TERREMOTO, DA CIA MODENA E CANTINE RIUNITE CIV DUE AD

Pagina creata da Gabriele Calabrese
 
CONTINUA A LEGGERE
TERREMOTO, DA CIA MODENA E CANTINE RIUNITE CIV DUE AD
TERREMOTO, DA CIA MODENA E
CANTINE   RIUNITE   CIV DUE
MODULI      ABITATIVI    AD
ALLEVATORI ABRUZZO
Due moduli abitativi – uno donato da Cia di Modena ed un altro
da Cantine Riunite Civ ad allevatori delle aree terremotate e
colpite dalle abbondanti nevicate delle settimane scorse –
sono state consegnate mercoledì 8 febbraio dal presidente
della Cia, Cristiano Fini, anche nella veste di membro del
Consiglio di amministrazione di Cantine Riunite Civ. Le due
case mobili sono state recapitate direttamente in azienda di
due allevatori, una a Domenico Macchione di Pizzoli, (Aquila)
e l’altra a Giovanni Tarquini di Amiterno (Aquila). Ha
accompagnato a destinazione le unità mobili anche il
presidente della Cia di Aquila Teramo, Roberto Battaglia.
“La situazione, che abbiamo toccato con mano, è veramente
drammatica – dice Fini – considerando che oltre al dramma del
terremoto si aggiunge il disagio della neve, copiosa (in
alcuni casi oltre un metro) che ha fatto crollare ricoveri
attrezzi, danneggiato mezzi agricoli e spesso reso inservibili
le scorte di fieno per gli animali” L’azienda di Tarquini di
Amiterno, inoltre, si trova ad a oltre mille metri di altezza,
ed rimasta bloccata per giorni, situazione comune, peraltro a
tante altre imprese ed abitazioni.

#####

“Sono piccoli aiuti che danno sollievo a questi agricoltori –
osserva Fini – anche se non si tratta di una soluzione
definitiva, ma sicuramente necessaria al momento perché sono
aziende che hanno la necessità di stare vicine agli animali”.
Il presidente Cia, Fini, ha anche portato una ‘punta’ di
Parmigiano Reggiano a questi imprenditori, ricordando “che
questo formaggio è stato il simbolo della ricostruzione e
della solidarietà che è scaturita dopo il terremoto nel
modenese, mi auguro quindi che possa essere di buon auspicio
anche per le popolazioni colpite dal sisma in Centro
Italia”. I luoghi in cui sono state portate le unità abitative
erano difficili da raggiungere, perciò negli ultimi chilometri
le ‘casette’ sono state trainate da trattici perché le strade
di accesso erano strette e non percorribili da mezzi pesanti.

SALUTE,   COVA:   MIGLIORARE
FARMACO VIGILANZA VETERINARIA
PER CONTRASTARE ANTIBIOTICO
RESISTENZA

Migliorare l’organizzazione dei servizi di farmaco vigilanza
in generale e veterinaria in particolare, per evitare che
vengano controllati solo gli allevamenti che cercano di stare
in regola visit homepage. E verificare come mai si parla di
carenza di veterinari pubblici quando sono sette volte
superiori, per numero, che in altre nazioni dove vi sono il
doppio degli animali rispetto all’Italia. Sono le richieste di
Paolo Cova, parlamentare del Pd, che ha presentato
un’interpellanza al Ministro della Salute dopo che su tema
analogo – la distruzione dei farmaci veterinari e il rapporto
con la loro immissione sul mercato nero – aveva già depositato
un’interrogazione, rivolta anche al Ministro dell’Interno.
“Nella relazione annuale al Piano nazionale integrato 2015 del
Ministero della Salute sulla farmacosorveglianza vengono
indicate tutte le attività svolte per verificare la
tracciabilità del farmaco veterinario e l’uso corretto negli
animali da reddito e da compagnia. Ma la relazione indica un
livello minimo di controlli/annuo diversificato a seconda
delle strutture interessate per verificare la tracciabilità
del farmaco prima di arrivare all’utilizzatore finale e questa
relazione indica un livello minimo di controlli/annuo pari al
33% per gli allevamenti di animali da reddito senza detenzione
di scorte, mentre deve essere fatto un controllo/annuo per gli
allevamenti zootecnici di animali da reddito con scorta di
farmaci veterinari”, ribadisce Cova nell’interpellanza.

“La giustificazione del mancato raggiungimento del numero
minimo di controlli è attribuita a carenze croniche di
personale veterinario e amministrativo e a difficoltà di
riorganizzazione territoriale”, fa sapere il parlamentare Pd.
Eppure, “In Italia risultano assunti circa 6.500 medici
veterinari pubblici dipendenti e altri circa 1.500 medici
veterinari assunti come convenzionati dalle Regioni con un
patrimonio zootecnico composto da circa 5.800.000 capi bovini,
400.000 capi bufalini, 8.600.000 capi suini, 6.700.000 capi
ovini. In Francia, con una popolazione identica alla nostra,
risultano assunti circa 900 medici veterinari pubblici
dipendenti, con un patrimonio zootecnico composto da circa 19
milioni di capi bovini, 13 milioni capi suini, 7 milioni di
capi ovini”.

