SALVIAMO IL MARE DALLA PLASTICA - Arpae Emilia-Romagna
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Rivista di Arpae Agenzia regionale SOSTENIBILITÀ E CONTROLLO AMBIENTALE prevenzione, ambiente ed energia dell’Emilia-Romagna N° 1 febbraio 2020, Anno XI SALVIAMO IL MARE DALLA PLASTICA ATTIVITÀ E PROGETTI PER CONOSCERE E AFFRONTARE IL CRESCENTE PROBLEMA DEI RIFIUTI E DELLE MICROPLASTICHE NEI MARI. EMERGE L’URGENZA DELLA PREVENZIONE E DELLA MIGLIORE GESTIONE DI UN MATERIALE DIVENTATO UBIQUITARIO ACQUE DI BALNEAZIONE, SERVE UN APPROCCIO PREVENTIVO IN EMILIA-ROMAGNA UN SISTEMA In caso di mancato recapito restituire all’ufficio Bologna CMP DI GESTIONE PIÙ EFFICACE E TEMPESTIVO IN CASO DI INQUINAMENTO DI BREVE DURATA, IN ACCORDO CON LE RACCOMANDAZIONI OMS Spedizione Postatarget -
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 SALVIAMO IL MARE DALLA PLASTICA Sergio Costa • Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare L’ inquinamento da plastica affligge che giornalmente produciamo e che va ad Sono orgoglioso del fatto che la prima il pianeta, i mari, gli oceani inquinare i nostri mari. legge di iniziativa di questo ministero si e le specie che in essi vivono. E così il 4 ottobre 2018, nel giorno di sia posta l’obiettivo di tutelare il mare. Quando pensiamo e parliamo del nostro san Francesco d’Assisi patrono d’Italia e Ma, come ho avuto modo di sottolineare mare, lo facciamo con la consapevolezza dell’ecologia, il ministero dell’Ambiente precedentemente, le plastiche che di chi sa di vivere in un paese unico: la è diventato plastic free, dando il via a una inquinano il nostro mare non sono solo superficie dell’Italia è infatti bagnata per buona pratica rivoluzionaria che, in poco quelle visibili a occhio nudo: anche due terzi dal mar Mediterraneo, un mare più di un anno, ha coinvolto centinaia le microplastiche, particelle sotto i 5 meraviglioso ma all’interno del quale, di realtà tra scuole, università, istituzioni millimetri, sono infatti responsabili ogni anno, finiscono 570mila tonnellate nazionali e locali, associazioni, piccole dell’inquinamento marittimo e circa EDITORIALE di plastica. Si pensa siano inoltre almeno aziende e multinazionali. Tutti questi il 30% dei pesci ne è contaminato. Per 250 miliardi i frammenti di plastica al soggetti hanno preso un impegno formale far fronte a questo enorme problema, suo interno. Nel Tirreno il 95% dei rifiuti per la messa al bando della plastica quest’anno entrerà in vigore la norma galleggianti avvistati più grandi di 25 cm, monouso. approvata nella scorsa legislatura che è costituito da plastica, il 41% di questi Voglio inoltre ricordare che nello stesso mette al bando i prodotti per la persona da buste e frammenti. Inoltre, come periodo il ministero dell’Ambiente, contenenti microplastiche. numerose ricerche hanno dimostrato, eliminando dalla propria sede le bottigliette di plastica, sostituite da La direzione è tracciata e continueremo nel mar Mediterraneo 134 specie sono borracce di alluminio distribuite a tutti a lavorare con costanza e determinazione vittime di ingestione di plastica; tra i dipendenti e da erogatori di acqua nella promozione di tutte le misure per queste, 60 specie di pesci, 9 di uccelli alla spina, ha evitato l’utilizzo di oltre limitare il marine litter, per potenziare le marini e 5 di mammiferi marini, e tutte le 100mila bottigliette. aree marine protette, per la difesa della specie di tartarughe marine presenti. Noi rappresentanti delle istituzioni costa, per la lotta agli inquinanti marini dobbiamo dare per primi il buon da idrocarburi. Questi dati non possono che ricordarci, esempio, ma ogni cittadino, nel proprio Lo facciamo nella consapevolezza che se ancora ce ne fosse bisogno, l’emergenza piccolo, deve essere consapevole che non abbiamo un pianeta B e che sarà che ci riguarda e coinvolge direttamente, il cambiamento è possibile solo se possibile riparare i danni del passato e per la quale abbiamo il dovere e parte dalle abitudini di ogni giorno, soltanto attraverso un cambio radicale l’opportunità non solo di farci carico del dall’educazione al rispetto dell’ambiente. del nostro stile di vita. Un cambio che ci problema, ma di diventare leader nella impone di mettere l’ambiente al centro di ricerca di soluzioni. Con la legge Salvamare, licenziata nel ogni idea di sviluppo e crescita. Come ministro dell’Ambiente, sin dai mese di ottobre alla Camera e che mi Se così non sarà, ai nostri figli primi mesi del mio mandato ho dato auguro possa avere un iter celere al Senato, lasceremo la devastazione che anni di priorità assoluta alle campagne contro abbiamo coinvolto i pescatori dando utilizzo smodato delle risorse naturali, l’utilizzo della plastica monouso: l’ho loro la possibilità di portare i rifiuti nei di inquinamento senza freni, sta fatto nella consapevolezza dell’urgenza e porti, nei quali è previsto l’allestimento di continuando a produrre in vastissime aree necessità di limitare la quantità di rifiuti specifici punti di raccolta. della Terra. 3
SOMMARIO ISSN 2039-0424 3 Editoriale 44 Microplastiche e possibili Salviamo il mare dalla plastica effetti sull’uomo Sergio Costa Carlo Nebbia Attualità 46 Plastiche in mare: l’attività 5 Cop25, piccoli passi avanti della guardia costiera in attesa di Glasgow Contrammiraglio (CP) Aurelio Caligiore Daniele Violetti, Andrea Camponogara 48 Il plastic marine litter, 7 L’aria nel bacino padano, la specie aliena artificiale un problema complesso Marco Faimali Marco Deserti, Katia Raffaelli, 50 Ricerca e imprese insieme Marco Ottolenghi, Michele Bartolomei per ripulire i mari Francesca Garaventa 52 L’Europa e il problema Balneazione della plastica in mare Fedra Francocci, Fabio Trincardi, Rivista di Arpae Numero 1 • Anno XI 10 Un approccio preventivo Mario Sprovieri, Fabio Fava Agenzia regionale Febbraio 2020 per le acque di balneazione 54 La normativa sul recupero prevenzione, ambiente ed Luca Lucentini, Lucia Bonadonna, di rifiuti da mitilicoltura energia dell’Emilia-Romagna Marcello Iaconelli, Giuseppe Bortone Giuseppe Prioli 12 Snpa al lavoro 55 Quando la pesca per nuove linee guida Roberta De Angelis, Antonello Bruschi, Iolanda Lisi coniuga la sostenibilità Giorgio Fanciulli 14 Balneazione e tutela 56 Pescatori e parchi marini insieme della salute in Emilia-Romagna per salvare il mare SEGRETERIA COMITATO EDITORIALE Adriana Giannini, Giovanna Mattei Antonino Miccio, Raffaele Di Palma Ecoscienza, redazione Coordinatore 16 Un nuovo protocollo preventivo Via Po, 5 40139 - Bologna Franco Zinoni 58 Ripulire il mare dai rifiuti, in Emilia-Romagna Tel 051 6223887 un impegno comune Paola Angelini Francesco Tornatore Teresa Panzarella, Giulio Kerschbaumer ecoscienza@arpae.it Raffaella Angelini 18 Verso un sistema di gestione Giuseppe Battarino 60 I parchi naturali verso DIRETTORE più efficace e tempestivo Giuseppe Bortone Vito Belladonna Luigi Vicari “buone pratiche circolari” Ilaria