Return to Play del calciatore con lesione muscolare: modello di gestione del percorso riabilitativo

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Return to Play del calciatore con lesione muscolare: modello di gestione del percorso riabilitativo
ARTICOLO ORIGINALE
 Return to Play del calciatore con lesione
 muscolare: modello di gestione del
 percorso riabilitativo
 Giacomo LUCENTEFORTE
 Isokinetic Milano, Isokinetic Medical Group, FIFA Medical Centre of Excellence

 Introduzione                                     ed il completamento delle stesse, rap-         presenta dopo alcuni giorni dal
                                                  presenta ad oggi l’unico strumento in          trauma in zone declivi rispetto al
 Le lesioni muscolari sono tra gli infor-         grado di riportare l’atleta ad una con-        sito della lesione.
 tuni più comuni nel calcio ed una loro           dizione atletica pari o se possibile mi-     • Palpazione, fondamentale per defi-
 corretta gestione risulta spesso molto           gliore rispetto al momento in cui si è         nire il sito della lesione e valutare
 impegnativa, sia per l’atleta che per il         verificato l’infortunio.                       la presenza di contrattura della
 personale medico. In particolare,                                                               muscolatura peri-lesionale e dell’e-
 quelle legate ad infortuni di non con-                                                          ventuale diastasi.
 tatto o “indirette” sono spesso motivo           Diagnosi e Classificazione
                                                                                               • Valutazione del range di movimen-
 di grande preoccupazione per il cal-             La definizione di un infortunio mu-            to dell’articolazione o delle artico-
 ciatore, in quanto molto frequenti.              scolare come “lesione muscolare”, im-          lazioni in riferimento al muscolo
 Costituiscono infatti il 31% di tutti gli        plica che vi sia un danno strutturale          interessato.
 infortuni nei giocatori professionisti           del muscolo e/o delle strutture ad           • Test funzionali: Test di estensibilità
 [1]. Colpiscono frequentemente gli               esso collegate anatomicamente e fun-           muscolare, utile a valutare il grado
 arti inferiori e nel calcio il 92% di esse       zionalmente, come ad esempio i tendi-          di allungamento in cui compare
 interessano i gruppi muscolari degli             ni e le relative inserzioni.                   dolore a livello del muscolo infor-
 hamstring (flessori di ginocchio), ad-           La diagnosi è basata sulla storia clini-       tunato. Test di contrazione musco-
 duttori, quadricipite e tricipite surale         ca, sull’esame obiettivo e supportata          lare contro resistenza manuale
 [2–4]. Le lesioni muscolari da trauma            dalla diagnostica per immagini. Que-           (isometrica, concentrica, eccentri-
 indiretto sono spesso indicate come              sti rappresentano i tre elementi impre-        ca), che permette di evidenziare la
 “strappi muscolari”[5]. La terminolo-            scindibili per una definizione detta-          presenza di dolore in contrazione.
 gia corretta e aggiornata prevede in-            gliata delle caratteristiche dell’infortu-     Valutazione della qualità del cam-
 nanzitutto una suddivisione degli in-            nio.                                           mino [3,7].
