Verbale della 54a Assemblea ordinaria dei delegati della FSP del 30 giugno 2018

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Verbale dell’AD
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Verbale della 54a Assemblea ordinaria dei delegati della FSP
del 30 giugno 2018
Ore 10.00 – 16.00, Hotel Ador, Berna

ELENCO DEI PRESENTI

Comitato direttivo: Yvik Adler (co-presidente), Stephan Wenger (co-presidente), Jacqueline Frossard,
Hanspeter Gubelmann, Samuel Rom, Sébastien Simonet

Delegati:
AFP/FPV: Stéphanie Buri                                psy4work.ch: scusato
AFP/FPV: Mariane Chassot                               RR: scusato
AFP/FPV: Marine Cornu                                  SAGKB/GSTIC: scusato
AGPsy: Loïc Deslarzes                                  SASP: Anne Potterat
AJBFPP: Joanne Bussat                                  SFDP: Valeria Gamper-Messaretz
AJBFPP: Simone Montavon Vicario                        SGGPsy/SSPsyS: Wim Nieuwenboom
ANPP: Sandrine Fardel                                  SGIT: Annette Glaser
ANPP: Tamara Ventura-Vercher                           SGLP: Martin Riem
APPOPS-SPPVP: Raouf Maherzi                            SGPO: scusato
APVs/APW: Amélie Bonvin-Risso                          SGRP/SSPL: Stefan Schmalbach
APVs/APW: Seraphina Zurbriggen                         SGVT-SSTCC: Giulia Bignasca
ASPCo/SVKoP: scusato                                   SKJP/ASPEA: Philipp Ramming
ASPSC/SPVKS: Ursula Pasini                             SPK: Roland Straub
ATP: Eleonora Fontana                                  SSCP: Markus Baumann
ATP: Giovanna Mion                                     SSS: scusato
AVM-CH: Manuel Niethammer                              SVG: Babs Schmidt
AVP: Philippe Golay                                    SVKP/ASPC: Christopher Schütz
AVP: Anna Kinal Garcia                                 SVNP/ASNP: Thomas Kaufmann
AVP: Olivier Martin                                    SVNP/ASNP: Sabrina Müller
ghyps: Jacqueline Blumenthal                           Systemis: Stephanie Rösner
IBP: Esther Maria Brütsch                              VAP: Jacqueline Hauswirth
IIPB: scusato                                          VBP: Martin Wiedmer
NWP/RPPS: Linda Rezny                                  VfV/SPC: Patrick Müller
NWP/RPPS: Carola Smolenski                             VIPP: Stefan Caduff
OSPP: Brunhilde Edelmann                               VNP.CH: scusato
pca.acp: Karl Dülli                                    VPB: Markus Polz
pca.acp: Paula Ritz                                    VSP: Franz Schlenk
PDH: scusato                                           ZÜPP: Bettina Schindler
PPB: Diana Vorpe                                       ZÜPP: André Widmer

Segreteria generale: Sabine Schläppi (segretaria generale), Snezana Blickenstorfer, Muriel Brinkrolf,
Christian Hofer, Bébé Massamba, Olivier Rüegsegger, Andrea Schönhofer, Sandra Sulja, Philipp Thüler
(verbale)

Ospiti: Matthias Kliegel (punto 2); Helene Kindle (presidente CdG), Christoph Pally, Markus Hartmeier,
Julien Perriard (membro CdG); Susanna Stauber (Fachgruppe PT); Katharina Müller (RK); Alessia Bar-
getzi, Noemi Walder (psyCH)

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1.   SALUTO
     Yvik Adler apre i lavori della 54a Assemblea ordinaria dei delegati della FSP. Invita tutti, in particolare le
     donne, a farsi notare distintamente per avere la parola, cosa che a quanto pare non ha ben funzionato
     in occasione dell’ultima CP.
     Stephan Wenger sottolinea, nel suo discorso di apertura, come i recenti sviluppi nell’ambito del pro-
     getto di riregolamentazione della psicoterapia abbiano messo in moto parecchi processi, caricando di
     lavoro le diverse commissioni della FSP e anche la Segreteria generale. L’atmosfera, però, è positiva.
     Spera di ricevere dai delegati la forza e l’incoraggiamento necessari per proseguire lungo il cammino
     intrapreso. L’aforisma «Ciò che non ci uccide, ci fortifica» descrive bene l’attuale situazione del pro-
     getto e si augura che alla fine la FSP ne uscirà rafforzata. Non c’è però soltanto la psicoterapia; si lavora
     molto anche nelle altre aree. Passa quindi la parola all’ospite. Saluta e presenta Matthias Kliegel, diret-
     tore del Centro Interfacoltà di Gerontologia e degli Studi sulla vulnerabilità presso la facoltà di Psicolo-
     gia dell’Università di Ginevra.
     L’intervento di Matthias Kliegel verte sul tema «Can an old dog learn new tricks? How research on cog-
     nitive aging may change human resource management». È un dato di fatto che la popolazione e quindi
     i lavoratori stiano progressivamente invecchiando. Il mondo dell’economia sta prendendo pian piano
     consapevolezza della necessità di dover reagire a questo fenomeno, visto che non vi è una quantità
     sufficiente di giovani che possano sostituirli. È quindi nell’interesse dell’economia intervenire per pre-
     servare la forza lavoro il più a lungo possibile. In questo contesto la psicologia può svolgere un ruolo
     importante e aiutare l’economia a concepire e attuare misure adeguate. L’obiettivo è preservare la sa-
     lute cognitiva. Le risorse cognitive sono molto importanti e preziose per l’individuo e anche per una so-
     cietà che invecchia. Da studi è emerso che gli individui stessi sono disposti a investire del tempo nel
     mantenimento della salute cognitiva. Compito della ricerca psicologica è ora di scoprire come impe-
     gnare al meglio questo tempo. Le risorse cognitive possono e devono essere esercitate e migliorate in
     modo mirato perché l’invecchiamento cognitivo è un processo molto individuale. Ciò che funziona per
     una persona può avere su un’altra un effetto molto meno accentuato. L’ideale, quindi, sarebbe partire
     quanto prima con esercitazioni mirate e personalizzate per influenzare da subito la curva di sviluppo e
     aiutare più tardi i lavoratori più anziani a restare più a lungo nella vita lavorativa.
     Stephan Wenger ringrazia per l’interessante intervento e apre alle domande dei presenti. Vari delegati
     pongono domande e Matthias Kliegel risponde. Viene tirato in ballo, tra gli altri, il settore sanitario,
     anch’esso teoricamente interessato a quesiti di ricerca riguardanti il mantenimento della salute cogni-
     tiva. Kliegel lo conferma e, rispondendo a un’altra domanda, fa presente come la ricerca inglobi anche
     aspetti affettivi. È un dato di fatto che si tendano a ricordare di più le cose percepite come positive.
     Stephan Wenger ringrazia nuovamente il relatore per essere intervenuto e Matthias Kliegel viene salu-
     tato con un caloroso applauso.

