TOSCANA LE VIE DEI MEDICI - Magnificenza, curiosità e misteri di una grande famiglia - Lubec
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“...Sono convinto che l’unico investimento durevo- le, e nei tempi lunghi davvero fruttifero, sia l’inve- stimento nell’educazione. Solo così riusciremo- se ci riusciremo– a salvare il patrimonio culturale della Nazione...Perché gli effetti del restauro si esauri- scono nel salvataggio di un’opera o di più opere. Gli effetti dell’educazione si misurano in termini di “incivilimento” degli uomini e delle donne. Ed è la “civiltà” – da intendere come consapevolezza con- divisa di una cultura comune- quella che salva “per sempre” le opere d’arte e i monumenti, i paesaggi e i centri storici...” A. Paolucci, 1998 TOSCANA LE VIE DEI MEDICI Magnificenza, curiosità e misteri di una grande famiglia 1
2 in Toscana i Granduchi ti aspettano! ideazione: Patrizia Vezzosi grafica: www.centrostuditecnici.it
TOSCANA LE VIE DEI MEDICI Magnificenza, curiosità e misteri di una grande famiglia In Toscana l’impronta lasciata dai Medici è immensa. Oltre che fautori della creatività artistica ed infa- ticabili collezionisti, i Medici furono promotori di innumerevoli interventi territoriali il cui denominatore comune è la rappresentazione del potere mediceo. Gli interventi si concentrano nelle maggiori aree urbane ed in particolare a Firenze, Capitale del Granducato, dove è emblematico il Percorso del Principe, intervento di collegamento dei due Palazzi ducali, Palazzo della Signoria e Palazzo Pitti, tramite la spina dorsale Uffizi-Corridoio Vasariano, rea- lizzata da Giorgio Vasari per volere di Cosimo I de’ Medici (1565). Fra gli interventi in aree non urbane, strategico è l’intervento idraulico del Canale dei Navicelli (1563- 1575), che collegava la nuova città di Livorno, destinata a diventare il nuovo porto toscano, a Pisa, destinata ad assolvere funzioni di studi e di rappresentanza, a costituire un’unica unità territoriale collegata a Firenze tramite l’Arno. Supporto centrale alla costruzione dello Stato mediceo è la decisione di Cosimo I di fondare Cosmopolis (1548), oggi Portoferraio, a fini difensivi, produttivi, patrimoniali: garantire una mag- giore difesa navale della fascia costiera e sfruttare i ricchi giacimenti di ferro presenti sull’isola dopo aver acquisito il monopolio del minerale (1543). Il sistema siderurgico toscano conobbe in quegli anni un’ eccezionale accelerazione con l’attivazione di un vasto sistema di ferriere. Al potenziamento delle zone minerarie-estrattive si unì un generale migliore sfruttamento delle risorse territoriali. Oltre alle bonifiche di zone paludose, con la creazione di vasti latifondi medicei, i Medici provvidero alla riorganizzazione dell’intero sistema agricolo (sistema a fattoria - ville) che modificò profondamen- te il paesaggio agrario. Le ville medicee assolvevano a molteplici funzioni, rappresentanza, svago intellettuale, sperimenta- zione in campo artistico-scientifico, sfruttamento delle risorse locali ma erano anche, e soprattutto, presidi territoriali, espressione tangibile del potere mediceo. Al pari delle ville, il sistema difensivo ideato da Cosimo I per la sicurezza del Granducato, è uno degli aspetti più eclatanti dell’intervento mediceo, riflesso dell’innovazione nell’arte delle armi (in- troduzione delle armi da fuoco). L’intero territorio è una ‘macchina da guerra’. Per la difesa delle coste dai pirati turchi e barbareschi, Cosimo I istituì il Sacro Ordine Militare Marittimo dei Cavalieri di S.Stefano (1561), le cui galee erano costruite negli arsenali di Pisa con i legnami provenienti anche dall’enclave fiorentina di Barga attraverso le Vie dei Remi. La magnificenza dei Medici si declinava pure tramite l’uso dell’acqua, nella duplice valenza utilitas- venustas, favorendo l’approvvigionamento idrico delle popolazioni mediante fontane ed acquedotti, come a Pitigliano nelle Terre del tufo. In assenza degli attuali strumenti di comunicazione, i ritratti ufficiali hanno svolto un’importante funzione celebrativa del governo mediceo a livello europeo, al pari degli interventi territoriali. Re- stituendo la fisionomia dei diversi personaggi effigiati, essi costituiscono utili strumenti per una più agevole lettura trasversale degli interventi promossi dall’antica ed illustre casata fiorentina, originaria del Mugello, che per tre secoli ha governato Firenze e la Toscana. Le segnalazioni che seguono, funzionali alla costruzione dell’Identità Competitiva della Toscana in ambito giovanile-scolastico, non sono esaustive ma esemplificative degli interventi medicei, nella loro valenza documentaria e sistemica, a partire dall’esperienza personale maturata nella ricerca e nella didattica dei beni culturali. Infiniti sono i possibili sviluppi creativi anche in vista del 2019, V Centenario della nascita di Cosimo I de’ Medici (1519-1574) primo Granduca di Toscana. Patrizia Vezzosi 3
6 616 6 6 6 GIOVANNI GIOVANNI DI BICCI GIOVANNI GIOVANNI DI GIOVANNI BICCI DIDI BICCI DI BICCI BICCI 16 16 16 16 16 16 16 16 16 COSIMO COSIMO IL VECCHIO COSIMO IL COSIMO VECCHIO COSIMO ILIL VECCHIOCOSIMO COSIMO VECCHIO IL VECCHIO IL VECCHIO COSIMO IL COSIMO VECCHIO COSIMO ILIL VECCHIO IL VECCHIO VECCHIO LORENZO LORENZO LOR LI IL VECCH PIERO ILPIERO GOTTOSO IL PIERO PIERO GOTTOSO PIERO ILIL GIOVANNI GOTTOSO IL GOTTOSO GOTTOSO PIERO GIOVANNI DI COSIMO IL GIOVANNIPIERO GOTTOSO GIOVANNI DI GIOVANNI COSIMO IL IL PIERO VECCHIO DIDI PIERO GOTTOSO PIERO COSIMO IL DI COSIMOIL ILIL VECCHIO COSIMO GIOVANNI GOTTOSO IL ILGOTTOSO GOTTOSO VECCHIO IL GIOVANNI VECCHIODI COSIMO VECCHIO GIOVANNI GIOVANNI DI GIOVANNI COSIMO IL VECCHIO DIDI COSIMO IL DI COSIMO VECCHIO COSIMO ILIL VECCHIO IL VECCHIO VECCHIO PIERFRANCES PIERFR PIERFRANCESCO PIER ILPIE VE LORENZO LORENZO LORENZO LORENZO ILLORENZO MAGNIFICO IL MAGNIFICO ILIL MAGNIFICO IL LORENZO MAGNIFICO MAGNIFICO LORENZO IL MAGNIFICO LORENZO LORENZO ILLORENZO MAGNIFICO ILIL MAGNIFICO IL MAGNIFICO MAGNIFICOGIULIANO GIULIANO GIULIANO GIULIANO GIULIANO GIULIANO GIOVANNI GIULIANO GIULIANOLORENZO GIOVANNI GIULIANO GIULIANO GIOV GI IL POPOLLI