 fortuni muscolari in strutturali
 (lesioni) e non strutturali (infortuni           La storia clinica si concentra su:           La diagnostica per immagini è basata
 funzionali) ed il Munich Consensus               • Tipo di dolore percepito ed even-          prevalentemente sull’utilizzo dell’eco-
 Statement, pubblicato da Mueller-Wol-               tuali sensazioni associate (schioc-       grafia come esame di primo livello
 fhart nel 2013, rappresenta uno degli               co, scatto, ecc.).                        [8]. Tuttavia, in determinati casi può
 attuali sistemi di classificazione di rife-      • Localizzazione dei sintomi.                rivelarsi necessario un approfondi-
 rimento [6]. La classificazione                  • Meccanismo di infortunio.                  mento mediante RMN, particolarmen-
 ISMULT, più recente, può esserne                 • Tempo di comparsa dei sintomi in           te utile per indagare sospetti di lesioni
 considerata un’evoluzione, poiché in-               relazione all’evento traumatico.          di basso grado, ecograficamente non
 clude ulteriori elementi quali la loca-          • Momento della partita o dell’alle-         evidenti (per localizzazione o per la
 lizzazione, il tipo di tessuto interessato          namento in cui si verifica l’infortu-     natura del muscolo stesso, come nel
 ed il fatto che si tratti o meno di una             nio.                                      caso dello psoas e del soleo), oppure
 recidiva [3].                                    • Momento della stagione, specifi-           per definire il grado di interessamento
 Una corretta diagnosi è imprescindibi-              cando il volume e l’intensità di ca-      di un tendine e/o della relativa inser-
 le per stimare i tempi di recupero e                rico a cui l’atleta è stato sottoposto    zione ossea in caso di lesioni miotendi-
 definire un adeguato percorso riabili-              al momento e nel periodo che ha           nee o tendinee.
 tativo, finalizzato al massimo recupero             preceduto l’infortunio.                   In questo contesto, l’ecografia diagno-
 funzionale e quindi al Return to Play            L’esame clinico si basa su:                  stica (US) è diventata un metodo di
 (RTP). Un percorso di cure basato                • Ispezione, utile a valutare l’even-        imaging sempre più utilizzato, sia in
 prevalentemente sull’esercizio fisico               tuale presenza di tumefazione e/o         fase di diagnosi che di follow-up, gra-
 con un’ottimale progressione per fasi               ematoma. Quest’ultimo spesso si           zie all’immediatezza, alla ricchezza di

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dettagli e al suo costo relativamente        muscolari strutturali), posso essere             grafia e RMN), mostrano disconti-
basso. Ciò favorisce una precoce dia-        così suddivise [6]:                              nuità sub-totale o completa del mu-
gnosi e pianificazione del percorso ria-                                                      scolo o del tendine, talvolta
bilitativo ed è di grande utilità nella      Lesioni muscolari da trauma diretto:             associate a retrazione. L’ematoma
stima dei tempi di recupero [1,9–11].        • Contusioni: Causate da una forza               intramuscolare è di notevole enti-
Tuttavia, in alcuni casi può non essere         esterna, che provoca un ematoma               tà.
accurata come la risonanza magnetica            diffuso o circoscritto all’interno
nel rilevare lesioni minori in fase acu-        del muscolo, provocando dolore            Relativamente alla suddetta classifica-
ta [12]. Inoltre l’ecografia è preziosa         ed impotenza funzionale, in gene-         zione, è opportuno menzionare anche
nel monitoraggio del processo di gua-           re direttamente proporzionali alla        il grading relativo agli infortuni non
rigione che guida il RTP negli atleti           gravità dell’impatto. L’ecografia e       strutturali ovvero funzionali, suddivisi
[10,13–18], è utile per evidenziare             la RMN evidenziano disomogenei-           in infortuni da sovraccarico, classifica-
eventuali complicazioni durante la fi-          tà strutturale del muscolo ed ema-        ti come 1A (indotti da fatica) e 1B (do-
nestra di trattamento [19] e per diri-          toma diffuso o circoscritto di di-        lore muscolare ad insorgenza ritardata
