VERBALE DELLA RIUNIONE DEL COMITATO DIRETTIVO ISTREVI
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ISTITUTO STORIA DELLA RESISTENZA E E DELL’ TÀ CONTEMPORANEA DELLA PROVINCIA DI VICENZA “ETTORE GALLO” Associato all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (già INSMLI) Contra’ Santa Corona, 6 - 36100 Vicenza VERBALE DELLA RIUNIONE DEL COMITATO DIRETTIVO ISTREVI Vicenza, 14 dicembre 2020 La riunione si apre alle ore 17 e si svolge in streaming per il rispetto della normativa anti Covid-19. Sono presenti: Stefano Fracasso, Giorgio Sala, Alba Lazzaretto, Antonio Spinelli, Renato Camurri, Marina Cenzon, Giorgio Fin, Luciana Giuriolo, Massimiliano Marangon, Mary Pilastro, Carla Poncina, Paolo Pozzato, Giuseppe Pupillo, Giovanni Tessari, Francesco Tessarolo, Silvano Veronese, Elvio Bissoli (segretario). Assenti giustificati: Federico Zanolo Assenti: Danilo Andriollo, Francesco Binotto, Livio Bortoloso, Igino Canale, Maurizio Dal Lago, Maria Pia Mainardi, Ferdinando Offelli, Paolo Tagini, Antonio Trentin. L’Ordine del Giorno prevede: 1. Comunicazione del nuovo Presidente prof. Stefano Fracasso 2. Nuova edizione del Premio Gallo 3. Nuove iniziative scientifiche 4. Varie ed eventuali. Fracasso: Ricorda le numerose iniziative promosse, non solo da parte dell’Istrevi, nelle ultime settimane sui temi dell’antifascismo e sulle nuove interpretazioni dei totalitarismi europei, che hanno coinvolto con successo anche le scuole e gli insegnanti. Riconosce che, dalla lettura dei bilanci e dal primo confronto con il Direttore e alcuni membri del Comitato Scientifico, le risorse finanziarie dell’Istituto sono state gestite con grande accortezza e intelligenza. Ora è necessario dare indirizzi per affrontare nuovi temi e i conseguenti aspetti organizzativi, non ultimi quelli riferiti alla nuova edizione del Premio Gallo e alle necessarie integrazioni del Comitato Scientifico dopo le ultime defezioni. Pozzato: In merito al Premio Gallo riassume le difficoltà intercorse nell’ultima edizione, quali le dimissioni del presidente della giuria, purtroppo comunicate tardivamente, e l’impossibilità di organizzare la cerimonia di premiazione a causa dell’epidemia di Covid- 19. Comunica la disponibilità, considerando l’età avanzata di Lorenza Carlassare, del prof. Fulvio Cortese, ordinario di Diritto Amministrativo all’Università di Trento, ad assumere la presidenza e a scegliere i componenti della giuria della prossima edizione del Premio. Invita a valutare, come già emerso nei precedenti Direttivi, la possibilità di privilegiare, per le edizioni riservate agli studi di diritto, le tematiche costituzionali – più rispondenti alle finalità e agli indirizzi dell’Istituto - rispetto a quelle penali o di procedura penale. Verbale del Comitato Direttivo 14 dicembre 2020 pagina 1 di 7
Cenzon: Propone di rimediare in qualche modo al mancato riconoscimento tangibile per gli esaminatori dei testi inviati nella passata edizione del Premio Gallo, dovuto alle difficoltà di organizzare, nonostante l’impegno non indifferente, la tradizionale cerimonia pubblica di premiazione. Ritiene sia necessario rispettare pienamente la volontà della famiglia Gallo per quel che riguarda gli indirizzi storico-giuridici del premio. Poncina: Comunica che Donata Gallo, ripetutamente, ha chiesto che si rispettasse l’alternanza della formula del Premio, in considerazione della figura del padre, grande giurista, e nella considerazione che esiste uno slittamento tra l’ambito storico e quello giuridico, come dimostrato anche da alcune tesi pervenute negli scorsi anni riguardanti i temi delle leggi razziali e delle persecuzioni. In merito al riconoscimento del lavoro dei giurati ritiene giusto inviare, anche se in ritardo, un presente come è sempre stato fatto a conclusione delle edizioni