Ecco perché, Cova chiede al Ministro della Salute se “non
ritenga che la tracciabilità del farmaco veterinario negli
allevamenti di animali da reddito senza scorte sia troppo
bassa visto che i dati indicano che si arrivi a verificare
solo il 21% di allevamenti bovini e il 7% di allevamenti di
capi suini. Invece, sono stati controllati l’89% di
allevamenti bovini con scorte e l’85% di allevamenti suini. A
queste verifiche sfuggono il numero maggiore di aziende
zootecniche e il maggior numero di capi. Inoltre, se tutti gli
allevamenti senza detenzione di scorte siano stati controllati
almeno una volta ogni tre anni e se le aziende controllate
rappresentano almeno il 40% degli animali da reddito a seconda
delle specie ogni anno. Infine, se il Ministero, anche alla
luce di questi dati, non ritenga sia necessaria una migliore
organizzazione dei servizi di farmaco vigilanza e farmaco
sorveglianza veterinaria, visto la diversa consistenza dei
numeri di veterinari pubblici dipendenti assunti in Italia
rispetto a quello di altre nazioni”. In questa battaglia Cova
è appoggiato da tutta la Camera: pochi giorni fa i deputati
hanno approvato una mozione sul tema dell’antibiotico
resistenza in cui c’è anche “l’impegno per una maggiore
tracciabilità e controllo dei farmaci veterinari nelle aziende
zootecniche di animali da reddito”, ricorda il parlamentare
Pd.

CONFEURO: L’INPS SI SCHIERA
CONTRO GLI AGRICOLTORI
Ancora una volta l’esecutivo non ha perso l’occasione di
schierarsi contro gli agricoltori e i cittadini. In questo
caso ha scelto di farlo attraverso l’adozione dal 1° Marzo
dello Spid (un ennesimo passaggio nella pubblica
amministrazione) e mediante nuovi ostacoli da porre davanti
alle strutture di patronato che in questi anni sono riuscite a
far rispettare i diritti dei cittadini. Con lo Spid diverrà
ancora più complesso ottenere il pagamento delle proprie
prestazioni; ed è per questo che consigliamo ai braccianti
agricoli di effettuare le domande prima del 29 Febbraio
2017. L’attività dell’inps è ormai chiaramente orientata ad
ostacolare tutte quelle strutture di rappresentanza e di
tutela dei diritti dei cittadini, mentre nel contempo continua
ad essere inadempiente e inefficace in quello che dovrebbe
essere il so ruolo operativo. C’è però un passaggio che come
Ufficio di Coordinamento Confeuro sentiamo la necessità di
sottolineare: non accetteremo ulteriori campagne denigratorie
mirate a colpire i cittadini, i lavoratori e il lavoro. Questo
governo infatti, proprio come i precedenti, sta continuando
progressivamente con la svendita dei patrimoni pubblici
nazionali da regalare alle multinazionali così da favorire i
profitti di speculatori di ogni genere. Tutto questo è
oggettivamente inaccettabile e lesivo dei valori
costituzionali che, nonostante l’opinione del governo, sono
ancora alle fondamenta del nostro sistema paese.

SALUTE, M5S: STOP A OLIO DI
PALMA IN PRODOTTI PER NEONATI
“Vietare l’uso di olio di palma nei prodotti destinati ai
neonati, come il latte in polvere, a causa delle conseguenze
nocive sulla salute dimostrate ormai da diversi studi
scientifici, come quello condotto su diversi latti artificiali
da K-Tip, mensile svizzero indipendente, e pubblicato nelle
ultime ore su testmagazine.it, che ha riscontrato la presenza
allarmante del contaminante genotossico e cancerogeno 3-MCPD,
contenuto appunto nell’olio di palma, in alcuni casi 14 volte
superiore al limite massimo indicato dall’Efsa, l’Autorità
Europea per la Sicurezza Alimentare”. È questo, in sintesi, il
contenuto della mozione del M5S presentata alla Camera. “Nello
studio svizzero sono state inoltre trovate tracce di clorato e
perclorato in nove prodotti su dieci. E in tre prodotti è
stato scoperto il glicidolo, sostanza che si crea per
riscaldamento degli oli, in particolar modo il palma, e
ritenuta mutagena e cancerogena sia dall’Efsa che dallo Jecfa,
il comitato congiunto Fao-Oms sugli additivi alimentari.
Proprio per la sua cancerogenicità le due Autorità non hanno
potuto stabilire alcuna dose minima tollerabile”, spiega il
deputato 5stelle Mirko Busto, primo firmatario della mozione.

#####

“Nella nostra mozione riportiamo anche i dati di altri studi,
tra cui: una ricerca dell’Università polacca di Gansk che ha
analizzato 24 latti in polvere, gran parte dei quali venduti
in tutta Europa, con i seguenti risultati: la contaminazione
da 3-Mcpd è 4 volte oltre il limite fissato dall’Efsa per il
migliore dei campioni, 150 volte sopra per il peggiore;
un’inchiesta di Altroconsumo che denuncia come un bimbo di 5
mesi che beve 5 biberon di latte (1050 ml) andrebbe ad
assumere 53 mcg del contaminante 3-MCPD, dieci volte superiore
al limite di sicurezza, che per un bimbo di 7 kg è di 5,6 mcg.
Parleremo anche di questo al Convegno ‘Olio di palma –
Criticità e Alternative – Come uscire dalla filiera sporca’
che si terrà il 14 febbraio alla Camera”.
BASILICATA, BRAIA: MARTINA
ACCOGLIE INVITO PER INCONTRO
CON I 183 PRIMI INSEDIATI
“Dodici milioni di euro ai primi 183 nuovi imprenditori in
agricoltura under 40 lucani ammessi al finanziamento per il
cosiddetto primo insediamento. Come annunciato, li
incontreremo subito, il 20 febbraio prossimo a Matera, per
dare ufficialmente mandato di avvio alle idee imprenditoriali
che sono la scommessa per il rinnovamento del comparto in
Basilicata, in un incontro formativo/informativo e
motivazionale a cui sarà presente anche il Ministro Maurizio
Martina, che ha accolto con piacere il nostro invito”. Lo
comunica l’assessore alle Politiche agricole e forestali della
Regione Basilicata, Luca Braia. Si trova a partire da oggi sul
portale Feasr la graduatoria definitiva, dopo il positivo
esito delle verifiche in campo e l’analisi dei ricorsi
ricevuti, di tutte le domande pervenute, della prima finestra
del bando misura 6.1.1, “Incentivi per la costituzione di
nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori” del
Psr Basilicata 2014-2020 per l’avvio di nuove imprese,
approvata con determina dirigenziale n. 33/2017 che verrà
pubblicata anche sul prossimo Bur della Regione Basilicata.