gere al meglio il lavoro del team riabi-        mensioni variabili.                       – DOMS), e infortuni legati a disordi-
litativo[8].                                 • Lacerazioni: Poco frequenti nel            ni neuromuscolari, classificati come
La corretta esecuzione di un esame              calcio, sono causate da oggetti che       2A (disordini di pertinenza della co-
ecografico nel sospetto di una lesione          provocano ferite lacero-contuse.          lonna vertebrale) e 2B (disordini neu-
muscolare, prevede:                                                                       romuscolari di pertinenza del musco-
• Formazione specialistica ed espe-          Lesioni muscolari da trauma indiretto:       lo stesso). Tali infortuni non
    rienza da parte dell’operatore.          • 3A: Lesione parziale minore, con           provocano alterazioni strutturali a ca-
• Tempo dall’infortunio compreso                diametro massimo non superiore            rico del muscolo, pertanto la loro dia-
    possibilmente tra le 48 e le 72 ore.        ad un fascicolo muscolare. Si pre-        gnosi è essenzialmente clinica. L’esa-
• Utilizzo di una sonda lineare con             senta con dolore acuto, spesso pre-       me ecografico rimane tuttavia utile sia
    frequenza di 5-15 MHz.                      ceduto da una sensazione di               per escludere alterazioni strutturali,
• Scansioni in asse corto ed asse lun-          “schiocco”. Il dolore è facilmente        sia per evidenziare eventuali variazioni
    go, necessarie ad individuare e suc-        localizzabile ed è aggravato da ma-       funzionali del muscolo, talvolta testi-
    cessivamente misurare i diametri            novre di stretching. L’ecografia e la     moniate da una sfumata iperecogeni-
    della lesione nei 3 piani dello spa-        RMN evidenziano disomogeneità/            cità in assenza di discontinuità fibrilla-
    zio, distinguendo opportunamente            distruzione delle fibre muscolari,        re [8].
    l’area lesionale dall’edema peri-le-        talvolta associata alla presenza di
    sionale.                                    ematoma intramuscolare di esigua          Percorso Riabilitativo
• Individuazione dell’eventuale inte-           entità.
    ressamento di strutture tendinee o       • 3B: Lesione parziale moderata, con         Una corretta gestione del percorso di
    inserzioni ossee in caso di avulsio-        diametro superiore ad un fascicolo        cure riabilitative necessita in primis di
    ni.                                         muscolare. Si presenta con dolore         un corretto approccio al paziente piut-
• Individuazione di raccolte fluide in          acuto e lancinante, spesso associa-       tosto che alla sola lesione, ed è impor-
    corrispondenza della lesione.               to a sensazione di “schiocco”, a se-      tante che ciò avvenga con la massima
• Valutazione dinamica, quando pos-             guito del quale spesso l’atleta cade      tempestività. Una volta definita l’enti-
    sibile, in allungamento e in contra-        a terra. La localizzazione del dolo-      tà dell’infortunio attraverso l’esame
    zione muscolare.                            re è ben definita e peggiora con le       clinico, ecografico o eventualmente la
• Valutazione delle condizioni vasco-           manovre di stretching. È frequente        RMN, è possibile disegnare un ade-
    lari del tessuto interessato, median-       la comparsa di ematoma superfi-           guato progetto riabilitativo individua-
    te l’utilizzo dell’Eco-Color-Doppler        ciale. L’ecografia e la RMN eviden-       le (PRI). È importante, a tal proposito,
    e/o del Power-Doppler.                      ziano significativa disomogeneità/        tener presente i vari stadi del processo
• Refertazione dettagliata che inclu-           distruzione delle fibre muscolari,        di guarigione di una lesione muscola-
    da le dimensioni della lesione ed il        talvolta associata a retrazione delle     re, che rispecchiano il grado di matu-
    relativo grading, la sua localizzazio-      fibre stesse ed ematoma intramu-          razione biologica (della lesione) e al
    ne (terzo distale, medio o prossi-          scolare.                                  contempo funzionale (dell’atleta)
    male) e il tipo di tessuto interessato   • 4: Lesione (sub)totale/avulsione           [20].