2.   ORGANIZZAZIONE
     Yvik Adler constata che l’assemblea è stata convocata nei termini e che pertanto è legittimata a delibe-
     rare. È prevista la traduzione simultanea.
     Verifica dei voti
         All’apertura dell’Assemblea dei delegati i voti rappresentati sono 764. La maggioranza assoluta è
            di 383 voti, quella qualificata (2/3) è di 510 voti.

3.   ORDINE DEL GIORNO
        L’ordine del giorno è approvato con 732 voti a favore, 32 voti contrari e 0 astensioni.

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4.   VERBALE DELL’AD ORDINARIA DEL 24 GIUGNO 2017
        Il verbale dell’AD del 24 giugno 2017 è approvato con 665 voti a favore, 32 voti contrari e 67
         astensioni.

5.   RELAZIONI E CONTO ANNUALE 2017
     Sébastien Simonet presenta i conti e la relazione annuale 2017. Relaziona sullo stato di avanzamento
     degli obiettivi annuali al termine del 2017 e spiega perché alcuni non sono stati raggiunti o lo sono stati
     solo in parte. Anche se nel progetto sulla psicoterapia non è stato raggiunto quanto auspicato, l’obiet-
     tivo viene considerato raggiunto perché è stato comunque fatto molto in quella direzione. In tema di
     formazione si è dovuto abbandonare l’obiettivo dell’accreditamento del ciclo di formazione indivi-
     duale, per il quale è stato lavorato un quantitativo considerevole di domande di titoli di specializza-
     zione. Sébastien Simonet ringrazia la Segreteria generale per il lavoro svolto.
     Hanspeter Gubelmann presenta il conto annuale 2017, risultato, con un’eccedenza di poco inferiore a
     75 000 franchi, ben superiore alle attese. L’utile conseguito è riconducibile principalmente all’aumento
     delle entrate (maggiore incremento del numero dei soci e maggior numero di titoli di specializzazione
     conferiti rispetto a quanto preventivato) e alle minori uscite rispetto alle cifre preventivate. Tra queste
     i fondi non spesi per il trasferimento della Segreteria generale poiché non è stata ancora trovata una
     nuova sede. L’eccedenza sarà attribuita al capitale dell’organizzazione. Il Comitato ha inoltre istituito
     due fondi di 200 000 franchi ciascuno per il trasloco e la rappresentanza legale e ha aumentato di
     70000 franchi il fondo di riserva per le retribuzioni. Gubelmann spiega come il Comitato sia consape-
     vole della necessità di redigere in futuro preventivi di spesa più precisi e sottolinea anche che la FSP ha
     bisogno di riserve finanziarie. Gubelmann ricorda inoltre che dal 1° luglio dovranno essere pagati inte-
     ressi negativi per un importo di circa 70 000 franchi l’anno. Il Comitato ha pertanto elaborato un rego-
     lamento d’investimento e raccolto dalle banche preventivi per poter investire il denaro risparmiato ed
     evitare il pagamento dei tassi negativi. Con il contratto aggiudicato dalla società Vermögenszentrum
     (VZ), la FSP eviterà di pagare tassi d’interesse negativi, preserverà la propria liquidità monetaria e inve-
     stirà solamente in prodotti sostenibili a basso rischio.
     Relazione della CdG e ufficio di revisione
     Helene Kindle, presidente della CdG, conferma che la CdG era presente alla revisione e approva il conto
     annuale, come ricavabile anche dalla relazione della CdG presentata ai delegati. Samuel Rom aggiunge
     che la CdG ha commissionato un audit speciale per sapere quante risorse sono confluite nel progetto di
     nuova regolamentazione della psicoterapia e quanto è stato investito in altri progetti: al primo sono
     andati nel 2017 quasi 130 000 franchi, agli altri nello stesso anno oltre 600 000. Il 2015 è stato l’anno in
     cui sono stati spesi più fondi per la psicoterapia (quasi 250 000 franchi), e questo perché allora furono
     rilevate le cifre per il modello di studio. Samuel Rom illustra la relazione dell’ufficio di revisione, nella
     quale viene confermata la verifica del conto annuale e l’assenza di elementi che lascino presupporre
     una sua non conformità con la legge e gli statuti.
     Discussione e domande sulla relazione e il conto annuale 2017
     Anna Kinal Garcia, AVP, vorrebbe sapere perché a un membro del Comitato sono stati versati 10 000
     franchi. Yvik Adler risponde che il versamento remunera il mandato da lei svolto nell’area della psicote-
     rapia. Essendosi il compito fatto parecchio impegnativo, il Comitato ha preso di comune accordo que-
     sta decisione. Samuel Rom aggiunge che non è stata Yvik a farne richiesta e che comunque la ricom-
     pensa resta simbolica. Anna Kinal Garcia propone che l’importo figuri come spesa del progetto della
     psicoterapia, in modo da averne un quadro completo dei costi.
     André Widmer, ZÜPP, afferma che ZÜPP non è affatto d’accordo con il conto presentato. Innanzitutto
     perché l’utile reale conseguito è molto più alto di quello contabilizzato di 75 000 franchi e supera, te-
     nendo conto degli accantonamenti in fondi, la cifra di 550 000 franchi, pari a circa 70 franchi per ogni
     socio, fatto non positivo per un’organizzazione senza scopo di lucro. In secondo luogo, il Comitato ha

