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                                           dal lunedì al sabato alle ore 10:30
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                                              a cura di Giuseppe Sciascia
                                            # 7 • lunedì 30 Settembre 2019

    LBA Serie A

    Milano, il colpaccio Scola

    Milano aggiunge la superstar Luis Scola alla vigilia della partenza
    dell’Eurolega. La 39enne ala forte argentina, che giocherà da comunitario
    visto il doppio passaporto spagnolo, ha firmato un accordo annuale con
    l’Ax Exchange che proverà a tesserarlo in vista del debutto di giovedì
    contro il Bayern Monaco. Il protagonista assoluto di Mondiali cinesi con
    l’Argentina (17,9 punti e 8,1 rimbalzi), nelle cui file aveva vinto le Olimpiadi
    del 2004 ad Atene battendo l’Italia, è stato fortemente voluto da Ettore
    Messina per aggiungere un attaccante interno al roster dell’Olimpia dopo la
    partenza poco brillante di Aaron White (3 rimbalzi e 0 punti con 0/3 dal
    campo in 18’ nelle prime due gare di campionato per l’ex Zalgiris Kaunas).
    Si tratta del contratto numero 16 firmato da Milano, il massimo possibile
    registrabile contemporaneamente per le regole di Eurolega che prevedono
    un massimo di 20 tesseramenti annui rispetto ai 18 della serie A.

    Scola, pedigree da record

    Luis Scola vanta il maggior numero di gettoni NBA all’attivo fra i giocatori
    della serie A 2019/20. Il veteranissimo argentino ne ha in totale 743 in 10
    stagioni fra Houston, Indiana, Toronto e Brookyln (12,0 punti e 6,7 rimbalzi
    di media), precedendo così i nuovi compagni Shelvin Mack (456) e Sergio
    Rodriguez (363). Nelle ultime due stagioni Scola aveva disputato la lega
    cinese CBA; nel 2018/19 aveva fatturato 19,9 punti più 9,7 rimbalzi e 2,8
    assist con la maglia degli Shangai Sharks. Scola tornerà in Eurolega dopo
    ben 12 anni: l’ultima partita della massima competizione ECA risale al
    maggio 2007 in occasione delle Final Four di Atene raggiunte con il
    Baskonia.

    Milano K.O. in casa all’esordio, non capitava da 11 anni

    Stop casalingo alla prima per l’AX Exchange, che non perdeva all’esordio
    davanti al proprio pubblico dalla stagione 2008/09 (68-70 contro la
    Fortitudo Bologna alla seconda di campionato nella stagione inaugurale
    della proprietà di Giorgio Armani). Nella storia dei precedenti fra Milano e

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Brescia si tratta della seconda vittoria esterna della Leonessa al Forum
    dopo la gara 1 della semifinale playoff 2017/18.

    Fattore campo sempre meno incisivo

    Secondo turno favorevole alle viaggianti con 5 vittorie esterne su 8 gare
    disputate che confermano il trend degli ultimi anni con l’incidenza sempre
    minore del fattore campo. Nelle prime due giornate della LBA serie A si è
    registrato il 56% di successi esterni: dato ancora parziale ma comunque
    significativo nell’ambito di una crescita costante dell’incidenza dei successi
    esterni delle ultime tre stagioni, passando dal 32,9% del 2016/17 al 36,3%
    del 2017/18 fino al 38,7 dell’annata precedente a quella attuale.

    Le due Bologna in vetta dopo 18 anni

    Il primato in classifica a braccetto di Virtus e Fortitudo riporta in vetta la
    coppia bolognese dopo una lunghissima assenza. L’ultima volta in cui le
    due realtà del capoluogo emiliano erano state insieme al comando risale
    alla terza giornata della stagione 2001/02.

    Il ritorno degli Under 22 italiani

    Si rivedono gli Under 22 italiani in una stagione 2019/20 che fa registrare
    segnali di controtendenza per i giovani di formazione nostrana. Nel
    2018/19 il premio di MVP Under 22 di LBA è stato assegnato all’ex
    canturino Tony Carr, primo straniero di sempre dall’istituzione nel 2005/06
    di un award vinto da future superstar come i vari Bargnani, Gallinari,
    Aradori, Gentile e Flaccadori (unico ad aver conquistato tre titoli nel
    2016/17 e 2017/18). Quest’anno però la categoria ha nuovi protagonisti
    italiani che stanno tenendo il campo con impiego superiore ai 10 minuti di
    media, a partire dalla rising star di Trento Andrea Mezzanotte (14,5 punti
    col 66% da 3 in due gare). Ma nella categoria degli eleggibili – nati dal
    1997 in poi – ci sono anche le novità Leonardo Totè di Pesaro (13,5 punti e
    7,5 rimbalzi in due gare), Andrea Pecchia di Cantù (10 e 3 rimbalzi in 29’
    all’esordio a Brindisi per l’MVP Under 22 dell’A2 della stagione passata),
    Tommaso Baldasso della Virtus Roma (7,5 punti e 3,5 assist) e il 2000
    Federico Miaschi della Vuelle (5,5 punti in 22 minuti) oltre a Leonardo
    Candi di Reggio Emilia (8,5 punti col 55% da 3) e il nuovo capitano
    canturino Andrea La Torre (14 minuti all’esordio con Brindisi).

