Lavoro flessibile e performance. Una riflessione organizzativa e di genere Silvia Doria - Michela Marchiori - Fisac CGIL Banca d'Italia

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Lavoro flessibile e performance. Una riflessione organizzativa e di genere Silvia Doria - Michela Marchiori - Fisac CGIL Banca d'Italia
Lavoro flessibile e performance. Una riflessione
organizzativa e di genere
Silvia Doria

Michela Marchiori
Università degli Studi Roma Tre

Roma, 05 giugno 2018
Lavoro flessibile e performance. Una riflessione organizzativa e di genere Silvia Doria - Michela Marchiori - Fisac CGIL Banca d'Italia
Le domanda su cui vogliamo
ragionare con voi

 Siamo dinnanzi ad un ennesima moda organizzativa o a un
  “cambio paradigmatico” nel leggere e comprendere il tema del
  lavoro nella contemporaneità?

 Ad una strategia per favorire una delle parti in gioco, l’impresa?

 oppure un’occasione per trovare soluzioni di progettazione
  organizzativa che tengano conto di esigenze dei lavoratori e
  lavoratrici e dell’impresa? Win to win

 Quali condizioni o presupposti per favorire la nascita di soluzioni
  organizzative del tipo win to win?

 Consapevolezza che si possono ripetere stereotipi di genere o
  segregazioni in ottica di genere
Lavoro flessibile e performance. Una riflessione organizzativa e di genere Silvia Doria - Michela Marchiori - Fisac CGIL Banca d'Italia
Agenda
 Il collegamento con forme precedenti di lavoro a distanza (telelavoro) da
  dove viene?

    La diffusione del lavoro agile in Europa e nel mondo: l’indagine ILO-
    Eurofund 2015

 Il percorso normativo-contrattuale del lavoro agile in Italia

 Quanto è diffuso oggi in Italia

 La retorica sullo Smart Working: definizioni e vantaggi attesi

 Restituire la complessità delle scelte: un’analisi secondo l’approccio
  regolativo

 Riflessioni sullo SW in un’ ottica di genere
Lavoro flessibile e performance. Una riflessione organizzativa e di genere Silvia Doria - Michela Marchiori - Fisac CGIL Banca d'Italia
Lavoro da remoto: una storia che
parte da lontano….
     Anni ‘70: si apre il dibattito tra i futurologi
         J. Martin e A.R. Norman discutono sul ritorno all’industria casalinga “con il
          filatoio sostituito dal computer” (1970)
         Ernest Callembach (1975) profetizza l’”ecotopia”

     Si avviano le prime sperimentazioni nelle grandi imprese Nord Americane
      (AT&T; Bell Co.)

     Iniziano le stime…nel 2000 tutti gli americani lavoreranno da casa.

“Il dibattito sul telelavoro è iniziato già quando non erano
disponibili gli strumenti, come i fax o i personal computer, e le reti
di comunicazione digitale che oggi lo rendono realmente
implementabile: se ne occupavano i futurologi, piuttosto che
scienziati sociali o ingegneri” (Patrizio Di Nicola, 2009).
Lavoro flessibile e performance. Una riflessione organizzativa e di genere Silvia Doria - Michela Marchiori - Fisac CGIL Banca d'Italia
Una storia che parte da lontano….
    Anni ‘80: Il rilancio del telelavoro è affidato alla pubblicazione del libro The Third Wave del
     futurologo Alvin Toffler…

    Anni ricchi di attività accademiche e studi sul telelavoro. Le posizioni si divaricano
      Gli entusiasti del telelavoro insistono sul work life balance e la ricomposizione familiare
      I critici pensano che il telelavoro possa servire per decentralizzare i lavoratori, ridurre la
         sindacalizzazione; allungare l’orario di lavoro, aumentare l’isolamento dei lavoratori,
         “relegare le donne tra le mura domestiche”

    Ma il telelavoro non decolla.

    Gli anni ’90 vedono il rilancio del telelavoro ad opera delle Amministrazioni Pubbliche. In
     America per combattere l’inquinamento viene pubblicato il Clean Air Act (1990), seguito
     dalla legge 3923 del 1994. Le norme assegnano bonus fiscali alle aziende che introducono il
     lavoro a distanza. Americans with Disabilities Act (ADA) incentiva le imprese che
     concedono ai disabili di lavorare da casa

    In Europa la Commissione Europea stanzia fondi per la sperimentazione del telelavoro e col
     “Rapporto Bangemann” si fissano gli obiettivi da raggiungere: dieci milioni di nuovi
     telelavoratori entro il 2020.