Bergamaschini Francesco Bertolini DIRETTORE RESPONSABILE Gianfranco Bologna 62 Quante microplastiche Stefano Folli Giuseppe Bortone sono presenti nel Po? In redazione Mario Cirillo Mare e plastica Roberto Cavallo, Franco Borgogno, Maurizio Bongioanni, Luca Conti, Ivan Grasso, Daniela Raffaelli Roberto Coizet (coordinatrice) Nicola Dall’Olio 22 La strategia europea Manuela Orengia, Emanuela Rosio Daniela Merli Paolo Ferrecchi a salvaguardia dei mari 65 Humans of Mediterranean, Michail Papadoyannakis Matteo Mascia il manifesto dei pescatori Progetto grafico Giancarlo Naldi 24 Dati e informazioni sul mare, 66 Problema plastica, serve Miguel Sal & C. Giorgio Pineschi il ruolo chiave di Snpa un cambiamento di paradigma Impaginazione, Attilio Raimondi Stefano Laporta Alessandra Bonoli grafica e copertina Karl Ludwig Schibel 26 Strategia per l’ambiente marino, Mauro Cremonini 68 Biodegradabilità del Andrea Segré cosa fa l’Italia (Odoya srl) Marco Talluri Mater-Bi, la ricerca Novamont Giuseppe Italiano Francesco Degli Innocenti Stefano Tibaldi 28 I dati della regione 70 Valutare il rendimento Registrazione Alessandra Vaccari Mediterraneo occidentale del recupero di materia con Lca Trib. di Bologna Stampa Fabrizia Colonna, Claudia Riccio, Alessandro Dagnino n. 7988 del 27-08-2009 Simonetta Tunesi, Luca Mariotto, Tania Tellini Premiato stabilimento 30 I dati della sottoregione tipografico dei comuni 72 Favorire l’effettivo riciclo Mare Adriatico per la competitività Santa Sofia (FC) Carla Rita Ferrari Walter Regis Stampa su carta 32 I dati della regione Mar Ionio 74 Immagina un futuro senza plastica IGLOO Offset Mediterraneo centrale Eilidh Robb Emilio Cellini, Laura Pirrera 76 Microfibre in mare, 34 Le microplastiche nel mare le proposte di Marevivo della regione Lazio Rosalba Giugni Giulia Durante, Emanuela Viaggiu, Andrea Bonifazi, Gaia Foti, Elena Madeo, Antonio Malara, 82 Attualità Tutti gli articoli, se non altrimenti specificato, Antonella Giorgio, Laura Aguzzi Il manifesto di Assisi sono rilasciati con licenza Creative Commons http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0/ 36 I progetti europei di Ispra contro la crisi climatica sul marine litter Chiuso in redazione: 19 febbraio 2020 40 Marco Matiddi, Cecilia Silvestri La nuova sede Ispra Rubriche per lo studio del mare 78 Legislazione news Andrea La Camera, David Pellegrini 79 Osservatorio ecoreati 41 Il nuovo centro regionale 80 Libri 81 Eventi mare di Arpa Puglia Anna Maria Pastorelli, Enrico Barbone 42 Aumenta la sensibilità, recuperiamo il ritardo Cristina Mazziotti
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 COP25, PICCOLI PASSI AVANTI IN ATTESA DI GLASGOW LA COP 25 DI MADRID RAGGIUNGE QUALCHE OBIETTIVO, MA NON CENTRA L’OBIETTIVO PRINCIPALE. LA SOLUZIONE DEI NODI PIÚ URGENTI È RIMANDATA A GLASGOW. IL PIÙ GRANDE INSUCCESSO È LA MANCATA APPROVAZIONE DELLE NORME SUL NUOVO MECCANISMO PER LO SCAMBIO DI EMISSIONI DI CO2 CHE AVREBBE CATALIZZATO NUOVE RISORSE FINANZIARIE. I FOTO: UNFCCC. l giorno dopo la chiusura della Cop25 di Madrid, le principali testate giornalistiche internazionali riassumevano gli esiti della conferenza in poche parole: un fallimento, negoziale e politico. Ripercorrendo ora le conclusioni di Madrid, non tutto sembra però da archiviare come una débacle. Qualche significativo passo avanti è stato fatto. Alcuni analisti sostengono che avrebbe potuto essere una conferenza relativamente tranquilla, intesa a concludere la negoziazione sugli elementi del rulebook per l’attuazione dell’Accordo di Parigi lasciati in sospeso a Katowice durante la Cop24. In breve, una Conferenza principalmente tecnica e di transizione, che doveva da un lato trovare un accordo sull’articolo 6 dell’Accordo di FOTO: UNFCCC. Parigi e, dall’altro, dare visibilitá e risalto alle azioni climatiche intraprese dai molteplici soggetti nelle varie regioni del mondo. Con la Cop25 si sarebbe dovuta chiudere la fase negoziale iniziata a Parigi e aprire una fase di implementazione che, come prima cosa, avrebbe portato i paesi a definire più ambiziosi obiettivi di riduzione dei gas serra in occasione della Cop26. Da Katowice in poi, invece, la Cop25 ha via via acquistato toni piú politici, presentandosi all’appuntamento di Madrid con un menu forse troppo ricco di portate, che ha distratto l’attenzione dalle questioni chiave e anticipato riflessioni e discussioni che avrebbero avuto nella Cop di Glasgow la loro sede ideale. Si capisce che certe pressioni esterne non potevano essere ignorate Non sorprende che la presidenza e sottolinenando la necessità di convertire e meritavano dovuta considerazione cilena, nel suo discorso di apertura in la scienza in un alleato chiave. durante i lavori di Madrid; per citarne mondovisione, abbia taciuto questioni alcune: il movimento Friday for Future tecniche come quella sull’articolo 6 e Quella che doveva essere una conferenza di Greta Thunberg, che con forza ha enfatizzato temi di natura più politica. sul clima concreta e d’azione, si è limitata dato eco alle preoccupazioni della società “Questa Cop deve segnare un cambio di a centrare qualche obiettivo, mancando civile; i rapporti dell’Intergovernmental direzione” ha dichiarato Carolina Schmidt, però il bersaglio grosso. I nodi più urgenti Panel on Climate Change su Suolo e presidente della Cop25, ponendo sono rimasti irrisolti e la loro soluzione cambiamento climatico e Oceano e criosfera l’accento su un’azione climatica inclusiva, rimandata alla Cop26 di Glasgow. in un clima che cambia, che hanno capace di coinvolgere tutti gli attori della Il più grande insuccesso è stato rinnovato l’urgenza di intraprendere societá civile, introducendo nuovi temi ovviamente la mancata approvazione azioni correttive. come quello della protezione degli oceani dell’articolo 6, l’anello mancante per il 5
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 completamento dell’Accordo di Parigi, FOTO: UNFCCC. che avrebbe dovuto stabilire il nuovo meccanismo per lo scambio di emissioni di CO2 cosí da catalizzare energie nuove e immettere nel settore nuove risorse finanziarie, come a suo tempo seppe fare il Clean Development Mechanism (Cdm) del Protocollo di Kyoto. Nonostante le 48 ore extra di negoziazione, le parti non hanno saputo raggiungere un accordo su svariati elementi, tra cui: - la possibilità di utilizzare i crediti di carbonio già generati sotto il Cdm nel quadro del nuovo meccanismo - la tassazione degli introiti derivati dallo scambio di crediti di carbonio al fine di sostenere programmi di adattamento al cambiamento climatico - la determinazione delle linee di base per il calcolo della riduzione di emissioni e relativi crediti ATTUALITÀ - l’introduzione di clausole a tutela delle comunità locali nei meccanismi di compravendita dei crediti di emissione. Nonostante la pressione di consegnare l’unica parte rimanente del rulebook Progressi sono stati fatti anche per quanto