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Mezzanotte re delle triple

    Andrea Mezzanotte è l’unico italiano ai vertici di una graduatoria statistica
    di LBA dopo le prime due giornate. L’ala forte di Trento guida a pari merito
    con lo sloveno Aleksej Nikolic di Treviso il dato della percentuale da 3 punti
    (66,7% con 6/9 in due gare). Al secondo posto in altre tre graduatorie ci
    sono Luca Vitali negli assist (secondo a quota 8,5 dietro ai 13 del
    bolognese Markovic), Giovanni Pini nel tiro da due punti (secondo col
    72,7% dietro a Mitchell Watt con l’80%) ed Alessandro Gentile (2 stoppate
    all’esordio a Reggio Emilia, secondo dietro Kevvarius Hayes di Cantù).
    Posizioni di retrovia invece nelle voci principali: solo quattro italiani tra i
    migliori 20 realizzatori (Mussini decimo a 17,5, Tonut diciassettesimo a 16
    e Mezzanotte ed Aradori diciannovesimi ex aequo a 15,5) e tre tra i migliori
    20 rimbalzisti (Brooks dodicesimo a 8, Totè tredicesimo a 7,5 e Amar
    Alibegovic diciannovesimo a 7).

    LBA Serie A, i top e i flop delle prime due giornate
    di Fabrizio Fasanella

    TOP
    Andrea Mezzanotte: la passata stagione ha permesso all’ala della
    Dolomiti Energia di prendere le misure con il massimo campionato italiano,
    ma quest’anno la musica è cambiata: il 21enne lombardo ha lo spazio (20
    minuti di media) necessario per poter esprimere le sue qualità. Mezzanotte
    ha segnato 14 punti contro Pistoia e 17 punti contro Reggio Emilia: nel
    2018-2019 ne aveva realizzati 22 in tutto il campionato, mentre ora è già a
    quota 31 con 15.5 di media. Contro la Grissin Bon, in particolare, ha
    mostrato una personalità molto solida grazie al suo contributo offensivo nel
    favoloso quarto periodo di Trento (28-14 il parziale). Dall’arco è una
    sentenza: 2/4 contro l’OriOra e 4/5 sabato sera al PalaBigi. L’ex Treviglio è
    senza dubbio la sorpresa più piacevole delle prime due giornate di LBA:
    riuscirà a trovare la continuità per imporsi come una delle principali bocche
    da fuoco dell’Aquila?
    Gli assist di Stefan Markovic: 12 assist contro Roma e 14 contro Pistoia,
    un record in casa Virtus Bologna. L’esterno serbo, molto più
    responsabilizzato per via dell’assenza di Milos Teodosic, sta
    semplicemente spiegando pallacanestro. Esperienza, leadership,
    conoscenza del gioco e sapienti letture: Markovic si sta confermando un
    perfetto direttore d’orchestra.
    La difesa di Brescia: eccezion fatta per il secondo quarto contro Reggio
    Emilia, la difesa della Leonessa è apparsa fin da subito molto solida e
    organizzata. Brescia, sul campo di Milano, ha subito solamente 65 punti ed

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è stata davvero brava a chiudere l’area, in modo tale da costringere i
    milanesi a forzare diverse conclusioni. La Germani si è anche guadagnata i
    complimenti di Messina: “Hanno gestito molto bene i cambi difensivi”. La
    presenza di un centro come Tyler Cain si sente eccome…

