STORIA E FILOSOFIA DELLA CHIMICA - Dipartimento di ...
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STORIA E FILOSOFIA DELLA CHIMICA 0) Perché Storia della Chimica (in Didattica della Chimica) Evoluzione della Chimica t 2018 d.C. a) La Chimica attuale è diversa da quella del passato e del futuro! • Messaggio per i discenti: le conoscenze attuali sopravanzano quelle del passato ma saranno in parte superate dallo sviluppo futuro • Confrontarsi con il risvolto negativo: processo non distruttivo (ampliamento della conoscenza che incamera quella precedente) • Necessità per i discenti (ed i docenti) della formazione permanente (cambiamenti profondi nell’arco di 30 anni!)
b) Il linguaggio attuale è il risultato della Storia della Chimica (e delle Scienza) • Una difficoltà nell’apprendimento: acquisizione di una terminologia che appare convenzionale (e mnemonica) se slegata dalla Storia che ne spiega l’origine. c) La trasmissione delle conoscenze attuali secondo un «principio di autorità» non è appassionate per il discente. • Teofrasto: “L’anima non è un vaso da riempire, ma un fuoco da suscitare” (Citazione da parte di Gaetano Salvemini proposito dei processi educativi) • Il richiamo storico può agire sulla sfera emotiva: conoscenza scientifica come impresa collettiva a cui i discenti partecipano nella trasmissione di una eredità culturale d) Evitare l’estremismo storicistico: inefficienza dell’acquisizione di una disciplina ripercorrendo la sua Storia. • Il fine ultimo dell’insegnamento è l’acquisizione dello stato attuale delle conoscenze. • Il quadro concettuale attuale è il riferimento più efficace nella trasmissione delle conoscenze • La Storia della Chimica è utile per altre dimensioni diverse dalla conoscenza strettamente disciplinare
e) Utilità della Storia della Chimica rispetto agli obiettivi didattici • Introduce una componente narrativa: storia di esseri umani (filosofi – scienziati – sperimentatori – tecnologi) • Si stabilisce un parallelismo (e partecipazione emotiva!) tra processi di scoperta e processi di apprendimento. • Favorisce un atteggiamento critico: nuove conoscenze (parziali) come risultato di indagini e disamina della tradizione. • Integrazione della Chimica con le altre discipline: la Storia della Chimica trova collocazione nella più ampia Storia delle Scienze, della Filosofia, della Tecnologia e dell’evoluzione dell’organizzazione sociale. f) Utilità personale (del docente): la Storia della Chimica consente di comprendere più chiaramente la struttura concettuale della Chimica (W. B. Jensen, J. Chem Ed. 75 (1998), 679, 817, 961.)
Come rappresentare la Chimica nella sua evoluzione storica? • Disciplina vasta (molti ambiti differenziati) con una crescita esponenziale (anche dei dati e delle informazioni disponibili) • Evoluzione complessa dovuta all’interazione tra una varietà di linee di pensiero, di sviluppi tecnici e di forme organizzative socio-economiche. • Impossibilità (ed inutilità) nel riportare semplicemente i fatti e le informazioni storiche: bisogna effettuare una selezione! • Criterio: riportare e discutere i progressi (in presenza dei passi falsi) che hanno rilevanza per la Chimica attuale. • Inconveniente della selezione: esito dipendente dal punto di vista! • Enfasi sulle singole linee di sviluppo (ambiti specifici): prospettiva diacronica (singolo aspetto nella sua evoluzione) invece che prospettiva sincronica (insieme dei processi contemporanei).
Testi segnalati e riferimenti: 1) Salvatore Califano, Storia della Chimica, Vol. 1. Dall’alchimica alla chimica del XIX secolo, Bollati Boringhieri, 2010, pp. 432. 2) Salvatore Califano, Storia della Chimica, Vol. 2. Dalla chimica fisica alle molecole della vita, Bollati Boringhieri, 2011, pp. 597. 3) Hugh W. Salzberg, From Caveman to Chemists, Circumstances and Achievements, ACS, 1991, pp. 294. 4) William B. Jensen, Philosophers of fire. An Illustrated Survey of 600 Years of Chemical History for Students of Chemistry, 2003 (disponibile in rete). 5) J.R. Partington, A Short History of Chemistry, Dover, 1989, pp. 415 (prima edizione nel 1937) 6) Lucio Russo, La rivoluzione dimenticata, Milano, Feltrinelli, 2013. 7) Luigi Cerruti, Bella e potente. La Chimica del Novecento fra scienza e società, Editori Riuniti, 2003, pp. 507. 8) Antonio di Meo, Il Chimico e l’Alchimista, Editori Riuniti, 1981, pp. 242. 9) A. Baracca, S. Ruffo e A. Russo, Scienza e Industria 1848-1915, Laterza, 1979, pp. 239. 10) Wikipedia, …….