Infine, un piccolo contentino per chi di Parigi, diversi negoziatori, tra cui riguarda i diritti e la partecipazione delle nelle piazza chiedeva a gran voce più l’Unione europea, hanno rifiutato donne nel quadro dell’azione climatica coraggio e ambizione: la decisione finale di barattare diritti umani e integrità internazionale, con il via libera a un prevede l’obiettivo di innalzare i target ambientale per un mercato del carbonio nuovo Gender Action Plan quinquennale di taglio alle emissioni di ogni singola non propriamente regolamentato. “Meglio che, diversamente dal primo, spinge nazione rispetto agli obiettivi attuali. Ma nessun accordo, che un brutto accordo” hanno per un’integrazione sistematica della solo alcuni paesi hanno preso impegni dichiarato alcuni negoziatori. questione femminile nelle politiche concreti nel corso della Cop25, come climatiche e a una più equa e piena il significativo numero di paesi che si è partecipazione delle donne nei lavori impegnato a raggiungere “emissioni zero” Qualche piccolo progresso negoziali della Convenzione sul clima e entro il 2050. Si tratta, tuttavia, solo di dell’Accordo di Parigi e dei loro organi. una piccola percentuale delle emissioni su “loss and damage” e Oltremodo importante è il riferimento globali. partecipazione delle donne nel testo della decisione ai diritti umani e Il segretario generale delle Nazioni alle difficoltà delle popolazioni indigene, Unite, António Guterres, si è detto Dunque tutto rimandato a Glasgow. e il richiamo alla necessità di soluzioni deluso dall’esito della Cop, definendola Piccoli progressi, ma comunque segnali climatiche specifiche che tutelino le fasce “un’occasione persa”. Ma ha altresì aggiunto positivi, si sono invece registrati sul più vulnerabili della società. che non si dà per vinto. Sulla stessa linea versante loss and damage, quel meccanismo si è espressa Greta Thunberg. stabilito a sostegno dei paesi più colpiti Le questioni relative alla finanza climatica In vista della Cop26, ci sarà tanto lavoro e vulnerabili agli effetti catastrofici dei hanno, come da tradizione, scaldato gli per la presidenza britannica che verrà cambiamenti climatici. animi. I paesi in via di sviluppo hanno supportata dal governo italiano, che Le parti alla conferenza hanno preteso chiarezza sulla mobilitazione di organizzerà fra le molteplici attività la sottolineato l’urgenza di portare al 100 miliardi di dollari all’anno promessa cosidetta pre-Cop in Italia insieme a Cop meccanismo nuove e piú massicce risorse, dai paesi industrializzati a partire dal per i giovani. La priorità sarà comunque e stabilito un gruppo di esperti che ha 2020 a sostegno dell’implementazioni quella di ricucire un rapporto tra politica il compito di identificare e informare di attività pro-clima più incisive. Una e società civile ormai drasticamente sulle opzioni finanziare disponibili. Le richiesta che ha creato non poche incrinato. parti hanno anche stabilito il Santiago tensioni, vista l’incertezza sulla capacità Il rischio più grande è che il rinvio Network, una rete di soggetti, istituti e dei paesi industrializzati di ottemperare sancito a Madrid possa creare un altro organizzazioni finalizzata a facilitare la ai loro impegni. Il gruppo negoziale è sovraccarico di temi nell’agenda dei lavori fornitura di assistenza tecnica ai paesi più stato molto vicino a un compromesso di Glasgow. vulnerabili. Il meccanismo resta tuttavia che avrebbe consentito di continuare la privo di un fondo dedicato, dettaglio non discussione il prossimo anno, soprattutto Daniele Violetti, Andrea Camponogara da poco: come dire che la macchina è quella relativa a finanziamenti di lungo pronta a partire, ma non c’è benzina. termine post-2020. Nella plenaria finale, Segretariato United Nations Framework La negoziazione dovrà pertanto proseguire tuttavia, diverse parti hanno espresso Convention on Climate Change (Unfccc) durante la Cop26, ma a Madrid i paesi si dissenso e non è stato raggiunto nessun sono mossi nella giusta direzione. accordo. 6
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 L’ARIA NEL BACINO PADANO, UN PROBLEMA COMPLESSO LA QUALITÀ DELL’ARIA NEL BACINO PADANO HA UNA PLURALITÀ DI CAUSE. NON È POSSIBILE, NÉ CORRETTO, INDIVIDUARNE UNA SOLA. ANCHE LA SOLUZIONE AL PROBLEMA DOVRÀ RISPECCHIARE QUESTA COMPLESSITÀ. È IMPORTANTE ANALIZZARE IL PROBLEMA NEL DETTAGLIO PER IDENTIFICARE SOLUZIONI EFFICACI E AGIRE IN MANIERA INTEGRATA. N elle prime settimane del 2020 la qualità dell’aria è stata sotto i riflettori dei media. La causa dell’attenzione collettiva sono state le elevate concentrazioni di inquinanti, soprattutto particolato (PM10 e PM2,5) registrate in alcune grandi città (Milano, Torino, Roma), ma anche nell’area vasta della pianura Padana. FIG. 1 Non sempre gli interventi sui media QUALITÀ DELL’ARIA nazionali e locali hanno restituito la BACINO PADANO complessità della questione, spesso additando un’unica causa del problema: il La concentrazione di PM10 traffico, la biomassa, il meteo. nel bacino padano il La realtà è che la qualità dell’aria, in 14 gennaio 2020. quanto problema complesso, ha una pluralità di cause e non è possibile, né corretto, individuarne una sola. Va da sé FIG. 2 che anche la soluzione al problema dovrà QUALITÀ DELL’ARIA rispecchiare questa pluralità e complessità. BACINO PADANO La concentrazione di PM10 nel bacino padano il 18 Il problema, la natura gennaio 2020. del bacino Padano Fonte figure: Prepair “data sharing infrastructure”, dati forniti dai partner del progetto. I cerchietti Quasi tutte le attività umane emettono mostrano i dati delle inquinanti in atmosfera. In aree poco stazioni di monitoraggio, la mappatura è ottenuta con il popolate o in cui si concentrano poche modello chimico di trasporto e dispersione NINFA. attività questo può essere un problema trascurabile; il discorso cambia nelle zone di inquinanti, rendendone difficile e lenta pianura e maggiormente nel nord-ovest. densamente popolate e industrializzate. la dispersione. Le concentrazioni sono poi calate in modo Nel bacino del Po vive circa il 40% della Com’è noto la pianura è circondata su tutti consistente a seguito della pioggia del 17 popolazione italiana, oltre 23 milioni i lati da montagne (Alpi e Appennini), a gennaio. Il monitoraggio dell’evoluzione di persone che complessivamente parte a est dove si affaccia sull’Adriatico, delle concentrazioni sull’intera pianura producono più del 50% del Pil nazionale. un mare chiuso. Questa condizione viene Padana è stato possibile grazie alla La pianura Padana è uno dei luoghi più spesso paragonata a una stanza con una piattaforma di condivisione dei dati di densamente popolati e industrializzati sola finestra, in cui non è possibile creare monitoraggio e di modellazione della d’Europa. Questo comporta elevati “la corrente” per cambiare l’aria. qualità dell’aria realizzata nell’ambito del livelli di emissioni di inquinanti, ma progetto Life PrepAir. non basta a spiegare perché la qualità dell’aria costituisca un problema così rilevante: altre zone in Europa hanno I picchi di PM10 in gennaio un livello di emissioni paragonabile, ma Che cosa si può fare? non gli stessi livelli di inquinamento. Tornando alla questione degli elevati livelli A rendere particolarmente critica la di inquinamento di inizio anno, come Posto che non si possono cambiare le qualità dell’aria della pianura Padana si vede dalle figure, la concentrazione condizioni meteo-climatiche, si può agire contribuiscono le condizioni orografiche di PM10 è aumentata fino al 16 gennaio per ridurre le emissioni di inquinanti, ed e meteo-climatiche del bacino del Po, che con picchi nell’area di Torino e Milano, è su questo che si sono impegnate tutte favoriscono l’aumento delle concentrazioni ma con concentrazioni elevate su tutta la le amministrazioni regionali e locali del 7