    FLOP
    Gli avvii di gara dell'Olimpia Milano: l'Armani Exchange si è approcciata
    alle sue prime due partite ufficiali in modo contratto e poco convincente.
    Poi a Treviso è arrivata la reazione, mentre contro Brescia la squadra
    meneghina non è mai riuscita a ingranare. Colpa anche di un attacco che
    finora non ha funzionato come avrebbe dovuto. E da questo si deduce che
    l'AX è ancora un cantiere aperto. Le ragioni di questi avvii di gara negativi?
    ''Ancora non lo so, ma lavoreremo per capirlo'', ha detto Ettore Messina.
    Virtus Roma: dopo aver perso senza sfigurare nel derby delle Virtus, i
    neopromossi romani si sono presentati davanti al loro pubblico disputando
    una gara da film dell’orrore contro Brindisi. 27 punti concessi nel primo
    quarto, 20 palle perse di squadra, pochissime idee offensive e
    atteggiamento da rivedere. Roma attende con ansia un Jerome Dyson a
    posto dal punto di vista fisico.
    La prima in casa di Trieste: in quella che potrebbe essere una delle
    “sfide-salvezza” di questa stagione, una Trieste non pervenuta è
    totalmente collassata dinnanzi all’energia di Varese (ancora priva di Clark).
    Esordire all’Allianz Dome con un -30 (62-92) è senza dubbio il peggior
    modo per salutare i tifosi casalinghi. L’Alma è sembrata un’altra squadra
    rispetto alla prima di campionato contro Venezia. L’assenza di un leader
    offensivo è la grande lacuna del roster triestino.

    LNP Serie A2

    LNP Supercoppa, la seconda di Tortona

    Secondo trofeo LNP per Tortona, campione della Supercoppa 2019 grazie
    al successo nella finalissima di Milano: il Derthona aveva infatti già vinto la
    Coppa Italia 2017/18 alle Final Eight di Jesi. Il successo del club
    piemontese vale i 10mila euro messi in palio dall’organizzazione per la
    vincitrice; 5mila li incasserà la seconda classificata Torino, 3mila la terza
    Scafati e 2mila la quarta Udine. La formazione di Ramondino auspica più
    che altro di ripetere il percorso di Trieste e Fortitudo Bologna, campioni
    della manifestazione rispettivamente nel 2017/18 e 2018/19 e poi
    promosse in serie A al termine dell’annata.

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Impianti, solo tre fuori sede

    Soltanto tre le partecipanti all’A2 versione 2019/20 costrette a giocare fuori
    dal comune dove hanno la sede per rispettare la capienza minima da 2mila
    spettatori fissata da LNP. Nel girone Est solo la matricola Orzinuovi dovrà
    spostarsi al PalaGeorge di Montichiari; già due anni fa l’Agribertocchi
    aveva dovuto trasferirsi (in quel caso al San Filippo di Brescia). Nel girone
    Ovest Tortona giocherà ancora al PalaOltrepò di Voghera attendendo il
    completamento dei lavori della nuova Cittadella dello Sport da 5mila posti
    voluta dal patron Beniamino Gavio che dovrebbe essere pronta nel corso
    della stagione 2020/21. L’Eurobasket Roma ha scelto quest’anno il
    palasport di Cisterna di Latina – lo scorso anno era invece a Ferentino – in
    attesa del termine dei lavori al PalaTiziano, al secondo anno di chiusura
    per restyling.

    Casale Monferrato, oggi il verdetto su Valentini

    La Novipiù attende gli esiti del nuovo esame specialistico al quale si
    sottoporrà in giornata Fabio Valentini per definire la strategia sul mercato.
    A seconda dei tempi dello stop – attualmente la prognosi è di 6 settimane
    fino a metà novembre – il club piemontese valuterà un eventuale innesto
    senior a termine (c’è anche l’ipotesi Nicolas Stanic oltre a quella di
    Alessandro Piazza) oppure manterrà il roster attuale attendendo il rientro
    della guardia del 1999.

    LNP Girone Ovest, le protagoniste: Treviglio

    LORENZO CAROTI (1997, play, Italia)
    Regista affermatosi giovanissimo a livello senior nelle file della sua Cecina,
    ha seguito la Viola Connection nell’emigrazione verso Treviglio dove sta
    migliorando le letture e il playmaking sulla base di un’indole da attaccante
    creativo dal palleggio. Cresciuto notevolmente nell’affidabilità del tiro dalla
    distanza, ama prendersi responsabilità quando conta; inoltre è un giocatore
    di pick&roll sia per finire che per coinvolgere i compagni sugli scarichi.

    VINCENZO TADDEO (2000, play-guardia, Italia)
    Quarta tappa in quattro stagioni per il giovane playmaker pugliese già
    compagno di D’Almeida in occasione del titolo italiano Under 16 in maglia
    Ragusa vinto da MVP. Talento e personalità con capacità di attaccare per
    sé e per gli altri, bravo a mettere pressione sulla palla, dopo una stagione
    da sparring partner a Brindisi la BCC ha scommesso sul suo potenziale

