RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA ANNO 2022 - Camera di commercio di Parma - Camera ...

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Allegato n. 1 alla determinazione del Commissario straordinario n. 103 del 28/10/2021

Camera di commercio di Parma

RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA
ANNO 2022

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INDICE

    PREMESSA……………………………………………………………………………………………………….               pag.   3

    1. ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO ……………………………………………………    pag.   4

          1.1. Il contesto esterno ……………………………………………………………………….    pag.   4

          1.2 Il contesto interno …………………………………………………………………………     pag.   12

    2. LINEE DI INVERVENTO PER L’ANNO 2022 …………………………………………………….   pag.   21

          2.1 Albero della performance ……………………………………………………………..   pag.   21

          2.2. Ambiti strategici …………………………………………………………………………..    pag.   22

          2.3 Obiettivi e programmi …………………………………………………………………..    pag.   22

    3. IL QUADRO DELLE RISORSE ECONOMICHE …………………………………………………..    pag.   27

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PREMESSA
La redazione della presente Relazione previsionale e programmatica per il 2022 viene redatta in un
contesto in cui il processo di nascita della nuova Camera di commercio dell’Emilia - derivante
dall’accorpamento delle Camere di Commercio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia per effetto della riforma
di cui al D.Lgs. 219/2016 ed al successivo Decreto MISE del 16.02.2018 - risulta ancora in corso.
L’art. 61 del D.L. 104/2020, convertito in Legge 126/2020, aveva stabilito che gli accorpamenti tra le
Camere di commercio non ancora realizzati alla data di entrata in vigore del decreto (15/8/2020) dovevano
concludersi entro il 30 novembre 2020 ed anche che le Camere di commercio che avevano gli organi scaduti
(tra cui quella di Parma) sarebbero state commissariate sempre entro 30 giorni dall’entrata in vigore del
decreto. Oggi, nelle more della nascita della Camera di commercio dell’Emilia, la Camera di commercio di
Parma è guidata da un Commissario straordinario che, a seguito di accettazione formale, è in carica dal 22
dicembre 2020.

Ciò premesso, la Camera di commercio di Parma, in osservanza del dettato regolamentare (art. 5 del D.P.R.
n. 254/2005 concernente la gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio), elabora la
presente Relazione previsionale e programmatica, documento che si qualifica come primo strumento di
programmazione per l’esercizio futuro e quindi come linea di indirizzo per la predisposizione del Bilancio
preventivo e del Piano della Performance. Essa ha carattere generale ed illustra i programmi che si
intendono attuare nell'anno di riferimento, in rapporto alle caratteristiche ed ai possibili sviluppi
dell'economia locale e al sistema delle relazioni con gli organismi pubblici e privati operanti sul territorio,
specificando, altresì, le finalità che si intendono perseguire e le risorse a loro destinate.
Per quanto riguarda le risorse disponibili, si ricorda che il diritto annuale, principale fonte di entrata del
sistema camerale, a partire dal 2017 è stato ridotto del 50% rispetto a quanto in vigore fino al 2014
(decreto 90/2014 che, all’art. 28, ha sancito che l’importo del diritto annuale a carico delle imprese, come
determinato per l'anno 2014, viene ridotto, per l'anno 2015, del 35 per cento, per l'anno 2016, del 40 per
cento e, a decorrere dall'anno 2017, del 50 per cento). Per il triennio 2020-2022 la Camera di Parma ha
aderito ai progetti di sistema che permettono l’incremento del 20% del diritto annuale, approvati dal MISE
con Decreto del 12 marzo 2020, sulle seguenti tematiche: “Punto Impresa Digitale”, “Formazione lavoro”,
“Turismo”, “Promozione Export” e “Crisi d’impresa”. Ciò nella consapevolezza che tali progetti, di rilevanza
strategica per il territorio, rappresentano un servizio aggiuntivo a favore del sistema imprenditoriale.
Relativamente alle funzioni, nel corso dell’anno 2019 è stato emanato il Decreto del Ministero dello
Sviluppo Economico 7 marzo 2019 con cui sono stati ridefiniti i servizi relativi alle funzioni amministrative
ed economiche, di cui all’art. 2 della Legge 580/1993 e s.m.i., che il sistema camerale è tenuto a fornire su
tutto il territorio nazionale (Allegato 1) e gli ambiti prioritari di intervento con riferimento alle funzioni
promozionali, di cui al medesimo art. 2 della Legge 580/1993 e s.m.i. (Allegato 2).

Il presente documento contiene quindi l’indicazione degli obiettivi strategici individuati per il prossimo
esercizio che, stante l’incertezza dell’orizzonte temporale di questa amministrazione, anche al fine di non
ledere le prerogative dei futuri organi, non possono che essere rappresentati dall’evoluzione di quelli
approvati negli anni precedenti. Gli obiettivi per l’esercizio 2022, definiti appunto in continuità con il
passato e con l’impianto della riforma del sistema camerale, rimangono improntati alla finalità principale di
proseguire nel cammino volto a recepire i principali input del D. gs. 219/2016 con riferimento alla
valorizzazione di alcuni ambiti di intervento (digitalizzazione, orientamento al lavoro e formazione,
valorizzazione del turismo e del patrimonio culturale) e ad assicurare nel contempo la continuità dell’azione
con riferimento alle funzioni amministrative e ai servizi promozionali che sono stati confermati in capo al
sistema camerale.
Occorre infine evidenziare che l’Ente rimane impegnato nel massimo sforzo per garantire la continuità
nell’erogazione dei servizi al pubblico, gestendo, nel contempo, le attività ordinarie e straordinarie, senza
impatti negativi per gli utenti ed i terzi, nonostante la riduzione delle risorse economiche a disposizione, la
progressiva contrazione registratasi nel personale alle dipendenze dell’Ente e le ripercussioni sociali ed
economiche della pandemia da Covid-19.
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1. ANALISI DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO
Si illustrano di seguito le condizioni di contesto all’interno delle quali la Camera di commercio di Parma
dovrà operare, evidenziando in particolare i vincoli e le opportunità presentati dall’ambiente esterno di
riferimento e i punti di forza e di debolezza che caratterizzano l’organizzazione, anche tenuto conto delle
strategie, degli obiettivi e dei programmi da realizzare.

