Terminus Luglio - Settembre 2016 - Luglio Settembre 2016 - Webzine

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            Terminus Luglio - Settembre 2016
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Direttore responsabile: Francesco De Grandi

    Direttore editoriale: Daniela Daloiso

    Redattore capo: Giulia Murolo

    Redazione, Impaginazione grafica e Applicazione standard Dublin -
    Core: a cura della Cooperativa di servizi culturali "Ninive"

    Revisione testi: Elena Infantini

    Comunicazione e Marketing informativo: Giulia Murolo

    Sede:
    Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia “Teca del Mediterraneo”
    Via Giulio Petroni, 19/A—70124 Bari
    Tel.: 0805402770 - 0805402772
    Email: infopoint@consiglio.puglia.it
    Sito web: http://biblioteca.consiglio.puglia.it
    Registrato c/o il Tribunale di Bari il 13/11/2002 al n. 1594

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Monografie

Salazar Philippe Joseph, Parole armate.Quello che l'Isis non dice. E che noi non capiamo
Milano: Bombiani, 2015.

                  Il salafismo jihadista e la sua incarnazione armata, il Califfato, hanno dichiarato
                  una guerra planetaria di comunicazione e soprattutto di persuasione di massa.
                  Dopo gli attacchi di Parigi il potere retorico persuasivo dell'ISIS è sotto gli occhi
                  di tutti. Ma abbiamo davvero capito come funziona una retorica militante efficace?
                  Basandosi su una documentazione ricca, dettagliata e spesso del tutto inedita,
                  Philippe-Joseph Salazar analizza i punti di forza del linguaggio della propaganda
                  jihadista, mostrando di contro la debolezza dei discorsi dell'Occidente, disarmato
                  contro lo stile del Califfato: il nostro linguaggio politico è sterile in confronto,
                  "banale sul piano retorico e poeticamente deficitario". Il nostro contrattacco
armato non sarà sufficiente: per vincere l'avversario bisognerà "pensare islamico, parlare islamico,
argomentare islamico".

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:RAV2036700

Al seguente link è possibile leggere un'intervista di Farian Sabahi all'autore:

http://www.iodonna.it/attualita/in-primo-piano/2016/01/22/philippe-joseph-salazar-parole-armate-il-
califfato-lo-si-combatte-con-la-cultura-e-le-minacce-a-roma-sono-serie/

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Monografie

Fondazione Leone Moressa, Il valore dell'immigrazione
Milano: Franco Angeli, 2015.

                    Che tipo di informazione veicola la stampa italiana sul tema dell’immigrazione, e
                    qual è il ruolo che ricopre nella costruzione dell’immagine pubblica degli
                    immigrati? Attraverso l’analisi di quotidiani italiani e approfondimenti tematici, il
                    volume mette in rilievo quali siano gli attori sociali, le aree tematiche e le “parole”
                    che concorrono alla formazione del senso comune e della nostra percezione della
                    realtà. Conoscere il contributo economico dell'immigrazione per combattere gli
                    stereotipi impropri. L'immigrazione fa notizia, occupa spazi importanti sulle prime
                    pagine dei giornali, spesso è presente nei titoli di testa, ed indubbiamente entra in
                    vario modo a far parte della nostra quotidianità. L'attenzione crescente che i media
riservano alla questione, però, pone un problema circa la qualità delle informazioni divulgate. Che tipo
di informazione veicola la carta stampata italiana sul tema dell'immigrazione, e qual è il ruolo che
ricopre nella costruzione dell'immagine pubblica degli immigrati? In quale misura partecipa a quel
processo di costruzione di senso comune che, per definizione, è il modo di "sentire" del grande
pubblico? Queste sono alcune delle domande che costituiscono l'oggetto della presente pubblicazione.
Attraverso l'analisi di articoli di quotidiani italiani e approfondimenti tematici, la Fondazione Leone
Moressa mette in rilievo, con l'utilizzo di diversi approcci, quali siano gli attori sociali, le aree
tematiche e le "parole" che concorrono alla formazione del senso comune e della nostra percezione
della realtà.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:RML0377722

http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?CodiceLibro=1820.280

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Monografie

Giordano Mario, Profugopoli. Quelli che si riempiono le tasche con il business degli immigrati
Milano: Mondadori, 2016.

                   La società che organizza corsi per buttafuori e addetti alle pompe funebri ed è
                   controllata dal noto paradiso fiscale dell'isola di Jersey. L'ex consulente campano
                   che con gli immigrati incassa 24.000 euro al giorno e gira in Ferrari. La
                   multinazionale francese dell'energia. E l'Arcipesca di Vibo Valentia. Ecco alcuni
                   dei soggetti che si muovono dietro il Grande Business dei Profughi: milioni e
                   milioni di euro (denaro dei contribuenti) gestiti dallo Stato in situazione
                   d'emergenza. E proprio per questo sfuggiti a ogni tipo di controllo. Dunque finiti in
                   ogni tipo di tasca, più o meno raccomandabile. Si parla spesso di accoglienza e
                   solidarietà, ma è sufficiente sollevare il velo dell'emergenza immigrazione per
scoprire che dietro il paravento del buonismo si nascondono soprattutto gli affari. Non sempre leciti,
per altro. Fra quelli che accolgono gli stranieri, infatti, ci sono avventurieri improvvisati, faccendieri
dell'ultima ora, speculatori di ogni tipo. E poi vere e proprie industrie, che sulla disperazione altrui
hanno costruito degli imperi economici: basti pensare che, mentre il 95 per cento delle aziende italiane
fattura meno di 2 milioni di euro l'anno, ci sono cooperative che arrivano anche a 100 milioni e altre
che in dodici mesi hanno aumentato il fatturato del 178 per cento. Profugopoli è un fiume di denaro
che significa potere, migliaia di posti di lavoro, tanti voti. E che fa gola a molti perché, come è noto,
«gli immigrati rendono più della droga». Però l'impressione è che Mafia Capitale, che tanto ci ha
indignato, sia solo l'inizio: c'è un pentolone da scoperchiare che non riguarda solo Roma, ma tutta
Italia. Lo ha detto anche il capo dell'Anticorruzione Raffaele Cantone: «Temo abusi di un sistema
diffuso». Diffuso sì, ma quanto? Leggendo queste pagine ne avrete un'idea. Profugopoli, infatti, vi
anticipa gli scandali che stanno per scoppiare, e vi svela ciò che nessuno ha ancora svelato: le coop
sospette che continuano inspiegabilmente a vincere appalti, i personaggi oscuri, gli affidamenti dubbi,
i comportamenti incomprensibili di alcune Prefetture. Come si giustifica, per esempio, che nel Nordest
si aggiudichi bandi di gara a ripetizione una coop modenese, guidata da uno studente ventiduenne, già
segnalata per «gravi inadempienze, poca trasparenza e false comunicazioni»? Tutti gli scandali sono
insopportabili. Ma quelli che si fanno scudo della generosità sono i peggiori. E vanno denunciati, in
primo luogo per rispetto ai tantissimi volontari perbene: questo libro è dedicato proprio a loro, che
ogni giorno tendono la mano al prossimo senza ritirarla piena di quattrini. E che, perciò, non possono
essere infangati da chi ha trasformato l'accoglienza in una grande mangiatoia. Perché se i volontari