precedenti. Fracasso: Raccoglie tre indicazioni finora espresse. Innanzitutto il rispetto della volontà della famiglia per la prossima edizione del Premio Gallo, onorando quanto espresso in merito all’alternanza, almeno sino a quando il Premio si svolgerà grazie al lascito. La seconda riguarda la futura presidenza della giuria con la disponibilità manifestata dal prof. Cortese che garantisce, con tutto il rispetto e il riconoscimento per l’impegno della professoressa Carlassare, un’impostazione proiettata nel tempo. In merito al riconoscimento dell’Istituto per il lavoro svolto dalla giuria nell’edizione precedente è necessario inviare al più presto un omaggio ai componenti. A conclusione della disponibilità finanziaria del lascito della famiglia Gallo si dovranno assumere le decisioni relative al proseguimento del Premio Gallo e all’indirizzo prevalente da dare, ma oggi è necessario organizzare la prossima edizione che, per la sua risonanza nazionale, ha assunto una particolare autorevolezza che deve essere tutelata. Camurri: Sottolinea l’importanza di aprire quanto prima il dossier del futuro del Premio Gallo per non trovarsi impreparati alla conclusione naturale del lascito della famiglia e poter dare continuità al Premio secondo le modalità che verranno decise. Esaurita la discussione sul punto all’ordine del giorno relativo al Premio Gallo l’Assemblea affronta il tema delle iniziative scientifiche dell’Istituto. Lazzaretto: Ricorda che nell’ultimo Direttivo era emersa l’esigenza di aggiornare la storia della Resistenza vicentina alla luce degli studi e delle pubblicazioni più recenti, proposta che è stata condivisa dal Comitato Scientifico che, non appena potrà riunirsi, analizzerà compiutamente il progetto e le modalità di realizzazione. Camurri ha già esposto le sue proposte nel corso dell’Assembla dei Soci del 29 ottobre 2020 (v. Allegato n. 3 del relativo verbale), mentre Giuseppe Pupillo ha proposto una ricerca, da affidare a Silvano Veronese, sulla storia del Sindacato a Vicenza riferita, in particolare, agli ultimi anni sessanta. Alla luce di queste iniziative quanto mai impegnative permane il problema dell’attuale ridotta composizione del Comitato Scientifico e avanza la proposta al Direttivo di supplire alle assenze che si sono determinate, anticipando l’integrazione senza dover attendere la naturale scadenza delle cariche, prevista nella prossima primavera, fermo restando il ricorso ad esperti esterni per l’attuazione dei progetti più importanti. Camurri: Si rimette alle decisioni del Direttivo e concorda con Lazzaretto sull’attuale situazione imbarazzante del Comitato Scientifico ridotto a soli quattro membri. Ritiene che oggi sia il momento più propizio per inserire energie nuove nel Comitato, investendo – sin dal prossimo gennaio - su giovani studiosi, già in possesso di notevoli competenze, in prospettiva dell’attività dell’Istituto nei prossimi anni. Verbale del Comitato Direttivo 14 dicembre 2020 pagina 2 di 7
Fracasso: Riconosce che la proposta di aggiornare la storia della Resistenza vicentina, sotto tutti i suoi aspetti, è di alto livello e che può trovare tutti d’accordo, pertanto propone che il Comitato Scientifico cominci a lavorare su questo progetto individuando anche le risorse di cui l’Istituto debba avvalersi. Si dichiara d’accordo con la proposta di integrare nella sua pienezza il Comitato ancor prima della sua scadenza naturale, richiedendo agli attuali membri di indicare i criteri da adottare per individuare i nuovi componenti necessari in modo che il prossimo Direttivo possa discutere e condividere i requisiti che l’Istituto ritiene necessari per ricoprire le cariche richieste. Lazzaretto: Esprime il suo assenso alla proposta del Presidente Fracasso. Pupillo: Ritiene opportuna una riunione del Comitato