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nuovamente sbagliato il preventivo di spesa di oltre 600 000 franchi, nonostante sia stato già spesso
criticato su questo punto. Il conto atteso presentato nell’autunno 2017 ipotizzava un’eccedenza di 60
000 franchi. Poiché il risultato effettivo si è rivelato poi molto migliore, si può parlare, a posteriori, di
distorsione da parte della CP di allora. Si augura che vi saranno miglioramenti in tal senso e con il ZÜPP
preparerà per la prossima CP due richieste: 1. riduzione di 20 franchi della quota associativa e 2. costi-
tuzione di un fondo cui le associazioni affiliate potranno attingere, su richiesta, per realizzare progetti
sostenibili. Samuel Rom afferma di condividere, in linea di principio, l’insoddisfazione verso un errore
così macroscopico. Il Comitato ne è consapevole e cercherà di fare meglio in futuro. Bisogna però an-
che considerare che sia lui che Hanspeter Gubelmann, così come la responsabile delle finanze Bébé
Massamba, sono in carica da poco. Personalmente gli piace l’idea di un fondo per le associazioni affi-
liate, suggerisce però anche che le più piccole si uniscano per poter consentire la realizzazione di pro-
getti sostenibili.
Loïc Deslarzes, AGPsy, condivide l’opinione espressa da André Widmer. Ritiene comunque che la situa-
zione sia buona, quasi fin troppo buona, e che ora si dovrebbe parlare di strategie d’investimento, ma
questo non è lo scopo della FSP. Esorta a prendere coraggio e a spendere il denaro, soprattutto
nell’ambito della politica della professione e per il progetto della psicoterapia. Non dobbiamo avere
paura di spendere le risorse. Samuel Rom conferma di essere dello stesso parere, in particolare per
quanto concerne la psicoterapia. Il Comitato sa bene che l’obiettivo non è conseguire un utile finanzia-
rio e che la FSP non è una banca. Philippe Golay, AVP, aggiunge che per il progetto della psicoterapia
servono davvero soldi e che nel pomeriggio se ne potrà parlare al relativo punto all’ordine del giorno
per cercare di capire come spenderli, appunto, questi soldi.
Votazione
     La relazione e il conto annuali 2017 sono approvati con 582 voti a favore, 9 voti contrari e 110
        astensioni.
     L’Assemblea dei delegati concede il discarico al Comitato con 713 voti a favore, 7 voti contrari e
        44 astensioni.

Relazioni annuali delle commissioni dell’AD
CdG: Christoph Pally presenta la relazione della CdG. Il tema delle eccedenze ha tenuto impegnata an-
che la CdG. A tal proposito si pone anche il problema di come spendere queste risorse. La CdG ha con-
statato che il Regolamento interno della FSP è superato e necessita di una revisione, al momento già in
corso. Alla fine, però, ciò che serve non sono solo regolamenti, ma anche comunicare e avviare misure
che generino fiducia. Dovremmo confrontarci e cercare di individuare insieme quali associazioni affi-
liate hanno bei progetti che vale la pena sostenere finanziariamente.
Votazione
     L’Assemblea dei delegati approva la relazione annuale della CdG e concede il discarico alla CdG
       con 758 voti a favore, 0 voti contrari e 6 astensioni.

CD: la relazione annuale della Commissione deontologica (CD) è stata presentata per iscritto ai dele-
gati. In assenza di membri della CD, non viene illustrata a voce.
Anna Kinal Garcia, AVP, chiede della discussione con la Commissione di ricorso (CR), di cui si fa men-
zione nella relazione, e vorrebbe sapere se CD e CR alla fine hanno trovato un accordo. Katharina Mül-
ler, membro della CR, afferma che la risposta in realtà è stata già data nella relazione della CD. Il con-
fronto tra le due commissioni è già avvenuto. Le frequenti divergenze di valutazione nascono anche dal
fatto che la CD sente di persona ricorrente e resistente, mentre la CR non lo fa. La CR lavora solo sui
fascicoli, ma li esamina minuziosamente, poiché le sue decisioni possono poi essere deferite a un tribu-
nale civile. Affinché siano giuridicamente valide ed efficaci, le decisioni della CR coinvolgono quindi
sempre anche un giurista. Il confronto con la CD è andato bene, anche se non si è giunti ad un accordo

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     in senso stretto. Ma del resto non è neanche questo l’obiettivo, perché le due commissioni hanno e
     conservano ruoli diversi.
     Philipp Ramming, SKJP, chiede se si possa riassumere così: la CD dice che qualcuno si è comportato
     male e la CR giudica poi se tale comportamento sia giuridicamente rilevante. Katharina Müller risponde
     che sì, lo si può riassumere così, ma che bisogna sapere che soltanto i casi davvero complicati appro-
     dano alla CR. Inoltre le persone che arrivano alla CR si avvalgono nella maggior parte dei casi di un av-
     vocato, per cui spesso la CR tratta con gli avvocati delle due parti. Jacqueline Frossard aggiunge che CD
     e CR hanno le stesse basi giuridiche e che quindi non valutano utilizzando criteri diversi. Katharina Mül-
     ler fa anche notare che ci sono sì casi in cui la CR ravvisa un comportamento scorretto, senza tuttavia
     riuscire a dimostrarlo in modo giuridicamente valido, ma che va anche considerato il fatto che spesso
     già la procedura in sé rappresenta una sanzione sufficiente, anche in caso di assoluzione in seconda
     istanza.
     Votazione
          L’Assemblea dei delegati approva la relazione annuale della CD e concede il discarico alla CD con
             737 voti a favore, 0 voti contrari e 7 astensioni.

