RELAZIONE DI STIMA del VALORE dell'AZIENDA di SIPA MANAGEMENT S.r.l. in fallimento - STEFANO D'AMORA

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RELAZIONE DI STIMA del VALORE dell'AZIENDA di SIPA MANAGEMENT S.r.l. in fallimento - STEFANO D'AMORA
STEFANO D'AMORA               20121 - Via Cesare Mangili n. 2
Dottore Commercialista   Tel. 02 2901 4455-33 Fax 02 6570 848
       in Milano                   stefano@damora.info

      RELAZIONE DI STIMA
                 del
      VALORE dell’AZIENDA
                 di
     SIPA MANAGEMENT S.r.l.
           in fallimento
RELAZIONE DI STIMA del VALORE dell'AZIENDA di SIPA MANAGEMENT S.r.l. in fallimento - STEFANO D'AMORA
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

INTRODUZIONE

Nella mia qualità di Dottore Commercialista, iscritto dall'anno 2001 all'Ordine dei
Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano al n. 5726 dell'albo, e
Revisore Legale iscritto nel Registro dei Revisori Legali al n. 130463 dall'anno
2003, in data 29 gennaio 2021 (confermato dal Giudice Delegato il 17 febbraio
2021), ho ricevuto incarico da Dott.ssa Maddalena Dal Moro, Avv.to Marco Moro
Visconti, Avv.to Monica Polloni, curatori del Fallimento di SIPA Management
S.r.l., con sede legale in Pregnana Milanese (Mi) alla Via Castellazzo 53, ivi
elettivamente domiciliata, con capitale sociale di euro 100.000 interamente
versato, iscritta presso il registro delle imprese di Milano, Monza Brianza, Lodi ai
numeri C.F. e P.IVA 06286820961 e REA MI-1882433, di valutare l’azienda di
proprietà del Fallimento allo scopo di procedere all’esperimento di una procedura
competitiva.

Oggetto dell’incarico
Oggetto della valutazione è l’azienda, costituita dal complesso dei beni
organizzato all’esercizio dell’attività di produzione e vendita di prodotti altamente
specializzati, quali films industriali e films per sacchetteria, films per imballaggio
flessibile nel settore alimentare, films per applicazioni igienico-sanitarie e per le
esigenze di circa altri 40 settori merceologici, nonché le relative attività connesse
ivi compresi i software gestionali in uso per la conduzione dell’azienda, i marchi
e i diritti di proprietà industriale, inclusi i diritti relativi ai siti web e simili, i
rapporti di lavoro limitatamente a n. 51 unità, le licenze e le autorizzazioni,
l’avviamento, i contratti attivi e i contratti passivi espressamente individuati, i
brevetti, i depositi cauzionali relativi ai contratti di utenza luce, acqua e telefonia
fissa, versati da SIPA Management S.r.l. a garanzia degli impegni assunti per
l’esercizio dell’azienda.
Di seguito tale perimetro viene denominato “SIPA”.

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RELAZIONE DI STIMA del VALORE dell'AZIENDA di SIPA MANAGEMENT S.r.l. in fallimento - STEFANO D'AMORA
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Attestazione di adesione ai PIV
Nello svolgimento del presente incarico attesto il pieno rispetto dei PIV (Principi
Italiani di Valutazione), attualmente in vigore, come redatti dall’Organismo
Italiano di Valutazione.

Natura della stima
La stima svolta è da intendersi ai sensi del PIV I.4.2 quale “valutazione”.
Conseguentemente il processo di valutazione seguito è stato coerente con quanto
previsto dal PIV I.4.3 e si è sviluppato attraverso cinque fasi:
a) formazione e apprezzamento della base informativa,
b) applicazione dell’analisi fondamentale,
c) selezione delle più idonee metodologie di stima,
d) apprezzamento dei principali fattori di rischio,
e) costruzione di una razionale sintesi valutativa.

Presupposto della valutazione
Trattasi di valutazione di azienda di proprietà di un soggetto insolvente, ma in
presupposto di funzionamento.

Configurazione di valore adottata
Conformemente al PIV I.6, la valutazione che segue adotta la configurazione di
valore di mercato, ovvero il prezzo al quale verosimilmente il compendio
aziendale potrebbe essere negoziato, alla data di riferimento, tra soggetti
indipendenti e motivati, che operano in modo informato, prudente e senza essere
esposti a particolari pressioni.

Data di riferimento e valuta funzionale
La data di riferimento della valutazione è fissata a gennaio 2021. Essa costituisce
il momento temporale al quale è riferita la stima. La base informativa utilizzata
riflette quanto conoscibile a tale data o al massimo alla data di redazione della
perizia. Tutti i valori dell’elaborato sono espressi in euro (euro) e migliaia di euro
(euro K o €/000).

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Natura e fonti delle informazioni utilizzate
Si rimanda al capitolo successivo per un elenco dettagliato della base informativa
utilizzata.

Ipotesi adottate
Nel processo valutativo sono state formulate delle ipotesi relativamente ad eventi
futuri, adeguatamente motivate. Esse sono riferite a condizioni ipotetiche (c.d.
hypothetical assumptions), delle quali non è necessariamente attesa la
manifestazione ma che sono coerenti con l’obiettivo della stima.

Utilizzo di altri professionisti a supporto
La valutazione che segue è stata svolta interamente dal sottoscritto, senza ricorrere
ad altri specialisti ausiliari, visto che non si sono ravvisate situazioni specifiche
che richiedessero competenze valutative particolari. Si è invece fatto riferimento,
come specificato in seguito, a stime e valutazioni già redatte da altri professionisti
e nella disponibilità della società.

Limitazioni allo svolgimento della valutazione
Unici responsabili della correttezza e veridicità di tutta la documentazione
cartacea e digitale consegnata, della veridicità della rappresentazione fornita in
ordine ai dati aziendali sono la Società e il suo organo amministrativo, in quanto
responsabili della tenuta della contabilità e dell’informativa aziendale fino alla
data del fallimento. L’organo amministrativo è, inoltre, responsabile della
completezza e della trasparenza di ciascuna informazione fornita al sottoscritto
che agisce in una inevitabile situazione di asimmetria informativa. Il sottoscritto
non ha proceduto ad ulteriori e autonome attività di verifica sui dati ricevuti.