    (miofasciale, miotendineo, tendi-           tendinea. Si manifesta con dolore
    ne).                                        “sordo” al momento della lesione          Immediato post-infortunio:
                                                e/o con sensazione di «scatto» se-        Caratterizzato dalla risposta infiamma-
Tutti gli elementi di significato dia-          guito da dolore improvviso. Spesso        toria al danno tissutale, con conse-
gnostico che sono stati descritti aiuta-        l’atleta cade a terra. L’ematoma su-      guenti edema ed eventuale ematoma a
no il medico riabilitatore nella classifi-      perficiale è evidente, la diastasi è      livello del sito della lesione, contrattu-
cazione della lesione diagnosticata. In         palpabile, si apprezzano retrazione       ra delle fibre peri-lesionali, dolore e
particolare, utilizzando il sistema di          muscolare, dolore nei movimenti e         deficit funzionale. In questa fase è rac-
classificazione secondo Mueller-Wohl-           importante deficit funzionale             comandata l’applicazione del proto-
fahrt, le lesioni muscolari (infortuni          dell’arto. I metodi di imaging (eco-      collo sintetizzato con l’acronimo “PO-

                                                                    Vol. 38 - N. 3 - Giornale italiano di Medicina Riabilitativa       51
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 LICE”, utile soprattutto a prevenire            drenante della muscolatura integra,          sverso profondo. In questa fase è prio-
 possibili complicanze [21]. Tale proto-         evitando di trattare direttamente il         ritario lavorare sul recupero dell’e-
 collo, sviluppato per il trattamento in         sito della lesione; Il recupero dell’arti-   stensibilità muscolare e della forza
 acuto degli infortuni ai tessuti molli          colarità attiva e passiva; Il recupero di    [24]. A tal proposito è importante
 degli arti, può essere applicato alle le-       un corretto schema del passo attraver-       un’adeguata esecuzione degli esercizi
 sioni muscolari come di seguito:                so il training deambulatorio.                di stretching [18,25] e di rinforzo mu-
 P (protection): Protezione dell’arto            Il principale obiettivo da raggiungere       scolare, che seguiranno un’opportuna
 da insulti meccanici.                           in questa fase è il cammino in assenza       progressione del lavoro, che va dall’at-
 OL (optimal load): Carico ottimale,             di sintomi e/o compensi. Questo tra-         tivazione isometrica, a quella concen-
 da gestire in fase acuta con l’utilizzo di      guardo, unitamente al risultato del          trica      ed       infine     eccentrica
 bastoni canadesi se la deambulazione            primo controllo ecografico (utile so-        [18,20,24,26,27]. È inoltre molto im-
 è dolorosa. È di fondamentale impor-            prattutto nel monitoraggio dell’ema-         portante, già in questa fase, avviare un
 tanza, inoltre, l’educazione al corretto        toma ove presente), definisce il pas-        lavoro di correzione posturale e di
 utilizzo delle ortesi e della corretta ge-      saggio alla fase successiva.                 core stability, che soprattutto nel caso
 stione del carico. In molti casi la riabi-                                                   delle lesioni a carico degli hamstring
 litazione in acqua facilita la ripresa di       Fase precoce:                                risulta finalizzato al raggiungimento
 un adeguato schema del passo, preve-                                                         di un corretto assetto biomeccanico a
                                                 Caratterizzata dall’inizio dei processi
 nendo l’instaurarsi di compensi.                                                             livello del cingolo lombo-pelvico [18].