     CR: la relazione annuale della CR è stata presentata per iscritto ai delegati. Poiché non vi sono do-
     mande, si procede direttamente alla votazione.
     Votazione
         L’Assemblea dei delegati approva la relazione annuale della CR e concede il discarico alla CR con
            764 voti a favore, 0 voti contrari e 0 astensioni.

     Relazioni annuali delle commissioni del Comitato direttivo
     Yvik Adler afferma che il Comitato ha approvato le relazioni annuali delle sue commissioni.

6.   ELEZIONE DELL’ORGANO DI REVISIONE
     Samuel Rom chiede, a nome del Comitato, di rieleggere la BDO quale organo di revisione.
     Votazione
          L’Assemblea dei delegati riconferma la BDO quale Ufficio di revisione con 758 voti a favore, 0
            voti contrari e 0 astensioni.
     Modifica statutaria art. 38
     Samuel Rom propone, a nome del Comitato, di modificare l’articolo 38 dello statuto affinché in futuro
     si debba effettuare soltanto una revisione limitata. La legge prevede la revisione ordinaria soltanto per
     le grandi imprese. Per la FSP è sufficiente la revisione limitata. Questa la dicitura proposta per l’articolo
     38 dello statuto:
              Art. 38
              Revisione limitata
              La FSP effettua la revisione in conformità con le disposizioni del Codice delle obbligazioni in ma-
              teria di revisione limitata. Elegge quindi come organo preposto alla revisione un revisore abili-
              tato.
     in sostituzione della precedente:
              Art. 38
              Ufficio di revisione
              1        L’Assemblea dei delegati elegge come organo di revisione una società di revisione parti-
                       colarmente riconosciuta nell’ambito del diritto azionario.
              Mansioni
              2        L’Ufficio di revisione ha le seguenti mansioni:
                       a) verificare la contabilità, i conti annuali e il patrimonio;
                       b) redigere un rapporto scritto all’attenzione dell’Assemblea dei delegati;

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                  c) formulare richieste all’Assemblea dei delegati.
     Votazione
        La modifica dello statuto è approvata con 737 voti a favore, 0 voti contrari e 14 astensioni.

7.   DIMISSIONI ED ELEZIONI
     Commissione dei titoli A fine marzo 2018 Christine Sidler ha rassegnato le dimissioni dalla carica di
     presidente della Commissione dei titoli. Poiché la Commissione dei titoli verrà sciolta a fine 2018 (v.
     punto 8), occorre eleggere un nuovo presidente per il periodo aprile-dicembre 2018. Yvik Adler pro-
     pone, a nome del Comitato, di confermare retroattivamente Paola Fontana Gasio quale presidente per
     il periodo aprile-giugno 2018 e di eleggere alla presidenza della Commissione dei titoli per il periodo
     luglio-dicembre 2018 Gebhard Hüsler.
     Loïc Deslarzes, AGPsy, chiede se sia davvero necessario. Stephan Wenger afferma che il Comitato si è
     posto la stessa domanda, concludendo che questa sia la soluzione corretta e anche importante per ra-
     gioni di trasparenza.
     Elezione
          Paola Fontana Gasio è eletta retroattivamente presidente della Commissione dei titoli per il pe-
             riodo dal 1° aprile al 30 giugno 2018 con 691 voti a favore, 67 voti contrari e 0 astensioni.
          Gebhard Hüsler è eletto presidente della Commissione dei titoli per il periodo dal 1° luglio al 31
             dicembre 2018 con 764 voti a favore, 0 voti contrari e 0 astensioni.

8.   COMMISSIONE DELLA FORMAZIONE, MODIFICA DELLO STATUTO E DEI REGOLAMENTI
     Stephan Wenger spiega la proposta del Comitato di unire la Commissione dei titoli e la Commissione
     della formazione postgraduale in una nuova Commissione della formazione. I compiti più importanti e
     impegnativi di queste commissioni, ossia il conferimento dei titoli di specializzazione in psicoterapia e il
     riconoscimento dei cicli di formazione postgraduale in psicoterapia, si esauriscono al terminare della
     fase di accreditamento provvisorio il 31 marzo 2018. La nuova Commissione della formazione rileva
     tutti gli altri compiti sinora svolti dalla Commissione dei titoli e dalla Commissione della formazione
     postgraduale più altri compiti, tra i quali in particolare il controllo e il miglioramento della qualità dei
     cicli di formazione postgraduale riconosciuti. I compiti della nuova Commissione della formazione sono
     descritti nel dettaglio nella documentazione presentata all’Assemblea dei delegati. La fusione della
     Commissione dei titoli e della Commissione della formazione postgraduale sarà effettiva a partire dal
     1° gennaio 2019. Si renderanno necessarie modifiche dello statuto (modifica dell’articolo 35, soppres-
     sione dell’articolo 36), del Regolamento interno (modifica dell’articolo 8.1) e del Regolamento sulla for-
     mazione postgraduale (modifica dell’articolo 6, soppressione dell’articolo 7).
     Loïc Deslarzes, AGPsy, vorrebbe conoscere l’esatta interpretazione del nuovo paragrafo 4 dell’articolo
     35 dello statuto (Il Comitato può fissare ulteriori regolamenti e definirne i dettagli), perché è l’AD che
     dovrebbe definire le competenze della commissione e non il Comitato. Christian Hofer afferma che con
     la nuova dicitura s’intende assicurare maggiore flessibilità, con le decisioni fondamentali che conti-
     nuano a spettare all’AD. Loïc Deslarzes si dice d’accordo sulla necessità di essere flessibili, ma questa
     formulazione gli pare esagerata, perché interferisce in maniera problematica con la separazione dei
     poteri. André Widmer, ZÜPP, è dello stesso avviso di Loïc Deslarzes e vorrebbe sapere se non fosse
     possibile sopprimere il paragrafo 4. Anche Anna Kinal Garcia, AVP, condivide il punto di vista dell’AGPsy
     e chiede che il paragrafo venga formulato in altro modo. Stephan Wenger sottolinea che il solo obiet-
     tivo è dare al Comitato una certa flessibilità. Franz Schlenk, VSP, ha l’impressione che in linea di princi-
     pio si sia d’accordo, che forse si debba però riformulare il paragrafo. Chiede quindi di avanzare propo-
     ste. Christian Hofer propone di modificarlo come segue:
               Il Comitato può fissare ulteriori regolamenti e definirne definisce i dettagli.
     Stephan Wenger propone di modificare la richiesta del Comitato in base a questa proposta e di sotto-
     porla a votazione.

