Tracciolino, panorami in Costa Viola Nel giardino d'Europa, Sentiero Europeo E7 Tratto Toscano del Sentiero Europeo E1 Dagli anni ottanta ad oggi ...
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CAMMINARE PER L’EUROPA E NEL MONDO NOTIZIARIO DEI SEGNASENTIERI EUROPEI EUROPEAN FOOTPATH MARKERS anno 2018 Tracciolino, panorami in Costa Viola Nel giardino d’Europa, Sentiero Europeo E7 Tratto Toscano del Sentiero Europeo E1 Dagli anni ottanta ad oggi, cartelli informativi sentieri E5 - E7 Verona-Tibet 2018, Kora del Kailash, la montagna sacra Sentiero E1, da Capo Peloro a Capo Passero 1
CAMMINARE PER L’EUROPA E NEL MONDO AN N O 2 0 1 8 sentieri INDICE 04 Tracciolino, panorami in Costa Viola di Rocco Salerno 07 Nel giardino d’Europa, Sentiero Europeo E7 di Giuseppe “Dede” Franchi 10 Tratto Toscano del Sentiero Europeo E1 di Alessio Latini Sentiero Europeo E5 14 Dagli anni ottanta ad oggi, cartelli informativi scendendo da Punta Cervinia - foto Maurizio Boni sentieri E5 - E7 la Redazione Coordinatore MAURIZIO BONI info@maurizioboni.it 16 Verona-Tibet 2018, Kora del Kailash Grafica e impaginazione la montagna sacra MARIA GRAZIA COMINI di Giuseppe “Beppe” Pighi info@mariagraziacomini.it In questo numero hanno collaborato MARIA GRAZIA COMINI, MAURIZIO BONI, ROCCO SALERNO, GIUSEPPE “DEDE” FRANCHI, ALESSIO LATINI, GIUSEPPE 18 Viaggio in Tibet, da Lhasa alla “BEPPE” PIGHI, RICCARDO GIRAMONTE, ROSARIO CATANIA alla Kora del Kailash di Riccardo Giramonte Fotografie MARIA GRAZIA COMINI, MAURIZIO BONI, TONY PANUCCIO, TIZIANO RUGIADI, ALESSIO LATINI, ZENO PIGHI, ROSARIO CATANIA, FRANCESCO NICOLIS 20 Sentiero E1, da Capo Peloro a Capo Passero Redazione di Rosario Catania VIA SAN ROCCO,1 37012 BUSSOLENGO (VERONA) info@sentierieuropei.eu © Maria Grazia Comini Boni-Maurizio Boni 2
se n tieri L A REDAZIONE Nel 2016 messa in sonno la testata “LE VIE DEI MONTI”, da noi edita dal 2009 al 2015 si è pensato di con- tinuare con una cosa che ci viene abbastanza bene, l’editare una rivista, si è scelto il settore dei Sentieri Europei e di lunga percorrenza, sia in Europa che nel resto del mondo, con tutti i loro risvolti umani e tecnici e dopo un controllo e ricerca dai social alla carta stampata si è scelto un titolo non abusato, anzi quasi to- talmente sconosciuto nel settore ovvero SENTIERI. Dal primo numero di SENTIERI l’impegno è stato quello di far conoscere al meglio i Sentieri Europei che attraversano la nostra nazione da nord a sud e da ovest ad est e sono quattro, il Sentiero Europeo E1 nella nostra nazione da Porto Ceresio (Lombardia) a Portopalo di Capo Passero di Siracusa (Sicilia); il Sentiero Europeo E5 dal Passo del Rombo (Alto Adige) a Verona (Veneto); il Sentiero Europeo E7 da Ventimiglia (Li- guria) al Monte Matajur (Friuli VG) ed infine il Sentiero Europeo E10 dalla zona del Coccau (vallico in Alto Adige) a Bolzano (Alto Adige) con proseguimento verso la città Francese di Nizza. Fin poco tempo fa, era stata da noi ventilata la possibilità di far proseguire il Sentiero Europeo E2, che at- tualmente si ferma a Nizza, congiungendolo via mare alla meravigliosa Sardegna e qui farlo continuare dal nord del Sassarese al Cagliaritano del sud dell’isola. L’idea ci sembrava buona ma… chi decide queste cose ha posto una pietra tombale su di una simile idea, loro ne sapranno il perché. Il lavoro in questi tre anni non è mancato, i collaboratori un po’ di più, ma la buona volontà e l’aver stimolato l’interesse per queste vere arterie di scorrimento Europee ha portato all’acquisizione di nuovi e bravissimi collaboratori. Una breccia alla nostra impostazione primaria ha fatto capolino proponendoci un nuovo set- tore ovvero il chi sono i Segnasentieri Europei ovvero coloro che sono soci del “gruppo dei Segnasentieri Europei -European Footpath Markers“, iniziamo da questo numero parlando di Beppe Pighi, che come ogni anno ha organizzato ed accompagnato una spedizione di amici in giro per il mondo, quest’anno alla Kora del Kailash, quindici giorni in Tibet. Contiamo di raccogliere sempre maggiori collaborazioni per la rivista SENTIERI, si stà già programmando il prossimo numero con l’inaugurazione del tratto Toscano di E1 opera di una certa importanza totalmente autofinanziata dal locale Comitato Regionale FIE e del tratto Calabrese quasi totalmente concluso. Rimane il capitolo finanziamento e, al momento è solo autofinanziamento e pre- stazione gratuita di lavoro ma, non disperiamo per il futuro. Buona lettura e grazie. Maria Grazia Comini - Maurizio Boni 3
TRACCIOLINO panorami in Costa Viola L a Costa Viola, così battez- tenente all’Orogene Calabro Pelori- zata dal filosofo Platone, tano, è la propaggine più occiden- per via del colore del mare tale del massiccio Aspromontano. che, in particolari ore del- In nessun altra parte della Calabria la giornata, raccogliendo i riflessi se non qui le rocce giungono fino delle falesie, arricchite dalla tipica a mare con imponenti falesie che flora mediterranea, che sovrastano sprofondano negli abissi del Tirreno i suoi caratteristici terrazzamenti Meridionale con pareti a strapiombo in pietra, si tinge di intense tona- ricche di insenature, anfratti, calette, lità violacee. Le origini geologiche grotte, piccoli rifugi, baie, spiaggette risalgono ad oltre 300 M.A., appar- di sabbia e ghiaia, imponenti e sug- 4
gestive scogliere che sprofondano sotto il pelo dell’acqua. Soggette ad un complesso sistema di erosione, le falesie della Costa Viola sono conosciute anche come la monta- gna a mare, per via dei continui mutamenti che subisco- no, favorite dall’azione meccanica del moto ondoso nelle aree prospicienti al livello del mare. L’estensione rocciosa delle falesie nel tratto di costa va da Palmi fino a Scilla, si diversifica in diversi punti, rivelando sentieri costieri al picco sul mare: Il Tracciolino, famoso percorso terrazzato che collega i comuni di Palmi e Bagnara Calabra, si sno- da ad oltre trecento metri di quota nella macchia medi- terranea offrendo magnifici panorami sulle spiagge della Costa Viola. Tra i percorsi di trekking più belli e suggestivi di tutta la regione, offre una veduta splendida panorami- ca: ad ovest sulle Isole Eolie, con il profilo dello Stromboli in primo piano, a sudovest la possente sagoma dell’Etna oltre lo Stretto di Messina, e a nord la piana di Gioia Tauro, al di là della quale si staglia la sagoma di Capo Vaticano. Il sentiero si snoda per lo più a mezza costa, tranne nell’ul- timo tratto, a una quota media di 300 metri sul fianco del Monte Sant’Elia, offrendo lungo il percorso, la possibilità di ammirare dall’alto romantiche calette incastonate tra le falesie. Lo scrittore, Paolo Rumiz, recentemente lo immagina 2000 e passa anni fa quando “le Triremi dei Greci escono dallo Stretto e i marinai si appoggiano alle murate guar- dando stupefatti il colore di un mare viola che non han- 5