1) Pre-(i)storia della Chimica: Tecnologia. Considerazioni preliminari: Essenza della Chimica: Molecole + Reazioni Chimiche Storia della Chimica = storia delle conoscenze/impieghi riguardo molecole/reazioni chimiche Quando l’uomo (la specie «homo sapiens») è entrato nel mondo della Chimica? Quando l’uomo ha cominciato ad utilizzare/controllare reazioni chimiche (senza avere alcuna idea della Chimica)?
a) Reazioni di combustione (fuoco): (0.5-1.0)106 a.C. Ossidazione di materiale organico (legno) con una elevata produzione di calore. L’uomo era già a contatto con la tecnologia fisico-ingegneristica: produzione di utensili. Ricadute: • Riscaldamento (accesso alle zone temperate/fredde) • Illuminazione (ad esempio utilizzo delle grotte per la propria sicurezza) • Alimentazione (cottura sia dei vegetali che della carne, ampliamento delle risorse alimentari, salubrità dei cibi via eliminazione dei batteri e dei parassiti)
b) Metallurgia ~10˙000 a.C. (età del rame, del bronzo, del ferro) Inizialmente metalli allo stato nativo (o meteorico) Metallurgia a partire dai minerali: reazioni di decomposizione termica o riduzione 2 ՜ + 2 ( ) 2 + ՜ + 2 ( ) Combustibile per i forni: legno (max 300°C), carbone di legna (max 1000°C) Carbone di legna: decomposizione termica del legno per combustione in carenza di Ossigeno. Tecnologia dei forni: controllo della ventilazione (mantici) c) Ceramica ~10˙000 a.C. Miscele di argille/silicati deidratate ad elevate temperature (forni a legna/carbone di legna) d) Coloranti Origine minerale (ad es. lapislazzuli) o vegetale/animale (ad es. porpora) Tintura di stoffe: necessità del trattamento con un mordente come l’allume ( ( 4 )2 . 12 2 )
e) Saponi Sali alcalini di acidi grassi: reazione tra grassi (animali o vegetali) e soda (da cenere di legno) Inizialmente come soluzione acquosa, successivamente in forma solida per separazione per aggiunta di sale (Babilonia ~2800 a.C) f) Profumi Estrazione e purificazione da vegetali (Egitto ~3000 a.C.) Evidenze archeologiche di apparati rudimentali per la distillazione (Mesopotamia ~1500 a.C ) g) Bevande alcoliche Birra dalla fermentazione di cereali (Mesopotamia ~6000 a.C.). Vino dalla fermentazione dell’uva (Armenia ~4000 a.C.) h) Cementi edilizi Uso del gesso da parte degli Egizi (~2000 a.C.). Calce idraulica e successivamente portolana (cemento) da parte dei Romani.
Fino a ~1600 • Tecnologie chimiche (elementari) intese come ambiti professionali separati. • Attori: artigiani con conoscenze professionali tramandate nelle botteghe • Limitata diffusione delle conoscenze (salvo emigrazione degli artigiani) • Nel tempo sviluppo tecnologico prevalentemente per meccanismi interni (settoriali) invece che per applicazione di conoscenze generali (scientifico-filosofiche). • Introduzione di nuove tecnologie chimiche: esempio della polvere da sparo Carbone + zolfo + nitrato di sodio (salnitro) Ossidazione esotermica (da parte del nitrato) a decorso estremamente veloce con rapido aumento di volume. Introdotta in Cina (fonti del 900 d.C.) e attraverso gli Arabi è arrivata in Europa (notizie sull’uso di cannoni rudimentali nel 1300) Dal 1500 utilizzata come esplosivo nelle miniere: escavazione molto più efficiente!
