RIDURRE LO SPRECO, ALIMENTARE IL FUTURO - SALA BIAGI, PALAZZO LOMBARDIA MILANO - 1 giugno 2017 - Regione Lombardia

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RIDURRE LO SPRECO, ALIMENTARE IL FUTURO - SALA BIAGI, PALAZZO LOMBARDIA MILANO - 1 giugno 2017 - Regione Lombardia
SALA BIAGI, PALAZZO LOMBARDIA
        MILANO – 1 giugno 2017

 RIDURRE LO SPRECO,
ALIMENTARE IL FUTURO
RIDURRE LO SPRECO, ALIMENTARE IL FUTURO - SALA BIAGI, PALAZZO LOMBARDIA MILANO - 1 giugno 2017 - Regione Lombardia
Il Programma Regionale di
       Gestione dei Rifiuti (PRGR)
Approvato con d.g.r. n. 1990 del 20/06/2014
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Il Programma Regionale di Gestione dei
           Rifiuti (PRGR)
              •   ORIZZONTE TEMPORALE : 2020
    Attuazione della gerarchia stabilita dalla Direttiva 2008/98/CE:

                         PREVENZIONE
                   PREPARAZIONE PER IL RIUTILIZZO

                               RICICLAGGIO

                              recupero di altro
                            tipo (ad es. energia)

                               smaltimento
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Programma regionale di prevenzione
• Dal 2008 Regione Lombardia ha un Piano d’Azione per la
  Riduzione dei Rifiuti urbani (P.A.R.R.)
• Il nuovo Programma Regionale di Prevenzione è in linea con
  il Piano Nazionale di Prevenzione del 7 ottobre 2013

                                                PRGR
                           Rifiuti
         Programm          urbani
          a per la                   Programma Regionale di
          bonifica                   prevenzione della Produzione
            aree                     di rifiuti urbani che aggiorna i
         inquinate                   contenuti del P.A.R.R. del
                                     2008.c

              Rifiuti speciali
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Azioni di riduzione della produzione dei
                  rifiuti

                    ATTUAZIONE DEL PARR
                    • 11 azioni di riduzione dei
                      rifiuti attuate a partire dal
                      2010 sul territorio di Brescia
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Azioni di riduzione rifiuti

Il PRGR individua tra i rifiuti organici (tra i quali gli scarti
alimentari) come flussi su cui focalizzarsi per raggiungere gli
obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti
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Azione di prevenzione per ridurre lo
              spreco alimentare

• inserimento della tematica
  dello spreco alimentare
  nelle scuole.
• devoluzione a fini sociali di alimenti
  invenduti.
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Eccedenze e spreco alimentare in Italia
ECCEDENZA ALIMENTARE: cibo che viene prodotto, trasformato,
distribuito o preparato ma che per varie ragioni non viene venduto
SPRECO: eccedenze alimentari che non vengono recuperate
per il consumo umano
• 5,6 milioni di tonnellate di cibo sono prodotte in eccedenza in
  un anno lungo la filiera agroalimentare italiana, dai campi al
  consumatore finale
• 5,1 milioni divengono spreco, per un valore di 12,6 miliardi di
  euro all’anno, 210 euro per persona
(risultati dell’indagine promossa da Politecnico di Milano e Fondazione Banco Alimentare “Surplus
Food Management Against Food Waste . Il recupero delle eccedenze alimentari. Dalle parole ai fatti”)
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Quanto impatta lo spreco alimentare

Spreco di                       13 milioni di t di CO2
acqua e di         Impatto            emesse
  suolo           ambientale

                 5,1 milioni     Impatto
                                economico
                 di t di cibo
                  sprecato
   Impatto         in Italia    • Valore del cibo che
    sociale                       viene sprecato (12,6
                                  miliardi €/anno)
 1,5 milioni di famiglie in     • Costi di smaltimento
 povertà assoluta                 dei rifiuti (80-100 €/t)
RIDURRE LO SPRECO, ALIMENTARE IL FUTURO - SALA BIAGI, PALAZZO LOMBARDIA MILANO - 1 giugno 2017 - Regione Lombardia
Progetto «Reti Territoriali Virtuose Contro
         lo Spreco Alimentare»