PIERF LOR PIERO ILPIERO FATUOIL PIERO PIERO FATUO PIERO ILIL FATUO IL FATUO FATUO LEONE PIERO XLEONE LEONEIL PIERO X LEONEXFATUO LEONE GIULIANO IL GIULIANOPIERO PIERO FATUO PIERO X X GIULIANO DUCA ILDI GIULIANO DIDUCA IL FATUO GIULIANO NEMOURS IL FATUO DUCAFATUO LEONE XLEONE NEMOURS DUCA DUCA DIDI GIULIANO LEONE X LEONE LEONE GIULIANO CLEMENTE NEMOURS DI NEMOURS NEMOURS XCLEMENTE DUCA X VII X GIULIANO DI GIULIANO DUCA NEMOURS GIULIANO VII DI CLEMENTE DUCA CLEMENTE CLEMENTENEMOURS DUCA DUCA VII DI VII DI VII CLEMENTE NEMOURS DI NEMOURS NEMOURSCLEMENTE VII CLEMENTE CLEMENTE CLEMENTE VII VII VIIVII LUDOVICOLUDOVICO dettoLUDLU GIOVANNIGIOVANNI DELLE GIO G BD NERESalvia NERE e Maria e NER Mar N LORENZO LORENZO DUCALORENZO LORENZO DIDUCA LORENZO DI DUCA URBINO URBINO DUCA DUCA DIDI LORENZO URBINO DI URBINO URBINO LORENZO DUCALORENZO DI LORENZO DUCA URBINO LORENZO DI DUCA URBINO DUCA DUCA DIIPPOLITO IPPOLITO IPPOLITO DI URBINO DI URBINO URBINO IPPOLITO IPPOLITO IPPOLITO IPPOLITO IPPOLITO IPPOLITO IPPOLITO ALESSANDRO e ALESSANDRO ALESSANDRO ALESSANDRO ALESSANDRO e e e e ALESSANDRO ALESSANDRO e ALESSANDRO ALESSANDRO ALESSANDRO e e e e ISABEL Margherita d’Austria Margherita Margherita Margherita d’Austria Margherita d’Austria d’Austria d’Austria Margherita CATERINA Margherita CATERINAd’Austria REGINA Margherita Margherita CATERINA d’Austria CATERINA REGINAMargherita CATERINA d’Austria REGINA d’Austria REGINA d’Austria REGINA Paolo Gi DI FRANCIA DI FRANCIA DIDI FRANCIA DI FRANCIA FRANCIA COSIMO COSIM Ie EleonoraEleonor di Tole DON PIE Dianora DON GI FRANCESCO I FRANCE e Giovanna d’Aus e Giovan Alla scoperta dei Medici I Medici sono un’antica famiglia originaria del Mugello che si è arricchita con il commercio e le attività MARIA REGINA MARIA bancarie. DI FRANCIA DI FRAN Bianca e Enrico eIVEnricoC Giovanni, figlio di Averardo detto Bicci, all’inizio del ’400, è il fondatore della fortuna economica e Don Ant politica della famiglia. Dai figli di Giovanni, Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Vecchio, derivano i due rami fondamentali della stirpe medicea. Da Cosimo il Vecchio deriva il ramo principale a cui appartengono in successione Piero il Gottoso, Lorenzo il Magnifico, Piero il Fatuo, Giuliano Duca di Nemours, Lorenzo Duca di Urbino, Ippolito e Alessandro che governarono Firenze fino al 1537. Da Lorenzo il Vecchio deriva il ramo cadetto a cui appartengono in successione i Granduchi di Toscana DON FR CARLO Cosimo I, Francesco I, Ferdinando I, Cosimo II, Ferdinando II, Cosimo III e Gian Gastone che gover- DON LO narono la Toscana fino al 1737. Al Granducato P. Vezzosi dei P. Vezzosi P.P.TiMedici P. Vezzosi Vezzosi Vezzosi presentosubentrò Ti presento TiTiTi quello presento lapresento presento Famiglia dei la Famiglia la lalaLorena Famiglia Medici FamigliafinoMedici Famiglia Medici alMedici 1860, quando la Toscana entrò a far parte Medici del Regno d’Italia di cui Firenze fu capitale dal 1865 al 1871. Alla Ritratti Ritratti Medicei Ritratti lungimirante Ritratti Ritratti Medicei Anna della Medicei Medicei MariaMedicei della Serie Luisa,della della Serie della Aulica Serie sorella Serie Aulica Serie diagli Aulica Aulica GianAulica Uffizi agli Ed. agli Uffizi agli Gastone,agliAlinea Ed. Uffizi ilAlinea Uffizi Uffizi spettò Ed. Ed. 2009 Ed. Alinea Alinea Alinea 2009 passaggio 2009 2009 2009 delle consegne: l’Elet- MATTIA triceP.Palatina, Vezzosi con P. Vezzosi P.P. laVezzosi ÈVezzosistipula P.Vezzosi lui Èil luiÈilÈdel più bello. lui Èpiù lui Patto “il lui di ilbello. più ilpiù più Famiglia”, bello. vincolava l’immenso patrimonio artistico mediceo a bello. bello. Firenze e alla Toscana “per ornamento dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare la curiosità Ritratti Ritratti Medicei dei forestieri”! Ritratti Ritratti Ritratti Mediceinella Medicei Medicei Medicei nella Villa-Museo nella Villa-Museo nella nella Villa-Museo Villa-Museo Villa-Museo di Cerreto di Cerreto didi Guidi di CerretoEd.Guidi Cerreto Cerreto Guidi Alinea Ed. GuidiAlinea Ed. GuidiEd. 2007 Ed. Alinea Alinea Alinea 20072007 2007 2007 4
I Medici - Albero genealogico con i personaggi effigiati nei ritratti della Serie Aulica agli Uffizi e nei ritratti della Villa Medicea di Cerreto Guidi LORENZO LORENZO IL LORENZO VECCHIO ILIL LORENZO LORENZO VECCHIO IL VECCHIO LORENZO IL VECCHIO VECCHIO LORENZO IL LORENZO LORENZO VECCHIO ILIL LORENZO VECCHIO IL VECCHIO VECCHIO IL VECCHIO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO IL VECCHIO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO ILIL VECCHIO IL PIERFRANCESCO VECCHIO IL VECCHIO PIERFRANCESCO VECCHIOPIERFRANCESCO PIERFRANCESCO IL VECCHIO PIERFRANCESCO ILIL VECCHIO IL VECCHIO VECCHIO IL VECCHIO O GIOVANNI GIULIANO GIULIANO GIULIANO LORENZO GIOVANNI GIOVANNI IL LORENZO IL LORENZO GIOVANNI POPOLANO GIULIANO ILILLORENZO POPOLANO ILIL LORENZO POPOLANO GIOVANNI POPOLANO IL POPOLANO IL GIOVANNI POPOLANO IL POPOLANO POPOLANO POPOLANO LORENZO GIOVANNI IL GIOVANNI LORENZO IL GIOVANNI IL POPOLANOPOPOLANO LORENZO POPOLANO LORENZO ILILILIL GIOVANNI POPOLANO IL POPOLANO LORENZO POPOLANO IL POPOLANO POPOLANO POPOLANO IL POPOLANO IL POPOLANO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO PIERFRANCESCO ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLAISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA Paolo Paolo Giordano Paolo Giordano Paolo Paolo Paolo Paolo Giordano Orsini Paolo Giordano Giordano Giordano Orsini Giordano Paolo PaoloGiordano Orsini Paolo Orsini Giordano Orsini Orsini GiordanoOrsini PaoloGiordano PaoloOrsini Paolo Orsini Orsini Giordano Giordano Orsini Giordano Paolo Orsini Orsini Orsini Giordano Orsini LORENZINO LORENZINO LORENZINO LORENZINO LORENZINO LORENZINO LORENZINO LORENZINO LORENZINOLORENZINO ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA Paolo Giordano Paolo Paolo Paolo Giordano Orsini Giordano Giordano Paolo Orsini Orsini Giordano Orsini Orsini E LEMENTE CLEMENTE VII CLEMENTE VII CLEMENTE VII VII VII ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA ISABELLA LUDOVICO LUDOVICO LUDOVICO detto LUDOVICO detto detto LUDOVICO detto