The economy of Francesco: training itinerary for young changemakers - Fondazione ...

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Sezione di Bergamo

The economy of Francesco: training itinerary for young
changemakers.

Dopo la terribile esperienza che abbiamo vissuto siamo arrivati alla
convinzione che il vissuto non vada sprecato ma che sia un patrimonio da
utilizzare.
Il contesto della Chiesa e della comunità civile di Bergamo ci ha aiutato a
costruire l’agenda. Abbiamo raccolto l’invito del Vescovo a ‘ servire la vita
dove la vita accade’ e nel solco della dottrina sociale ci siamo messi a
leggere, interpretare la realtà, per farci carico dei problemi, per cogliere le
priorità, per dare risposte.
Le persone, le famiglie hanno riscoperto il valore della dimensione
comunitaria, della centralità della persona, la comunità civile ha riscoperto
il valore del servizio.
Dopo una simile esperienza ripartire significa impegnarsi per costruire un
modello nuovo, per ‘ dare ragione della speranza che è in noi ‘ (1Pt3,15-16)
Si avverte l’esigenza di sviluppare e diffondere una cultura di obbligazioni
reciproche nuove ed originali.
Nuove perché l’emergenza sanitaria ha innescato un’emergenza
economica e sociale mettendo a nudo la fragilità del sistema.
Originali perché costruite sulla centralità della persona, sulle competenze.
La sfida è costruire o meglio rifondare la comunità senza danneggiare
l’individuo.
Abbiamo seguito come paradigma la preghiera di Tommaso Moro: ‘Signore
dammi la capacità di accettare ciò che non posso cambiare e fammi
cambiare ciò che io posso cambiare.’
Ci siamo chiesti: Cosa possiamo cambiare? e per chi?
Cosa possiamo cambiare? Abbiamo scelto di            promuovere un
cambiamento nell’impresa, nel lavoro, nella formazione, nella politica,
nella comunità civile, negli stili di vita.
Per chi? Abbiamo scelto di impegnarci per i giovani. L’opzione per i giovani
è maturata nella consapevolezza che sono i giovani chiamati a costruire e
garantire il futuro, della famiglia, della società e della stessa Chiesa.
Abbiamo quindi costruito, insieme ad altre componenti della comunità
ecclesiale di Bergamo, con il contributo e l’animazione di testimoni, il
programma:
                                Say Yes