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ANALISI FONDAMENTALE

La base informativa
La base informativa esaminata ed utilizzata proviene da fonti interne alla società,
sia privata che pubblica come accessibilità, e da fonti esterne.
Trattasi di informazione storica e corrente, mentre per il futuro sono state
formulate ipotesi adeguate motivate.
La base informativa di fonte interna pubblica è la seguente:
    -   visura storica della società al 7/1/21,
    -   bilanci d’esercizio depositati per gli anni dal 2015 al 2019,
    -   certificazioni, brevetti, marchi,
    -   documentazione relativa al settore di attività (“La filiera dei polimeri
        compostabili”, relazione Plastic Consult, 18/6/20).
La base informativa di fonte interna privata è composta da:
    -   Bilanci di verifica, partitari e mastrini dal 2010 fino al 2020,
    -   Contratti clienti e fornitori, dati sui dipendenti,
    -   Inventario dei beni aziendali,
nonché:
    -   Atti del concordato preventivo SIPA Management S.r.l. RGE 233/2014,
    -   Sentenza di fallimento,
    -   Istanze predisposte dai curatori del Fallimento,
    -   Proposta di affitto del ramo di azienda da parte di Natur-World S.p.A.,
        contratto di affitto sottoscritto e offerta irrevocabile di acquisto di azienda.
Ho avuto accesso inoltre ai seguenti documenti valutativi:
    -   Valutazione di congruità del canone d’affitto d’azienda redatta dal Dott. S.
        Mantineo (senza data, presumibilmente fine 2020),
    -   Relazione di stima redatta dal Dott. D.R. Zemp a luglio 2020,
    -   Relazione di stima redatta dal Dott. M. Buongiorno a ottobre 2017.
Le fonti pubbliche esterne utilizzate sono state le seguenti:
    -   Il Sole 24 ore, Banca d’Italia, Bloomberg, Banca IMI per i dati finanziari,
    -   Banca dati Aida Bureau Van Dijk e Credit Safe per i dati finanziari delle
        società comparabili,

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       -   siti web: assobioplastiche.org,          polymerica.wordpress.com,
           industriaitaliana.it per dati di settore.
In data 4 febbraio 2021 è stato eseguito un sopralluogo presso l’azienda, si è potuto
interloquire con il direttore commerciale Dott. Lovati e sono stati visitati i luoghi
produttivi, i macchinari e tutto il complesso di beni utilizzati per la produzione.

I dati di bilancio non sono stati oggetto di revisione, conformemente alla tipologia
di incarico ricevuto.
I dati relativi all’esercizio 2020 – disponibili nei tabulati di contabilità generale -
sono stati aggregati al fine di disporre di un conto economico di riferimento per
poter poi proseguire nel percorso valutativo. Per le voci relative alle
immobilizzazioni materiali e immateriali sono stati esaminati i singoli mastrini di
contabilità.
La base informativa utilizzata risulta essere ragionevolmente obiettiva e completa,
avendo avuto la situazione di fallimento della società influenza solo sulla
informativa di tipo prospettico.
In mancanza di disponibilità di informazione prospettica di fonte interna si è
provveduto a formulare delle ipotesi motivate da riscontri storici o di mercato al
fine di sviluppare l’analisi fondamentale necessaria al fine di giungere ad una
razionale sintesi valutativa.

Descrizione della società
SIPA Management S.r.l. fonda le sue origini dalla iniziativa manageriale di SIPA
S.r.l., depositaria dagli anni ’70 del marchio CARTENE®1 (polietilene ad alta
densità ad uso imballaggio), ormai entrato nel linguaggio comune come sinonimo
di film per sacchetteria.
SIPA Management S.r.l. è stata costituita il 25 luglio 2008 ed ha come oggetto
sociale quello della “Produzione, lavorazione di materie plastiche, trasparenti ed
affini e laminati di ogni genere" nonché quello relativo alla "consulenza aziendale,
la pianificazione fiscale interna ed internazionale, l'assistenza alle imprese

1
    Nome che deriva dal fatto che è una plastica che fa il rumore della carta quando si accartoccia.

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commerciali ed industriali in materia di finanza, di sviluppo, di investimenti e di
acquisizioni”.
La società è stata costituita per rilevare da SIPA Industriale S.r.l. (allora in
concordato preventivo), il ramo d'azienda avente ad oggetto la produzione e la
commercializzazione di film tecnici destinati all'industria e di sacchetti da asporto.
All’iniziale contratto di affitto è seguito, nell’aprile 2013, l'atto di cessione del
ramo d'azienda al prezzo di euro 1.000.000 (ovvero euro 3.000.000 dedotti i
corrisposti canoni di affitto di euro 2.000.000 già versati e da computare in conto
prezzo).
Nell'anno 2010 la Società raggiunge un volume d'affari di circa 17 milioni di euro
che poi si riduce a circa 14 milioni nell'anno 2012.
Proprio nel 2012, il cambiamento normativo (L. 28/2012) che porta l'introduzione
obbligatoria dell’uso dei sacchetti biodegradabili per l’asporto merci, produce
dannosi effetti sulla società.
Ulteriori criticità provenivano anche dalla struttura competitiva del mercato
specifico di fornitura delle materie prime biodegradabili che risulta largamente
dominato da una grande impresa, praticamente monopolista, quale è Novamont
S.p.A. che ha imposto condizioni sul mercato meno favorevoli per i trasformatori.
Ne sono derivate riduzioni di volumi di vendita (una solo parziale sostituzione dei
sacchetti di plastica con sacchetti biodegradabili) ed un incremento dei prezzi di
acquisto con pesanti effetti sulla redditività stante una struttura di costi con una
importante componente fissa.
In questo nuovo scenario, SIPA si trova impreparata dovendo riconvertire i propri
processi produttivi ai nuovi materiali biodegradabili ed inizia a perdere rilevanti
settori di mercato a vantaggio di altre società concorrenti che già operavano nel
settore green. La consistente perdita delle quote di mercato porta ad una rilevante
riduzione del fatturato che, nell'anno 2014, si attesta poco al di sopra dei 7 milioni
di euro comportando un aumentando della posizione debitoria a oltre 10 milioni
di euro.
In questo scenario la Società si vede quindi costretta a presentare, presso il
Tribunale di Milano, una domanda di concordato preventivo in continuità

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aziendale ex art. 161 l.fall. accompagnata da una transazione fiscale ex art. 182 ter
l.fall..
Il piano industriale di rilancio dell'azienda prevedeva, già da subito, importanti e
consistenti incrementi di fatturati pari a circa 12,3 milioni di euro nell'anno 2015
per attestarsi poi, negli anni 2017, 2018 e 2019, sui 15 milioni di euro.
La realtà risulta, tuttavia, più ardua, anche in virtù delle difficoltà per una società
in concordato preventivo di accedere al credito degli operatori finanziari. I ricavi
realizzati sono, infatti, inferiori alle previsioni risultando pari a circa 8,3 milioni
di euro nell'anno 2015 e si assestano, nel periodo 2017/2019, attorno ad 11 milioni
di euro.
A fine 2019 non essendo riuscita ad adempiere alle promesse concordatarie viene
avviata la procedura di risoluzione del concordato a cui segue la dichiarazione di
fallimento.

Descrizione del settore
SIPA è specializzata nelle seguenti attività:
     -     estrusione di films poliolefinici, biodegradabili e biocompostabili
     -     stampa in flessografia fino a 10 colori
     -     produzione di sacchetti e shoppers da asporto, generici e personalizzati per
           GDO, dettaglio e istituzioni
     -     produzione di films in HDPE, LDPE, films PE coestrusi fino a 5 strati per
           laminazione, applicazioni industriali
     -     sacchi per la raccolta differenziata: dall’umido (biocompostabile) ad altre
           sezioni (plastica, carta ecc.)

Il 39% del fatturato è costituito da prodotti in bobina e il restante 61% è composto
da sacchetti e shoppers. A peso le due categorie di prodotto incidono in misura
uguale.