DON detto LUDOVICO LUDOVICO LUDOVICO detto LUDOVICO detto LUDOVICO detto detto detto GIOVANNI GIOVANNI GIOVANNI DELLE GIOVANNI DELLE BANDE DELLE GIOVANNI DELLEBANDE BANDE DON BANDE PIETRO DON PIETRO DON DON DON DON PIETRO GIOVANNI DELLE BANDE DON PIETRO PIETRO PIETRO DONPIETRO PaoloDON PIETRO GIOVANNI DELLE GIOVANNIDON PIETRO GIOVANNI PIETRO DON GiordanoDON Paolo BANDE DELLEPIETRO DON PIETRO Paolo DELLE PIETRO Paolo OrsiniPIETRO Giordano Giordano GIOVANNI DELLE DON Giordano BANDE Paolo PIETRO Orsini BANDE Orsini BANDE DELLEOrsini Giordano BANDEOrsini NERE NERE e Maria NERENERE e Maria Salviati e Maria e Maria NERESalviati Salviati Dianora Salviati e Maria Dianora di Dianora SalviatiDianora Toledo NEREdi ISABELLA Dianora Dianora Dianora Toledo e Dianora di di Maria NEREToledo di di ISABELLA Dianora Toledo NERE di NEREToledo di Dianora Toledo Toledo Salviati eToledo Maria e ISABELLA Maria e ISABELLA di Maria NEREToledo di 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eISABELLA Paolo ISABELLA d’Austria Lorena ISABELLA Giordano Orsini Giordano IPaolo SABELLA ed’Austria Giovanna ed’Austria ISABELLA Giordano ISABELLA eOrsiniIISABELLA SABELLA Cristina Orsini IISABELLA Giordano Orsini eSABELLA ICristina d’Austria dieSABELLA LorenaISABELLA Cristina eOrsiniISABELLA Cristina di di Lorena edi Lorena Cristina LorenadieLorena Dianorae diDianora e Dianora Toledo e Dianora di di Toledo e di Dianora Toledo Toledo (figlio di Toledo naturale (figlio (figlio (figlio naturale naturale naturale (figlio naturale di CosimodiIdiCosimo di Cosimo Cosimo I IdiI Cosimo I Paolo Giordano Paolo Paolo Paolo Paolo Giordano Paolo Giordano Orsini Giordano Paolo Giordano Paolo Giordano Paolo Paolo Paolo OrsiniPaolo Paolo Giordano Orsini Giordano OrsiniGiordano Giordano Orsini Giordano Giordano Orsini Paolo Giordano Paolo Orsini DON Orsini Giordano Orsini Orsini Giordano PIETRO Orsini DONOrsini Orsini DON DON PIETRO Orsini PIETROOrsini PIETRO DON PIETRO e Leonorae degli Leonora e Leonora e Leonora Albizi) degli degli e degli Leonora Albizi) Albizi) Albizi) degli Albizi) DON FRANCESCO DONDON FRANCESCO CARLO CARDINALECARLO DON CARLO FRANCESCO FRANCESCO ELEONORA CARDINALE CARLO CARDINALE DON CATERINA FRANCESCO ELEONORA CLAUDIA ELEONORA ELEONORA CARDINALECARLO CARDINALE CATERINA MADDALENA CATERINA CATERINA CLAUDIA CLAUDIA ELEONORA CLAUDIA MADDALENA MADDALENA CATERINA MADDALENA CLAUDIA MADDALENA Dianora diDianora Toledo Dianora Dianora di di Toledo di Toledo Dianora Toledo di Toledo DON LORENZO DONDON LORENZO DON LORENZO LORENZO DON LORENZO DON GIOVANNI DON DON DON GIOVANNI GIOVANNI GIOVANNI DON GIOVANNI DON PIETRO DON DON DON DON DON PIETRO PIETRO PIETRO DON PIETRO PIETRO DON DON DON DON DON DON PIETRO PIETRO PIETRO PIETRO PIETRO PIETRO PIETRO DON DONPIETRO PIETRO COSIMO II COSIMO COSIMO COSIMO II II II COSIMO II COSIMO II COSIMO COSIMO II II II COSIMO COSIMO II ELEONORA ELEONORA CATERINA ELEONORA ELEONORA CATERINA CLAUDIA CATERINA ELEONORA CATERINA CLAUDIA 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LORENZO DON LORENZO DON LORENZODON DON DON LORENZO LORENZO LORENZO DON LORENZO e Enrico IV e Enrico e Enrico IVIVIV e Enrico e Enrico IV Don Antonio DonDon Antonio Don CARLO Antonio AntonioCARLO Don CARLO CARDINALE CARLO CARLO AntonioCARDINALE CARLO CARLO CARLO CARDINALE CARDINALE DON DONCARDINALE CARLO CARDINALE CARDINALE CARLO DON DON CARDINALE DON DONCARDINALE GIOVANNI DONDON LORENZO DON DON GIOVANNI GIOVANNI DON DON CARDINALE GIOVANNI GIOVANNI GIOVANNI DON LORENZO LORENZO LORENZO DON DON DON DON DON GIOVANNI GIOVANNI GIOVANNI GIOVANNI LORENZO GIOVANNI GIOVANNI GIOVANNI DON DONGIOVANNI GIOVANNI DON DON LORENZO DON LORENZO DON DON DON DON LORENZO DON LORENZO LORENZO LORENZO LORENZO DON LORENZO DON LORENZO LORENZO FERDINANDOFERDINANDO FERDINANDOMATTIAS FERDINANDO II MATTIAS MATTIAS FERDINANDO MATTIAS MATTIAS II II MATTIAS II MATTIAS MATTIAS MATTIAS II FERDINANDO MATTIAS FERDINANDO FERDINANDO FERDINANDO II FERDINANDO II II II MATTIAS II MATTIASG. 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MATTIASCARLO CARLO CARDINALE CARDINALE G.CARDINALE CARLO CARDINALE e VittoriaeDella Vittoria e Vittoria e Vittoria Rovere Della Della eDella Vittoria Rovere Rovere Rovere e VittoriaeDella Della Rovere Vittoria e Vittoria e Vittoria Rovere Della Della eDella Vittoria Rovere Rovere MATTIASRovere Della Rovere MATTIAS MATTIAS MATTIAS MATTIAS DON FRANCESCO DON DON DON FRANCESCO FRANCESCO FRANCESCO DON FRANCESCOMATTIAS ELEONORA MATTIAS MATTIAS MATTIAS ELEONORA CATERINA ELEONORA ELEONORA MATTIAS CATERINA CLAUDIA CATERINA ELEONORA CATERINA CLAUDIA MADDALENA CLAUDIA CATERINA CLAUDIA MADDALENA MADDALENA CLAUDIA MADDALENAMADDALENA Bianca Cappello Bianca Bianca Bianca Cappello Cappello Cappello Bianca Cappello CARLO CARDINALE CARLO CARLO CARLOMATTIAS MATTIAS CARDINALE MATTIAS CARDINALE MATTIAS CARDINALE CARLO MATTIAS MATTIAS MATTIAS MATTIAS CARDINALE MATTIAS MATTIAS Don Antonio Don DonDon Antonio Antonio Antonio Don Antonio DON LORENZO DON DON DON LORENZO LORENZO LORENZO DON LORENZO COSIMO III COSIMO COSIMO e COSIMO IIIIII e III COSIMO e e III e COSIMO III COSIMO COSIMO IIIIII e COSIMO e e e III COSIMO III e Margherita Margherita Margherita Luisa Margherita d’Orleans Luisa Margherita Luisa Luisa d’Orleans d’Orleans d’Orleans Margherita Luisa d’Orleans Margherita Margherita Luisa Margherita Luisa d’Orleans Luisa d’Orleans Margherita Luisa d’Orleans d’Orleans Luisa d’Orleans MATTIAS MATTIAS MATTIAS MATTIAS MATTIAS DON FRANCESCO DON DON DON FRANCESCO FRANCESCO FRANCESCO DON FRANCESCO ELEONORA ELEONORA ELEONORA CATERINA ELEONORA CATERINA ELEONORA CATERINA CLAUDIA CATERINA CLAUDIA MADDALENA CATERINA CLAUDIA CLAUDIA MADDALENA MADDALENA CLAUDIA MADDALENA MAD CARLO CARDINALE CARLO CARLO CARLO CARDINALE CARDINALE CARDINALE CARLO CARDINALE Bianca Bianca Cappello Bianca Bianca Bianca Bianca Cappello Cappello BiancaBianca Cappello Bianca CappelloCappello Bianca Bianca Bianca Bianca Cappello CappelloCappello Cappello Cappello Bianca Cappello Bianca Cappello DON Cappello Cappello LORENZO DONDON DON LORENZO LORENZO LORENZO DON LORENZO GRAN PRINCIPE GRAN GRAN GRAN