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futuro acquistandolo a titolo definitivo. Parte come quinto esterno ma in
    Supercoppa ha dimostrato di potersi rendere utile sui due lati del campo.
    MATTIA PALUMBO (2000, guardia, Italia)
    Intrigante talento romano con grandi doti realizzative, guardiona con stazza
    ma anche visione di gioco che sa colpire dal palleggio in pick&roll o sugli
    scarichi ma può anche avvicinarsi a canestro per capitalizzare la sua
    fisicità. Pilastro delle nazionali giovanili con cui ha vinto il bronzo a
    Mannheim nel 2017, in estate aveva escape per la serie A ma ha preferito
    restare a Treviglio per crescere ancora ed affinare il trattamento di palla a
    supporto delle qualità offensive. La transizione in corso verso il ruolo da
    play potrebbe farne un prospetto di altissimo livello, dopo Flaccadori e
    Mezzanotte sarà il prossimo sul trampolino di lancio per la A?
    PAVLIN IVANOV (1993, guardia, Bulgaria)
    Vecchia conoscenza di Adriano Vertemati che lo allenò alle giovanili di
    Treviglio, guardia con buona taglia fisica che sa fare un po’ di tutto sul
    piano realizzativo, prevalentemente tiratore in uscita dai blocchi ma anche
    dal palleggio. In patria ha vinto 4 scudetti ed è un elemento nel giro della
    Nazionale, partirà da ala piccola in un quintetto con tre esterni nel quale
    potrà sfruttare la sua duttilità offensiva. Rispetto ad un americano ha meno
    esplosività ma nel sistema Blu Basket la sua elevata conoscenza del gioco
    potrà essere utile.
    DAVIDE REATI (1988, ala piccola, Italia)
    Tornato nella sua alma mater giovanile a febbraio dopo 6 stagioni di
    pellegrinaggio in A2, tiratore mortifero con i piedi per terra con gittata
    importante che esce dalla panchina con l’obiettivo primario di scardinare le
    difese punendo le attenzioni degli avversari sul gioco interno dei lunghi e
    sulla capacità degli esterni di fornirgli munizioni pulite. Tirato perfettamente
    a lucido sul piano fisico in Supercoppa dove è stato il top scorer della BCC.
    A.J. PACHER (1992, ala-centro, USA)
    Duttile lungo americano sul quale Treviglio ha effettuato un investimento
    importante. Altro membro della Viola Connection, può giocare
    indifferentemente da ala forte o da centro con un bagaglio offensivo
    completo tra soluzioni spalle a canestro o partenze frontali. Atleta
    esplosivo che possiede un raggio di tiro importante, tecnica particolare ma
    efficace dall’arco, può essere un fattore a rimbalzo sotto il suo canestro.
    Più tecnica che agonismo, ma nella serata giusta può diventare
    inarrestabile.
    JACOPO BORRA (1990, centro, Italia).
    Prodotto del vivaio Fortitudo Bologna, è il perno centrale dell’intero
    sistema della Blu Basket dove ha trovato la sua dimensione ottimale dopo
    tanti pellegrinaggi in A2. Uno dei pochi sette piedi italiani, sfrutta lunghezza
    delle leve e mobilità per essere fattore difensivo in termini di rimbalzi e

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stoppate. Tocco morbido anche dalla media, Treviglio lo ha blindato per
    due stagioni dopo la miglior annata della carriera.
    URSULO D’ALMEIDA (2001, ala-centro, Benin)
    Terza stagione a Treviglio per l’atleta africano balzato agli onori della
    cronaca con il titolo Under 16 vinto nel 2016/17 a Ragusa. Nato come
    uomo d’area a dispetto della statura poco sopra i 2 metri, sta
    progressivamente aumentando il suo raggio di tiro da abbinare a doti
    atletiche importanti nel traffico ed a rimbalzo d’attacco. Sarà il terzo lungo
    della rotazione della Remer che chiede anche a lui un ulteriore salto di
    qualità in termini di rendimento e di progressi tecnici.

    LNP Serie B

    Avellino, si lavora al completamento del roster

    Lavori ancora in corso alla Scandone per completare il roster dopo
    l’esordio domenicale a Scauri con due soli allenamenti effettuati dal coach
    De Gennaro. Oggi sarà tesserato il 19enne tiratore Vladimir Rajacic
    (prodotto del vivaio di Biella dove ha conseguito la formazione italiana), il
    ruolo nel quale si cercano rinforzi è principalmente quello del playmaker
    valutando anche la possibilità di spendere l’unico jolly suppletivo del girone
    d’andata sul mercato senior (tra i profili valutati c’è il 23enne nazionale
    bosniaco Amar Balic, prodotto del vivaio di Rimini che nel 2018/19 ha
    totalizzato 14,4 punti e 4,6 assist di media a Costa d’Orlando).

    Ecco i roster delle 16 protagoniste del girone B della serie B
    preceduto dal ranking di SB Daily

    PRIMA FASCIA: Pavia, Vigevano, San Vendemiano, Padova.
    SECONDA FASCIA: Varese, Bernareggio, Vicenza, Olginate.
    TERZA FASCIA: Mestre, Lecco, Sangiorgese, Cremona.
    QUARTA FASCIA: Crema, Monfalcone, Soresina, Piadena.