        Sperimentazioni sono scarse e limitate ai lavoratori con alte professionalità
        Le imprese sono lente ad adottare questa forma di odl
Una storia che parte da lontano….e
oggi ritorna ad essere centrale
    Inizio 2000: si assiste ad uno sviluppo accelerato del lavoro a distanza. Nel 1999 gli smart
     worker in Europa sono quasi 9 milioni (i due terzi abituali, il resto occasionali); negli Stati Uniti
     vengono raggiunti i 16 milioni.

    A partire dal 2005, il lavoro da remoto a distanza o non in presenza diventa estremamente
     facilitato grazie alla diffusione di una serie di tecnologie c.d abilitanti che rivoluzionano la
     vita di ciascuno di noi e il modo di lavorare:
      Diffusione di tablet, smartphone, computer portatili e altri dispositivi “mobili” in grado di
           consentire una rapida ed elevata connettività
      Riduzione del costo di utilizzo della rete internet sul dispositivo mobile
      Invenzione di sistemi cloud che consentono l’archiviazione e l’accesso a dati aziendali
           da ogni parte del mondo

     telelavoratori entro il 2020.
La diffusione del lavoro agile in Europa e nel
         mondo: l’indagine ILO- Eurofund 2015 (1)

In mancanza di una
definizione
universalmente
accettata si utilizza il
termine T/ICTM=
teleworkers/ICT mobile
workers per indicare i
lavoratori che
operano:
- Regolarmente da
    casa
- Frequentemente
    fuori dai locali
    dell’ufficio (High)    EWCS - European Working Conditions Survey 2015
- occasionalmente
La diffusione del lavoro agile in Europa (2)

- Paesi Scandinavi
  percentuali più
  elevate
- Belgio F UK Paesi
  Bassi sopra
  mediaEU28
- Italia valori intorno
  al 6-7%,(5%
  smartworkers
  occasionali e
  meno dell’1%
  telelavoratori)
La diffusione del lavoro agile in Europa e nel
        mondo: un confronto tra Paesi (3)

Classificazione dei Paesi in relazione all’utilizzo delle ICT per lavorare al di fuori
della sede aziendale

     Rispetto alle previsioni del World Economic Forum (Future of Jobs- 2016),
     secondo le quali nel 2020 la metà delle persone lavoreranno da casa o
     comunque non in azienda, la realtà si presenta molto variegata.
Il lavoro agile in Europa: le professioni dei
       lavoratori che lo utilizzano (4)

  not all types of work can be performed outside the employer’s
           premises and not all jobs are dependent on ICT.

 the highest share of T/ICTM workers is normally found among the
  so-called ‘knowledge’ workers highly qualified employees, often
  in managerial and professional positions

 Anche la ricerca Eurofound Ilo(2015) conferma che il
  telelavoro/smartworking è più comune tra professionisti e
  manager, ma è significativo anche tra i lavoratori di supporto e
  di vendita di segreteria.
Il lavoro agile in Europa e nel mondo:      i settori economici
     (5)
 In Europe T/ICTM is more prominent in the IT sector, the
  financial services sector, services in general, followed by
  public administration.

 Outside the EU, the incidence of T/ICTM by economic sector
  ranks quite differently within the countries analysed.
   in Japan the highest shares of T/ICTM can be found in the
    manufacturing sector (16% ofemployees).
   The main T/ICTM sectors in the US are professional, scientific and
    technical activities and human health and social work activities
    (16% of employees).
   In Argentina, where T/ICTM is relatively rare, this work
    arrangement is by far most prominent in the public
    administration and defence sector (19% of employees), as it has
    been heavily promoted by the government for many years.
Il lavoro agile in Europa e nel mondo: Chi lo
       utilizza- l’analisi di genere (5)
 In Europa i dati evidenziano una più alta percentuale di uomini (54%) vs
  donne (46%) che fanno ricorso a forme di lavoro T/ITCM