PRINCIPE PRINCIPE PRINCIPE ANNADon GRAN PRINCIPE Don MARIAAntonio Antonio GRAN ANNA ANNADon Don ANNADon Don Don MARIADon Antonio Antonio MARIAAntonio Antonio GRAN PRINCIPE GRAN MARIAAntonio GRAN ANNA Antonio Don Don PRINCIPE PRINCIPE MARIA Antonio PRINCIPE GRAN GIANAntonio ANNA PRINCIPE GASTONE GIAN GIAN GIANMARIA ANNA ANNA GASTONE ANNA GASTONE MARIA GASTONE GIAN MARIA MARIA ANNA MARIA GASTONE GIAN GIAN GASTONE GIANGIAN GASTONE GASTONE GASTONE GIAN GASTONE FERDINANDO DonFERDINANDO FERDINANDO FERDINANDO FERDINANDOAntonio e Violante eDon eDon Don Antonio e Violante Antonio Violante Antonio Violante LUISA ee Don Antonio FERDINANDO Violante Giovanni LUISA LUISA LUISA eFERDINANDO eFERDINANDO FERDINANDO e Violante e Giovanni Guglielmo Giovanni Giovanni LUISAGuglielmoe Violante FERDINANDO eeAnna Guglielmo e Giovanni Guglielmo LUISA Violante e Violante Maria Guglielmo e Anna e Anna edi e Giovanni eAnnaLUISA LUISA LUISA Violante Sassonia- Maria Maria Maria e Giovanni Guglielmo e ediAnna di Giovanni e Giovanni LUISA Sassonia- di Sassonia- Guglielmo Sassonia- Maria di Guglielmo e Giovanni Guglielmo Sassonia- Guglielmo e Anna e Anna Maria e Anna Maria ediAnna Sassonia- Maria Mariadi Sassonia- ediAnna Sassonia- di Sassonia- Maria di Sassonia- di Bavieradi di Baviera di Baviera diElettore Baviera Bavieradi BavieraElettore Palatino Elettore Elettore di Baviera diPalatino Baviera di Palatino Baviera Palatino Elettore di BavieraElettore Palatino LauenburgLauenburg Lauenburg 5 Palatino Elettore Elettore LauenburgElettore Palatino Palatino Palatino LauenburgElettore Palatino Lauenburg Lauenburg Lauenburg Lauenburg Lauenburg MATTIASMATTIAS MATTIAS MATTIASMATTIAS
Firenze Cerreto Guidi Ti presento la Famiglia Medici Ritratti Medicei della Serie Aulica agli Uffizi e alla Villa Medicea di Cerreto Guidi cazioni, la Serie Aulica venne recuperata Ritratto di Anna Maria Luisa de’ Medici Elettrice Palatina attribuito a Giovanni Gaetano Gabbiani, 1726 Galleria nel 1996, quando si procedette al riallesti- degli Uffizi, Serie Aulica. mento del più antico nucleo della Galleria Anna Maria Luisa de’ Medici è nota per il Patto di Fa- degli Uffizi. miglia con il quale ha vincolato a Firenze e alla Toscana l’immensa collezione medicea accumulata nei secoli. A lei noi tutti siamo debitori! Un’altra consistente raccolta di ritratti me- dicei è conservata nella Villa Medicea di Cerreto Guidi, orginaria residenza di cac- I ritratti hanno svolto un’importante fun- cia di Cosimo I nelle “Terre di Leonardo”. zione celebrativa del governo mediceo. In I 31 ritratti medicei esposti all’interno del assenza degli attuali strumenti di comuni- Museo sono stati realizzati nel XVI e XVII cazione, il ritratto ha infatti rappresentato secolo. La maggior parte proviene dai depo- un efficace mezzo d’informazione, a livello siti degli Uffizi, alcuni provengono dalla Villa europeo, del potere e della ricchezza dei di Poggio a Caiano, altri dall’Eredità Bardini, Medici. Durante il Cinquecento cresce la tre del XIX secolo appartenevano a Gallia- consapevolezza dell’importanza del ritratto no Boldrini, ultimo proprietario della Villa. come manifesto del potere e si diffonde, da La raccolta è interessante perché compren- parte dei principi, la pratica di realizzare in- de alcuni rari ritratti di personaggi che non tere Gallerie di ritratti. sono presenti nella Serie Aulica. La Serie Aulica, originariamente detta dei Influenzati dalla ritrattistica nordica, nella Serenissimi Principi, è la serie più com- estrema cura con cui vengono resi i parti- pleta di ritratti dei membri della Famiglia colari e nei raffinati accostamenti croma- Medici, da Giovanni di Bicci ad Anna Maria tici, questi ritratti ufficiali danno grande Luisa. È costituita da 40 ritratti conser- importanza a tutti quegli elementi preziosi vati agli Uffizi. Si è formata nel corso di (stoffe, abiti, gioielli, corone, scettri…) che tre secoli, dal XVI al XVIII, per volontà dimostrano il potere e la ricchezza dei sog- del Granduca Francesco I de’ Medici di getti raffigurati. Oltre a farci conoscere celebrare la dinastia medicea e ornare l’aspetto fisico dei Medici e il loro status la Galleria degli Uffizi e fu continuata dai sociale, essi rappresentano un’eccezionale suoi successori, fino ad Anna Maria Luisa. testimonianza del gusto e della moda del Andata dispersa nel tempo in varie collo- loro tempo. 6
Osservandoli attentamente impari a ricono- Al rullo di tamburi, fra sventolanti bandiere scere i vari personaggi medicei e i loro le- e splendidi costumi, partecipa anche tu alle gami di parentela. Ti diventano così familiari rievocazioni storiche, numerose in Toscana, che provi l’emozione di tornare indietro nel ed immergiti nell’affascinante atmosfera tempo e di far parte della Famiglia! rinascimentale ! Alcuni studenti di Vinci imparano la Storia dei Medici divertendosi, durante l’Evento Le Vie dei Medici in occasione del Palio del Cerro a Cerreto Guidi (2016) Giovani figuranti della Contrada Caracosta al Palio del Cerro (2016) 7
Particolare del Ritratto di Isabella de’ Medici, Duchessa di Bracciano da Agnolo Bronzino, fine XVI o inizio XVII secolo, Villa Medicea di Cerreto Guidi. Isabella tiene tra le mani il frammento di un brano in notazione di intavolatura per liuto. Potrebbe riferirsi all’unica composizione nota di Isabella de’ Medici ! 8