#####

Il dato statistico conferma la distribuzione dei nuovi primi
insediati su tutto il territorio regionale. Infatti, il 57,7%
delle domande proviene dalla provincia di Matera e il 35,7%
dalla provincia di Potenza. Inoltre, sono 61 le domande
inoltrate da donne e 122 da uomini. Il 40% dei giovani
richiedenti risulta avere un diploma in ambito agrario e il
23% una laurea in ambito agricolo e equipollente. 102 dei 183
ammessi a finanziamento hanno meno di trent’anni. “E’ ancora
attiva sino al 20 febbraio 2017, – prosegue Braia –         la
seconda finestra del Bando, attraverso cui destineremo
ulteriori 12 milioni di euro ad almeno altri 180 giovani che
intendono rimettere l’agricoltura al centro dei loro programmi
di vita, facendo salire fino a 24 milioni di euro le risorse
stanziate. Una scelta politica e una scommessa – sottolinea –
sul futuro del comparto agricolo e zootecnico della nostra
regione. Assegniamo ad ognuno dei 183 progetti di investimento
finanziati 60/70 mila euro per l’avvio di attività che
potranno anche realizzarsi in modalità integrata con altri
interventi previsti dal Psr Basilicata 2014-2020, già a
partire dalla Misura 4.1 di prossima pubblicazione riservata
proprio ai nuovi progetti del primo insediamento e che, se
attivata, potrà concedere ulteriori contributi sino al 70% di
125.000 Euro. Forte e determinata è la volontà di creare, a
partire da questo fermento e interesse, dimostrato dalle oltre
740 domande pervenute in questa prima fase del bando, un nuovo
corso ed una capacità di fare agricoltura in una modalità
sempre più organizzata, efficiente, moderna. Seguiremo i
giovani sin dall’avvio dei loro progetti di impresa, con
percorsi anche formativi e sarà sistematico il monitoraggio
della loro crescita imprenditoriale e del rispetto delle
progettualità presentate.

#####

Questi primi 183 giovani lucani – aggiunge l’assessore Braia –
mi auguro siano capaci, grazie al sostegno che Europa e
Regione mettono nelle loro mani, di rendere l’agricoltura di
Basilicata finalmente competitiva e con una qualità di
prodotti con cui arrivare sui mercati, riconoscibile ed allo
stesso tempo fortemente legata al territorio di
origine. L’obiettivo ambizioso è che riescano a produrre
reddito e creare opportunità per se stessi e le loro famiglie,
rimanendo nella propria terra e facendo leva su fattori
fondamentali per lo sviluppo e il futuro sostenibile come
l’innovazione, le competenze professionali specifiche e le
adeguate qualifiche, a cui abbiamo deciso di dare premialità e
fiducia, utili a compiere finalmente un vero ricambio
generazionale per il comparto. Ho fortemente voluto – conclude
Braia – organizzare un evento dedicato, i cui dettagli saranno
resi noti nei giorni prossimi, alla presenza del neanche
quarantenne ministro Martina perché ritengo, anche in maniera
simbolica, che sia resa evidente l’attenzione che regione e
governo vogliono dare ai giovani ed all’agricoltura, per
essere autentici costruttori di futuro possibile e
sostenibile, in un comparto straordinario che deve sapersi
innovare in ogni senso assumendosi in toto le responsabilità,
stabilendo un patto di sviluppo in cui cooperazione,
sussidiarietà e solidarietà dovranno diventare le nuove parole
d’ordine che fortemente caratterizzeranno l’agricoltura 4.0
nei prossimi decenni”.

FLOROVIVAISMO,      MARTINA:
SETTORE DA 2,5 MLD E 100MILA
ADDETTI
“Sanremo – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – offre
un palcoscenico unico e privilegiato ai fiori d’Italia e più
in generale al florovivaismo italiano. Un settore che vale
complessivamente oltre 2,5 miliardi di euro e con 100mila
addetti in 27mila aziende. Un settore che vogliamo sostenere
puntando su 3 pilastri fondamentali: salvaguardia del reddito,
tutela sui mercati internazionali e ricerca. Sul primo fronte
è l’impegno costante che stiamo portando avanti per gli
agricoltori. Per tutelare il reddito interveniamo sulla leva
fiscale e una prima risposta è arrivata con l’azzeramento
della Irpef agricola con la legge di Bilancio 2017, ma credo
vada approfondita un’analisi sugli incentivi al verde urbano.
Si tratta di un settore cruciale anche per rendere sempre più
sostenibili le nostre città e contribuire così alla protezione
della salute dei cittadini, a partire dai più piccoli. L’idea
di un bonus verde come quello per l’edilizia deve essere presa
in considerazione come investimento strategico. Continueremo
poi il nostro impegno in Europa per tutelare il florovivaismo
made in Italy dalle importazioni a basso prezzo da Paesi
extraeuropei che penalizzano le produzioni nazionali. Sul
fronte della ricerca, potrà essere ulteriormente sviluppato
l’impegno del Crea per dare risposte utili alle nuove esigenze
del settore”.