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     Votazione
     Il Comitato propone la fusione della Commissione dei titoli e della Commissione della formazione post-
     graduale in una Commissione della formazione e quindi di modificare statuto, Regolamento interno e
     Regolamento sulla formazione postgraduale così come indicato nella documentazione presentata
     all’AD, fatta eccezione che per il nuovo paragrafo 4 dell’articolo 35, il quale anziché «Il Comitato può
     fissare ulteriori regolamenti e definirne i dettagli.» dovrà riformularsi come segue: «Il comitato defini-
     sce i dettagli.»
          L’Assemblea dei delegati accetta la proposta del Comitato con 739 voti a favore, 17 voti contrari
            e 2 astensioni.
     Elezione del presidente: André Widmer, attuale presidente della Commissione della formazione post-
     graduale, è l’unico candidato a presentarsi.
     Franz Schlenk, VSP, suggerisce che la Commissione si doti di membri vicini al mondo della ricerca, altri-
     menti diventerebbe molto difficile rispettare gli standard prefissati. Anche André Widmer è di questo
     avviso. Al momento nella Commissione mancavano rappresentanti delle università e delle scuole uni-
     versitarie. La Commissione s’impegnerà a trovare personalità del mondo scientifico. Nel caso in cui non
     disponesse delle competenze specialistiche necessarie, si avvarrà della consulenza esterna di esperti.
     André Widmer lascia la sala per consentire la votazione.
          L’Assemblea dei delegati elegge André Widmer alla presidenza della Commissione della forma-
            zione con 653 voti a favore, 40 voti contrari e 55 astensioni.

9.   MODIFICA DEI REGOLAMENTI
     Stephan Wenger scorre i punti all’ordine del giorno in cui il Comitato presenta diverse proposte di mo-
     difica del Regolamento sulla formazione postgraduale. Il Comitato propone innanzitutto di modificare il
     nome del Regolamento sulla formazione postgraduale in «Regolamento sulla formazione postgraduale
     e continua» per attribuire anche a quest’ultima il giusto peso.
     Votazione
          L’Assemblea dei delegati accetta la proposta di modifica del nome del Regolamento sulla forma-
             zione postgraduale in «Regolamento sulla formazione postgraduale e continua» con 727 voti a
             favore, 21 voti contrari e 0 astensioni.
     Il Comitato propone inoltre di modificare il paragrafo 4 dell’articolo 23 del Regolamento sulla forma-
     zione postgraduale come segue:
               La Segreteria generaleSu richiesta della Segreteria generale, il Comitato può prorogare tempo-
               raneamente il riconoscimento per un massimo di due anniper un periodo di tempo da esso rite-
               nuto appropriato, se nella procedura di rivalutazione si verifichino ritardi non imputabili all’ente
               promotore dell’offerta formativa.
     Questa modifica è necessaria perché altrimenti non si riescono a rispettare le scadenze previste per la
     rivalutazione dei cicli di formazione postgraduale.
     Votazione
          L’Assemblea dei delegati accetta la proposta di modifica del paragrafo 4 dell’articolo 23 del Re-
             golamento sulla formazione postgraduale con 748 voti a favore, 0 voti contrari e 0 astensioni.
     Il Comitato propone ulteriori modifiche del Regolamento sulla formazione postgraduale per consentire
     l’ottenimento di una licenza individuale in aggiunta ai titoli di specializzazione e alle qualifiche comple-
     mentari già offerti. L’attuale sistema di formazione postgraduale è imperniato sul riconoscimento dei
     cicli di formazione postgraduale e sul conferimento di titoli FSP ai membri della FSP che hanno comple-
     tato uno dei cicli da essa riconosciuti. Sia i titoli di specializzazione che le qualifiche complementari
     sono relativamente laboriosi e costosi. Con la licenza/il certificato viene creata un’opzione nuova e più
     economica. Il rilascio dei certificati/delle licenze è subordinato al superamento di un esame in cui ven-
     gono testate le competenze essenziali di una specifica area disciplinare. Non viene stabilito come deb-
     bano essere acquisite le qualifiche; contano la pratica, lo studio personale e i seminari. Il Comitato

