Una non vedente sul Cammino di Santiago: la storia di Dajana e del suo labrador Camilla - IVG.it

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Una non vedente sul Cammino di Santiago: la storia di Dajana e del suo labrador Camilla - IVG.it
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      Una non vedente sul Cammino di Santiago: la storia di
      Dajana e del suo labrador Camilla
      Sabato 18 giugno 2016

      Finale Ligure. Un’autentica avventura: una ragazza non vedente e un cane guida a piedi
      sul Cammino che, in Spagna, porta a Santiago di Compostela. I protagonisti sono: Dajana
      Gioffrè, studentessa di 23 anni, torinese, e il suo labrador Camilla, cane guida addestrato
      nel Centro di addestramento Cani Guida dei Lions. In cinque giorni, e altrettante tappe, il
      gruppo ha percorso i 116 chilometri, che separano la località di Sarria da Santiago di
      Compostela.

      Per la studentessa di psicologia, cieca dall’ètà di tredici anni, “è la realizzazione di un
      sogno”. “E’ stato preziosissimo l’aiuto di Camilla – ha affermato la ragazza che, prima di
      partire per la Spagna, ha spiegato per sommi capi la sua storia – La mia vita è molto
      cambiata da quando Camilla è con me. Non vedere è una condizione spiacevole, ma sono
      profondamente convinta che se si trovino la forza e soprattutto gli strumenti per affrontare
      questa condizione”.

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      “Camilla è una labrador dal carattere dolce e affettuoso – ha aggiunto Dajana – sa essere
      testarda ma alle volte dimostra di sapere ragionare non solo per la sua incolumità, ma
      soprattutto per la mia. Questo suo essere così speciale e il suo essere diventata parte
      integrante della mia vita mi hanno portata a pensare che probabilmente, muovendoci con i
      nostri sei piedi, potremmo esplorare il mondo intero. Così ho iniziato a pensare a Santiago.
      Sono sempre stata affascinata da questa esperienza, ma da quando ho Camilla con me
      sento anche di poterla vivere. Per questo ringrazio con tutto il cuore i Lions che mi stanno
      dando questa possibilità”.

      A organizzare il viaggio è stato il Servizio cani guida dei Lions, che a Limbiate, in
      Lombardia (provincia di Monza – Brianza), fa nascere, svezza, seleziona e addestra cani
      che poi vengono messi a disposizione di persone non vedenti. Camilla segue come
      un’ombra e protegge Dajana da circa un anno e mezzo. La spedizione in terra spagnola è
      stata chiamata ‘Buen camino’; la partenza è avvenuta il 29 maggio, l’arrivo alla Cattedrale
      di Santiago è stato venerdì 3 giugno; domenica 5 il rientro in Italia.

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      Il gruppo di Pellegrini, oltre a Dajana e Camilla, era composto dal Presidente del Centro
      Cani Guida Giovanni Fossati, dalla moglie Daniela, dal socio del Lions Club Finale Ligure
      Host Avv. Ildebrando Gambarelli e da sua moglie Patrizia Balocco, biellese di origine e
      ideatrice dell’iniziativa. I Pellegrini erano affiancati da un istruttore del Centro. Mille
      mani, durante il pellegrinaggio, hanno accarezzato Camilla, fedele cane guida, e mille
      persone di diverse nazionalità hanno potuto “toccare con mano” e “avvicinarsi” a questa
      disabilità.

      La magia del cammino permette a tutti i pellegrini di comprendersi con un unico
      linguaggio: “Buen Camino”. “Quando le persone iniziano a fare, un po’ per caso un po’ per
      momenti di crisi, una rassegna di quelle che sono state le esperienze più importanti della
      loro vita spesso ci sono i viaggi. Il viaggio come esperienza di vita, dunque, quelle cose che
      permangono nella mente e non si riesce di buttarle via. Santiago per me è stato questo.
      Camminare sempre avanti, con una sola meta con un nome, dei chilometri scolpiti sulla
      pietra e il marciare di persone giunte là per i più disparati motivi. Ho incontrato madri che
      hanno perso i loro figli. Gruppi di giovani alla ricerca di qualche senso in quella pazza vita.
      Ciclisti veloci che, probabilmente, volevano correre anche nella vita. Ho incontrato volti
      che avevano subito i problemi politici di paesi lontani; persone che volevano dimostrarsi
      qualcosa, qualcosa che spesso non aveva nemmeno un nome. Ho camminato sotto il sole al
      margine di larghe strade; sotto boschi fitti, cercando di non cascare per il tremendo fango
      che c’era”.

      “Ho scoperto, ancora una volta, la dolcezza e la sensibilità del mio cane – racconta – E
      quando, nella cattedrale di Santiago, una perfetta sconosciuta nel solo vedere Camilla è
      scoppiata in lacrime ho capito che forse le cose più belle ci passano inosservate sotto agli
      occhi e servono giornate di fatica per farcele vedere. Non so realmente a cosa serva

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      un’esperienza simile. A me è servita soprattutto per capire che se si vuole raggiungere una
      meta, con pazienza e energia allora la si può raggiungere. Grazie Santiago dunque. Grazie
      alle persone che hanno reso possibile tutto questo e che con una parola gentile e gesti
      delicati mi hanno dato modo di vivere a pieno quest’esperienza. Grazie ai “Buen camino!”
      esclamati passando da parte di perfetti sconosciuti. Grazie al caso che mi ha fatto
      incontrare Domenico ed il Signor Libero; e alla Spagna, piena della sua musica e la sua
      vitalità. E grazie ai Lions che hanno fatto in modo di rendere quest’esperienza realmente
      completa, grazie alla presenza della mia Camilla. Grazie vita, semplicemente”.

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