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 bacino del Po anche grazie al progetto Prepair, un progetto Life – coordinato da FIG. 3 150 Regione Emilia-Romagna – che ha come QUALITÀ DELL’ARIA obiettivo l’integrazione delle politiche sulla BACINO PADANO Value (µg/m3) 100 qualità dell’aria del bacino del Po. Partner di progetto sono Regioni e Agenzie Andamento 50 ambientali di Piemonte, Valle d’Aosta, concentrazione di PM10 Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, 12-18/1/2020. 0 12 Gen 13 Gen 14 Gen 15 Gen 16 Gen 17 Gen 18 Gen Provincia autonoma di Trento, Arso Fonte: Prepair “data Anno 2020 Agenzia dell’ambiente slovena, Comuni sharing infrastructure”. Ciascun box rappresenta la distribuzione statistica dei dati osservati dalle stazioni di monitoraggio. di Milano, Torino e Bologna, Art-ER e Fondazione Lombardia per l’ambiente. Da dove viene il particolato? FIG. 4 Come abbiamo detto, quasi tutte le attività FONTI EMISSIONI umane emettono sostanze inquinanti EMILIA-ROMAGNA che appartengono a diverse tipologie: particolato (PM10 e PM2,5), ossidi di azoto Emissioni di “PM10 (NOx), ossidi di zolfo (SOx), ossido di equivalente” in Emilia Romagna. La carbonio (CO), Ipa (idrocarburi policiclici ATTUALITÀ larghezza della banda aromatici, come il benzene), ammoniaca è proporzionale al “PM10 e altri. I problemi maggiori registrati in equivalente”. questo periodo sono derivati dalle elevate concentrazioni di particolato e ossidi di Altri importanti settori che danno origine impianti vecchi (soprattutto i camini azoto: in questo articolo abbiamo scelto al particolato sono il riscaldamento aperti) con stufe di ultima generazione, di concentrarci sul primo, che rappresenta domestico, il settore agricolo e il settore che hanno emissioni molto più basse. uno degli inquinanti più dannosi alla industriale. Il settore agricolo è forse il Per raggiungere gli obiettivi di qualità salute e per il quale si osservano situazioni dato più inaspettato (e spesso ignorato dell’aria posti dall’Unione europea, non di inquinamento più diffuse. dai media): allevamenti intensivi e ci si può limitare a intervenire su un Rispondere alla domanda sulle fonti concimazioni emettono poco particolato singolo aspetto (il traffico, la combustione del particolato richiede una risposta primario, ma in compenso sono la di biomassa o l’agricoltura): è necessario complessa. In figura 4 è mostrata l’origine principale fonte di ammoniaca (il 97% sviluppare un approccio integrato che delle emissioni di PM10 equivalenti in del totale nel bacino padano, fonte Life tenga in considerazione tutti questi aspetti. Emilia-Romagna (fonte: La qualità PrepAir, Dataset delle emissioni del Allo stesso modo, il problema della qualità dell’aria in Emilia-Romagna. Edizione bacino Padano), principale precursore di dell’aria nel bacino del Po non può essere 2018, Arpae). Il grafico mostra una stima particolato secondario. affrontato solo a livello di una singola dell’origine dell’inquinamento da PM10 in regione e tantomeno di una singola città, una tipica situazione del bacino padano ma è necessario sviluppare delle politiche (Emilia-Romagna) e ci fornisce gli ordini Perché si parla tanto integrate di bacino. di grandezza dei diversi contributi. Per questo, all’interno del progetto Come si vede, c’è una prima distinzione di biomassa domestica? PrepAir i territori e le città del bacino da fare tra particolato primario e secondario. Padano stanno affrontando insieme Una parte di particolato è emesso Come abbiamo detto, il riscaldamento il problema della qualità dell’aria, con direttamente in atmosfera come tale domestico è responsabile del 56% interventi che riguardano una pluralità di (particolato primario), ma non è la parte delle emissioni di particolato primario temi. I 5 pilastri di progetto: Valutazione preponderante: la maggior parte di sull’intero bacino padano (fonte Life e monitoraggio, Agricoltura, Biomassa, particolato si crea a seguito dell’emissione PrepAir, Dataset delle emissioni). Come Trasporti, Efficienza energetica. di altri inquinanti, detti precursori, che abbiamo visto, questo non significa che Il fine delle attività di PrepAir è di rendere una volta in atmosfera si trasformano sia la principale fonte di polveri sottili in più efficaci le politiche regionali e locali chimicamente dando origine al particolato assoluto, ma ne produce comunque una sulla qualità dell’aria nel bacino padano secondario. quota significativa. Entrando nel dettaglio mettendole a sistema, ma anche quello Come ribadito alcuni giorni fa in un dei dati, si scopre che il 90% di queste di sensibilizzare i cittadini, perché per dettagliato articolo a firma di Guido emissioni è dovuta all’uso di biomassa, migliorare la qualità dell’aria è necessario Lanzani apparso sul sito di Snpa principalmente legno e pellet. che tutti facciano la propria parte. (www.snpambiente.it), uno dei maggiori Quindi sostenere che la biomassa è il contributi è dovuto al traffico su strada principale responsabile dell’emissione di (trasporto merci e veicoli leggeri), non PM10 e che pertanto non è necessario Marco Deserti1, Katia Raffaelli1, Marco solo come prodotto della combustione, ma agire sul traffico su strada, è sicuramente Ottolenghi2, Michele Bartolomei2 anche ad esempio a causa dell’usura dei inesatto, ma rimane una componente 1. Regione Emilia-Romagna, freni e dell’asfalto. molto significativa e su cui è possibile lead partner di progetto La parte preponderante del particolato intervenire in modo molto efficace, ad 2. Art-ER, agenzia della Regione Emilia- generato dal traffico è inoltre dovuta alla esempio seguendo delle buone pratiche Romagna, coordinamento comunicazione di emissione di precursori (soprattutto NOx). di utilizzo e in prospettiva sostituendo progetto 8