Il contesto esterno
Gli elementi di carattere normativo

La riforma del sistema delle Camere di commercio italiane: un percorso accidentato

Da alcuni anni il Governo ha avviato un processo di riforma della Pubblica Amministrazione che ha coinvolto direttamente
il sistema delle Camere di commercio italiane.
Ad incidere sul sistema delle Camere di commercio è stato innanzitutto il Decreto 90/2014, che all’art. 28 ha disposto la
riduzione dell’importo del diritto annuale a carico delle imprese (del 35% per l’anno 2015, del 40% per il 2015 e del 50% a
decorrere dal 2017) e inoltre la ridefinizione, in capo al Dicastero dello sviluppo economico, di tariffe e diritti sulla base dei
costi standard, con relativa attuazione senza nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Il 13 agosto 2015 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 7 agosto 2015, n. 124, avente ad oggetto “Deleghe al
Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”. Per il sistema camerale riveste particolare
interesse l’art. 10, avente ad oggetto il “riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, industria,
artigianato e agricoltura”.
In attuazione di tale legge, è stato emanato il decreto legislativo n. 219 del 25 novembre 2016, recante “Attuazione della
delega di cui all'articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n. 124, per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle
camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura”, che ha introdotto importanti novità nei principi, nelle funzioni
delle Camere, nella organizzazione del sistema, nella governance, prevedendo, tra le altre cose, la ridefinizione delle
attuali circoscrizioni territoriali con conseguente riduzione, mediante accorpamento, degli Enti camerali.
Il 19 settembre 2017 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto 8 agosto 2017, recante “Rideterminazione delle
circoscrizioni territoriali, istituzione di nuove camere di commercio, e determinazioni in materia di razionalizzazione delle
sedi e del personale”. Il decreto, a conclusione di un percorso avviato ai sensi di quanto previsto dal decreto legislativo n.
219/2016, recependo in gran parte le indicazioni contenute nel piano complessivo di razionalizzazione del sistema
camerale proposto da Unioncamere, ha rideterminato le circoscrizioni territoriali, istituito le nuove camere di commercio,
razionalizzato le sedi, le aziende speciali e l’organizzazione delle Camere di commercio; ha individuato inoltre il
Commissario ad acta per ciascun procedimento di accorpamento tra Camere.
Il 13 dicembre 2017 è stata depositata la sentenza n. 261/2017 con la quale la Corte Costituzionale, a seguito dei ricorsi
proposti dalle Regioni Liguria, Lombardia, Toscana e Puglia, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 3 del decreto
legislativo 219/2016 perché stabiliva che il decreto ministeriale dell’8 agosto 2017 fosse adottato «sentita la Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano», anziché previa intesa con
la stessa.
Il 5 gennaio 2018 il Ministero dello Sviluppo Economico ha invitato i Commissari ad acta a soprassedere sull’avvio di
ulteriori attività in attuazione del decreto 8/8/2017, riservandosi di fornire successive indicazioni in merito.
Il 16 febbraio 2018 il Ministero ha poi emanato un decreto che, riprendendo i contenuti del provvedimento precedente,
ha previsto l’avvio delle procedure per la costituzione dei Consigli delle nuove Camere entro il 1° marzo 2018.
Il 1° marzo 2018 è stato avviato l’iter per l’accorpamento delle Camere di commercio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia
finalizzato alla nascita delle Camera di commercio dell’Emilia.
Il 27/12/2018 la Giunta della Regione Emilia-Romagna con delibera n. 2293 ha deciso la sospensione dell’iter di
accorpamento.
Il TAR del Lazio sezione terza ter (adito dalla Camera di Commercio di Pavia con ricorso n. 3696/2018), con ordinanza n.
3531/2019 del 15/03/2019 ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la quesione di legittimità
costituzionale dell’art. 10 della Legge 7 agosto 2015, n. 124, e dell’art. 3 d.lgs. 25 novembre 2016, n. 219, disponendo
l’immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale e sospende il giudizio in corso.

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Il 30 aprile 2019 è stato pubblicato sul sito istituzionale del Ministero dello sviluppo economico il decreto 7 marzo 2019
riguardante la ridefinizione dei servizi relativi alle funzioni amministrative ed economiche, di cui all’art. 2 della Legge
580/1993 e s.m.i., che il sistema camerale è tenuto a fornire su tutto il territorio nazionale (Allegato 1) e gli ambiti
prioritari di intervento con riferimento alle funzioni promozionali, di cui al medesimo art. 2 della Legge 580/1993 e s.m.i.
(Allegato 2).
Il 20/05/2019 la Giunta Regionale ha assunto l’ulteriore deliberazione n. 759, che, nel prendere atto dell’ordinanza n.
3531/2019 del 15/03/2019 del TAR Lazio, ha disposto di mantenere sospesi i procedimenti relativi alla Camera di
Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Ferrara e Ravenna e alla Camera di Commercio dell’Emilia in attesa che il
quadro giuridico di riferimento, anche a seguito della pronuncia della Corte Costituzionale, consentisse di procedere al
completamento dell’iter amministrativo.
La Corte Costituzionale ha esaminato, nella Camera di Consiglio del 23 giugno 2020, le questioni di legittimità
costituzionale sollevate dal Tribunale amministrativo per il Lazio in ordine alla presunta violazione del principio di leale
collaborazione tra le istituzioni, dichiarandole non fondate con sentenza n. 169/2020, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29
luglio 2020, per le plurime interlocuzioni che il Governo ha avuto con le autonomie regionali.
Il Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020, all’art. 61, ha stabilito non solo che l'iter degli accorpamenti delle Camere di
commercio doveva concludersi entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto (15/8), ma anche che le Camere di
commercio che avevano gli organi scaduti (come quella di Parma) sarebbero state commissariate decorsi 30 giorni sempre
dall'entrata in vigore del decreto.
Il 13 ottobre 2020 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge 126/2020 rubricata “Conversione in legge, con
modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia”.
Il testo dell’art. 61, commi 1 e 2, del DL 104/2020, coordinato con la L 126/2020, prevede che “1. Al fine di semplificare
ed accelerare il processo di riorganizzazione delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura previsto
dall'articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n. 124, tutti i procedimenti di accorpamento delle Camere di commercio
disciplinati dal decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 219, pendenti alla data di entrata in vigore del presente
decreto, si concludono con l'insediamento degli organi della nuova camera di commercio entro il 30 novembre 2020.
Scaduto tale termine, gli organi delle camere di commercio che non hanno completato il processo di accorpamento, ad
esclusione del collegio dei revisori dei conti, decadono dal trentesimo giorno successivo al termine di cui al presente
comma e il Ministro dello sviluppo economico, sentita la Regione interessata, nomina, con proprio decreto, un
commissario straordinario per le camere coinvolte in ciascun processo di accorpamento. 2. Ad esclusione del collegio
dei revisori dei conti, gli organi delle Camere di commercio in corso di accorpamento che sono scaduti alla data di
entrata in vigore del presente decreto decadono dal trentesimo giorno successivo alla predetta data ed il Ministro dello
sviluppo economico, sentita la regione interessata, nomina un commissario straordinario. Alla presente fattispecie non
si applica l'articolo 38 della legge 12 dicembre 2002, n. 273”.
Il 17 dicembre 2020 con decreto del Ministero dello Sviluppo economico è stato nominato il Commissario straordinario
della Camera di commercio di Parma che, a seguito di formale accettazione, ha assunto la carica il 22 dicembre 2020.