L’etimologia del nome sentiero Tracciolino deriva da “traccia”, infatti in origine era composto da coppi in ar- gilla prodotte dagli “antichi mastri pignatari” di Seminara e serviva per veicolare l’acqua dalla sorgente dell’Olmo (Bagnara Calabra) verso la cittadina di Palmi, in altri tempi furono usati dai coloni di Reghion già nel VI secolo a.c. nel periodo Magno Greco per il controllo costiero, importante arteria di comunicazione per il commercio tra i vari empori in alternativa, dal periodo romano in poi, alla strada con- solare posta internamente. Dalla sorgente dell’Olmo si sviluppa il secondo sentiero detto dei Francesi, si snoda per tre chilometri lungo le scoscese armacie, un tempo coltivate, oggi mete natu- ralistiche gradite alla fauna migratoria che transita lungo la costa. Un percorso impegnativo, che dalla frazione di Ceramida di Bagnara Calabra, consente di proseguire fino al Tunnel di Murat, fatto costruire nel 1806 dal cognato di Napoleone appena divenuto re del Regno delle Due Sicilie, per difendere la costa dall’esercito inglese. Oggi il circuito escursionistico su questo punto non è praticabile a causa della distruzione del ponte causata dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale . Questa parte del tracciato è adatta agli amanti del trekking impegnativo, in quanto dopo la discesa al tunnel, bisogna poi risalire lun- go i terrazzamenti a causa del mancato collegamento con la spiaggia di Bagnara Calabra, scelta decisamente impe- gnativa, ma lo sforzo è ripagato dalle vedute mozzafiato. Punti di interesse tracciolino: Pietra Perciata, posta nel no mai visto, di un blu profondo dove l’ancora non pesca comune di Seminara è un punto di notevole interesse pa- mai”, si percepisce il particolare fascino e ispirato regala esaggistico dove nidificano i rapaci, molto presenti nell’a- descrizioni che colpiscono dritto l’animo del lettore: “Po- rea; Sorgente dell’Olmo, punto di origine da dove tutt’ora chi luoghi al mondo, hanno la potenza di questa uscita sgorga l’acqua è nel comune di Bagnara Calabra; le calet- da questo utero che è lo Stretto, questo grembo dove il te a mare visibili ed altrettanto famose sono Cala Jancul- mare sprofonda e c’è una densità incredibile di leggende e la, Cala Leone, Cala Rovaglioso, Porto Oreste; miti. Qui respiri la leggenda insieme al vento!” Miti resi im- Punti interesse sentiero francese: Approdo del’Uva, risa- mortali grazie ai racconti di Omero su Ulisse o di Eschilo lente al secolo scorso, era usato per il trasporto dell’uva su Oreste che nascono e inizialmente vengono traman- raccolta nei terrazzamenti costieri detti “armacie” e tra- dati oralmente già nei primi secoli della colonizzazione sportata via mare con le barche dell’epoca; Tunnel Murat, greca della Calabria e della Sicilia. Miti legati al fascino antico avamposto francese costruito come via di fuga e di una natura madre, amante ma che, come una donna punto strategico a difesa della costa; Grotta di San Seba- bellissima, può improvvisamente tradire trasportando i stiano, usata in tempi remoti presentava reperti di origine marinai che le si sono affidati contro gli scogli di Scilla o le preistorica, prende il nome dal monaco eremita che vi al- secche di Cariddi o inghiottendoli nelle maree improvvise loggiava. dello Stretto o affondandoli con i massi lanciati da Strom- boli durante le sue ricorrenti eruzioni. Lungo il sentiero lo Ente Riferimento: Coordinamento sguardo riesce a spaziare da Capo Vaticano fino a Scilla e Costa Viola, Presidente Maurizio all’imbocco settentrionale dello stretto di Messina fino ad Gramuglia. In Collaborazione Con: arrivare all’Etna o di contare una ad una le isole Eolie, dalle Rocco Salerno. Fotografie: Tony Pa- più vicine alle più lontane. nuccio. 6
NEL GIARDINO D’EUROPA SENTIERO EUROPEO E7 Fin dal XVI secolo il Monte Baldo è noto come il Giardino Botanico d’Europa per la folta e composita flora che vi si incontra. Ulivi, mughi, querce, aranci e palme condividono incredibilmente lo stesso quadro floreale, una cosa unica da vedere in montagna, tanto che nel 1992 la 5ª giornta nazionale dell’escursionismo della FIE adottò l’Anemone Baldensis, fiore che dal Monte Baldo prende il suo nome, quale suo emblema. 7
I l Sentiero Europeo E7 attraversa entrambe le sponde del Monte Baldo: quella che si affaccia al Lago di Gar- da, che concentra sulle sue sponde tante realtà clima- tiche diverse, che quella della val d’Adige. Geograficamente il Monte Baldo si presenta come un massiccio isolato, a forma di rettangolo, che si allunga dal Veronese al Trentino per quasi 40 km, costeggiando il lago di Garda da una parte e la Val d’Adige dall’all’altra. Il primo tratto Veneto del Sentiero Europeo E7 si sviluppa interamente sul Monte Baldo in cinque tappe così suddi- vise: 1ª tappa: Malcesine – Tratto Spino 2ª tappa Tratto Spino – Rifugio Telegrafo 3J tappa: Rifugio Telegrafo – Novezina 4ª tappa: Rifugio Novezina – Ferrara di monte Baldo 5ª tappa: Ferrara di Monte Baldo – Brentino Belluno (Val d’Adige). I giorni necessari per la percorrenza le cinque le tappe sono almeno due, più facilmente tre. Il tratto veneto del Sentiero Europeo E7 (Isole Canarie-Gre- cia) inizia con un viaggio in funivia. La stazione a valle si trova nel centro abitato di Malcesine, incantevole borgo adagiato sulle sponde del lago di Garda. La Funivia Mal- Europeo E7 oppure, girando verso sinistra all’uscita della cesine - Monte Baldo che, con i suoi due tronchi (il primo, stazione a monte della funivia, scegliere la variante Tren- Malcesine - S. Michele di 463 m. di dislivello; il secondo, tina del Sentiero Europeo E7. S. Michele - Monte Baldo, di 1187 m. di dislivello) ci por- Avendo girato a destra, si sarà preferito il tratto Veronese, terà in località Bocca di Tratto Spino, a 1752 m., stupendo questa prima parte del sentiero è particolarmente bella e punto panoramico da cui inizierà la nostra camminata. La panoramica, ma allo stesso tempo richiede un buon alle- cabina del secondo tronco ruota su se stessa, offrendoci namento e molta attenzione perché quasi tutta in cresta una spettacolare visione a 360 gradi. Dalla località Tratto e con la quasi totale assenza di vie di fuga. Per questo si Spino è possibile seguire il tratto Veronese del Sentiero consiglia di percorrerla solo in condizioni meteo stabili e 8