                 • Promotrice e coordinatrice del progetto
                   Direzione Ambiente con la collaborazione di
   Regione         DG Welfare, DG Reddito di Autonomia e
                   inclusione sociale, DG Sviluppo Economico,
  Lombardia        DG Istruzione, Formazione e Lavoro

 Fondazione      • Supporto tecnico e coordinamento
                   scientifico
Lombardia per
  l’Ambiente
Progetto «Reti Territoriali Virtuose Contro
         lo Spreco Alimentare»

 Individuazione dei                       SOTTOSCRIZIONE
soggetti della Filiera   MANIFESTAZIONI   DEL PROTOCOLLO
 (GDO, COMUNI,            D’INTERESSE         D’INTESA
ENTI, NON PROFIT)                         Settembre 2015
Progetto «Reti Territoriali Virtuose Contro
         lo Spreco Alimentare»

           16
                           11 Enti
      Amministrazi
                          Non Profit
      oni Comunali

      9 Marchi della            10
         GDO +            Associazioni di
    Federdistibuzione      Consumatori
Progetto «Reti Territoriali Virtuose Contro
         lo Spreco Alimentare»
Progetto «Reti Territoriali Virtuose Contro
         lo Spreco Alimentare»
• Individuazione e analisi della normativa e delle attuali procedure in
  materia di gestione e recupero degli alimenti, mettendo in evidenza i
  principali aspetti critici;
• Valutazione di costi/benefici economici, sociali e ambientali legati alla
  devoluzione dell’invenduto per le tipologie di soggetti coinvolti (Comuni,
  GDO, Enti non profit);
• Predisposizione di linee guida igienico-sanitarie per orientare il processo
  devolutivo;
• Individuazione, di forme e modalità per introdurre nelle procedure
  amministrative dei Comuni meccanismi premiali, incentivanti e/o
  compensativi per le Parti del presente protocollo direttamente coinvolte
  nelle iniziative di devoluzione;
• Comunicazione e divulgazione delle attività svolte nell’ambito del
  protocollo e di altre iniziative contro lo spreco alimentare.
Ambiti di sperimentazione
• Il progetto di ricerca si è concentrato sulla
  creazione di ambiti di sperimentazione
  modellizzati e finalizzati allo studio di analisi
  costi benefici sociali/ambientali (ACB), tali
  ambiti però non rappresentano una reale
  traduzione delle reti locali presenti sul
  territorio che risultano essere molto più
  complesse;

• le reti territoriali non sono state indagate
  sistematicamente, in quanto non era un
  obiettivo del progetto.
Raccolta dati

• La sperimentazione ha previsto la raccolta dei dati individuati dal
  Protocollo d’intesa;
• L’acquisizione dei dati è stata possibile grazie alla collaborazione e
  disponibilità dei soggetti sottoscrittori che li hanno trasmesso su base
  volontaria;
• La raccolta dei dati è stata condotta per un anno, a partite da settembre
  2015, con restituzioni intermedie quadrimestrali;
• I dati trasmessi sono stati la base per la studio ACB e dello studio sulla
  tariffa rifiuti;
• Sono stati realizzati tre tavoli tecnici per valutare e relazionare
  sull’andamento dei lavori e sulle eventuali criticità riscontrate.
Dati tramessi dai Comuni
            DESCRIZIONE        DELLE      ATTIVITA’      DI
            DEVOLUZIONE PRESENTI SUL TERRITORIO
            COMUNALE
            • Progetti di riduzione dello spreco
               alimentare avviati nel Comune
            • Esperienze di devoluzione dell’invenduto
               sul territorio comunale
            • Dati sulla gestione dei rifiuti e sul sistema
               tariffario adottato
            • Costo medio sostenuto dal Comune per la
               gestione del rifiuto
            • Informazioni sui servizi offerti agli
               indigenti (numero persone assistine, costi
               sostenuti dal comune)
            • Eventuali stime del valore economico e
               sociale delle azioni di devoluzione ed un
               conseguente risparmio per le politiche
               sociali a carico dell’amministrazione
               comunale
Dati trasmessi dalla GDO