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                                Kg prodotti      Fatturato (€)      kg    euro
 bobine                          1.933.650          3.071.036     46%     32%
 bobine bio                        169.764            599.875      4%      6%
 formati                            12.367             32.860      0%      0%
 formati bio                         1.828              8.019      0%      0%
 sacchetti                         749.386          1.712.027     18%     18%
 sacchetti bio                     351.227            813.742      8%      9%
 shoppers                              709              1.543      0%      0%
 shoppers bio                      970.687          3.268.433     23%     34%
 totale                          4.189.618          9.507.535    100%    100%
bobine                               2.103.414     3.670.911      50%     39%
sacchetti/shoppers                   2.086.204     5.836.624      50%     61%
totale                               4.189.618     9.507.535     100%    100%
Fonte: dati SIPA

A secondo dei materiali utilizzati per la loro realizzazione, sulla base dei dati 2020,
i prodotti si dividono in prodotti in polietilene e prodotti bio. In termini di valore
il fatturato è equamente diviso, invece in termini di peso il prodotto in polietilene
pesa per circa i due terzi della produzione venduta.
 Suddivisione per materiali            Kg prodotti Fatturato (€) kg              euro
 fatturato prodotti in polietilene      2.696.112   4.817.466    64%             51%
 fatturato prodotti BIO                 1.493.506   4.690.069    36%             49%
 Totale                                 4.189.618   9.507.535    100%            100%
Fonte: dati SIPA

La produzione è realizzata mediante l’utilizzo di quattro tipologie di materie
prime: 1) materiali biodegradabili e compostabili, certificati conformi alla EN
13432, 2) Polietilene Alta Densità (HDPE), 3) Polietilene Bassa Densità (LDPE)
e 4) materiali da riciclo provenienti dalla raccolta differenziata e/o da scarti
industriali.

Il mercato in cui si colloca SIPA ha conosciuto un forte momento di discontinuità
nel 2012 con l’introduzione della L. 28/2012 e successivamente con il recepimento
della direttiva UE 2015/720 (mediante la L. 123/2017 art 9 bis) che imponendo
alla GD e GDO l’utilizzo dei sacchetti in materiale biodegradabile e compostabile
ha indotto una profonda modificazione degli assetti produttivi.

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La filiera industriale italiana del compostabile valeva 745 milioni di euro di
fatturato nel 2019.

Le dimensioni della filiera industriale italiana del compostabile

Fonte: Plastic Consult per Assobioplastiche, giugno 2020
SIPA si colloca nel comparto della prima trasformazione, che vale quasi la metà
del fatturato dell’intera filiera industriale.

La produzione nazionale di polimeri compostabili ha fatto registrare una continua
crescita nel periodo 2012-19, trainata dalla normativa di settore.

Fonte: Plastic Consult per Assobioplastiche, giugno 2020

Il mercato italiano dei sacchetti da asporto ha visto nel corso degli anni ridursi la
presenza di shoppers non a norma, che peraltro nel 2019 incidevano ancora per il
30% della produzione in tonnellate. La discesa dei consumi è frutto

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dell’evoluzione normativa e della mutata consapevolezza ecologica del
consumatore.

Fonte: Plastic Consult per Assobioplastiche, giugno 2020

Per quanto riguarda la produzione nazionale di materiali compostabili, le
previsioni di Plastic Consult per Assobioplasiche a giugno 2020 erano di una
stabile/lieve (0-2%) crescita per shoppers e sacchetti dell’umido, e crescita del 3-
5% per i sacchetti ultraleggeri. Da segnalare che a fronte della riduzione del peso
degli shoppers si amplia lo spettro dei settori applicativi serviti.
Il settore presenta una dinamica competitiva aggressiva, soprattutto per quanto
riguarda un nutrito gruppo di imprese che ha Novamont quale fornitore con
contratto di licenza in esclusiva e per le quali la stessa crea anche opportunità
commerciali. La Società finora ha preferito fornitori stranieri (principalmente
tedeschi) che a suo parere sono in grado di mettere a disposizione un prodotto che
garantisce una migliore qualità soprattutto per l’uso alimentare.

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METODOLOGIA

I criteri di valutazione utilizzati nella prassi professionale sono sostanzialmente
riconducibili a tre metodiche:
a) metodica di mercato,
b) metodica dei flussi di risultati attesi,
c) metodica del costo.
Ciascuna di queste tre metodiche include molti diversi criteri di valutazione,
accomunati da una stessa logica valutativa sottostante.

Di seguito una rapida carrellata sulle tre metodiche.
La metodica di mercato (market approach) fornisce un’indicazione di valore
attraverso la comparazione dell’attività oggetto di valutazione con attività simili o
identiche con riferimento alle quali siano disponibili indicazioni significative di
prezzi recenti (prezzi di borsa o transazioni di società).
È evidente che al fine di ottenere un risultato significativo è necessario che le
attività e le transazioni siano comparabili, che non siano riconosciuti nel prezzo
valori o sinergie speciali, che i prezzi si formino in normali condizioni di mercato.
La metodica dei flussi di risultati attesi (income approach) fornisce un’indicazione
del valore basata sulla capacità di un’attività reale o finanziaria di generare flussi
di risultato nel futuro (misurati dai redditi o dai flussi finanziari).
Secondo la metodica del costo (cost approach) il valore è funzione dei costi
correnti che dovrebbero essere sostenuti per sostituire l’attività oggetto di
valutazione con un’altra funzionalmente equivalente.
I criteri finanziari e reddituali sono definiti criteri analitici ed esprimono
valutazioni assolute mentre i criteri comparativi di mercato sono definiti criteri
sintetici ed esprimono valutazioni relative.
Le metodiche così individuate trovano espressione mediante cinque gruppi di
criteri di valutazione, come illustrato nella figura sottostante.

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Sta all’apprezzamento dell’esperto la scelta di quali criteri utilizzare e la
motivazione delle ragioni che hanno condotto a tale scelta, visto che la scelta della
metodica di valutazione non è neutrale rispetto al risultato della stima.
È evidente che non esiste un metodo di valutazione che possa, in assoluto, essere
qualificato migliore degli altri: accanto a pregi, tutti possiedono dei limiti che,
nelle varie fattispecie concrete, possono essere di tale entità da rendere poco
significativa l’applicazione del metodo stesso.
Da quanto precede discende la necessità di operare una scelta tra i criteri
disponibili e giustificare tale scelta in relazione alle caratteristiche dell’oggetto
della valutazione.
Nell'effettuare questa scelta occorre considerare lo scopo della stima e i dati
disponibili per la stima stessa.

L’opinione di valore cui giunge l’esperto, qualunque essa sia, deve presentare le
seguenti caratteristiche:
    -   razionale
    -   verificabile
    -   coerente
    -   affidabile
    -   svolta in modo professionale
    -   svolta con competenza.