preferibilmente di prima mattina. in mezzo ai mughi e poi tra i prati, superando gli impluvi Iniziamo verso sud sul sentiero 651, lasciando alla nostra di altri due valloni, fino a raggiungere la strada asfaltata, destra i sentieri 11 e 2 che scendono verso il lago, e per- un tornante prima del Rifugio Novezzina, a m.1255, meta corriamo il bel crinale verso Cima delle Pozzette, a 2128 di questa tappa, dove si può soggiornare e ristorarsi (ore m. (ore 1,15). Su terreno accidentato scendiamo lungo la 2,00). In accordo con i gestori del rifugio è possibile orga- cresta, sul versante lago; la Val d’Angual ci accompagna nizzare una visita all’orto botanico e al vicino osservatorio fino alla base di Cima del Longino, dove con una leggera astronomico. discesa procediamo sul versante est verso la Cima Val Fi- Dal Rifugio Novezzina scendiamo fiancheggiando l’orto nestra, a 2084 m. Raggiunta Cima Val Finestra proseguia- botanico fino a raggiungere il sentiero 660 sulla strada mo attraversando il dirupato versante orientale di Cima bianca che costeggia l’osservatorio astronomico. Se- Valdritta e, prima di raggiungere la forcella omonima (ore guiamo la strada in falso piano per circa un chilometro 1,20-2,35), a destra un segnavia indica il sentiero per rag- e mezzo fino ad incontrare il cartello di inizio del Sentie- giungere la cima più alta del Baldo, a 2218 m. (Variante ro Naturalistico Malga Gambon - Ferrara di Monte Baldo. Cima Valdritta ore 0,35 A/R). Giunti alla forcella di Valdritta Sentiero che con rapida svolta a destra imbocchiamo e continuiamo lungo la mulattiera, con un percorso ondu- seguiamo insieme al sentiero 660 scendendo nel bosco lato a ridosso della cresta della Val Larga. Dopo la punta fino a raggiungere la Fonte della Teja, dalla quale risalia- Pettorina, a 2192 m., andiamo avanti lungo un crinale fino mo fino a raggiungere i pascoli, scendiamo fino al tornello ad incrociare le indicazioni per Cima Telegrafo, che segui- che attraversiamo per poi seguire in discesa la mulattie- remo per raggiungere la stessa, a 2200 m. Dalla cima in ra fino a raggiungere, nei pressi del Passo del Casello, la pochi minuti potremo raggiungere il sottostante Rifugio strada provinciale 8 del Baldo. Lasciamo il sentiero 660 e Telegrafo Gaetano Barana, a 2147 m., affacciato sul fian- attraversiamo la provinciale per per proseguire sul sentie- co ovest del Baldo verso il Garda pronto ad offrirci possi- ro naturalistico che su mulattiera scende nel bosco e che bilità di soggiorno e di ristoro. (ore 1,00-3,35). in breve, con ripidi tornanti, ci conduce in località Corrobi Dal Rifugio Telegrafo Gaetano Barana riguadagniamo dove ci immettiamo nuovamente sulla provinciale 8 per il crinale e cominciamo a scendere lungo alcuni tornan- qualche decina di metri per poi lasciarla imboccando alla ti, in comune ai i quattro sentieri che scendono ad est nostra destra il sentiero naturalistico che scende fino a (651,652, 657 e 658), fino al primo bivio; lì, seguiamo a raggiungere il fondovalle dove attraversato il piccolo rio ri- destra (sud) i sentieri 657 e 658 fino al bivio successivo, saliamo fino alla località Mezzavilla dalla quale seguendo dove a sinistra il sentiero 657 comincia la ripida discesa il sentiero scendiamo fino alla chiesa parrocchiale e poi, verso il Vallone Osanna. Dopo un primo tratto tra rocce e per la ripida scalinata, ai giardini di Ferrara di Monte Baldo, terreno leggermente franoso, il sentiero prosegue prima a 856 m., dove è possibile ristorarsi. (ore 1,30). 9
Nei pressi del municipio di Ferrara di Monte Baldo tro- a 178 m. (ore 0,40). Al termine della scalinata alla nostra viamo le indicazioni dei sentieri 74 e 76 che seguiamo in destra possiamo scendere in paese, se necessitiamo di salita, su strada asfaltata, fino al primo tornante; da lì im- ristoro, o proseguire il cammino alla nostra sinistra im- bocchiamo il sentiero 74 che si addentra nel bosco, in un boccando il sentiero 674 che seguiamo per circa 500 me- saliscendi continuo all’interno della fitta vegetazione che, tri; poi, in prossimità di una ripida svolta a sinistra, pro- di tanto in tanto, ci permette di intuire la profondità della seguiamo dritti per pochi metri per poi immetterci sulla Valle dell’Orsa alla nostra destra. All’improvviso di fronte a strada asfaltata in discesa che, in qualche minuto, ci con- noi si aprono i pascoli di Malga Orsa (ore 0,35), da tempo durrà fino all’Agriturismo Al Castel (ore 0,20-1,00) dove è disabitata. Il sentiero prosegue appena sotto la Malga e possibile soggiornare e ristorarsi. Continuiamo seguendo dopo poche decine di metri troviamo l’innesto per il sen- in discesa la strada asfaltata fino ad incontrare la strada tiero 75 che in pochi minuti ci porta a fondo valle dove, provinciale 11 della Val d’Adige che percorriamo in dire- con l’aiuto di un cavo d’acciaio, guadiamo il Rio delle Pis- zione nord, facendo particolare attenzione a camminare sotte, vero paradiso per gli amanti del torrentismo. Da ora il più possibile al di fuori della sede stradale, fino al ponte in poi il sentiero ci regala scorci di rara bellezza di questo sopra l’autostrada. Lì lasciamo la Provinciale e andiamo canyon adagiato tra cascate e marmitte dei giganti. Al- avanti sulla stradina a bordo canale che conduce all’Agri- cune parti del sentiero sono scivolose ed esposte, anche turismo Palazzo, dove abbiamo la possibilità di soggior- se rese sicure da corde fisse e parapetti: si raccomanda nare (ore 0,25-1,25). Seguiamo la stradina che, passando tuttavia la massima prudenza. I cartelli della Comunità sotto l’autostrada, in pochi minuti ci conduce nella piazza Montana consigliano l’utilizzo di imbraco e cordino con della frazione di Rivalta, sede municipale del comune di moschettone. Il percorso termina innestandosi nel sen- Brentino Belluno, a 137 m. (ore 0,05-1,30), dove possiamo tiero 73, a 640 m. (ore 0,50-1,25), che da Brentino sale fino alloggiare e ristorarci all’Hotel Belvedere. al santuario della Madonna della Corona, a 774 m. Il san- Dalla piazza di Rivalta scendiamo per la scalinata che tuario merita lo sforzo dei 130 metri di dislivello. Arrivati, conduce alla provinciale 11 nei pressi del ponte sull’Adi- è possibile rifocillarsi presso il Bar Al Santuario. (Variante ge. Attraversiamo il ponte e proseguiamo lungo la strada Madonna della Corona ore 0,30 A/R). Con una breve salita fino a raggiungere la strada statale 12 dell’Abetone e del a piedi o con il servizio navetta gratuito, dal santuario si Brennero che attraversiamo all’altezza del semaforo, ar- può raggiungere il paese di Spiazzi con possibilità di sog- riviamo alla frazione di Peri e da qui iniziamo una nuova giorno e ristoro all’Hotel Posta. avventura. Percorriamo in discesa il sentiero 73, molto frequentato di Franchi Giuseppe “Dede” da pellegrini, escursionisti e visitatori – e conosciuto an- Segnasentieri Europeo (European Footpath Markers) che come il “Sentiero della Speranza” –, fino a Brentino, fotografie: Maria Grazia Comini 10