#####
IL FLOROVIVAISMO IN NUMERI
Il florovivaismo in Italia vale oltre 2,5 miliardi di euro, di
cui circa 1,15 per la sola produzione di fiori e piante da
vaso. Sono ben 27mila le aziende impegnate nel settore, per un
totale di 100mila addetti e quasi 29mila ettari di superficie
agricola complessivamente occupata. Per quanto riguarda le
giovani piante ornamentali, in Italia sono interessate ben
2mila aziende per una superficie complessiva di oltre 1500
ettari. NON SOLO SANREMO Non solo la Liguria. Tra le regioni
più vocate per i fiori recisi e le fronde ci sono la Toscana,
il Lazio, la Campania, la Puglia e la Sicilia. Per le piante
in vaso e da vivaio, invece, la produzione è distribuita su
molte regioni. Tuttavia vanno menzionate la Liguria per le
piante aromatiche e alcune piante fiorite tipiche da esterno;
il Piemonte per le piante acidofile; la Lombardia, oltre che
per le acidofile anche per le latifoglie e le conifere; la
Toscana per la vasta gamma di alberi e arbusti tra cui le
conifere, gli alberi a foglia caduca e sempreverdi, gli alberi
da frutta ornamentali; il Lazio per le piante mediterranee; la
Sicilia per le piante mediterranee tra cui spiccano gli agrumi
ornamentali, le piante grasse e le palme.

#####

EXPORT: ¼ DELLA PRODUZIONE
L’export rappresenta un quarto del valore complessivo annuo
della produzione florovivaistica in Italia. Tra i principali
mercati di destinazione delle piante in vaso si annoverano la
Germania, la Francia, i Paesi Bassi, la Gran Bretagna e il
Belgio, mentre come mete di alberi e arbusti, oltre ai Paesi
già citati, vanno aggiunti la Spagna, la Turchia e la
Svizzera. Tra i Paesi che importano fogliame nostrano spiccano
invece Paesi Bassi, Germania e Francia, mentre per i fiori
recisi il primo sbocco di mercato è quello dei Paesi
Bassi. RICERCA E SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE Il principale ente
di ricerca italiano dedicato all’agroalimentare è il CREA, che
vanta un ampio settore di studio dedicato al comparto
ornamentale e florovivaistico soprattutto con i Centri di
ricerca di Sanremo e di Pescia. L’introduzione di novità e il
miglioramento della qualità e longevità di fiori recisi e
piante in vaso rappresentano importanti strategie per
competere sui mercati internazionali delle produzioni
ornamentali. Un altro fondamentale settore di ricerca investe
le piante aromatiche con effetti curativi, di resistenza alle
malattie e conservanti. Grande attenzione è poi attribuita
alla salvaguardia dell’ambiente e alla razionalizzazione
dell’uso delle risorse per migliorare l’utilizzo di acqua,
fertilizzanti e fitofarmaci.
AGRICOLTURA, SBARRA: SERVONO
PIU’ CONTROLLI E NUOVA LEGGE
SU VOUCHER
“La legge sul caporalato è una conquista di vitale importanza,
che però non esaurisce la battaglia contro lo sfruttamento in
agricoltura. Bisogna dare piena attuazione alle funzioni della
Rete e della Cabina sui territori: già troppo il tempo
perduto. Va dato modo alle parti sociali di esercitare un
ruolo più incisivo nel governo di un mercato del lavoro
indebolito da leggi inadeguate e dall’abuso dei voucher
agricoli. Sui buoni lavoro dice bene Annamaria Furlan: basta
una legge di due righe che riporti lo strumento alla funzione
originaria, confinandone l’utilizzo ad impieghi occasionali e
saltuari”.

#####

Lo ha detto oggi Luigi Sbarra, Segretario Generale della Fai
Cisl, intervenendo al Congresso della Federazione territoriale
di Palermo.

Per una tutela più efficace, ha aggiunto il sindacalista,
“servono ispezioni capillari da parte degli organi preposti e
una riforma che valorizzi contrattazione e bilateralità sui
territori e che permetta al sindacato di contribuire a
definire convenzioni e progetti di sistema che diano certezze
ai lavoratori italiani e migrati su trasporti, sicurezza,
politiche abitative, formazione, integrazione”.

#####

“L’agroalimentare – ha sottolineato il leader della Fai Cisl –
resta un volano essenziale di crescita essenziale, che macina
ricchezza e sviluppo in corrispondenza delle filiere bene
integrate e che puntano sul lavoro di qualità. Per sviluppare
il settore servono interventi pubblici che promuovano le
aggregazioni e riequilibrino i rapporti con la grande
distribuzione. E poi serve tanta, tanta buona contrattazione
di secondo livello”.

#####

Sbarra ha infine richiamato la necessità di pervenire a una
“strategia regionale e nazionale per la messa in sicurezza del
territorio che valorizzi il ruolo dei comparti forestali e
della bonifica in una dimensione preventiva, protettiva e
produttiva”. Non si fermerà quindi la nostra mobilitazione per
la difesa dei livelli occupazionali, per la continuità
lavorativa, per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro
precari. Così come continuerà la lotta per l’individuazione di
una controparte pubblica che permetta la ripartenza dei
negoziati per il contratto nazionale”.