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aiutano gli altri è per cercare di guadagnarsi il paradiso. Quello vero, non quello fiscale.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:PAR1235366

http://www.ibs.it/code/9788804661337/giordano-mario/profugopoli-quelli-che.html

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Monografie

Ernst Lothar, Sotto un sole diverso
Roma, E/o, 2016.

                 Sotto un Sole diverso ha una storia complicata. Pubblicato per la prima volta in
                 Europa nel 1961 con il titolo originale Unter anderer Sonne, era stato scritto negli
                 Stati Uniti nel 1942, per essere dato alle stampe l’anno seguente da Doubleday,
                 Doran & Co., NYC. L’autore, di origini ebraiche, era nato nel 1890 a Brno,
                 nell’attuale Repubblica Ceca, all’epoca parte dell’Impero austroungarico. Di
                 formazione giuridica, già figura di spicco del mondo intellettuale austriaco, emigrò
                 negli USA nel 1938 per sfuggire alle persecuzioni naziste. In America insegnò
                 all’Università e proseguì la sua attività di narratore, deciso a fare memoria di quanto
                 di sconvolgente stava avvenendo in Europa. Sotto un sole diverso rappresenta, per il
nostro Paese, un’opera inedita, del tutto sconosciuta a meno di non conoscere il tedesco e, tra l’altro,
racconta un pezzo di storia italiana che i più ignorano, quella dell’Alto Adige/Südtirol.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:RMB0794215

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Monografie

Adonis, Violenza e Islam. Conversazioni con Houria Abdelouahed
Milano: Guanda, 2015.

                    Il nuovolibro di Adonis, poeta e saggista siriano classe '30, affronta il tema della
                    violenza come aspetto costitutivo dell’Islam. Conosciamo tutti la follia di certi
                    leader arabi, responsabili dei massacri dei loro popoli, e conosciamo il loro odio nei
                    confronti delle libertà pubbliche. Ma oggi lo Stato islamico, invocando la legge
                    della shar‘a, ostenta una barbarie che supera ogni immaginazione. Il suo compito
                    sarebbe quello di ripulire la terra dell’Islam da tutto ciò che minaccia la sua
                    purezza. E in nome di questa purezza si commettono i crimini peggiori: uccisioni,
                    stupri, massacri, saccheggi, vendita di donne, distruzione di siti archeologici e
                    storici… La condanna dell’alterità va di pari passo con la desolazione e la rovina.
“È la rovina” scrive Adonis “che caratterizza lo stato attuale del mondo arabo, un mondo in cui si
politicizza la religione e si sacralizza la politica”.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:RAV2034719

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Monografie

Maxima, Solo la luna ci ha visti passare, con Francesca Ghirardelli
Milano: Mondadori, 2016.

                    La testimonianza della giovane migrante Maxima è raccolta dalla giornalista
                    Francesca Ghirardelli. C'è anche lei tra i tanti disperati approdati sul gommone
                    nell'isola di Lesbo: viene accolta nei campi allestiti per i profughi, poi cammina
                    per chilometri al caldo e al freddo fino a farsi sanguinare i piedi, sopporta soste
                    lunghe, interminabili ore aspettando che il percorso torni di nuovo sicuro, cerca
                    rifugio nei boschi di Macedonia e Serbia. Incontra persone buone e cattive, e
                    impara a fare i conti con il pregiudizio e il rifiuto degli altri, in un'età che
                    dovrebbe essere spensierata.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:RAV2043106

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Monografie

Maurizio Costanzo, Vi racconto l'Isis
Milano: Mondadori, 2016.

                 "Vi racconto l'Isis: Conosco la paura. Ricordo ancora il boato della bomba che
                 avrebbe dovuto uccidere me e mia moglie. La stessa paura che viviamo tutti da
                 quando l'Occidente è diventato bersaglio del fanatismo integralista dell'Isis. Ma cos'è
                 questo Isis? Chi sono e perché c'è gente che uccide e si fa esplodere in nome di
                 Allah? Provo a dare qualche risposta, questa volta senza pubblicità. Con la
                 convinzione che solo la conoscenza può portare nuovamente alla calma".

                 http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:RMS2739889

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Articoli di riviste

Bonfiglio Salvatore, Per una teoria interculturale dei diritti fondamentali e della Costituzione
"Diritto pubblico comparato ed europeo", 2016, n. 1, p. 119-150.

                       Oggi, anche in Italia, si registra una maggiore attenzione degli studiosi di diritto
                       nei confronti della ricerca interculturale. Si tratta, tuttavia, di un interesse ancora
                       insufficiente, con particolare riferimento al concetto di Stato, che, nelle sue
                       varianti non storiche ma ideologiche, risulta inadeguato di fronte a forme di
                       potere non statuali.
                       In questa prospettiva, il cosiddetto "costituzionalismo meticcio" aderisce, da un
                       lato, all'impostazione del costituzionalismo classico, per prendere le distanze
                       dalla costituzionalizzazione dell'economia globale che trasforma i cittadini in
                       consumatori, dall'altro, integra la prospettiva del multiculturalismo liberale,
basato sui diritti individuali, con quella del multiculturalismo democratico che valorizza le differenze
culturali e sociali anche nell'ambito della struttura costituzionale.
Di fronte al fenomeno migratorio, che ha un forte impatto sui sistemi giuridici in Europa e sul diritto
dell'Unione europea, è dunque utile un approccio che presti attenzione alla contestualizzazione socio-
culturale dei dati normativi e sia orientato alla valorizzazione delle diversità culturali e al
riconoscimento dei soggetti e dei problemi reali.
La ricerca interculturale in ambito giuridico può fornire un supporto anche alle scelte di carattere
istituzionale all'interno dei singoli ordinamenti statali, favorendo il superamento sia del modello
"assimilazionista", utilizzato in Francia e di gran lunga prevalente, sia il multiculturalismo del
passato, soprattutto nelle modalità con le quali è stato adottato in Gran Bretagna.
Guardando alle esperienze degli Stati federali multiculturali, l'Autore ritiene sia percorribile anche in
Europa la strada di un'unione federale fra gli Stati dell'unione europea che hanno tradizioni
costituzionali comuni e che si riconoscono in una cittadinanza inclusiva e interculturale dei diritti
umani.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:FOG0510079