• Libri a stampa. Carta (al posto di pergamena e papiro) e caratteri mobili di stampa: entrambi introdotti in Cina (~100 e ~1200) ed arrivati in Europa attraverso gli Arabi. Gutenberg (Magonza ~1450): primo libro a stampa. • Enorme riduzione del costo dei libri, proliferazione degli artigiani stampatori/editori (Aldo Manuzio a Venezia dal 1495) ed estesa diffusione dei libri in Europa. • Testi sulle «tecnologie chimiche» spesso nella forma di ricettario e descrizione delle procedure sperimentali. Caso esemplare: De la pirotechnia di Vannoccio Biringuccio (Venezia, 1540): metallurgia, oreficeria, vetreria, sulla polvere da sparo. Tecnologia chimica priva di una visione unitaria dei fenomeni chimici e indipendente dalla Chimica come Scienza
2) Pre-(i)storia della Chimica: Filosofia Naturale. Civiltà Greca Classica: ~ 550 a.C. ÷ 323 a.C.
Peculiarità • Organizzazione socio-politica: città-stato (polis) interdipendenti • Ricadute della primaria attività commerciale: facilità nell’acquisizione di elementi culturali esogeni. • Rete di comunicazione (network) efficiente e aperta: scrittura alfabetica su base fonetica • Trasmissione culturale efficiente ed a carattere laico (al contrario, gestita e riservata alle élite religiose in Mesopotamia ed Egitto). Piazza (agorà) come sede pubblica delle discussioni. • Livello tecnologico inferiore a Mesopotamia ed Egitto più potenti sul piano economico. che hanno reso possibile la nascita e lo sviluppo della filosofia (classica) • Filosofia (phylo-sophia: amore/studio della conoscenza) come forma culturale indipendente dalla religione. • Filosofia naturale (equivalente a scienza fino ai tempi moderni) come parte essenziale della filosofia: conoscenze sui sistemi materiali, biologici e di interesse medico.
• Filosofia naturale a carattere speculativo sulla base delle evidenze, sostanzialmente indipendente dalle tecnologie (conoscenze degli artigiani) • Ipotesi/obiettivo: legge naturale (che determina, ad esempio, il moto degli astri in astronomia) a prescindere dalla sfera religiosa • Dualismo delle scuole filosofiche: essere/divenire (interesse sugli invarianti oppure sulle trasformazioni dei sistemi materiali) Caso esemplare degli albori: Empedocle (Agrigento, ~450 a.C.) Quattro elementi primordiali: terra, acqua, aria, fuoco. Variabilità dei sistemi materiali derivante dal loro diverso rapporto. Riferimento alle fasi solida, liquida, gassosa? Fuoco in relazione alla reazioni chimiche? Scuole di pensiero della filosofia naturale di riferimento fino ai tempi moderni e rilevanti per la Chimica a) Aristotele b) Atomisti
a) Aristotele (384 a.C – 322 a.C.) • Allievo di Platone (invarianti come obiettivo della filosofia naturale), ma distaccatosi per affermare (anche) che la filosofia naturale deve occuparsi dei fenomeni nella loro variabilità empiricamente percepita. • Fondatore della Scuola Peripatetica (Liceo) di Atene, anticipatrice/modello per le Università: fase più elevata della formazione, copertura universale delle conoscenze, docenti=ricercatori (elaboratori di nuove conoscenze filosofiche) • Fisica di Aristotele: teoria del movimento (dinamica in termini moderni!). Separazione tra mondo sub-lunare e «cielo» (mondo sopra-lunare e di pertinenza dell’astronomia). Mondo sub-lunare: (in termini moderni) moto a velocità costante controllato dall’attrito del mezzo Interpretazione secondo l’eq. Di Newton: = − + : coefficiente di attrito : forza applicata Stato stazionario: =0 ՜ = Implicazione: impossibilità del vuoto! = 0 ՜ = ∞! «cielo» riempito di etere: sostanza in ponderale, incorruttibile, trasparente
• Sistemi materiali e loro proprietà. Prospettiva empiristica (come nella termodinamica!) senza ipotesi sui costituenti: razionalizzazione dei fenomeni sulla base delle proprietà osservabili (analogia con le grandezze di stato?). Quattro qualità (proprietà) fondamentali: secco/umido, caldo/freddo Elementi di Empedocle interpretati secondo combinazione delle proprietà fondamentali Variabilità dei sistemi materiale derivanti dalla variabilità della composizione Transizioni di fase e reazioni chimiche interpretate come mutamenti delle proprietà fondamentali e delle loro combinazioni
• Implicita assunzione del continuo: materia suddividibile senza limite. • Aristotele come «scienziato sperimentale» nell’ambito della biologia- fisiologia. • Concezione finalistica/teleologica (dal greco telos=scopo, logos=pensiero) e quindi compatibile con forme religiose.