VINO,   CON   ANTEPRIME DI
TOSCANA RIFLETTORI ACCESI
SULLA DENOMINAZIONE
Tutto pronto per le Anteprime di Toscana, il workshop B2B,
organizzato dalla Regione Toscana per favorire l’incontro tra
i produttori vitivinicoli delle principali denominazioni
toscane e il trade internazionale, che si tiene ogni anno a
febbraio. Quest’anno sarà la Fortezza da Basso, sabato 11
febbraio, a ospitare i consorzi. Tra questi non poteva mancare
quello della Cortona Doc che sarà presente con un banco
d’assaggio in rappresentanza delle aziende della denominazione
che avranno così modo di incontrare da vicino i circa 300
buyer stranieri tra importatori, distributori, GDO e HoReCa,
provenienti da mercati storici, ma anche da piazze “nuove” per
un totale di 36 paesi rappresentati. Dagli Stati Uniti alla
Cina, contando sugli operatori dei mercati storici in Europa,
come Germania e Svizzera, i vini di Cortona sfileranno in
passerella per una giornata intera, incontrando inoltre i
circa 150 giornalisti della stampa di settore, anche in questo
caso provenienti da tutto il mondo. «Arriviamo a questa
manifestazione con tante novità – spiega il presidente del
Consorzio, Marco Giannoni – una su tutte il restyling della
denominazione, a partire dalla grafica del logo, un
cambiamento che sta avvenendo in questi mesi, grazie anche ai
contributi messi a disposizione della Regione Toscana
attraverso lo strumento dei Progetti integrati di filiera al
quale abbiamo preso parte». Tra i nuovi progetti di quest’anno
anche il gemellaggio con l’evento promosso dal Consorzio del
Chianti, Chianti Lovers, che fino a domenica vedrà un banco
consortile “ospite” della denominazione.

Un work-shop nel territorio. Dalla giornata di lunedì 13
febbraio oltre venti operatori in rappresentanza dei
principali Paesi del mondo, saranno a Cortona partendo proprio
da uno dei simboli della storia del borgo toscano in provincia
di Arezzo, il Museo dell’accademia etrusca e della città
(Maec). Proprio qui, dopo una visita del museo, potranno
degustare i prodotti tipici accompagnati dai vini del
territorio. Nel pomeriggio la delegazione sarà divisa in
piccoli gruppi che visiteranno alcune aziende vitivinicole. La
giornata si concluderà con una cena tradizionale dopo la quale
gli operatori avranno modo di soggiornare in alcuni
agriturismi del territorio, a dimostrazione che il vino e il
turismo vanno di pari passo e giocano un ruolo di indotto
importante. Il tour proseguirà il 14 febbraio con la visita ad
altre aziende del territorio.
I numeri della Cortona Doc.Il vino a Cortona rappresenta
sempre di più un importante indotto economico. Dalla creazione
della Cortona Doc, nell’anno 2000, le aziende si sono
moltiplicate di anno in anno e il settore ha richiamato
numerosi investimenti. Attualmente vengono prodotte in media
circa un milione di bottiglie all’anno, con un fatturato medio
che supera i 3 milioni di euro. Oltre 500 sono gli addetti ai
lavori coinvolti, senza contare l’indotto (tra turismo e
aziende artigiane) che rappresenta per questo borgo toscano. A
livello di mercati nel 2016 la bilancia è protesa verso
l’estero per il 70% circa. Usa, Nord Europa sono i principali
mercati, ma sono in crescita il Canada, Brasile, Cina e
Giappone. La restante fetta percentuale va in Italia, Toscana,
Lombardia e Lazio in particolare.

Costituito nella primavera del 2000, è il Consorzio che svolge
la funzione di controllo e tutela dei vini a D.O.C. Cortona e
ne diffonde la conoscenza con un’efficace attività culturale,
divulgativa e promozionale. Protegge l’immagine ed il
prestigio della denominazione con continui controlli di
qualità e intraprende iniziative di carattere culturale
tendenti a far conoscere nel mondo Cortona, il suo territorio
ed i suoi vini. Attualmente le aziende consociate sono 30 e
rappresentano la quasi totalità dei produttori.

CSO ITALY PORTA NEL MONDO
L’ORTOFRUTTA DI QUALITA’ CON
IL PROGETTO FRESHNESS FROM
EUROPE
Che cosa rende l’ortofrutta Made in Italy di qualità
superiore? Come si può comunicare al mondo l’essenza della
diversità del Made in Italy ortofrutticolo?

Sono due domande a cui CSO Italy tenta di dare una risposta
con il Progetto Europeo Freshness from Europe.

Il Progetto, finanziato da Unione Europea, Stato Italiano e
Soci di CSO Italy: Apo Conerpo, con Alegra e Naturitalia,
Apofruit, Assomela, Made in Blu, Ceradini Group, Origine
Group, Oranfrizer è volto a far conoscere le peculiarità della
produzione ortofrutticola di qualità sia in termini di gamma
che in termini di modalità di produzione   in paesi target
quali: Emirati Arabi Uniti, Giappone, Cina, Canada e Stati
Uniti.

Il Progetto del valore di 5,3 milioni di euro proseguirà fino
al 2018 con azioni di comunicazione b2b e b2c nei paesi
target.

I messaggi indirizzati ai Paesi target fanno leva sulle
opportunità offerte dal Progetto rivolte ai buyers della GDO
ma scendono anche sul dettaglio dell’offerta proposta.

#####

“Chiaramente – dichiara il Presidente di CSO Italy Paolo
Bruni – i prodotti esportabili nei paesi target del Progetto
sono limitati dalle barriere fitosanitarie che impediscono di
fatto un flusso commerciale più ampio ma abbiamo il KIWI, che
possiamo considerare Ambasciatore dell’ortofrutta italiana nel
mondo – e che riesce ad essere esportato in tutti i paesi
target con incrementi costanti di export soprattutto in Cina
dove la crescita è importante; abbiamo      mele e pere che
possono essere esportate negli Emirati, in USA e in Canada ma
spero che siamo veramente vicini ad una apertura anche della
Cina e la stessa cosa possiamo dire per l’Arancia Rossa di
Sicilia. Il nostro impegno costante verso l’apertura di questi
mercati sarà ancora più attivo e pressante nei prossimi mesi,
perché ritengo che da questa attività deriveranno grandi
risultati per il settore”.