                                                 biologici di riparazione, che avviene
 I (ice): Crioterapia locale, da effettua-                                                    L’inizio di esercizi propedeutici alla
                                                 già dopo le prime
 re circa 3-4 volte al giorno per 20 mi-                                                      corsa e la progressione degli esercizi
                                                 48 ore per protrarsi fino alla terza set-
 nuti, immediatamente dopo l’infortu-                                                         ad intensità aerobica su cyclette, ellitti-
                                                 timana circa dall’infortunio. È in atto
 nio e durante la prima settimana, per                                                        ca, camminata e progressivamente
                                                 la formazione del tessuto cicatriziale,
 un numero giorni proporzionale                                                               corsa a bassa velocità, giocano un ruo-
                                                 unitamente all’attivazione di cellule
 all’entità della lesione, allo scopo di                                                      lo fondamentale nella preparazione
                                                 satelliti (mioblasti) impegnate nella
 limitare l’infiammazione e l’eventuale                                                       alla fase successiva in quanto incidono
                                                 rigenerazione del tessuto muscolare
 stravaso ematico.                                                                            sul recupero biologico della lesione e
                                                 [20]. L’esame ecografico di controllo,
 C (compression): Compressione me-                                                            sul ricondizionamento dell’atleta
                                                 eseguito entro una settimana circa
 diante bendaggio elastocompressivo,                                                          [27]. Gli obiettivi di questa fase sono
 utile a favorire il drenaggio linfatico         dall’esame iniziale, è necessario a valu-
                                                 tare l’aspetto strutturale della lesione     l’assenza di sintomi durante la corsa a
 ed il ritorno venoso, a limitare l’ede-                                                      bassa velocità (jogging), la negativizza-
 ma e a permettere la giustapposizione           ed in particolare l’evoluzione dell’e-
                                                 matoma (quando presente) e ad esclu-         zione del test di estensibilità muscola-
 dei margini della lesione interessati                                                        re, la buona tolleranza agli esercizi di
 dalla diastasi.                                 dere eventuali complicanze (ulteriore
                                                 estensione dell’ematoma, eventi trom-        rinforzo con carichi progressivi, la
 E (elevation): Elevazione dell’arto, nei
                                                 botici). In tal senso la valutazione con     buona evoluzione dei processi di ripa-
 casi in cui è possibile e come coadiu-
                                                 Power e/o Color-Doppler fornisce in-         razione all’esame ecografico di con-
 vante alla compressione, agendo sul
                                                 formazioni importanti, tra cui il grado      trollo. Se tali criteri sono soddisfatti, è
 sistema venoso e linfatico.
                                                 di iper-vascolarizzazione della lesione,     possibile definire il passaggio alla fase
 È inoltre molto importante evitare i
                                                 che indica indirettamente il grado di        riabilitativa successiva.
 farmaci antinfiammatori per os o topi-
 ci, in quanto potrebbero inibire i pro-         attività metabolica [8,22]. Un’ attenta
                                                 rivalutazione clinica è fondamentale
                                                                                              Fase intermedia:
 cessi rigenerativi, ed educare adegua-
 tamente il paziente alla corretta               per definire nel dettaglio i tempi, le       È la fase di maturazione dei processi
 gestione delle attività della vita quoti-       tipologie e le modalità di ogni singolo      riparativi, che portano al rimodella-
 diana (ADL). Relativamente al tratta-           intervento terapeutico. Gli ambienti         mento morfo-strutturale dell’area le-
 mento dell’ematoma intramuscolare,              riabilitativi utili in questa fase riman-    sionale attraverso la formazione di
 attualmente non vi è consenso rispetto          gono, come per la fase precedente, la        una cicatrice strutturalmente resisten-
 ad un approccio non invasivo piutto-            piscina e la palestra. Le terapie stru-      te e alla ricostituzione delle giunzioni
 sto che interventistico, quest’ultimo           mentali, con l’inserimento della laser-      miotendinee [20]. L’esame ecografico
 finalizzato all’aspirazione della raccol-       terapia      e    dell’ipertermia    [23]    di controllo permette di valutare in
 ta ematica/siero-ematica, e la scarsità         (quest’ultima controindicata in caso         questa fase la qualità del tessuto cica-
 di studi in letteratura implica una ge-         di persistente sanguinamento della le-       triziale sia dal punto di vista statico
 stione basata sull’esperienza del singo-        sione), sono utili a favorire i processi     (eventuale persistenza di diastasi, gra-
 lo operatore.                                   biologici descritti. La massoterapia de-     do di fibrosi della cicatrice) che dina-
 Gli ambienti riabilitativi indicati in          contratturante, nel rispetto dell’area       mico (comportamento del tessuto ci-
 questa fase sono la piscina e la pale-          lesionata, permette di controllare le        catriziale e delle fibre muscolari
 stra, in cui è possibile lavorare sul con-      contratture muscolari antalgiche an-         peri-cicatriziali in contrazione isome-
 trollo della flogosi e della contrattura        che a carico dei muscoli agonisti. Se        trica/concentrica/eccentrica contro
 attraverso le terapie strumentali (in           possibile, in relazione all’evoluzione       resistenza, generalmente esercitata
 particolare ultrasuoni e TENS) ed il            dei processi cicatriziali/riparativi, è      manualmente dall’operatore)[8]. La
 massaggio decontratturante e linfo-             possibile introdurre il massaggio tra-       rivalutazione clinica fornirà informa-

52      Vol. 38 - N. 3 - Giornale italiano di Medicina Riabilitativa
ARTICOLO ORIGINALE

zioni fondamentali rispetto al grado di       L’esame clinico di controllo è basato              nei pattern motori.
