SITUAZIONE E PROSPETTIVE PER L'INDUSTRIA CHIMICA - AGOSTO 2020

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SITUAZIONE E PROSPETTIVE PER L'INDUSTRIA CHIMICA - AGOSTO 2020
SITUAZIONE E PROSPETTIVE
 PER L’INDUSTRIA CHIMICA

      AGOSTO 2020
SITUAZIONE E PROSPETTIVE PER L'INDUSTRIA CHIMICA - AGOSTO 2020
CORONAVIRUS: UNO SHOCK GLOBALE SENZA PRECEDENTI

In presenza di uno shock di natura non economica e tale da mettere a rischio la sopravvivenza
stessa delle persone, le previsioni sono più incerte e vanno considerate come scenari: più che
prevedere l’andamento delle singole variabili, è opportuno chiedersi quali sviluppi risultino più
probabili o, al contrario, poco verosimili.

La forte aleatorietà delle previsioni non dipende solo dall’andamento dei contagi e dai tempi di
messa a punto del vaccino, ma anche da possibili modifiche nei comportamenti degli operatori.

Lo scenario di seguito presentato presuppone la necessità di convivere con il virus per buona parte
del 2020 ma non considera una possibile seconda ondata di contagi, tenuto conto che – se
avvenisse – il sistema sarebbe più preparato ad affrontarla (il peggioramento stimato del PIL
sarebbe comunque del 2% circa). Non vanno trascurati nemmeno i rischi connessi alla normale
forma influenzale : per evitare di alimentare ingiustificate preoccupazioni e restrizioni a scapito
delle attività di impresa è fondamentale mettere a punto sistemi di diagnosi diversificata che
consentano di distinguere le due casistiche.

In questo contesto previsioni più negative sono certamente possibili, tuttavia vi è anche il rischio
di un eccesso di pessimismo dettato dall’entità dei segni negativi provocati dal lockdown. È da
considerare inoltre l’efficacia dei più recenti trattamenti farmacologici che hanno, di molto,
limitato le conseguenze della pandemia.

 LA CHIMICA IN ITALIA, RICONOSCIUTA COME ESSENZIALE,
 CONTIENE LE PERDITE

L’industria chimica non ha subito direttamente gli effetti del lockdown in quanto, salvo limitate
eccezioni, è stata riconosciuta quale
attività essenziale.                          Produzione chimica e manifatturiera
                                                   (indici 2015=100)
Ha, infatti, garantito con continuità              120

la fornitura di materiali e beni                   110

                                                   100
fondamentali       per      affrontare                                                        Chimica europea
                                                    90
l’emergenza sanitaria: gas medici‐                                                            Chimica in Italia
                                                    80
                                                                                              Industria italiana
nali, reagenti e principi attivi                    70

farmaceutici, disinfettanti e prodotti              60

per l’igiene personale e degli                      50
                                                         2015    2016   2017   2018   2019 2020
ambienti, tessuti‐non‐tessuti per le
mascherine e i dispositivi di                      Var. % annuali                2019 Gen-mag 2020

protezione individuale.                            Ind. manifatturiera italiana -1,4%       -20,2%
                                                   Chimica in Italia            -0,1%       -11,9%
                                                   Chimica europea              -1,2%        -5,1%
Il pesante ridimensionamento della                                                  Fonte: Istat, Eurostat
produzione manifatturiera in Italia
(‐20,2% su base annua nei primi 5 mesi) – conseguente alle misure restrittive introdotte con il
DCPM del 22 marzo – ha, però, condizionato anche la domanda di chimica, portando ad un calo

                                                    1
della produzione dell’11,9%. Non essendo soggetta a lockdown, a maggio la chimica ha visto un
recupero limitato a fronte del rimbalzo dell’industria manifatturiera dettato dalla riapertura delle
attività.

All’interno della chimica, convivono situazioni estremamente diversificate in relazione alla natura
dei clienti. Il lockdown ha, di fatto, paralizzato la domanda espressa da importanti settori a valle
quali l’auto, il sistema moda e le costruzioni.