#####

In chiave comunicazionale il Progetto Freshness from Europe ha
declinato e presentato a Berlino un nuovo materiale
informativo dedicato principalmente al mercato cinese che
identifica la qualità Made in Italy con l’Arte.

E’ stato realizzato un volume originale composto dalle opere
di un pittore italiano tutte dedicate ai prodotti più
importanti per il nostri export.

Un volume unico nel suo genere che associa ad ogni frutto
un’opera d’arte e che racconta i prodotti rappresentati con
uno story telling accattivante e coinvolgente.

#####

“Abbiamo presentato l’ortofrutta italiana – dichiara Simona
Rubbi – Responsabile    Relazioni Internazionali di CSO –
attraverso l’arte, realizzando una mostra antologica di Luigi
Mastrangelo a Berlino nello stand Italy e presentando agli
operatori un volume che    sintetizza i valori dei prodotti ed
immagini artistiche dei    prodotti. Il messaggio che vogliamo
lanciare è quello di una   produzione italiana differente perché
legata ad un patrimonio    di cultura arte e saper fare unico e
inimitabile”.
IL 2017 SI APRE ALL’INSEGNA
INNOVAZIONE: UNIVERSITA’ DI
PAVIA E SIENA SCELGONO IL
CROWDFUNDING
                                                                I
                                                                n
                                                                i
                                                                z
                                                                i
                                                                a
                                                                o
                                                                g
                                                                g
                                                                i
                                                                l
                                                                a
                                                                c
ampagna nazionale “Fitofarmaci? No grazie” sul portale di
equity crowdfunding WeAreStarting, promossa dalla PMI
Innovativa Noxamet, spin-off nata dalla collaborazione tra i
team di ricerca delle Università degli Studi di Pavia e di
Siena sul progetto “Biotechnology” promosso dal Consiglio
Nazionale delle Ricerche (CNR).

#####
I due team universitari, il primo specializzato in chimica
bioinorganica afferente all’Università di Pavia ed il secondo
in farmacologia afferente all’Università di Siena, hanno
sviluppato una nuova tecnologia per abbattere l’uso dei
fitofarmaci normalmente impiegati nella filiera agricola
industriale.
La famiglia di molecole che rivoluzionerà il mondo
dell’agricoltura si chiama “metallo-nonoati”, composti che,
già impiegati in ambito cardiovascolare, consentono di
modulare e potenziare il rilascio del monossido di azoto (NO).

#####
“Una scoperta recente che – come conferma la Prof. Lucia
Morbidelli, responsabile del Team di ricerca dell’Università
di Siena – nasce in ambito cardiovascolare con l’applicazione
innovativa di molecole donatrici di monossido di azoto quali
vasodilatatori per ridurre il rischio di infarti, per poi
rivelarsi, dopo tre anni di studio, anche un’importante
innovazione in ambito agroalimentare in sostituzione dei
pesticidi, tossici per l’ambiente e per l’uomo”.
Una soluzione efficace – come afferma il Prof. Enrico Monzani,
responsabile del Laboratorio di Chimica Bioinorganica
dell’Università di Pavia – confermata dagli esperimenti con
piante infettate che “grazie al trattamento con metallo-
nonoati, sono in grado di resistere alle infezioni. I test di
laboratorio hanno dimostrato un aumento significativo della
resistenza anche per bassi dosaggi di trattamento”.

#####
Una soluzione sicura per l’uomo e l’ecosistema. Le nuove
molecole brevettate da Noxamet – come afferma il Prof. Luigi
Casella, coordinatore del Team di ricerca dell’Università di
Pavia potranno segnare la “fine dei problemi dei fitofarmaci
inquinanti, somministrando alle piante il monossido di azoto,
una piccola molecola gassosa utilizzata in natura dalle stesse
piante per difendersi da agenti patogeni quali virus, funghi e
parassiti. Introdurre i metallo-nonoati significa ridurre
drasticamente l’utilizzo di fitofarmaci, agendo con un
meccanismo che punta ad aumentare le difese immunitarie delle
piante, senza effetti collaterali per l’ambiente e per
l’uomo”. I composti infatti non sono tossici nè mutageni.

#####
Secondo il Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque 2016
condotto da ISPRA cresce infatti la percentuale di prodotti
fitosanitari inquinanti nelle acque: +20% in quelle
superficiali, +10% in quelle sotterranee. Le acque
superficiali (fiumi, laghi, torrenti) “ospitano” pesticidi nel
63,9% dei 1.284 punti di monitoraggio (nel 2012 era il 56,9%);
quelle sotterranee nel 31,7% dei 2.463 punti (31% nel 2012).
Noxamet avvia oggi la sua prima campagna di equity
crowdfunding sul portale italiano WeAreStarting.it,
consentendo ad investitori professionali, privati cittadini e
imprese di diventare soci della PMI Innovativa sostenendo la
Campagna Nazionale “Fitofarmaci? No grazie” con un quota
investimento minima di soli 100 euro.
“Per noi lanciare una campagna di equity crowdfunding per una
PMI Innovativa è un importante traguardo – afferma Carlo
Allevi, founder e operations manager del portale italiano di
equity crowdfunding WeAreStarting – siamo fieri di sostenere
lo sviluppo di tecnologie innovative per l’ambiente,
costruendo un ponte tra Università e investitori. Con la
recente estensione del crowdfunding a tutte le 136 mila PMI
italiane ci sarà la possibilità di finanziare ancora più
progetti del mondo Green, con conseguente impatto positivo per
il territorio e la società”.