 Allegato 2       Inviato       Non Inviato
                                              DATI RELATIVI AL PUNTO VENDITA
                                              •   Dati relativi al punto vendita
N. marchi GDO 9             9
                                              •   Come vengono considerati i rifiuti prodotti
                                              •   Che tipo di tassa/tariffa rifiuti è stata applicata
                                                  al punto vendita
                                              •   Procedure seguite per la devoluzione
                                                  dell’invenduto
                                              •   Eventuali difficoltà riscontrate nell’attività di
                                                  devoluzione nel punto vendita o le ragioni
                                                  della mancata realizzazione di attività di
                                                  devoluzione in altri punti vendita della catena
                                              •   Frequenza programmata di ritiro
                                                  dell’invenduto da parte dell’Ente non profit e
                                                  su quale si ritiene dovrebbe essere la
                                                  frequenza ottimale per il ritiro
Dati trasmessi dalla GDO

Tabella   Inviato       Non Inviato   DATI PER PUNTO VENDITA E
  2.1
                                      CIASCUN ENTE NON PROFIT
                                      • peso devoluto complessivo
N. marchi 7         2
  GDO

                                      • valore economico del totale
                                         devoluto
                                      • Peso del devoluto per tipologia
                                         (freschi, freschissimo, ecc)
                                      • Pane fresco donato
Dati trasmessi dalla GDO
 Tabella 2.2      Inviato         Non
                                Inviato   DATI COMPLESSIVI PER PUNTO
                                          VENDITA
N. marchi GDO 7             2
                                          • peso devoluto complessivo
                                          • valore economico del totale
                                            devoluto
                                          • tempo per gestione
                                            amministrativa
                                          • costo per gestione amministrativa
                                          • tempo per cernita, conservazione
                                            e consegna costo per cernita,
                                            conservazione e consegna
Dati trasmessi dalla GDO

 Tabella 2.3      Inviato         Non
                                Inviato   DATI DEL MARCHIO O
N. marchi GDO 6             3
                                          CATENA DELLA GDO
                                          • Punti vendita della
                                            catena
                                          • Totale devoluto
                                            (kg/mq/anno)
Dati trasmessi dalla GDO

• Buona partecipazione e relazione con i marchi della GDO che hanno
  individuato un referente e hanno in generale portato ad una risposta
  puntuale e continuativa sui dati;
• La tabella 2.3, relativa all’intera catena o marchio, risulta essere la tabella
  meno restituita, così come sono poco trasmessi i dati storici;
• Ogni catena/GDO/punto vendita ha una propria procedura e modalità per
  registrare i dati di devoluzione (chi per peso, chi per valore economico,
  chi per entrambi).
Dati trasmessi dagli Enti non profit
                                  DATI RELATIVI ALL’ENTE NON PROFIT AD
Allegato 3    Inviato     Non
                        Inviato   ERENTE ALLA SPERIMENTAZIONE
Numero ENTI
 non Profit
                10        1
                                  • In quali aree geografiche opera e quali
                                     servizi vengono offerti dall’Ente non profit
                                  • Quali sono le principali fonti di
                                     approvvigionamento dei prodotti
                                  • In che modo vengono gestiti il ritiro, il
                                     deposito e la consegna della merce
                                     devoluta dalla GDO
                                  • Che tipo di personale viene impiegato per
                                     la gestione dell’attività (dipendenti,
                                     volontari …)
                                  • Quali sono i documenti emessi dall’Ente
                                     non profit a fronte della donazione
Dati trasmessi dagli Enti non profit

