VOSTRO È IL REGNO DI DIO - CENACOLO GAM - G.A.M - Gioventù Ardente Mariana - Gioventù Ardente Mariana
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G.A.M. - Gioventù Ardente Mariana VOSTRO È IL REGNO DI DIO CENACOLO GAM DOMENICA 13 FEBBRAIO 2022 VI DEL TEMPO ORDINARIO
A Gesù per Maria Ave, Mamma, piena di grazia, Madre di Dio e della Chiesa INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo (At 2). Lettura corale 1 Vieni, Santo Spirito, Senza la tua forza, manda a noi dal cielo nulla è nell’uomo, un raggio della tua luce. nulla senza colpa. Vieni, padre dei poveri, Canto vieni, datore dei doni, 4 Lava ciò che è sordido, vieni, luce dei cuori. bagna ciò che è arido, Canto sana ciò che sanguina. 2 Consolatore perfetto Piega ciò che è rigido, ospite dolce dell’anima, scalda ciò che è gelido, dolcissimo sollievo. drizza ciò ch’è sviato. Nella fatica, riposo, Canto nella calura, riparo, 5 Dona ai tuoi fedeli nel pianto, conforto. che solo in te confidano Canto i tuoi santi doni. 3 O luce beatissima, Dona virtù e premio, invadi nell’intimo dona morte santa, il cuore dei tuoi fedeli. dona gioia eterna. Amen. Canto
VOSTRO È IL REGNO DI DIO Rosario e Parola di Dio dal Vangelo di San Luca 6,17.20-26 Meditiamo le beatitudini. Padre nostro... 1ª AVE MARIA Il quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e Sidóne. È il discorso del pianoro, l’equivalente del discorso della montagna di Matteo. Gesù è con i suoi discepoli: ecco la Chiesa, ecco l’uditorio di persone. La folla venuta dalle zone pagane desidera ascoltare Gesù perché comprende che lui solo ha parole di vita eterna. Ave, o Maria... Canto: Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei ciel; beati i perseguitati a causa della giustizia, beati i puri di cuore: vedranno Di! Beati voi, quando v’insulteranno, vi perseguiteranno a causa mia. Rallegratevi, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli! 2ª AVE MARIA Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: Quell’alzare gli occhi è il gesto della preghiera ed e il gesto dell’amore: Gesù li avvolge di amore in preghiera. Ave, o Maria... - Canto 3ª AVE MARIA Beati voi, poveri, perché vostro è il Regno di Dio. Beati: la beatitudine è la gioia che ha le dimensioni dell’eter- no. La prima beatitudine chiede umiltà, povertà e ab- bandono, caratteristiche della giovinezza. Il giovane è povero ed è questo che lo rende gio- vane, sa di non avere e quindi è tutto sospinto verso il fu- turo. Gesù non guarda la colo- ritura politica, non si interessa di politica, guarda il regno di Dio. Ave, o Maria... - Canto 3
4ª AVE MARIA Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Fame di giustizia, dice Matteo; fame di santità, di amore, di pace, di gioia; tutte situazioni di povertà. Dio vi sazierà. Ave, o Maria... - Canto 5ª AVE MARIA Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Adesso! In questa vita così breve piangerete. Ma sarete consolati, avrete il sorriso della gioia. Sarete consolati: Dio stesso vi consolerà. Ave, o Maria... - Canto 6ª AVE MARIA Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Dice Gesù: povertà, sopportazione, croce, fame, afflizione e persecuzione sono la sorte dei miei discepoli: condannano il vostro nome a causa mia. Gesù che è il centro di tutto, il punto nodale di tutto l’universo, lui stesso ha assunto questa condizione per noi, per la nostra salvezza. Ave, o Maria... - Canto 7ª AVE MARIA Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Quel giorno sarà un giorno di gioia, una gioia che ha un sobbalzo, che esplode. Vedete? Il Regno di Dio, il cielo. Come Gesù proietta sempre nel futuro e come il futuro illumina il pre-sente. La vostra ricompensa sarà gran- de: non potete immaginare quello che vi attende. Se noi potessimo vedere impaz- ziremmo di gioia. Ave, o Maria... - Canto 8ª AVE MARIA Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Quel guai in italiano significa minaccia. Ma in aramaico e in ebraico non è minaccia, è l’inizio del lamento funebre. Quando una persona moriva facevano il compianto, il lamento e le cosiddette “elegie funebri”. Le lamentazioni, incominciavano con la parola guai che vuol dire sciagura. L’avete già avuta la vostra soddisfazione: perciò guai a voi. Ave, o Maria... - Canto 4