#####

Noxamet S.r.l. è una società nata nel 2010 come spin-off delle
Università degli Studi di Pavia e di Siena. Nel 2013 Noxamet è
stata una delle prime imprese iscritta alla sezione speciale
delle Camere di Commercio riguardante le Start-up Innovative.
Dal luglio 2016 Noxamet diventa una delle prime società
iscritte al registro speciale delle PMI innovative. Noxamet ha
brevettato una nuova classe di molecole donatrici di monossido
di azoto con il titolo “Nitric Oxide donors—based on metallic
centres” (US Patent 6,897,218,2005) di proprietà del CNR, da
cui Noxamet ha ottenuto la licenza esclusiva.
La famiglia di molecole brevettate prende il nome di metallo-
nonoati, pro-farmaci che permettono di modulare e potenziare
il rilascio di NO grazie alla loro particolare composizione. I
metallo-nonoati rappresentano una significativa innovazione
rispetto ai donatori tradizionali di NO. Gli esperimenti pre-
clinici confermano l’efficacia e la sicurezza dei metallo-
nonoati quali agenti vasodilatatori da utilizzare nella cura
delle malattie cardiovascolari. Recentemente Noxamet ha
espanso il suo interesse verso l’applicazione dei metallo-
nonoati in campo agro-alimentare. Le eccellenti proprietà di
rilascio del monossido di azoto da parte di questi composti li
rende infatti particolarmente adatti per la protezione delle
piante dagli agenti patogeni.

#####

WeAreStarting S.r.l. è la società nata nel 2014 che gestisce
l’omonimo portale di Crowdfunding WeAreStarting.it per
l’accesso alla raccolta di capitale per PMI e Startup
innovative. We Are Starting è il primo e unico portale in
Italia realizzato in collaborazione con la società canadese
JOI Media, tra i leader mondiali nella fornitura di software
per l’Investment Crowdfunding.
Nel 2016 EY ha analizzato il caso di successo di We Are
Starting, Vox Pop, la Startup Innovativa che ha completato una
campagna esemplare, come riportato nell’indagine dal titolo
“Vox Pop, Case Study” il cui obiettivo è quello di andare a
valutare il reale potenziale del crowdfunding e di altre forme
di finanziamento alternative incentrate a sostenere la ricerca
e l’innovazione.

-LOMBARDIA.AOSTA,DOMANI FAVA
A     RIUNIONE     CONSIGLIO
D’AMMINISTRAZIONE CERVIM
L’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava partecipera’
domani, venerdi’ 10 febbraio, alla riunione del Consiglio di
amministrazione del Cervim convocata ad Aosta. Il Cervim e’ un
organismo internazionale creato nel 1987 sotto gli auspici
dell’ O.I.V., l’Office International de la Vigne et du Vin,
oggi Organisation Internationale de la Vigne et du Vin.

#####

Al Centro aderiscono regioni e organismi regionali, nazionali
e esteri, accomunati dall’interesse per la valorizzazione e la
salvaguardia della viticoltura di montagna. All’ordine del
giorno nel Cda di domani – tra le altre cose – l’adozione di
provvedimenti deliberativi riguardanti l’organizzazione del
Mondial des Vins Extremes 2017, il Concorso internazionale
Vini di montagna, che dal 1987 ha selezionato i migliori vini
eroici d’Europa e nel novembre 2016 si e’ tenuto per la prima
volta a Milano. – ore 10.30, Assessorato all’Agricoltura della
Regione autonoma Valle d’Aosta (localita’ Grande Charriere,
Saint Christophe/Ao).

VINO   (OSSERVATORIO   PAESI
TERZI):   NEL  2016   EXPORT
ITALIA     IN   LINEA    CON
COMPETITOR
L’Italia del vino tiene il passo del mercato, ma senza la
spinta degli sparkling – Prosecco in testa – il risultato
sarebbe insoddisfacente. È quanto rileva l’Osservatorio Paesi
Terzi curato da Business Strategies/Nomisma Wine Monitor, che
ha elaborato i risultati 2016 degli acquisti extra-Ue di vino
made in Italy nei primi 10 Paesi importatori, che da soli
valgono il 92% del mercato di riferimento. In uno scenario che
continua a registrare la corsa della domanda asiatica – Cina e
Hong Kong in primis – e un contestuale rallentamento della
crescita da parte dei Paesi considerati più maturi (Canada,
Giappone, Svizzera, Norvegia), globalmente l’Italia fa
leggermente meglio del mercato, con un +5%, in valore rispetto
a una media mondo che si attesta a +4,7%.

#####

“Il risultato è nel complesso sufficiente – ha detto la Ceo di
Business Strategies, Silvana Ballotta –, perché bisogna tener
conto di una congiuntura globale che non ha aiutato. Allo
stesso tempo il rallentamento, che anche i nostri competitor
hanno sofferto, ci allontana dagli obiettivi di crescita che
il settore si è posto 2 anni fa. L’Italia del vino nei Paesi
terzi ha in particolare evidenziato 2 diverse facce della
stessa medaglia: quella sorridente degli sparkling, che
chiudono a +22,3% in valore, e quella più riflessiva dei fermi
imbottigliati, che segnano +1,8%. Una forbice ampia che non
trova riscontro tra gli altri principali Paesi produttori e
che andrà in qualche modo ristretta”.