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SINTESI VALUTATIVA

La scelta del metodo di valutazione da utilizzare
Il contesto in cui si colloca SIPA è tipico di una attività produttiva manifatturiera
in uno scenario competitivo maturo.
La base dati a disposizione (dati storici e assenza di un piano di business
prospettico sviluppato dal management) ha richiesto l’elaborazione di una
ulteriore base dati, ai fini prospettici, da porre a base del lavoro di valutazione. È
stato necessario fare un esercizio di adattamento dei dati disponibili allo scenario
creatosi in conseguenza del fallimento e della necessità di stimare il valore del
compendio aziendale al fine della cessione dell’azienda con l’esperimento di una
procedura competitiva.
Sulla base di queste premesse il metodo più appropriato da utilizzarsi è risultato
essere il criterio patrimoniale, che offre una fotografia del valore dell’azienda sulla
base della distinta stima a valori correnti delle singole attività e passività alla data
di riferimento.
A questo metodo si è ritenuto opportuno affiancare il criterio finanziario, al fine
di validare i risultati così determinati in un’ottica di steady state. Le valutazioni di
tipo finanziario si basano sull’attualizzazione di flussi monetari resi disponibili
dall’azienda oggetto di stima.
I criteri comparativi di mercato, tenuto conto della dimensione del business e della
difficoltà oggettiva a individuare transazioni comparabili sono stati utilizzati solo
in via residuale, come meglio illustrato in seguito.

Principali fattori di rischio
Nella predisposizione della valutazione di SIPA sono stati tenuti in considerazione
una serie di fattori di rischio specifici per l’azienda oggetto di analisi.
In estrema sintesi i rischi individuati sono stati i seguenti:
    -   valore del tempo: il perdurare della condizione di incertezza sulla sorte
        dell’azienda nuoce a tutti gli stakeholders coinvolti nel processo;

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    -   continuità aziendale e industriale: la continuità della vita dell’azienda e
        della gestione operativa è essenziale per mantenere intatto il portafoglio
        clienti e ordini;
    -   continuità commerciale, mantenimento rapporti commerciali e portafoglio
        ordini flessibile: costituisce il patrimonio dell’azienda e necessita di
        continuo lavoro di consolidamento verso gli interlocutori esterni;
    -   esperienza delle maestranze: perdere le competenze di tante maestranze
        coinvolte da molti anni nella vita aziendale può significare perdere parte
        del valore che SIPA rappresenta;
    -   disponibilità dell’attuale sito produttivo: lo spostamento della fabbrica in
        altro sito è un evento con significativi effetti negativi sul valore
        dell’azienda, che non è stato considerato nella valutazione.
I rischi così individuati hanno trovato espressione nel percorso valutativo perlopiù
attraverso opportune rettifiche ai dati forniti, piuttosto che nell’ambito della scelta
del tasso di attualizzazione dei flussi di reddito individuati.

Con riferimento invece all’impatto del COVID-19 sull’attività di SIPA e
considerata la tenuta del fatturato conseguito dall’azienda corso del 2020 non si è
ritenuto necessario identificare separatamente impatti specifici della pandemia sul
business della società. Nelle analisi di sensitività e di scenari che seguono il
contesto di riferimento è stato inglobato nell’analisi complessiva.

Il metodo patrimoniale per la valutazione di SIPA
In prima battuta si è proceduto a valutare SIPA facendo uso del metodo
patrimoniale, ovvero mediante la distinta stima a valori correnti delle singole
attività [e passività, non incluse in questo caso] alla data di riferimento (PIV
III.1.28).
L’applicazione del metodo consiste, in definitiva, nel fare emergere una serie di
plusvalenze e di minusvalenze rispetto ai valori di bilancio pari alla differenza tra
i valori correnti dei cespiti ed i valori storici.

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                 15
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

I pregi di questo metodo, peraltro molto utilizzato nella pratica, risiedono nella
semplicità concettuale, nella relativa esiguità dei dati necessari alla sua
applicazione e soprattutto nel suo elevato coefficiente di obiettività, tale da
renderlo molto comune nelle stime di volontaria giurisdizione. Non si richiedono,
infatti, previsioni (sempre in qualche misura soggettive) di dividendi, di redditi o
di flussi di cassa.
Certamente la disponibilità di un adeguato capitale investito può costituire la
indispensabile premessa per la creazione di ricchezza. Ma è altrettanto certo che,
se non esistono le condizioni per far “fruttare” il capitale, è inevitabile che esso si
consumi fino all’azzeramento.

Il compendio aziendale oggetto di valutazione è stato inizialmente identificato
sulla base di una selezione dell’attivo dell’ultimo bilancio d’esercizio disponibile
(anno 2019).
Trattasi dell’attivo immobilizzato immateriale e materiale e dei depositi cauzionali
(nelle immobilizzazioni finanziarie). Sono escluse dall’analisi le partecipazioni
finanziarie, l’attivo circolante e ratei e risconti.

Compendio aziendale derivato dal bilancio d’esercizio 2019
                                 al 31/12/19

 Immobilizzazioni immateriali
 costi di impianto e ampliamento           370
 costi di sviluppo                       1.283
 avviamento                                686
 altre imobilizzazioni                      16
 concessioni, licenze, marchi…             170
 Immobilizzazioni materiali
 terreni e fabbricati                      22
 impianti e macchinari                    896
 attrezzature ind.li e comm.li            321
 altre immobilizzazioni                    38
 Immobilizzazioni finanziarie
 cauzioni                                   85

 Totale perimetro                       3.887
Fonte: elaborazione dal bilancio SIPA Management 2019

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                 16
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

Per ogni voce si è provveduto ad effettuare una valutazione sulla base
dell’effettivo riscontro dei valori correnti rispetto a quelli contabili.
Non essendo disponibile il bilancio dell’esercizio 2020 per individuare valori
prossimi alla data di valutazione, i valori contabili sono stati integrati con le
variazioni intervenute nell’anno 2020 utilizzando a supporto la contabilità tenuta
dalla società.
Per quanto riguarda le variazioni delle immobilizzazioni materiali, trattasi di
incrementi per circa euro 109K, di cui 73K relativi a impianti e macchinari (sono
prevalentemente lavori relativi alla centrale termica).
Si è proceduto quindi, seguendo i medesimi criteri utilizzati per l’esercizio 2019,
a stimare gli ammortamenti d’esercizio per l’anno 2020 (ivi inclusa la quota parte
per i nuovi investimenti), si precisa che tale esercizio è stato condotto al solo fine
di poter determinare un valore patrimoniale che tenga conto del tempo trascorso.
La fotografia così delineata al termine del 2020, immediatamente precedente alla
data di valutazione, è stata quindi oggetto di esame critico, sulla base dell’effettivo
riscontro tra valori contabili e i valori ritenuti correnti.