    Tuttavia rispetto a Home based telework le percentuali si invertono

 Fuori dai Paesi EU gli uomini presentano una più alta incidenza nelle forme
  di T/ITCM rispetto alle donne

Ma ci sono importanti differenze tra Paesi: in UK, Japan (67,7%vs 32,3%) e
Netherlands queste soluzioni sono “dominate dai maschi” mentre Argentina,
Svezia e Usa c’è un maggiore bilanciamento tra i generi

Attenzione:

 sul ricorso al lavoro T/ICTM la questione di genere è importante

 Invece che essere usato come opportunità per cambiare le politiche di
  genere e i modelli culturali presenti nel Paese può diventare strumento per
  riprodurre stereotipi e confermare segregazioni
Il percorso contrattuale/normativo:
nel settore privato (1)
                                                           L’attività di lavoro viene svolta stabilmente da remoto, con vincolo di
   Accordo quadro interconfederale sul                     orario e luogo

    Telelavoro 09-06-2004 (recepito da
    accordo quadro europeo 2002)                           Disciplina relativa a salute e sicurezza che prevede obblighi stringenti
                                                            in capo al datore di lavoro (D.lgs. n. 81 art 3 c 10)

                                                           Indagine ADAPT(2016)
                                                                 Solo 8 accordi su 925 analizzati contemplano l’istituto
                                                                  dello SW
                                                                 5 nel settore del Credito

   Accordi integrativi aziendali riferiti al              Capo II Lavoro agile (artt.18-24)
    lavoro agile o flessibile 2014-2015                            Modalità di esecuzione del rapporto di lavoro
                                                                    subordinato, in parte all’interno e in parte all’esterno,
                                                                    senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro,
                                                                    eccetto quelli derivanti da legge o CCNL.
                                                                   Accordo scritto che individua” misure tecnico-
                                                                    organizzative per assicurare disconessione ma cosa
   Legge 22 maggio 2017 n.81 (Misure                               s’intende ?
    per la tutela del lavoro autonomo non                          Sicurezza: la semplice consegna dell’ informativa al
    imprenditoriale e misure volte a favorire                       lavoratore sui rischi generali e specifici assolve il DL
    l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi               dall’obbligo di tutela ? Cosa significa che il lavoratore
    del lavoro subordinato)                                         deve cooperare Interpretazioni contrastanti
                                                                   Riconoscimento di incentivi e sgravi contributivi per le
                                                                    imprese che introducono lavoro agile

   Circolare Inail n.48 02 nov 2017 misure per            Tutela contro infortuni e malattie professionali
    la tutela del lavoro autonomo                                 Inail rinvia accordi individuali che devono specificare
                                                                   il perimetro spazio-temporale
                                                                  Riconoscimento infortuni in itinere
Il percorso contrattuale/normativo:
    nel settore privato (1)
   Accordo quadro interconfederale             L’attività di lavoro viene svolta stabilmente da remoto, con
                                                 vincolo di orario e luogo
    sul Telelavoro 09-06-2004 (recepito
    da accordo quadro europeo                   Disciplina relativa a salute e sicurezza che prevede obblighi
    2002)                                        stringenti in capo al datore di lavoro (D.lgs. n. 81 art 3 c 10)

                                                Indagine   ADAPT(2016)
                                                       Solo 8 accordi su 925 analizzati contemplano l’istituto
                                                        dello SW

   Accordi integrativi aziendali riferiti             5 nel settore del Credito

    al lavoro agile 2014-2015
                                                Capo II Lavoro agile (artt.18-24)
                                                       Modalità di esecuzione del rapporto di lavoro
                                                        subordinato, in parte all’interno e in parte all’esterno,
                                                        senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro,
   Legge 22 maggio 2017 n.81 (Misure                   eccetto quelli derivanti da legge o CCNL.

    per la tutela del lavoro autonomo                  Accordo scritto che individua” misure tecnico-
                                                        organizzative per assicurare disconessione ma cosa
    non imprenditoriale e misure volte                  s’intende ? Diritto alla non reperibilità? o tutela degli
    a favorire l'articolazione flessibile               spazi di vita

    nei tempi e nei luoghi del lavoro                  Sicurezza: la semplice consegna dell’ informativa al
    subordinato)                                        lavoratore sui rischi generali e specifici assolve il DL
                                                        dall’obbligo di tutela ? Cosa significa che il lavoratore
                                                        deve cooperare Interpretazionii contrastanti
                                                       Riconoscimento di incentivi e sgravi contributivi
                                                        sull’erogazione di retribuzione incentivante per le
                                                        imprese che introducono lavoro agile