#####

In totale, nel 2016 il vino del Belpaese ha pesato per oltre
3mld di euro sulle importazioni dei primi 10 Paesi della
domanda extra Ue (nell’ordine: Usa, Svizzera, Canada,
Giappone, Russia, Norvegia, Cina, Australia, Hong Kong,
Brasile) per una quota di mercato complessiva del 21%. “Tra le
note positive – ha detto il responsabile Wine Monitor di
Nomisma, Denis Pantini – figura la performance cinese, questa
volta ad opera del prodotto fermo, che doppia la crescita del
mercato (+32,7% contro un +16,5%) e che porta un valore delle
importazioni made in Italy del gigante asiatico a oltre 120mln
di euro, sebbene la quota di mercato rimanga ingenerosa
(5,6%). Bene ancora nel primo mercato di riferimento, gli Usa,
dove anche qui il risultato in valore è quasi doppio rispetto
alla media mondo (+6,1% contro +3,3%) per 1,62mld di euro e
una market share a 32,4%”. Allo stesso modo sovraperforma la
Svizzera (+4,3%, 351mln di euro), mentre è stabile il Canada
(+1,5%, 330mln di euro il valore dell’import). Segno meno
invece per Giappone (-2%) e la Russia, che contiene la perdita
a -1,2% dopo anni di decremento in doppia cifra (dato questo a
novembre 2016).

#####

Nel confronto tra le tipologie, nei Top 10 gli sparkling
italiani valgono 540mln di euro e chiudono a +22,3% con una
crescita quasi 3 volte superiore rispetto alla concorrenza e
una quota di mercato che sale al 25,1%. Per i fermi
imbottigliati (2,34mld di euro) la quota scende al 20,9 a
causa di una crescita più che dimezzata rispetto alla media
mondiale (+1,8% contro 4,1%).

Fonte dati: Osservatorio del vino Paesi terzi di Business
Strategies e Nomisma Wine Monitor

CONVEGNO M5S, “OLIO DI PALMA:
CRITICITÀ E ALTERNATIVE –
COME USCIRE DALLA FILIERA
SPORCA”
Liberarsi dell’olio di palma aumentando fatturato e qualità dei prodotti,
garantendo così ai consumatori tutela della salute e sostenibilità
ambientale e sociale. È questo il tema, e la sfida, che il M5S propone
con il Convegno “Olio di palma: criticità e alternative – Come uscire
dalla filiera sporca”, che si terrà martedì, 14 febbraio, alle ore 14,
nell’Auletta dei Gruppi della Camera dei deputati (ingresso: via Campo
Marzio, 78). Al tavolo dei relatori la testimonianza di alcune aziende
(Di Leo, Alce Nero, Coop Italia) che hanno avviato l’iter per sostituire
nella propria filiera produttiva l’olio tropicale con altri ingredienti
(olio di girasole, olio d’oliva ecc.) che valorizzano l’agroalimentare
Made in Italy.

#####

Tra gli altri temi al centro del dibattito, gli effetti dell’olio di
palma sulla salute e lo sfruttamento delle popolazioni indigene legato
alla coltivazione delle palme da olio. Ne parleranno i parlamentari
5stelle Mirko Busto, Carlo Martelli e Paolo Bernini con Ong ed esperti
del   settore,   tra   cui    Alberto     Mantovani,   dirigente   di   ricerca
dell’Istituto Superiore di Sanità, esperto dell’Efsa, l’Autorità Europea
per la Sicurezza Alimentare; Laura Renzi, coordinatrice Campagne Amnesty
International sezione Italia; Fabio Ciconte, direttore di ‘Terra! Onlus’
e portavoce della campagna ‘Filiera sporca’; Flaviano Bianchini,
attivista per i diritti umani, fondatore e direttore di Source
International;    Dario      Novellino,    antropologo,   ricercatore    presso
l’Università di Kent, direttore esecutivo di CALG, coalizione contro il
furto delle terre; Dario Dongo, avvocato e giornalista, fondatore dei
progetti GIFT (Greatitalianfoodtrade.it) e FARE (Food & Agriculture
Requirements), co-fondatore de Il Fatto Alimentare.
REGIONE            CAMPANIA,
RIPRISTINATO TAVOLO VERDE PER
REVISIONE PAC
La Regione Campania, su iniziativa del Consigliere regionale
delegato all’Agricoltura Francesco Alfieri, ripristina il
Tavolo verde e istituzionalizza un Ufficio per la trattazione
delle problematiche del comparto agroalimentare e per la
revisione della Politica Agricola Comunitaria, coinvolgendo le
Organizzazione agricole e la Cooperazione agroalimentare.
#####

Il Tavolo verde, grazie all’Ufficio dedicato alla PAC, si
propone come strumento di confronto e di raccordo dal basso
tra gli attori del comparto e il Ministero per le Politiche
Agricole e mira a fare della Regione Campania una protagonista
dei processi decisionali, capace di riscoprire il gusto della
sfida.L’Alleanza delle Cooperative della Campania – settore
agroalimentare, rappresentata da Alfonso Di Massa, così
commenta l’iniziativa:

#####

“Plaudiamo all’impegno del Consigliere Alfieri e al lavoro
della Regione finora svolto per rappresentare le esigenze del
comparto agroalimentare. Come cooperazione confidiamo nella
presenza della Regione Campania ai Tavoli della politica
nazionale e comunitaria affinché si attuino decisioni attente
a processi aggregativi e non discriminanti nei confronti delle
piccole e medie imprese. Concordiamo con la necessità di
ritrovare come Regione Campania la voglia di guidare i
processi, accettando la sfida di vedere riconosciute le nostre
peculiarità territoriali. L’innovazione, la cultura,
l’internazionalizzazione costituiscono senz’altro i grandi
temi su cui si gioca il futuro delle cooperative e di tutte le
imprese, agricole ed agroalimentari. Siamo certi che, guidati
dalle istituzioni, riusciremo ad esprimere una voce unica e
coesa sulle riforme da apportare alla PAC. Come Organizzazione
pensiamo di dare il nostro contributo come braccio operativo
sui territori della nostra Regione e come rete di raccordo e
di connessione tra operatori e istituzione”.

NOMISMA WINE MONITOR – IMPORT
DI VINO NEI BRIC A DUE
VELOCITA’
Puoi anche leggere