Per effetto di quanto sopra, l’iter avviato il 1° marzo 2018 è tuttora in corso e, pertanto, sono vigenti oggi
disposizioni di rilevanza fondamentale per la gestione delle Camere di commercio accorpande:
L’art. 3 comma 9 del D. Lgs. 219/2016 stabilisce che “Fino al completamento delle procedure di mobilità di cui al presente
articolo, alle camere di commercio è in ogni caso vietata, a pena di nullità, l’assunzione o l’impiego di nuovo personale o il
conferimento di incarichi, a qualunque titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di
collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione”.
L’art. 7 commi 5 e 8 del DM 16/2/2018 precisano che “L’assunzione o l’impiego di nuovo personale o il conferimento di
incarichi, a qualunque titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e
continuativa e di somministrazione è in ogni caso vietata, a pena di nullità”, fino al completamento delle eventuali
procedure in corso.

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Gli elementi di scenario socio-economico

Il quadro internazionale

Il quadro di ipotesi su cui Prometeia fonda lo scenario è quello di una veloce fuoriuscita dalla crisi pandemi-
ca con un prodotto mondiale che recupera i livelli del 2019 nel corso del 2021. Vi sono grandi differenze
nell’evoluzione della congiuntura internazionale del 2021: da un lato troviamo l’economia cinese in forte
espansione e quella americana in grande ripresa; dall’altro, invece, spicca la minore dinamicità delle attività
nell’Unione europea. Il commercio mondiale, crollato nel 2020, si sta riprendendo con vigore nel 2021 e
proseguirà nel 2022. La forza della ripresa ha generato una spinta inflazionistica che dalle materie prime e
dai trasporti (noli internazionali in particolare) è giunta ai prezzi al consumo, giudicata per ora temporanea
dalle banche centrali che manterranno una politica accomodante. Un aumento dei tassi sul dollaro potreb-
be peggiorare le condizioni del credito per l’economia mondiale e ne soffrirebbero maggiormente i Paesi
più esposti sul fronte debitorio, alcuni dell’Unione, e in particolare gli emergenti non produttori di materie
prime. Anche in Italia la ripresa si rafforza.

Pil e conto economico a livello regionale

Si prospetta una ripresa parziale, ma più sostenuta per il 2021. Per quest’anno si prevede una più rapida
ripresa del prodotto interno lordo a livello regionale (+6,5 per cento), che sarà comunque parziale, ma so-
stenuta dal contenimento della pandemia grazie al progredire dei programmi di vaccinazione. La ripresa sa-
rà più contenuta nel 2022 (+3,8 per cento), anche se permetterà a fine anno di recuperare il livello del Pil
del 2019 (antecedente alla pandemia). Resta di fondo la questione di una crescita sostanzialmente ferma da
20 anni, tanto che il Pil regionale in termini reali nel 2021 dovrebbe risultare superiore solo del 5,6 per cen-
to rispetto ai livelli minimi toccati al culmine della crisi nel 2009 e solo del 7,8 per cento rispetto a quello del
2000. L’andamento dell’attività in regione mostra un profilo analogo a quello nazionale, ma con una mag-
giore capacità di riprendersi. Con la ripartenza la crescita del prodotto interno lordo italiano dovrebbe ri-
sultare del 6,0 per cento e proseguire il recupero con un leggero rallentamento nel 2022 (+3,8 per cento).
Ne deriva che il Pil nazionale in termini reali nel 2021 risulterà inferiore del 6,6 per cento rispetto a quello
del 2009 e di ben 12,4 punti percentuali rispetto al livello del 2007.

Nel 2020, come il coronavirus, così la recessione ha colpito più duramente le regioni del nord senza partico-
lari distinzioni. A seguito del rimbalzo registrato dall’attività, le prospettive di ripresa nel 2021 sono più so-
lide per le regioni del nord e riporteranno l’Emilia-Romagna al vertice nella classifica delle regioni italiane
per ritmo di crescita, staccando lievemente Lombardia e Veneto. Nel 2022 il rallentamento della ripresa
riallineerà la crescita delle regioni italiane, riportando al vertice della crescita le regioni del Mezzogiorno e
l’Emilia-Romagna si allineerà al ritmo di crescita comune a tutto il Nord Italia. Data la maggiore forza con la
quale l’epidemia ha colpito in regione, la ripresa del Pil nel 2021 sarà ben superiore a quella dei maggiori
Paesi dell’area dell’Euro e nel biennio 2021-2022 leggermente superiore a quella francese.

La riduzione del reddito disponibile subìta lo scorso anno e la tendenza all’aumento dei prezzi in corso limi-
teranno sensibilmente la ripresa dei consumi nel 2021 (+4,6 per cento), decisamente al di sotto della dina-
mica del Pil, nonostante lo stop forzato dovuto alla pandemia. Invece, anche senza un’ulteriore accelera-
zione, il ritmo di crescita dei consumi nel 2022 (+4,6 per cento) supererà quello della crescita del Pil. Gli ef-
fetti della recessione sul tenore di vita resteranno evidenti. Nel 2021 i consumi privati aggregati risulteran-
no inferiori del 4,9 per cento rispetto a quelli del picco del 2011, e il dato complessivo cela un ulteriore au-

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mento della diseguaglianza, derivante dall’asimmetria degli effetti dei blocchi dell’attività sui settori e della
caduta del reddito disponibile su specifiche categorie lavorative e settori sociali.

Gli investimenti fissi lordi, grazie alla ripresa dell’attività produttiva e ai massicci interventi pubblici, regi-
streranno un vero “boom” nel 2021 (+18,2 per cento), che trainerà la ripresa e recupererà più che piena-
mente i livelli di accumulazione precedenti alla pandemia. Nel caso di un’evoluzione controllata della crisi
sanitaria, la ripresa nel 2022 sarà meno rapida, ma ancora sostenuta dagli investimenti (+8,9 per cento).
Nonostante tutto ciò, resta di fondo la questione dei livelli di accumulazione dell’economia, che nel 2021
saranno comunque inferiori del 13,2 per cento rispetto a quelli del precedente massimo, risalente ormai al
2008, e precedente al declino del settore delle costruzioni.

Grazie alla ripresa del commercio mondiale, le vendite all’estero offriranno un consistente sostegno alla
ripresa nel 2021 (+13,4 per cento), oltrepassando i livelli reali precedenti alla pandemia già al termine
dell’anno in corso. Anche in questo caso, nonostante un rallentamento della dinamica della crescita delle
vendite all’estero nel 2022 (+8,6 per cento), le esportazioni forniranno un notevole contributo positivo alla
ripresa. Al termine dell’anno corrente il valore reale delle esportazioni regionali dovrebbe risultare superio-
re del 4,6 per cento a quello del 2019 e del 34,0 per cento al livello massimo precedente la lontana crisi fi-
nanziaria, toccato nel 2007. Si tratta di un chiaro indicatore dell’importanza assunta dai mercati esteri nel
sostenere l’attività e i redditi regionali.