   Circolare Inail n. 48 02-11- 2017
    misure per la tutela del lavoro             Inail rinvia ad accordi individulali che devono specificare

    autonomo                                     
                                                 
                                                          perimetro spazio-temporale
                                                          Riconoscimento infortuni in itinere ma …
Il percorso contrattuale/normativo:
nella PA (2)

 Legge n. 124 2015 art 14 delega il governo a riorganizzare PA
   prevedendo misure organizzative per favorire W/L balance

                               Le disposizioni del presente capo si applicano, in quanto compatibili,
                               anche nei rapporti di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni
                               pubbliche… secondo le direttive emanate anche ai sensi dell'art. 14
 Legge n. 812017 art.19       della legge n.124 2015, e fatta salva l'applicazione
                               delle diverse disposizioni specificamente adottate per tali rapporti.

 Direttiva 3/2017 agosto 2017 (misure per l’attuazione art 14)

 Circolare Inail n.48 02 nov 2017
L’utilizzo del lavoro agile in Italia – I dati
          dell’Osservatorio del Politecnico di Milano
 Campione analizzato
    256 grandi imprese(>250 dipendenti)
    567 Pmi (>1010 dipendenti

 I risultati (2017)
    Il 36% di grandi imprese ha progetti di smart working ha progetti strutturati (2015 era il
     17%) ma solo il 9% ha avviato iniziative che contemplano una ristrutturazione complessiva
    il 7% delle PMI ( 2015 era 5%)
    il 5% degli enti di Pubblica Amministrazione
    I progetti interessano 350.000 lavoratori vs 2016 (+14%) vs 2013 (+60%)

   …ma

 Richieste di sgravi contributivi al 12 2017 per introduzione lavoro agile applicazione
  legge 81 114 domande Per Italia Oggi un flop!!

 231 imprese interessate ad altre forme di flessibilità
L’utilizzo del lavoro agile in Italia – I dati dell’
Osservatorio del Politecnico di Milano (2)
 I lavoratori agili trascorrono sono il 67% del tempo in azienda vs 86% altri
  lavoratori.

 Sempre meno legati ad una postazione fissa

 Hanno maggiori digital soft skills e sono più in grado di collaborare in
  team virtuali

 Miglioramento produttività, riduzione assenteismo, abbattimento costi
  degli spazi tra i vantaggi (tempo risparmiato in un anno 40 ore)

 Le tecnologie digitali sono una condizione necessaria per svolgere
  lavoro da remoto

 Gli smart worker sono più soddisfatti
      50% è soddisfatto (vs 22%)
      34% ha un buon rapporto con i colleghi (vs 16%)
      1% insoddisfatto (vs 16%)
Definizioni più diffuse: la retorica sullo
       smart working
 “una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione
  alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli
  spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di
  una maggiore responsabilizzazione sui risultati” Osservatorio
  Smart Working del Politecnico di Milano (2012)

 …propone la possibilità di lavorare dove, quando, come si
  vuole…Boorsma, B., Mitchell, S. (2011) …everywhere,
  everywhen

 B(ring) Y(our) O(wn) D(evice)… BYOND
Benefici/vantaggi per imprese (dati
Osservatorio Politecnico di Milano)

 Aumento di produttività (legato a diminuzione tassi di
  asseinteismo, riduzione degli straordinari,…riduzione costo
  del lavoro) + 20%

 Diminuzione tassi di asseinteismo 60-70%

 Riduzione costi utilities (costi per affitti, consumi di
  energia) e altro (buoni pasto, consumo di carta …)

 Possibilità di ottenere incentivi fiscali

 Migliora commitment, senso di appartenenza e
  motivazione dei dipendenti
Benefici/vantaggi per la società

 Riduzione tassi di inquinamento -93% smog
   riduzione degli spostamenti casa-lavoro
   Riduzione spostamenti per riunioni

 Riduzione infortuni dovuti a spostamenti casa-lavoro

 Più equa redistribuzione delle responsabilità familiare
  (impattare sulla doppia presenza della donna) paesi
  scandinavi
Benefici/vantaggi per i lavoratori
 Riduzione stress derivante dai tempi di spostamento casa-lavoro

 Riduzione incidenti in itinere ( e riguarda soprattutto le donne)

 Riduzione costi di spostamento

 Miglioramento dell’equilibrio vita- lavoro (conciliazione; work life
  balance)

 Aumento dell’ “autonomia” del lavoratore (dal lavoro “a timbratura
  di cartellino” al “lavoro per obiettivi”)

 Utilizzo efficiente dei tempi/ riduzione tempi morti (?)

