SCENARIO DIABETOLOGIA - RASSEGNA STAMPA - 5 luglio 2019 - Value Relations
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Sommario TESTATA TITOLO DATA Ricerca: batterio intestino migliora salute Adnkronos Salute 01/07/2019 cardiovascolare Piano Nazionale malattie croniche, promosse Ansa 02/07/2019 solo 16 regioni Farmaci: 'fast track' fda ad anti-diabete come Adnkronos Salute 02/07/2019 terapia scompenso cardiaco Scoperta molecola che difende la vista da Ansa 03/07/2019 malattia retinica Garattini, tempi maturi per denunciare Ansa Panzironi. Comunità scientifica si unisca contro 03/07/2019 diffusione false notizie Diabete: in arrivo un nuovo farmaco per Ansa bambini e adolescenti 03/07/2019 Ema, è liraglutide, già in uso sugli adulti Medicina: ecco perche' la mortalita' post-infarto Adnkronos Salute 04/07/2019 e' doppia nei diabetici
ADNKRONOS SALUTE Data: 01/07/2019 RICERCA: BATTERIO INTESTINO MIGLIORA SALUTE CARDIOVASCOLARE = Roma, 1 lug. (AdnKronos Salute) - Aumentare i livelli di specifici batteri intestinali può avere effetti benefici per le persone in sovrappeso e obese, riporta uno studio clinico pubblicato on line questa settimana su 'Nature Medicine'. L'Akkermansia muciniphila è una specie di batteri intestinali meno abbondante nell'intestino di individui in sovrappeso o obesi o che hanno il diabete di tipo 2 non trattato, o ancora malattie infiammatorie dell'intestino. Questo studio suggerisce che è sicuro somministrarlo e che può apportare miglioramenti della salute di queste persone. Per contrastare le malattie cardiometaboliche, gli scienziati stanno sempre più focalizzando la loro attenzione sugli interventi mirati al microbiota intestinale. Precedenti ricerche avevano rilevato in particolare che l'A. muciniphila ha effetti benefici sulla salute in modelli animali, riducendo l'obesità, l'intolleranza al glucosio, l'insulino-resistenza e l'accumulo di grasso nel fegato. Nel nuovo studio, Patrice Cani e i colleghi della Université catholique de Louvain (Belgio) riferiscono ora che il trattamento con A. muciniphila vivo o pastorizzato è sicuro e ben tollerato negli esseri umani. Un totale di 32 volontari ha ricevuto placebo o A. muciniphila come integratore alimentare per 3 mesi. Solo i partecipanti che hanno ricevuto la preparazione di batteri pastorizzati hanno giovato di una maggiore sensibilità e di livelli ridotti di insulina, di una migliore barriera intestinale e di livelli adeguati di colesterolo nel sangue, rispetto ai soggetti che hanno ricevuto un placebo. Saranno ora necessarie ulteriori ricerche per verificare se gli effetti benefici della A. muciniphila pastorizzata possano essere sostenuti oltre i 3 mesi e per valutare l'efficacia in studi clinici controllati su un numero maggiore di pazienti, concludono gli autori. (Bdc/AdnKronos Salute) ISSN 2499 - 3492 01-LUG-19 18:35
ANSA Data: 02/07//2019 Piano Nazionale malattie croniche, promosse solo 16 regioni Fnopi, da diabete a demenze, in Italia 24 milioni di cronici ROMA (ANSA) - ROMA, 2 LUG - Solo 16 regioni hanno recepito il Piano Nazionale Cronicità e spesso con tempi molto lunghi, in media di 20 mesi. Mentre 5 regioni mancano ancora all'appello e non danno segnali di attenzione. A fotografare l'implementazione di questo tassello importante per l'assistenza ai malati cronici, che in Italia sono circa 24 milioni, è la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi). Dalle demenze all'osteoporosi, dal Parkinson al diabete, le malattie croniche rappresentano un capitolo di spesa in costante crescita, di pari passo con l'invecchiamento della popolazione, e che già oggi assorbe circa 67 miliardi di spesa complessiva in Italia. Per organizzare al meglio l'assistenza, da settembre 2016 l'Italia ha approvato un Piano nazionale cronicità, ma solo 16 Regioni lo hanno recepito. Diversi, e spesso molto lunghi, i tempi: si passa dai 2 mesi della Puglia, i 3 dell'Umbria e i 7 dell'Emilia-Romagna, sino ad arrivare ai 28 del Molise e della Val d'Aosta, i 32 mesi della Liguria, 33 della Calabria. A mancare all'appello sono, invece, le delibere di Friuli Venezia Giulia, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna. "La mancata o ritardata attuazione, da parte delle Regioni, di atti di programmazione sanitaria nazionale già approvati - osserva Tonino Aceti, portavoce del Fnopi - rappresenta una tra le principali criticità della governance del servizio sanitario pubblico, che contribuisce a minare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni e ad aumentare le disuguaglianze esistenti tra le Regioni". (ANSA).