9ª AVE MARIA Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Adesso siete pasciuti, avete tutto, ma poi soffrirete. Cioè di là sarà un capovolgimento di situazioni e di valori! Il riso, la vita facile, la dolce vita non ci sarà più perché avete già tutto. E in quel giorno piangerete. Ave, o Maria... - Canto 10ª AVE MARIA Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti”. Guai a chi ha cercato il successo e quelli che hanno cercato una posizione, guai ai carrieristi, guai a chi si è circondato di adulatori. I falsi profeti li adulavano, gli facilitavano tutto, li esaltavano. I veri profeti li calunniavano, li proscrivevano e maltrattavano; i veri annunciatori di Gesù non cercano gli applausi del mondo. Ave, o Maria... - Canto - Gloria. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente. Gesù, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: Beati voi, perché vostro è il Regno di Dio. 5
SALMO 1 LE DUE VIE DELL’UOMO SPUNTO DI MEDITAZIONE Beati coloro che, sperando nella croce, scesero nell’acqua del battesimo (da un autore del II secolo). CANTO Il Signore veglia sul cammin dei giusti il Signore veglia. E tu, Madre nostra Vergine Maria, guidaci a Gesù- TESTO DEL SALMO Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte. (Canto) - selà - Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere. (Canto) - selà - Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde; perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell’assemblea dei giusti. Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina. (Canto) - selà - DOSSOLOGIA Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo... LETTURA CON ISRAELE *Il salmo 1 parla di due strade aperte davanti a ogni uomo: una, conduce alla felicità, simboleggiata dall’albero verdeggiante; l’altra, conduce alla frustrazione, simboleggiata dalla «pula che il vento disperde». * Il salmo 1 faceva parte del Rituale dell’Alleanza e lo si cantava probabilmente alla Festa delle Tende, quando veniva rinnovata l’Alleanza con Dio. * Il salmo 1 è una prefazione a tutto il libro dei Salmi: parla di scontro fra il bene e il male (concretamente, il salmista parla di scontro tra i giusti e gli empi) con la vittoria finale del bene. (Canto) 6
LETTURA CON GESÙ * FLe Beatitudini (Luca 6,20-26), che riassumono tutto il pensiero e la predicazione di Gesù, cominciano con la stessa parola di inizio del salmo 1: «beati». * Gesù ha ripreso spesso l’immagine dell’albero che dà buoni frutti: «Ogni albero buono dà frutti buoni, ma l’albero guasto dà frutti cattivi» (Matteo 7,17). * Gesù stesso si è paragonato a una vite: «lo sono la vera Vite e mio Padre è il vignaiuolo» (Giovanni 15,1). * La corrente d’acqua viva che permette all’albero di verdeggiare, Gesù dice che è lo Spirito Santo: «L’acqua che io gli darò diverrà in lui sorgente d’acqua zampillante nella vita eterna» (Giovanni 4,14). (Canto) LETTURA GAM, OGGI * Il nostro tempo ha bisogno di giovani che siano come «alberi piantati lungo corsi d’acqua». * La gioventù d’oggi capisce che, senza Dio, la vita non ha senso, è vuota; con Dio, invece, l’esistenza umana diventa una splendida maturazione e realizzazione di vita, suggerita dall’immagine dell’albero. * Sotto la spinta dello Spirito Santo, qualche cosa nel mondo è in procinto di «maturare». La nostra terra giovanile darà il suo frutto: si va verso la «civiltà dell’amore», verso un mondo nuovo. * Tu puoi cominciare oggi stesso. Rifiuta il contagio del male; non battere la strada dei malvagi o della violenza. Prendi il tuo Vangelo (soprattutto San Giovanni) e meditalo ogni giorno, ogni notte. Vivere vuol dire scegliere. Ebbene, scegli Gesù. È lui la tua gioia. (Canto) 7
LA PAROLA Di PAPA FRANCESCO VOSTRO È IL REGNO DI DIO La pagina del Vangelo odierno ci invita dunque a riflettere sul senso profondo dell’avere fede, che consiste nel fidarci totalmente del Signore. Si tratta di abbattere gli idoli mondani per aprire il cuore al Dio vivo e vero; Egli solo può dare alla nostra esistenza quella pienezza tanto desiderata eppure difficile da raggiungere. Siamo chiamati alla felicità, ad essere beati, e lo diventiamo fin da ora nella misura in cui ci mettiamo dalla parte di Dio, del suo Regno, dalla parte di ciò che non è effimero ma dura per la vita eterna. Siamo felici se ci riconosciamo bisognosi davanti a Dio - e questo è molto importante: “Signore ho bisogno di te” - e se, come Lui e con Lui, stiamo vicino ai poveri, agli afflitti e agli affamati. Anche noi lo siamo davanti a Dio: siamo poveri, afflitti, siamo affamati davanti a Dio. Diventiamo