Isabella Stella di Casa Medici L’onore perduto di Isabella de’ Medici è stato ritrovato ! “Io ti adoro Bella, e credi che quando mi morirò, né figli, né stato, né amici, né dame, né niun’altra cosa mi si ricordarà se non che io ti adoro” Paolo Giordano Orsini a Isabella de’ Medici (da E. Mori L’onore perduto di Isabella de’ Medici Ed. Garzanti 2011). La notorietà di Isabella de’ Medici (1542-1576), figlia di Cosimo I e Eleonora di Toledo, è legata alle circostanze della sua morte, che una lunga tradizione storiografica e lette- raria ha attribuito all’uccisione da parte del marito Paolo Giordano Orsini (1541-1585). La causa dell’omicidio sarebbe stata, secondo alcuni, il tradimento di Isabella con Troilo Orsini, cugino di Paolo Giordano, per altri, l’innamoramento di Paolo Giordano per Vittoria Accoramboni, nobildonna di Gubbio, per altri ancora entrambe le cose. Questa versione non sembra più accettabile dopo che l’archivista Elisabetta Mori ha por- tato alla luce una copiosa corrispondenza intercorsa fra i due sposi che rivela, da un lato, il solido legame matrimoniale, dall’altro, la lunga malattia di Isabella (oppilazione, occlu- sione delle vie urinarie e biliari), probabile causa della morte. Tale versione inoltre non sarebbe fondata su testimonianze attendibili, essendo le fonti di matrice politica antime- dicea. Con Isabella anche Paolo Giordano Orsini ha ritrovato l’onore perduto! Il fascino del mistero sulla morte di Isabella de’ Medici permane tutta- via nella singolare coincidenza delle date della morte di Isabella (Villa di Cerreto Guidi, 16 luglio 1576), e di Dianora di Toledo (Villa di Cafag- giolo, 11 luglio 1576), uccisa dal ma- rito Don Pietro de’ Medici, fratello di Isabella, “…per il tradimento che ella gli faceva con i suoi portamenti indegni di gentildonna”. Isabella fu giudicata dai contem- poranei bellissima, colta e saggia. Poeti, letterati e musici le dedicaro- no le proprie opere. Sebbene i con- temporanei lodassero la sua bella scrittura, l’unica opera ad oggi nota di Isabella de’ Medici è una compo- sizione dal titolo Lieta vivo et con- tenta, trascritta nel Libro di canto e liuto di Cosimo Bottegari, in quegli anni attivo presso la corte medicea, conservato nella Biblioteca Estense Universitaria di Modena. La struggente “Canzone di Isabella Ritratto di Isabella de’ Medici, Duchessa di Bracciano da Agnolo Bron- de’ Medici” è ascoltabile su youtube. zino, fine XVI o inizio XVII secolo, Villa Medicea di Cerreto Guidi 9
Firenze A Firenze alla ricerca delle insegne medicee una sistemazione analoga a quella della Piazza SS. Annunziata con la Statua eque- A Firenze, nella centrale Piazza della Signoria, la Statua equestre di Cosimo I domina la scena urbana. Tutto è stre di Ferdinando I (1608). sotto il suo controllo! In Toscana l’impronta lasciata dai Medici è immensa. Gli interventi medicei si con- centrano nei maggiori centri urbani ed in particolare a Firenze, Capitale del Gran- ducato. Passeggiando nel centro antico molti sono i documenti materiali della presenza-pote- re dei Medici, fra questi il Palazzo Medici- Riccardi con la splendida Cappella di Be- nozzo Gozzoli in via Cavour, il Complesso di San Lorenzo (Chiesa di S.Lorenzo, Sa- grestia Vecchia e Sagrestia Nuova, Cap- pella dei Principi e Biblioteca Laurenzia- na), il Giardino “delle Sculture” e il Casino Mediceo di fronte al Convento di S.Marco, il Giardino de’ Semplici e, soprattutto, la spina dorsale Corridoio Vasariano-Uffizi (già sede delle Magistrature del Grandu- cato) che unisce i due palazzi ducali, Pa- lazzo Vecchio, poi della Signoria, e Palaz- zo Pitti con il Giardino di Boboli e il Forte Belvedere. Nella centrale Piazza della Signoria, insie- me alla contrapposizione statuaria dell’Er- cole e Caco di Baccio Bandinelli e del Net- tuno con fontana dell’Ammannati al David di Michelangelo, domina la scena urbana la Statua equestre di Cosimo I (1595), con Un selfie con il Quartiere Mediceo a Firenze 10
Firenze al tramonto, vista da Piazzale Michelangelo, è uno spettacolo imperdibile! Alzando lo sguardo scopri che molti edifi- ci sono sovrastati da stemmi medicei con palle o bisanti e da busti dei Granduchi che ti osservano. All’esterno e all’interno dei Musei e dei Palazzi fiorentini, divertiti a scoprire le fantastiche insegne dei Medici! Uffizi, arcata di fondo Statua di Cosimo I (1585) fra il I Medici, protagonisti della storia italiana ed europea dal Rigore e l’Equità. La Galleria degli Uffizi, uno dei Musei XV al XVIII secolo, hanno dato i natali a due Regine di più prestigiosi al mondo, è un’ideazione dei Medici: a Co- Francia (Caterina e Maria) e tre Papi (Leone X, Clemente simo I si deve la costruzione dell’edificio (1560), a suo VII, Leone XI). Sul Palazzo Arcivescovile in Piazza San figlio Francesco I il museo (1581), all’ultima discendente Giovanni è lo stemma di Papa Leone XI, il cui Pontificato Anna Maria Luisa il vincolo perpetuo delle collezioni me- durò però solo alcune settimane dicee (1737) 11
Tartarughe a Firenze in Piazza Santa Maria Novella! Quattro testuggini in bronzo stanno alla base degli obelischi marmorei realizzati per volontà di Cosimo I (1563) in Piazza Santa Maria Novella come limiti per il Circuito del Palio dei Cocchi, simile alle corse con le bighe del Circo Massimo a Roma. Il Palio si corse fino alla metà dell’Ottocento il 23 Giugno, vigilia di S. Giovanni Battista, patrono di Firenze Alcune divise o imprese medicee del ’400 e ’500 Il rinoceronte. È l’impresa di Alessandro con il motto NON BUELVO SIN VENCER (non torno indietro senza vincere), da (a cura di) E. Capretti I Medici mecenati a Firenze: da banchieri a signori, Ed. Polistampa 2004; I Medici mecenati a Firenze II: Papi, Capitani, Du- allude alla sua determinazione chi, Ed. Polistampa 2006 La folgore. E’ l’impresa di Giovanni delle Bande Nere con il motto NIHIL HOC FORTIUS (niente più forte di questo) L’anello con la punta di diamante. È simbolo di eternità ed è spesso accompagnato dal motto SEMPER che allude alla La tartaruga con la vela accompagnata dal motto FESTI- perennità della stirpe medicea NA LENTE (affrettati lentamente). È l’impresa di Cosimo I, sottolinea le doti del principe: la prontezza e la prudenza Le piume di struzzo o di falco. Sono usate a partire da Co- simo Il Vecchio. Con Piero il Gottoso diventano tre colorate La donnola con in bocca un ramoscello di ruta con il motto rispettivamente di bianco, rosso, verde, in riferimento alla AMAT VICTORIA CURAM (la vittoria ama la sollecitudine). SS. Trinità o alle Virtù teologali È l’impresa di Francesco I (si credeva che la donnola per allontanare o uccidere il rospo-nemico utilizzasse un ramo- Il falcone artigliante. E’ l’impresa di Piero il Gottoso scello di ruta) Le api operose intorno alle arnie. Sono simbolo del buon governo sotto un solo re Il pavone con motto REGARDE MOI per Giovanni de’ Medici Il broncone (tronco di legno) spirante fiamme o secco e ger- mogliante da una parte per Lorenzo e Giuliano L’alloro per Lorenzo il Magnifico L’olivo e il motto LE TEMS REVIENT per Giuliano I bronconi verdi incrociati e infiammati con il motto IN VIRI- DI TENERAS EXURIT FLAMMA MEDULLAS (A. Poliziano) per Piero il Fauto (secondo altri per Giuliano) Il giogo con il motto IUGUM MEUM SUAVE EST ET ONUS MEUM LEVE (il mio giogo è dolce e il mio peso lieve) per il Cardinale Giovanni poi Papa Leone X, vuole ricordare l’atteggiamento clemente nei riguardi dei nemici al rientro La Tartaruga con la vela, impresa di Cosimo I è raffigu- dall’esilio del 1512 rata molte volte al Museo di Palazzo Vecchio (Salone dei Cinquecento, Quartiere di Eleonora di Toledo, Quartiere degli Elementi, Sala di Leone X) 12
