi e delle altre specie che popolano gli oceani e i nostri corsi d’acqua, dagli impollinatori, alla straordinaria varietà della ricchezza di specie viventi, dalle piante agli invertebrati, ai pesci, anfibi, rettili, uccelli e al mondo dei mammiferi cui apparteniamo anche noi come esseri umani, la biodiversità è il vero motore di questo pianeta e anche il mondo non vivente si è coevoluto con la vita presente nella biosfera della Terra. Ed è proprio nel 2020 che il WWF metterà in campo tutte le azioni per condividere con quante più persone possibili l’urgenza di proteggere questo patrimonio in via d’estinzione fondamentale per la nostra sopravvivenza. Un patrimonio che dobbiamo proteggere per il suo ruolo cruciale in numerosi dimensioni che sono care alla nostra esistenza: clima: gli effetti del cambiamento climatico accentuano la perdita di biodiversità società e benessere: le possibilità di sviluppo, la stabilità sociale e il nostro benessere dipendono intrinsecamente dalla biodiversità
economia: la biodiversità alimenta i sistemi economici e la sua distruzione è un grave fattore di instabilità. dimensione culturale e spirituale: la biodiversità è una parte inalienabile della nostra cultura, delle nostre emozioni e della nostra sfera spirituale. L’ impegno del WWF nel 2020 sarà proprio quello di creare una narrativa che possa aiutare le persone a riconoscere il valore della biodiversità, diventando protagoniste della sua conservazione. Con questo spirito abbiamo pensato ad un programma che riesca a costruire, nella cornice della protezione della biodiversità, una serie di iniziative che vadano nella direzione di avvicinare la natura alla vita delle persone. Nel 2020, nel pieno rispetto del programma triennale, grazie ad nuova stabilità e ai risultati conseguiti nell’anno in corso, possiamo finalmente prevedere un piano di sviluppo delle attività di programma rendendole più sinergiche con gli obiettivi internazionali e utili ad affrontare con più efficacia la complessità delle sfide nell’anno della biodiversità. Abbiamo quindi pensato di investire su quei temi che presentano le caratteristiche giuste per soddisfare importanti requisiti della nostra organizzazione, quali urgenza, concretezza, propositività, adesione, sensibilizzazione, ripetibilità, innovazione, specificità. Questi sono qui di seguito illustrati: New Deal for Nature and People e Green Deal in Europa e in Italia : contribuire a un nuovo percorso globale che ci porti a ridurre del 50% la nostra footprint di modelli di produzione e consumo, fermare l’estinzione delle specie causata dall’uomo, fermare la perdita di habitat naturali. Il New Deal for Nature and People rappresenta non solo una visione per l’umanità attorno a cui creare il cambiamento necessario per salvare il Pianeta ma anche l’aggregatore delle nuove linee guida strategiche del WWF nel prossimo decennio, nel mondo, su scala europea e in Italia. In particolare lo sforzo del WWF sia su scala europea che su quella nazionale dovrà essere quello di dare la giusta rilevanza agli strumenti istituzionali e alle politiche per contrastare la perdita della biodiversità nei percorsi istituzionali di impostazione e attuazione dei Green Deal (come fatto con il documento sulla Giusta transizione presentato nell’ottobre 2019), segnalando e ricordando quali siano le forti e ineludibili interconnessioni tra le politiche per la tutele a e la valorizzazione della natura, il contrasto ai cambiamenti climatici, il sostegno allo sviluppo sostenibile. Una Legge per il Clima (climate and energy practice): in sinergia con la legge sul clima a livello UE, il WWF Italia proporrà una legge sul clima in Italia. Il nostro Paese, infatti, è uno dei pochi a non avere una legislazione nazionale in materia. Questo dovrebbe assicurare anche una reale governance dei processi, un approccio strategico e sistemico, obiettivi settoriali e il controllo della spesa alla luce dell’obiettivo delle decarbonizzazione, attraverso meccanismi indipendenti e verificabili, per esempio il budget di carbonio. Una delle principali misure previste potrebbe essere una carbon tax per i settori non coperti dall’Emission Trading Scheme (ETS) europeo e un prezzo minimo per il carbonio per i settori ETS. Per ottenere il provvedimento –l’obiettivo è di averlo nell’arco di due anni- oltre ad avviare una campagna pubblica di supporto, si coinvolgeranno stakeholder e opinion maker direttamente nella fase di elaborazione. La legge per il Clima sarà accompagnata da altre iniziative per fermare le nuove