La formazione del valore aggiunto regionale: i settori. A crescere di più nel 2021 sarà il comparto delle co-
struzioni per il quale si attende una variazione positiva del 20,9 per cento, stimolata dagli incentivi che inte-
ressano il settore dell’edilizia. Bene anche l’industria che con un incremento del 10,5 per cento recupererà
quasi completamente quanto perso causa pandemia. Ripresa più contenuta per il settore dei servizi, + 4,2
per cento. Investimenti ed export sembrano essere i principali artefici della forte crescita dell’Emilia-
Romagna. Per gli investimenti è previsto un aumento del 18,2 per cento, per il commercio verso l’estero
l’incremento dovrebbe attestarsi al 13,4 per cento. La nota più positiva riguarda l’occupazione. A differenza
di quanto ipotizzato negli scenari diffusi a luglio, secondo i quali occorreva attendere il 2022 per una ripresa
occupazionale, le stime più recenti indicano un’inversione di tendenza già nel corso del 2021. A fine anno
l’occupazione in Emilia-Romagna registrerà un incremento dello 0,5 per cento, equivalente a circa 10mila
occupati in più. La crescita dell’occupazione acquisirà maggior forza nel 2022, +1,5 per cento pari in valori
assoluti a un aumento superiore alle 30mila unità. Alla ripresa economica si associa anche una crescita del-
la forza lavoro, per cui il tasso di disoccupazione, nonostante l’aumento occupazionale, passerà dal 5,8 per
cento del 2020 al 6,4 per cento del 2022, per poi tornare a scendere nel 2023. I dati previsionali trovano
conferma nei dati rilevati da Unioncamere Emilia-Romagna nelle sue indagini congiunturali. Emerge una fa-
se espansiva che sta interessando tutti i settori e un diffuso ottimismo tra gli imprenditori. Un ottimismo
parzialmente offuscato da alcune dinamiche che andranno tenute sotto stretta osservazione: l’evoluzione
della pandemia, le turbolenze che stanno agitando l’approvvigionamento delle materie prime e dei semila-
vorati, la difficoltà nel reperire le risorse umane con le competenze richieste; un mismatch tra domanda e
offerta di lavoro che ormai riguarda il 40 per cento delle figure professionali cercate.

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Gli scenari a livello provinciale: balzo in avanti dell’economia di Parma con PIL +6% (quarta in regione), in
linea col dato nazionale e regionale, ma superiore alla crescita dell’area Euro. Prima in regione per stime
di crescita dell’industria con +12,6%

La crescita del PIL parmense per il 2021 al 6 per cento, dopo aver chiuso il 2020 con -7,5 per cento, si con-
ferma sostanzialmente in linea con l’incremento stimato nazionale (6,1), regionale (6,5) e mondiale (5,9),
ma superiore a quello medio dei Paesi dell’area Euro (5,0).

A crescere di più a Parma nel 2021 saranno le costruzioni con +15 per cento (regionale e nazionale a
+20,9), grazie anche agli incentivi che interessano il settore dell’edilizia, dopo aver chiuso il 2020 a -4,8 per

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cento. L’industria comunque, dopo aver chiuso il 2020 con -8,8 per cento, registrerà un +12,6 per cento
trainando la crescita del comparto a livello regionale (che in media, pur positivo, si ferma a +10,5), supe-
riore anche al +10,5 per cento nazionale. Ripresa più contenuta per il settore dei servizi, +2,3 per cento
(stimata per +2,9 lo scorso aprile), che però recuperano da -7,2 per cento nel 2020, pur risultando inferiore
al dato regionale e nazionale, entrambi a +4,2%. Stenterà l’agricoltura, per cui si prevede un -0,7 per cento
entro la fine del 2021 (regionale +1,0), dopo il recupero da -1,3 del 2020.

E’ confermata una crescita della domanda, in particolare estera, che spinge le prospettive di ripresa
dell’economia locale. L’export parmense che, a differenza del resto della regione, era stato l’unico a regi-
strare nel 2020 un +0,9 per cento di volume di vendite verso tutto il mondo, contro una diminuzione media
regionale di - 8,2 per cento, registrerà per il 2021 una crescita di +8,9 per cento (0,6 punti percentuali in più
rispetto a quanto stimato ad aprile) e +6,2 per cento (anziché lo stimato +4,1) per il 2022: valori importanti,
nel rispetto di una tradizione ormai di trend in salita. Anche l’import parmense crescerà nel 2021 (+16,4
per cento), dopo un -12,3 per cento del 2020 e una stima di +20,1 per cento nel 2022, indice ulteriore di vi-
vacità sui mercati internazionali.

Interessante anche l’aumento previsto per il reddito disponibile delle famiglie che, con un +5,6 per cento
per il 2021 (rispetto alla stima di +4,9 dello scorso aprile), dovrebbe incidere dando maggiore impulso ai
consumi interni.

Segnali positivi, infine, dal mercato del lavoro: le previsioni sull’occupazione indicano un’inversione di ten-
denza già nel corso del 2021, con incremento dell’1,6 per cento (regionale +0,5), quando il 2020 si era chiu-
so con -1,8 per cento e soprattutto ad aprile 2021 erano ancora stimate a -0,03. La crescita
dell’occupazione dovrebbe quindi rafforzarsi nel 2022 con +2 per cento, lievemente al di sopra della media
regionale. Previsioni migliori sul tasso di disoccupazione che dovrebbe passare dal 5,9 per cento del 2020 al
5,7 per cento nel 2021 (rispetto al +7,0 stimato lo scorso aprile), per poi risalire lievemente nel 2022 a +6,0.

                                                                                                               9
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA ANNO 2022 - Camera di commercio di Parma - Camera ...
10
11
1.2. Il contesto interno
Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 7 marzo 2019 costituisce l’attuazione della riforma
del sistema camerale sul fronte delle attività che le Camere di commercio sono tenute a svolgere nei
confronti dell’utenza. Il Decreto ha infatti fissato il portafoglio dei servizi degli Enti camerali. In particolare,
ha individuato i servizi relativi alle funzioni amministrative ed economiche che il sistema camerale è
tenuto a fornire su tutto il territorio nazionale (Allegato 1) e gli ambiti prioritari di intervento con
riferimento alle funzioni promozionali (Allegato 2).

