Salernitana, Lotito s'infuria e Ventura se ne va
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Salernitana, Lotito s’infuria e Ventura se ne va Tra la Salernitana e Gian Piero Ventura è finita. Con un effetto domino senza precedenti, una serie di eventi concatenati ha portato al clamoroso addio del tecnico ligure. Una decisione inevitabile, presa da Ventura dopo l’involontario attacco di Lotito, ed avallata dalla stessa società che non ha fatto nulla per trattenerlo. Tutto è cominciato ieri sera, con la sconfitta interna della Salernitana con lo Spezia costata la mancata qualificazione ai play off. Una dichiarazione di Gian Piero Ventura, nella conferenza stampa post partita, ha fatto suonare il primo campanello d’allarme: “Da oggi parlo da esterno, da tifoso della Salernitana, visto che il mio contratto è in scadenza”. Parole che hanno sorpreso, in quel momento, un po’ tutti. Non tanto per la dichiarazione in sé che era abbastanza scontata, visto che l’annuale sottoscritto dal tecnico e prorogato dopo il lockdown fino al termine della stagione, era giunto davvero al termine. A sorprendere sono stati i tempi con cui Ventura ha deciso di spenderle. La chiave di lettura, anche in virtù di quanto dichiarato poco dal tecnico, può essere una sola: “Datemi una Salernitana forte e resto”. Una richiesta caduta subito nel vuoto perché, nella mattinata di ieri, iltempo.it ha fatto deflagrare la bomba pubblicando un video divenuto subito virale nel quale, in maniera inequivocabile, Claudio Lotito si schierava contro Ventura. Nel breve filmato, girato da un avventore presente al ristorante dove il numero uno della Lazio stava cenando, il co-patron ha commentato in maniera colorita la partita al telefono ed in particolare non ha mostrato di non aver affatto apprezzato alcune delle scelte di Gian Piero Ventura: “Sto pezzo di m… è una cosa guarda… questo è matto: ha tolto Akpa a centrocampo… ha rovinato tutto… doveva togliè Maistro… sempre co’ ‘sto Maistro” ha chiosato Lotito. Inevitabile, nel primo pomeriggio, la
comunicazione da parte di Gian Piero Ventura, di non essere intenzionato a proseguire il rapporto di lavoro con la Salernitana. Con uno scarno comunicato, il club ha ufficializzato il divorzio non alzando un dito per cercare di convincere l’ex CT a ritornare sui propri passi. Ventura, nelle parole del post partita, ha detto comunque tanto su quello che manca in casa Salernitana. L’aver esaltato il gioco dello Spezia, la mentalità vincente del Pordenone, gli organici super di Empoli, Frosinone e della stessa Cremonese sono il segnale che, al netto dell’espressione serena e delle parole pacate, dentro Ventura avesse il fuoco per l’enorme occasione gettata nella pattumiera. Fiamme divampate da tempo, malcelate a Cittadella, a La Spezia, ad Ascoli ma tenute invidiabilmente nascoste per tutto l’arco della stagione. Ventura avrebbe voluto di più. Era lì, con un manipolo di ragazzi semisconosciuti ed un gruppetto di reduci da una quasi retrocessione, a lottare fino a cinque minuti dalla fine del campionato per un posto ai play off. Se ci fosse riuscito sarebbe partito, verosimilmente, dalla sesta posizione giocando in casa il preliminare e con una spinta emotiva non di poco conto. Ed invece Ventura ha dovuto masticare amaro ed incassare l’attacco di Lotito. E’ vero, anche il trainer ha le sue colpe. In questi mesi Ventura ha avuto diverse defaillance, dalla richiesta di portare a Salerno Cerci, a quella di avallare un mercato di gennaio assolutamente deficitario fino ad alcune scelte tattiche e di formazione a dir poco cervellotiche, incluse quelle di venerdì scorso. “Quest’anno abbiamo seminato –ha aggiunto Ventura- ora bisogna innestare rami forti, non bisogna buttare via tutto”. Ed invece la società ha deciso di prendere altre strade. Azzerare tutto e ripartire. Con quale allenatore, al momento, non è chiaro. C’è il vecchio pallino di Claudio Lotito rappresentato da Alessandro Nesta, ma l’ex capitano della Lazio è ancora impegnato con il Frosinone nei play off e se potrà parlare soltanto tra qualche giorno. Nel frattempo la Salernitana torna al punto di partenza, ovvero quello di dover rifondare tutto il proprio gruppo di lavoro, dall’allenatore ai