Dove Yes è un acronimo che sta per ( youngs for economy and society) .
Un itinerario di riflessione, di formazione, di sviluppo, di preparazione per
i giovani non solo in vista del prossimo convegno di Assisi, promosso da
papa Francesco, ma anche per promuovere un tangibile impegno a livello
locale.
Questi i temi, affrontati: Impresa e Lavoro, Lavoro e sviluppo sociale, Il
mondo della cooperazione, Scuola e formazione, Politica europea e
mondialità, Nuove economie, Costruzione della comunità, Nuovi stili di
vita.
Per ognuno dei temi sopramenzionati si riepilogano qui di seguito gli spunti
più interessanti, fra i numerosi, emersi nei gruppi che hanno visto la
partecipazione di una media di 45 giovani (di età compresa fra i 23 ed i 27
anni).
Impresa e lavoro. La pandemia ha messo in evidenza alcune fragilità del
sistema locale. Nonostante le positive performance raggiunte nel passato,(
Bergamo è una delle aree più industrializzate del Nord Italia), la crisi ha
avuto un impatto devastante ed ha messo in evidenza la necessità di
sviluppare forme di up-skilling e di re-skilling per aggiornare il background
dei lavoratori, per evitare l’obsolescenza e la marginalizzazione, per
sviluppare nuove competenze in linea con le esigenze delle imprese,
superando il crescente mistmach esistente. E’ stata inoltre riscoperta la
necessità di fare sistema e di recuperare il ruolo dei corpi intermedi.
Lavoro e sviluppo sociale. Sviluppare l’employabilty delle persone,
trasformare la formazione in occasione di sviluppo delle persone e delle
imprese, coniugare qualità del lavoro con qualità della vita, consolidare la
dimensione di sistema, lanciare l’Erasmus delle imprese per favorire la
condivisione di competenze. Favorire il passaggio da un sistema lineare
(scuola-lavoro) ad un sistema circolare (scuola-lavoro-scuola).
Il mondo della cooperazione. Riscoprire la positività del modello per
renderlo attrattivo e non marginale. Ripensare la sostenibilità economica
per favorire iniziative durature e costruire un modello di partecipazione
che valorizzi la persona. Aprirsi alle nuove forme emergenti nel mercato
quali i social bond,i social impact bond, il crowdfunding, i social venture
capital per superare il rapporto di dipendenza con le banche, ancora legate
a forme tradizionali di fare credito.
Scuola e formazione. Ripensare l’impostazione tradizionale per creare un
rapporto di osmosi con il mondo del lavoro e delle imprese, attraverso una
formazione delle stesse famiglie per aiutarle nelle scelte e nell’indirizzo dei
ragazzi. Sviluppare la qualità della comunicazione per rendere
maggiormente attrattivi i lavori delle imprese del territorio. Reimpostare
alternanza scuola-lavoro.
Politica, Europa e Mondialità. La consapevolezza dei trend in atto a livello
internazionale (forte squilibrio Nord/Sud, accentuazione diseguaglianze,
neocolonialismi, populismi) deve tradursi nel favorire un impegno
personale, dei corpi intermedi per evitare il rischio di una società
scoraggiata e rancorosa. La nostra è l’età dei doveri, occorre riscoprire il
dovere di costruire il futuro per le future generazioni.
Nuove economie. I trend economici non sono ineluttabili ma nella
quotidianità devono essere sviluppati comportamenti virtuosi. Diffondere
l’economia circolare nelle imprese come nelle famiglie. Riscoprire il ruolo
positivo e nobile dell’impresa come generatrice di miglioramenti
economici e sociali (benefits companies). Imparare a gestire e non a subire
la rete per sfruttare le grandi opportunità per la circolazione delle idee e
degli aiuti.
Costruzione della comunità. Alla democrazia immaginaria del web (dove
l’uno vale uno) si contrappone un modello, rafforzato dall’esperienza
drammatica della pandemia, che trova nella condivisione dei bisogni e
delle priorità della comunità il suo punto di forza. Riconoscere i diritti ma
anche i doveri. Comunità civile come luogo di compensazione e di
equilibrio. Riscoprire l’importanza della partecipazione.
Nuovi stili di vita. Ogni anticipazione in merito sui trend che prevarranno
è prematura mentre è importante saper discernere le opportunità ma
anche le insidie (spersonalizzazioni e isolamento) generate nei mesi di
lockdown ( si pensi per es. al remote working) sia nel modo di lavorare, di
produrre ma anche nella vita di relazione. Occorre evitare che si acuiscano
le diseguaglianze e promuovere interventi finalizzati a combattere le
marginalizzazioni dei soggetti deboli, dei portatori di handicap, degli
anziani.
L’ Itinerario descritto, che si è concluso, pochi giorni fa, è da considerare
come punto di partenza.
Abbiamo maturato la volontà di non limitarci alle analisi ma di educare a
discernere, a favorire la piena maturazione della coscienza civile e
democratica, a formare i cittadini ad agire per il bene comune, attraverso
scelte concrete e coraggiose nella convinzione la buona politica potrà
essere il frutto di una sintesi operativa fra sussidiarietà e una solidarietà
realmente attuata nella concretezza della vita sociale.
Come prima iniziativa è stato deciso di promuovere un convegno il
prossimo17 Ottobre sul tema ‘Sostenibilità, responsabilità, impatto
sociale: le sfide delle imprese nel terzo millennio dopo la pandemia’.
Sulla base delle esperienze e dei ricchi contributi raccolti si procederà come
sezione di Bergamo della FCAPP ad elaborare un programma in
collaborazione con le altre componenti della realtà ecclesiale per ‘ servire
la vita dove la vita accade’ .
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