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Articoli di riviste

Panzera Claudio, Stranieri e diritti nel sistema della Carta sociale europea
"Diritto pubblico comparato ed europeo", 2016, n. 2, p. 483-508.

                        Circa mezzo secolo fa e a undici anni dalla sua costituzione, il sistema di
                        protezione dei classici diritti di libertà del Consiglio d’Europa (la Cedu del 1950)
                        si è arricchito di un ulteriore elemento concernente istituti e categorie tipiche dei
                        diritti sociali (la Carta sociale europea del 1961), superando così l’iniziale
                        incompletezza di un ordinamento dichiaratamente rivolto, secondo l’Autore, ad
                        una tutela soltanto “parziale” dei diritti dell’uomo, di cui invece fanno
                        certamente parte anche i diritti sociali1. Con il suo eterogeneo contenuto e le sue
                        modeste ambizioni, tuttavia, la Carta sociale ha all’apparenza confermato la
                        perniciosa dissociazione fra classi di diritti (civili e politici da un lato,
economico-sociali dall’altro) che ha portato a trasferire le differenze strutturali fra gli stessi, anche sul
piano normativo delle disposizioni che le contemplano: pienamente giuridiche e precettive quelle in
materia di diritti civili e politici (Cedu), meramente politiche e programmatiche quelle concernenti i
diritti sociali (Carta sociale). L’ulteriore garanzia costituita dalla diretta applicabilità dei diritti Cedu
ha infine segnato in modo indelebile la distanza fra le due Carte. È per questo motivo che, sostiene
l'Autore, si può qualificare la Carta sociale come un “complemento” della Cedu, più che un suo
“completamento”. In tal modo, si è disatteso nei fatti il principio di indivisibilità dei diritti
fondamentali, nonostante il richiamo contenuto nel Preambolo della Carta sociale riveduta del 1996. Si
tratta, del resto, di una scelta comune ad altri documenti internazionali del periodo, come i due patti
internazionali dell’ONU del 1966 sui diritti civili e politici, da un lato, e sui diritti economici, sociali e
culturali, dall’altro. Si è così legittimata anche nell’ordinamento internazionale una differenza di status
fra categorie di diritti umani, incanalati su binari paralleli e indipendenti, destinati a non incontrarsi
mai. Una differenza che oggi, fortemente ridimensionata dal punto di vista etico-giuridico, può
rimanere ancora in piedi finché ragioni di ordine politico ed economico lo imporranno.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:FOG0510079

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Articoli di riviste

Romano Serena, Dall'inclusione sociale forzata alla costruzione della marginalità. I rom
nell'Europa post-socialista tra inclusione ed esclusione
“Autonomie locali e servizi sociali”, 2016, n. 1, p. 3-22.

                      I Rom sono, in Europa, la minoranza più vulnerabile ed emarginata. Benché la
                      loro inclusione nelle nostre società sia uno dei temi di interesse pubblico più
                      discusso a livello politico e nella comunità scientifica, la persistenza della loro
                      condizione di marginalità è una caratteristica comune in molti paesi europei.
                      Partendo dalla distinzione tra politiche di “integrazione” e misure volte a
                      promuovere realmente una piena inclusione sociale di immigrati e minoranze,
                      l’articolo esamina l’attuale condizione di emarginazione che caratterizza il
                      popolo Rom nell’Europa centro-orientale, risultato di vecchie e nuove strategie
                      di integrazione ed inclusione. In particolare, ci si sofferma sul graduale passaggio
da una strategia di inclusione sociale “forzata”, messa in atto durante il periodo dei regimi socialisti,
ad una nuova fase di marginalità “costruita”, di esclusione sociale e di diseguaglianza, prodotte
dall’ambiguo approccio attualmente messo in atto per includere il popolo Rom. La strategia socialista
di inclusione sociale forzata per i Rom fu messa in atto soprattutto nei campi dell’educazione, del
mercato del lavoro e dell’edilizia abitativa. Tuttavia, si sottolinea nell’articolo, è possibile cogliere una
continuità tra il modello socialista di integrazione per il popolo Rom e l’approccio, in molti paesi,
all’inclusione dei Rom, in particolar modo in termini di trasposizione di quella strategia in “nuove”
pratiche di separazione sociale .di questo gruppo. Questa prospettiva può generare una migliore
comprensione delle origini e delle ragioni dell’emarginazione dei Rom nella nostra società e del
carattere persistente di questa condizione.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:RAV0069382

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Articoli di riviste

Bernardini Cristina; Cattaneo Sara; Sebastio Angela, Infanzia multietnica e potenziamento
linguistico
"Studi Zancan", 2016, n. 3, p. 39-42.

                      L'articolo espone i risultati di un progetto sperimentale innovativo finanziato
                      dalla Regione Lombardia, attuato mediante un laboratorio di potenziamento
                      linguistico destinato a sette bambini stranieri di età compresa tra i cinque e i sei
                      anni, con diagnosi di accesso che indicavano disturbi cognitivi e del linguaggio.
                      Il gruppo di lavoro, composto da una neuropsichiatra infantile, una psicologa e
                      una logopedista, ha pianificato il progetto nell'arco di cinque mesi. La finalità
                      principale del laboratorio con i bambini è stata l'implementazione di abilità
                      linguistiche e di simbolizzazione, stimolando la creatività e la sperimentazione di
                      modalità nuove e personali per realizzare un progetto o risolvere un problema.
Lo strumento principale è stato il gioco, attraverso il quale i bambini sono stati in grado di sviluppare
capacità emotivo-affettive, motorie e cognitive, ma anche la narrativa, sviluppata mediante l'uso di
fiabe e drammatizzazioni.
A distanza di un anno e mezzo i bambini che hanno partecipato al progetto sono stati oggetto di una
rivalutazione per verificarne nuovamente le abilità linguistiche e cognitive. I dati raccolti hanno
evidenziato un incremento delle capacità adattive dei bambini, da attribuire in parte agli interventi
precoci attuati in loro favore mediante il progetto. Le Autrici sottolineano come la precocità degli
interventi e il coinvolgimento del nucleo familiare e della scuola favoriscano il processo di
integrazione dei minori provenienti da altri paesi.

http://teca.consiglio.puglia.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?q=IdSBN:VEA0115502

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Rassegna Stampa

Zatterin Marzo, La Turchia sempre più vicina all'Europa
“La Stampa”, 1 luglio, p.10.