Gli insediamenti medicei a Firenze con il Percorso del Principe Il Corridoio Vasariano, realizzato da Giorgio Vasari nel 1565 per volere di Cosimo I de’ Medici, collegava il vecchio Palazzo Ducale (Palazzo Vecchio) alla nuova residenza Granducale (Palazzo Pitti) tramite una scenografica via aerea- privata che consentiva al Granduca di attraversare la città senza scorta armata 13
Cafaggiolo Seravezza Trebbio Castello Pratolino Petraia Careggi La Magia Fiesole Poggio a Caiano Firenze Cerreto Guidi Boboli Artimino Poggio Imperiale Ville e Giardini Medicei Patrimonio dell’Umanità. Sito Le Ville Medicee seriale Unesco 26/6/2013 e gli intrighi di corte! Arte e Territorio: Il Territorio come libro di testo. Gli seriale UNESCO 26/6/2013 “per la loro studenti della Fondazione Conservatorio SS.ma Annun- acclamata rilevanza culturale, artistica e ziata di Empoli alla scoperta dei Medici e delle loro Ville paesaggistica”: Villa di Cafaggiolo (Barbe- (2004) rino di Mugello, Firenze), Villa Il Trebbio (San Piero a Sieve, Firenze), Villa di Castel- Le Ville Medicee sono considerate la massi- lo (Firenze), Villa La Petraia (Firenze), Villa ma espressione del potere mediceo. di Careggi (Firenze), Villa Medici a Fiesole Diffuse dalla metà del XV secolo agli inizi (Firenze), Villa di Poggio Imperiale (Firen- del XVII secolo, soprattutto nel Mugello, ze), Villa La Magia (Quarrata, Pistoia), Villa terra di origine dei Medici, intorno a Firen- di Poggio a Caiano (Prato), Villa di Artimino ze, Capitale del Granducato, lungo la piana (Carmignano, Prato), Villa di Cerreto Guidi dell’Arno e ai confini dello Stato fiorentino, (Firenze), il Palazzo di Seravezza (Lucca) assolvevano a molteplici funzioni: rappre- e i Giardini di Boboli (Firenze) e Pratolino sentanza, otium intellettuale contrapposto (Vaglia, Firenze). al negotium in città, sperimentazione in campo artistico e scientifico, sfruttamento delle risorse locali ma erano anche, e so- prattutto, presidi territoriali, espressione tangibile del potere mediceo. Spesso impiantate su strutture preesistenti o costruite ex novo (Fiesole, Pratolino, Ar- timino), le Ville Medicee erano residenze nobiliari suburbane caratterizzate dall’ar- moniosa connessione fra architettura-giar- dino-paesaggio attorno a cui ruotava la vita di corte, prototipo rinascimentale esporta- to in tutta Europa. Delle 36 proprietà medicee ad oggi censite, 12 ville e 2 giardini sono stati riconosciuti Patrimonio dell’Umanità ed inseriti nel Sito 14
Giusto Utens, Villa Medicea di Poggio a Caiano (1599-1602). Fa parte della famosa Serie delle 17 tele-lunette, raffiguranti altrettante Ville Medicee, visibile nella bellissima Villa La Petraia. Le Ville Medicee sono gemme pre- ziose del territorio toscano! Questi luoghi raccontano ancora oggi della chiarite. L’11 luglio 1576, nella Villa di Ca- passione dei Medici per l’arte, la caccia, la faggiolo, era morta sua cognata, Dianora convivialità, la buona tavola ma anche degli di Toledo, assassinata dal marito Don Pie- intrighi di corte! tro, la ‘pecora nera’ della Famiglia Medici. Entrando nella Villa di Cerreto Guidi potresti Nella Villa di Poggio a Caiano, il 19 ottobre avvertire la presenza del ‘fantasma’ di Isabel- 1587, morirono improvvisamente per avve- la de’ Medici, che qui morì il 16 luglio 1576 lenamento Francesco I e la seconda moglie, in circostanze non ancora completamente l’avvenente veneziana Bianca Cappello. Empatia fra studenti durante uno scambio culturale alla Gli studenti di Poggio a Caiano e la ‘loro’ Villa Medicea Villa Medicea di Cerreto Guidi (2004) (2016) 15
A TAVOLA CON I MEDICI Tutti invitati al Banchetto Nuziale di Maria de’ Medici Regina di Francia ! Dall’ultimo periodo di Roma repubblicana i banchetti nunziali superano la dimensione privata per diven- tare pubbliche manifestazioni del potere e della ricchezza degli sposi. Per il matrimonio di Lorenzo de’ Medici con Clarice Orsini (4 giugno 1469), nei 3 giorni di festeggiamen- ti, si allestirono 5 banchetti e si consumarono, fra l’altro, 17 quintali di confetti e dolciumi. Sempre a Firenze, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, ancora più strabilianti furono gli ap- parati effimeri del banchetto nuziale per il matrimonio di Maria de’ Medici ed Enrico IV Re di Francia, celebrato per procura a Firenze il 5 ottobre 1600 (lo sposo assente fu rappresentato da Ferdinando I). Alla magnificenza degli allestimenti e agli ‘effetti speciali’ di Bernardo Buontalenti si unirono mirabo- lanti sculture di zucchero, anteprima dell’odierno cake design, che riproducevano capolavori in bronzo di grandi scultori fiorentini, e straordinarie figure realizzate con finissime piegature dei tovaglioli, se- condo una tecnica nordica poi diffusa in tutte le corti europee. Inoltre, in un’enorme ‘credenza’ a forma di giglio di Francia alta più di 11 metri, realizzata da Jacopo Ligozzi, erano esposti 2000 vasi preziosi del tesoro mediceo. Quanto realizzato suscitò l’ammirazione della Regina e degli ospiti. Fra questi era Michelangelo Buo- narroti il Giovane che ci ha lasciato una descrizione dettagliata delle “felicissime nozze”. Documentata è anche la quantità impressionante di portate (oltre 50 piatti freddi e caldi, formaggi, cialdoncini e frutta). I festeggiamenti continuarono nei giorni successivi nella Reggia di Pitti, all’interno della quale è visita- bile l’antica Cucina Granducale recentemente restaurata. Jacopo da Empoli, Nozze di Maria de’ Medici con Enrico IV 1600 Firenze, Galleria degli Uffizi, Inv, s.n. (particolare) In questa eccezionale ‘istantanea’ d’epoca, è raffigurato il momento solenne in cui Ferdinando I de’ Medici, in rappresen- tanza del Re di Francia Enrico IV, porge l’anello nuziale alla nipote Maria alla presenza del Cardinale Pietro Aldobrandini e dei parenti più stretti. Il fasto degli apparati effimeri e del banchetto nuziale è riecheggiato in Dolci trionfi e finissime piegature. Sculture in zucchero e tovaglioli per le nozze fiorentine di Maria de’ Medici Mostra Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina 2015 Catalogo (a cura di) G.Giusti e R.Spinelli Ed. Sillabe 2015 16