ADNKRONOS SALUTE Data: 02/07/2019 FARMACI: 'FAST TRACK' FDA AD ANTI-DIABETE COME TERAPIA SCOMPENSO CARDIACO = Roma, 2 lug. (AdnKronos Salute) - Boehringer Ingelheim ed Eli Lilly and Company annunciano che l'americana Food and Drug Administration (Fda) ha concesso la 'Fast track designation' a empagliflozin - farmaco nato per il trattamento del diabete di tipo 2 - come terapia per la riduzione del rischio di mortalità per cause cardiovascolari e ospedalizzazione per scompenso cardiaco in soggetti con scompenso cardiaco cronico. La concessione della 'Fast track' - ricorda una nota - favorisce lo sviluppo di nuove terapie per patologie gravi, per le quali esistono forti esigenze insoddisfatte, allo scopo di accelerare la disponibilità di nuove opzioni terapeutiche ai pazienti. "La concessione della procedura di approvazione accelerata da parte della Fda a empagliflozin - ha dichiarato Waheed Jamal, Corporate Vice President e responsabile Area Cardiovascolare e Metabolica di Boehringer Ingelheim - costituisce un importante passo avanti per affrontare questa necessità insoddisfatta negli Stati Uniti e siamo ansiosi di lavorare con la Fda nella valutazione del farmaco come terapia volta a migliorare gli esiti per quei soggetti adulti che soffrono di scompenso cardiaco cronico". "Boehringer Ingelheim e Lilly - ha affermato Jeff Emmick, vicepresidente Sviluppo di prodotto di Lilly Diabetologia - sono impegnate a sviluppare terapie per la salute pubblica, rappresentate dalle malattie cardio-metaboliche, tra cui lo scompenso cardiaco. Siamo impazienti di vedere i risultati degli studi Emperor e dello sviluppo di empagliflozin in questo ambito". (Com-Bdc/AdnKronos Salute) ISSN 2499 - 3492 02-LUG-19 18:02
ANSA Data: 03/07//2019 Scoperta molecola che difende la vista da malattia retinica (EMBARGO ALLE 20.00) Previene la retinopatia nei diabetici ROMA (EMBARGO ALLE 20.00 DI OGGI) (ANSA) - ROMA, 3 LUG - Identificata in uno studio su oltre 1000 pazienti con diabete da un tempo medio di 50 anni una proteina che protegge da una diffusa complicanza del diabete, la retinopatia. La proteina - 'RBP3' - è stata isolata in uno studio sulla rivista Science Translational Medicine negli occhi di diabetici che, per motivi finora misteriosi, non vanno incontro a retinopatia anche dopo anni e anni di malattia diabetica. Di seguito la proteina è stata iniettata negli occhi di topolini diabetici prevenendo l'instaurarsi della malattia. Lo studio è stato condotto da Hishashi Yokomizo presso il Joslin Diabetes Center a Boston. La retinopatia è una delle complicanze più comuni del diabete; colpisce la maggior parte dei pazienti a 20 anni dalla diagnosi, è invalidante e tra le cause principali di perdita di vista nei paesi ricchi. Il 35% dei diabetici anche dopo anni di malattia è naturalmente protetto da essa. Gli esperti hanno confrontato il profilo molecolare della retina di diabetici deceduti con retinopatia, con quello di diabetici deceduti senza malattia e con quello di non diabetici. Hanno così isolato RBP3 e visto che è a concentrazioni maggiori negli occhi di diabetici che non presentano retinopatia. Infine gli esperti hanno iniettato RBP3 negli occhi di topolini diabetici e così hanno arrestato il processo patologico oculare che sfocia nella retinopatia. Gli scienziati hanno scoperto che RBP3 inibisce il fattore di crescita vascolare 'VEGF', impedendo la formazione di capillari che distruggono la retina; inoltre RBP3 inibisce il rilascio nella retina di proteine infiammatorie con effetti patologici per il tessuto retinico. Il prossimo passo sarà replicare questi risultati su pazienti diabetici che convivono da poco con la malattia metabolica e quindi hanno ancora gli occhi sani, sì da vedere se RBP3 previene la retinopatia. (ANSA). Y27-GU/ S04 QBKN