BALNEAZIONE, SERVE UN APPROCCIO PREVENTIVO Una gestione più efficiente per la tutela della salute L’ approccio dei Piani di gestione condiviso per tutte le sicurezza delle acque, regioni costiere italiane. elaborati a livello internazionale per le acque potabili L’approccio preventivo alla gestione dall’Organizzazione mondiale della delle acque di balneazione, in sanità, può essere esteso anche alla particolare per quelli che vengono gestione delle acque di balneazione. definiti episodi di “inquinamento La valutazione del rischio a tutela di breve durata”, è una delle della salute dei bagnanti verrebbe priorità anche per l’Emilia- in questo modo effettuata con Romagna, dal momento che una visione globale, che tenga in l’impostazione dell’attuale sistema considerazione l’intero ciclo delle di monitoraggio e controllo rischia acque, le potenziali sorgenti di spesso di disattendere l’obiettivo inquinamento, le caratteristiche di tutela della salute. Sulla base del sistema complessivo, con dell’esperienza maturata negli l’integrazione di diverse discipline e anni precedenti nell’area riminese, il coinvolgimento di tutti i decisori nel 2020 sarà esteso in tutta la e degli operatori. Una migliore costa regionale un Protocollo di conoscenza del territorio e sistemi allertamento sperimentale basato modellistici possono permettere su strumenti di valutazione l’applicazione di un approccio preventiva per l’adozione di divieti preventivo, a migliore tutela della di balneazione in caso di eventi sicurezza igienico-sanitaria. meteorologici intensi. Il Sistema nazionale di protezione Inoltre, è allo studio l’utilizzo di dell’ambiente, in questa direzione, indicatori indiretti e di ulteriori sta elaborando delle Linee di parametri fisici per valutare i rischi indirizzo, che potranno essere la relativi alla balneabilità in tempo base per fornire un modello di reale. (SF)
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 UN APPROCCIO PREVENTIVO PER LE ACQUE DI BALNEAZIONE L’OMS HA PROPOSTO L’APPLICAZIONE DEI PIANI DI SICUREZZA DELL’ACQUA, GIÀ IN ATTO PER LE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO, ANCHE ALLE ACQUE DI BALNEAZIONE. PREVENZIONE, VALUTAZIONE GLOBALE DEL CICLO, INTEGRAZIONE DI CONOSCENZE POTREBBERO CONTRIBUIRE A SUPERARE LE CRITICITÀ DELL’ATTUALE SISTEMA DI CONTROLLI. BALNEAZIONE FOTO: L. BANZI, AIUSG - REGIONE ER I l Protocollo di Annapolis, redatto nel qualità delle acque, comunque necessario qualità delle acque di balneazione e 1999, è stato il primo documento teso nel rispetto delle normative esistenti. abrogazione della direttiva 76/160/ a fornire un approccio metodologico In senso più ampio, l’Oms raccomanda CEE”) stabilisce disposizioni in materia armonico per la gestione delle acque una gestione integrata delle aree destinate di monitoraggio e classificazione delle a uso ricreativo. Le due principali alla balneazione, e in particolare delle acque di balneazione e gestione della raccomandazioni redatte dal Protocollo aree costiere per le quali è necessaria loro qualità per preservare, proteggere riguardavano: una valutazione ad ampio respiro delle e migliorare la qualità dell’ambiente 1) l’abbandono dell’idea che semplici condizioni in atto, la definizione di e tutelare la salute umana. In breve conte di batteri indicatori di obiettivi da raggiungere, la pianificazione sintesi, la direttiva prevede per le acque fecalizzazione potessero rappresentare della gestione dei sistemi costieri e delle di balneazione l’assegnazione di un l’unico criterio di conformità delle acque risorse, insieme alla considerazione delle profilo che include una descrizione di balneazione prospettive culturali e storiche e degli delle caratteristiche fisiche, geografiche 2) l’introduzione di disposizioni volte a interessi e usi potenzialmente in conflitto, e idrologiche e del rispettivo bacino scoraggiare la frequentazione delle aree attraverso un processo iterativo capace drenante; l’identificazione delle adibite a balneazione in periodi a rischio di evolvere in rapporto all’esigenza di cause dell’inquinamento, anche con più elevato. far fronte a condizioni suscettibili di una valutazione del potenziale di Tali raccomandazioni vennero recepite cambiare nel tempo, il tutto nell’ambito proliferazione algale; la classificazione dalle Linee guida per la sicurezza delle del principio di uno sviluppo sostenibile. delle acque di balneazione secondo 4 acque ad uso ricreativo dell’Organizzazione Questa proposta implica evidentemente classi (eccellente, buono, sufficiente e mondiale della sanità (Oms, Guidelines una dimensione di valutazione e scarso) mediante sia la valutazione di for safe recreational water environments) pianificazione complessive, e non solo la parametri microbiologici (Escherichia che, pubblicate nel 2003, rappresentano verifica e il controllo degli indicatori di coli ed enterococchi intestinali) sia i un modello per lo sviluppo di approcci sia riferimento. controlli eseguiti negli ultimi 4 anni; la nazionali sia sovranazionali finalizzati al calendarizzazione mensile dei prelievi. controllo dei rischi sanitari correlati alle Laddove si verifichino criticità acque a uso ricreativo. Le Linee guida legate a una situazione anomala (es. danno risalto alla necessità di adottare Le criticità della normativa vigente inquinamento di breve durata) vengono strategie di pianificazione e gestione messe in opera misure di gestione della qualità delle acque di balneazione La direttiva europea 2006/07/CE, preventive (ordinanze di divieto) atte a per il miglioramento delle condizioni recepita in Italia con il Dlgs 116/2008 mitigare il rischio sanitario per i bagnanti. ambientali-sanitarie, con azioni che e s.m.i. (“Attuazione della direttiva La normativa affronta comunque vadano oltre il semplice controllo della 2006/7/CE relativa alla gestione della il problema da un punto di vista 10
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 retrospettivo e le misure di gestione descrizione del sistema. Nel caso delle risultano pertanto tardive rispetto acque di balneazione, sarà fondamentale Il protocollo operativo all’insorgenza dei fenomeni, per effetto la descrizione del territorio che in Emilia-Romagna della tempistica delle analisi che spesso dovrà comprendere anche il bacino vengono comunicate a evento già imbrifero a esso sotteso; le misure di In questo ambito, Ispra (Istituto speriore concluso. Inoltre, un ulteriore elemento di georeferenziamento dei punti di scarico per la protezione e la ricerca ambientale) criticità è rappresentato dagli indicatori di acque reflue trattate e del troppo pieno, sta elaborando linee guida di indirizzo per microbiologici previsti dalla normativa delle condotte delle acque meteoriche, lo studio dell’area di influenza ai fini della che, è ormai dimostrato, sono insufficienti nonché le informazioni su dati storici gestione delle acque di balneazione in a garantire la sicurezza igienica delle relativi alle alluvioni. ambiente marino. acque di balneazione, perché non in È noto che gli elementi che intervengono a In Regione Emilia-Romagna è stato grado di indicare l’eventuale presenza condizionare, in