b) Atomisti: Leucippo (~440 a.C.), Democrito (460 -~370 a.C.), Epicuro (341 – 270 a.C.) • Atomo (a-tomo: indivisibile) come costituente ultimo e indistruttibile della materia (invariante). • Materia = insieme di atomi che si muovono nel vuoto. Rappresentazione secondo elementi discreti (in contrapposizione al continuo di Aristotele). • Possibilità di atomi di forma diversa (per spiegare la variabilità macroscopica) • Filosofia materialistica (eventi come conseguenza di soli processi meccanici: dinamica degli atomi) marginalizzata per l’accusa di blasfemia. • Concezione minoritaria che però riemerge (attualizzata) periodicamente fino ai tempi moderni. Quale motivazione? Aspirazione ad una rappresentazione semplice del mondo materiale, esplicativa della complessità dei fenomeni osservabili. Critica da parte di Aristotele: 1) carattere puramente speculativo per l’assenza di evidenze sperimentali dell’esistenza degli atomi, 2) ingiustificata secondo l’argomentazione dell’inesistenza del vuoto.
De rerum naturae (Tito Lucrezio Caro, I secolo a.C.): Poema illustrativo dell’epicureismo, ed in particolare della concezione atomistica. Nel Rinascimento e nei tempi moderni ha fortemente contribuito alla diffusione delle idee atomistiche. Citazione da De rerum naturae: «È bene prestare attenzione ai corpuscoli che vedi agitarsi nei raggi del Sole: perché quel turbinio ti suggerisce che ci sono più cose al mondo, di quante ne appaiano a prima vista ai nostri sensi. Lì vedrai, infatti, un moto casuale di particelle che vanno da tutte le parti, ora qua e ora là, e questo moto visibile deve essere prodotto dagli urti degli atomi invisibili.» Suggestiva della visione contemporanea del moto browniano! Filosofia naturale come forma scientifica (razionale!) ma priva dell’identificazione dell’ambito chimico e di indagini sperimentali
Letteratura storico-filosofica: dicotomia ቊ ilemorfismo (Hylomorfism), dal greco hylé=materia e morphé=forma. Impostazione adottata da Aristotele (e dell’Aristotelismo medievale): l’analisi è incentrata sulle proprietà osservabili della materia e sulle categorie (metafisica) che noi utilizziamo per razionalizzarle) a prescindere dall’esistenza della materia primordiale (costituenti elementari). Ilemerismo (Hylomerism), dal greco hylé=materia e meros=parte). Spiegazione in termini delle proprietà dei costituenti. Vi rientra (ma non solo) l’Atomismo che assume anche l’indivisibilità (eternità) dei costituenti. Analogia con la dicotomia tra la prospettiva macroscopica della Termodinamica e l’analisi su base microscopica-molecolare (ad esempio in Termodinamica statistica).
Periodo Ellenistico (dopo la morte di Alessandro)
Era Romana
• Classi dirigenti che condividono una rete efficiente di comunicazione (greco o greco-latino) che consentiva la trasmissione delle conoscenze. • Egemonia della filosofia greca classica e sviluppo della Scienza (filosofia naturale) speculativa: Matematica (Euclide!), Astronomia, Fisica. • Scienza applicata: integrazione con le tecnologie del mondo mesopotamico ed egizio (ingegneria idraulica, meccanica e delle costruzioni). Caso esemplare di Archimede di Siracusa (287-212 a.C.) • Matematica come disciplina necessaria alle Scienze (analogia con i tempi moderni). • Matematica strutturalmente diversa da quella moderna: mancano i numeri reali (solo numeri interi e razionali)! Impossibilità di una descrizione numerica congruente delle osservabili fisiche (irrazionalità del rapporto tra diagonale e lato del quadrato). • Assenza del concetto di «funzione di variabili» (e dell’Analisi Matematica). Ruolo suppletivo svolto dalla geometria (curve e superfici nello spazio ordinario): • Formazione della cultura giuridica: Diritto Romano • Alessandria (Egitto) come centro scientifico (filosofico) egemone. Museo (edificio dedicato alle Muse, divinità protettrici delle arti e delle scienze) e Biblioteca (circa 700˙000 volumi!) come istituzioni pubbliche.