    BERNAREGGIO (All. Marco Cardani)
    QUINTETTO: Todeschini (1993, play), Baldini (1996, guardia), Laudoni
    (1989, guardia-ala), Quartieri (1987, ala), Diouf (1999, centro, Senegal).
    PANCHINA: Milesi (2002, play), Almansi (2002, play-guardia), Restelli
    (1996, guardia-ala), Radchenko (2001, ala, Ucraina), Gatti (2001, ala
    forte), Saini (1992, centro, Misljenovic (2001, ala-centro, Serbia).
    CREMA (all. Gigi Garelli)

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QUINTETTO: Forti (1994, play), Motta (1992, guardia), Vecerina (1999, ala
    piccola), Brambilla (1996, ala forte), Antonelli (1998, centro).
    PANCHINA: Fabi (1991, play), Piccio (2000, guardia), Bonvini (2002,
    guardia), Del Sorbo (1985, guardia-ala), Gaetano (1999, ala forte),
    Costanzelli (1997, centro).
    JUVI CREMONA (all. Gigi Brotto)
    QUINTETTO: Belloni (1994, play), Bona (1989, guardia), Veronesi (1998,
    guardia-ala), Esposito (1997, ala forte), Petrosino (1992, centro).
    PANCHINA: Vacchelli (1990, play), Manini (1998, guardia), Orlandelli
    (1999, guardia), Boccasavia (1998, guardia-ala), Ndiaye (1990, ala,
    Senegal), Milovaniki (2002, guardia, Macedonia), Lazzeri (2000, ala forte),
    Valenti (1980, ala-centro).
    LECCO (all. Riccardo Eliantonio)
    QUINTETTO: Bloise (1990, play), Mascherpa (1992, play-guardia), Casini
    (1980, guardia-ala, Italia-Argentina), Trentin (1995, ala-centro), De Gregori
    (1998, centro).
    PANCHINA: Favalessa (1999, play), Vitelli (1998, play), Di Simone (2000,
    guardia-ala), Natali (2000, ala), Stefanini (1993, guardia-ala), Tsetserukou
    (2001, ala-centro, Bielorussia), Romanò (1998, centro).
    MESTRE (all. Fabio Volpato)
    QUINTETTO: Pinton (1984, play), Di Prampero (1995, guardia), Maran
    (1994, guardia), Malbasa (1996, ala forte), Lazzaro (1992, centro).
    PANCHINA: Bonesso (1999, play), Segato (1999, guardia), Salvato (1990,
    ala), Bovo (1997, ala), Agbortabi (2000, ala-centro).
    MONFALCONE (all. Luigi Tomasi).
    QUINTETTO: Scutiero (1992, play), Bonetta (1992, play-guardia), Schina
    A. (1987, guardia), Casagrande (1993, ala), Medizza (1990, centro).
    PANCHINA: Schina M. (2001, play), Candotto (2001, play), Gobbato
    (1998, ala), Colli (1988, ala forte), Zambon (1978, centro).
    OLGINATE (all. Massimo Meneguzzo)
    QUINTETTO: Basile (1995, play), Gorreri (1995, guardia), Donadoni (1997,
    guardia-ala), Tagliabue (1986, ala-centro), Rattalino (1997, centro).
    PANCHINA: Mentonelli (2000, play), Gatti (2000, guardia), Bugatti (1998,
    ala piccola), Manetti (1994, ala-centro), Bedin (1999, centro).
    VIRTUS PADOVA (all. Daniele Rubini)
    QUINTETTO: Piazza (1989, play), De Nicolao F. (1993, play-guardia),
    Dagnello (1991, guardia), Ferrari (1986, ala), Morgillo (1992, centro).
    PANCHINA: Pellicano (2002, play), Verzotto (1999, guardia), Visone
    (2001, guardia), Schiavon (1988, ala piccola), Calò (1998, ala piccola),
    Baccaglini (2001, ala), Bianconi (1994, ala-centro).
    PAVIA (all. Massimiliano Baldiraghi)