giocatori. Come ogni anno si costruisce per poi demolire solo un anno più tardi. Intanto il capitolo Ventura si è chiuso nel peggiore dei modi. Ora sotto a chi tocca. Ventura saluta e se ne va, la lettera ai tifosi Il tecnico della Salernitana Ventura si dimette all’indomani della debacle interna contro lo Spezia. Impegno che si risolve con trenta giorni di anticipo, rispetto alla proroga per l’emergenza covid che stabiliva al 30 agosto il contratto annuale del tecnico ex Nazionale con la Salernitana. Saluta tutti e lo fa con una lettera ai tifosi e alla città. Questo il testo. Grazie Salerno! Sono arrivato 13 mesi fa con un entusiasmo incredibile e degli obiettivi da raggiungere: ricostruire e formare un gruppo dopo un’annata difficile. Il mio significato di ricostruire un gruppo è dare ai miei giocatori una cultura del lavoro, professionalità dentro e fuori dal campo e “senso di appartenenza”. Obiettivi che credo siano stati raggiunti attraverso la crescita e la valorizzazione di molti giocatori. Penso a Maistro, ad esempio, che veniva dalla serie C ed oggi gioca in nazionale Under 21, penso a Lombardi reduce da annate difficili ed oggi richiesto da tanti club di serie A, penso a Gondo il cui valore è stato decuplicato. Penso ai tanti giocatori in orbita Lazio, Dziczek, Karo, Cicerelli, Kiyine, che sono diventati “patrimonio della società”. Penso a Djuric che per la prima volta nella sua carriera è andato in doppia
cifra di gol segnati. Questi erano gli obiettivi iniziali ma come gruppo ci siamo dati un ulteriore obiettivo: ritagliarci uno spazio importante all’interno di questo campionato. C’è rammarico perché dopo essere stati per diversi mesi in zona playoff, ieri non siamo riusciti a consolidare questo traguardo. E’ evidente che qualche errore è stato commesso da noi tutti ma nonostante questo credo che le fondamenta poste in questa stagione siano solide per raggiungere gli obiettivi futuri. In questi mesi ho capito cosa rappresenta il calcio per Salerno e quanto questa città si aspetta dalla Salernitana. In data odierna ho comunicato alla società la non disponibilità ad un eventuale rinnovo. Colgo l’occasione per ringraziare i presidenti Lotito e Mezzaroma ed il Direttore Fabiani per avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza a Salerno. Ringrazio e soprattutto saluto tutti i miei giocatori, il team manager Avallone, le persone del mio staff, i magazzinieri, i fisioterapisti, i dottori tutti e la stampa per lo splendido rapporto instaurato durante questi tredici mesi. Un saluto particolare alla tifoseria, è stato davvero un dispiacere non potervi avere al nostro fianco alla ripresa di questa stagione così strana. Un abbraccio sincero, Gian Piero Ventura
Niente turnover, Ventura s’affida ai titolarissimi Meno uno a Salernitana- Spezia. La marcia di avvicinamento dei granata alla sfida che deciderà una stagione intera sta proseguendo al ritmo di una seduta di allenamento al giorno. Gian Piero Ventura sta cercando di lavorare con il gruppo più sotto l’aspetto psicologico che tattico. Ormai i concetti del tecnico sono stati assimilati da Di Tacchio e compagni e bisognerà puntare soprattutto sulla motivazione di ognuno dei componenti della formazione che affronterà, domani sera all’Arechi, la squadra ligure. Al netto di sorprese che Ventura ha spesso riservato alla lettura delle formazioni, l’undici che scenderà in campo contro lo Spezia presenterà quasi tutti gli elementi che hanno tirato la carretta portando la Salernitana ad un passo dai play off. Niente turn over, dunque, ma spazio ai titolarissimi. Tra i pali tornerà Alessandro Micai. Dopo la serata da incubo vissuta contro l’Empoli e l’esclusione conservativa con il Pordenone concordata con Ventura, il portiere è pronto a rispondere con i fatti alle feroci critiche e, soprattutto, agli impietosi insulti piovutigli in questi giorni via social. Non è una bocciatura per il bravo Vannucchi, sempre pronto quando è stato chiamato in causa dopo il lockdown. In difesa riecco il terzetto che, da gennaio in poi, è quasi sempre stato quello titolare: Aya sul centro destra, Migliorini in mezzo e Jaroszynski sul centro sinistra. Heurtax e Karo saranno le alternative. In mediana rientreranno sia Akpa Akpro che Kiyine, due pezzi da novanta nello scacchiere di Ventura. Mentre l’ivoriano andrà ad affiancare uno tra Di Tacchio (favorito) e Dziczek in mezzo, la posizione del marocchino è ancora in dubbio. Ventura quasi certamente lo schiererà a ridosso delle due punte, ma il tecnico è stuzzicato dall’idea di riportarlo nella sua posizione di inizio stagione, ovvero sulla corsia sinistra di centrocampo,