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chiede all’AD di modificare il Regolamento sulla formazione postgraduale in modo da consentire l’in-
troduzione di una licenza/certificazione, partendo, segnatamente, dal campo della diagnostica attitudi-
nale, già regolamentata da norme e procedure (DIN 33430 e ISO 10667).
Philipp Ramming, SKJP, afferma che non gli piace la parola «licenza» (Lizenzierung), poiché non si tratta
di rilasciare una licenza della FSP, in quanto soltanto i cantoni hanno la facoltà di attribuire abilitazioni
all’esercizio di una professione. La FSP può soltanto riconoscere o confermare che una persona sia in
possesso di determinate competenze.
Loïc Deslarzes, AGPsy, si chiede se sia sensato mettere questo punto a votazione già ora. La questione
è complessa, anche per quanto riguarda l’inserimento di questo nuovo strumento nel più ampio pano-
rama della formazione postgraduale. Stephan Wenger sostiene che si dovrebbe procedere subito alla
votazione per poter portare avanti il progetto. Senza l’approvazione dell’AD, il progetto verrebbe inter-
rotto, mentre l’obiettivo è presentarlo alla CP in autunno. Anna Kinal Garcia, AVP, propone di cercare
ora l’approvazione dell’AD alla continuazione del progetto, di votarne però la modifica al regolamento
una volta che avrà assunto tratti concreti l’estate prossima. Ritiene che al momento attuale sia troppo
presto per votare la modifica al regolamento, tanto più che sia delegati di lingua tedesca che di lingua
francese trovino problematico il termine «licenza». Loïc Deslarzes aggiunge che la FSP è praticamente
inesistente nei reparti addetti alle risorse umane. Ci vuole tempo per introdurre questo nuovo pro-
dotto ed è giusto riflettere fino in fondo sulla struttura. Non capisce perché si debba votare la modifica
già ora. Si può invece continuare a sviluppare il progetto senza modificare il regolamento. Philipp Ram-
ming propone di procedere con una votazione consultiva in modo da sostenere il Comitato nella prose-
cuzione del progetto. Se la proposta di modifica del regolamento venisse messa ai voti ora, la respinge-
rebbe. Yvik Adler propone, guardando l’orario, di interrompere la discussione e di riprenderla dopo la
pausa pranzo.

13:15 – 14:15 PAUSA PRANZO

Prosecuzione punto 9
Stephan Wenger propone, a nome del Comitato, di cancellare il termine «licenza» e di parlare soltanto
di «certificazione» e di procedere quindi con la votazione della proposta di modifica del regolamento
oltre che con quella consultiva proposta da Philipp Ramming.
Votazione
     Con 709 voti a favore, 5 voti contrari e 4 astensioni, in una votazione consultiva l’Assemblea dei
       delegati conferisce al Comitato il mandato di portare avanti il progetto d’introduzione di una cer-
       tificazione nel campo della diagnostica attitudinale.
     L’Assemblea dei delegati respinge la proposta di modificare il Regolamento sulla formazione
       postgraduale ai fini dell’introduzione di una certificazione per le persone con 337 voti contrari,
       206 voti a favore e 205 astensioni.

Il Comitato propone inoltre di reintrodurre nel Regolamento sulla formazione postgraduale i cinque
titoli di specializzazione: psicoterapia, psicologia dell’età evolutiva, psicologia della salute, psicologia
clinica e neuropsicologia. Soppressi nel 2013, sembra ora, però, che nel prossimo futuro la FSP conti-
nuerà a conferirli. Il Comitato propone di aggiungere all’attuale lista dei titoli di specializzazione indicati
all’allegato 1 del Regolamento sulla formazione postgraduale i cinque summenzionati. Propone inoltre,
su richiesta dell’associazione affiliata SGPO, di ridenominare la «qualifica complementare in psicologia
oncologica» in «qualifica complementare in psiconcologia».
Votazione

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         L’Assemblea dei delegati approva l’aggiunta nell’allegato 1 dei Regolamento sulla formazione
          postgraduale dei cinque titoli di specializzazione: psicoterapia, psicologia dell’età evolutiva, psi-
          cologia della salute, psicologia clinica e neuropsicologia con 748 voti a favore, 0 voti contrari e 0
          astensioni.
         L’Assemblea dei delegati approva la rinomina della «qualifica complementare in psicologia onco-
          logica» in «qualifica complementare in psiconcologia» con 741 voti a favore, 0 voti contrari e 7
          astensioni.

10. SOSPENSIONE DEL MODELLO DI PRESCRIZIONE E ALTRI PASSI STRATEGICI
    Yvik Adler illustra lo stato delle cose per quanto riguarda il modello della prescrizione perseguito per la
    psicoterapia psicologica. Dopo la decisione del DFI di sospendere la procedura, la FSP ha deciso di veri-
    ficare altre possibilità per raggiungere l’obiettivo. Sono state elaborate diverse varianti, poi discusse ad
    aprile nella CP e in una delle riunioni del gruppo di progetto. Anche le associazioni partner ASP e SBAP
    sono informate sulle possibilità in discussione. A inizio giugno, il Comitato ha deciso quali varianti per-
    seguire. Le decisioni in merito sono state raccolte nella documentazione presentata ai delegati. In so-
    stanza, il Comitato intende continuare a negoziare con il DFI e l’UFSP. Ci sono chiari segnali da parte
    della Confederazione che sia questa la via auspicata. Sono previsti inoltre interventi parlamentari, con
    un’interpellanza della Consigliera nazionale Géraldine Marchand-Balet già presentata grazie all’inizia-
    tiva dell’associazione degli psicologi del Vallese. Il Comitato ritiene che l’iniziativa popolare diventi
    un’opzione soltanto nel caso in cui falliscano tutte le altre. Esclude invece la denunzia all’autorità di
    sorveglianza perché potrebbe anche rivelarsi controproducente. Si continuano a perseguire anche le
    strade del controllo accessorio delle norme e del ricorso per discriminazione, possibilità per la quale
    una giurista esperta sta attualmente verificando come procedere esattamente, dato che alcuni punti
    sono ancora poco chiari. Su richiesta di Franz Schlenk, VSP, Jacqueline Frossard spiega che il punto da
    chiarire sta nel fatto che il datore di lavoro, cioè il medico delegante, non è personalmente responsa-
    bile della discriminazione in quanto in linea di principio applica soltanto la legge. Affinché si possa av-
    viare una procedura per discriminazione occorre invece di regola che sia il datore di lavoro a tenere un
    comportamento discriminatorio. Yvik Adler spiega poi che il Comitato lascia all’AD decidere se lanciare
    in aggiunta anche una campagna epistolare e/o una petizione. Il Comitato istituisce poi il gruppo di la-
    voro «Assicurazione, politica sanitaria, cantoni» e le task force «Dati» e «Alternative politiche» e mette
    a disposizione ulteriori risorse per le iniziative rivolte alla stampa e ai mezzi di comunicazione.
    Proposta VPB: in vista dell’AD, l’associazione affiliata VPB ha chiesto ulteriori chiarimenti giuridici. Jac-
    queline Frossard raccomanda, a nome del Comitato, di respingere la richiesta poiché grosso modo già
    in fase di attuazione. Il primo punto della richiesta viene soddisfatto dal controllo accessorio delle
    norme. Per quanto riguarda i punti 2-5, afferma che disponiamo già di pareri di esperti e che il Comi-
    tato non ritiene necessario chiederne di nuovi. Yvik Adler aggiunge che presumibilmente per il con-
    trollo accessorio delle norme si potrà coinvolgere uno dei due esperti nominati nella richiesta. Markus
    Polz, VPB, afferma di non essere stato al corrente dell’esistenza di pareri di esperti. Vuole sapere
    quanti sono quelli già disponibili. Jacqueline Frossard risponde che ve ne è uno completo redatto dal
    prof. Thomas Gächter, cui segue la richiesta da parte di Markus Polz di farne eseguire ancora uno dal
    prof. Tomas Poledna.
    Simone Montavon Vicario, AJBFPP, dice che sinora non si è parlato di quanto le associazioni affiliate, e
    in particolare quelle del Vallese e di Neuchâtel, abbiamo fatto dopo la decisione di sospensione. Nel
    Cantone di Neuchâtel si è addirittura riusciti a convincere un Consigliere nazionale del SVP a rilasciare
    una dichiarazione positiva sul modello della prescrizione. I delegati rispondono con un applauso.
    Loïc Deslarzes, AGPsy, fa presente che per il controllo accessorio delle norme è necessario che vi sia un
    paziente disposto a intraprendere un’azione legale. Vorrebbe sapere cosa intende fare il Comitato nel
    caso in cui non si trovino pazienti e se il Comitato crede davvero nel ricorso per discriminazione o se il

