Turismo e Rete Natura 2000. Obiettivi di tutela e valorizzazione - Il turismo e le aree protette in Italia.
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Il turismo e le aree protette in Italia. Verso gli Stati generali Fabriano 8-9 ottobre 2014 Turismo e Rete Natura 2000. Obiettivi di tutela e valorizzazione Giuseppe Dodaro CETS
Realizzazione di un approfondimento di analisi sullo stato di conservazione di habitat e specie Natura 2000 in funzione degli obiettivi della CETS PRINCIPIO 3: TUTELARE E VALORIZZARE IL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE DELL’AREA E PROTEGGERLO DA UN ECCESSIVO SVILUPPO TURISTICO CETS
PN Appennino Lucano Val d’Agri PN dell’Alta Murgia PN Val Grande Lagonegrese PN del Pollino PN Appennino Tosco Emiliano PN del Gran Sasso Monti della Laga CETS
Localizzazione di habitat, stazioni floristiche e siti di riproduzione di specie faunistiche d’interesse conservazionistico Identificazione delle interferenze tra attività turistiche e obiettivi di tutela di specie ed habitat Analisi delle indicazioni degli strumenti di pianificazione (Piano del Parco, Piani di Gestione SIC e ZPS) e loro integrazione con la Strategia ed il Piano d’Azioni CETS CETS
SIC-ZPS Habitat Natura 2000 Parco % 92/43/CEE1 PN ALVdAL 12 SIC 15 49.502 ha 68.996 ha 72% 2 ZPS PN Val 1 SIC-ZPS 14 8.320 ha 14.360 ha 58% Grande PN Pollino 38 SIC 23 26.000 ha * 192.565 ha 14 % * 2 ZPS PN ATE 7 SIC 39 19.874 ha 26.149 ha 76 % 7 SIC – ZPS PN Alta 1 SIC-ZPS 8 68.077 ha 68.077 ha 100 % Murgia PN GSMdL 13 SIC 40 61.970 ha 150.000 ha 41 %* 1 ZPS 1 compresi nell’intera superficie Natura 2000 CETS * riferita ai soli SIC; le ZPS interessano l’intera superficie dei 2 Parchi
CETS
In pochi casi esiste la Carta degli habitat e la localizzazione di stazioni di particolare fragilità. Alcuni siti sono ancora privi di Piano di Gestione o Misure di Conservazione CETS
Interferenze tra attività turistiche e strategia di tutela di specie ed habitat Sovrasfruttamento di alcuni percorsi ed escursionismo fuori sentiero CETS
Interferenze tra attività turistiche e strategia di tutela di specie ed habitat Concentrazione in singole giornate, talvolta in luoghi ad elevata fragilità (ad esempio Escursionismo (non solo fuori sentiero) praterie d’alta quota) CETS
Interferenze tra attività turistiche e strategia di tutela di specie ed habitat Parcheggio Escursionismo al di fuori delle (non aree solo consentite fuori sentiero) CETS
Interferenze tra attività turistiche e strategia di tutela di specie ed habitat Sovrasfruttamento di alcuni Campeggio e fuochi percorsi ed escursionismo fuori sentiero CETS
Interferenze tra attività turistiche e strategia di tutela di specie ed habitat CETS
Interferenze tra attività turistiche e strategia di tutela di specie ed habitat Arrampicata, speleologia, parapendio Escursionismo (non solo fuori sentiero) CETS
Interferenze tra attività turistiche e strategia di tutela di specie ed habitat Rafting CETS
Interferenze tra attività turistiche e strategia di tutela di specie ed habitat CETS forum.termometropolitico.it pollinofantastico.blog.tiscali.it
Le indicazioni degli strumenti di pianificazione I Piani di Gestione: identificazione del problema ma indicazioni generiche, non vere e proprie Misure sito specifiche Criticità/Minacce Misure Interventi Mancanza di dati sulla frequentazione dei Sic Monitoraggio del turismo, Limitazioni al Regolamentazione della circolazione dei e di vigilanza e controllo e del territorio campeggio libero, Riorganizzazione e veicoli a motore nell’area SIC: Attuazione di incremento del sistema di controllo e vigilanza. un programma di attuazione e controllo sulla circolazione dei veicoli motorizzati e posa di idonea segnaletica, che indichi con chiarezza le zone in cui è vietato il transito dei veicoli motorizzati ed il parcheggio degli stessi. Monitoraggio e regolamentazione del turismo: monitoraggio dell'evoluzione della frequentazione turistico ricreativa e degli eventuali danni arrecati agli habitat. Sulla base dei dati raccolti sarà possibile definire la regolamentazione della fruizione turistica e del divertimento Riorganizzazione e incremento del sistema di controllo e vigilanza: Intensificazione e qualificazione della vigilanza, con aumento delle risorse umane dedicate a questo CETS scopo,che in alcuni casi non posseggono una corretta formazione per effettuare il controllo sulla tutela degli habitat e delle specie presenti
Il Regolamento del Parco: indicazioni di carattere generale ma anche qualche precisa prescrizione su specifiche attività potenzialmente critiche …la pratica di alcune attività sportive moderne comporta inevitabilmente un aumento del livello di “artificializzazione” e di attrezzatura del territorio nel quale si esercitano nonché un degrado dei terreni e dei pendii sui quali si snodano vie alpinistiche e percorsi escursionistici; • le attività alpinistiche, escursionistiche, scialpinistiche, sciescursionistiche, speleologiche e torrentistiche, etc rappresentano, se praticate nella corretta maniera, uno dei modi migliori e privilegiati per la visita del Parco stesso; 1. Le finalità di cui al presente regolamento sono: a) evitare ogni tipo di danneggiamento alla fauna, alla flora, alla geologia e geomorfologia. Nessuna via di arrampicata potrà essere tracciata vicino ad un sito di nidificazione degli uccelli o, in ogni caso, in aree particolarmente importanti per la fauna rupicola come, ad esempio, i siti di parto del Camoscio d’Abruzzo. Per quanto riguarda le vie di arrampicata esistenti poste vicino ad un sito di nidificazione degli uccelli o in altre aree importanti per la fauna rupicola, si provvederà ad un loro esame ed eventuale limitazione o chiusura ai sensi del successivo art. 9. CETS b) preservare al massimo da ogni tipologia di attrezzatura le alte quote e gli spazi ad elevata naturalità. È vietata qualsiasi snaturazione delle vie storiche d’accesso alle vette più prestigiose.