per rendere ancora più offensiva la sua squadra. Se passasse la prima ipotesi, a sinistra giocherà Curcio, favorito su Spezia, Federico Ricci è rientrato in gruppo Lopez. Se invece Ventura optasse per la seconda, in mezzo al campo ci sarebbe spazio per Maistro. A completare il reparto ci sarà, sul versante destro, Emmanuele Cicerelli. Altro rientro importante dal 1’ sarà quello di Milan Djuric al centro dell’attacco. Il bosniaco, accostato ieri da radiomercato alla Sampdoria, tornerà a far coppia con Cedric Gondo. Da verificare, infine, la possibilità che Alessio Cerci si accomodi in panchina. La rifinitura fissata per oggi scioglierà i residui dubbi. Intanto arriva una buona notizia sul fronte convenzione. Il Comune di Salerno ha deliberato una ulteriore proroga in favore della Salernitana. Lo scorso giugno la convenzione per l’utilizzo dell’Arechi, in scadenza il 30 giugno, era stata prolungata fino al 31 dicembre 2020. Nella delibera di ieri c’è stata una ulteriore proroga di sei mesi, con l’accordo che dunque scadrà il prossimo 30 giugno 2021. Infine una curiosità. Al punto 3 della delibera il Comune scrive di “concedere l’utilizzo dello stadio Arechi per tutto il prossimo campionato della Lega Serie BKT 2020/2021, o ove promossa, quella di serie A Tim”. Quando c’è la fiducia… Punti in trasferta: solo tre squadre peggio della Salernitana Nell’ultima trasferta stagionale, per quanto riguarda la regular season, la Salernitana ha conquistato il quarto pareggio esterno. Il bilancio dei match fuori casa si completa con quattro vittorie e ben undici sconfitte per un totale di
sedici punti. Peggio dei granata hanno fatto solo Ascoli, Juve Stabia e Livorno. In diciannove trasferte soltanto in occasione delle prime due, a Cosenza e a Trapani, la squadra di Ventura non ha subito reti, il che vuol dire che sono diciassette gare consecutive lontano dall’Arechi che la Salernitana subisce reti. 27 le reti subite in trasferta a fronte di 17 gol realizzati. Allargando il discorso ai match interni sono dieci le partite di fila senza clean sheet. L’ultima volta in casa con il Venezia, prima dello stop per la pandemia. Solo in sei circostanze in 37 giornate la squadra di Ventura è riuscita a conservare inviolata la propria porta. Sono in tutto 48 i gol subiti in questa stagione: un dato che fa di quella granata la sesta peggior difesa del campionato. Quello di Trieste è il nono pareggio su dieci totali con il punteggio di 1-1. Per la seconda volta, però, è stata la Salernitana a rimontare lo svantaggio iniziale. Contro il Pordenone è arrivato il dodicesimo rigore stagionale, il secondo realizzato da Di Tacchio, al terzo gol stagionale, dopo quello trasformato in casa contro la Cremonese. L’unico errore resta quello di Cicerelli contro il Cittadella. Rispetto al girone d’andata i granata hanno ottenuto gli stessi punti, 26. Un dato che può essere migliorato venerdì contro lo Spezia, considerato che all’andata è arrivata una sconfitta. Sono solo due però i punti ottenuti nelle ultime tre gare mentre post covid sono arrivate solo due vittorie per un totale di dieci punti in nove gare disputate. Con il secondo pareggio, sempre per 1-1, in quattro gare Ventura ha conservato l’imbattibilità nei confronti diretti con Tesser, oltre che con il Pordenone (così come la Salernitana nda), mentre per il tecnico ex Avellino è arrivato il secondo pari interno contro la Salernitana in un bilancio complessivo che comprende anche tre vittorie. Terzo pareggio, infine, per i granata con l’arbitro Pezzuto della sezione di Lecce che quest’anno aveva diretto i granata in occasione del derby di Castellammare di Stabia. Il bilancio con il fischietto salentino si completa con due vittorie e ben otto sconfitte.