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rischio non sia troppo grande. Jacqueline Frossard conferma la necessità di avere un paziente e il ri-
schio di non trovarne. Per quanto riguarda il ricorso per discriminazione afferma che il Comitato so-
stiene l’iniziativa volta a chiarire se si tratti di un’opzione fattibile e opportuna.
Tamara Ventura-Vercher, ANPP, conferma il supporto da parte del Consigliere nazionale Clottu del SVP.
Nel caso in cui sia dunque necessario l’aiuto di un politico istituzionale, si può contattare lui. Vorrebbe
inoltre sapere quali sono le direttive per le attività delle associazioni affiliate. Il coordinamento, del re-
sto, è importante. Yvik Adler conferma l’importanza del coordinamento e aggiunge che andrà gestito
nell’ambito della task force «Alternative politiche».
Philipp Ramming, SKJP, propone di votare la richiesta della VPB.
Votazione proposta VPB: viene messo ai voti per primo il punto 1 della proposta (esame giuridico per
verificare in che misura l’attuale prassi dei delegati...), poi il punto 2 (richiesta di un’ulteriore perizia).
     L’Assemblea dei delegati respinge il punto 1 della proposta della VPB con 317 voti contrari, 250
        voti a favore e 117 astensioni.
     L’Assemblea dei delegati respinge anche il punto 2 della proposta della VPB con 287 voti con-
        trari, 268 voti a favore e 193 astensioni.
Yvik Adler conclude che quindi non è più necessario votare gli altri punti della proposta. Tomas Poledna
resta comunque nella lista nel caso in cui si rendano necessarie altre perizie giuridiche.
Prosecuzione della discussione: Paula Ritz, pca.acp, chiede nuovamente di spiegare perché il Comitato
non vuole procedere con la denunzia all’autorità di sorveglianza. Spera che alla fine non si stia facendo
di una sciocchezza una questione di stato. In tutte le riunioni si è detto che bisogna levare la voce. Sot-
tolinea poi la reale necessità di discutere anche di strutture e vie decisionali. Non è possibile che oc-
corra attendere tre mesi per votare su una campagna epistolare. Jacqueline Frossard spiega le motiva-
zioni che spingono il Comitato a rinunciare alla denunzia all’autorità di sorveglianza. Da un lato gli
esperti concordano sulle scarsissime probabilità di successo. Dall’altro esiste la possibilità che l’inizia-
tiva ci si ritorca contro, se il tribunale dovesse stabilire che in effetti il modello della delega è illegale e
che le casse malati non sono più tenute a pagare. Ciò non solo causerebbe un collasso dell’assistenza,
ma metterebbe anche in pericolo l’esistenza degli psicoterapeuti che lavorano per delega. È una possi-
bilità che il Comitato non vuole rischiare.
Philipp Ramming, SKJP, suggerisce di coinvolgere anche le casse malati. Fa presente poi che anche le
associazioni affiliate scrivono lettere, non solo gli psicologi. E la task force «Dati» dovrebbe cercare di
ottenere le informazioni sulla spesa delle casse malati.
Babs Schmidt, SVG, ritorna sul tema della denunzia all’autorità di sorveglianza, che non trova così male.
Innanzitutto perché non pensa che tutti gli psicoterapeuti si ritroverebbero improvvisamente senza
soldi nel caso in cui le casse malati non dovessero poi effettivamente più pagare. E secondo, se venisse
meno la psicoterapia delegata, la situazione assistenziale diverrebbe davvero un problema e contribui-
rebbe quindi ad alimentare il dibattito. Vorrebbe poi sapere se per il controllo accessorio delle norme
c’è davvero bisogno di un paziente e se la cosa sia compatibile con l’etica professionale. Yvik Adler con-
corda con il fatto che le questioni etiche che ne derivano debbano essere accuratamente chiarite.
Philippe Golay, AVP, sottolinea che il ricorso per discriminazione vada sottoposto ad attenta verifica,
anche da un punto di vista socio-economico, senza dimenticare tra l’altro gli psicoterapeuti che stanno
seguendo una formazione postgraduale e che dovrebbero anche lavorare. Nella questione, i pazienti
rappresentano poi alleati importanti, per cui andrebbero assolutamente coinvolte le associazioni dei
pazienti. Loïc Deslarzes, AGPsy, accenna anche agli alleati mancanti, come ad es. la FMQ. Dice di poter
indicare dei medici di Ginevra insoddisfatti perché vedono un problema etico. Un buon alleato po-
trebbe essere anche il personale infermieristico. Yvik Adler conferma che il Comitato è consapevole
dell’importanza di coltivare e costruire partnership e di coinvolgere gli stakeholder.
Susanna Stauber, Fachgruppe, è del parere che le vie giuridiche siano giuste e importanti, che però non
vadano dimenticate quelle più visibili della politica. La campagna epistolare, la petizione e il rafforza-