Tabella 3.1   Inviato     Non
                        Inviato   DATI PER CATENA/PUNTO
Numero ENTI
 non Profit
                8         3
                                  VENDITA
                                  •   peso ritirato complessivo
                                  •   valore economico del totale ritirato
                                  •   peso ritirato tipologia (freschi,
                                      freschissimo ecc)
                                  •   pane fresco ritirato fine giornata
                                  •   personale coinvolto nell'attività di
                                      ritiro presso le GDO
Dati trasmessi dagli Enti non profit

      Tabella 3.2         Invi Non   DATI COMPLESSIVI PER GLI ENTI NON
                          ato Invi
                               ato   PROFIT
 Numero ENTI non Profit    6   5
                                     •   peso complessivo stimato del
                                         consegnato agli indigenti
                                     •   valore economico del totale consegnato
                                         euro
                                     •   peso stimato consegnato per tipologia
                                         (freschi, freschissimi ecc)
                                     •   pane fresco donato
                                     •   persone assistite
                                     •   pasti erogati
                                     •   pacchi viveri distribuiti
                                     •   personale coinvolto nelle attivita' di
                                         selezione e consegna
                                     •   costo di gestione
Dati trasmessi dagli Enti non profit

• Difficoltà da parte delle piccole realtà che sono organizzate, per buona
  parte, grazie al lavoro di volontari a trasmettere i dati, è stato più facile
  fare riferimento alle realtà più strutturate che comunque seguono modelli
  e impostazioni organizzative spesso molto diverse;

• L’analisi dei dati ha permesso la conoscenza di pratiche e di modelli di
  governance e di gestione territoriale della devoluzione, molto utili per la
  ricerca e per le ricadute pratiche del progetto.
Quadro normativo

                    PRGR
                     e
               Progetto « Reti
              virtuose contro lo
             spreco alimentare»

                            Legge Regionale
Legge 166/2016              34/2015 «Legge
  «Disposizioni                     di
      per la                riconoscimento,
limitazione dello                tutela e
 spreco di cibo»            promozione del
                             diritto al cibo»
Quadro normativo
Legge regionale 6 novembre 2015, n°34

•   Regione Lombardia riconosce e tutala sul proprio territorio il diritto universale di
    accedere a una quantità sufficiente di cibo sicuro , sano e nutriente come diritto
    fondamentale per tutti gli individui;
•   Regione Lombardia sostiene e promuove politiche di contrasto alla povertà
    alimentare e assume quale obiettivo di lungo periodo la riduzione degli sprechi
    alimentari del cinquanta per cento entro il 2025;
•   Le finalità della legge sono perseguite secondo una logica dell’intervento integrato,
    nell’ambito delle politiche socio-assistenziali, sanitarie, agricole, ambientali e del
    commercio;
•   Il Consiglio regionale valuta l’attuazione della legge e i risultati ottenuti tramite la
    trasmissione di periodiche relazioni trasmesse dalla Giunta
Quadro normativo
Legge 19 agosto 2016, n°166
• Finalità di ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione,
  trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari,
  farmaceutici e di altri prodotti;
• Chiarimenti sulla possibilità di donare i prodotti con termine minimo di
  consumo (TMC) superato;
• Semplificazioni in materia di obblighi di comunicazione delle informazioni
  sulla cessione a fini fiscali;
• Possibilità per i Comuni di introdurre agevolazioni sulla tariffa
  commisurate alla quantità di prodotti donati, previsione già introdotto con
  l’art 36 del Collegato ambientale (legge 221/2015);
• Istituzione di un fondo di finanziamento per interventi per la riduzione dei
  rifiuti alimentari.
Grazie per l’attenzione!
Paola_Zerbinati@regione.lombardia.it
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