L’ultimo anno e mezzo è stato fortemente segnato dalla pandemia e dai suoi pesanti effetti sull’economia e
sull’organizzazione: quest’ultima ha dovuto più volte adattarsi e rinnovarsi, reagendo con rapidità sulla
base dei provvedimenti adottati dalle autorità competenti e resi necessari dall’esigenza basilare di
contenere e prevenire il contagio da Covid-19. Il Commissario straordinario ha privilegiato scelte
conservative, mirate a presidiare le funzioni, i servizi e gli ambiti già gestiti.

Attualmente, per la Camera di commercio di Parma si dà atto dell’esistenza di risorse finanziarie e
tecnologiche dimensionate in modo sufficientemente adeguato e coerente con gli obiettivi da perseguire,
mentre si evidenzia una situazione di forte sofferenza sul fronte delle risorse umane: la struttura dovrà
quindi necessariamente mantenere il ricorso a supporti esterni qualificati (privilegiando le società del
sistema camerale) per garantire l’attuale livello di servizi all’utenza, e continuare a favorire la transizione
verso la digitalizzazione dei servizi stessi.

Dal punto di vista logistico, il 2022 vedrà, nel corso di almeno dieci mesi, la realizzazione dei lavori di
rifacimento dell’impianto di climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento) dell’intera sede camerale. Ciò
ha già determinato un trasferimento di tutti gli uffici in una sola ala dell’edificio e comporterà un secondo
trasferimento di tutte le postazioni nelle due ali oggi cantierate. Infine, una volta terminato l’intero
intervento manutentivo, si andrà a individuare la nuova collocazione degli uffici ottimizzando l'utilizzo degli
spazi disponibili, ciò che potrà portare a definire un piano di razionalizzazione della gestione degli immobili.

Pur considerando che le postazioni di lavoro riallocate in spazi decisamente più ristretti sono rispettose
delle disposizioni in materia di sicurezza per la salute dei lavoratori, anche su consiglio del Responsabile del
Servizio di Prevenzione e Protezione verrà mantenuto, almeno durante la prima fase dei lavori (che ha
richiesto un significativo compattamento delle postazioni e, conseguentemente, dei dipendenti) il lavoro da
remoto, salvaguardando tuttavia, nel rispetto delle disposizioni attuali, la decisa prevalenza dello
svolgimento della prestazione lavorativa in presenza.

Struttura organizzativa

La Camera di commercio di Parma è strutturata in 2 aree, ciascuna delle quali affidata a una posizione
dirigenziale e a cui fanno capo le posizioni organizzative:
•        Area Affari generali, amministrativo-contabili e regolazione di mercato
         P.O. 1: Affari Generali
         P.O. 2: Affari Amministrativo-contabili
         P.O. 6: Regolazione di mercato
•        Area Affari anagrafici, economici e promozionali
         P.O. 3: Registro imprese/atti societari
         P.O. 4: Registro imprese/Rea
         P.O. 5: Affari economici – Relazioni esterne
Al vertice della struttura vi è il Segretario generale al quale è affiancato, in posizione di staff, l’ufficio
Pianificazione e Controllo.
La struttura è rappresentata nell’organigramma riportato di seguito.
                                                                                                                 12
L’organigramma

                 13
Risorse umane

            CATEGORIA           DOTAZIONE               NUMERO                SCOPERTURA
                              ORGANICA DI CUI         DIPENDENTI             (AL 01.01.2022
                               ALL'ALL. D) AL         ALL’1/1/2022           RISPETTO ALLA
                                 DECRETO                                       DOTAZIONE
                                16/2/2018                                   ORGANICA DI CUI
                                                                              ALL’ALL. D) AL
                                                                                DECRETO
                                                                               16/2/2018)
             Dirigenti                2              2, di cui 1 SG f.f.
                D3                    3                      1
                D1                    21                     12
                 C                    32                     29
                B3                    1                      0
                B1                    5                      4
                 A                    0                      0
             TOTALE                   64                     48                       16

                                    Oltre al        Senza il Segretario          25,00%
                                  Segretario            Generale
                                   Generale

All’1/1/2022 risulteranno in servizio presso la Camera di commercio n. 48 dipendenti (11 uomini e 37
donne), di cui:

•       1 dirigente a tempo indeterminato, con incarico di Segretario Generale f.f.
•       1 dirigente a tempo determinato;
•       1 di categoria D 3 (ingresso);
•       12 di categoria D1 (ingresso), di cui 2 part time;
•       29 di categoria C, di cui 6 part time;
•       4 di categoria B1 (ingresso).

Sempre con riferimento all’1/1/2022, la composizione del personale per grado di istruzione è la seguente:
il 58,33% del personale possiede una laurea (e solo in due casi si tratta di laurea breve); il 6,25% ha
frequentato la sola scuola dell’obbligo; la parte restante (35,42%) è in possesso di diploma di scuola media
superiore.

                                                                                                         14
Le unità di personale cessate non potranno essere sostituite in quanto, nelle more della conclusione del
processo di accorpamento con le Camere di Piacenza e Reggio Emilia, in attuazione delle disposizioni
normative di riforma del sistema camerale, e fino all’esito delle procedure di accorpamento tra Enti del
sistema camerale, sono vietate le assunzioni di nuovo personale, con qualsiasi forma contrattuale.
L’ultima programmazione triennale (2021-2023) dei fabbisogni di personale è stata effettuata con la
determinazione del Commissario Straordinario con i poteri della Giunta Camerale n. 8 del 28/01/2021.

La riduzione del personale dovuta ai pensionamenti, legata al divieto normativo di procedere a nuove
assunzioni o all’utilizzo di forme di lavoro flessibili, sta rendendo sempre più faticoso per la Camera di
commercio di Parma continuare ad assicurare l’offerta dei servizi istituzionali.

All’1/1/2022 la distribuzione delle risorse umane nelle funzioni istituzionali – esclusa la Dirigenza - è la
seguente:

Il grafico evidenzia lo sforzo dell’Ente di destinare, nonostante l’organico sempre più contenuto, la maggior
parte delle risorse disponibili alle funzioni di Anagrafe e Regolazione del Mercato (funzione C) e alla
Promozione (funzione D). Da sottolineare che nell’ambito delle funzioni di supporto è compreso il
personale tecnico/ausiliario (n. 3 unità) oltre agli addetti all’informatica (2), figure che, per il ruolo
ricoperto, devono comunque intendersi funzionalmente attribuibili, pro-quota, a tutte le funzioni dell’Ente.