TRATTO TOSCANO del Sentiero Europeo E1 I l Comitato Regionale Toscano alla sua promozione e conoscenza, FIE, ha portato in Assemblea camminando nel magnifico territo- delle Associazioni e del CR To- rio toscano sviluppando opportuni- scano, svoltosi a Livorno in data tà europee dell’escursionismo. 18 giugno 2016 il progetto “ futuro”, «L’escursionismo e le sue poten- riguardante la tracciatura del Sen- zialità per lo sviluppo sostenibile tiero Europeo E1, del tratto toscano, del turismo sono state già oggetto trovando nei presenti, rappresen- di approfondimento durante impor- tanti delle Associazioni e dei CR di tanti Consigli Nazionali e Regionali Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, la della FIE» ha dichiarato il Presidente condivisione operativa nel valutare Alessio Latini, «diventa ora impor- la possibile attuazione del progetto tante compiere un altro passo in presentato, lasciando la verifica “di avanti nella promozione dei Sentieri adozione operativa” alle Associazio- Europei e nel nostro specifico in ri- ni toscane che ne fanno parte e che guardo al Sentiero Europeo siglato ne sono coinvolte in prima persona. E1, come una nuova opportunità Con questo progetto il Comitato Re- e veicolo importante del turismo gionale FIE Toscana in accordo con escursionistico, lavorando insieme il Consiglio Nazionale della Federa- agli operatori pubblici, province, zione Italiana Escursionismo, ripro- comuni, comunità montane, ente pone l’obiettivo primario sempre, parco e i molti privati presenti nel perseguito a vari livelli e, rivolto alla settore» durante il “Tavolo tecnico valorizzazione e tutela del patrimo- regionale di coordinamento della nio ambientale ed escursionistico, Mobilità Dolce” svoltosi nella Sede 11
atori. Il percorso E1, ripercorre oltre che la GEA anche la sentieristica del crinale in parte segnato dal CAI, un tratto del SI.“Sentiero Italia”, ed infine una parte del sentiero “Alta Via dei Parchi”. Al momento, il percorso E1 fa riferimento alla cartografia rispettando le indicazioni che sono ripor- tate nella tavola cartografica pubblicata da ERA ( la Fede- razione Europea Escursionismo) cioè la carta 1:3500 000. Il progetto sarà adottato dalle molte Associazioni affila- te FIE toscane, che provvederanno a segnalare uno o più parti del sentiero E1 Toscano. Sempre dalle Molte Associazioni Escursionistiche facenti riferimento al C.R. Toscano FIE, saranno organizzate delle giornate escursionistiche sociali in cui si cercherà di per- seguire determinati obiettivi quali non solo, la raccolta dei rifiuti lasciati , ma anche la sistemazione della “nuova se- gnaletica E1” e azioni di piccola manutenzione. I simboli usati saranno “forniti” dal format già usato dalla Commis- sione Sentieri FIE. Gli interventi saranno chirurgici e semplici, non invasivi per il territorio sia nel caso di nuova sistemazione della segnaletica che di ordinaria o straordinaria manutenzione della segnaletica già esistente. Il “piano - programma de- gli interventi” che consentirà la conoscenza del territorio e la conseguente gestione dei tratti segnalati, si baserà nel coinvolgimento del territorio, mettendo alla conoscen- za del progetto le varie Amministrazioni Comunali e Enti che potranno collaborare condividendo l’iniziativa quan- do coinvolgerà il loro comune e territorio. Il lavoro sarà corredato non solo dalla parte cartacea ma anche in for- mato digitale. «Come Presidente del Comitato Regionale della Giunta Regionale della Toscana il 12 giugno 2017. Toscano della Federazione Italiana Escursionismo FIE, Il piano d’ intervento della nuova progettazione sentie- ringrazio tutte le 30 Associazioni affiliate, i loro Presiden- ro europeo E1 tratto toscano si compone come segue: ti e dirigenti,coinvolti con i loro soci, nella realizzazione e Il sentiero E1 ha una direzione Nord-Sud da Capo Nord organizzazione di questo progetto escursionistico, adot- ( Norvegia) - Gottardo - Lago di Costanza - Porto Cere- tando piccoli o grandi tratti per avviare la nuova segna- sio (lombardia) - Liguria - Toscana - Umbria - Abruzzo letica E1, ringrazio tutte le Associazioni che a pieno titolo - Campania - Calabria - Capo Palo di Capo Passero di saranno coinvolte in questa “nuova sfida escursionistica Siracusa (Sicilia). Nel tratto italiano, fino al 1972 il sentiero della toscana” che si completerà con la conclusione della terminava a Genova, poi pian piano sono seguiti i vari trat- segnaletica del tratto E1 al quale avremmo storicamente ti: umbro fino a Castelluccio di Norcia ecc.ecc. contribuito» concludendo il Presidente del Comitato Re- Il tratto Toscano del Sentiero Europeo E1, si sviluppa lun- gionale Toscano della FIE Alessio Latini ha rivolto un caro go l’itinerario che percorre tutto l’Appennino Tosco Emi- ed accorato saluto, «Auguro un buon cammino a tutti voi liano, da Bocca Trabaria (Arezzo - Toscana) sul confine e con i miei saluti ricordo che già è stata formalizzata la umbro-marchigiano, fino al lago dei Due Santi/Passo del- richiesta di patrocinio al Presidente Federale della FIE per la Cisa nella provincia di La Spezia (Liguria). Il percorso si la manifestazione “Raduno Sentiero Europeo E1 Tosca- snoda per oltre 400 km e può essere percorso in 22/27 no” che si svolgerà nella primavera 2020 dal 28 giugno al tappe, seguendo il percorso che “ricalca” la GEA, la Gran- 5 luglio 2020, da tenersi non solo nel fantastico territorio de Escursione Appenninica, ideato e descritto nel 1981 da del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, oggi Alfonso Bietolini e da Gianfranco Bracci i due trekkers ide- patrimonio dell’Umanità “Unesco”, ma su tutto il territorio 12
