Sociologia generale e Statistica sociale (5) - Corso di Lingue, Letterature e Culture Straniere Anno accademico 2019-2020 Prof. Michele Marzulli ...

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Sociologia generale e
 Statistica sociale (5)

               Corso di Lingue, Letterature e
               Culture Straniere
               Anno accademico 2019-2020
               Prof. Michele Marzulli
               michele.marzulli@unibg.it
Norme e devianza

• Devianza: ogni atto o comportamento di una
  persona o di un gruppo, che viola le norme di
  una collettività e che, per questo, va incontro
  a qualche forma di sanzione.

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Il contesto socio-culturale
• La devianza non è una proprietà di certi atti o
  comportamenti, ma una qualità che deriva dalle
  risposte, dalle definizioni e dai significati attribuiti a
  questi dai membri di una collettività (o dalla grande
  maggioranza di questi).
• Durkheim (1893): «non bisogna dire che un atto
  urta la coscienza comune perché è criminale, ma
  che è criminale perché urta la coscienza comune.
  Non lo biasimiamo perché è un reato, ma è un reato
  perché lo biasimiamo».
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Concezione relativistica

• Ogni atto (opinione…) viene
  giudicato/sanzionato in relazione al contesto
  socioculturale in cui ha luogo.
• Un comportamento considerato deviante in
  un paese, in una determinata società o
  contesto sociale può essere, invece, accettato
  e considerato positivamente in un altro.

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Approcci allo studio della devianza

• Biologico
• Psicologico
• Sociologico

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Teorie biologiche
• Queste teorie riconducono i comportamenti
  devianti alle caratteristiche fisiche e
  biologiche degli individui.
      Cesare Lombroso                             William H. Sheldon

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Cesare Lombroso

• I criminali possono essere identificati da alcune
  caratteristiche anatomiche.
• Il “delinquente nato” ha in genere la testa piccola, la
  fronte sfuggente, gli zigomi pronunciati, gli occhi
  mobilissimi ed errabondi, le sopracciglia folte e
  ravvicinate, il naso torto, il viso pallido o giallo, la
  barba rada.

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Giovani moralmente malati

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William H. Sheldon

• Ci sono tre tipi fondamentali di costituzione
  fisica, alle quali corrispondono personalità
  diverse (c’è una correlazione statistica):
      – Endomorfo
      – Mesomorfo
      – Ectomorfo

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William H. Sheldon
• Endomorfo
      – Fisico: ossa piccole, arti corti, grasso, pelle morbida e
        vellutata. Temperamento: viscerotonico = socievole,
        accomodante e indulgente con se stesso.
• Mesomorfo
      – Fisico: tronco imponente, torace robusto, gran massa
        di muscoli, ossa solide. Temperamento: somotonico =
        attivo e dinamico, irrequieto, aggressivo, energico,
        instabile.
• Ectomorfo
      – Fisico: magro, fragile, delicato, ossa piccole, spalle
        curve. Temperamento: cerebrotonico = introverso,
        ipersensibile, nervoso, soffre di insonnia e di allergie.
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33 studenti dell’Ivy Leage

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Teorie sociologiche
• Cause sociali e/o culturali spingono o
  attraggono l’individuo verso atti devianti o
  criminali.
• Le principali teorie sociologiche sono:
      1.     teoria della tensione
      2.     teoria del controllo sociale
      3.     teoria della subcultura
      4.     teoria dell’etichettamento
      5.     teoria della scelta razionale
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Teoria della tensione (1)

• Importanza del concetto di anomia, mancanza
  delle norme sociali che regolano e limitano i
  comportamenti individuali.
• La devianza e la criminalità sono il risultato di
  tensioni strutturali e della carenza di
  regolazione morale all’interno della società.
• Fra i principali esponenti: E. Durkheim, R. K.
  Merton.