capaci di gioia ogni volta che, possedendo dei beni di questo mondo, non ne facciamo degli idoli a cui svendere la nostra anima, ma siamo capaci di condividerli con i nostri fratelli. Su questo oggi la liturgia ci invita ancora una volta ad interrogarci e a fare verità nel nostro cuore. Le Beatitudini di Gesù sono un messaggio decisivo, che ci sprona a non riporre la nostra fiducia nelle cose materiali e passeggere, a non cercare la felicità seguendo i venditori di fumo – che tante volte sono venditori di morte – i professionisti dell’illusione. Non bisogna seguire costoro, perché sono incapaci di darci speranza. La Vergine Maria ci aiuti ad ascoltare questo Vangelo con mente e cuore aperti, perché porti frutto nella nostra vita e diventiamo testimoni della felicità che non delude, quella di Dio che non delude mai. 8
EDUCHIAMO COME DON CARLO DE AMBROGIO COME RICEVERE LE CRITICHE u Occorre che il ragazzo dimostri a chi lo rimprovera di aver capito il rimprovero e la critica. Un modo facile per farlo è quello di parafrasare quanto gli è stato detto: è come dirgli di aver ricevuto e captato perfettamente il messaggio e di averne preso nota. u Insegnategli a non voltare altrove la faccia ma a guardare bene in volto la persona che lo sta rimproverando. In questo modo il ragazzo dimostra che sta seguendo quanto gli vien detto. u Ditegli che non prenda per scherzo il rimprovero che gli vien rivolto. Lo scherzo in tal caso diventa fastidioso, anzi irritante. u Il ragazzo non deve insinuare che chi lo critica ha un motivo segreto per farlo. Ciò rivela in partenza una volontà assoluta di non accettare osservazioni e nemmeno sentire il rimprovero e la critica. «Mia madre mi ha allevato così: dominarsi, vincersi sempre più, accettare e ascoltare i rimproveri – scrisse un uomo nei ricordi della sua fanciullezza. –Bisogna che tu divenga un uomo e non cencio, e tu lo puoi, Francesco, mi ripeteva spesso. Non contavo che tre o quattro anni e già essa mi esercitava nel sacrificio». Santa mamma! Come Don Bosco, aveva innata l’arte di educare. u La trascuratezza di molti genitori, l’abuso della stampa, mostrano la necessità di unire le forze per conservare la fede e il buon costume nei giovani. 9
LA PAGINA DEI BUCANEVE IL VANGELO PER I RAGAZZI IL VANGELO della DOMENICA: 13 Febbraio 2022 San Luca 6,17.20-26 10
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GIOCO 10
UN RACCONTO PER TE IL GRILLO E LA MONETA Un saggio indiano aveva un caro amico che abitava a Milano. Si erano conosciuti in India, dove l’italiano era andato con la famiglia per fare un viaggio turistico. L’indiano aveva fatto da guida agli italiani, portando a esplorare gli angoli più caratteristici della sua patria. Riconoscente, l’amico milanese aveva invitato l’indiano a casa sua. Voleva ricambiare il favore e fargli conoscere la sua città. L’indiano era molto restìo a partire, ma poi cedette all’insistenza dell’amico italiano e un bel giorno sbarcò da un aereo alla Malpensa. Il giorno dopo, il milanese e l’indiano passeggiavano per il centro della città. L’indiano con il suo viso color cioccolato, la barba nera e il turbante giallo attirava gli sguardi dei passanti e il milanese camminava tutto fiero d’avere un amico così esotico. A un tratto, in piazza San Babila, l’indiano si fermò e disse: - Senti anche tu quel che sento io? Il milanese, un po’ sconcertato, tese le orecchie più che poteva ma ammise di non sentire nient’altro che il gran rumore del traffico cittadino. - Qui vicino c’è un grillo che canta, continuò, sicuro di sé, l’indiano. - Ti sbagli, replicò il milanese. Io sento solo il chiasso della città. E poi, figurati se ci sono grilli da queste parti. - Non mi sbaglio. Sento il canto di un grillo, ribatté l’indiano e decisamente si mise a cercare tra le foglie di alcuni alberelli striminziti. Dopo un po’indicò all’amico che lo osservava scettico un piccolo insetto, uno splendido grillo can- terino che si rintanava bron- tolando contro i disturbatori del suo concerto. - Hai visto che c’era un grillo? disse l’indiano. - È vero, ammise il milanese. Voi indiani avete l’udito molto più acuto di noi europei... - Questa volta ti sbagli tu, sorrise il saggio indiano. Stai attento... 11