                                                                                                          15
Le infrastrutture e le risorse tecnologiche

Sito internet istituzionale
Nel 2007 l’Ente aderì alla convenzione proposta dalla Camera di commercio di Ferrara la quale, dopo alcuni
anni di sperimentazione di un sistema avanzato per la gestione dei siti web denominato Plone - C2P
sviluppato dalla società Red Turtle, aveva deciso di condividere con il sistema camerale emiliano romagnolo
il know how acquisito e l’infrastruttura tecnologica per lo sviluppo dei siti internet istituzionali delle camere
di commercio interessate.
La sinergia prodotta dalle camere di commercio aderenti alla convenzione, consentì l’implementazione del
sito internet dell’Ente a costi competitivi conseguendo importanti economie di scala.
C2P era una versione personalizzata di Plone appositamente progettata da Red Turtle per il sistema
camerale che consentiva la gestione dei siti - in modo innovativo per l’epoca - con l’introduzione di
numerose caratteristiche evolute.
Nel corso del tempo l’Ente ha regolarmente investito per mantenere aggiornata la piattaforma effettuando
tra l’altro l’upgrade alla versione C3P di Plone ma il processo di riforma del sistema camerale avviato a
partire dal 2015 - che prevede anche l’accorpamento fra le Camere di commercio di Parma, Piacenza e
Reggio Emilia per costituire un nuovo Ente denominato Camera di commercio dell’Emilia – ha interrotto
l’attività di costante adeguamento tecnologico intrapresa dall’Ente fino a quel momento. In attesa della
nascita della nuova Camera dell’Emilia, le Camere accorpande hanno prudenzialmente sospeso qualsiasi
investimento economico, per evitare di destinare ingenti risorse, sia sotto il profilo economico-finanziario
che sul versante organizzativo, all’ammodernamento di siti destinati ad essere dismessi e sostituiti da
quello della nuova Camera dell’Emilia.
Ciò ha portato alla graduale obsolescenza del sito internet della Camera di Parma che condivide,
unitamente alle consorelle di Piacenza, Ferrara, Ravenna e all’UnionCamere Emilia Romagna (UCER), la
medesima piattaforma tecnologica C3P, ormai superata.
Il fornitore del servizio di hosting ha recentemente comunicato che, stante l’impossibilità tecnica di
applicare gli aggiornamenti di sicurezza alle installazioni sviluppate con la tecnologia C3P, in quanto
strutturalmente sorpassate, a far data da gennaio 2022 non si assumerà alcuna responsabilità in ordine al
mantenimento della sicurezza del sito internet dell’Ente.
Tale importante novità - relativa al venir meno dal prossimo anno delle condizioni minime di sicurezza per
l’esercizio dell’attuale installazione – ha come conseguenza la necessità per la Camera di Parma di avviare
quanto prima le procedure amministrative e tecniche per realizzare, nel corso dell’anno venturo, il nuovo
sito internet istituzionale con la contestuale dismissione della piattaforma C3P non più affidabile.

Centrale telefonica
La centrale telefonica Ericsson MD110 - installata nel 2007 – è giunta ormai a fine esercizio perchè da un
lato è stata tecnologicamente superata dai sistemi di telefonia VoIP (voice over IP) e dall’altro non è più
affidabile per l’estrema difficoltà di reperimento dei pezzi di ricambio, per cui in caso di guasto si rischia un
isolamento dell’Ente che non sarebbe più raggiungibile telefonicamente per tempi non quantificabili.
E’ opportuno pertanto procedere alla sostituzione della centrale acquisendo un servizio di telefonia VoIP,
tecnologia consolidata che consente di effettuare telefonate utilizzando la rete Internet invece della rete
telefonica tradizionale (PSTN), col vantaggio sia di poter sfruttare l'allocazione dinamica delle risorse, tipica
dei networks protocols a commutazione di pacchetto come il protocollo IP, sia di ampliare l’offerta dei
servizi acquisibili da ciascun dipendente quali, ad esempio, la segreteria telefonica consultabile da
computer, l’abbinamento di più numeri telefonici al proprio interno di ufficio, la gratuità delle chiamate se
gli utenti sfruttano la medesima rete del provider, la possibilità di effettuare e ricevere telefonate sul
proprio interno direttamente da computer anche fuori dalla sede camerale, la gestione del posto operatore
anche da remoto, ecc. .

                                                                                                              16
La rete locale
L'infrastruttura è costituita da 2 reti, tra loro fisicamente e logicamente indipendenti, la prima cablata
destinata agli uffici e la seconda wifi a disposizione del pubblico, entrambe connesse con l'esterno
attraverso 2 distinti collegamenti in fibra ottica a 100 Mbps.
L’anno scorso si è provveduto alla sostituzione degli apparati attivi di rete locale con l’acquisto - in
convenzione Consip - di nuovi switch Cisco 2960X a 24 e 48 porte power on ethernet (POE).
Recentemente la rete a servizio degli uffici è stata ulteriormente estesa e potenziata, in termini di nuove
postazioni di lavoro, con il cablaggio del salone ex Borsa merci a piano terra della sede camerale – dove
sono stati collocati tutti gli sportelli con alta affluenza di pubblico – e dei locali della sala mediazioni al
quarto piano destinati ad ospitare provvisoriamente alcuni uffici del registro imprese, fino a conclusione dei
lavori di rifacimento dell’impianto di climatizzazione dell’Ente.
Inoltre è allo studio un progetto per il potenziamento a 1 Gbps della banda trasmissiva della rete wifi.

La piattaforma dipartimentale
La piattaforma dipartimentale – in cloud presso il data center Infocamere - fornisce l'infrastruttura
tecnologica per i servizi di autenticazione utenti, condivisione risorse hardware, intranet, file server,
backup centralizzato dati, print server, application e database server.
Nel 2020 è stato effettuato un importante intervento di razionalizzazione e aggiornamento tecnologico
della piattaforma dipartimentale con la drastica riduzione del numero complessivo dei server, il loro
adeguamento all’ultima versione disponibile dei sistemi operativi e l’ampliamento dello spazio disco per
l’archiviazione dei dati.

VDI
Il servizio di virtualizzazione dei client consente la completa portabilità della postazione di lavoro camerale
in modo indipendente rispetto alle risorse hardware utilizzate, garantendo inoltre l'accesso da remoto alla
rete, alle basi dati, alle applicazioni istituzionali Infocamere e alle risorse informatiche dell'Ente.
Sono attualmente 35 i desktop virtuali utilizzati dall’Ente.

I client e le stampanti
Il parco client, utilizzato negli uffici e per la gestione degli impianti tecnologici e di videosorveglianza, è
costituito da computer sia portatili che desktop equipaggiati con s.o. Microsoft Windows 8.1 e 10 nelle
versioni Pro e LTSC.
L’aggiornamento tecnologico delle postazioni informatiche dell’Ente è stato realizzato tenendo conto dello
scenario pandemico e delle conseguenti nuove modalità di prestazione dell’attività lavorativa introdotte
dalla normativa emergenziale. Le valutazioni effettuate hanno suggerito l’acquisizione in convenzione
IntercentER di complessivi 25 computer portatili – di cui 15 acquistati nel 2020 e 10 nel 2021 - utilizzabili, in
modo flessibile secondo le esigenze, sia da remoto per il lavoro agile sia presso la sede camerale in
sostituzione di altrettanti desktop obsoleti.
Il noleggio "full service" di stampanti laser multifunzione per workgroup ha consentito da tempo
una drastica riduzione del numero di stampanti individuali e dei costi di manutenzione.