                        Nonostante le persistenti resistenze di diverse capitali europee,la Turchia è
                        sempre più vicina all'Europa. A sostenerlo sono i rappresentanti della stessa Ue,
                        che si sono riuniti a Praga per discutere del processo di adesione di Ankara
                        iniziato alla fine del 2005. L'adesione della Turchia nell'Unione Europea è
                        sostenuta da una larga maggioranza di Paesi e da una larga maggioranza
                        dell'attuale Parlamento Europeo.

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Aust Stefan, Il Primo Ministro delle finanze tedesco afferma la necessità di intese tra i governi
nazionali
"Il Corriere della Sera", 4 luglio 2016, p.11.

                         Il Primo Ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble , ha affermato che
                         per dare un futuro all'Unione Europea, è necessario che siano i governi nazionali
                         a dettare l'agenda dell'integrazione con o senza il consenso della Commissione
                         Europea. Secondo il Ministro tedesco, piuttosto che dibattere su trattati o
                         riforme istituzionali, occorre ottenere progressi su problemi concreti dell'Europa
                         come la crisi dei rifugiati e la disoccupazione giovanile

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Sabbadini Linda Laura, I cittadini europei fanno pressione verso un'Europa diversa
"La Stampa", 4 luglio 2016, p.12.

                      L'Europa è caratterizzata da un elevato livello di diseguaglianze,e se non saprà
                      fare i conti con questo problema, ci potranno essere altri referendum per l'uscita
                      dall'Unione Europea. Dati e ricerche hanno mostrato come l'euro-scetticismo sia
                      cresciuto in diversi Paesi dell'Unione come Italia,Spagna e Francia. Questa
                      situazione è dovuta dal fatto che l'Europa non è solo un riferimento ideale
                      poiché nell'Europa si cercano risposte concreti ai propri problemi. L'Europa ha
                      vissuto e sta ancora vivendo una profonda ed intensa crisi per l'elevato tasso di
                      disoccupazione che tocca segmenti di popolazione di varie fasce d'età ed
                      estrazione sociale. I cittadini europei fanno pressione verso un'Europa diversa
che sia in grado di combattere le diseguaglianze e di ricostruire una vera coesione sociale.

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Franceschini Enrico, Nigel Farage si dimette da leader del partito Ukip
"La Repubblica", 5 luglio 2016, p.16-17.

                       Nigel Farage annuncia le dimissioni da leader del partito britannico euro-
                       scettico, Ukip, in seguito al referendum del 23 Giugno ha sancito l'uscita del
                       Regno Unito dall'Unione Europea. Il politico britannico afferma che il suo unico
                       obiettivo era quello di portare il Paese fuori dall'Ue. Farage ha manifestato
                       l'intenzione di sostenere il partito,il proprio successore e di guardare con
                       attenzione il processo di negoziati per l'uscita da Bruxelles. L'ex leader dell'Ukip
                       ha dichiarato che è pronto ad aiutare i movimenti indipendentisti che stanno
                       nascendo in altri parti d'Europa.

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Colotti Geraldina, Daniel Feierstein e la lotta per avanzare nei diritti dei popoli
"Il Manifesto", 5 luglio 2016, p.8.

                         Al convegno "Globalizzazione e diritti fondamentali" e a 40 anni dalla
                         "Dichiarazione universale dei diritti dei popoli", il membro del Tribunale
                         permanente dei popoli, Daniel Feierstein, ha scritto importanti libri sul tema del
                         genocidio mettendo in evidenza un filo conduttore tra il genocidio del nazismo e
                         ciò che è accaduto in Argentina. Feierstein afferma che il comune filo
                         conduttore tra i distinti processi genocidi si lega al progetto di trasformare
                         l'identità di un popolo attraverso l'annichilimento, ovvero la distruzione
                         dell'identità che finisce per essere trasformata dal terrore.

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Ottaviani Marta, La Grecia si scopre europeista e teme la Brexit
"La Stampa", 7 luglio 2016, p.11.

                       Un anno fa la popolazione greca era chiamata a votare un referendum per
                       l'uscita della Grecia dall'Ue. Un anno dopo la Grecia,ancora membro
                       dell'Unione, si trova in momento precario, su cui pesano le conseguenze della
                       Brexit, che potrebbe infliggere un colpo mortale ai sacrifici fatti dalla
                       popolazione. L'uscita del Regno Unito dall'Unione è vista come un grave rischio
                       perché è un partner importante per la Grecia dal punto di vista commerciale e
                       dunque, una flessione o un'interruzione potrebbero vanificare anni di sacrifici.

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Zanon Gabriele, La scuola francese rispetta le feste dei musulmani
"Libero", 6 luglio 2016, p.11.

                     Il Governo francese ha deciso che il calendario laico deve adattarsi al calendario
                     musulmano. Il Ministero dell'Istruzione francese ha trasmesso ai dirigenti
                     scolastici una nota che permette agli studenti che festeggiano la fine del
                     Ramadan di sostenere i loro esami orali di riparazione della maturità il giorno
                     successivo. Il Conseil français du culte musulman, la più importante
                     organizzazione islamica francese, assieme alla Grande Moschea di Parigi, ha
                     ufficializzato lunedì la data del “Id al-fitr” ,ovvero la fine del Ramadan, e il
                     Ministero dell'Istruzione si è accordato per non intralciare il calendario dettato
                     dagli alti rappresentanti musulmani. Il segretario generale del Front National,
Nicolas Bay, ha affermato che è inaccettabile che il calendario religioso permetta di derogare alle
procedure abituali cui devono sottoporsi tutti gli studenti.