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Emile Durkheim
• La devianza è il risultato dell’anomia, cioè
  della caduta di valori e norme tradizionali non
  sostituite da altri punti di riferimento.
• La devianza è inevitabile, in quanto non può
  esistere un consenso totale sui valori e le
  norme che regolano la società.
• La devianza ha anche effetti positivi e
  inaspettati, in quanto rafforza la solidarietà e i
  sentimenti condivisi da un gruppo.
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Robert K. Merton

La devianza è il risultato del contrasto tra:
• la struttura culturale (che definisce le mete verso le
  quali tendere e i mezzi con i quali raggiungerle) e…
• …la struttura sociale (che determina la distribuzione
  effettiva delle opportunità necessarie per arrivare a
  tali mete con quei mezzi).

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La devianza in Merton (1949)
• Cinque possibili reazioni alla tensione fra mete culturali e
  mezzi istituzionalizzati:

        Metodi di adattamento                      Mete                         Mezzi
                                                  culturali               istituzionalizzati
        Conformità                                      +                         +
        Innovazione                                     +                         -
        Ritualismo                                       -                        +
        Rinuncia                                         -                        -
        Ribellione                                   +/–                        +/–

Legenda: Accettazione (+); rifiuto (–); rifiuto di mete o mezzi dominanti e
sostituzione con nuove mete e nuovi mezzi (+/–).

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Teoria del controllo sociale (2)

• Si basa sull’idea che le persone generalmente si
  comportano in maniera conforme alle norme, perché
  esistono dei meccanismi di controllo sociale che
  interdicono l’azione deviante.
• Tali meccanismi di controllo possono essere:
      – esterni (sorveglianza esercitata dagli altri).
      – interni diretti (imbarazzo, vergogna che prova chi
        trasgredisce).
      – interni indiretti (legame a figure autorevoli di riferimento).

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Teoria del controllo sociale

• Secondo Travis Hirschi, esponente di questa teoria,
  una persona compie un reato quando il vincolo che
  lo lega alla società è molto debole.
• Egli individua quattro tipi di vincoli che legano
  l’individuo alla società, promuovendo così un
  comportamento rispettoso della legge:
• l’attaccamento
• l’impegno
• il coinvolgimento
• le credenze

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Teoria del controllo sociale
• L’attaccamento ai genitori o agli insegnanti. Quanto più un
  individuo è legato a queste persone, tanto più difficile è che compia
  delle azioni che essi disapprovano.
• L’impegno nel perseguimento degli obiettivi convenzionali: il
  successo scolastico, l’affermazione professionale, la reputazione
  sociale. Quanto maggiore è l’energia che un individuo ha investito
  nel raggiungimento di questi obiettivi, tanto più difficile è che egli
  rischi di perdere, violando le norme, quanto ha guadagnato.
• Il coinvolgimento nelle attività convenzionali. Quanto maggiore è il
  tempo che una persona dedica allo studio, al lavoro, allo svago,
  tanto minore è quello che gli resta per compiere i reati.
• Le credenze. La violazione delle norme non è provocata da
  credenze che la richiedano o la rendano necessaria, ma dalla
  mancanza di credenze che la vietano.

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Teoria della subcultura (3)

• Sono i gruppi sociali che stabiliscono le regole, la cui
  infrazione costituisce la devianza.
• La devianza, come la conformità, si apprende
  nell’ambiente in cui si vive.
• Se una persona commette un reato, è perché si è
  formata in una subcultura criminale, che ha valori e
  norme diverse da quelle della società generale e che
  vengono trasmesse da una generazione all’altra.