Il Regolamento del Parco: qualche esempio di reale gestione dei flussi 2.1 Escursionismo a piedi L’escursionismo a piedi è consentito liberamente lungo tutta la viabilità minore del Parco, nelle sottozone A2 e nelle zone B e C del Parco. Nelle sottozone A1, l’escursionismo a piedi è consentito esclusivamente lungo i sentieri segnalati (o all’interno di aree di sosta esistenti) a singoli individui o a gruppi composti da un massimo di dieci persone. Le escursioni di gruppi maggiori di dieci persone può avvenire esclusivamente nella forma di comitive organizzate, previa comunicazione al Parco. Nella comunicazione deve essere specificato quanto segue: •finalità dell’escursione (attività ricreativa, attività didattica, ecc.); •Ente o Associazione che organizza l’escursione; •numero di partecipanti; •indicazione del percorso che si intende percorrere; •giornata ed orari per l’attuazione dell’escursione; •nominativo del responsabile garante della conservazione e tutela delle emergenze CETS ambientali e paesistiche presenti lungo il percorso.
Il Regolamento del Parco: indicazioni generiche ma anche qualche esempio di reale gestione dei flussi 5.1 Periodi di divieto per gli ambienti ipogei soggetti a regolamentazione degli accessi A tutela delle fasi biologiche di riproduzione e svernamento della chirotterofauna di elevato interesse conservazionistico ivi censita, sono stabiliti periodi di divieto generale di accesso agli ambienti ipogei come di seguito specificato: Grotta della Beata Vergine di Frasassi e complesso carsico Mezzogiorno-Frasassi Divieto di accesso a tutela della fase di ibernazione tra il 15 novembre e il 15 marzo. Divieto di accesso a tutela della fase riproduttiva e di svezzamento dei piccoli tra il 15 maggio e il 31 agosto, fatta eccezione per visite escursionistiche o didattiche autorizzate con ingresso dalla Grotta della Beata Vergine di Frasassi il cui itinerario non si sviluppi oltre la Sala Bassa. La traversata Mezzogiorno-Frasassi è consentita, previa autorizzazione del Parco, nei periodi tra il 16 marzo e il 14 maggio e tra il 1° settembre e il 30 novembre. CETS
I progetti di conservazione e ripristino AZIONE C4 Dalla realizzazione di un geo - data base dei sentieri e dei siti più danneggiati perverranno le indicazioni operative per il restauro e la riqualificazione di 10 Km di sentieri e per la contestuale delimitazione di specifiche aree da adibire a parcheggio di auto e motoveicoli e camper. L'installazione di una segnaletica ad hoc permetterà, inoltre, di far convergere il flusso turistico in aree designate, salvaguardando in tal modo i prati pascoli dalle minacce di attraversamento, abbandono di rifiuti, parcheggio irregolare. E' prevista, infine, una divulgazione itinerante di buone pratiche con l'apertura di punti informativi in quattro punti strategici del Parco e, con essa, attività di informazione e sensibilizzazione civica in merito al progetto e alla fruizione rispettosa e consapevole CETS del territorio quale bene collettivo.
I progetti di conservazione e ripristino PN Sibillini Ottimizzazione della fruizione turistica del Piano della Gardosa (Comune di Montemonaco) e dell’area di Rubbiano (Comune di Montefortino) CETS
I progetti di conservazione e ripristino PN Sibillini Per entrambe le aree è prevista l’istituzione di un servizio di bus-navetta dalle aree di parcheggio, già predisposte (Rubbiano) o ancora da realizzare (Foce) a valle dei siti in oggetto. I bus hanno un’alimentazione assicurata da un motore bi-fuel: elettrico e diesel. CETS
Il ruolo della CETS La risoluzione dei conflitti attraverso la esperienza nella partecipazione e la condivisione delle scelte. Non rifuggiamo dai conflitti ma affrontiamoli con metodo e trasparenza. CETS Ragionare sui benefici socio economici di Natura 2000 Austria 87 euro/ha/anno; Germania 126 euro/ha/anno; GB 292 euro/ha/anno CETS CE; 2011
CETS
Tell me, I may listen. Teach me, I may remember. Involve me, I will do it. Grazie Giuseppe Dodaro CETS
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