Vendemmia 2019 mandamento di Morbegno - Comunità Montana Valtellina di Morbegno
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Lo scopo principale per cui lavoriamo per un anno intero la vigna è quello di arrivare ad ottenere del buon vino e che questo non abbia difetti
Raspo: rilascia tannini erbacei, è sempre meglio allontanarlo Polpa: sede degli zuccheri (glucosio e fruttosio) e degli acidi (malico e tartarico) Buccia e semi: rilascia colore, aromi, tannini e tante altre sostanze che danno struttura e complessità al vino, i semi rilasciano tannini
Gli zuccheri Gli zuccheri sono il risultato della fotosintesi del sole sulle foglie Mantenere un numero adeguato di foglie e femminelle fino alla fine
Maggiore è la concentrazione di zuccheri nei mosti, più difficile risulta la fermentazione Attenzione: l’aggiunta di zucchero è vietata per legge, lo zucchero va aggiunto sempre a fermentazione avviata 1kg zucchero – 1Ql di uva – ½ grado alcoolico
Gli acidi Diminuiscono naturalmente con la maturazione Acidità dei mosti alla vendemmia si aggira tra 6 e 9 gr/l Le alte temperature ne facilitano la riduzione, prima del malico poi del tartarico
Quali fattori riducono l’acidità nei mosti? La scelta del vitigno ed il carico produttivo Temperature del mese di settembre Esposizione e quota altimetrica del vigneto Esposizione dei grappoli al sole Avere la vigna diserbata piuttosto che inerbita Epoca di vendemmia Ognuno dovrebbe conoscere la sua vigna e il suo vino e agire di conseguenza
Vendemmia e vinificazione La cosa più importante è la sanificazione delle attrezzature utilizzate Attaccare la pompa – pescare acqua calda e soda – lavare tutto – risciacquare con acido citrico – risciacquare con acqua Raccolta --- pigia diraspatura --- tino di fermentazione Nelle ore calde Allontanare il raspo 10/15gr per quintale di uva di metabisolfito di potassio Attenzione: evitare di mettere metabisolfito in fermentazione
Fermentazione e follature Durante la fermentazione molte sostanze passano dalle bucce al mosto- vino: alcune rilasciate subito, es. Antociani solubili in acqua, altre verso fine fermentazione es. Tannini solubili in alcool Da subito eseguire le follature, anche 4 volte i primi giorni e 2 verso fine fermentazione, se la temperatura di cantina scende sotto sotto i 16°C c’è il rischio di arresto di fermentazione
I lieviti I lieviti sono dei micro organismi presenti naturalmente sulle bucce (lieviti indigeni) Attenzione: se dopo 3 giorni la massa non fermenta è meglio ricorrere all’aggiunta di lieviti selezionati Il mercato enologico offre diverse possibilità, attenersi alle dose ed a quanto riportato sulla confezione Attenzione: se la massa è piccola concentrare i lieviti sulla parte superficiale e accertarsi che la temperatura sia adeguata
Svinatura – torchiatura La svinatura di solito coincide con il termine della fermentazione Attenzione: dopo la torchiatura è possibile-consigliabile lasciare i contenitori non pieni ma solo per pochi giorni La fermentazione malolattica può seguire l’alcolica oppure innescarsi l’anno successivo con l’arrivo del caldo
Travasi - conservazione 1° travaso consigliato a dicembre 2° travaso a merzo/aprile prima dell’arrivo del caldo L’analisi di laboratorio sul vino sarebbe meglio al 2° travaso, le alterazioni avvengono semmai con il caldo dell’estate Attenzione: i semprepieni sono ottimi contenitori ma necessitano controlli frequenti, se si spina direttamente avere l’accortezza di spolverare del bisolfito sopra il coperchio per evitare acetificazioni
Eseguire un travaso correttamente 1) Prelevare il vino pulito 2) Allontanare fecce o impurità 3) Lavare bene il contenitore 4) Mettere 5 gr/hl di metabisolfito di potassio nel contenitore 5) Caricare il contenitore in presenza di solforosa 6) Colmare e chiudere il contenitore in maniera ermetica
Lettura responso di laboratorio Grado alcolico Acidità fissa (buona) Acidità Totale (buona + cattiva) Acidità volatile (cattiva «aceto») pH del vino Zuccheri residui °Brix
Camp. 19/09/2019 ° Babo Ac. Totale Alcool probabile pH 1 Bigiolli Cercino Ch 17 10,7 10,2 3,05 2 Bigiolli Cercino Pinot nero 18 8,5 10,5/11 3 Bonini Puiach Ch1 16,5 9,1 10 3,04 4 Piccapietra Traona Ch 17,5 10,4 10,5 3,01 5 Piccapietra Traona Lagrein 16,3 8,2 10 3,22 6 Baraiolo V. Mello Ch 18,2 8,7 11 2,98 7 Baraiolo V. Mello Barbera 16 12,8 9,6 3,05 8 Contessa Mello Merlot 16,6 9,4 10 3,25 9 Appiani Traona Ch 18 9 10,8 3,07 10 Brunoli S. Croce Ch 18,3 13 11 2,91 11 Rossini S. Croce Ch 17,9 12,1 10,7 2,92 12 Rossini S. Croce Bianco S.B. 15 11,3 8,8 2,84 13 Cerasa Ardenno Ch 17,3 10,9 10,5 2,93 14 Franzina Mattia 18 9,1 10,8 2,90 15 Franzi Laura Maroggia Ch 17 11,7 10,2 2,98
Quali considerazioni possiamo fare ? La scelta agronomica di mettere il vitigno Nebbiolo-Chiavennasca (per motivi sanitari) sta cambiato la tipologia dei vini della costiera, non più vini di pronta beva ma vini con acidità più alte che si prestano all’invecchiamento Le date di vendemmia si devono adeguare a quelle del resto della valle Anche la copertura fitosanitaria dovrà essere pianificata in modo da prevedere vendemmie tardive Diventa a questo punto difficile conciliare nello stesso vigneto vitigni precoci e la Chiavennasca che è uno dei più tardivi
Particolare attenzione va prestata alla FLAVESCENZA DORATA, potrebbe mettere in ginocchio anche la nostra viticoltura Grazie per l’attenzione
Puoi anche leggere