attraversato dall’E1 in terra Toscana come da prossimo Casaglia km 22,2. Gruppo Escursionistico Vicchio. Resp. programma». Licia Giovannelli. Dati tecnici 8) Tappa dal Passo della Colla di Casaglia al Giogo l’E1 in mountain bike di Scarperia o Passo del Giogo km 9,2. Gruppo Con la mountain Bike è possibile percorrere alcuni stu- Escursionistico Vicchio. Resp. Licia Giovanelli. pendi tratti o portarsi la bici in spalla superando sensibi- 9) Tappa dal Giogo di Scarperia al Passo della Futa li altimetrie. Si possono individuare però nelle vicinanze km 12,3. Gruppo Escursionistico Vicchio. Resp. Licia stradelle sterrate o lunghi percorsi E 1 da fare in Mtb. Giovanelli. l’E1 a piedi 10) Tappa dal Passo della Futa a Montepiano km 13. Tutto il tragitto toscano fa parte “storicamente” della GEA Gruppo Escursionistico Barberino del Mugello. Resp. del Sentiero Italia e del sentiero internazionale E1 della FIE. Gloria Ballini. È un percorso di “bassa e “ media montagna” con quote 11) Tappa da Montepiano alla Cascina di Spedaletto km che sfiorano i 2000 metri, di oltre 400 km di lunghezza,con 24. Gruppo Escursionistico Barberino del Mugello.Resp. dislivello complessivo di circa 34.000 metri, accessibile, Gloria Ballini per molti tratti a tutti. 12) Tappa dalla Cascina di Spedaletto a Pracchia 17. Scansione delle tappe da realizzare il tracciato Gruppo Escursionistico GECO. Resp. Alessio Latini 13) Tappa da Pracchia al Lago Scaffaiolo 15,5. segnaletico ex novo Gruppo Escursionistico Berardenga. Resp. Angelo 1) Tappa dal passo di Bocca Trabaria al Passo di Latorre. Viamaggio km 20,5. Domenica 18 giugno 2017 Il CR FIE 14) Tappa dal Lago Scaffaiolo all’Abetone km 13,3. Toscana con tutte le Associazioni. Resp. Alessio Latini e Gruppo Escursionistico Berardenga. Resp. Angelo Roberta Casamonti. Latorre. 2) Tappa dal Passo di Viamaggio a Caprese Michelangelo 15) Tappa dall’Abetone al Lago Santo km 15. km17,5. Gruppo Escursionistico GECO. Resp. Alessio Officina Natura e Piedi in Cammino Resp. Manuel Latini e Roberta Casamonti. Serantoni, Federica Pisani e Michele Colombini. 3) Tappa da caprese Michelangelo a Chiusi della Verna 16) Tappa dal lago Santo Modenese a san Pellegrino in km 11,5. Gruppo Escursionistico GECO. Resp. Alessio Alpe o Passo Radici km 19,5 Latini e Roberta Casamonti. Qui da vedere c’è anche un tratto nuovo e vecchio da 4) Tappa da Chiusi della Verna a Badia Prataglia km 22,3. valutare. Officina Natura e Piedi in Cammino. Resp. Gruppo Trekking Bagno a Ripoli. Resp.Pieraldo Gori Manuel Serantoni,Michele Colombini e Federica Pisani. 5) Tappa da Badia Prataglia al Passo della Calla km 17) Tappa da san Pellegrino / Passo delle Radici a 19,75.Gruppo Trekking Bagno a Ripoli. Resp. Pieraldo Passo di Pradarena km 22,3. Officina Natura e Piedi in Gori. Cammino. Resp. Michele Colombini, Manuel Serantoni e 6) Tappa dal Passo della Calla al Passo del Muraglione Federica Pisani. km 14. Associazione Il Valico. Resp. Roberto Mazzola 18) Tappa dal Passo di Pradarena al Passo del Cerreto 7) Tappa dal Passo del Muraglione al Passo della Colla di km 12,2. Avventura Trekking. Resp. Valoris Mucci. 19) Tappa dal passo del Cerreto al passo del Lagastrello km 16,1. Avventura Trekking. Resp. Valoris Mucci. 20) Tappa dal Passo del Lagastrello al Lago Santo Parmense km 23. 21) Tappa dal Lago Santo Parmense al Passo della Cisa km 15,7. 22) Tappa dal passo della Cisa al Passo dei Due Santi km 25,8. Gruppo Escursionistico Berardenga e Bellavista Escursioni. Resp. Angelo Latorre e Simona Ninci. di Alessio Latini Presidente Comitato Regionale FIE Toscana fotografie: Tiziano Rugiadi e Alessio Latini 13
DAGLI ANNI OTTANTA AD OGGI CARTELLI INFORMATIVI SENTIERI E5 - E7 14
U n Sentiero Europeo per essere noto e frequen- da molto lontano dall’inizio di questo secolo con la posa di tato oltre che la segnaletica rossa/bianca/rossa cartelli in dibond (metallici) in formato A3 (cm 30x42 ca), con la sua sigla in mezzo come imposto dal CAI arrivando alla data odierna dove la misura media è di cm o il più moderno sigillo Europeo adottato dal- 100 x 70 su forex (supporto in pvc espanso a struttura la FIE, ha sicuramente bisogno di comunicazione tra gli piena), questi ultimi permettono una maggiore creativi- escursionisti. Per garantire una corretta comunicazione tà e completezza di informazioni e permettono che ogni oltre alle guide, cartografie, GPS da scaricare, il “gruppo dei cartello sia personalizzato uno ad uno, ma tutti con una Segnasentieri Europei -European Footpath Markers-“, si è comune impronta. Dopo molti anni di prove, nuovi testi distinto nel produrre dei cartelli da lasciare lungo gli stessi e grafica nuova, ora non riportano più nel titolo: “Cammi- Sentieri Europei. Il primo ostacolo si è materializzato dalla nare per l’Europa” e quale catenaccio “i Sentieri Europei” classica burocrazia dei vari Comuni ed enti vari, con la ri- ma un titolo ben più amichevole “Benvenuti sul Sentie- chiesta di un progetto con relativo piano ambientale e, se ro Europeo E5 (E7 ecc,)”, il catenaccio indica “il punto di la bacheca di legno porta-cartello va sistemata su di una passaggio” (Catenaccio termine giornalistico che intende zona demaniale, salvati cielo, altre richieste ed altre carte il sottotitolo) attualmente nei nuovi cartelli la descrizione da produrre. La soluzione parsa adatta è stata quella di dei Sentieri Europei è in due lingue inglese e italiano e solo affiggere i cartelli dei Sentieri Europei presso strutture pri- per il Sentiero Europeo E5 anche in tedesco. Le descrizioni vate quali rifugi, ostelli, bar, alberghetti di montagna, risto- sono con maggiori informazioni tecniche ma più snelle, ranti ecc. Il risultato è stato buono, al momento sono stati danno indicazioni generali e rimandano a siti o attraverso creati una cinquantina di cartelli suddivisi tra il Sentiero codici QR ad altre indicazioni utili. Europeo E5 e il Sentiero Europeo E7, il tutto grazie ad alcu- la redazione ni sponsor. La storia dei cartelli per i Sentieri Europei, parte fotografie: Maria Grazia Comini e Maurizio Boni 15