GSuite
L’Ente utilizza la piattaforma di comunicazione multicanale GSuite creata da Google per il mondo business
che offre, attraverso il cloud, un unico ambiente integrato e fruibile, attraverso una comoda interfaccia
web, con molteplici strumenti di comunicazione (GMail, Meet, Calendar), collaborazione (Documenti, Fogli,
Presentazioni, Sites), archiviazione (Drive).
GSuite è facilmente accessibile anche da smartphone e tablet.

Sistemi di videocomunicazione: web conference, videoconferenza, webinar
L'Ente si avvale in modo abituale di servizi di videocomunicazione per la realizzazione di riunioni dal vivo,
presentazioni, incontri di formazione.

                                                                                                              17
Tra le molteplici piattaforme di web conference disponibili sul mercato, l’Ente utilizza Meet, il servizio di
Google per chiamare e videochiamare via pc e tramite app dedicate iOS e Android integrato in Gsuite.
Inoltre è stato acquisito nel 2020 il servizio Zoom sia nella versione meeting che webinar per
l’organizzazione di convegni e seminari online.

Sistemi di gestione delle newsletter
L’Ente ha acquisito nel 2020 il servizio Mailforce per la gestione professionale del servizio di invio della
newsletter camerale. Il sistema gestisce l’intero ciclo di vita delle newsletter: predisposizione con l’utilizzo
di molteplici layout personalizzabili, amministrazione delle mailing lists, invio, feedback.

                                                                                                             18
Partecipazioni della Camera di commercio di Parma

In ottemperanza agli obblighi imposti dall’art. 24 del decreto legislativo del 19 agosto 2016, n. 175 “Testo
unico in materia di società a partecipazione pubblica”, che ha previsto la revisione straordinaria delle
partecipazioni detenute dalle Pubbliche Amministrazioni alla data di entrata in vigore del decreto (23
settembre 2016), con deliberazione n. 133 del 27/9/2017 la Giunta camerale ha effettuato la ricognizione di
tutte le partecipazioni societarie possedute a tale data.
In un’ottica di razionalizzazione del proprio patrimonio mobiliare, negli anni successivi l’Ente è addivenuto
alla cessione di alcune delle partecipazioni detenute: da ultimo è venuta meno la partecipazione nella
società di sistema Digicamere srl, a causa della fusione per incorporazione di detta partecipata in
Infocamere scpa con decorrenza 1 gennaio 2020.
Nel corso del 2021 sono state avviate le operazioni di dismissione parziale di quote dell’Ente in Parma
Alimentare per privilegiare una compagine sociale a maggioranza privatistica.

L’Ente ha provveduto ad effettuare la prima revisione annuale delle partecipazioni societarie detenute con
deliberazione n. 162 del 17/12/2018, e ha effettuato l’ultima revisione con deliberazione del Commissario
Straordinario n. 25 del 30/12/2020.

Ad oggi la Camera di commercio di Parma detiene partecipazioni in 20 società.
Dette società, di cui 2 sono in liquidazione, sono suddivise nelle seguenti tipologie:
    a. società per le quali la partecipazione alla compagine sociale delle Camere di commercio è oggetto
        di espressa previsione normativa (n. 1 società partecipata);
    b. società di gestione di “strutture ed infrastrutture di interesse economico generale a livello locale,
        regionale e nazionale”, della cui compagine sociale le Camere di commercio possono far parte “per
        il raggiungimento dei propri scopi” a mente di quanto stabilito dall’art. 2, comma 4, della Legge n.
        580/1993 e s.m.i.. Si tratta, per quanto qui rileva, di aeroporti, porti, interporti, fiere, mercati
        agroalimentari all’ingrosso (n. 6 società partecipate);
    c. società create dal sistema camerale e partecipate in massima parte da esso, operanti secondo il
        modello dell’in house providing, il cui oggetto sociale si risolve nell’esercizio in forma privatistica e
        con carattere di strumentalità di attività strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità
        istituzionali non solo dell’Ente, ma dell’intero sistema camerale(n. 7 società partecipate);
    d. società che costituiscono espressione della mission dell’Ente con riferimento alla cura degli
        interessi generali per il sistema delle imprese nell’ambito del territorio di riferimento, in base al
        principio di sussidiarietà di cui all’art. 118 della Costituzione (n. 6 società partecipate).

                                                                                                              19
Le partecipazioni

                    Ottobre 2021

                             20
2. LINEE DI INTERVENTO PER L’ANNO 2022
Le linee di intervento per l’anno 2022, aggregate all’interno di tre ambiti strategici, sono confermate in
continuità con il passato e coerentemente con l’impianto della riforma.

La declinazione degli ambiti strategici in obiettivi strategici è rappresentata nell’Albero della performance.
Gli obiettivi strategici, come meglio precisato nelle pagine seguenti, sono definiti in coerenza con le funzioni
e servizi individuati nel Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 7 marzo 2019.

Nell’attuare il ciclo di gestione della performance, l’Ente camerale utilizza come riferimento teorico il
modello della Balanced scorecard (BSC). Il presente documento indica quindi gli obiettivi da raggiungere,
definiti in relazione alle quattro prospettive di performance individuate dell’Ente (Utenti-imprese-territorio;
Economico-finanziaria; Apprendimento e crescita; Processi interni); prospettive che forniscono la base
dell’articolazione della Mappa strategica che sarà sviluppata nel Piano della performance 2022-2024.

2.1. Albero della performance

                                                                                                             21
2.2. Ambiti strategici
La pianificazione della Camera di commercio fa quindi riferimento a tre ambiti strategici:

        •       AMBITO STRATEGICO 1: COMPETITIVITA’ DEL TERRITORIO

        •       AMBITO STRATEGICO 2: COMPETITIVITA’ DELLE IMPRESE

        •       AMBITO STRATEGICO 3: COMPETIVITA’ DELL’ENTE.

Tali ambiti strategici saranno ripresi nel Piano della performance 2022-2024.

La tabella seguente rappresenta il raccordo tra gli ambiti strategici dell’Ente e le Missioni (decreto MEF
27.3.2013).