Periodo arabo-islamico
• Capacità di integrazione delle popolazioni sottoposte • Riforma dell’arabo (e della sua scrittura) per costituire una rete di comunicazione globale • Traduzione (in arabo) delle opere scientifico-filosofiche greche e loro assimilazione nella cultura islamica. • Progresso scientifico a livello speculativo coniugato con lo sviluppo tecnologico • Acquisizione dello zero dalla matematica indiana ed introduzione della scrittura posizionale decimale dei numeri (numeri arabi). • Importanti mediatori della cultura greca: Avicenna (Ibn Sinā, Persia 980-1037): filosofo, medico, matematico e fisico. Adattò la filosofia aristotelica al mondo islamico. Averroè (Ibn Rušd, Spagna 1126-1198): ): filosofo, medico, matematico e fisico. Autore di famosi commenti alle opere di Aristotele. • Estraneità dell’Europa con l’eccezione della Spagna (e della Sicilia). • Fine del Califfato: involuzione conservatrice accentuata dal dominio turco.
Tardo Medioevo e Rinascimento in Europa • Rapido sviluppo economico (commerci con il mondo islamico: repubbliche marinare) in un ambito politico poli-centrico (e turbolento). • Egemonia culturale della Chiesa Cattolica (però Riforma e Chiese Protestanti dal XVI secolo). Inizialmente Monasteri come centri di produzione libraria e di diffusione della cultura latina. • Costituzione delle Università (prima Università a Bologna dal 1088; Padova dal 1222 in seguito ad una «scissione» di quella bolognese) come sede di formazione delle classi dirigenti in uno spazio culturale universalistico. • Libertà accademica (Universa Universis Patavina Libertas) ed interscambio docenti/studenti (clerici vagantes): formazione di una rete di comunicazione culturale (in latino) sovrapposta a quella della Chiesa Cattolica. • Amplificazione della rete di comunicazione in seguito all’introduzione del libro a stampa. • Assimilazione della cultura arabo-islamica (e quindi della filosofia e scienza greca) attraverso la traduzione (in latino) di testi arabi provenienti dalla Spagna.
• Egemonia della filosofia aristotelica: Scolastica (Tommaso d’Aquino, 1225-1274). Filosofia naturale aristotelica come parte del curriculum in medicina delle Università e riferimento prevalente nell’ambito scientifico. • Presenza sia pur minoritaria dell’atomismo. Caso esemplare di Pierre Gassendi (Francia, 1592-1655), sacerdote, professore universitario, astronomo, filosofo. Si proclama anti-aristotelico e nelle sue pubblicazioni sostiene una concezione atomistica della materia compatibile con la religione cristiana. Introduce il termine «molecola» (diminutivo del latino «moles»=massa materiale)
3) Pre-(i)storia della Chimica: Alchimia Periodo Ellenistico-Romano Da parola egizia («kemi») per «terra nera»: conoscenza dall’Egitto Khemia Da parola greca («chyma») per «fondere». • Sono pervenuti parecchi testi: interesse fondamentale sulle trasformazioni (reazioni) chimiche, secondo le conoscenze sviluppate nel mondo egizio e mesopotamico. • Istruzione in codice solo per iniziati: linguaggio esoterico (dal greco «esoteros»=interno in contrapposizione a «exoteros»=esterno) Esempio dal Papiro di Stoccolma: Probabili nomi in codice: «urine of a young boy», «quicksilver», «woman’s milk» • Estraneità rispetto alla filosofia naturale. Legami con l’astrologia (gli astri che influenzano il nostro mondo) ed il pensiero magico e mistico. Forze di natura spirituale che determinano le trasformazioni della materia.
• Integrazione con le conoscenze derivanti dalle tecnologie chimiche (artigiani) • Obiettivi spesso invocati: produrre oro per trasmutazione (pietra filosofale come «reagente») o conferire immortalità (elisir di lunga vita). • Attività talvolta bandita: sospetti di contraffazione dell’oro (e delle monete) • Attività sperimentale e sviluppo delle tecniche di laboratorio: stufe e fornaci, apparati per la distillazione e la sublimazione. Periodo Arabo-Islamico • Acquisizione delle conoscenze «chimiche»: alchimia («al»=articolo determinativo arabo) • Sviluppo in parallelo con la filosofia naturale: scienziati-filosofi (come Avicenna) praticavano l’alchimia. • Progresso (su base empirica) nella conoscenza (catalogazione) delle sostanze chimiche e nella strumentazione di laboratorio. Alchimia per la preparazione di sostanze ad uso farmaceutico.