Scientifico, possibilmente in presenza, per programmare il lavoro che appartiene proprio al Comitato. Lazzaretto: Si dichiara d’accordo con l’invito espresso da Pupillo riconoscendo la necessità di un confronto vis-à-vis, tanto più che le ricerche da fare impegneranno l’Istituto per anni per cui si dovranno suddividere gli incarichi, individuare i gruppi di lavoro e le risorse economiche da destinare. Informa che la scorsa settimana si è svolta in Biblioteca Bertoliana una riunione con l’Accademia Olimpica e la Presidente della Bertoliana per organizzare la settimana della Memoria che il Comune si è impegnato a sostenere anche economicamente. L’Istituto potrebbe essere coinvolto e condividere alcune iniziative, ad esempio quella riguardante delle uscite verso i luoghi della memoria, in modo che gli studenti scelti possano fisicamente confrontarsi con essi, come la Risiera di San Sabba, il Binario 21, la Villa di Vo’ o il campo di concentramento a Tonezza. Fracasso: Condivide la proposta di collaborazione con l’Accademia Olimpica e la Biblioteca Civica Bertoliana. Pupillo: Propone di aggiungere ai luoghi della memoria anche Via Fratelli Albanese, nella “Villa Triste” dove operava la terribile banda Carità e dove sono passati tantissimi resistenti vicentini – compreso Ettore Gallo – per essere poi trasferiti a Palazzo Giusti a Padova. Lazzaretto: Ritiene ottima l’idea di Pupillo e precisa che il progetto prevede la produzione di brevi filmati da mettere a disposizione delle scuole, in modo che gli studenti possano vedere on-line i luoghi della memoria scelti, compreso Palazzo Giusti a Padova che conserva una lapide riportante i bellissimi versi di Egidio Meneghetti. Cenzon: Sottolinea che, con questa prospettiva, ha lavorato molto con gli studenti ricostruendo i percorsi della Resistenza e per la collocazione delle pietre d’inciampo. In merito alla collocazione di “Villa Triste” in Via Fratelli Albanese purtroppo non c’è concordanza sulla sua esatta collocazione e, pertanto, sarebbe necessario individuare con precisione l’edificio. Veronese: Ricorda che Pio Serafin ha scritto più volte su “Villa Triste”, da dove è fuggito Dino Carta, e sicuramente è in grado di sciogliere i dubbi sulla sua collocazione. Fin: Propone che, nella scelta dei luoghi della memoria all’interno della Città, sia recuperato un ricordo oggi trascurato, quello di Silvio Apolloni, ucciso per rappresaglia nel campo di Tiro a Segno sulla Marosticana nell’aprile del 1944, al quale è dedicato un busto e una lapide collocati in quella che è stata la sua abitazione nel quartiere di Santa Lucia. Il Verbale del Comitato Direttivo 14 dicembre 2020 pagina 3 di 7
sovrapporsi della ricorrenza della sua morte con le celebrazioni del 25 aprile ha via via trascurato il dovere di rendere omaggio e dare dignità alla figura di questo giovane, primo martire della Resistenza vicentina. Lazzaretto: Precisa che le iniziative presentate riguardano la settimana della Memoria, riferite particolarmente alle persecuzioni degli ebrei internati. Gli altri luoghi emersi da questa discussione sicuramente potranno far parte di un progetto più ampio dell’Istituto e proiettato nel tempo. Camurri: Condividendo la validità dello strumento informativo ed educativo adottato per la settimana della Memoria, pensa che in prospettiva questo potrebbe essere applicato anche per le prossime iniziative legate a Toni Giuriolo, sia per quanto riguarda Vicenza che Arzignano, con il sogno di poter coinvolgere anche il CAI vicentino per ricostruire il percorso a piedi che lui fece nel giugno del 1944, dopo il rastrellamento, da Malga Fossetta a Campogrosso. Tessarolo: Richiama uno dei pochi pregi di questo periodo che stiamo vivendo, la valorizzazione del sistema audiovisivo, un format che può essere riproposto anche in