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Guastella Giuseppe, Theresa May diventa primo ministro post-Brexit
"Corriere della Sera", 12 luglio 2016, p.13.

                    All'indomani del referendum del 23 giugno sulla Brexit, Cameron aveva
                    annunciato la sua intenzione di dimettersi entro la conferenza del partito
                    conservatore. La lunga e faticosa campagna per la successione al premier
                    Cameron alla guida del governo britannico si risolve con Theresa May, attuale
                    primo ministro dell'Interno, che è rimasta l'unica candidata alla successione,
                    visto che Andrea Leadsom ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alla leadership
                    del Partito Conservatore. Da parte sua Cameron ha sottolineato che Theresa
                    May sarà capace di esercitare la forte leadership di cui ha bisogno il
                    Paese,annunciando che si presenterà a Palazzo reale per dimettersi formalmente.
Dopo essere stata proclamata leader dei Tory a Westminster, Theresa May ha affermato che si
impegnerà a cercare il miglior accordo possibile per far uscire la Gran Bretagna dall'Unione
Europea,evocando una visione positiva sul futuro del Paese.

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Rodari Paolo, La nomina di un laico e una donna come portavoce del Papa
"La Repubblica", 13 luglio, p.18.

                        Per il futuro della Sala Stampa della Santa Sede tocca a un laico alla guida della
                        sala stampa e una donna per la prima volta ai vertici della comunicazione
                        vaticana come vice direttrice. L'annuncio della doppia nomina è stato dato dal
                        monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la
                        Comunicazione, sotto la cui supervisione lavoreranno i due giornalisti,
                        l'americano Burke e la spagnola Ovejero. La strada tracciata da Viganò è un
                        nuovo cammino verso una riforma che prevede un progressivo accorpamento di
                        tutti i media che dovrà interpretare al meglio la strada aperta nella Chiesa da
                        Papa Francesco.

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Speciale Turchia. Il Movimento Europeo in Italia dedica una sezione per raccogliere
approfondimenti su ciò che sta accadendo...

                    Speciale Turchia.

                    Il Movimento Europeo in Italia dedica una sezione per raccogliere
                    approfondimenti su ciò che sta accadendo in Turchia dopo il tentato Golpe da
                    parte dei militari.

                    http://www.movimentoeuropeo.eu/turchia-ultim-ora.html

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La Nigeria tra sviluppo e terrorismo
“Osservatore Romano”, 21 luglio 2016.

                       La Nigeria sta assumendo un ruolo sempre più centrale all’interno delle vicende
                       africane e punta a essere uno dei Paesi emergenti a livello internazionale.
                       Tuttavia, continua a manifestare una serie di debolezze strutturali a livello
                       politico-sociale ed economico che ne minano le reali potenzialità. Negli ultimi
                       anni, ha raggiunto le dimensioni di prima potenza economica a livello
                       continentale. La stabilità politico-istituzionale del Paese, sebbene non in
                       discussione da un punto di vista generale, è tuttavia costantemente messa alla
                       prova dalla debolezza del processo di democratizzazione, che risente tuttora
                       della prolungata esperienza di autoritarismo, della pervasività di nepotismo e
clientelismo e dei fenomeni di corruzione politico-economica, in larga parte legati al dominante settore
degli idrocarburi. Sebbene vi sia oggi un profondo sforzo per combattere questi aspetti, essi
continuano a minare le fondamenta di quella che, in teoria, è la “grande democrazia” africana. Attorno
alla questione religiosa e in particolare al fondamentalismo islamico ruota quella che attualmente è
considerata la principale minaccia alla sicurezza della Nigeria, a livello sia locale sia federale, ossia
l’ascesa del movimento radicale conosciuto come Boko Haram. L’organizzazione, dopo varie vicende,
è riemersa nell’ottobre del 2010, adottando un modus operandi tipico di altre organizzazioni radicali in
ambito internazionale, Al-Qaeda in primis. Oggi, a livello internazionale, il focus analitico sulle
dinamiche di conflitto è prevalentemente incentrato sulla dimensione religiosa e in particolare sulla
dicotomia islam - non islam. Le dinamiche alle quali assistiamo in Nigeria settentrionale e nella vasta
area transaheliana del continente africano, così come nel Corno d’Africa, sono fortemente
caratterizzate da questo schema. La Nigeria è un Paese complesso, dalle enormi potenzialità sociali ed
economiche ma dalle grandi fragilità, che va studiato nelle sue varie dimensioni e realtà. Altrimenti si
rischia di incappare in una profonda e spiacevole miopia.

http://www.osservatoreromano.va/it/news/nigeria

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Siria, i bimbi come Pokemon go: "Venite a salvare noi"
“Il Messaggero”, 21 luglio 2016.

                       Ricorrono alle note icone di Pokemon gli attivisti siriani che cercano di attirare
                       l’attenzione sul dramma dei bambini intrappolati in aree colpite dalla guerra in
                       corso. Sui social network di gruppi di attivisti di zone fuori dal controllo del
                       governo sono apparse nelle ultime ore foto di ragazzini e bambini che mostrano
                       disegni con i personaggi di Pokemon e come accade nell'ormai virale Pokemon
                       Go chiedono di essere trovati e salvati: «Sono di Kfarzita, venite a salvarmi!» si
                       legge nei cartelli, oppure «Io sono di Kfarnabbude, salvatemi». Si tratta di
                       località della regione nord-occidentale di Idlib da mesi martellata giornalmente
                       da bombardamenti aerei russi e governativi.

www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/siria_bimbi_pokemon_go-1869098.html

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Il piano: 3 migranti ogni mille abitanti
“La stampa”, 18 luglio 2016.