L’indiano tirò fuori dalla tasca una monetina e facen-do finta di niente la lasciò cadere sul marciapiede. Immediatamente quattro o cinque persone si voltarono a guardare. - Hai visto? spiegò l’indiano. Questa monetina ha fatto un tintinnìo più esile e fievole del trillare del grillo. Eppure hai notato quante persone l’hanno udito? E noi, quanto siamo sensibili e attenti alla voce di Dio che parla nel silenzio del nostro cuore “come il mormorìo di vento leggero?”. PREGHIERA DELLE BEATITUDINI Beati quelli che tu inviti, o Signore, al Cenacolo del Regno! Signore Gesù che hai detto: "Beati i poveri, perché di essi è il Regno dei cieli", donaci lo spirito di povertà e di umiltà. Signore Gesù che hai detto: "Beati quelli che piangono, perché saranno consolati", insegnaci a condividere le lacrime dei fratelli. Signore Gesù, che hai detto: "Beati i miti, perché possederanno la terra", donaci un cuore dolce e umile come il tuo. Signore Gesù che hai detto: "Beati quelli che hanno fame e sete, perché saranno saziati" donaci un'anima assetata di giustizia e di amore. Signore Gesù che hai detto: "Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia", apri i nostri cuori all'amore dei fratelli. Signore Gesù che hai detto: "Beati i cuori puri, perché vedranno Dio", illumina i nostri occhi con la tua luce e rendici veri figli dell'Immacolata, tua Mamma e Madre della Chiesa. Servo di Dio don Carlo De Ambrogio 12
IL SANTO ROSARIO MISTERI DELLA GIOIA 1 Primo mistero della gioia: L’Annunciazione dell’angelo a Maria Vergine. Il sesto mese, l’Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittadina di Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine fidanzata a un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide. Il nome della vergine era Maria. (Lc 1,26-27). * Ognuno di noi ha bisogno di pregare, come il nostro corpo ha bisogno di ossigeno. Padre nostro - Dieci Ave Maria - Gloria - Canto. 2 Secondo mistero della gioia: La visita di Maria Vergine alla cugina Elisabetta. Maria partì entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Appena Elisabetta intese il saluto di Maria, il bimbo trasalì nel suo seno ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo. (Luca 1,39-41). * Con la preghiera, la gloria del Cristo Risorto -sepolta in noi dal battesimo- avvampa e può irradiare tutto il nostro corpo. 3 Terzo mistero della gioia: La nascita di Gesù a Betlemme. Mentre erano a Betlemme si compì il tempo in cui Maria doveva avere un bimbo. Dette alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in pannolini e lo mise a giacere in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro negli alloggi. (Lc 2, 6-7). * Ognuno di noi è stato creato es- senzialmente per adorare Dio e per vivere in comunione con i nostri fratelli uomini: il fine per il quale ogni uomo nasce è di “amare e far amare Dio, di conoscere e far conoscere Dio”, cioè di rendere culto a Dio. 4 Quarto mistero della gioia: La presentazione di Gesù Bambino al Tempio. Maria e Giuseppe portarono il bimbo a Gerusalemme per presentarlo al Signore, conforme a quanto è scritto nella Legge del Signore. (Lc 2,22-24). * Solo chi ama, prega; e solo chi prega, ama. 5 Quinto mistero della gioia: Il ritrovamento di Gesù fra i dotti nel Tempio. Ogni anno i suoi genitori andavano a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando Gesù ebbe dodici anni, salirono con lui, come al solito, per la festa.(Lc 2,41-42). * Chi prega è un individuo che attende pazientemente, in silenzio, che il Volto bellissimo e amorevole di Dio splenda su di lui e si riveli agli occhi del suo cuore. Il pregare diventa allora una lunga attesa di raccoglimento, pervaso da un intenso desiderio di vedere il volto del Padre che è nei cieli. 13
IL PIÙ BEL CANTO DI RINGRAZIAMENTO Alterna a ogni strofa il ritornello: Ave, Mamma, tutta bella sei come neve al sole; il Signore è con te, piena sei di grazia e d’amor. L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore perché ha guardato l’umiltà della sua serva D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele suo servo ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. *********************************** CONSACRAZIONE ALLA MAMMA CELESTE Ave, Mamma, piena di grazia, Madre di Dio e della Chiesa, noi ci consacriamo al tuo Cuore Immacolato e Addolorato. Tienici sempre amorosamente per mano. *********************************** A cura delle Figlie della Madre di Gesù del Movimento G.A.M. - Todocco - www.gamfmgtodocco.it su testi del Servo di Dio don Carlo De Ambrogio (1921-1979)
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