particolare, la qualità delle condiviso un “Protocollo di allertamento di patogeni più resistenti nell’ambiente, acque marine lungo le coste possono essere per l’individuazione dei fenomeni di come virus e protozoi. numerosi e nessuno, singolarmente, risulta inquinamento di breve durata lungo la L’ipotesi di allargare ad altri parametri determinante per definirne la qualità. costa della regione Emilia-Romagna”, risulta tuttavia poco praticabile, a causa Le informazioni necessarie per delineare a cui partecipano, oltre alla Regione, delle difficoltà oggettive di ottenere i le caratteristiche di un determinato anche Arpae, i gestori del Servizio risultati in tempi accettabili e a costi territorio dovrebbero quindi considerare idrico integrato e i Consorzi di sostenibili. Anche il monitoraggio tutti quei fattori che possono influenzare bonifica. L’obiettivo è quello di stagionale presenta a sua volta limiti e contribuire alle modifiche e/o al sviluppare strumenti di valutazione legati al basso numero di analisi previste, deterioramento della qualità delle acque. delle precipitazioni, delle portate dei che non sono in grado di interpretare In questo ambito, tutti quei parametri, principali corsi d’acqua e della diffusione correttamente la qualità delle acque di funzione della pressione antropica, dei contaminanti lungo la fascia costiera, balneazione di un’area definita. derivanti dall’uso del territorio, assumono acquisire in tempo reale le informazioni una forte rilevanza: l’urbanizzazione, tecnico-gestionali fornite dai gestori del la presenza di fonti potenziali di Servizio idrico integrato (condizioni contaminazione legata ad attività di attivazione degli scolmatori di rete Water safety plan, un approccio produttive (industriali, agricole e e degli scolmatori di testa impianto preventivo integrato zootecniche), l’immissione nei corpi per gli impianti di depurazione ecc.) e idrici recettori di fonti puntiformi di dai Consorzi di bonifica. È previsto il La consapevolezza acquisita su queste contaminazione (fiumi, torrenti e scarichi supporto dell’Istituto superiore di sanità, criticità ha portato l’Oms a concepire diretti) e non puntiformi, nonché la per condividere gli indirizzi, valutare i dati l’idea di un approccio preventivo in presenza di impianti di trattamento delle e gli elementi informativi, anche al fine di materia di sicurezza igienica delle acque acque reflue e il grado e la tipologia di definire un modello generale di analisi di di balneazione, sul modello del Water trattamento che esse subiscono. D’altra rischio di prevenzione sanitaria. safety plan (Piano di sicurezza dell’acqua) parte, non sono da trascurare, ma In conclusione, i piani di sicurezza già in applicazione per le acque destinate possiedono bensì una propria valenza devono essere intesi come approccio al consumo umano. nella caratterizzazione specifica di innovativo in grado di garantire I piani di sicurezza hanno l’obiettivo, ogni territorio, tutti quei fattori che sicurezza igienico-sanitaria delle acque attraverso l’individuazione di tutti gli costituiscono la struttura peculiare di di balneazione in maniera proattiva e elementi di criticità lungo una filiera quell’ambiente. Assumono quindi un preventiva, piuttosto che da un punto di produttiva o all’interno di un ecosistema, carattere significativo la diversa tipologia vista retrospettivo. In termini generali, di effettuare, per ciascuno di essi, una degli ecosistemi acquatici (acque marine, i nuovi criteri di valutazione del rischio individuazione dei pericoli e degli eventi fluviali, estuariali, lacustri, salmastre), associato alla balneazione, attualmente in pericolosi, una conseguente valutazione del la configurazione fisica dell’area, il fase di evoluzione, possono permettere rischio, di eseguire piani di monitoraggio clima, le caratteristiche idrogeologiche di costruire modelli che considerino le e di verifica dell’efficienza delle misure di e meteo-marine (venti, maree, correnti), diverse variabili che possono concorrere controllo messe in atto al fine di ridurlo. la conformazione dei corpi idrici alla previsione del rischio e a una gestione In termini generali, i criteri di gestione recettori, gli eventi meteorologici e tutti integrata delle risorse. delle attività legate alla balneazione quegli elementi biotici e abiotici che non possono quindi prescindere da caratterizzano un ecosistema. una valutazione dell’intero ciclo delle Oltre alla considerazione di tutti gli Luca Lucentini1, Lucia Bonadonna1, acque, considerando le sorgenti di aspetti sopra citati, il piano di sicurezza Marcello Iaconelli1, Giuseppe Bortone2 inquinamento, le capacità proprie di dovrà inoltre prevedere un monitoraggio 1. Istituto superiore di sanità depurazione naturale del sistema, le operativo mediante l’uso di parametri 2. Direttore generale Arpae Emilia-Romagna caratteristiche dei corpi recettori che di controllo predeterminati per lo impattano sull’area. sviluppo di un sistema di allerta precoce In termini sintetici, il Wsp viene rispetto a eventi che superino i limiti sviluppato attorno a un team costituito operativi definiti dalla normativa. I dati da portatori di conoscenza di diverse di monitoraggio derivati dovranno infine discipline (ambientali, sanitarie, essere continuamente aggiornati e resi ingegneristiche ecc.) e da decisori (le disponibili su piattaforme condivise per autorità competenti). essere utilizzati a fini statistici o per la Il passo successivo è quello di procedere realizzazione di modelli previsionali alla raccolta documentale e alla basati sulla modellistica. 11
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 SNPA AL LAVORO PER NUOVE LINEE GUIDA ISPRA E LE AGENZIE AMBIENTALI COSTIERE HANNO COSTITUITO UN GRUPPO DI LAVORO PER LA STESURA DI LINEE DI INDIRIZZO PER LO STUDIO DELL’AREA D’INFLUENZA AI FINI DELLA GESTIONE DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE: DALLA CONDIVISIONE DELLE ESPERIENZE ALLE PROSPETTIVE DI PIANI INTEGRATI DI SICUREZZA DELLE ACQUE. G arantire “una salute migliore, un ambiente più salubre e scelte sostenibili” è l’ambizioso obiettivo condiviso nella Sesta conferenza interministeriale di Ostrava su Ambiente BALNEAZIONE e salute dai ministri della regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) del giugno 2017. La strategia che presiede al raggiungimento di questo obiettivo è articolata su due azioni sinergiche. Da un lato, condividere le competenze e trasferire le conoscenze scientifiche mediante una collaborazione e comunicazione strutturata tra esperti di ambiente e salute a livello nazionale e internazionale. Dall’altro, promuovere policy coerenti e sinergiche basate secondo criteri di prevenzione applicati al particolare, la 2006/7/CE integra la sulle evidenze nei settori ambiente e ciclo naturale dell’acqua e all’interazioni direttiva 2000/60/CE, dalla quale trae salute finalizzate al conseguimento di questo con il