Per quanto riguarda le immobilizzazioni immateriali, pari a euro 1.278K nel
bilancio 2019 si rileva che buona parte dei valori contabili non è rappresentativa
di un valore corrente recuperabile sulla base delle considerazioni che seguono.
I costi di impianto e ampliamento (euro 370K al 31/12/19) sono costituiti dalla
capitalizzazione di parte dei compensi dell’amministratore unico sostenuti negli
anni per l’elaborazione e la predisposizione di una serie di piani e progetti
industriali e commerciali legati alla potenziale vendita della società. Tale valore
nel contesto attuale che vede la società fallita e gestione aziendale affidata ad un
affittuario in attesa di giungere alla vendita del complesso aziendale al miglior
offerente sul mercato, non ha ragion d’essere per cui viene rettificato in toto.
I costi di sviluppo (euro 1.283K al fine 2019) riguardano una serie di progetti
(“Facile Gastronomia”, R&S Nuovi Sacchetti”, “Sipa Bio” e “Sacchi Legge
123/2017”) i cui costi sono stati sostenuti nel passato e non presentano alcuna
ulteriore utilità futura. Ad esempio il progetto “Facile Gastronomia” riguarda un

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                 17
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

gruppo di articoli per il confezionamento di salumi e formaggi, mai partito a livello
commerciale a causa di costi dei prodotti al momento troppo elevati.
A ciò si aggiunge il fatto che i brevetti sottostanti alcuni di questi progetti (Sipa
Coex Bioclear, Sistema Sipa Facile) sono oggetto di un contratto di licenza con la
società controllante, SIPA Biopackaging OOD, che ne è titolare e dunque, a meno
di una retrocessione degli stessi dalla controllante, non fanno parte del patrimonio
aziendale. Si ritiene quindi di non attribuire alcun valore a tale voce.
I costi di avviamento (euro 686K) riguardano ancora i costi sostenuti dalla società
per l’acquisto dell’avviamento del ramo d’azienda avvenuto nel 2013 da SIPA
Industriale S.r.l. È evidente che tali investimenti hanno esaurito la loro utilità e
quindi sono oggetto di rettifica totale.
La voce altre immobilizzazioni (euro 16K) include costi relativi al software EDP
e al sito web. Anche in questo caso si ritiene che non ci sia valore residuo tenuto
conto che il software, pur con personalizzazioni, risale al 2003 e 2008. Il sito web
è stato realizzato nel 2017. È ragionevole in proposito pensare che un acquirente
dell’azienda non voglia mantenere la propria immagine legata ad una storia
industriale infelice come quella recente di SIPA.
Marchi e brevetti (euro 170K) sono costituiti da una serie di brevetti ancora
utilizzati dalla società. A tal proposito rileva ricordare che il marchio “Cartene” è
entrato oramai nel linguaggio comune come sinonimo di film per sacchetteria –
come ammesso anche dal management – e si è quindi volgarizzato perdendo di
fatto ogni valore. Il marchio aziendale SIPA difficilmente potrà avere vita propria
(basti pensare che la società che ha affittato l’azienda ha già provveduto a
sostituire le insegne con i marchi propri). Con riferimento alle certificazioni (dalla
BRC per le lavorazioni alimentari alle certificazioni HPB, alle certificazioni di
conformità a norma UNI, alle certificazioni TUV) è parere dello scrivente che il
loro valore sia già incorporato in buona parte nell’attuale organizzazione aziendale
e pertanto non suscettibile di ulteriore valorizzazione stand alone, anche in
considerazione della circostanza che le certificazioni dovranno essere rinnovate a
nome degli acquirenti presso gli enti attestatori. Si è provveduto quindi a rettificare
il valore di libro di tale voce per il 75% (euro -102K), a fronte del valore di
contabile di fine 2020 determinato pari a euro 136K (dopo aver sommato il costo

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                 18
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

della licenza dei brevetti per il 2020 e sottratto l’importo ipotizzato per
l’ammortamento). I marchi e brevetti vengono quindi valorizzati euro 34K.

Le immobilizzazioni materiali rappresentano il vero nucleo dell’azienda.
È utile rammentare che la configurazione attuale è frutto, come illustrato in
precedenza, di un percorso di crisi aziendale che ha portato a rilevare i beni dal
ramo d’azienda di SIPA Industriale S.r.l. nel 2013. L’immobile invece appartiene
ancora alla stessa SIPA Industriale in concordato preventivo ed è detenuto in forza
di un contratto di locazione scaduto al 31/12/20 con richiesta di sfratto in corso. Il
bene è inoltre oggetto di vendita giudiziale da parte del concordato, con asta
prevista per il 2/3/2021 al prezzo base di euro 750K.
Gli impianti e macchinari che provengono dal ramo d’azienda acquistato dal
concordato, da quanto emerso da un sopralluogo e dall’esame del libro cespiti,
hanno una vita media piuttosto elevata, perlopiù risalgono al periodo 1995-99, con
qualche acquisto effettuato nel 2004 e 2009. L’acquisto più recente (2018) è
relativa ad una saldatrice, comprata usata, costruita nel 2004. Molte delle
manutenzioni effettuate nel corso degli anni sono state oggetto di capitalizzazione
e quindi incorporate nel valore contabile dei macchinari.
Il grafico che segue illustra gli esiti di un lavoro di riclassificazione per anno di
costruzione del costo storico di impianti e macchinari, Partendo dai dati elaborati
nella valutazione effettuata dal dott. Zemp lo scorso anno (pag. 16 e seguenti) si è
ricostituito l’aging dei valori di carico, facendo riferimento all’elenco anagrafico
dei cespiti allegato all’atto di acquisto di SIPA nel 2013. Anche l’acquisto del
2018 è stato ricollocato nel suo anno di fabbricazione.
È ben evidente come sia preponderante a valori il peso degli immobili risalenti
all’ultimo decennio del novecento e comunque ai primi anni duemila.

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                19
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

 350.000

 300.000

 250.000

 200.000

 150.000

 100.000

  50.000

      0
               1992   1995   1996   1997   1998   1999   2002   2003   2004   2005   2006   2009   2010    2011     2012   2013   2014   2015   2017    2018

Di seguito una rappresentazione più sintetica. Il 48% degli investimenti a valore
in impianti e macchinari risale al periodo 1990-2000, il 30% ai primi cinque anni
del millennio, il 4% al periodo 2006-10 e solo il 18% è rappresentato da
investimenti fatti nell’ultimo decennio.

 1.000.000                                                                                                                                                     60%

                                48%

  900.000

                                                                                                                                                               50%
  800.000

  700.000
                                                                                                                                                               40%

                                                                       30%
  600.000

  500.000                                                                                                                                                      30%

  400.000
                                                                                                                                                  18%

                                                                                                                                                               20%
  300.000

  200.000
                                                                                                                                                               10%

                                                                                                            4%
  100.000

           0                                                                                                                                                   0%
                              anni 90                              2000-05                                2006-10                               2010-20

Il valore netto di libro a fine 2020 degli impianti e macchinari risulta pari a euro
710K (includendo anche la stima dell’ammortamento per l’anno 2020).