Al contrario, le produzioni funzionali ad affrontare l’emergenza sanitaria hanno sperimentato livelli
di domanda senza precedenti associati, nella fase più acuta dell’emergenza, a significative
difficoltà logistiche e di approvvigionamento di alcune materie prime (in fase di normalizzazione).

A livello europeo l’industria chimica ha registrato perdite decisamente più contenute (‐5,1%) in
parte perché scontava un calo già
nel 2019 (a fronte della sostanziale     Export e import                     Export verso i principali
stabilità registrata in Italia) ma,      di chimica in Italia                mercati nel 2020
                                         (indici in valore, 2015=100)        (var. % annuali in valore)
soprattutto, in quanto le misure di
                                         125                                                        Gen-mag    Mag
contenimento sono state introdotte
                                         120                                  Germania                   -0,8 -27,4
solo a partire da aprile e sono                                       Export Francia                    -10,9 -27,0
                                         115
risultate    generalmente      meno                                           Spagna                    -14,9 -27,8
                                         110
restrittive.                                                                  Stati Uniti                -2,3 -20,0
                                         105                                        Regno Unito    -10,6    -30,1
                                                100                                 Polonia         -11,1   -31,3
L’export italiano di chimica contiene           95
                                                                                    Belgio           -0,4   -24,2
                                                                          Import    Paesi Bassi      -3,0   +13,8
le perdite: ‐7,1% in valore nei primi           90
                                                                                    Cina           +12,2    +33,8
5 mesi dell’anno rispetto ad un calo            85                                  Turchia          +0,8   -35,1
complessivo dell’export manifat‐                      2015 2016 2017 2018 2019 2020
                                                                                    Intra-UE         -7,8   -26,6
turiero pari al 16%.                                                                Extra-UE         -6,1   -22,5
                                                                                    Totale           -7,1   -24,8
                                               Fonte: Istat
Evidenzia, tuttavia, un brusco
peggioramento in aprile e maggio (‐25% nel confronto annuale) connesso ai problemi logistici
derivanti dalle restrizioni alla mobilità – ormai in buona parte superati – e alle diverse tempistiche
di diffusione del virus nelle varie aree geografiche.

Le esportazioni verso la Cina mostravano già un forte rimbalzo in maggio (+33,8% sull’anno
precedente) mentre quelle verso l’UE – dopo la caduta di maggio (‐26,6%) – evidenziavano una
graduale tendenza al recupero nei mesi più recenti; altri partner commerciali (in particolare Stati
Uniti e Sud America) stanno, invece, uscendo con più ritardo dalla fase più acuta dell’emergenza
sanitaria.

Parallelamente, nei primi 5 mesi, l’import di prodotti chimici segna un arretramento del 6,6% in
valore (con un crollo del 18,9% in maggio) in presenza di un lieve ridimensionamento del deficit
commerciale settoriale.

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NEL 2021 RIPRESA CONDIZIONATA
 DAL FATICOSO RECUPERO DELLA DOMANDA INDUSTRIALE

L’industria chimica in Italia è previsto che chiuda il 2020 con un calo della produzione del 10%
circa, in presenza di rischi al ribasso
nel caso di una seconda ondata di              Previsioni per l’industria chimica in Italia
contagi. Non essendo soggetta a                                             2019          Var. % in volume
                                                                      miliardi di €      2019     2020   2021
lockdown, gli spazi di recupero
                                                Domanda interna            62,6          -0,7    -11,0   +5,0
saranno dettati dalla domanda,                  Importazioni               38,1          -2,8      -9,0  +4,5
attesa in lento rialzo. L’export, in            Esportazioni               30,5          -3,0      -7,0  +3,5
calo più contenuto del mercato                  Produzione                 55,0          -0,1   -10,2    +4,5
interno, contribuirà a limitare le                          Domanda interna ed export
perdite.                                                    (indici in volume, 2007=100)
                                                        120
                                                              115