Salernitana, ora è tutto nelle tue mani Fuori dai play off ma pienamente padrona del proprio destino. Ironia e stranezze di una serie B che a fine luglio si sta confermando più infuocata che mai. Quasi a rispecchiare la calura di questi giorni, gli ultimi 90 minuti saranno di fuoco: tra play off e play out è ancora tutto in gioco. Questa volta, e per i play off, c’è anche la Salernitana che dopo il pareggio cercato e voluto contro il Pordenone è chiamata a battere lo Spezia venerdì sera all’Arechi per centrare lo storico traguardo per quanto riguarda la gestione Lotito- Mezzaroma. Non senza qualche rimpianto a dire il vero, perché al Nereo Rocco di Trieste la sensazione, soprattutto nella ripresa, è stata che la Salernitana avrebbe potuto vincere. Cambiati ben sette undicesimi rispetto alla squadra che ha perso contro l’Empoli, a cominciare dal portiere passando per gli altri reparti, la squadra di Ventura ha imFabio Setta SERIE B / Alla vigilia dell’ultimo turno i ragazzi di Ventura sono fuori dai play off ma battendo lo Spezia centrerebbero gli spareggi per la A piegato un po’ di tempo a trovarsi in mezzo al campo. L’approccio, infatti, non è stato dei migliori e complici due palle perse da Dziczek il Pordenone è andato vicinissimo al gol nei primi minuti di match. Alla terza ingenuità granata, questa volta di Aya che ha steso Pobega in area di rigore, i padroni di casa con Burrai, freddo dagli undici metri, hanno trovato il vantaggio. Al 25’, dopo appena sette minuti, su una mischia in area dei ramarri, qualche contatto di troppo non è andato giù al salentino Pezzuto che ha concesso il rigore alla Salernitana che con Di Tacchio ha trovato il pareggio. Sul risultato di parità, eccezion fatta per qualche mischia in area, nella prima frazione l’undici di
Ventura non ha praticamente più sofferto. Anzi sulla testa di Giannetti è capitata l’occasione migliore ma Di Gregorio si è esaltato. Nella ripresa la Salernitana è apparsa più convinta ma anche più fresca dal punto di vista fisico. In tutta la seconda frazione il Pordenone si è visto in avanti solo in una circostanza, con Vannucchi bravo a volare su tiro di Semenzato al minuto 83. Poi è stata solo Salernitana: nulla di eccezionale, va detto, ma la squadra di Ventura ha dato l’idea di poter vincere la partita. Probabilmente fosse entrato prima Djuric, a cui Ventura ha riservato solo gli ultimi 10 più recupero, le cose sarebbero cambiate. Proprio dal testone del bosniaco sono arrivate due occasioni non sfruttate da Giannetti e Dziczek che avrebbero cambiato il match e questo finale di stagione. Alla fine, l’importante era fare risultato ma ora servirà battere lo Spezia, terzo in classifica e determinato a conservare tale posizione che può essere fondamentale in chiave play off. Novanta minuti bollenti, tutti da vivere, con la Salernitana che non dovrà dipendere da nessuno. Solo da sé stessa. PORDENONE-SALERNITANA 1-1 PORDENONE (4-3-1-2): Di Gregorio; Almici, Barison, Bassoli (67’ Camporese), Gasbarro (55’ Semenzato); Misuraca, Burrai, Pobega (84’ Mazzocco); Gavazzi (84’ Tremolada); Ciurria, Bocalon (55’ Candellone). A disposizione: Bindi, Stefani, Strizzolo, Chiaretti, Pasa, Zanon, Zammarini. All. Tesser SALERNITANA (3-5-2): Vannucchi; Aya, Heurtaux, Jaroszynski; Cicerelli, Dziczek, Di Tacchio, Capezzi (82’ Akpa Akpro), Curcio; Gondo (88’ Djuric), Giannetti. A disposizione: Micai, Migliorini, Jallow, Karo, Galeotafiore, Iannone, Maistro. All. Ventura ARBITRO: Pezzuto di Lecce (Rossi di La Spezia-Sechi di Sassari. IV Uomo: Zufferli di Udine) MARCATORI: 18’ Burrai (P) su rigore, 26’ Di Tacchio (S) su rigore NOTE: Ammoniti: Giannetti (S), Di Tacchio (S), Gasbarro (P), Aya (S), Dziczek (S), Ventura (all. S), Mazzocco (P),