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                                                                                                  20
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

In ragione di quanto esposto si ritiene che il valore di libro al netto degli
ammortamenti possa esprimere ragionevolmente il valore residuo di impianti e
macchinari in sito e funzionanti.
Anche per le attrezzature industriali e commerciali vale un discorso analogo. Si
tratta di beni facenti parte del ramo d’azienda acquisito, a cui è stata fatta adeguata
manutenzione nel corso degli anni (si precisa che a valori 2020 le manutenzioni
straordinarie capitalizzate risultano totalmente ammortizzate).
Impianti, macchinari e attrezzature sono doviziosamente elencati nell’inventario
sottoscritto dagli organi della curatela, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.
Infine la voce altre immobilizzazioni contiene automezzi completamente
ammortizzati, macchine elettroniche, macchine d’ufficio, altri beni, il cui valore
si ritiene pienamente esaurito alla luce della vetustà riscontrabile e pertanto si è
provveduto a rettificarne totalmente il valore.

Per quanto riguarda le cauzioni (euro 85K), trattasi di depositi cauzionali relativi
ai contratti di utenza luce, acqua e telefonia fissa, versati da SIPA Management a
garanzia degli impegni assunti per l’esercizio dell’azienda. Sono stati esclusi dalla
valutazione determinata su base patrimoniale (e ricompresi successivamente) in
quanto trattasi di crediti immobilizzati, che esulano dalla valutazione degli asset
aziendali e possono essere facilmente rimpiazzati.

La tabella riportata di seguito sintetizza il lavoro svolto. Come anticipato, partendo
dai dati netti di bilancio 2019, apportando le dovute integrazioni per gli
investimenti effettuati nel 2020 e includendo una stima dell’ammortamento per
l’anno trascorso, si è identificato un valore “di libro” al 31/12/20; quindi si è
proceduto ad attribuire le rettifiche come sopra motivato. Se ne ricava il valore
corrente.

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                   21
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

Sintesi della valutazione patrimoniale di SIPA
                                     Valore     incrementi      amm.ti         Valore      rettifica      Valore
                                     netto al                   stimati        netto al                     Netto
                                    31/12/19                                  31/12/20                 Rettificato
Immobilizzazioni immateriali
costi di impianto e ampliamento          370           n.s.         n.s.           370         -370             0
costi di sviluppo                      1.283           n.s.         n.s.         1.283       -1.283             0
avviamento                               686           n.s.         n.s.           686         -686             0
altre imobilizzazioni                     16           n.s.         n.s.            16          -16             0
concessioni, licenze, marchi…            170            27          -61            136         -102            34
Immobilizzazioni materiali
terreni e fabbricati                      22             6           -3             25          -25             0
impianti e macchinari                    896            73         -259            710            0           710
attrezzature ind.li e comm.li            321            23          -68            275            0           275
altre immobilizzazioni                    38             7          -18             27          -27             0

Totale perimetro                                                                                            1.020
Fonte: elaborazione su dati tratti dal bilancio e dalla contabilità di SIPA Management; n.s.= non significativo

        Quindi sulla base delle rettifiche apportate il valore dell’azienda SIPA secondo il
        criterio patrimoniale ammonta a euro 1.020K.
        A ciò si somma il valore dei depositi cauzionali, pari a euro 85K, che portano il
        valore complessivo a euro 1.105K.

        Il metodo finanziario per la valutazione di SIPA
        Il metodo di valutazione finanziario consiste nel determinare il valore di
        un'azienda esclusivamente in funzione dei risultati attesi che essa è in grado di
        produrre nel tempo.
        Con i metodi income approach (PIV I.16) – tra i quali appunto il metodo
        finanziario - il valore di ogni attività è funzione dei flussi generati nell’arco di vita
        utile residua dell’attività stessa, della distribuzione nel tempo dei risultati attesi e
        del grado di incertezza riferibile alla futura manifestazione dei flussi di risultato.
        In caso di business maturi, come quello di SIPA, i flussi di reddito sostenibili nel
        lungo periodo sono spesso stimati normalizzando i risultati del più recente passato
        e introducendo gli aggiustamenti necessari per tener conto di nuove condizioni
        future.
        L’arco temporale è di regola illimitato ma può anche essere adottato un orizzonte
        limitato per la stima del reddito quando particolari condizioni lo richiedano.

       Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                              22
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

Nel caso di SIPA si tratta di una azienda in una condizione particolare (fallimento
e cessione dell’azienda), il cui business è oggetto di valutazione nel presupposto
della continuità, seppur nella condizione odierna. Come anticipato, non è
disponibile un business plan predisposto dagli addetti alla gestione aziendale che
permetta di avere una adeguata visibilità su scenari prospettici. Al fine quindi di
misurare la capacità di generare flussi di reddito è stato necessario costruire in via
autonoma una base dati prospettica.
Con riferimento all’orizzonte temporale di riferimento, tenuto conto delle
osservazioni riportate in sede di valutazione con il metodo patrimoniale
(obsolesenza e vetustà degli impianti, investimenti limitati negli ultimi anni) si
ritiene che l’orizzonte temporale futuro su cui attualizzare i flussi di reddito non
possa andare oltre i cinque anni. L’azienda oggi dispone di un complesso di beni
organizzati che permettono di raggiungere lo scopo aziendale – grazie anche a
maestranze esperte abituate a intervenire sugli impianti quando necessario – ma
avrà necessità di effettuare nuovi investimenti al fine di rimanere competitiva sul
mercato. Il modello costruito non prevede questo tipo di investimenti e questo è il
motivo per cui si ritiene di limitare l’orizzonte temporale su cui effettuare la
valutazione.
Le variabili che vanno a determinare i risultati ottenuti con il criterio di valutazione
di tipo finanziario sono quindi:
    -   i flussi di cassa – stimati come anticipato -,
    -   l’orizzonte temporale, scelto pari a cinque anni,
    -   un tasso di rendimento, espressivo del costo opportunità dei mezzi propri
        (tenuto conto che l’azienda viene venduta priva di passività finanziarie).

I flussi di cassa utilizzati sono stati determinati partendo dall’ipotesi che l’azienda,
senza debiti e senza crediti, con il costo dei dipendenti rettificato – tenendo conto
dei soli dipendenti passati all’affittuaria - potesse proseguire la sua attività. Si
tratta di una forte semplificazione, che serve per poter valutare l’oggetto-azienda
svincolato da ogni altro elemento. Non essendo possibile costruire un vero piano
aziendale per la determinazione dei flussi di cassa ci si è limitati ad una
quantificazione dell’EBITDA, come approssimazione di un flusso di cassa

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                  23
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

depurato dagli ammortamenti e netto della componente investimenti, che in questo
caso è assente; analogamente è esclusa la componente fiscale, a fronte di un
risultato economico atteso negativo. In scenario steady state, come appare questo,
a fronte di un fatturato stabilizzato la componente di variazione del capitale
circolante è ininfluente sul flusso generato.
Negli ultimi esercizi la società ha fatto registrare fatturati sostanzialmente stabili
ed EBITDA molto variabili, anche per il fatto di aver capitalizzato costi di
sviluppo che altrimenti avrebbero depresso il risultato operativo, come di seguito
illustrato.