seguito per tutti i luoghi della memoria che abbiamo nella nostra Provincia, dove sceneggiatori e registi siano gli stessi studenti, sulla base di requisiti minimi da indicare, come la durata o i riferimenti storici. Pupillo: Condivide pienamente quanto detto da Tessarolo mentre, per quanto riguarda le iniziative per la giornata della Memoria ritiene opportuno coinvolgere Paolo Tagini. Rinnova l’invito a Veronese a coordinare la ricerca sulle lotte sindacali degli anni Sessanta nella nostra Provincia, in particolare quelle dei tessili e dei metalmeccanici. Veronese: Propone che, oltre ai luoghi della memoria riferiti alla persecuzione degli ebrei, l’attenzione venga posta a tutti quei luoghi dove si sono svolti i principali eventi della Resistenza nel vicentino, come la Pellizzari e il Castello di Arzignano, teatri delle feroci rappresaglie contro gli operai in sciopero, dei Martiri di Bassano del Grappa o dei Dieci Martiri di Vicenza. Sottolinea la difficoltà personale di ricostruire le vicende sindacali proposte da Pupillo, avendo consegnato il materiale documentario in suo possesso alla Fondazione Nordera intenzionata a organizzare un archivio delle lotte operaie di quegli anni e ritiene che questo progetto sia materia propria degli da storici e non può basarsi solo sulla memoria, peraltro indebolita, dei pochi protagonisti sopravvissuti. Fracasso: Raccoglie le indicazioni di Pupillo e Veronese demandando al Comitato Scientifico l’individuazione, per i prossimi anni, dei progetti di ricerca riguardanti la Resistenza vicentina e le lotte sindacali e operaie, nonché i soggetti da incaricare e le collaborazioni necessarie. Spinelli: Ricorda che le proposte didattiche presentate dall’Istituto per i PCTO prevedono la realizzazione di video sui luoghi della memoria e sui protagonisti della storia vicentina. Ricorda altresì che, già nel 2008, insieme a Paolo Tagini era stato proposto al Comitato Scientifico di creare un Centro Studi sull’internamento e la deportazione e un relativo portale. L’iniziativa è stata approvata poi dal Direttivo Istrevi1, per cui sarebbe da riprendere questo progetto che prevede il Centro come costola dell’Istituto, non duplicato o separato 1 https://www.istrevi.it/ark/verbali/20081111-ISTREVI-comitato-scientifico.pdf Verbale del Comitato Direttivo 14 dicembre 2020 pagina 4 di 7
da esso, dedicato ad approfondire e aggiornare la storia vicentina e veneta su questi aspetti e che potrebbe anche essere allargato alle vicende degli IMI 2. Cenzon: Appoggia quest’ultima ipotesi di lavoro che – di fatto - non rappresenta una novità nell’impegno dell’Istituto in quanto, attraverso il sito si può venire a conoscenza del lavoro già fatto da Spinelli e Tagini. Fracasso: Propone di inviare una copia ai membri del Direttivo di quanto presentato al Comitato Scientifico da Spinelli e Tagini in modo che in una prossima riunione si possa discutere compiutamente del progetto, affrontando anche il tema della didattica, aspetto molto importante, soprattutto alla luce dei mezzi attualmente impiegati e alternativi agli incontri in presenza. Camurri: Ricorda, anche se non in dettaglio, i passaggi relativi alla proposta della costituzione del Centro e ritiene sia una buona idea, suggerendo che un’iniziativa del genere possa avere un suo spazio nella rete italiana delle istituzioni che si occupano dell’ebraismo, diventando un valore aggiunto per l’Istrevi. Il Centro dovrebbe avere un raggio d’azione perlomeno regionale per raggiungere un valore e una consistenza, considerando che internamento e deportazione di ebrei nel vicentino hanno visto numeri limitati. Poncina: Fa presente che, oltre i deportati ebrei, sugli internati politici esiste un ampio lavoro di Tessari che, da anni, raccoglie storie e vicende, accompagna i giovani al campo di