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QUINTETTO: Venucci (1995, play-guardia), Tourè (1992, play-guardia),
    Benedusi (1988, guardia-ala), Spatti (1995, ala-centro), Gloria (1995,
    centro).
    PANCHINA: Fazioli (1998, play), Liberati (1992, guardia), Dessì (1998, ala
    forte), Mazzoleni (1998, ala forte), Nasello (1995, ala forte).
    PIADENA (all. Antonio Tritto)
    QUINTETTO: Leone (1994, play), Tinsley (1996, play-guardia), Giovara
    (1993, ala piccola), Lorenzetti (1995, ala forte), Olivieri (1992, centro).
    PANCHINA: De Ros (1998, play), Sereni (2000, guardia), Corno (1992,
    guardia-ala), Vignali (1993, ala), Dal Maso (1999, centro).
    SANGIORGESE (all. Daniele Quilici)
    QUINTETTO: Roveda (1998, play), Bocconcelli (1998, guardia), Leardini
    (1999, ala piccola), Parlato (1986, ala forte), Colombo (1995, centro).
    PANCHINA: Banchero (2000, play), Apuzzo (2000, guardia), Berra (2000,
    guardia-ala), Fontana (2000, ala-centro), Toso (1996, ala-centro).
    SAN VENDEMIANO (all. Marco Mian)
    QUINTETTO: Ricci (1992, play), Tassinari (1996, play-guardia), Toniato
    (1998, guardia-ala), Preti (1994, ala forte), Vedovato (1995, centro).
    PANCHINA: Tognacci (2000, play), Minincleri (2002, guardia), Rossetto
    (1994, guardia-ala), Gatto (1996, ala forte), Grgurovic (2000, centro,
    Montenegro).
    SORESINA (all. Simone Lottici)
    QUINTETTO: Lottici M. (1991, play), Tugnoli (1994, play-guardia), Toffali
    (1998, ala piccola), Prestini (1989, ala-centro), Biordi (1996, centro, San
    Marino).
    PANCHINA: Guerra (1997, play), Rossi (1995, play), Pala (2000, play),
    Martinelli (1988, guardia), Bolis (1997, guardia), Mitt (1998, ala-centro,
    Estonia).
    ROBUR VARESE (all. Cecco Vescovi)
    QUINTETTO: Ballabio (1998, play), Maruca (1997, guardia), Gergati (1984,
    guardia), Allegretti (1981, ala), Gatti (1982, ala-centro).
    PANCHINA: Ferrarese (1987, play), Caruso (2001, play-guardia),
    Calzavara (2001, guardia-ala), Iaquinta (2001, ala), Trentini (2001, ala),
    Rosignoli (1988, centro).
    VICENZA (all. Marco Venezia)
    QUINTETTO: Cernivani (1991, play), Brighi (1994, guardia), Montanari
    (1991, ala piccola), Crosato (1985, ala forte), Corral (1986, centro, Italia-
    Argentina).
    PANCHINA: Galipò (1999, play), Gianesini (2002, guardia), Conte (1997,
    guardia), Milani (2001, ala), Pedrazzani (1997, centro).
    VIGEVANO (all. Paolo Piazza)

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QUINTETTO: Mazzucchelli (1994, play), Passerini (1993, guardia), Verri
    (1988, ala piccola), Dell’Agnello (1994, ala forte), Filippini (1991, centro).
    PANCHINA: Rossi (1997, play), Brigato (1998, guardia), Beretta (1999,
    play-guardia), Aromando (1997, ala), Martinoli (2000, ala).

    Speciale Giovanili

    Al via stasera la stagione dell’Under 18 Eccellenza interregionale. In totale
    63 le partecipanti al massimo campionato giovanile italiano: le ammesse in
    base a ranking e wild card sono state suddivise in 5 gironi eliminatori (l’A e
    il B da 15 squadre, il C e il D da 14 e l’E da 13), pause il 30 dicembre nel
    periodo in cui i club di A disputeranno le eliminatorie della Next Gen Cup a
    Bologna ed a Pasqua in concomitanza con il torneo di Mannheim
    dell’Under 18 azzurra. Da quest’anno per le gare dell’Under 18 è previsto
    l’obbligo del netcasting (5 punti di penalizzazione su ranking a punteggio
    per l’ammissione al campionato 2020/21 per chi non ottempera), c’è un
    bonus di 20 punti per chi effettuerà la ripresa TV almeno dell’80% delle
    gare casalinghe. La formula del campionato sarà resa nota entro il 20
    novembre, da valutare se le finali nazionali saranno confermate nella
    versione Final Eight ad 8 partecipanti del 2018/19 oppure si tornerà alle 16
    squadre.