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Teoria della subcultura
• Edwin H. Sutherland: chi commette un reato lo fa
  perché si conforma alle aspettative del suo
  ambiente.
• In questo senso, le motivazioni del suo
  comportamento non sono diverse da quelle di chi
  rispetta le leggi.
• Deviante non è l’individuo, ma il suo gruppo di
  appartenenza. In questo caso gli individui non
  violano le norme del proprio gruppo, ma solo quelle
  della società in generale.
• Il processo di apprendimento avviene di solito
  all’interno di piccoli gruppi e riguarda le motivazioni
  per commettere un reato e le tecniche.
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Teoria dell’etichettamento (4)

• Per capire la devianza è necessario tener conto non
  solo della violazione, ma anche della creazione e
  dell’applicazione delle norme, non solo dei criminali,
  ma anche del sistema giudiziario e delle altre forme
  di controllo sociale.
• Il reato (e più in generale la devianza) non sono altro
  che il prodotto dell’interazione fra coloro che creano
  e che fanno applicare le norme e coloro che invece le
  infrangono.

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                                   sociale
Howard Becker
• I gruppi sociali creano la devianza stabilendo le
  regole, la cui infrazione costituisce la devianza, e
  applicano queste regole a persone particolari che
  etichettano come outsider.
• La devianza non è una qualità dell’azione commessa,
  ma piuttosto la conseguenza dell’applicazione, da
  parte di altri, di regole e sanzioni al trasgressore.
• Il deviante è uno cui l’etichetta è stata applicata con
  successo; il comportamento deviante è il
  comportamento così etichettato dalla gente.
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Teoria dell’etichettamento

• Il centro dell’analisi non è nell’atto deviante in se
  stesso, quanto nella reazione che l’atto deviante
  suscita.
• In altre parole, nel fatto che chi compie un atto
  deviante viene stigmatizzato come tale e tutte le
  sue azioni, passate, presenti e future, vengono
  interpretate secondo tale stigma.

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Edwin Lemert

1. Devianza primaria: quando la violazione di una
   norma, di una pratica, di una regola viene ignorata o
   non riconosciuta e la persona che l’ha infranta non
   si considererà un deviante (es. passare con il rosso,
   fumare occasionalmente marijuana, ecc.).
2. Devianza secondaria: quando la violazione di una
   norma, di una pratica, di una regola viene
   riconosciuta e resa pubblica e la persona che l’ha
   infranta è etichettata e trattata come deviante.

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Teoria della scelta razionale (5)

• I sostenitori di questa teoria considerano i reati come
  risultato non di influenze esterne, ma di un’azione
  intenzionale adottata attivamente dagli individui.
• Secondo questa prospettiva, i soggetti sono esseri
  razionali che scelgono intenzionalmente di violare le
  norme e perseguire i propri interessi.

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Teoria della scelta razionale

• Chi trasgredisce la legge va incontro a vari tipi di costo:
1. esterni pubblici: le sanzioni legali inflitte dallo stato e
   le conseguenze negative che queste hanno sulla
   reputazione sociale.
2. esterni privati: i “costi di attaccamento”, che derivano
   dalle sanzioni informali degli “altri significativi”, dalle
   loro critiche, dalla loro condanna.
3. interni: che nascono dalla coscienza (dalle norme
   interiorizzate), che fa provare al trasgressore sensi di
   colpa e di vergogna.

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Interpretazione sociologica
• In ogni società la conformità alle norme viene
  mantenuta attraverso l’uso o la minaccia di sanzioni.
• Le sanzioni si distinguono in:
      – positive: ricompensano chi rispetta la norma
      – negative: puniscono chi non rispetta la norma
      – formali: applicate da specifiche autorità, a ciò
        preposte
      – informali: reazioni più spontanee e meno organizzate
      – severe o lievi: in relazione al livello di gravità
        dell’infrazione

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Interpretazione sociologica
• Grandi differenze vi sono e vi sono state, fra le varie
  società, riguardo al tipo di sanzioni usate contro i
  trasgressori delle norme:
      – sistema della faida (cioè della vendetta da parte della
        vittima del reato o della sua famiglia)
      – espulsione dalla comunità
      – pene corporali
      – sanzioni pecuniarie
      – pena detentiva
      – pena capitale

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