infrastrutture fossili (specie quelle alimentate a gas) che rischiano, nel medio periodo, di costituire un freno e un ostacolo importante per la decarbonizzazione. Infine, verranno promosse in modo concertato con la legge sul clima, delle nuove linee guida nazionali per le fonti rinnovabili che, minimizzando l’impatto sul territorio e sulla biodiversità, impongano alle Regioni di identificare sia le aree di massima protezione, sia le aree degradate su cui promuovere prioritariamente le istallazione di fonti davvero low carbon. One planet school: One Planet School è la nuova proposta del WWF per veicolare la sua ricchissima proposta educativa, in un’ottica di lifelong learning, per rafforzare l’identità e la centralità del progetto educativo quale motore e moltiplicatore della nostra azione. Il progetto prevede la realizzazione di una piattaforma digitale per la promozione di un ordinato sistema educativo e formativo, con una forte spinta verso l’innovazione, sui diversi temi trasversali, interdisciplinari e sinergici, della conoscenza e della conservazione attiva della natura. Tutto questo rivolgendosi a diversi target e cercando di incorporare nella School quanto di più avanzato e innovativo derivi dagli avanzamenti conoscitivi sul tema sia nelle scienze naturali che in quelle sociali. Obiettivo principale dell’iniziativa è quindi costruire un’identità unitaria di tutti i percorsi formativi di diverso ordine e grado supportati dal WWF, accrescere la riconoscibilità dell’organizzazione quale attore protagonista nell’ambito della formazione in campo ambientale, nell’ottica della migliore conoscenza oggi disponibile sulle tematiche relative alla relazione uomo – natura e contribuire alla formazione dei “moltiplicatori”. La proposta educativa del WWF è stata sempre caratterizzata da un’impostazione che tenesse ben conto di due aspetti centrali dell’educazione e della formazione: la complessità e l’interdisciplinarietà. Confermando e fornendo ulteriori contributi a questa impostazione, WWF One Planet School ambisce a presentare un taglio innovativo nel panorama delle iniziative educative e formative esistenti. L’idea di One Planet School nasce dalla riflessioni scaturite dalle tante attività sin qui realizzate, dalla necessità di avere tutti basi conoscitive fondamentali per interpretare al meglio la relazione esseri umani – natura, dalla necessità sempre più urgente di diventare concretamente “attori del cambiamento” e dagli straordinari avanzamenti conoscitivi che si sono avuti in tanti campi del sapere negli ultimi anni. Generazione mare: L’obiettivo approccio innovativo di Generazione Mare è quello di continuare a costruire in maniera partecipata una grande comunità di cittadini, istituzioni, enti che agiscano concretamente per la tutela della biodiversità dei nostri mari. La campagna Generazione Mare è stata avviata nel 2017 e proseguita nel 2018 con una serie di iniziative di successo quali il “Tour Spiagge plastic free”, la Settimana Blue Week e la creazione di WWF SUB. Per il 2020 l’obiettivo è di allargare esponenzialmente la Comunità aggregando nuove categorie da ingaggiare su obiettivi sfidanti e concreti. Non solo quindi “Spiagge plastic free” ma anche “Le Vele del Panda”, per i velisti che adotteranno tutte le buone pratiche di sostenibilità a bordo, la rete dei Comuni Plastic Free, per le amministrazioni virtuose sul fronte della riduzione dei rifiuti di plastica, la rete degli operatori turistici per il Whale Watching certificati, l’ampliamento dei Lidi balneari “Amici dei Parchi”, la rete degli alberghi che riducono la plastica monouso, la rete dei
comuni “Amici delle tartarughe” per i comuni che adotteranno specifiche misure di tutela sulle coste”: tutti accomunati dall’impegno concreto per la tutela dei mari e della biodiversità marina. Generazione mare è il primo grande programma WWF che ha saputo accogliere la sfida di proporsi come un’organizzazione che guida, accompagna ma soprattutto tende il testimone a forme di protezione, custodia e godimento del mare nuove, giovani e creative. Wildlife crime (wildlife practice): rafforzare la nostra capacità di analisi, intervento e partnership per la lotta ai crimini di natura. Uno dei grandi driver di perdita di biodiversità nel mondo è l’uso criminale delle