Barison (P). Calci d’angolo 2-5 per la Salernitana (1-4 pt). Fuorigioco 0-2. Ventura: «Attesi da due gare decisive, gioca chi sta meglio» Gian Piero Ventura ha affidato al sito web del club granata pochi telegrafici concetti che accompagnano la Salernitana alla viglia della delicata sfida con il Pordenone: “Da qui alla fine -ha detto il tecnico- ci aspettano due partite decisive per provare a centrare i playoff. A Trieste mi aspetto una gara complessa in cui la priorità sarà innanzitutto fare risultato”. La Salernitana proverà, dunque, per prima cosa a non prenderle nel match di stasera e Ventura annuncia l’ennesimo turn over visti i tanti impegni ravvicinati: “Giocheranno quelli che stanno meglio fisicamente” ha aggiunto il tecnico granata. “Al Pordenone faccio i complimenti per il campionato che ha fatto. A Trieste -ha detto in conclusione Ventura- ci aspetta una partita delicata dove il risultato sarà prioritario su tutto”. Alla vigilia della sfida contro la Salernitana, in programma stasera alle 21 al Nereo Rocco di Trieste, il tecnico del Pordenone Attilio Tesser ha parlato in conferenza stampa, analizzando i temi del match: “Abbiamo fatto una rifinitura decisamente tranquilla, più di tattica, dopo la lunga trasferta di Ascoli. Al Del Duca la squadra ha dimostrato di esserci”. Sulla formazione, Tesser annuncia cambiamenti soprattutto per necessità: “Non recupera De Agostini, Gasbarro è da verificare. Vedremo domani mattina per lui e qualche altro calciatore affaticato. Rientrerà Barison dalla
squalifica, mentre sarà fuori Vogliacco”. Tesser promette battaglia alla Salernitana: “Sarà una bella partita, tirata. C’è moltissimo in palio, per questo dobbiamo arrivare giusti. Loro si giocano l’accesso ai playoff e -ha spiegato il tecnico dei ramarri- cercheranno la vittoria a tutti i costi, noi con un punto li conquisteremmo aritmeticamente e con tre ci garantiremmo almeno la quarta posizione. Posizione che conta tantissimo in ottica post season. La Salernitana ha grande qualità in campo e in panchina, una squadra fatta per stare in alto. Dovremo affrontarli -ha concluso Tesser- con personalità e carattere, sbagliando il meno possibile”. Salernitana, una notte che vale una stagione La Salernitana si gioca questa sera una grossa fetta di play off. Ad attendere i granata ci sarà il Pordenone di Attilio Tesser, autentica rivelazione del campionato, che è praticamente certo di partecipare alla post season ma che è in piena lotta con lo Spezia per accaparrarsi la terza posizione in classifica. Un match da non fallire per gli uomini di Gian Piero Ventura dopo l’harakiri di venerdì scorso all’Arechi contro l’Empoli che, in pratica, ha rimesso in discussione la qualificazione e che stasera, in caso di ulteriore battuta d’arresto, potrebbe essere irrimediabilmente compromessa. Alla Salernitana, infatti, servono almeno 4 punti negli ultimi 180’ per avere la quasi certezza di centrare l’obiettivo stagionale e, per farlo, bisognerà uscire quantomeno indenni dal Rocco di Trieste. Un punto stasera per andarsi poi a giocare il tutto per tutto venerdì all’Arechi contro un’altra big, lo Spezia. Tornerà all’antico Ventura per cercare di strappare un risultato positivo al Pordenone. Senza Lopez e Kiyine