GIOIELLI NASCOSTI Le grandi Cucine di Palazzo Pitti e della Villa Medicea di Poggio a Caiano Ferdinando l de’ Medici, dopo aver trasferito definitivamente la residenza granducale a Palazzo Pitti, provvide alla costruzione di nuove cucine, liberando il cortile monumentale dalle funzioni di servizio. I lavori iniziarono nel 1588 e terminarono nel 1599 nell’imminenza delle nozze di Maria de’ Medici con il Re di Francia Enrico IV. Del nucleo originario re- sta quella che era la “cucina comune” (dove si pre- paravano cibi destinati alla corte) poi “cucina se- greta” (dove si preparavano esclusivamente i cibi destinati al Granduca) oggi nota come “Cucinone”. L’elemento di spicco è il magnifico camino proba- bilmente ideato da Bernardo Buontalenti intorno al 1598-1599. In età lorenese furono aggiunti nuovi forni e cappe e l’ambiente prese il nome di “cucina reale”. Evocano le antiche atmosfere gli utensili da cucina (pentole, teglie, stampi da budi- no in rame, mortai con pestelli in legno, mestoli in ottone) ancora in uso quando, dopo l’Unità d’Italia, il Palazzo divenne la nuova reggia dei Savoia. Le cucine di Palazzo Pitti esterne alla reggia ad essa collegate da un ponte coperto alla quota del primo * Le visite vengono svolte su richiesta, piano del palazzo, così come appaiono nel particolare verificate le eventuali disponibilità del personale. della Lunetta di Giusto Utens, da (a cura di) M. Ceriana, M. Catolfi, La “cucina comune” di Ferdinando I a Palazzo Pitti Ed. Sillabe 2015 Anche le cucine della Villa Medicea di Poggio a Caiano sono molto suggestive avendo conservato tutti gli elementi caratteristici delle cucine di corte (il grande camino, i fornelli a carbone, i forni per il pane, le dispense per la conservazione delle provviste). Per valorizzare l’aspetto modano dei pasti con la corte, nel 1614 Cosimo II e la moglie Maria Maddalena d’Austria affidarono all’ingegnere granducale Gherardo Mechini la realizzazione di un nuovo spazio esterno per ospitare le nuove cucine, comprensivo di una cu- cina “comune” e una “segreta”. Fra le due cucine vi era un cortile con loggiato per le attività da svolgere all’aperto, come la macellazione, affiancato da un piccolo giardino di erbe aromatiche-officinali necessa- rie per le attività culinarie. Possiamo immaginare le pietanze dei Granduchi osservando le opere provenienti dalle collezioni medicee conservate al Museo della Natura Morta, al secondo piano della Villa (celebri i Campionari di frutta prodotti nelle campagne e nei giardini del Granducato raffigurati con esattezza scientifica da Bartolomeo Bimbi). * Le visite vengono svolte solo in occasione di aperture straordinarie Pittore della Scuola di Anversa, seconda metà del XVI secolo, Scena di cucina con Cena in Emmaus (1580- 1590) Villa Medicea di Poggio a Caiano, Museo della Natura Morta, da (a cura di) M.M. Simari Nelle Antiche Cucine, Catalogo della Mostra, Villa Medicea di Poggio a Caiano Ed. Sillabe 2015 17
Dogana del Fattoria e Capannone Villa di Fattoria Bellavista del Terzo Le Case Fattoria di Montevettolini Fattoria di Castelmartini Fattoria di Altopascio Fattoria di Padule di Ponte a Fucecchio Cappiano Fattoria di Stabbia In barchino nei luoghi della grande Bonifica Medicea del Lago di Fucecchio Il Padule di Fucecchio: la più estesa palude interna italiana, ricca di presenze floristiche e faunistiche di Dalle unità produttive periferiche la produ- grande interesse zione di parte padronale veniva convogliata nella struttura centralizzata (controllo della produzione, conservazione, trasformazione La grande bonifica medicea del Lago di Fu- e commercializzazione dei prodotti) dove cecchio viene avviata nel 1574 dai succes- risiedeva il fattore, al quale il proprietario sori di Cosimo I, Francesco I e Ferdinando delegava la direzione dell’intero complesso. I de’ Medici. Il principato di Ferdinando I è Al vertice delle aziende medicee vi era lo un’età di tragiche carestie e il problema del Scrittoio delle Possessioni con a capo un grano s’impone come questione di vita o di Sovrintendente Generale che impartiva morte. Ferdinando I recupera terre colti- istruzioni ai diversi fattori. vabili alle acque creando un vasto latifondo mediceo, qui come in altre zone paludose Le fattorie granducali intorno al Lago-Pa- della Toscana (Bientina, Valdichiana, intorno dule di Fucecchio erano sette: Fattoria di a Pisa, Maremma). E’ inoltre il creatore del Altopascio, Fattoria di Bellavista a Borgo a Porto di Livorno come porto del grano che Buggiano, Fattoria del Terzo a Pieve a Nie- arriva dal nord Europa e come emporio del vole, Fattoria di Montevettolini e Le Case Mediterraneo. a Monsummano, Fattoria di Castelmartini, La bonifica del Lago di Fucecchio, prose- Fattoria di Stabbia e Fattoria di Ponte a guita da Don Lorenzo de’ Medici, figlio di Cappiano. Ferdinando I, provoca un impetuoso in- Queste erano in stretta dipendenza con cremento demografico-edilizio e modifica scali-porti (ne sono stati individuati 52) il paesaggio: boscaglie e ristrette oasi a fra cui il più importante era il Porto del coltivazione cerealicola cedono il posto ad Capannone con la relativa Dogana medicea una moderna struttura mezzadrile condot- e Piaggione con le buche da grano. Il rile- ta con il sistema a fattoria. vante numero di scali-porti dimostra l’im- portanza assunta dall’idrovia commerciale Ciascuna fattoria costituiva un’azienda agra- Padule-Usciana-Arno. Navigando lungo ria organizzata in una struttura direzionale l’Arno le merci qui prodotte raggiungevano centralizzata (edificio di fattoria), a cui fa- Firenze, Lucca, Pisa e Livorno, principale cevano capo diverse unità produttive peri- nodo portuale toscano, a costi nettamente feriche (poderi-dimore rurali) a mezzadria. inferiori a quelli via terra. 18