ANSA Data: 03/07//2019 Garattini, tempi maturi per denunciare Panzironi Comunità scientifica si unisca contro diffusione false notizie ROMA (ANSA) - ROMA, 3 LUG - "Credo che i tempi siano maturi perché la comunità scientifica si metta insieme e denunci un personaggio che sta per ore in televisione a diffondere notizie che possono essere dannose per la salute. E che arriva a dire ai diabetici che l'insulina non serve". Il riferimento è a Adriano Panzironi, il 'guru' che promette di far vivere fino a 120 anni seguendo il suo 'metodo', e a farlo è il farmacologo Silvio Garattini. "È necessaria una presa di posizione forte - ha aggiunto Garattini a margine della presentazione del libro di Gerardo D'Amico 'Dottor Web e Mister truffa' - io ritengo che si possa fare molto perché chi dice che non si deve utilizzare l'insulina nel diabete o mette in discussione cure provate contro malattie gravi, commette un reato perché dà un'informazione nociva per la salute pubblica. Quindi dovremmo cercare tutti insieme, comunità scientifica e soprattutto associazioni scientifiche che si occupano di diabete di denunciare questi comportamenti. È inaccettabile che si diffondano queste informazioni". (ANSA). Y91-GU/ S04 QBKN
ANSA Data: 03/07//2019 Diabete: in arrivo un nuovo farmaco per bambini e adolescenti Ema, è liraglutide, già in uso sugli adulti ROMA (ANSA) - ROMA, 3 LUG - Il comitato per i farmaci ad uso umano dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha raccomandato di estendere anche ai bambini e adolescenti dai 10 anni in su l'uso di un farmaco per il diabete di tipo 2 già adoperato per gli adulti. Si tratta del liraglutide, che deve essere associato anche alla dieta e l'attività fisica. Lo spiega la stessa agenzia sul suo sito. La terapia raccomandata per il diabete pediatrico di tipo 2 è simile a quella degli adulti, e si dà particolare enfasi sull'iniziare in modo progressivo a cambiare stili di vita, mangiando sano e facendo esercizio, seguito dall'uso di una singola terapia medica e dopo due combinate. L'obiettivo è far raggiungere e mantenere al paziente bassi livelli di glucosio nel sangue per evitare complicazioni a lungo termine. Attualmente gli unici farmaci approvati per il diabete pediatrico nella maggior parte dei paesi sono l'insulina e la metformina. La metà dei pazienti giovani però non riesce a controllare la glicemia con la sola metformina, anche combinata con interventi sullo stile di vita, mentre l'insulina ha diversi effetti collaterali, come l'aumento di peso e un altro rischio di ipoglicemia. C'era dunque bisogno di un'alternativa. Liraglutide è in uso sugli adulti da circa 10 anni, e la sua efficacia su bambini e adolescenti è stata testata in uno studio su 134 pazienti tra i 10 e 17 anni, in cui è stata messa a confronto con un placebo per 26 settimane. Chi lo ha preso, con o senza insulina, ha avuto un calo importante dell'emoglobina glicata, test che serve a valutare i livelli medi di zucchero nel sangue per un periodo di settimane o mesi. Gli effetti più comuni sono stati nausea, vomito, diarrea mal di testa e dolori addominali.(ANSA).