 Miglior coordinamento con colleghi grazie alle nuove tecnologie (?)
La regolazione dello smart working:
attori e decisioni

 Regolazione legislativa e contrattuale

 Ambiti di regolazione da parte del potere direttivo

 Ambiti di discrezionalità dei lavoratori

 Ambiti di regolazione partecipata
Motivazioni sottese all’introduzione dello Smartworking

 Legge n.81 2017 (Capo         Accordi integrativi                Potere datoriale
    II Lavoro agile)

                                  Work-life balance
        Art 18 c.1
                                 Sostenibilità e tutela      Decide gli obiettivi reali e
    Le disposizioni del               aziendale                    incide sul loro
presente capo, allo scopo                                   raggiungimento attraverso
    di incrementare la               Produttività
                                                             le scelte di progettazione
       competitività         Riorganizzazione aziendale
                                                                   organizzativa
      e agevolare la             Autonomia, Fiducia
conciliazione dei tempi di         Lealtà, Dialogo
     vita e di lavoro,
                             Responsabilizzazione Cultura
  promuovono il lavoro           della performance
         agile…..
                               Efficienza organizzativa

             Cambiamento culturale/trasformazione del lavoro
Il profilo del smart worker ad oggi:
dati ILO Eurofound

 Maschio, quarantenne, high T/ICTM worker

 Allungamento orari di lavoro

 Aumento produttività

 Maggiori autonomia nell’organizzazione dell’orario di
  lavoro

 Genera stress e favorisce isolamento

 Sul W/L balance risultati ambigui
Alcune testimonianze

 Alessandra Chianale General Motors (ingegnere nella R&S) :
  ingegnere di 37 anni, due bambini piccoli, segue tutta la fase di
  programmazione e messa in produzione delle famiglie-motore.
  Come la stragrande maggioranza delle colleghe ha deciso di
  aderire alla sperimentazione di lavoro in smart working avviata
  dall’azienda un anno fa. "Il vantaggio principale è la totale
  flessibilità – avverte – per lavorare in remoto basta avvertire il
  giorno prima. Io l'ho utilizzato per coprire alcuni momenti di
  emergenza familiare, per esempio quando i bambini erano
  ammalati, o quando avevo bisogno di estrema concentrazione in
  prossimità di una scadenza di lavoro importante".

 Detto questo, avverte l’ingegnere Chianale "non credo che uno,
  due giorni di lavoro in remoto fissi alla settimana possano portare
  vantaggio, né al lavoratore, né all’azienda. I progetti migliori
  nascono dal lavoro in squadra”.
Alcune testimonianze
Giovanna Manzi CEO Best Western Italia: usa lo smart working senza limiti
prefissati, né spinte estreme. Lo mette in pratica sia su se stessa che sui
suoi ottanta dipendenti. "Utilizzare il remoto è nel dna della nostra
azienda - precisa – sia per la gran quantità di giornate di lavoro che
svolgiamo fuori sede, sia per gli orari. Abbiamo una sede centrale a
Milano, ma chi fa controlli di qualità sugli alberghi sta fuori 120 giorni
l'anno, i venditori anche 200, la dirigenza un centinaio. Se i collaboratori
mi chiedono di lavorare da casa o da dove vogliono con smart working
sono sempre favorevole, senza limiti di durata, basta avvertire anche il
giorno stesso. Libertà assoluta, ma senza farne una religione: il 75 per
cento delle dipendenti dell’azienda è donna, ci sono molte giovani
mamme che preferiscono, comunque, uscire di casa e venire in ufficio. E
le capisco: io stessa lavoro meglio dal treno che da casa, e resto
convinta che – almeno per quanto riguarda questo lavoro – ritrovarsi
nella stessa stanza rappresenti un valore aggiunto. Quindi sì allo SW e
alla fiducia data alla persona e alla sua capacità di organizzarsi per
raggiungere gli obiettivi, no alle formule fisse. Fra i compiti di un manager
c’è anche quello di capire chi ha davanti e metterlo nelle condizioni di
dare il meglio, al di là del luogo di lavoro scelto"
Alcune testimonianze