                       Una distribuzione più equilibrata dei migranti e richiedenti asilo, con una media
                       di due o tre per mille abitanti, via libera a nuove assunzioni comunali, più soldi
                       nelle casse degli Enti locali e meno nelle tasche degli extracomunitari. È questo
                       il piano del ministro dell’Interno Angelino Alfano, d’intesa con i Comuni, per
                       affrontare l'emergenza immigrazione. Un progetto ancora in via di definizione
                       per quanto riguarda i dettagli, ma già strutturato per risolvere questioni
                       importanti che hanno finora scatenato malumori e polemiche tra sindaci e
                       governatori di qualsiasi colore politico, nonostante la percentuale di stranieri in
                       Italia sia inferiore a quella nel resto d’Europa: 8,3% contro il 9,3% della
Germania o il 9,6% della Spagna. I punti chiave del piano Alfano hanno l’obiettivo di migliorare la
gestione e l’integrazione di profughi e migranti,che al momento sono quasi 136 mila, ma anche quello
di sostenere i Comuni che li accolgono, anche attraverso un allentamento del Patto di Stabilità. Lo
scopo è quello di favorire una maggiore adesione alla programmazione dello Sprar, il «Sistema di
protezione per richiedenti asilo e rifugiati» in vigore esclusivamente su base volontaria.

http://www.lastampa.it/2016/07/18/italia/cronache/il-piano-migranti-ogni-mille-abitanti-
E4vOtrBKE3ZQnd20VjmIfJ/pagina.html

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Sha'Ban Mohammed, La solitudine degli omosessuali in paesi arabi e musulmani
"Le Monde", 17 giugno 2016, p. 24.

                        Il crimine orribile commesso dall'americano di origine afghana Omar Mateen a
                        Orlando è stato condannato da numerosi Arabi e musulmani. Ma la gioia di
                        alcuni per la sorte di quelle vittime rivela l'impatto della dittatura e
                        dell'autoritarismo religioso. È importante riconsiderare la relazione tra l'Islam,
                        l'omosessualità e la società civile perché l'omosessualità è considerata nell'Islam
                        come uno dei più gravi peccati; eppure nessun testo coranico fissa la sanzione
                        del peccatore. L'organizzazione Stato Islamico si basa piuttosto sul testo biblico
                        per punire gli omosessuali che vengono precipitati dall'alto di grandi palazzi
                        sotto gli sguardi della folla. L'assemblea generale delle Nazioni Unite e il
Consiglio dei diritti umani obbligano gli stati a rispettare i diritti fondamentali dei gay, delle lesbiche,
dei bisessuali e dei transessuali ma questo sembra ancora insistente nei paesi arabi e in Medio Oriente.
In effetti, questi paesi continuano a sanzionare gli omosessuali infliggendo loro delle multe, delle
estorsioni e arrivando persino all'imprigionamento e alla pena di morte. Le organizzazioni di difesa
impongono la fine di queste oppressioni ma mettono a rischio gli omosessuali chiedendo loro di farsi
vedere in pubblico poiché nessuna struttura è capace di proteggerli. Gli omosessuali, dunque, non
trovano il loro posto nella propria società. Anche i loro amici e vicini spesso non li sostengono.
L'isolamento e il rifiuto all'interno della società spinge quindi gli omosessuali a ripiegarsi su se stessi;
e la disperazione porta la maggior parte ad avere ricorso ai siti islamici con l'obiettivo di avere delle
risposte. Il più famoso di quei siti è l'islam web. Tuttavia, le risposte che trovano gli omosessuali
spesso sono la condanna, gli hadith, il sermone, la sharia e la giurisprudenza. Bisogna però precisare
che l'omosessualità esisteva ben prima dell'Islam come lo dimostrano i libri e le raccolte di poesie
antiche; e alcuni califfi erano pure omosessuali. Purtroppo, tutti questi documenti storici non sono a
portata di mano a causa dei regimi autoritari e dell'Islam che rompe il legame con il passato e anche
con il contemporaneo.

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Baumard Maryline, Immigrati minorenni sfruttati nelle "giungle"
"Le Monde", 17 giugno 2016, p. 9.

                         Gli immigrati minorenni non accompagnati che vivono a Calais, a Grande-
                         Synthe e nei dintorni e che dovrebbero essere protetti dallo stato francese, si
                         vedono costretti a lavorare per gli scafisti o addirittura di rubare o prostituirsi
                         per poter attraversare la frontiera. Dei sociologi mandati dall'Unicef per
                         indagare sulla situazione nei campi si rendono conto delle condizioni deplorabili
                         in cui vivono questi giovani arrivati dall'Afghanistan, dall'Egitto, dalla Siria,
                         dall'Africa sub sahariana o dal Kurdistan. In effetti, il diritto di ingresso in
                         alcuni campi è di 500€. A Calais bisogna pagare 100€ per avere un posto ed
                         essere protetti da uno scafista. Cosi, gli inquirenti hanno scoperto il sistema con
il quale questi giovani riescono ad arrivare nel Regno Unito. Le ragazze etiope, eritree e kurde si
dedicano alla prostituzione per poter attraversare la Manica. Alcune si prostituiscono nei bar per 5€ il
passaggio. I ragazzi invece devono andare a cercare l'acqua, fare il bucato o far salire i migranti sui
camion in direzione del Regno Unito. Tutto questo nella speranza di un passaggio oltre la Manica.
Altri ancora si indebitano per pagare il viaggio, correndo cosi un rischio di sfruttamento economico
una volta arrivati a destinazione. Per rimediare a questa situazione, il direttore dell'Unicef France,
Sébastien Lyon, chiede urgentemente la creazione di luoghi di protezione per questi minorenni;
ritenendo molto grave che questi adolescenti non siano a conoscenza dei loro diritti. Precisa inoltre che
questi luoghi di protezione devono essere installati sul posto, essere sicuri e realmente dedicati ai
minorenni non accompagnati. Bisogna anche precisare che la Francia non rispetta la Convenzione sui
diritti dell'infanzia. Dovrebbe soprattutto procedere al censimento dei minorenni isolati in situazione di
pericolo e avvicinarsi al dipartimento di Pas-de-Calais in vista della loro sistemazione. Anche perché
questi giovani sono scappati dalla guerra e dall'orrore del loro paese e necessitano d'urgenza un
alloggio in strutture adatte. Tuttavia, la procedura di ricongiungimento familiare ha permesso a
qualche decina di minorenni di raggiungere i loro parenti nel Regno Unito ma il processo è abbastanza
lento. Gli inquirenti si interessano anche alla storia di questi giovani mandati dai loro genitori in
Europa per metterli al sicuro dall'arruolamento e per assicurare un reddito alla famiglia. Infine, questa
indagine aiuta anche a capire che Parigi funziona come una base che permette a questi giovani
immigrati di ripartire verso altri paesi europei o di guadagnarsi dei soldi.

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Bille Clementine,“Sono venuto in Francia per una vita migliore, se avessi saputo...”
"Le Monde", 17 giugno 2016, p. 9.