ciclo idrico integrato. l’approccio integrato, basato su attività degli Obiettivi di sviluppo sostenibile L’analisi si estende a qualsiasi fattore di monitoraggio e di valutazione. Più dell’Agenda Onu 2030. di rischio di origine climatico, naturale, precisamente, al monitoraggio viene Il recente Protocollo d’intesa tra Istituto ambientale e antropico che interviene a affiancato un ulteriore strumento superiore di sanità (Iss) e Sistema monte dell’esposizione umana correlabile di gestione: il profilo dell’acqua di nazionale per la protezione dell’ambiente all’uso delle acque nell’ambiente naturale balneazione. Il profilo dell’acqua di (Snpa) si prefigge, tra l’altro, di fornire e negli ambienti di vita e di lavoro, come balneazione rappresenta uno strumento contributi concreti per potenziare la pure all’utilizzo dei servizi igienici. di supporto per un’efficace gestione delle prevenzione sanitaria improntata alla Su tali premesse, l’approccio basato acque di balneazione, perché contiene sinergia con la protezione ambientale, sull’analisi di rischio sta caratterizzando informazioni sulle principali attività l’inter-settorialità e l’inclusione delle a livello europeo la revisione della antropiche (fonti di contaminazione) dimensioni sociali ed economiche a normativa sulle acque destinate al presenti nel territorio e sulla loro supporto dello sviluppo sostenibile consumo umano e il riuso delle acque incidenza sulla qualità delle acque. Il e ottimizzare, a livello nazionale, le reflue depurate. profilo dell’acqua di balneazione include, attività a supporto delle politiche e degli infatti, una valutazione ambientale a interventi di prevenzione e promozione La direttiva europea sulle Acque di scala di bacino idrografico, volta alla della salute adottati a livello regionale balneazione (2006/7/CE) raccomanda prevenzione del rischio sulla base e territoriale, per il rafforzamento che la tutela della salute dei bagnanti dell’individuazione delle pressioni dell’efficacia e dell’efficienza della sia garantita attraverso un approccio presenti e dello studio dei relativi prevenzione, sorveglianza e risposta integrato basato sulla conservazione, impatti in termini di natura, estensione alle emergenze nel paese, aggiornando la protezione e il miglioramento della e durata. Fondamentale, ai fini della le azioni allo stato delle conoscenze qualità dell’ambiente. Per tale ragione la stesura del profilo, è l’individuazione scientifiche e agli indirizzi Oms e 2006/7/CE è stata predisposta in linea dell’area di influenza, definita come internazionali. con altre direttive comunitarie volte alla l’area di riferimento per lo studio delle Secondo le più recenti acquisizioni tutela della qualità delle acque, come: la caratteristiche ambientali di un’acqua tecnico-scientifiche, trasposte direttiva del Consiglio sul Trattamento di balneazione e delle connessioni progressivamente in linee guida delle acque reflue urbane (91/271/CEE), con le fonti di contaminazione che internazionali e misure normative, la direttiva sulla Protezione delle acque potrebbero condizionarne in maniera il pilastro della sicurezza sanitaria dall’inquinamento da nitrati provenienti diretta o indiretta la qualità. Il profilo associata all’utilizzo umano delle acque da fonti agricole (91/676/CEE) e la delle acque di balneazione è chiaramente si fonda sull’analisi di rischio integrata, direttiva quadro per l’azione comunitaria ispirato alla direttiva quadro sulle Acque multisettoriale e multidisciplinare in materia di Acque (2000/60/CE). In (2000/60/CE), ma anche ai principi 12
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 dei Water safety plans definiti dall’Oms FOTO: M. CASELLI, AIUSG - REGIONE ER per la tutela della salute dei cittadini, in relazione ai possibili effetti sanitari derivanti dalla presenza di fattori di rischio nelle acque potabili. Le linee guida Snpa La gestione della qualità delle acque di balneazione, di competenza regionale, è esercitata, nella maggior parte delle regioni, con il supporto tecnico scientifico delle Agenzie regionali e provinciali per l’ambiente (Arpa/Appa). Con legge n. 132 del 28 giugno 2016 è stato istituito il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (Snpa), di cui fanno parte le Arpa/Appa e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), gestione (es. protocolli operativi per modelli matematici alla stesura del con la finalità “di assicurare omogeneità ed il controllo delle proliferazioni algali profilo in relazione a: definizione degli efficacia all’esercizio dell’azione conoscitiva di specie potenzialmente tossiche, scenari di modellazione; caratterizzazione e di controllo pubblico della qualità gestione della presenza di meduse, dei delle diverse tipologie di fonti di dell’ambiente a supporto delle politiche di dati di monitoraggio e l’informazione contaminazione puntuali e diffuse; sostenibilità ambientale e di prevenzione al cittadino), sempre evidenziando le tecniche di analisi e di elaborazione sanitaria a tutela della salute pubblica”. esperienze condotte dalle Arpa. dei risultati mediante opportuni indici In tale contesto, e in considerazione del sintetici. fatto che nel primo ciclo di attuazione La seconda parte delle linee di Infine sono fornite indicazioni circa della direttiva balneazione (2010-2020) indirizzo, invece, delinea i “principi per il possibile utilizzo della modellistica sono emerse diverse criticità riguardanti l’applicazione della modellistica matematica come supporto per l’ottimizzazione del la gestione della qualità delle acque a supporto della gestione delle acque di programma di monitoraggio e delle di balneazione, è stato recentemente balneazione”. Essa fornisce i criteri per misure di gestione. istituito un gruppo di lavoro Snpa per la l’implementazione della modellistica a stesura di “Linee di indirizzo per lo studio supporto delle procedure di gestione e Al gruppo di lavoro stanno al momento dell’area d’influenza ai fini della gestione delle acque di balneazione”, proposto e prevenzione della qualità di un’acqua di collaborando con Ispra 13 delle Arpa coordinato da Ispra. balneazione, anche al fine di adempiere costiere, con lo scopo di fornire un Il manuale, volto a supportare la gestione al concetto di previsione dei rischi, modello di gestione condivisibile. Il delle acque di balneazione in ambiente contemplato nella direttiva 2006/7/CE. gruppo di lavoro costituisce, inoltre, marino, è suddiviso in due parti. La previsione dei rischi, infatti, si colloca un’occasione di confronto sulle principali nell’ambito della redazione del profilo criticità riscontrate in questa prima La prima parte è finalizzata a delineare i delle acque di balneazione come uno fase di attuazione (individuazione “principi metodologici per l’individuazione strumento gestionale, permettendo di delle pressioni e degli impatti, natura e la definizione degli indicatori di pressione ottimizzare