risorse naturali, dal bracconaggio al commercio, dall’estrazione al commercio illegale. Questo tema riguarda anche il contesto italiano dove il bracconaggio, l’uso illegale di risorse naturali, il prelievo e il commercio di specie protette, la pesca IUU, sono molto più radicati e diffusi di quanto la nostra organizzazione sia fino ad oggi riuscita a dimostrare. E’ importante considerare che questo ambito offre un’importante opportunità di attivazione di volontari, cittadini ma anche professionisti e comunità di interesse a cui si accompagna una significativa capacità di raccolta fondi. In collaborazione con il nucleo operativo CITES dei carabinieri forestali si intende riattivare in seno al WWF Italia la capacity necessaria per affrontare in maniera più sistematica il pericoloso tema della lotta al wildlife crime. Tutte le attività si svolgeranno in collaborazione con il network degli uffici WWF europei che hanno scelto proprio nel wildlife crime il principale ambito di collaborazione transfrontaliera e di coordinamento di network , oltre che con la rete di guardie volontarie WWF, affiancate dalle nuove figure degli Assistenti Ambientali Antibracconaggio, e con il supporto di aziende leader nell’utilizzo dei droni in campo ambientale. Living rivers (freshwater practice): promuovere con azioni concrete e il coinvolgimento dei cittadini l’urgenza di recuperare la capacità degli ecosistemi fluviali di fornire benefici cruciali per noi e la natura. Numerosi studi segnalano come la conservazione della natura in tutte le sue forme e componenti non possa più prescindere dal ripristino di quanto è stato sino ad oggi compromesso. In questo scenario gli ecosistemi delle acque interne sono quelli che versano nel peggior stato di conservazione, e l’acqua costituisce un elemento naturale che concilia una serie molto ampia di interessi e risente di tutte le forme di impatto prodotte dall’uomo: inquinamento, cambiamento climatico, distruzione degli habitat. Solo il 41% dei nostri fiumi ha raggiunto il «buono stato ecologico», richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE) e ancor più grave è la situazione dei laghi, di cui solo il 20% è “in regola” con la normativa europea. La biodiversità acquatica è in forte crisi: il nostro patrimonio ittico, ad esempio, unico ed estremamente importante è costituito da oltre 100 specie, di cui però meno della metà sono autoctone (oltre il 50% sono specie aliene!) e di queste buona parte sono endemismi o sub endemismi. Purtroppo, nonostante questa situazione le nostre attuali istituzioni si stanno muovendo esattamente in senso contrario a quanto sarebbe necessario per, tutelare la biodiversità, mitigare il rischio idrogeologico e promuovere azioni di adattamento ai cambiamenti climatici (seguendo le Nature based Solutions).
La campagna Living rivers intende individuare e promuovere soluzioni per il recupero della funzionalità ecologica dei fiumi con opere di riqualificazione e rinaturalizzazione, in completo allineamento con l’analoga campagna Europea per la piena attuazione in Italia degli obiettivi relativi alla governance virtuosa su scala di bacino e della qualità delle acque stabiliti dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE. Zero net deforestation (forest practice) : contribuire nel mondo alla lotta alla deforestazione attraverso la riduzione dei nostri impatti sulle foreste del pianeta, azioni di sensibilizzazione e contributo a campagne di riforestazione. Nell’estate del 2019 la società civile è stata ancora una volta colpita dalla portata della distruzione delle foreste nel mondo, ma soprattutto della velocità con cui certi processi, innescati da una serie di fattori fra cui la nostra domanda insostenibile di prodotti derivati dalla conversione delle foreste, stiano erodendo il nostro futuro su questo pianeta. Dall’inizio dell’era dell’uomo il pianeta ha perso più del 70% della copertura di foreste che garantivano importanti processi ecologici. Oggi la distruzione delle ultime foreste è direttamente connessa alla crisi climatica in una sorta di disastro “circolare”, di un vero e proprio circolo vizioso. La distruzione delle foreste aumenta i cambiamenti climatici i quali a loro volta mettono a rischio i sistemi forestali che ospitano l’80% della biodiversità terrestre. Comportamenti responsabili verso le foreste del pianeta possono essere praticati attraverso: 1) il cambiamento dei