concentramento di Mauthausen. Pertanto è necessario, accanto alle ricerche relative alla deportazione ebraica, ampliare quelle relative alle deportazioni politiche nel vicentino che presentano numeri ben più alti. Marangon: Domanda se in ambito regionale non esista già qualcosa di analogo a quanto proposto da Spinelli, ad esempio a Venezia dove la persecuzione è stata ben più consistente, anche per non creare rivalità o incomprensioni. Spinelli: Precisa che le ricerche condotte con Tagini riguardano gli ebrei stranieri, mentre riconosce che sulle comunità ebraiche esistono istituzioni a Padova e Venezia che se ne occupano ampiamente, nonostante questo non crede possano sorgere problemi. La riunione si conclude alle ore 18.30 Il Presidente Il Direttore Stefano Fracasso Marina Cenzon Il verbalizzante Elvio Bissoli 2 Vedi Allegato al presente verbale Verbale del Comitato Direttivo 14 dicembre 2020 pagina 5 di 7
ALLEGATO Proposta di costituzione di un “Centro italiano per lo studio dell’internamento civile fascista” Al Prof. Giovanni Favero, Responsabile Comitato Scientifico ISTREVI Al Comitato Scientifico ISTREVI Proponenti: Prof. Antonio Spinelli, Dott. Paolo Tagini La storia Dall’entrata nel secondo conflitto mondiale dell’Italia all’8 settembre 1943, la Provincia di Vicenza fu la provincia italiana che ebbe il maggior numero di ebrei stranieri internati “liberi”. Sparsi in 28 comuni della provincia, furono costretti dalle autorità fasciste alla residenza coatta più di 600 ebrei di varie nazionalità (soprattutto Croati, Tedeschi e Polacchi). Dopo l’occupazione tedesca, la maggior parte di loro lasciò precipitosamente il domicilio obbligato che per alcuni, considerando ben peggiore la persecuzione attuata dai nazisti, era sembrato fino ad allora quasi una sorta di rifugio. Dopo il generale ordine d’arresto, diramato il 30 novembre ’43 dal ministro dell’Interno RSI Buffarini Guidi, quasi cinquanta fra ebrei ex internati ed ebrei italiani furono catturati nel vicentino dalle milizie repubblichine, portati al campo di internamento, che nel frattempo era stato predisposto a Tonezza del Cimone nell’edificio della “Colonia Alpina Umberto I”, dove rimasero dal 20 dicembre 1943 al 30 gennaio 1944, e infine consegnati ai tedeschi che li deportarono ad Auschwitz. I comuni del vicentino non “ospitarono” solo ebrei stranieri, ma, sebbene in numero minore, anche civili appartenenti a stati in guerra e nemici dell’Italia. La proposta L’internamento nel vicentino, ormai da un paio d’anni, è oggetto di ricerche approfondite da parte di Paolo Tagini e di Antonio Spinelli. Entrambi, quasi contemporaneamente, si sono trovati a studiare il fenomeno, nelle fonti archivistiche conservate all’Archivio di Stato di Vicenza, nelle carte dell’Archivio Centrale di Stato a Roma, nei documenti degli archivi comunali, senza tralasciare la ricerca di testimonianze orali nei paesi che videro la presenza degli internati. Il lavoro di questi due studiosi ha dato risultati apprezzati sia dalla critica storiografica sia dal pubblico “non addetto ai lavori”. In particolare quest’ultimo, in diversi casi riscontrati nelle locali presentazioni delle ricerche, ha potuto riscoprire nomi, vicende, ricordi, che in qualche modo, se non dimenticato, aveva mantenuto solo nella propria intima memoria. I prodotti della ricerca di Tagini e Spinelli si riassumono nella monografia Le poche cose. Gli internati ebrei nella provincia di Vicenza (1941-1945) edito nel 2006 da Cierre edizioni per conto dell’ISTREVI, nella mostra fotografica e documentaria itinerante “Dal rifugio all’inganno”. Storie di ebrei internati nella provincia di Vicenza, nel sito internet https://www.internamentoveneto.it/, fino al recentissimo libro pensato per la didattica nelle scuole medie-superiori edito dal Centro Studi Berici sempre per conto ISTREVI, Dal rifugio all’inganno. Un’unita’ di apprendimento sull’internamento degli ebrei in provincia di Vicenza. Verbale del Comitato Direttivo 14 dicembre 2020 pagina 6 di 7