Tardo Medioevo e Rinascimento in Europa • Acquisizione dell’alchimia attraverso la traduzione di testi arabi provenienti dalla Spagna. • Diffusione della terminologia di origine araba: alambicco da al-ambiq = distillare, alcool da al-kuhul = sostanza ottenuta per distillazione, alcali da al-qali = ceneri, soda e sodio da suwwad = piante che crescono in ambienti salmastri. • Diffusione dell’alchimia al di fuori del circuito delle Università, a causa dei suoi riferimenti magici. • Produzione di testi alchemici, talvolta rinunciando al linguaggio esoterico. Esempio da uno scritto di Geber (ignoto spagnolo del 1300, che usava il nome Jabir di un alchimista arabo) a proposito della soda (carbonato di sodio): • Casi esemplari: Ruggero Bacone (Inghilterra, 1214-1294): frate francescano, filosofo, scienziato ma anche alchemista. Isaac Newton (Inghilterra, 1642-1727). Intensamente dedito allo studio dell’alchimia ad alle sue sperimentazioni (possedeva un laboratorio). Scrisse un saggio alchimista (Praxis) mai pubblicato in vita.
• Attraverso chimici. l’alchimia si viene a stabilire in Europa la pratica dei laboratori Stradanus (1523-1605): laboratorio alchemico
• Progresso nella tecnica di distillazione (raffreddamento della fase vapore) e sua applicazione in diversi ambiti: purificazione e preparazione di componenti chimici, utilizzazione nella produzione di medicinali. • Repertorio di sostanze pure e procedure consolidate nella loro preparazione Table 1.6 Example Metals & Alloys Known Prior to the Renaissance _____________________________________________________________ gold tin zinc* tertiarium (Pb/Sn) silver mercury bronze (Cu/Sn) chrysocolla (Au/Cu) Copper arsenic* aurichalcum or brass (Cu/Zn) Ag/Cu Iron antimony* electrum or asem (Au/Ag) Ag/Sn Lead bismuth* stannum (Ag/Pb) ________________________________________________________________ • Some debate about exact dates of recognition Table 1.7 Example Acids, Alkalis, & Salts Known Prior to the Renaissance ________________________________________________________________ oil of vitriol (H2SO4) potash (K2CO3) rock salt (NaCl)! spirit of salt (HCl) nitron or soda (Na2CO3) nitre or salt petre (KNO3) aqua fortis (HNO3) volatile alkali (NH3) sal ammoniac (NH4Cl) aqua regia (HCl/HNO3) lime (CaO/Ca(OH)2) sal tartari (KHC4H4O6) vinegar (CH3COOH) caustic soda (NaOH) liver of sulfur (CaSx) ! blue vitriol (CuSO4•5H2O) green vitriol (FeSO4•7H2O) alum (K2Al2(SO4)4•24H2O white vitriol (ZnSO4•7H2O)) ________________________________________________________________
Iatrochimica Dal greco iatros = medico, su ispirazione di Paracelso • Paracelso (Svizzera, 1493-1541, nome vero P.A.T. von Hohenheim). Formazione sia alchemica che medica, ma fortemente critico della tradizione greco-romana prevalente (Galeno, 129-201) • Raccomandò i sali minerali come medicinali sostitutivi di quelli galenici. Esempi: sali di bismuto/antimonio contro le infezioni gastro/intestinali (quelli di bismuto sono ancora utilizzati), sali di mercurio contro le malattie della pelle (sifilide compresa). • Rimane in un ambito alchemico: giustificazione su un piano astrologico-mistico • Nei suoi testi (che ebbero una larga diffusione) sottolineò la necessità di utilizzare sostanze pure. Commento: spesso i sali di bismuto/antimonio sono associati a composti di arsenico, che risultano velenosi se ingeriti. • Diffusione delle idee di Paracelso e della sua critica alla medicina galenica, accettazione dei medicinali costituiti da sali inorganici. • Iatrochimici: seguaci di Paracelso che, in una accezione moderna, possono essere intesi come antesignani della Chimica Farmaceutica.
Alchimia, pur utilizzando un linguaggio non scientifico, identifica chiaramente l’ambito chimico con un approccio sperimentale Dibattito nella disciplina Storia della Chimica: quale ruolo dell’Alchimia rispetto al contributo delle tecnologie chimiche nel determinare la nascita della Chimica?
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