Natura e Cultura: gli studenti di Empoli alla scoperta dei documenti materiali della grande bonifica medicea del Lago- Padule di Fucecchio (2008) L’effetto più macroscopico ed emozionante della grande bonifica medicea del Lago di Fu- cecchio è la Villa di Bellavista, adiacente alla Fattoria di Bellavista, a Borgo a Buggiano (Pistoia). Si tratta di “…una residenza patri- zia di età barocca, tra le meglio rappresen- tative dell’intera Toscana” (A. Paolucci), do- cumento materiale della civiltà artistica degli ultimi Medici e della fortuna economica del suo fondatore, l’empolese Francesco Feroni. Puoi scoprire questi luoghi di grande inte- resse naturalistico-paesaggistico a piedi o In barchino con l’Associazione Volpoca località Anchione - in mountain bike ma anche in barchino: un’im- Ponte Buggianese (2016) mersione nella natura senza uguali a contatto diretto con fauna e flora palustre. * Gli originali edifici di fattoria intorno al Padule di Fu- cecchio hanno oggi destinazioni d’uso diverse e sono visitabili solo esternamente. Villa Banchieri o di Castel- martini è visitabile su appuntamento. Al Ponte Mediceo di Cappiano e alla Dogana del Capannone (a fianco) sono presenti strutture ricettive adatte ai giovani. Pronti, attenti, via! In mountain bike partendo dalla Dogana del Capannone località Anchione - Ponte Buggianese (2017) 19
Una vita rappresentativa di un secolo (XVII): FRANCESCO FERONI E LA VILLA DI BELLAVISTA a Borgo a Buggiano (Pt) La Villa di Bellavista fu fondata per volontà di Francesco Feroni su progetto di Antonio Maria Ferri, uno dei principali architetti fiorentini della seconda metà del Seicento. I lavori furono avviati nel 1696 e ultimati nel 1699. Il notevolissimo apparato decorativo interno si caratterizza per l’imponente ciclo di affreschi allegorici del primo piano, attribuiti a Pier Dandini, la cui chiave di lettura è costituita dalla presenza comune della figura di un giovane eroe con elmo piumato e mantello rosso, allusiva a Fabio Feroni (figlio primogenito di Francesco). Fabio Feroni aveva combattuto, insieme alla maggiore aristocrazia europea, con l’armata cristiana durante l’assedio di Vienna da parte dell’armata turca, assedio trion- falmente rotto nel 1683. Il ciclo di affreschi allegorici si completava, nel salone centrale, con due tele (rubate nel 1969) raffiguranti la Liberazione di Vienna e la Presa di Buda, del pittore Anton Riccard, come documentato nell’Inventario della Villa del 1788. Francesco Feroni (Empoli 16 giugno 1614/16 ? – Firenze 17 gennaio 1696), figlio di tintori empolesi, ed inizialmente tintore egli stesso, attratto da più rapidi e cospicui guadagni, si trasferì da Empoli, prima alla città portuale di Livorno e poi, intorno al 1640, ad Amster- dam, la metropoli economica dell’Europa del Seicento, dove rimase fino al 1673, anno del suo rientro in patria. Nonostante i difficili esordi olandesi, Francesco Feroni riuscì a specializzarsi nell’esporta- zione di grano, dal Baltico verso l’Italia centrale, servendosi inizialmente di navi olandesi. Con i primi guadagni, intorno al 1650, acquistò una propria nave e, approfittando della particolare situazione politica internazionale, si arricchì con il commercio di schiavi e delle varie mercanzie importate dall’Africa e dal Nuovo Mondo. Da Amsterdam la nave, carica di tessuti e bevande alcoliche, raggiungeva la Guinea (costa occidentale dell’Africa) dove scambiava il proprio carico con cuoio di buoi, denti d’elefante, oro e, soprattutto, “schiavi moreschi”, quindi si dirigeva verso le colonie spagnole del Nuovo Mondo (America – Indie Occidentali) dalle quali, dopo aver depositato gli schiavi, ripartiva verso l’Europa carica di zucchero, cacao, tabacco, lingotti d’oro e d’argento, perle e smeraldi. Il 31 marzo 1650, Francesco Feroni sposò Prudenza Tensini, appartenente ad una ricca famiglia di mercanti lombardi, dalla quale ebbe cinque figli. Il crescente prestigio del Feroni fu notato dalla corte toscana: dal 1652, fino al 1673, sarà agente dei Medici, osservatore, informatore politico durante i conflitti anglo-olandesi, nonché intermediario privato nell’acquisto di ope- re d’arte sul mercato olandese. Il Gran Principe Cosimo, futuro Cosimo III de’ Medici, in viaggio attraverso l’Europa, sarà due volte suo ospite ad Amsterdam (1667 e 1669). La volontà di ritirarsi dal “traffico de’ negri” e di tornare in patria, portando con sé i suoi immensi guadagni, maturò nel Feroni tra la fine del 1669 e l’inizio del 1670, da un lato, in relazione alla complessa situazione internazionale (conflitto anglo-francese), dall’altro, dall’ambizione di poter ottenere per sé e per i suoi discendenti un titolo nobiliare con l’acquisto della Fattoria granducale di Bellavista che Cosimo III s’impegnava ad elevare a marchesato (Feroni otterrà la dignità marchionale con il Privilegio granducale del 28 otto- bre 1681 e, quattordici anni dopo, riceverà il Privilegio di trasmettere il titolo agli eredi). Rientrato con la famiglia in Toscana (1673), fu insignito della dignità senatoria e nomina- to dal Granduca Depositario Generale e Ministro della Zecca (1674). Il suo compito era quello di amministrare il patrimonio mediceo e gran parte delle entrate dello Stato, le cui finanze necessitavano di essere risanate e riorganizzate. In questo contesto, fu chiamato anche a far parte della Deputazione per la Riforma dei Magistrati (1675), nel tentativo di riformare l’apparato statale la cui corruzione era fra le cause principali della grave crisi finanziaria in cui versava il Granducato. Dal 1675 al 1678, il Feroni lavorerà a vari progetti 20
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