l’attività di monitoraggio dei ed estensione di alcune forme di in applicazione della direttiva balneazione”. due indicatori di contaminazione fecale inquinamento, ampiezza ed estensione Essa fornisce un inquadramento della (enterococchi ed Escherichia coli). dell’acqua di balneazione rispetto alle tematica e del contesto normativo A partire dalla messa a sistema della potenziali pressioni). internazionale e nazionale, mettendo letteratura esistente, la seconda parte del Considerata la diversità territoriale della in evidenza le principali criticità manuale riporta una descrizione degli costa italiana, il manuale, a partire dalle riscontrate dalle varie Arpa nell’ambito strumenti modellistici per lo studio esperienze di ciascuna Arpa, vuole fornire dell’applicazione della normativa di dell’idrodinamica e del trasporto di un quadro organico e linee di indirizzo riferimento. In seguito, vengono prese in inquinanti dalle diverse potenziali fonti condivise il più possibile generalizzabili ai esame le diverse tipologie di pressioni, di rilascio (puntuali e diffuse). L’obiettivo diversi ambiti territoriali regionali. per arrivare a una metodologia condivisa principale è quello di fornire indicazioni che preveda degli indicatori di pressione operative per l’implementazione Roberta De Angelis, Antonello Bruschi, e delle soglie di significatività. Sono dell’approccio modellistico più idoneo Iolanda Lisi forniti, inoltre, alcuni criteri per meglio per lo studio e la prevedibilità di eventi Ispra, Istituto superiore per la protezione e la collocare il punto di monitoraggio di inquinamento di breve durata, per ricerca ambientale rispetto a quanto stabilito dalla direttiva i quali vi è l’obbligo di segnalare nel e per stabilire la corretta delimitazione profilo la loro possibile insorgenza, le Si ringraziano M. Di Risio (Università delle acque di balneazione rispetto alla cause che li innescano, la modalità con dell’Aquila) e le Arpa: Basilicata, Campania, presenza delle pressioni (es. punti di cui possano essere previsti e le misure Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Emilia- Romagna, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, scarico e foci). Infine, nella prima parte di gestione, nonché per la gestione di Toscana (in collaborazione con il Consorzio delle linee di indirizzo sono passate situazioni anomale. In particolare, sono Lamma) e Veneto per aver supportato l’avvio in rassegna alcune possibili misure di fornite indicazioni per il supporto tramite delle attività e per i contributi finora forniti. 13
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 BALNEAZIONE E TUTELA DELLA SALUTE IN EMILIA-ROMAGNA SULLA BASE DI QUANTO PREVISTO DALLA NORMATIVA EUROPEA E NAZIONALE, LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA OGNI ANNO INDIVIDUA IL PERIODO DI CONTROLLO, LE ACQUE DESTINATE ALLA BALNEAZIONE, LE MODALITÀ E IL CALENDARIO DEI CONTROLLI. A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, TUTTE LE INFORMAZIONI SONO DIVULGATE TEMPESTIVAMENTE. N elle acque di balneazione FOTO: M. CASELLI, REGIONE ER possono essere presenti alcuni fattori di rischio per la salute dei bagnanti, pertanto vengono effettuate attività di sorveglianza allo scopo di BALNEAZIONE controllarne la qualità ed evitare possibili esposizioni che costituiscano un rischio sanitario. L’Organizzazione mondiale della sanità, nelle Guidelines for safe recreational water environments 1 ha rilevato in particolare l’importanza del ruolo della qualità microbiologica delle acque di balneazione per la sicurezza degli utilizzatori. I contaminanti chimici, di norma, sono presenti a concentrazioni sufficientemente basse da comportare raramente rischio di carattere sanitario. Le potenziali fonti di inquinamento per un’acqua di balneazione possono essere molteplici: in generale, le fonti sulla terraferma responsabili dell’inquinamento per la salute umana, quali, ad esempio, acque di balneazione e di un livello di sono principalmente rappresentate da l’eutrofizzazione, con conseguente protezione elevato. liquami non depurati, scarichi industriali proliferazione di alghe tossiche marine Si applica a qualsiasi acqua superficiale e acque di dilavamento di suoli agricoli. e cianobatteri che vengono anch’esse nella quale l’Autorità competente Il rischio per i bagnanti causato da una monitorate per i possibili effetti sulla preveda che un congruo numero di fonte di contaminazione può variare in salute. persone pratichi la balneazione e non relazione alle caratteristiche idrologiche Altre fonti di inquinamento includono oggetto di un divieto permanente di del bacino drenante; generalmente la ad esempio scarichi di navi e piattaforme balneazione o di un avviso che sconsigli presenza di una foce di un fiume di vasta offshore per la produzione di energia; permanentemente la balneazione. portata in prossimità di un’area adibita l’inquinamento di tipo chimico può Gli stati membri individuano ogni alla balneazione può rappresentare un anche provenire per via aerea attraverso anno tutte le acque di balneazione e potenziale rischio per i bagnanti, in fenomeni di deposizione atmosferica. determinano la durata della stagione rapporto al carico di inquinanti che viene La direttiva europea 2006/7/CE del balneare. veicolato da quel determinato corso 15 febbraio 2006 relativa alla gestione d’acqua. della qualità delle acque di balneazione, Nella Regione Emilia-Romagna la In relazione a tale aspetto assumono recepita dall’Italia con il Dlgs n.116 del materia è di competenza: particolare importanza anche i fenomeni 30 maggio 2008 e successivo decreto - del Servizio Turismo che emana meteorologici. attuativo (Dm 30 marzo 2010 n. 97), l’Ordinanza balneare che definisce tra È noto, infatti, che a seguito di forti stabilisce disposizioni in materia di: l’altro il periodo nel quale devono essere piogge la qualità di un’acqua di - monitoraggio e classificazione della eseguiti i controlli delle acque (ai sensi balneazione può peggiorare, perché qualità delle acque di balneazione del Dlgs 116/2008 e smi) a garanzia della gli inquinanti, sia microbiologici che - gestione della qualità delle acque di salute dei bagnanti chimici, sono dilavati dai suoli e veicolati balneazione - del Servizio Prevenzione collettiva e attraverso i fiumi nell’area adibita a - informazione al pubblico in merito alla sanità pubblica che, successivamente balneazione. qualità delle acque di balneazione. all’Ordinanza balneare, propone Anche l’aumento di temperatura La direttiva è finalizzata al annualmente la delibera di giunta dei mari, legato ai cambiamenti raggiungimento, sulla base di standard regionale (“Acque di balneazione: climatici può provocare un aumento comuni a tutti i paesi dell’Unione adempimenti relativi all’applicazione di fenomeni potenzialmente nocivi europea, di una buona qualità delle del Dlgs 116/2008 e smi e del 14
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