recupero funzionale e permetterà di           prevalentemente sull’esecuzione di            •    Recupero di adeguati livelli di fit-
aggiornare il PRI, definendo la pro-          test funzionali e sulla raccolta di detta-         ness aerobica e anaerobica (uguali
gressione ottimale per il raggiungi-          gli relativi a sintomi e ad aspetti psico-         o migliori a quelli del pre-infortu-
mento di nuovi obiettivi ed il passag-        logici del paziente. Non è infrequente             nio).
gio alla fase successiva. L’ambiente          infatti che in questo tipo di infortuni       •    Valori al GPS quantitativamente e
riabilitativo prevalente in questa fase è     l’atleta sviluppi difficoltà nel distin-           qualitativamente sovrapponibili a
la palestra. Tuttavia non va esclusa l’u-     guere sintomi di natura nocicettiva da             quelli di una prestazione sportiva.
tilità di ulteriori sedute in piscina, fi-    sensazioni anticipatorie di dolore/di-        •    Sensazioni positive da parte dell’at-
nalizzate alla progressione di esercizi       scomfort, spesso conseguenti a feno-               leta, psicologicamente pronto al
dinamici e di preparazione alla fase          meni di sensitizzazione centrale e alla            RTP.
avanzata. In palestra è possibile valuta-     paura di reinfortunio [35–40]. L’am-          •    Completamento di almeno un test
re la possibilità di interrompere le te-      biente riabilitativo in cui è opportuno            sport specifico sul campo a massi-
rapie fisiche utilizzate nelle fasi prece-    lavorare in questa fase è il campo spor-           ma intensità e in condizioni di affa-
denti. Il massaggio trasverso profondo        tivo, indispensabile a riportare l’atleta          ticamento.
rimane utile soprattutto in caso di ci-       ad un livello di performance pari o           •    Completamento di almeno 2 alle-
catrici particolarmente estese e ten-         superiore a quello del pre-infortunio,             namenti con la squadra.
denti alla fibrosi. Il lavoro di recupero     in quanto offre la possibilità di lavora-
della forza massima, che riveste un           re in modo dinamico e sport-specifico.
                                                                                            Bibliografia
ruolo centrale in questa fase, può esse-      In tal senso è importante seguire
re eseguito con esercizi di rinforzo          un’ottima progressione dei carichi di         1.     Hall MM. Return to Play After
con sovraccarichi, in contrazione con-        allenamento, con particolare enfasi                  Thigh Muscle Injury: Utility of Se-
centrica, eccentrica e sfruttando eser-       sugli esercizi propedeutici alla ripeti-             rial Ultrasound in Guiding Clini-
cizi di forza funzionale e pliometria         zione del gesto che ha provocato la le-              cal Progression. Curr Sports Med
[27–29]. Il recupero dell’integrità           sione [41,42]. Dal punto di vista stru-              Rep 2018;17:296–301. https://
anatomo-funzionale del muscolo per-           mentale, l’uso del GPS permette di                   d o i . o r g / 1 0 . 1 2 4 9 /
mette inoltre di seguire un’ottimale          monitorare i carichi di lavoro in ma-                JSR.0000000000000516.