Principali dati operativi dal 2015 al 2020
  €/000                2020(*)     2019        2018        2017        2016       2015
  Ricavi                10.061   10.594      10.788      11.332      10.372      8.359
  Valore produz.        10.552   11.023      12.239      11.881      11.032      8.380

  EBITDA                           -147       1.144         513            362   -620
  amm.ti                            760         600         363            244    177
  svalutazioni                       11         450         103             11
  EBIT                             -918          94          47            107   -797
  rettifica costi di sviluppo     1.121         841         482
  EBITDA rettificato             -1.268        303           31
  EBITDA %                          n.s.      2,5%        0,3%
Fonte: elaborazione su dati societari; (*) dati di contabilità elaborati

Si è costruito di un conto economico “standard” e normalizzato, depurando i
risultati economici da tutte quelle componenti di costo ragionevolmente
escludibili da un imprenditore che operi con un attento controllo dei costi e si limiti
a gestire ciò di cui dispone, senza quindi apportare migliorie o innovazioni.

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                       24
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

Ricavi e costi operativi riclassificati per SIPA Management
                                      2020      %              2019      %              2018      %              2017      %
RICAVI
Vendite italia                 9.015.907,77   85%      9.564.033,63    87%     10.174.146,56    85%     10.665.266,06    90%
Vendite estero                 1.059.071,09   10%      1.075.274,83    10%        614.095,12     5%        392.828,03     3%
Altri ricavi                      15.925,00    0%                       0%        916.572,61     8%        540.613,16     5%
Contributo Conai plastica        453.216,26    4%        408.562,99     4%        312.336,68     3%        265.763,75     2%
Premi su fatturato               -46.267,32    0%        -44.364,31     0%        -25.831,34     0%        -29.852,34     0%
Fatturaz. impianti stampa         54.615,35    1%         19.953,01     0%         23.921,87     0%         38.232,23     0%
TOTALE                      10.552.468,15            11.023.460,15            12.015.241,50            11.872.850,89
COSTI OPERATIVI
Contributo conai                 162.097,24   3,5%        225.074,99   4,3%        254.468,93   4,1%        264.573,59   4,3%    (1)
Materie prime                  4.583.401,78   43%       5.195.012,06   47%       6.199.971,33   52%       6.125.875,86   52%
Lavorazioni conto terzi          236.381,83     2%        277.368,28     3%        233.640,95     2%        221.590,75     2%    (2)
Manutenzione riparazione         292.480,66     3%        298.171,99     3%        351.611,60     3%        249.775,41     2%    (2)
Utenze                           596.967,25     6%        772.677,73     7%        707.035,70     7%        706.297,99     6%    (2)
Trasporti                        292.160,36     3%        289.294,26     3%        364.394,18     3%        378.688,08     3%    (2)
Amm.tore e consulenze            378.586,86               277.384,23               160.112,23               190.377,57
Locazione immobile               181.371,18               180.985,44               189.829,07               170.330,38
Provvigioni                       13.149,30                37.028,34                13.525,52                17.794,06
Imballaggi                       265.720,33    3%         240.209,61    2%         263.741,17    2%         220.899,97    2%     (2)
Indumenti lavoro                   2.079,06                 5.198,02                 6.709,47                 1.291,90
Variaz. magazzino              1.012.354,54   10%         154.084,63    1%        -540.904,71   -5%        -210.370,80   -2%     (2)
Personale                      2.769.027,80   27%       2.841.151,54   27%       2.324.162,97   22%       2.576.057,14   23%     (2)
Viaggi e trasferte               181.037,70               218.802,17               191.191,28               171.248,82
Informz comm.li                    5.670,15                   200,00                   910,00                   230,00
Altri costi gestione              75.611,09    1%          73.277,42    1%          64.283,47    1%          59.822,68    1%     (2)
Assicurazioni                     51.015,24    1%          49.501,72    0%          48.488,87    0%          48.291,04    0%     (2)
Acc.to TFM                       111.607,63                     0,00                     0,00                     0,00
TOTALE                      11.210.720,00            11.135.422,43            10.833.172,03            11.192.774,44

DIFFERENZA                    -658.251,85              -111.962,28             1.182.069,47               680.076,45
Fonte: elaborazione su dati di contabilità generale, i margini sono calcolati sul valore della produzione salvo
dove indicato dalle note: (1) margine su materie prime, (2) margine su vendite Italia+estero.

              Base di partenza per il lavoro è stata la situazione contabile generale al 31/12/20.
              Le voci di conto economico sono state analizzate ad una ad una e rettificate come
              di seguito esposto.
              Con riferimento ai ricavi, come emerge dalla tabella storica, il dato di fatturato è
              quello più stabile. Nel 2020, anno conclusosi per l’azienda con il fallimento e
              tenuto conto dei fermi dovuti alla pandemia Covid-19 tuttora in atto, il fatturato è
              stato pari a euro 10 milioni, con i primi 19 clienti che pesano per circa il 70% (il
              primo cliente per il 24%). Si è quindi ritenuto ragionevole ipotizzare un valore
              della produzione in un intorno di euro 11 milioni (il valore della produzione
              differisce dai ricavi tipici principalmente per i ricavi da contributo CONAI).
              Le materie prime rappresentano la voce di costo principale, con un’incidenza sui
              ricavi in un range tra il 50 e il 56% negli ultimi 4 esercizi (nel calcolo è stata
              inclusa la variazione del magazzino per sterilizzare l’effetto delle rimanenze sugli
              acquisti).

             Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                                             25
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

Incidenza del costo delle materie prime sul fatturato
     2020           2019           2018            2017
     56%            50%            52%             53%
Fonte: elaborazione su dati contabili SIPA

Tenuto conto delle difficoltà recenti di approvvigionamento sul mercato di materia
prima – come riportato dal management – e della limitata competitività di un
operatore come SIPA nello stato attuale si è ritenuto di mantenere un’incidenza
del 56%. Tuttavia una analisi di sensitivity al dato illustrerà come variano i risultati
al variare delle ipotesi di lavoro.
Il contributo CONAI è stato correlato al dato di acquisto di materia prima, alcune
voci minori (lavorazioni conto terzi, trasporti, imballaggi, utenze, provvigioni)
sono state commisurate al fatturato, utilizzando il dato di incidenza percentuale
storico. Le manutenzioni e riparazioni sono state mantenute in linea con gli
esercizi precedenti, come il costo d’affitto dell’immobile (nonostante il contratto
sia scaduto, al momento non ci sono elementi per poter pensare ad uno scenario
diverso in una ipotesi di continuità aziendale in situ).
Il costo del personale – seconda voce di costo dopo la materia prima – è stato
calcolato in modo differenziale, sottraendo dal costo del lavoro del 2020 tutto
quello relativo al personale che non è stato riassorbito dalla società che ha
temporaneamente affittato l’azienda. Tenuto conto che proprio questa voce di
costo è stata oggetto di analisi critica da parte dell’affittuario, che valuta di poter
svolgere la medesima attività con un personale ridotto, si ritiene opportuno
valutare l’azienda SIPA a parità di condizioni e quindi con una riduzione dei costi
del personale. I costi di viaggi e trasferte sono stati depurati dai costi di
rappresentanza e dell’amministratore come pure le consulenze aziendali sono state
normalizzate per escludere i costi straordinari e i compensi amministratore.
Assicurazioni e altri costi di gestione sono stati lasciati invariati.
Di seguito si riporta nel dettaglio il conto economico “standard” ricostruito. Ne
risulta un margine operativo lordo dell’1,4% per un EBITDA di euro 148K a
fronte di ricavi stimati per euro 10.948K.