nostri stili di consumo 2) riducendo l’impronta di aziende che presentano un’alta footprint forestale 3) rafforzando le normative e le direttive volte a ridurre l’importazione di prodotti responsabili di deforestazione nel mondo (legno, soya, carne, ecc..) 4) operando e promuovendo interventi di recupero e riforestazione. Dichiarando il proprio impegno nell’ambito della sfida internazionale “zero net deforestation” il WWF Italia intende intervenire su tutte e 4 le direttrici con misure ad hoc indirizzate a target diversi. E’ importante non dimenticare che questo ambito di conservazione ha delle forti potenzialità di raccolta fondi tra sostenitori abituali e non. Urban Nature e Green Cities: affermare che le politiche e gli investimenti pubblici nelle aree urbane non possono essere condizionate e determinate dalla monocultura edificatoria dei Piani casa o degli interventi di edilizia popolare, ma debbano considerare la profonda integrazione tra insediamenti umani e sistemi naturali, tra territorio artificializzato e aree verdi, tra reti di servizio per la città e reti ecologiche, rendendo evidente - ad esempio con un focus nell’ambito di Urban Nature 2020 sui corsi d’acqua urbani (intesi come corridoio ecologici) - come la pianificazione urbana debba e possa prendere in considerazione l’interrelazione tra territorio costruito, libero e aree naturali. Rendere così effettiva la capacità creativa, propria delle fitte relazioni esistenti nelle comunità urbane, nel sapere concepire e attuare una politiche e azioni innovative nell’adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, per la tutela e resilienza dei sistemi naturali, per la salute e il benessere delle popolazioni locali.
Sviluppo sostenibile ed economia circolare: valorizzare e approfondire le linee di intervento, gli strumenti e gli obiettivi indicati nella Roadmap per il Green New Deal, a partire dalla legge di bilancio 2020, per incalzare le istituzioni nella definizione delle priorità strategiche per il nostro Paese, sostenendo l’esigenza di un tavolo e/o di uno strumento di confronto permanente per la Giusta Transizione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in cui siano coinvolti anche gli attori sociali e della società civile, e che nello stesso tempo ridefinisca le stesse funzionai assegnate alla cabina di regia Benessere Italia. Chiedere, nel contempo, che vengano opportunamente valorizzati e innovati organismi e strumenti istituzionali innovativi, fortemente voluti o apprezzati dal WWF, quali il Comitato per il Capitale Naturale, l’introduzione degli Indicatori BES negli strumenti di programmazione economica, il catalogo dei sussidi ambientalmente favorevoli e dei sussidi ambientalmente dannosi. Contribuire al lavoro che il WWF svolge su scala globale per influenzare i modelli di business e i criteri decisionali che muovono i flussi economici e finanziari che incidono ormai su risorse e territori ad ogni scala e in ogni parte del mondo. Walk your talk (da sviluppare in collaborazione con i colleghi della Società Oasi): rendere il sistema delle oasi un network organico e integrato al programma dell’associazione, dove si fondano tutti i pilastri della missione del WWF, dalla custodia della biodiversità, alla sensibilizzazione dei cittadini, al coinvolgimento della società civile nelle azioni dirette. La protezione delle oasi del WWF, sia quelle delle società, sia le oasi più a indirizzo locale, sono il più grande progetto di conservazione dell’Associazione. In un anno in cui il wwf intende, utilizzando tutti gli strumenti, accendere i riflettori sull’urgenza di coinvolgere la società civile nella custodia della biodiversità, diventa ancora più importante garantire una perfetta integrazione tra attività del wwf, iniziative, messaggi, progetti e la rete delle Oasi. Nelle Oasi si devono realizzare in primis le best practices e le azioni che il WWF chiede ad un pubblico più vasto e a target specifici. In un’ottica di piacevole rendicontazione le Oasi devono in tutti i modi incarnare i valori del wwf e rappresentare nel modo più immediato possibile l’impegno dell’Associazione sui tanti temi che la caratterizzano. Le linee di lavoro e gli obiettivi 2020 Più in generale nel 2020, insieme allo sviluppo delle iniziative illustrate qui sopra, saranno mantenute le linee di lavoro individuate nel programma triennale. Si riportano di seguito gli obiettivi caratteristici per il 2020 per ciascuna linea di lavoro individuata nel programma triennale. Wildlife Aree protette:
Sostenere il completamento della governance del sistema delle aree protette e ottenere adeguati finanziamenti che siano indirizzati alla realizzazione di politiche di sistema per la tutela della biodiversità Adeguare la tutela della rete Natura 2000, secondo quanto richiesto dalla Commissione Europea anche rispetto alla corretta applicazione della Valutazione di Incidenza, a quello delle aree protette Portare a regime un sistema di Oasi WWF coerente, attivo e funzionale agli obietti di programma Wildlife Crime rafforzare la nostra capacità di analisi, intervento e partnership per la lotta ai crimini di natura, dal mercato di animali selvatici, a quello di specie esotiche, al commercio di legname e di avorio. Grandi carnivori Ridurre i conflitti con la popolazione orso marsicano attraverso la sperimentazione di nuovi strumenti e la sensibilizzazione comunità locali (progetto LIFE ARCPROM) Proseguire e Rafforzare le azioni di intervento per contribuire alla conservazione e migliorare l’accettazione del lupo in Italia. Contribuire alla conservazione dei rari felini selvatici italiani (gatto selvatico, lince) Strategia nazionale biodiversità Contribuire e sostenere la revisione e l’aggiornamento della strategia biodiversità italiana in modo che risponda in termini di obiettivi e concretezza alle indicazioni del New Deal for People and Nature e chiedere che venga impostata una Strategia nazionale che indichi le priorità di intervento all’orizzonte del 2030. Freshwater Living rivers Rafforzare e dare continuità alla campagna Living rivers per il recupero delle funzioni ecologiche dei fiumi cruciali per il nostro benessere e per la nostra sicurezza Mantenere il sostegno all’iniziativa One Million Ponds dedicate alla creazione di piccolo zone umide in collaborazione con i cittadini Sostenere la direttiva quadro acque a seguito della consultazione pubblica e del percorso di verifica voluto dalla CE e chiedere il rispetto in Italia degli obiettivi relativi alla governance su scala di bacino e al conseguimento del buono stato ecologico delle acque Oceans Pesca sostenibile Promuovere sistemi di cogestione della piccola pesca con pescatori, autorità e ricercatori per una pesca più sostenibile Promuovere migliori condizioni socio economiche dei pescatori artigianali attraverso la diversificazione delle attività e la promozione del pescato locale Ridurre i conflitti tra pescatori locali e popolazioni di cetacei Specie marine
Proseguimento del programma dedicato al monitoraggio dei nidi e recupero individui tartarughe marine Valutazione dell’impatto acustico sui cetacei del Mediterraneo Nord Occidentale (Dottorato di ricerca) Sviluppare e rafforzare le azioni per ottenere una maggiore tutela dei cetacei dal rischio collisioni del Mediterraneo Nord-occidentale a partire dall'area del Santuario Pelagos Diffondere buone pratiche che migliorano le probabilità di sopravvivenza post cattura degli squali Ridurre il bycatch e valutare il rischio di frode alimentare sul mercato di prodotti ittici. Attività di policy e advocacy per migliorare la gestione della pesca in Italia. Aree marine protette Promuovere una maggiore efficacia di gestione delle AMPs e SIC marini Consumo sostenibile di pesce Promuovere un consumo sostenibile di pesce a livello nazionale e internazionale con progetti finanziati e partnership aziendali. Plastica Realizzare azioni di indirizzo per un cambiamento negli stili di vita orientato alla riduzione dei consumi di plastica monouso e non necessaria e della dispersione di plastica nell’ambiente, con particolare riferimento al Mar Mediterraneo. Realizzare percorsi di accompagnamento di aziende selezionate per la riduzione della plastica (obiettivi di riduzione, riuso, riciclo, sostituzione) con lo sviluppo di webtool interattivi dedicati al monitoraggio e rendicontazione dei risultati. Contribuire e sostenere il corretto recepimento della direttiva europea SUP (Single Use Plastic) in Italia e monitoraggio delle nuove normative dedicate alla riduzione della plastica in natura. Aumentare la consapevolezza generale sulle conseguenze per l’ambiente e la salute dovute alla presenza di plastica nell’ambiente (indoor e outdoor), chiedendo la restrizione all’uso dei contaminanti tradizionali ed emergenti derivanti da attività umane. Promuovere attività di educazione attraverso l’erogazione di materiale educativo destinato alle scuole di ogni ordine e grado. Forests Zero net deforestation Chiedere strumenti di indirizzo per una corretta applicazione del Testo Unico foreste Avviare partnership con aziende leader per la riduzione della footprint forestale e la realizzazione di interventi di ripristino Sostenere il lavoro dell’Ufficio EPO per la promozione di una direttiva EU “deforestation free” Azioni di sensibilizzazione per la riduzione dell’impronta dei cittadini sulle foreste cruciali per gli equilibri della biosfera Food & agriculture