La fase della riapertura vede un                    110                            export
                                                    105
miglioramento disomogeneo tra i                     100
diversi settori clienti in presenza di               95

una tendenza diffusa alla fram‐                      90                   domanda interna
                                                     85
mentazione degli ordini. L’incertezza                   2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 Fonte: Istat, Federchimica
ancora elevata, unita ai vincoli di
liquidità, induce i clienti a mantenere le scorte al minimo. Alcuni settori a valle manifestano,
inoltre, un andamento discontinuo in quanto allo smaltimento degli ordini pre‐lockdown sta
facendo seguito un flusso limitato di nuovi ordinativi. Nonostante il superamento della fase più
acuta dell’emergenza sanitaria, rimane invece sostenuta la domanda dei prodotti chimici
funzionali a tutelare l’igiene e la salute.

Mentre le costruzioni evidenziano segnali positivi, che potranno consolidarsi grazie al
potenziamento dell’ecobonus e alla riattivazione delle opere pubbliche, l’auto fatica a ripartire a
causa di una domanda ancora debole ed elevati stock di invenduto. Prospettive più favorevoli
potranno delinearsi a seguito della recente introduzione degli incentivi, estesi alle motorizzazioni
elettriche, ibride e tradizionali.

Escludendo una seconda ondata di contagi e confidando nella messa a punto del vaccino, nel
2021 la produzione chimica potrà tornare ad espandersi ad un ritmo moderato (+4,5%)
condizionato dall’entrata in vigore della plastic tax (rinviata al gennaio 2021) e dalle tensioni
commerciali che ancora caratterizzano lo scenario mondiale. Tra gli elementi di maggiore
preoccupazione rientrano le possibili ricadute, anche sotto forma di insolvenze, dei problemi di
liquidità della clientela.

Il settore si conferma, in ogni caso, tra i più solidi dal punto di vista economico‐finanziario come
testimonia la più bassa incidenza delle sofferenze sui prestiti bancari nel panorama industriale
italiano (1,5% – insieme alla farmaceutica – nell’aprile 2020 a fronte di una media manifatturiera
pari al 5,3%).

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INVESTIMENTI MATERIALI E IMMATERIALI,
 CHIAVE DI VOLTA PER IL RILANCIO

La crisi sanitaria, con le sue ricadute economiche e sociali, coglie l’industria chimica in una fase di
profonda trasformazione che richiede significativi investimenti su più fronti: sostenibilità, ricerca,
digitalizzazione, capitale umano.
                                                  Quota di imprese                               Quota di imprese
Consapevole della necessità di                    per principali aree di investimento            che investono in formazione
perseguire uno sviluppo rispettoso                (% di imprese, triennio 2016-18)               (% di imprese, anno 2018)
dell’ambiente e inclusivo, la chimica                       76%            72%                         52%

                                                                                                                    43%        45%
è il settore industriale con la quota                                54%                   56%

più elevata di imprese che investono                  42%                                           32%
                                                                                                                             26%
                                                                                                                25%
                                                                                     32%
in responsabilità sociale e ambien‐
tale (56% a fronte di una media
industriale del 32%).
                                                       R&S         Tecnologie Responsabilità      Formazione   per      continua
                                                                     digitali     sociale           interna neo-assunti
Per promuovere l’economia circolare                                            e ambientale

e un utilizzo sempre più efficiente          Industria manifatturiera
delle risorse servono soluzioni              Industria chimica
tecnologiche     innovative:     basti                                  Fonte: Istat, Censimento Permanente delle Imprese
pensare alle potenzialità del riciclo
chimico delle plastiche a fine vita, che consente di trasformare i materiali polimerici nei loro
costituenti elementari dai cui produrre nuovi polimeri vergini. L’impegno nella ricerca coinvolge
ben il 76% delle imprese chimiche, una quota quasi doppia rispetto alla media manifatturiera
(42%).

Il comparto riveste posizioni di testa anche con riferimento agli investimenti necessari per
implementare le tecnologie digitali, che vedono coinvolto il 72% delle imprese chimiche. La
digitalizzazione – oltre a promuovere la produttività – offre importanti opportunità in un’ottica di
economia circolare, consentendo la raccolta e la condivisione di grandi masse di dati tra gli attori
della filiera e il miglioramento dei processi lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti.