     AS 01. COMPETITIVITA' DEL TERRITORIO
     (missione istituzionale 011 “Competitività e sviluppo delle imprese” e missione istituzionale
     012 “Regolazione dei mercati”)
     AS 02. COMPETITIVITA' DELLE IMPRESE
     (missione istituzionale 011 “Competitività e sviluppo delle imprese” e missione istituzionale
     016 “Commercio internazionale e internazionalizzazione del sistema produttivo”)
     AS 03. COMPETITIVITA' DELL'ENTE
     (missione istituzionale 032 “Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche”)

2.3. Obiettivi e programmi
Nel presente paragrafo si individuano, all’interno degli ambiti strategici e degli obiettivi strategici
rappresentati nell’Albero della performance, le principali linee di indirizzo per la programmazione operativa
annuale 2022, impostata coerentemente a:

        •   le funzioni istituzionali delineate all’art. 2 della L. 580/1993 così come modificato dal D.Lgs
            219/2016;

        •   il sistema dei servizi che le Camere di commercio sono tenute a fornire sull’intero territorio
            nazionale con riferimento alle funzioni amministrative ed economiche e gli ambiti prioritari di
            intervento con riferimento alle funzioni promozionali (in base a quanto previsto dal decreto del
            Ministero dello Sviluppo Economico del 7 marzo 2019);

        •   completamento dei progetti ministeriali finanziati con l’incremento del 20% del diritto annuale,
            deciso con delibera del Consiglio camerale n. 5 del 25/11/2019 e approvato dal MISE con
            Decreto del 12 marzo 2020, sulle seguenti tematiche: “Punto Impresa Digitale”, “Formazione
            lavoro”, “Turismo”, “Promozione Export” e “Crisi d’impresa”;
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•   l’accorpamento con le Camere di commercio di Piacenza e Reggio Emilia, il cui iter, avviato con
            il decreto MISE del 16 febbraio 2018, risulta ancora in corso.

Si tratta con tutta evidenza di un quadro complesso con contenuti in via di progressiva definizione che
suggerisce implicazioni strategiche improntate alla finalità principale di proseguire nel cammino già
impostato negli scorsi anni, volto a recepire i principali input del D. Lgs. 219/2016 con riferimento alla
valorizzazione di alcuni ambiti di intervento e ad assicurare nel contempo il mantenimento del livello quali-
quantitativo dei servizi prestati all’utenza e la continuità dell’azione con riferimento alle funzioni
amministrative e ai servizi promozionali che il Decreto stesso ha confermato in capo al sistema camerale.

Le linee di indirizzo esplicitate nel presente documento saranno riprese dapprima nel “Piano degli indicatori
e dei risultati attesi di bilancio”, previsto dal decreto MEF 27.3.2013, che sarà approvato unitamente al
bilancio preventivo, quindi sviluppate in via definitiva nel “Piano della performance 2022-2024”, sulla base
delle risorse che saranno definite nel “Preventivo economico 2022”.

In attuazione delle nuove funzioni attribuite dalla riforma alle Camere di commercio (D. Lgs. 219/2016) il
Decreto del Ministero dello Sviluppo economico 7 marzo 2019 ha stabilito, nell’elencazione che segue, i
servizi che le Camere di commercio sono tenute a fornire sull’intero territorio nazionale con riferimento alle
funzioni amministrative ed economiche e gli ambiti prioritari di intervento con riferimento alle funzioni
promozionali:

Funzioni amministrative ed economiche
         •       C1.1 Gestione del registro delle imprese, albi ed elenchi
         •       C1.1 Gestione Suap e fascicolo elettronico di impresa
         •       C2.2 Tutela della fede pubblica e del consumatore e regolazione del mercato
         •       C2.3 Informazione, vigilanza e controllo su sicurezza e conformità dei prodotti
         •       C2.4 Gestione sanzioni amministrative
         •       C2.5 Metrologia legale
         •       C2.6 Registro nazionale protesti
         •       C2.7 Servizi di composizione delle controversie e delle situazioni di crisi
         •       C2.8 Rilevazione prezzi/tariffe e Borse merci
         •       D2.10 Tutela della proprietà industriale
         •       D1.1 Servizi di informazione, formazione e assistenza all'export
         •       D1.2 Servizi certificativi per l'export
         •       D2.1 Gestione punti impresa digitale
         •       D2.2 Servizi connessi all'agenda digitale
         •       D4.1 Orientamento
         •       D4.2 Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento e formazione per il lavoro
         •       D4.3 Supporto incontro d/o di lavoro
         •       D4.4 Certificazione competenze
         •       D5.2 Tenuta Albo gestori ambientali
         •       D5.3 Pratiche ambientali e tenuta registri in materia ambientale
         •       D6.3 Osservatori economici
Funzioni promozionali
         •       D3.1 Iniziative a sostegno dei settori del turismo e della cultura
         •       D6.1 Iniziative a sostegno dello sviluppo d'impresa
         •       D6.2 Qualificazione delle imprese, delle filiere e delle produzioni
L’Ente definisce pertanto gli obiettivi strategici in coerenza con quanto stabilito dal succitato Decreto Mise
recante appunto la ridefinizione dei servizi che le Camere di commercio sono tenute a fornire sull’intero
territorio nazionale.

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AMBITO STRATEGICO 01 Competitività del territorio

         •        C1- Semplificazione e trasparenza
         •        C2- Tutela e legalità
         •        D3- Turismo e cultura
         •        D5- Ambiente e sviluppo sostenibile

 Gli obiettivi intendono agire sugli elementi di contesto territoriale nell’ambito dei quali le imprese operano,
 per agevolarne le azioni di sviluppo.

 Le risorse saranno definite nel preventivo e budget direzionale.

Obiettivo Strategico 01.01 Presidiare le funzioni istituzionali di regolazione del mercato e gestione
dell’anagrafe delle imprese
(Prospettiva BSC: BSC1 - Utenti-imprese-territorio)

Linee di indirizzo per la programmazione operativa annuale:
presidiare la correttezza degli scambi sull'intero territorio, a tutela della concorrenza e dei diritti di imprese
e consumatori, mediante azioni di informazione, vigilanza e controllo su sicurezza e conformità dei prodotti
e in ambito metrologico; erogare servizi specialistici di supporto e assistenza in materia di tutela della
proprietà industriale, di composizione delle controversie, di rilevazione dei prezzi e delle tariffe; ottimizzare
la qualità dei dati forniti dal Registro delle Imprese, nel rispetto dei principi e dettati normativi;
implementare i servizi connessi alle misure introdotte in materia di crisi d’impresa e di risanamento
aziendale.

Obiettivo strategico 01.02 Promuovere la competitività e valorizzare il patrimonio turistico del territorio
(Prospettiva BSC: BSC1 - Utenti-imprese-territorio)

Linee di indirizzo per la programmazione operativa annuale:
promuovere iniziative finalizzate a migliorare il posizionamento competitivo del territorio e delle imprese;
promuovere la reputazione del territorio come destinazione turistica; favorire la riqualificazione delle
imprese della filiera turistica nei nuovi scenari introdotti dalla crisi Covid-19; promuovere l’orientamento
del sistema imprenditoriale verso i temi dell’economia circolare, attraverso iniziative di formazione e
informazione dedicate alle imprese.

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