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                  26
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

 SCENARIO BASE                       €/000       %
 Fatturato Italia                     9.500
 Fatturato estero                     1.000
 Contributo Conai plastica              475    5,0%
 Premi su fatturato                     -48   -0,5%
 Fatturaz. impianti stampa               20
                                    10.948
 Contributi conai                       208    3,5%
 Materie prime e variaz magazzino     5.880   56,0%
 Lavorazioni conto terzi                263    2,5%
 Manutenzione riparazione               300    2,7%
 Utenze                                 735    7,0%
 Trasporti                              315    3,0%
 Solo consulenze                        100
 Locazione immobile                     180
 Provvigioni                             20   0,2%
 Imballaggi                             315   3,0%
 Indumenti lavoro                         3
 personale                            2.195   20,9%
 viaggi e trasferte                     160    1,5%
 informz comm.li                          1
 altri costi gestione                    75   0,7%
 assicurazioni                           50
 costi operativi                    10.799
 EBITDA                                148

Come detto, non sono stati considerati tra i costi operativi gli ammortamenti,
stimati in euro 353K, che portano ad un EBIT negativo di euro 205K.
Al fine di dimostrare come gli elementi cruciali nella determinazione del flusso di
cassa normalizzato siano il livello di fatturato e l’incidenza del costo della materia
prima si è elaborata una sensitivity che illustra come si muove il margine operativo
lordo (EBITDA) in percentuale al variare del fatturato conseguito e del costo della
materia prima. In un business in cui oltre la metà del costo dipende dall’acquisto
della materia prima è cruciale riuscire a realizzare risparmi, combinati con l’effetto
di volano che genera il maggior fatturato.

Analisi di sensitivity del conto economico “standard”:
EBITDA % al variare di valore del fatturato e del costo della materia prima
        0               57%         56%        55%     54%         53%         52%
     10.000             0,2%        1,2%       2,2%    3,2%        4,2%        5,2%
     10.500             0,4%        1,4%       2,3%    3,3%        4,3%        5,3%
     11.000             0,5%        1,5%       2,5%    3,5%        4,5%        5,5%
     12.000             0,7%        1,7%       2,7%    3,7%        4,7%        5,7%
     13.000             0,9%        1,9%       2,9%    3,9%        4,9%        5,9%
     14.000             1,1%        2,1%       3,1%    4,1%        5,1%        6,0%
     15.000             1,2%        2,2%       3,2%    4,2%        5,2%        6,2%

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                27
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

I flussi di reddito attesi sono stati scontati ad un tasso pari al costo dell’equity.
Si è utilizzato il solo costo della parte della struttura finanziaria equity, visto che
oggetto della valutazione è l’equity di SIPA, senza alcun apporto di debito alla
struttura finanziaria.
Il costo dei mezzi propri è stato stimato facendo riferimento al CAPM (capital
asset pricing model), modello matematico della teoria di portafoglio (H.
Markowitz) pubblicato da W. Sharpe nel 1964, che determina una relazione tra il
rendimento di un titolo e la sua rischiosità. Tale metodo permette di trovare il
rendimento atteso di un titolo come somma tra il tasso di investimenti privi di
rischio e un premio di rischio che esprima il rischio non diversificabile (rischio di
settore e di impresa). Nel caso in esame, al risk free rate attualmente scelto pari
allo 0,086% (ottenuto prendendo a riferimento il Rendistato medio a 5 anni
rilevato da Banca d’Italia a gennaio 20212 – in linea con l’orizzonte di riferimento
di 5 anni) è stato sommato un premio per il rischio di mercato del 10%, ottenuto
come rischio storico di lungo periodo di mercato borsistico italiano del 5%3 più
rischio specifico di impresa scelto pari al 5%, tenuto conto della condizione non
ordinaria in cui versa SIPA, moltiplicato per il valore del beta di società quotate
di piccole e medie dimensioni (solitamente con correlazione molto superiore alla
media di mercato), pari a 1,204.
Ne consegue che il costo dell’equity utilizzato per lo sconto dei flussi di cassa è
pari a 12,1%.

2 https://www.bancaditalia.it/compiti/operazioni-mef/rendistato-rendiob/documenti/rendistato-
2021.pdf
3 La scelta è stata quella di far riferimento ad un tasso di rischio storico di mercato italiano di
lungo termine arrotondato al 5% sul quale il consensus è ampio perché trattandosi di serie storiche
l’aggiunta di quantità marginali inferiori o superiori al valore della media non ne modifica il valore
nel breve periodo. Per ulteriore chiarezza si segnala che le rilevazioni di altre fonti e ricercatori
(ad es. il Prof. Damodaran, spesso utilizzato come proxy), sono di tipo previsionale mentre invece
il tasso preso a riferimento è un tasso storico.
  4 Fonte: elaborazione su media dei beta di società quotate all’AIM.

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                                28
Stefano D’Amora – Dottore Commercialista

Determinazione del costo dell’equity
risk free rate                 0,086%
premio per il rischio RM
rischio di mercato              5,0%
rischio di impresa              5,0%
RM                             10,0%
Beta                             1,20
Beta * RM                      12,0%
Costo dei mezzi propri         12,1%

La scelta dell’orizzonte di riferimento per l’applicazione del criterio di valutazione
è stata limitata ad un periodo di tempo definito, pari a cinque anni. Non è tipico
quando si applica il criterio del discounted cash flow (DCF) limitare l’orizzonte
di indagine. Solitamente una parte importante del risultato deriva dalla stima del
terminal value. Nel caso di SIPA, tutte le premesse fatte sopra indicano che la
generazione di flussi di cassa rebus sic stantibus non può perdurare: l’unico modo
per generare flussi di cassa positivi perduranti (senza limitarsi a godere della
temporanea coincidenza tra flusso di cassa ed economico grazie alla neutralità di
cassa per il costo per gli ammortamenti, non compensato da adeguati investimenti
sui mezzi di produzione) sta nell’effettuare nuovi investimenti a cui seguiranno
diversi flussi di cassa. Ma questo va oltre lo scopo della stima attuale e l’incarico
ricevuto, perché configurerebbe un’azienda in evoluzione, necessariamente
diversa da quella attuale, e obbligherebbe ad incorporare nella stima azioni ed
investimenti dell’acquirente, esulando dal quadro di riferimento scelto.

Sulla base delle ipotesi sopra determinate si passa quindi a determinare il valore
di SIPA applicando il metodo dello sconto dei flussi di cassa attesi: esso è pari a
euro 533K.

 Flusso di cassa atteso                       148
 Costo del capitale Ke                     12,1%
 Numero anni                                    5
 Valore determinato                          533

Anche in questo caso una tabella di sensitivity è utile a indicare la variabilità del
risultato ottenuto al variare dei parametri scelti: con incidenza del costo della

Elaborato per SIPA Management S.r.l. in fallimento                                29
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