squalificati, l’infortunato Cerci ed il ripudiato Billong, il tecnico farà di necessità virtù riaffidandosi al caro vecchio 3-5-2 e puntando sulla solita mini rotazione tra gli interpreti. Tra i pali, nonostante l’incubo che sta vivendo dopo la serata horror vissuta con l’Empoli, dovrebbe essere riconfermato Micai che, se così fosse, è chiamato al pronto riscatto anche per rintuzzare gli insulti e le accuse piovutegli addosso via social da parte di tanti tifosi granata. Davanti a lui tornerà, sul centro sinistra, Jaroszynski il quale andrà ad affiancare Migliorini ed uno tra Aya e Karo nel terzetto di centrali. Ventura conferirà sostanza al centrocampo inserendo, accanto a Di Tacchio, il redivivo Dziczek, e spostando sull’out destro Akpa Akpro. Cicerelli dunque, dovrebbe cominciare dalla panchina. A sinistra largo al rientrante Curcio. In avanti potrebbe toccare a Djuric riposare, con Jallow che potrebbe tornare a far coppia con Gondo. Una formazione, dunque, votata al contenimento ed alle ripartenze in velocità proprio per cercare in primis di annullare l’avvolgente manovra offensiva dei ramarri. Una compagine, quella neroverde, che non è più quella sbarazzina e micidiale del girone d’andata ma che è, soprattutto in casa (anche se si giocherà sul neutro di Trieste), molto temibile. Occhio all’ex Bocalon che, in questa stagione, ha già castigato i granata con la maglia del Venezia. Orecchie, invece, ai risultati che arriveranno dagli altri campi: Crotone-Frosinone, CittadellaVenezia, Empoli- Cosenza e, soprattutto, Pisa-Ascoli e Benevento-Chievo sono le gare che andranno attenzionate. La Salernitana, però, dovrà innanzitutto badare a sé stessa perché ha già abbondantemente dimostrato che, se vuole, può riuscire in tutto e nel contrario di tutto.
Poker al Cittadella, la Salernitana rivede i play-off Come l’anno scorsola Salernitana rifila 4 reti al Cittadella conquistando 3 punti che la rilanciano in zona play off dopo il ko subito ad Ascoli. Partita perfetta per gli uomini di Ventura che con caparbietà e grinta hanno la meglio contro un avversario ostico ottenendo la decima vittoria conquistata tra le mura amiche che conferma l’Arechi il fortino granata. Prima doppietta tra i professionisti di Lombardi, rigore parato di Micai e tante emozioni a suggellare un’ottima prestazione. Solita Salernitana ad Ascoli, la sveglia granata arriva troppo tardi Una Salernitana scarica nelle gambe e nella testa soccombe meritatamente ad Ascoli 3-1. Marchigiani subito avanti all’8’ con Trotta. Campani incapaci di reagire, e Ninkovic sorprende al 15’ Micai per il 2-0. Il portiere granata salva la sua porta in un altro paio di circostanze. Nella ripresa Ventura inserisce Cerci per il 4-3-3 rilevando uno spento Giannetti ma ancora Trotta sfugge a Billong e sigla il 3-0. Sembra finita, ma Lopez da un cross trova un fallo di mano, rigore che Kiyine trasforma. I campani iniziano a crederci, entrano Capezzi ed Heurtaux, poi anche Gondo. All’85’ ancora Lopez trova la testa di Djuric che accorcia 3-2. ASCOLI – SALERNITANA 3-2