VERONA-TIBET 2018 Kora del Kailash, la montagna sacra I l Monte Kailash è una meta certa sti amici meneghini, Alberto Bianchi per tutte quelle persone che più a lungo Presidente del collegio del- di una volta hanno frequentato le Guide Alpine Lombarde, nonché la catena Himalaiana. grande alpinista con decine di spe- È un luogo sacro per eccellenza, iso- dizioni alle sue spalle e Mario Tri- lato dalle altre catene montuose, si meri secondo uomo al mondo per eleva nella sua splendida forma che aver salito tutte le 7 cime più alte di ricorda un tempio buddista sempre ogni continente (Le Seven Summit), ricoperto di neve, il Kailash non è nonché tutti i vulcani più alti di ogni altissimo (m 6714) e rappresenta continente, oltre ad aver scalato l’E- il centro dell’universo per i Buddi- verest da entrambi i versanti nord e sti, che è il cuore di un gigantesco sud, sono presenti nel gruppo anche Mandala, ma anche per gli induisti e tre medici. Enzo Adami con i suoi 76 i seguaci del culto Bon-Po. anni è il decano della spedizione e Dalle sue pendici scendono i fiumi Zeno Pighi con i suoi 16 anni il più più importanti per l’asia: tra questi giovane. Da Chengdu siamo poi il Gange e l’Indo. Due laghi enormi atterrati a Lhasa (m 3600) capitale nella pianura sottostante colorano della provincia autonoma cinese del di azzurro il paesaggio e fanno da Tibet. A Lhasa “la città degli Dei”, riflesso al Ghurla – Mandaia e alla siamo rimasti tre giorni per miglio- montagna Api in territorio Nepalese, rare l’acclimatamento visitando Piccoli Gompa Murimani (muri delle templi, località e monasteri impor- preghiere) e Chotichorten fanno da tantissimi per la religione Buddista. cornice alla Kora. Partiti da Venezia Con il pulmino visita a Pabuka, loca- il 31 agosto 2018, in 16, ci siamo poi lità dove si svolgono i cosiddetti fu- riuniti a Doha in Quatar, con altri 6 nerali celesti, con il suo tempio, poi amici provenienti da Milano, per poi trasferimento e visita del monaste- proseguire per Chengdu in Cina, ro di Sera, dove assistiamo agli esa- dove abbiamo pernottato. Tra que- mi dei monaci nella “debate yard”, il 16
tutto accompagnato da una debole pioggerellina. Il gior- itinerario che, a fronte di un maggiore chilometraggio in no seguente visita al “Potala” che fu la residenza ufficiale pullman, dà la possibilità di vedere l’Everest (m 8848), il del Dalai Lama capo supremo temporale del Buddismo. Cho Oyu (m 8201) e lo Shisha Pangma (m 8027). Il tempo Il terzo giorno in attesa del visto per il Cora, ci porta a vi- migliora in serata. sitare il lago Yamdrok, superiamo il Karo (m 5080) e so- Il 9° giorno inizia la circumambulazione del Kailash, il stiamo ai piedi del Nochin Kansang (m 7138). Scendiamo viaggio a piedi di 3 giorni circa 70 chilometri intorno alla su Gyantse e dalla strada periferica vediamo le mura della montagna sacra. Ore 8:20, partenza a piedi dall’albergo rocca e, a stento, il Kumbun. Partiti per Lhatse (m 4050) transitiamo lungo il Lago Lang fotografando l’attraversa- mento dell’istmo di numerosi greggi di pecore, superiamo un passo a m 4360 (Google Earth m 5437) e scendiamo verso il Lago di Ngamring (Angrenjin Co). Scavalchiamo il Ka La (m 4742), un passo a m 4593, uno a m 4954 ed uno a m 5086, sostando lungo strada per pranzo al sacco e scattando fotografie di panorami incantevoli. L’ottavo giorno, il 7 settembre 2018, partenza in pullman, oltrepassiamo Old Zhongba, distrutta dal terremoto del 2015, e anche New Zhongba, alle ore 16:00 arriviamo al Centro visitatori del Lago Manasarovar dove apprendiamo che, in base ad una recentissima normativa, che da quella parte non è permesso accedere al lago. Per questo, in pre- visione di una revisione del programma, compiamo subito la visita al lago recandoci a Trugo Gompa, sulla sponda opposta, purtroppo le nuvole di un temporale nascondono fin dalla sua base il Gurla Mandhata (m 7728 ca). Arrivia- mo a Darchen (m 4670 ca), sistemazione in albergo e alle ore 20:30 organizzo una riunione con Mr. Chounda, la no- stra guida locale, per concordare, il cambio di programma a causa dell’impossibilità di pernottare in tenda presso il Lago Manasarovar il 10/09/2018 e per l’incertezza sulla percorribilità del primo tratto di strada tra Saga e Kyrong. Si concorda, di raggiungere Kyrong passando da Lhaze e Tingri. Il gruppo accoglie con soddisfazione il cambio di 17
(m 4650 ca). I materiali ci precederanno fino al campo col Yang Zhen Yi a Baryang (m 4500), sempre fortunati con furgone. Usciti dal villaggio si contorna il lato meridiona- un tempo clemente, tendente al bello. le del Kailash con bellissime viste sul Gurla Mandhata, il Gli ultimi giorni di questo trekking sono i più tristi in quan- Lago Manasarovar e il Monte Api m 7132). Poi si entra to l’avventura sta per finire, sono tre giorni di bus attra- nella valle del Lha Chu ed alle ore 11:30 si arriva a Tarpo- verso panorami talvolta mozzafiato, talvolta avvolti dalle che (m 4740). Si continua a risalire la valle. arriviamo alle nuvole dato il guastarsi del tempo. Torniamo a Saga poi ore 16:30 al campo sulla riva del torrente (m 4990 ca) ai a Kiyrong. Fatto l’ultimo passo a 5100 metri con Vista su piedi del Monastero di Dira Phug (m 5060, Drira Phuk, m Everest e Cho Oyo scendiamo a Kyrong sul confine nepa- 4860). Percorsi 20,6 km, con m 510 in ascesa e m 152 lese. Il giorno dopo attraversiamo il Langtang arriviamo a in discesa. Montiamo le tende con aiuto di guide e cuo- Katmandu e da li a casa. chi, poi facciamo merenda con te e biscotti. Alle ore 19:00 di Giuseppe “Beppe” Pighi cena. Durante la notte leggera pioggerella che ci preoccu- AE - FIE pa un po’. Secondo giorno della Kora (09 settembre 2018) fotografie: Zeno Pighi e Francesco Nicolis , dopo aver caricato gli Yak con i sacconi più pesanti ci Dove dopo l’altezza è indicato ca. (es. 5660 ca) si intende rilevamento con GPS incamminiamo a piedi, sostiamo brevemente al posto di ristoro di Siwatshal, località sede di “funerali celesti” una Viaggio in Tibet salita tra migliaia di bandierine colorate delle preghiere ti- da Lhasa alla Kora del Kailash S betane murimani e pellegrini in preghiera alcuni fanno il giro strisciando per devozione. Al passo arrivati tutti felici ono partito, anche questa volta quasi costretto le solite foto di rito con bandiere e gagliardetti e poi giù in dagli amici, col semplice desiderio di andare a discesa fino a Zuthaul-Phuk Gompa (m 4800) dopo circa conoscere una realtà lontana, diversa dalla no- 8 ore effettive di marcia con arrivo al Dolma La (m 5660 stra, sapendo che il viaggio sarebbe stato più ca). Lungo il percorso i medici della spedizione: Rossella, culturale che escursionistico di alta montagna. Mi ero Renzo e Roberta soccorrono un giovane escursionista ci- preparato “studiato” le caratteristiche culturali e religiose nese vittima di episodio sincopale riconducibile al mal di montagna. Arriviamo al campo tendato in riva al torrente (m 4835) presso Zuthrul Phug (Zutrul Phuk) alle ore 17:50. Percorsi 19,6 km, con m 603 in ascesa e m 801 in discesa, fortunatamente il tempo si è rimesso al bello. Si parte presto il terzo giorno della Kora, ore 7:30 a piedi dopo esserci accomiatati dagli yakmen. Lungo il percor- so si vedono numerosi asini selvatici, ed altri animali, alle ore 10:30 arriviamo a Tangser (m 4580, Trungto) dove at- tende il furgone sul quale trasferiamo dai nostri zaini e il materiale inutile per il resto del percorso. Alle ore 12:00 arriviamo all’albergo di Darchen (m 4547ca). Percorsi 12,8 km, con m 75 in ascesa e m 235 in discesa. Alle ore 14:30 partenza in pullman. Alle ore 18:30 arriviamo all’Hotel Pa 18