progressione per quanto riguarda gli          niera oggettiva e di conseguenza per-         2.     Valle X. Clinical practice guide
esercizi di recupero della qualità del        sonalizzarli, massimizzando quindi                   for muscular injuries: epidemiol-
movimento/coordinazione, con cor-             l’efficacia della seduta e prevenendo il             ogy, diagnosis, treatment and pre-
rezione dei pattern motori eventual-          rischio di sovraccarico [43–47]. È inol-             vention. Br J Sports Med
mente alterati, talvolta implicati            tre un importante mezzo per la comu-                 2011;45:e2–e2.         https://doi.
nell’insorgenza dell’infortunio stesso.       nicazione dei dati con la squadra. Il                o r g / 1 0 . 1 1 3 6 /
Questo tipo di lavoro si può eseguire         completamento della fase di rieduca-                 bjsm.2010.081570.20.
con sistemi di video-showing dei movi-        zione funzionale su campo sportivo            3.     Nanni G, Frizziero A, Miceli R, Vit-
menti, con correzione ed auto-corre-          rappresenta l’ultimo step del percorso               tadini F, Finotti P, Gamberini J, et
zione da parte del rieducatore e del          riabilitativo, che si concluderà nel mo-             al. Muscle Injuries 2020 Update of
paziente stesso. In questa fase è utile       mento in cui verranno soddisfatti tutti              the I.S.Mu.L.T. Classification.
eseguire test finalizzati alla valutazione    i criteri clinici fondamentali per il                Muscle Ligaments and Tendons
della forza muscolare e della condizio-       RTP.                                                 Journal 2020;10:562. https://doi.
ne di fitness. In particolare, il test iso-                                                        org/10.32098/mltj.04.2020.03.
cinetico ed il test di soglia forniscono      Return to Play                                4.     Ekstrand J, Hägglund M, Waldén
rispettivamente informazioni sulla for-       È l’obiettivo finale del paziente e                  M. Epidemiology of muscle injuries
za massima e resistente, permettendo          dell’intero team riabilitativo, e si rag-            in professional football (soccer).
di evidenziare l’eventuale presenza di        giunge con il completamento progres-                 Am J Sports Med 2011;39:1226–32.
deficit, e sulle soglie aerobica ed anae-     sivo di tutte le fasi previste dal percor-           h t t p s : / / d o i
robica, utili a studiare il livello di con-   so di recupero funzionale. I criteri                 org/10.1177/0363546510395879.
dizione metabolica dell’atleta e a defi-      necessari al RTP possono essere sinte-        5.     Ueblacker P, Müller-Wohlfahrt
nire un programma di allenamento              tizzati come di seguito [48,49].                     H-W, Ekstrand J. Epidemiological
personalizzato [30–34].                                                                            and clinical outcome comparison
                                              • Assenza di dolore                                  of indirect (‘strain’) versus direct
Fase avanzata:                                • Completa estensibilità muscolare.                  (‘contusion’) anterior and poste-
È biologicamente caratterizzata dal           • Recupero completo della forza.                     rior thigh muscle injuries in male
completamento dei processi di rimo-           • Durata e intensità della corsa pari a              elite football players: UEFA Elite
dellamento strutturale, con conse-              quelli del pre-infortunio e raggiun-               League study of 2287 thigh inju-
guente guarigione anatomo-funziona-             gimento di velocità massimali du-                  ries (2001-2013). Br J Sports Med
le del muscolo, valutabile anche dal            rante la corsa.                                    2015;49:1461–5.        https://doi.
punto di vista ecografico ed in partico-      • Esecuzione di sprints massimali.                   o r g / 1 0 . 1 1 3 6 /
lare con i test dinamici già descritti.       • Assenza di alterazioni/compensi                    bjsports-2014-094285.

                                                                      Vol. 38 - N. 3 - Giornale italiano di Medicina Riabilitativa    53
ARTICOLO ORIGINALE

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54      Vol. 38 - N. 3 - Giornale italiano di Medicina Riabilitativa
ARTICOLO ORIGINALE

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