                       Amadou Diallo, cosi come molti giovani immigrati provenienti dall'Africa
                       occidentale dormono nel giardino di un quartiere popolare di Lille. Eppure,
                       secondo la legge francese, questi giovani hanno diritto all'asilo e alla protezione
                       il tempo che l'Assistenza sociale all'infanzia determini se sono minorenni e in
                       questo caso verranno automaticamente sistemati. Tuttavia, il dipartimento si
                       lamenta di non avere più posto a causa di centinai di maggiorenni che vivono
                       nelle loro strutture e invita quindi lo stato a prendere le sue responsabilità. Sono
                       mesi che molti giovani aspettano che l'Assistenza sociale all'infanzia determini
                       se sono minorenni mentre altri sono stati dichiarati maggiorenni con il pretesto
che i loro documenti siano falsi. Ma, l'avvocatessa specialista dei minorenni isolati stranieri, Emilie
Dewaele, riesce a dimostrare davanti al giudice che la maggior parte di questi ragazzi sono realmente
minorenni. Uno di loro, Omar Coulibaly, un ragazzo di 17 anni dichiara che nessun alloggio gli è stato
proposto fino a quel momento; ma riconosce che la situazione è migliorata da qualche tempo. Infatti,
due bagni sono stati installati per sostituire quelli fabbricati dai volontari, dalle associazioni e dagli
immigrati stessi. L'ONG Medici Senza Frontiere inizia a guadagnarsi la fiducia dei giovani immigrati
di cui uno, arrivato dalla Costa d'Avorio, racconta la sua storia a Franck Desnée, capo della missione
Medici Senza Frontiere

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Baumard Maryline, Forte aumento delle domande d'asilo
"Le Monde", 10 settembre 2016, p. 14.

                        In Francia, il numero delle domande d'asilo aumenta fortemente rispetto all'anno
                        scorso, cosi come il tasso di accettazione delle pratiche dall'Ufficio francese per
                        la protezione dei rifugiati e degli apolidi che è aumentato di sei punti. La
                        Francia si sta avvicinando quindi alla media europea di rilascio dello statuto,
                        fissato a 45% secondo l'Eurostat e tutto ciò è dovuto ai richiedenti di Pas-de-
                        Calais che sono per la maggior parte sudanesi o afgani. Infatti, il numero degli
                        Afgani è aumentato in modo considerevole tra gennaio e agosto. Sono seguiti
                        dagli Haitiani, dai Sudanesi, dagli Albanesi e dai Siriani. Ma, secondo il
                        direttore generale dell'OFPRA, l'urgenza non è nella velocità di trattamento
delle pratiche ma piuttosto nella neccessità di privileggiare la sicurezza delle pratiche; nell'obbiettivo
di evitare di accogliere degli stranieri in rapporto con il terrorismo. L'OFPRA ha anche l'incarico di
ricollocare entro la fine del 2017, 30000 rifugiati provenienti dalla Grecia e dall'Italia. Tuttavia, il
processo è lento e solo 400 rifugiati sono ricollocati al mese. In Italia invece, le cose non funzionano a
tale punto che alcuni rifugiati decidono di rendersi a Calais con i propri mezzi. Questo gli permette
anzi di scegliere il paese dove vogliono stabilirsi. Per quanto riguarda la Grecia, la procedura è molto
lenta per mancanza di mezzi. In Francia, dall'annuncio dell'evacuazione della «giungla» di calais, i
prefetti di regione devono trovare d'urgenza dei letti per i 10000 immigrati che campano lì.

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Rassegna Stampa

Fazio Luca, Ogni anno 6 milioni di rifugiati a causa dei disastri ambientali
"Il Manifesto", 25 settembre 2016

                      Secondo l'ONU (Unhcr), entro il 2050 saranno circa 200-250 milioni i rifugiati
                      ambientali, una media di 6 milioni di persone costrette ogni anno ad emigrare
                      non a causa di un conflitto. Tuttavia, in Europa, e nel mondo, non sono previsti
                      cambi di strategia per gestire un fenomeno migratorio che sta destabilizzando
                      economie e società a causa di uno sviluppo insostenibile. Dell'argomento si è
                      discusso nel corso del convegno "Il secolo dei rifugiati ambientali?", svoltosi a
                      Milano il 24 settembre. In molti interventi è stato sottolineato il legame tra
                      devastazione ambientale e migrazioni, e anche il silenzio della politica sui fattori
                      di origine antropica di tale fenomeno. Francois Gemenne, docente all'Università
di Versaille-Saint Quentin, ha affermato nel suo intervento che non tutta l'umanità è responsabile,
poiché pochi uomini trasformano l'ambiente. Ciò significa ammettere che i disastri non sono opera del
fato e che, considerate le conseguenze, cioè le migrazioni, non ha senso la "dicotomia tra rifugiati e
migranti". La differenza non è giuridica ma puramente politica, "il rifugiato ambientale viene
screditato, perché altrimenti dovremmo riconoscere la persecuzione che esercitiamo verso quelle
popolazioni".

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Rassegna Stampa

Hollande: "Chiuderemo Calais". E in Europa cresce la xenofobia
"Avvenire", 25 settembre 2016.

                   Il presidente francese Hollande annuncia che la "giungla" di Calais verrà
                   sgomberata; il premier ungherese Viktor Orban propone la cstruzione di una
                   "gigantesca città dei migranti" da realizzare in Libia con soldi dell'Unione
                   europea. Inoltre, a suo dire, andrebbe revocato l'embargo che impedisce di
                   vendere armi alla Libia, poiché occorrerebbe invece sostenere l'esercito di
                   liberazione libico.
                   Intanto è prossimo l'avvio del servizio delle guardie di frontiera e guardacoste
                   Ue, che partirà il 6 ottobre in Bulgaria, e al suo interno verrà creato anche un
                   Ufficio europeo per i rimpatri.. Lo ha annunciato il commissario Ue alla
migrazione Dimitri Avramopoulos.

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Rassegna Stampa

Da Rold Vittorio, Merkel: accoglieremo centinaia di profughi da Italia e Grecia
"Il sole 24 ore", 25 settembre 2016.