Per quanto riguarda lo studio del fenomeno nel vicentino si può affermare senza dubbio che esso sia oggi molto soddisfacente anche confrontandolo con quello che si è sviluppato in altre province. Ma a questo punto, espandendo sempre più la ricerca, è nata l’esigenza di far confluire tutti i nuovi materiali, le forze, le idee e le attività in un luogo, un posto, un centro che permetta di lanciare lo sguardo oltre l’ambito provinciale. Già nel sito https://www.internamentoveneto.it/ Antonio Spinelli ha cominciato ad inserire dati a livello regionale: ora sarebbe necessario allargare lo sguardo. Si potrebbe pensare ad un centro regionale ma proponendo invece un Centro Studi italiano questo permetterebbe di studiare fatti e processi che sono comprensibili solo a livello nazionale, guardando alla complessità di tutto il fenomeno internamento. Senza parlare del fatto che le storie di molti internati nel Veneto sono intrecciate con altri luoghi italiani, europei o addirittura extraeuropei. Sia Tagini che Spinelli ritengono che il centro possa essere sviluppato all'interno dell'ISTREVI (magari diventandone una sezione), sia per i contenuti condivisi sia per l'appoggio che può dare l'Istituto, per la logistica ecc. Allo stesso tempo, l’ISTREVI, grazie al Centro, potrebbe avere l’occasione di diventare un luogo di sicuro riferimento per tutti gli studiosi italiani del settore (ma non solo). Gli obiettivi (anche con disponibilità di usufruire di spazi appositi) Raccogliere tutto ciò che è possibile con le forze e i tempi opportuni in termini di documenti, video, lettere, diari, testimonianze ecc, ecc. Da questo punto di vista non si è a digiuno anche se molto è ancora da fare. Ovviamente il Centro dovrebbe avere e mettere a disposizione anche una serie di studi sull'internamento a livello internazionale, nazionale e locale. Avendo uno spazio grande si potrebbe dare ospitalità permanente alla mostra (Dal rifugio all’inganno...) e le scuole potrebbero venire a visitarla (con biglietto d'ingresso e possibilità di avere qualche entrata per poter poi far qualcosa in termini di acquisti). All’occorrenza servirebbe un PC. Non ci si può sostituire agli archivi ma è opportuno dare la possibilità a studiosi, insegnanti, cittadini interessati a venire e fare una ricerca. Se non si avesse tutto questo (almeno non nell'immediato) Spinelli e Tagini possono mettere a disposizione i loro recapiti e lavorare così come si può. Creare immediatamente una rete con gli Istituti veneti e italiani, nonché con esperti internazionali (Klaus Voigt, C. Spartaco Capogreco; poi in USA, Israele ecc). Con loro bisognerebbe tentare di mettere in comune studi e materiali. A loro volta, Tagini e Spinelli dovrebbero continuare ad approfondire ciò che va ancora capito e detto (quindi telefonate, viaggi, email, tutto il possibile per la ricerca dei testimoni, degli ex internati ecc...). Ci si immagina che l'obiettivo del Centro sia anche quello di completare o almeno far avanzare la ricerca avviata. Organizzare corsi, convegni, giornate di celebrazione e ricordo insieme ad attività di sensibilizzazione. Implementare l'accesso via web al sito con più materiali. Pubblicare, anche in formato web (es. pensare ad un bollettino semestrale o annuale in cui pubblicizzare attività, segnalare studi del Centro) Infine, trovare persone interessate a dare una mano (gratuitamente). Si rimette al Comitato Scientifico ISTREVI il parere in proposito. Cordialmente Antonio Spinelli, Paolo Tagini Verbale del Comitato Direttivo 14 dicembre 2020 pagina 7 di 7
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