del Tibet perché, non conoscendo l’inglese, avrei percorso in compenso offre una buona viabilità che permette di quelle strade quasi come un sordo-muto e ciò che avrei percorrere il lungo tragitto da Lhasa a Darchen in modo portato via da là sarebbe stato frutto più di quanto osser- confortevole e rapido. Ciò che colpisce è l’ampia vasti- vato e percepito che di quanto ascoltato. tà dell’altopiano tibetano per gran parte oltre i 4.000 m Premetto che non è facile scegliere tra le molteplici sensa- di altitudine; lunghe e larghe pianure limitate da catene zioni, emozioni, riflessioni che la realtà tibetana ha susci- montuose elevate e più in lontananza le cime innevate tato dentro di me perché significa manifestare la propria delle grandi vette himalaiane. Arrivati al termine di una realtà interiore che gli altri possono anche non compren- si sale un passo intorno od oltre i 5.000 m di altitudine dere o percepire. e si discende dall’altra parte trovandosi in una situazio- Ciò che colpisce immediatamente è quella che possia- ne analoga alla precedente. L’agevole viaggio permette di mo definire “invasione cinese”. In varie parti compaiono ammirare e contemplare la particolarità e la bellezza del cartelli giganteschi con le fotografie dei grandi capi della paesaggio la cui vastità porta inevitabilmente fa pensare Cina, bandiere rosse sono esposte su ogni edificio, quasi a quanto l’uomo è “piccola cosa” in rapporto all’ambiente ogni altro balcone, grandi archi da poco costruiti campeg- in cui vive. Ti domandi allora come mai ci si comporti da giano all’ingresso di molti paesi dispersi sull’altopiano, un padroni nei confronti di questo nostro mondo e non da fermento edilizio impressionante, le strade ben asfaltate, custodi di una preziosità che ci è stata donata e che ab- a parte brevi tratti erosi dalle alluvioni. Certamente si può biamo il dovere di conservare per i nostri figli. pensare che stanno portando il progresso, che sono impe- Altra esperienza toccante è la kora del Kailash se si cer- gnati ad elevare il livello sociale del paese, a dare abitazio- ca di viverla non come solo tragitto escursionistico di alta ni più consone; ma è giusto chiedersi a quale prezzo visto montagna o come semplici spettatori, ma anche cer- che là di tutto si può parlare, tutto si può chiedere basta cando di comprendere il significato che ha per i tibetani. che sia escluso qualsiasi riferimento politico. Di fronte a La kora, viaggio attorno a un luogo o a un monte sacro, situazioni economiche più elevate si parla di benessere, corrisponde ai nostri pellegrinaggi ma qui la caratteristi- ma non sono d’accordo su questo termine. Il “bene-esse- ca penitenziale ed espiatoria è evidente agli occhi di tutti. re” riguarda la persona nella sua totalità e non solo il suo Un circuito di 52 km, dai 4.690 m di Darken si sale fino essere “materiale”; se migliorano le condizioni economi- ai 5.630 m del valico, un sentiero impegnativo e a tratti che e si reprimono i valori interiori della persona si può difficoltoso soprattutto in discesa dove a lungo si calpe- parlare di un “bene-stare” non certo di un “bene-essere”. stano pietre. Durante il trekking si è accompagnati da file La nostra guida ha detto che oggi chi aspira a diventare di pellegrini, venuti magari a piedi fin da lontano, che lo monaco per entrare in monastero deve presentare un cer- percorrono pregando e meditando per espiare le loro col- tificato che attesti che non ha mai avuto contatti con mo- pe e raggiungere uno stato di vita superiore. Non pochi nasteri stranieri (fuori dai confini del Tibet) e un certificato avanzano lungo il percorso compiendo una successione che non ha mai manifestato o espresso alcuna opinione di prostrazioni alternate a preghiere fatte in piedi, di fatto politica, segno evidente che si vuole determinare anche il strisciano lungo tutto il tragitto. futuro dei monasteri buddisti. Tutto ciò dovrebbe render- Se non sei un superficiale ti chiedi se tutto ciò faccia parte ci consapevoli della grande ricchezza che godiamo nella di una religiosità arcaica o della consapevolezza di avere nostra Italia come persone: la libertà di pensiero, la libertà sbagliato in qualche propria responsabilità. È facile su- di espressione, la libertà politica, la libertà religiosa e tutte perare il dubbio affermando che noi occidentali ci siamo le altre di cui godiamo quotidianamente. Ritengo che tale liberati da scrupoli opprimenti, ma credo sia giusto chie- esperienza spinga a riflettere su che cosa ne facciamo di dersi se è vera libertà nascondere a se stessi i propri errori queste libertà; libertà è responsabilità, libertà richiede di e le proprie responsabilità nei confronti di scelte fatte che impegnarsi a fare e non solo ad attendere, libertà è darsi hanno danneggiato la propria persona, a quella degli altri da fare per costruire una società e un mondo migliore e o la società in cui si vive. non solo godere di quello che i nostri padri ci hanno fati- Esperienze come questa non si concludono alla fine del cosamente conquistato. viaggio, ma lì hanno il loro inizio perché solo quando si è Il progresso cinese sta portando, per certi aspetti cosa tornati a casa nel riflettere su quanto vissuto ci si rende difficile da evitare come in ogni miglioramento abitativo, conto della ricchezza di cui sei stato colmato. alla scomparsa dei tipici villaggi tibetani fatti di case bas- di Riccardo Giramonte se con facciate ed ingressi riccamente ornati e colorati; fotografie: Zeno Pighi 19