                        La Germania accoglierà ogni mese da Italia e Grecia centinaia di profughi con
                        permesso di soggiorno. Lo ha annunciato la Cancelliera tedesca Angela Merkel
                        al vertice di Vienna dedicato all'emergenza migranti. Poi, però, ha aggiunto che
                        l'Europa deve sottoscrivere più accordi per rimpatriare i migranti che non hanno
                        titolo per l'asilo. Dopo i colloqui con dieci paesi interessati alla "rotta
                        Balcanica", ha affermato che la Germania ha fatto il proprio dovere e che
                        intende fermare l'immigrazione illegale, rispettando gli impegni umanitari; è
                        necessario, ha aggiunto, fare accordi con paesi dell'Africa, e anche con il
                        Pakistan e l'Afghanistan, "in modo che diventi chiaro che coloro che non hanno
diritto di stare in Europa verranno rimpatriati".
L'Unione europea ha accettato 305.700 domande di asilo nel secondo trimestre 2016, spingendo il
totale negli ultimi 12 mesi a 1,5 milioni. La Germania ha accolto oltre il 60% dei migranti in cerca di
asilo nel trimestre terminato a giugno.

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Rassegna Stampa

Pasta Stefano, Profughi al servizio della città
"Avvenire", 25 settembre 2016.

                      Da domenica 16 ottobre, ogni settimana i richiedenti asilo ospiti nelle strutture
                      della città di Milano potranno raccogliere le foglie nei parchi ed effettuare altri
                      interventi antidegrado con l'Amsa (Azienda milanese servizi ambientali), mentre
                      da novembre aiuteranno nella consegna dei pasti agli anziani, come
                      sperimentato quest'estate dalla Caritas. Il tutto su base volontaria, un servizio
                      gratuito alla città. Il 25 settembre ci sono state le prove generali, in occasione
                      della tradizionale iniziativa "Puliamo il mondo" di Legambiente. Insieme,
                      milanesi e migranti, hanno ripulito da foglie, cartacce e mozziconi aiuole e
                      marciapiedi. Gli organizzatori si aspettavano 200 profughi, se ne sono presentati
350.
Mohamed, ventisettenne del Gambia, ha dichiarato: "Mi piace fare qualcosa per la città, ho voglia di
darmi da fare, non mi piace sentirmi uno che non fa niente tutto il giorno. Ho tanto tempo libero,
lavorare per me è anche un modo per distrarmi".

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TERMINUS
Siti Internet

INED: Institut National d'Etudes Demographiques

                         http://www.ined.fr/en/

                         L'Istituto francese per gli studi demografici (INED) è un istituto pubblico di
                         ricerca, specializzato in studi sulla popolazione, che lavora in partnership con
                         le università e le comunità di ricercatori a livello nazionale ed internazionale.
                         INED produce un ampio numero di documenti sulla popolazione consultabili
                         all'interno del sito web, inclusi la biblioteca INED, aperta a tutti ed accessibile
                         anch'essa on line, un elenco di siti selezionati dal servizio di documentazione
                         dell'Istituto, una selezione di articoli di studiosi e ricercatori e di analisi
statistiche.
Tutta la documentazione consultabile nel sito è disponibile in inglese e in francese.

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Indice

-    Salazar Philippe Joseph, Parole armate.Quello che l'Isis non dice. E che no.....   Pag.   3
-    Fondazione Leone Moressa, Il valore dell'immigrazione...........................   Pag.   4
-    Giordano Mario, Profugopoli. Quelli che si riempiono le tasche con il busin.....   Pag.   5
-    Ernst Lothar, Sotto un sole diverso.............................................   Pag.   7
-    Adonis, Violenza e Islam. Conversazioni con Houria Abdelouahed..................   Pag.   8
-    Maxima, Solo la luna ci ha visti passare, con Francesca Ghirardelli.............   Pag.   9
-    Maurizio Costanzo, Vi racconto l'Isis...........................................   Pag.   10
-    Bonfiglio Salvatore, Per una teoria interculturale dei diritti fondamentali.....   Pag.   11
-    Panzera Claudio, Stranieri e diritti nel sistema della Carta sociale europea....   Pag.   12
-    Romano Serena, Dall'inclusione sociale forzata alla costruzione della margi.....   Pag.   13
-    Bernardini Cristina; Cattaneo Sara; Sebastio Angela, Infanzia multietnica e.....   Pag.   14
-    Zatterin Marzo, La Turchia sempre più vicina all'Europa.........................   Pag.   15
-    Aust Stefan, Il Primo Ministro delle finanze tedesco afferma la necessità d.....   Pag.   16
-    Sabbadini Linda Laura, I cittadini europei fanno pressione verso un'Europa .....   Pag.   17
-    Franceschini Enrico, Nigel Farage si dimette da leader del partito Ukip.........   Pag.   18
-    Colotti Geraldina, Daniel Feierstein e la lotta per avanzare nei diritti de.....   Pag.   19
-    Ottaviani Marta, La Grecia si scopre europeista e teme la Brexit................   Pag.   20
-    Zanon Gabriele, La scuola francese rispetta le feste dei musulmani..............   Pag.   21
-    Guastella Giuseppe, Theresa May diventa primo ministro post-Brexit..............   Pag.   22
-    Rodari Paolo, La nomina di un laico e una donna come portavoce del Papa.........   Pag.   23
-    Speciale Turchia. Il Movimento Europeo in Italia dedica una sezione per rac.....   Pag.   24
-    La Nigeria tra sviluppo e terrorismo............................................   Pag.   25
-    Siria, i bimbi come Pokemon go: "Venite a salvare noi"..........................   Pag.   26
-    Il piano: 3 migranti ogni mille abitanti........................................   Pag.   27
-    Sha'Ban Mohammed, La solitudine degli omosessuali in paesi arabi e musulmani....   Pag.   28
-    Baumard Maryline, Immigrati minorenni sfruttati nelle "giungle".................   Pag.   29
-    Bille Clementine,“Sono venuto in Francia per una vita migliore, se avessi s.....   Pag.   30
-    Baumard Maryline, Forte aumento delle domande d'asilo...........................   Pag.   31
-    Fazio Luca, Ogni anno 6 milioni di rifugiati a causa dei disastri ambientali....   Pag.   32
-    Hollande: "Chiuderemo Calais". E in Europa cresce la xenofobia..................   Pag.   33
-    Da Rold Vittorio, Merkel: accoglieremo centinaia di profughi da Italia e Grecia.   Pag.   34
-    Pasta Stefano, Profughi al servizio della città.................................   Pag.   35
-    INED: Institut National d'Etudes Demographiques.................................   Pag.   36

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Puoi anche leggere