Biodiversifood: agricoltura e alimentazione Contribuire e sostenere la riforma della PAC post 2020 e la definizione del piano strategico nazionale per l’Italia Monitorare l’attuazione nuovo PAN pesticidi con particolare attenzione alla definizione delle misure per l’uso sostenibile dei pesticidi nei siti Natura 2000 e Aree protette. Promuovere modelli di agricoltura e di consumo sostenibili nelle aziende della filiera agroalimentare italiana (Barilla, Mutti). Promuovere l’incremento dei consumi a favore dei prodotti biologici per la tutela della salute degli ecosistemi e delle persone e una giusta transizione ecologica dell’agricoltura. Realizzare progetti pilota per la tutela degli insetti impollinatori. Climate and Energy From coal to clean energy Rilanciare le energie rinnovabili e contrastare il passaggio dal carbone al gas. Far diventare la Sardegna il laboratorio nazionale di sviluppo a carbonio zero, alternativo non solo al carbone, ma anche alla metanizzazione. A inizio 2020 uscirà uno studio promosso dal WWF per proporre uno sviluppo alternativo e il salto tecnologico. Dare concretamente avvio al Laboratorio per il Futuro di Brindisi, dopo la fase preparatoria e di consultazione degli stakeholder di quest’anno, in sinergia con una maggiore focalizzazione sui temi della salute. From Governance to Action Ottenere scenari pubblici condivisi (non elaborati da aziende) che fissino il percorso e gli step della decarbonizzazione, anche in connessione con il processo della Long Term Strategy italiana che verosimilmente proseguirà nel 2020, in quanto la bozza verrà presentata all’ultimo momento e senza adeguata consultazione. Dare attuazione al Piano nazionale Integrato Energia e Clima minimizzando i nuovi investimenti nel gas e rilanciando quelli in efficienza energetica e rinnovabili. Un banco di prova molto importante sarà il settore dei trasporti. Ottenere la progressiva ma rapida eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili, in connessione con un inizio di elaborazione sulla revisione della fiscalità in generale. Sostenere un ruolo tra i Paesi progressisti dell’Italia a livello europeo e globale, anche in vista della presidenza del G20 nel 2021. Incalzare il Ministero dell’Ambiente sul Piano Nazionale di Adattamento, anche in connessione con la Campagna Living Rivers. Governance Il WWF e l’Europa Sostenere con il Governo italiano l’azione e le richieste elaborate da WWF EPO sul Green Deal europeo Chiedere che il Ministero dell’Ambiente e le Regioni diano risposte alla CE sul completamento della rete Natura 2000, sulla designazione delle ZSC e sulla effettiva gestione dei siti comunitari Seguire il percorso per la definizione delle Linee Guida per la corretta applicazione della Valutazione di Incidenza
Monitorare e condizionare gli orientamenti istituzionali e le politiche dell’Italia sulla Direttiva Quadro Acque e sulla PAC post 2020 Educazione Scuola di Natura – One Planet School Realizzare azioni e strumenti diversificati per fasce d’età e tipologie di destinatari sul valore della biodiversità e sul New Deal for Nature and People Rafforzare a ampliare il messaggio di convocazione di soggetti esterni ad Urban Nature 2020 facendola diventare sempre più una Festa della natura in città aperta a tutti/e Caratterizzare Urban Nature 2020 con un possibile focus sulla convivenza tra insediamenti artificiali e reti ecologiche, partendo dalla convivenza con i corsi d’acqua WWF YOUng Proseguire lo sviluppo e il rafforzamento della rete YOUng per raggiungere gli obiettivi quantitativi e di attivazione concreta fissati dal programma triennale, in particolare sfruttando le fitte connessioni create con i movimenti FridaysForFuture e i nuovi volontari contattati in occasione del JovaBeachParty.
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