SENTIERO E1 da Capo Peloro a Capo Passero D al 27 maggio al 3 giugno si termine di risorse umane e tempo. è tenuto il grande raduno Il percorso siciliano del sentiero E1 di escursionisti sul tratto è il tratto più a sud d’Europa, e dei Siciliano del meraviglioso circa 8000 chilometri che separa- Sentiero Europeo E1. no Capo Nord (Norvegia) da Capo Joahnn Wolfgang Von Goethe nel Passero estremo sud Europa la Si- suo viaggio in Italia scrisse: “Non è cilia ne impegna circa 280. possibile farsi un’idea giusta dell’I- Sin dai primi passi l’escursionista talia senza aver visto la Sicilia”. potrà rendersi conto dello spettaco- E1 Sicily Trek fest, così è stato chia- lo che la Natura offre in questa Ter- mato l’evento, che ha avuto tra le ra, tra panorami unici, boschi mille- mete protagoniste il vulcano attivo nari, antichi casali, borghi medievali, più alto dell’Europa orientale, l’Etna, luoghi culturali, arte, vini e cucina patrimonio dell’umanità. E’ stata tipica. un’occasione davvero speciale per Il cammino siciliano ha inizio a gli amanti dell’escursionismo, pro- Capo Peloro, lembo settentrionale venienti da ogni parte del Vecchio dell’isola, giunge a Messina e inerpi- Continente con una piccola rappre- candosi sulla catena dei monti Pe- sentanza da Hong Kong. loritani, attraversa una delle dorsali La Sicilia, da sempre meta del tu- più suggestive fino a raggiungere la rismo internazionale, non poteva vallata del fiume Alcantara, a trat- mancare ad un appuntamento così ti aspra, in altri dolci, dove il fiume importante e la sua candidatura ha scorre tra valli laviche, cascate, sal- richiesto un grande investimento in ti, laghetti, scolpiti dai millenni dalla 20
roccia lavica, oramai levigata dall’impeto delle acque. Al di là della vallata, la maestosità del vulcano Etna, su cui camminare in assoluta sicurezza, provando sensazioni indimenticabili. Lasciato l’Etna alle spalle, lo sguardo comincia a spaziare sulla piana di Catania e sui monti Iblei, enormi spazi su cui si abbatté il terremoto del 1693, dando origine, con la ricostruzione, ai luoghi più belli del barocco Siciliano, pa- trimonio Unesco come Catania, Buccheri, Palazzolo, Avo- la, Ispica, Ragusa, e la capitale europea del barocco Noto. Si attraversano fiumi, laghi, riserve naturali, città d’arte e di cultura con il mare sempre al proprio fianco giungendo fino alla meta: Capo Passero, capolinea del Sentiero Eu- ropeo E1. Per valorizzare l’intero tratto, la Sicilia si è pre- parata con itinerari ad hoc offrendo tour escursionistici, turistici e culturali di grande valore. Tra quelli escursionistici si citano: I Megaliti dell’Argimu- sco e il bosco di Malabotta, le Forre del fiume Alcantara e Castiglione, uno dei borghi più belli d’Italia, la distruttiva eruzione del 2003 e i boschi di Timparossa i crateri Sar- torius e la grotta dei Ladroni, piano dei Grilli e la ducea di Nelson, il rifugio della Galvarina, il tratto da Piano Vettore a Monte San Leo. Tra quelli turistici si citano: Monte Lauro e Buccheri, la Necropoli di Pantalica e il fiume Anapo, la cava del Carosello con Noto antica e Noto, l’Oasi di Vendi- caritra archeologia e natura. Tra quelli culturali: il Tour di Taormina, Catania, Siracusa, la Villa Romana del Casale e Aidone, Noto antica ed Avola, 21
da prima individuato un team di segnasentieri volontari e motivati dalla passione per l’escursionismo e poi investito parecchie ore di cammino nell’individuazione del percorso migliore che potesse dare maggiore suggestione al visi- tatore. Una di queste è l’ASCD CEPES, che si è occupa- ta della tracciatura Gps, cartografia sul campo del tratto “Etna bassa”, che si estende dal cancello demaniale Fili- cusa Milia, nel territorio Ragalna all’abitato di Carlentini, in provincia di Siracusa, ripercorrendo il pendio del vulcano, attraversando il barocco Unesco della Città Metropolitana di Catania, costeggiando il litorale sabbioso della Playa, fino a giungere al Fiume Simeto, per poi risalire verso Car- lentini da dove inizia un nuovo tratto continuativo al pre- cedente verso Capo Passero. Nel periodo di avvicinamento CEPES ha anche organiz- zato una iniziativa aperta a tutti per presentare un tratto significativo dell’E1, proprio sull’Etna tra Piano Vettore e Monte San Leo. Una scelta dettata dalla necessità di condividere con gli amanti della montagna ciò che i propri segnasentieri ave- vano tracciato racchiudendo gli elementi più importanti del paesaggio naturale e della geologia di questo vulcano, con vedute che spaziano dai crateri sommitali alle recenti colate laviche. Le praterie colonizzate dalle specie botaniche pioniere delle lave, come l’astragalo, e il ginepro i maestosi esem- plari di Pino Laricio o i boschi di Roverella e Castagni, si alternano a tratti di sciara e sabbia vulcanica, a volte co- lorati dalle specie endemiche etnee, come la Ginestra Aet- nensis (Ginestra dell’Etna). Tutte bellezze naturali che abbelliscono gli scenari natu- rali delle eruzioni del 1780, 1983, 1985 e 2003. Luoghi di incantevole bellezza, in cui è possibile avvistare esemplari di rapaci in volo come la poiana, il gheppio e più raramente l’aquila o diversi insetti come la farfalla “Aurora dell’Etna”, ritenuta una specie a rischio estinzione. Attraversando le colate laviche, che da sempre rappre- sentano elementi di distruzione e rinascita, si è potuto osservare le curiose architetture, come le pietre cannone, residui di antichi alberi bruciati dalla lava che ne ha con- servata la forma circolare ma vuota dentro, ricordando appunto un cannone, o ancora rifugi, ovili e mura a secco, manufatti di straordinaria bellezza, realizzati dall’uomo utilizzando l’inesauribile materia prima, la lava! di Rosario Catania la valle dei Templi di Agrigento. Associazione l’ASCD CEPES Catania L’intero percorso è stato tracciato dalle Associazioni af- fliate alla FIE ricadenti nel territorio siciliano che hanno 22
Raccogli i timbri e usalo come diario. Prima di tutto compilalo. Se vuoi attacca una tua fotografia, oppure un disegno o qualche cosa che ti rappresenti. Nei rifugi alpini, nei musei e in alcuni ristoranti in alta quota troverai i timbri del luogo. Ce ne sono di storici, di rari, di bellissimi e comunque sempre unici. Ricordati di annotare la data. Potrai segnare, con un piccolo simbolo se c’era il sole, la pioggia o la neve. Ricordati di registrare anche qualche breve nota, le tue emozioni, con chi eri e magari anche le limi firme. Può essere utile annotare il percorso seguito, le ore impiegate e il dislivello superato. Inserisci anche i biglietti delle funivie se non trovassi i timbri. Buone escursioni! Per informazioni: info@sentierieuropei.eu • info@maurizioboni.it • info@mariagraziacomini.it 23
affiliata FIE-Federazione Italiana Escursionismo apss-abazia@libero.it https://www.facebook.com/APSSabazia SEGNASENTIERI EUROPEI-EUROPEAN FOOTPATH MARKERS info@sentierieuropei.eu www@sentierieuropei.eu https://www.facebook.com/sentierieuropei.it 24
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