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    mento delle attività rivolte alla stampa e ai mezzi di comunicazione sono necessarie. Altrettanto impor-
    tanti sono, a suo avviso, anche le riforme strutturali. Propone di procedere parallelamente sui diversi
    fronti. Yvik Adler conferma l’intenzione del Comitato di commissionare il lavoro mediatico a un’agenzia
    esterna per rafforzarne la portata.
    Anche Franz Schlenk, VSP, ritiene che si debba procedere su più strade. Sottolinea però la necessità di
    continuare a tenere i piedi per terra. Gli psicologi sono un po’ soli perché le persone tendono a trascu-
    rare la psiche. Non pensa che il sostegno possa venire dai medici. I pazienti sono occupati con i propri
    problemi e i politici sono poco interessati alla questione. Di qui, a suo avviso, l’utilità delle vie legali.
    Vede una soluzione particolarmente promettente nel ricorso per discriminazione, in linea tra l’altro con
    l’attuale contesto. Parzialmente d’accordo con questa visione Samuel Rom. In ogni caso non serve a
    molto parlare di problemi potenziali. Ciò che conta ora è soprattutto agire. Per quanto riguarda la do-
    manda sulle direttive valide per le associazioni affiliate che s’impegnano nella causa, ritiene che non
    siano necessarie. «Just do it!», esorta i presenti. Non c’è bisogno del permesso del Comitato. Va bene
    coordinarsi, ma comunque non c’è nulla da perdere. L’unica cosa peggiore è che non accada proprio
    nulla. Simone Montavon Vicario, AJBFPP, concorda. È importante comunicare efficacemente e dire
    cosa fanno gli psicologi. La gente non lo sa, per questo occorre farsi avanti e aiutare a capire.
    Votazione: viene messa a voto prima la prima proposta del Comitato (mantenimento dell’obiettivo per-
    seguito nell’attuale programma di legislatura volto all’ottenimento del modello di prescrizione: «Gli/le
    psicoterapeuti/e fatturano le prestazioni in maniera indipendente tramite l’assicurazione di base della
    cassa malati, in funzione della prescrizione e delle tariffe negoziate dalla FSP».)
         L’Assemblea dei delegati l’accetta con 740 voti a favore, 0 voti contrari e 0 astensioni.
    Esther Maria Brütsch, IBP, riprende lo spunto di Babs Schmidt. Le interessa sapere se davvero tutti
    sono d’accordo per quanto riguarda la denunzia all’autorità di sorveglianza. Yvik Adler e Stephan Wen-
    ger enfatizzano ancora una volta la probabile inefficacia di questa alternativa, con la quale tra l’altro
    viene attaccato in modo molto diretto l’UFSP, con il rischio di mettere in pericolo il prosieguo della
    trattativa.
    Loïc Deslarzes, AGPsy, fa notare come nei documenti riguardanti la campagna epistolare si parli sol-
    tanto di lettere di terapeuti. Ritiene però che anche gli altri (non terapeuti) debbano scrivere lettere.
    Dovrebbe diventare un’iniziativa comune. Yvik Adler conferma che ovviamente l’obiettivo è scrivere
    quante più lettere possibile. Quante più sono meglio è.
    Votazione sulla seconda e terza proposta del Comitato (realizzazione di una campagna epistolare/rea-
    lizzazione di una petizione).
         L’Assemblea dei delegati accetta la seconda proposta (campagna epistolare) con 736 voti a fa-
           vore, 12 voti contrari e 0 astensioni.
         L’Assemblea dei delegati accetta la terza proposta (petizione) con 686 voti a favore, 8 voti con-
           trari e 54 astensioni.
    L’AD sostiene così le soluzioni proposte dal Comitato, comprese la campagna epistolare e la petizione.

11. INFORMAZIONI SULLE ATTIVITÀ CORRENTI
    Sabine Schläppi informa su diverse attività correnti, tra queste: l’avanzamento dei lavori per l’introdu-
    zione del sistema di gestione della qualità EFQM, il previsto trasloco in un edificio situato nella Effinger-
    strasse, a Berna (raggiungibile a piedi dalla stazione centrale di Berna), e il convegno che si terrà a
    Berna il 29 novembre sul tema «Lavorare in salute, oggi e domani».

12. DIVERSI
    Jacqueline Frossard ricorda che dal 5 al 7 settembre a Berna si terrà il Congresso Psy, organizzato dalla
    Società Svizzera di Psichiatria e Psicoterapia in collaborazione con l’ASP, la FSP e la SBAP. La prossima
    CP si svolgerà il 17 novembre a Berna, la prossima AD il 29 giugno 2019 sempre a Berna. Per la CP del
    26 aprile 2019 siamo ancora alla ricerca di un’associazione che ci accolga.

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Verbale dell’AD
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13. CHIUSURA E SALUTO AI DELEGATI
    Yvik Adler ringrazia tutti i partecipanti per il contributo costruttivo, come pure le interpreti, il personale
    tecnico e la Segreteria generale e augura a tutti un buon rientro a casa.

           L’Assemblea dei delegati si conclude alle ore 16:00.

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