    GIRONE A:
    Pallacanestro Cantù, A|X Armani Exchange Milano, Academy
    Pallacanestro Varese, Robur et Fides Varese, Junior Casale Monferrato,
    Derthona Basket, Cus Torino, Crocetta Torino, Urania Milano, Basket
    Pegli, College Borgomanero, Pallacanestro Biella, ABA Legnano,
    Pallacanestro Vado Ligure, Campus Piemonte Basket.
    GIRONE B:
    Petrarca Padova, Scaligera Verona, Vanoli Cremona, Virtus Padova,
    Aurora Desio, Pall. Bernareggio, Blu Orobica, Pall.Trieste, Leoncino
    Mestre, Reyer Venezia, Leonessa Brescia, Aquila Trento, Rucker San
    Vendemiano, Universo Treviso, Oxygen Bassano del Grappa.
    GIRONE C:
    Crabs Rimini, Aurora Jesi, Titano San Marino, Pall. Reggiana, International
    Imola, Vuelle Pesaro, BSL San Lazzaro, Virtus Bologna, Vis 2008 Ferrara,
    Roseto Basket, Unibasket Lanciano, Stamura Ancona, Fortitudo Bologna.
    GIRONE D:
    Stella Azzurra Roma, Pall.Trapani, Sam Basket roma, Perugia Basket,
    Pontevecchio Perugia, Pistoia Basket, San Paolo Ostiense Roma,
    Eurobasket Roma, Don Bosco Livorno, Latina Basket, Uisp Roma, HSC

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Roma, New Basket Latina.
    GIRONE E:
    New Basket Brindisi, Pallacanestro Cercola, Planet Catanzaro, Centro
    Basket Catanzaro, Nuova Pall.Nardò, Virtus Salerno, Timberwolves
    Potenza, San Michele Maddaloni, Vis Reggio Calabria, Juve Caserta, Bim
    Bum Basket Rende, Pall.Isernia, Fortitudo Francavilla.

    Da NBA Finals 1990 di Claudio Limardi
    I Bad Boys di Detroit

    La limousine era pronta fuori dal Memorial Coliseum di Portland.
    All'aeroporto un jet privato del proprietario dei Detroit Pistons, Bill
    Davidson, lo stava aspettando. Tutto quel che restava da fare era
    comunicare a Joe Dumars che 90 minuti prima della palla a due di gara 3
    della Finale NBA del 1990 il padre Joe jr aveva lasciato la terra nella sua
    casa di Natchitoches in Louisiana. Non era una notizia inaspettata. Joe jr
    stava male da tempo, le sue condizioni erano peggiorate nelle due
    settimane precedenti e Joe Dumars III, il più giovane dei suoi sette figli,
    aveva dato istruzioni precise su come gestire la scomparsa se fosse
    coincisa con il giorno di una partita. Aveva chiesto che lo lasciassero
    giocare salvo informarlo solo alla fine. A quel punto sarebbe rientrato a
    casa per il funerale.
    Debbie, la moglie, aveva chiamato Chuck Daly, il coach dei Pistons. A sua
    volta questi aveva informato il fido assistente Brendan Malone e poi la
    notizia era stata comunicata al Capitano, leader e amico Isiah Thomas.
    Tutti e tre confessarono di essere stati sul punto di disattendere il piano e
    informare Dumars. Tutti e tre avevano resistito.
    Joe jr era il vero idolo di Joe III, era l'uomo che aveva costruito il suo primo
    canestro usando il cerchione di una bicicletta inutilizzata. Un anno prima
    quando Dumars fu nominato MVP della Finale NBA l'anello era finito al dito
    di Joe jr. Quello era il giorno di gara 3. La serie era 1-1. E i Pistons
    avevano bisogno di una vittoria. Dumars, che non stava giocando
    benissimo quei playoff, esplose proprio in gara 3. Segnò 33 punti guidando

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i Pistons alla vittoria. 121-106. A fine gara Daly portò Dumars in un angolo.
    Al telefono Debbie lo informò. Dumars lasciò Portland senza dire se
    sarebbe tornato in tempo per gara 4. O gara 5. Con i suoi 33 punti e il suo
    atto eroico. Con tutto il suo dolore, scomparve nella notte.
    Gli anni '80 della NBA erano stati contrassegnati dall'egemonia dei Los
    Angeles Lakers. La dinastia, cominciata nel 1979 con l'arrivo da Michigan
    State di Magic Johnson, prima scelta assoluta, aveva prodotto nove finali e
    cinque titoli. Boston, con l'arrivo contemporaneo a quello di Magic, di Larry
    Bird, e poi con quello di Kevin McHale con tre titoli vinti - l'ultimo nel 1986 -
    era stata l'altra grande forza del decennio. Dal 1979 al 1987 solo quattro
    squadre avevano provato l'ebrezza di una finale NBA: Boston e
    Philadelphia a est; Lakers e Houston a ovest. I Rockets avevano
    approfittato di due anni buchi dei californiani ma solo nel 1986 avevano
    dato la sensazione di poter essere una dinastia in costruzione. L'illusione
    era durata poco. La Finale NBA del 1990 tra Detroit e Portland era la prima
    dal 1979 a non coinvolgere Lakers o Celtics.
    La nuova grande forza emergente erano così i Detroit Pistons, ribattezzati
    “Bad Boys” per il loro gioco duro, la difesa aggressiva, i colpi che volavano
    dentro l’area dei tre secondi in un’era in cui il gioco fisico era dominante, in
    cui la regola era non concedere mai nulla. Nessuno è stato identificto in
    questo stile di gioco come quei Pistons.