ASCOLI (3-4-2-1): Leali; Ferigra, Brosco, Ranieri; Padoin, Cavion (45′ st Pucino), Petrucci (28′ st Costa Pinto), Sernicola; Morosini (15′ st Eramo), Ninkovic (28′ st Troiano); Trotta. A disposizione: Marchegiani, Novi, Valentini, De Alcantara, Maurizi, Piccinocchi, Matos, Scamacca. Allenatore: Dionigi. SALERNITANA (3-4-1-2): Micai; Karo, Billong, Jaroszynski (9′ st Heurtaux); Cicerelli (30′ st Gondo), Akpa Akpro (9′ st Capezzi), Di Tacchio, Lopez: Kiyine; Giannetti (1′ st Cerci, 47′ st Iannone), Djuric. A disposizione: Vannucchi, Migliorini, Galeotafiore, Curcio. Allenatore: Ventura. ARBITRO: Dionisi di L’Aquila (assistenti: Marchi e Palermo – IV uomo: Camplone) RETE: 8′ pt, 4′ st Trotta (A), 15′ pt Ninkovic (A), 9′ st rig. Kiyine (S), 40′ st Djuric NOTE. Ammoniti: Morosini (A), Trotta (A), Lopez (S), Troiano (A), Gondo (S). Angoli: 2-8. Recupero: 3′ pt – 5′ st La Salernitana che non ti aspetti, vittoria nel derby con un uomo in meno La partita che non ti aspetti, la migliore post lockdown. Con un uomo in meno la Salernitana ha la meglio della Juve stabia, avendo anche la forza di riportarsi in vantaggio dopo il momentaneo pari delle vespe. Pronti via e il derby con la Juve Stabia prende una brutta piega. Al 5’ Aya stende Canotto e l’arbitro lo espelle. Granata in dieci e pronti forse
all’ennesima serataccia. Entra Karo che si piazza in difesa e Jallow una volta sostituito offende l’arbitro che lo espelle in panchina. E invece la banda di Ventura caccia attributi e cuore e con un super Akpa Akpro trova il vantaggio. Juve Stabia stordita e nella ripresa chi si aspetta il crollo granata anche per il gran caldo si trova una squadra che costruisce e spreca almeno tre gol fatti. E cosi le vespe ritornano in partita con Forte. Sembra scritto il destino ma sempre Akpa e Akpro e Gondo costruiscono il nuovo vantaggio all’80’ in contropiede. Le girandole di cambi non variano la sostanza. SALERNITANA-JUVE STABIA 2-1 SALERNITANA (3-4-1-2): Micai; Aya, Migliorini, Jaroszynski (23′ st Heurtaux); Akpa Akpro, Di Tacchio, Dziczek, Curcio (41′ st Lopez); Kiyine (23′ st Maistro); Gondo (41′ st Djuric), Jallow (12′ st Karo). A disp. Vannucchi, Russo, Billong, Cerci, Capezzi, Giannetti, Cicerelli. Allenatore: Ventura JUVE STABIA (3-4-3): Provedel; Vitiello (16′ st Ricci), Troest, Allievi; Elia, Calvano (33′ st Addae), Calò, Mallamo (16′ st Mezavilla); Canotto (33′ st Izco), Forte, Cissé (6′ pt Di Mariano). In panchina: D. Russo, Melara, Rossi, Bifulco, Mastalli, Fazio, Tonucci. Allenatore: Caserta ARBITRO: Fourneau di Roma 1 (assistenti: Fiore e Pagliardini – IV uomo: Illuzzi) RETI: 23′ pt Akpa Akpro (S), 24′ st Forte (J), 37′ st Gondo (S) NOTE: Espulso al 4′ pt Aya (S), al 12′ st allontanato Jallow (S) dalla panchina. Ammoniti: Gondo (S), Di Mariano (J), Mallamo (J), Troest (J), Ricci (J), Allievi (S), Calvano (J), Dziczek (S), Maistro (S), Calò (J). Angoli: 3-9. Recupero: 3′ pt – 5′ st
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