La chimica – insieme alla farmaceutica – è anche il settore più attivo nella formazione delle
risorse umane (52% delle imprese), fondamentale per accompagnare una fase di grandi
mutamenti. La formazione non avviene solo nel momento di primo inserimento in azienda, ma
prosegue con continuità. Nella fase di lockdown l’attenzione alle risorse umane e la diffusione di
modelli organizzativi avanzati ha consentito un ampio ricorso allo smart working (51% delle
imprese contro una media industriale del 24%) oltre a iniziative di formazione (14% delle imprese).
Il settore, forte di una cultura della sicurezza consolidata da lungo tempo, ha incontrato meno
difficoltà nel gestire l’emergenza sanitaria.

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CHIMICA STRATEGICA
 PER REALIZZARE GLI OBIETTIVI DELL’EU RECOVERY FUND

L’EU Recovery Fund rappresenta un’importante opportunità per supportare la ripresa e il
processo di trasformazione ambientale e digitale in Italia, mobilitando ingenti risorse pubbliche
accanto a quelle private. Affinché la transizione possa effettivamente rappresentare un’occasione
di sviluppo inclusivo deve essere pienamente integrata con una politica industriale a sostegno
della competitività. In caso contrario si tradurrà soltanto in un aumento delle importazioni e nel
conseguente impoverimento della base industriale europea e più ancora italiana a scapito delle
prospettive occupazionali e con esiti deludenti anche sul piano ambientale.

L’industria chimica dovrebbe vedere riconosciuto il suo ruolo strategico in virtù della natura
essenziale dei suoi prodotti, delle competenze inerenti la trasformazione e la gestione della
materia e della sua capacità di sviluppo tecnologico indispensabile per tutte le filiere industriali.
Tantissimi sono, infatti, gli ambiti che vedono la chimica in prima linea: basti pensare alle
biotecnologie industriali, nelle quali l’Italia vanta una posizione di avanguardia, all’impegno nella
progettazione sostenibile e circolare dei prodotti e allo sviluppo di tecnologie innovative per
l’efficienza energetica degli edifici, per una mobilità ecosostenibile, per il riciclo chimico, per la
cattura, lo stoccaggio e il riutilizzo della CO2 e per l’idrogeno pulito.

In Italia, per ridare slancio agli investimenti necessari a realizzare concretamente la transizione
ambientale, serve innanzitutto un quadro di riferimento stabile e basato sulle evidenze
scientifiche insieme a misure di sostegno mirate a settori chiave fortemente colpiti dalla crisi
(auto e costruzioni in primis).

Il settore considera, da sempre, la
                                           Evoluzione del Sistema Paese nell’ultimo decennio
semplificazione come la “madre di          secondo gli investitori esteri
tutte le riforme” in quanto, come          (% di imprese chimiche a capitale estero)
emerge anche dalle valutazioni delle
multinazionali a capitale estero,                                       Miglioramento Peggioramento          Saldo

andrebbe a colmare il principale            Mercato del lavoro                   63%       20%               +43%

svantaggio competitivo nei confronti        Sistema formativo                    40%       11%               +29%

degli altri Paesi. Le normative che         Sostegno   pubblico  alla R&S        20%        3%               +17%
                                            Infrastrutture e logistica            6%       31%                -26%
hanno origine a livello europeo
                                            Sistema fiscale e giudiziario         5%       40%                -35%
dovrebbero essere applicate in Italia
                                            Procedure autorizzative e PA          6%       46%                -40%
senza ulteriori restrizioni e la loro
applicazione dovrebbe risultare certa
e uniforme, evitando il moltiplicarsi
dei livelli decisionali e delle                                                                Fonte: Federchimica, anno 2018

interpretazioni. Oltre a garantire una
significativa accelerazione dei tempi della giustizia, andrebbe anche valutato – alla luce
dell’esperienza – se alcune delle semplificazioni dettate dall’emergenza sanitaria possano essere
mantenute.

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