    Basket Europeo: geni e maghi (Nick Galis) di Dan Peterson (# 10)

         • In collaborazione con Alessio Cattaneo

    Nikolaos Giorgalis, noto più comunemente come Nick Galis, ha posizionato
    la Grecia sulla mappa del basket europeo. E per questo è stato inserito
    nella Naismith Hall Of Fame nel 2017 dopo che era già stato inserito nella
    Hall Of Fame FIBA nel 2007. Galis è stato anche nominato fra i 50 più
    grandi giocatori FIBA nel 1991 e ha fatto parte nel 2008 della lista dei
    migliori 35 giocatori nella storia dell'Eurolega. Nato a Union City, nel New
    Jersey, da genitori emigrati da Rodi, in Grecia, Galis si laureò a Seton Hall
    University, dove segnò 26 punti di media a partita. Nel 1979 venne scelto
    al quarto giro del Draft NBA dai Boston Celtics. Ma considerando che
    avrebbe avuto poco spazio, decise di firmare con l'ARIS di Salonicco in

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Grecia.
    Con l'ARIS vinse otto campionati greci, di cui sette consecutivi e trascinò la
    squadra alla vittoria di cinque Coppe di Grecia. In Eurolega giocò ben
    quattro Final Four con l'ARIS; un grande risultato per una squadra greca a
    quel tempo, abituate solitamente ad essere eliminate nelle prime fasi della
    manifestazione. Il suo più importante momento di gloria arrivò però con la
    maglia della nazionale greca, che non aveva mai raggiunto risultati di livello
    sia in Europa che nel mondo. Nel 1987 Galis trascinò la Grecia alla vittoria
    degli Europei! Per dimostrare che non si fosse trattato di una casualità,
    nell'edizione di due anni dopo vinse anche la medaglia d'argento. La loro
    più grande vittoria fu la finale vinta contro l'Unione Sovietica 103-101 ai
    supplementari.
    Nick Galis, guardia di 188 centimetri, possedeva un'incredibile capacità di
    segnare. La sua principale abilità era quella di attaccare la difesa con il suo
    grande gioco in uno contro uno e prendersi un tiro nel pitturato. Sebbene
    pagasse diversi centimetri ai lunghi avversari, raramente si faceva
    stoppare il tiro e riusciva a segnare a piacimento. Era in possesso di una
    notevole forza fisica ed elevazione che gli permetteva di saltare più in alto
    del suo difensore con continuità. Inoltre era abituato a fare un largo uso
    delle finte con la testa e con la spalla per far saltare l'avversario e mandarlo
    fuori equilibrio. Sembrava in grado di segnare quando voleva. Galis aveva
    anche un solido tiro da tre punti ma tendeva a fare più affidamento sul
    proprio palleggio arresto e tiro e sul suo gioco in penetrazione.
    Galis fu il miglior realizzatore del campionato greco per 12 stagioni tenendo
    una media di 33.7 punti a partita e fece lo stesso in quattro occasioni
    anche agli Europei. Venne selezionato nel miglior quintetto europeo cinque
    volte e votato miglior atleta greco nel 1986 e 1987 (quando vinse anche
    l’Euro-Oscar messo in palio da La Gazzetta dello Sport); nel 2002 venne
    votato miglior giocatore greco degli ultimi cinquant’anni. Galis inoltre fu il
    tedoforo in occasione delle Olimpiadi del 2004 che si svolsero ad Atene.
    Prima di lui, nessuna televisione aveva mai trasmesso le partite delle
    squadre greche nelle coppe europee. Ma dopo il suo arrivo, i network non
    solo decisero di mandare in onda le partite ma pagarono un milione di
    dollari per ottenerne i diritti.
    Nick Galis è uno straordinario esempio del giocatore che sceglie di tornare
    a giocare nel suo paese d'origine. Lui divenne un cittadino e un giocatore
    greco in seguito al fenomeno della diaspora (l'emigrazione del popolo
    greco), un procedimento relativamente semplice dato che non vi erano
    dubbi rispetto alla sua discendenza di origine. Vive ancora in Grecia, dov'è
    un eroe nazionale e viene continuamente fermato dalla gente per strada.
    Dà l'idea di poter giocare anche adesso 40 minuti, cosa che ha fatto
    esattamente da giocatore, quando usciva raramente dal campo, giocando

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anche 41 minuti di media durante gli Europei del 1987 (dato che la finale
    andò ai supplementari) e non saltando nemmeno un minuto delle otto
    partite disputate. Veniva chiamato “Il Michael Jordan della Grecia”. Non
    serve aggiungere altro.

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