 Carmine di Nicola Project manager di Beyond
  "Condizione essenziale per poter fare bene il mio lavoro è
  la possibilità di concentrazione. Sono molto più
  produttivo quando lavoro da casa rispetto a quando mi
  devo recare nella sede di Napoli: lo scambio con i
  colleghi è utile, ma se gli spazi sono stretti, fare mente
  locale su quanto si sta realizzando è più difficile.
E quindi…?

 Non esaltare lo SW come frontiera dell’innovazione perché non la
  è (almeno per ora…)

 Non demonizzarlo prima di capire bene cosa può essere, a chi può
  servire e perché

 La sua opportunità di utilizzo va valutata caso per caso, in relazione
  ai contesti d’applicazione e alle specificità/esigenze individuali

 Occorre valutare se il contesto organizzativo è pronto e monitorare
  i risultati delle sperimentazioni

 Attenzione a garantire un quadro di diritti per gli smart worker
  analogo a quello dei lavoratori che restano in azienda (salute,
  sicurezza, orari di lavoro, carriera ecc.)
Grazie per l’attenzione

michela.marchiori@uniroma3.it

   Silvia.doria@uniroma3.it
SW: una lettura in chiave
organizzativa
 Motivazioni-perché? Risponde a fabbisogni di flessibilità
  espressi da imprese e lavoratori

 La logica sottostante allo approccio smart : il rapporto
  individuo-organizzazione

 Discrezionalità/autonomia (nella scelta di orari, luoghi e
  modalità di svolgimento) vs responsabilità sui risultati

 È una logica nuova? La ricerca della flessibilità è in atto
  dagli anni ’70 del secolo scorso
   Esperimenti, pratiche di job redesign (1970), semiautonomous
    team work (1970), lean production (1990), WCM (2000) ,
    comunità di pratiche (1990), team virtuali (2000), ecc
Smart work: soluzione win to win?

 Attenzione …già nel 1951 Emery e Tris(Tavistock institute)
  a proposito del team work parlavano di

                     joint optimization

       Job satisfaction+ aumento produttività

                democratizzazione del lavoro
Altre criticità
Rischio di:
 Perdita di spazi personali in ufficio

 Perdita di spirito di squadra e di senso di appartenenza/identità

 Perdita di opportunità di carriera

 Difficoltà di separare famiglia e lavoro

 Problemi di sicurezza personale

 Problemi di sicurezza dei dati

 burnout

 boreout
SW: una lettura in chiave di
progettazione organizzativa
   Tempi (orari di svolgimento )

   Spazi (luoghi di svolgimento )

   Modalità e strumenti

   Contenuti del lavoro (attività, compiti,

   (carichi di lavoro)

   Boiettivi e prestazioni

   Competenze (come si formano, come si sviluppano come si mantengono…? )

   Controllo vs responsabilizzazioen (controllo diretto sostituito da controlla a distanza e da controllo dei risultati -con quali modalità?-)

   Rapporti gerarchici - capo-collaboratore - (i capi sono preparati a questo cambiamento ?)

   Rapporti orizzontali - tra colleghi – (attraverso quali strumenti, modalità mantengo e sviluppo la relazione)

   Modalità di gestione del personale - valutazione dei risultati (come si fa? chi la fa? quando? (management by objective chi fissa gli obiettivi?
    come vengono definiti? da chi vengono valutati?) incentivazione

   Cultura organizzativa (come sviluppo e diffondo i valori della fiducia e della condivisione e collaborazione che sono requisiti fondamentali dello
    SW? )
Rischi/svantaggi per i lavoratori (indagine
Regus 2015 44.000 intervistati )

 Isolamento, senso di solitudine (28%)

 Mancanza di confronto con colleghi (67%)

 Timore di ingrassare (32%)

 Perdita del senso di identità e reputazione (45%)
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