ADNKRONOS SALUTE Data: 04/07/2019 MEDICINA: ECCO PERCHE' LA MORTALITA' POST-INFARTO E' DOPPIA NEI DIABETICI = Colpa di disfunzioni a cuore e reni legate alla malattia, studio Monzino Milano apre a prevenzione rischio Milano, 4 lug. (AdnKronos Salute) - In caso di infarto le persone che soffrono di diabete di tipo 2 hanno una mortalità quasi doppia nei primi giorni dopo l'evento. Ora uno studio del Centro cardiologico Monzino di Milano ha spiegato perché e apre le porte alla prevenzione del rischio. Il lavoro - pubblicato su 'Diabetes Care' - indica che per le persone diabetiche l'attacco di cuore è un killer più cattivo non a causa della patologia in sé, ma in virtù della disfunzione cardiaca e renale spesso associata alla malattia del sangue dolce. Anomalie che, assicurano i ricercatori, potrebbero essere contrastate con farmaci ad hoc. "Sappiamo fin dagli anni '60 che le persone con diabete di tipo 2 muoiono più di frequente dopo un infarto Stemi, la forma più grave di infarto del miocardio - ricorda Giancarlo Marenzi, responsabile della Terapia intensiva cardiologica dell'Irccs di via Parea e autore dello studio - Tuttavia non si conosceva esattamente il perché di questa evidenza: fino a ieri abbiamo pensato che a peggiorare la prognosi fosse la presenza di numerose patologie spesso riscontrate nei pazienti diabetici, ma la nostra ricerca ha dimostrato che non è proprio così". "Nei pazienti con diabete di tipo 2 che accedevano al Monzino e al Policlinico San Matteo di Pavia con infarto Stemi - spiega Nicola Cosentino, cardiologo della Terapia intensiva cardiologica del Monzino e coautore dello studio - abbiamo misurato una serie di parametri tra cui la funzionalità cardiaca tramite la frazione di eiezione del cuore, e la funzionalità renale tramite il dosaggio della creatinina. Gli stessi parametri sono stati misurati anche negli infartuati non diabetici. Il confronto ha rivelato che la mortalità era maggiore nei pazienti che avevano un danno ai reni o alla funzione del cuore al momento del ricovero, problematiche più frequenti proprio nelle persone con diabete". Dunque "le conclusioni del nostro studio dimostrano che non è il diabete di per sé ad aumentare il rischio di mortalità precoce nell'infarto - chiarisce Marenzi - bensì la ridotta capacità contrattile cardiaca e della funzione renale di questi pazienti". (segue)
ADNKRONOS SALUTE Data: 04/07/2019 MEDICINA: ECCO PERCHE' LA MORTALITA' POST-INFARTO E' DOPPIA NEI DIABETICI (2) = (AdnKronos Salute) - "Questa scoperta apre le porte alla prevenzione del rischio di mortalità per infarto nei diabetici - afferma Stefano Genovese, responsabile dell'Unità di Diabetologia, Endocrinologia e Malattie metaboliche del Monzino e coautore dello studio - Sappiamo infatti che la disfunzione cardiaca e renale è più frequente in questi pazienti, ma gli interventi per evitare un danno renale e cardiaco sono molteplici e relativamente semplici: non fumare, alimentarsi in modo corretto e praticare attività fisica, tenere sotto controllo glicemia, pressione arteriosa, colesterolo e peso corporeo". "Quando tutto questo non è sufficiente - precisa l'esperto - è fondamentale utilizzare i farmaci di nuova generazione per la cura del diabete, come gli agonisti del recettore del Glp-1 e gli Sglt2-inibitori, che non solo controllano la glicemia, ma proteggono anche cuore e reni, incidendo positivamente sulla diminuzione di eventi cardiovascolari con una riduzione della mortalità fino al 38%". Il problema è che "in Italia quasi 4 milioni di persone convivono con una diagnosi di diabete - sottolinea Genovese - ma meno della metà viene curato da uno specialista diabetologo che tuttavia è l'unico che può prescrivere i nuovi farmaci. Inoltre, quasi il 10% dei diabetici nel nostro Paese scopre la malattia a seguito delle sue complicanze. La nuova ricerca dimostra invece quanto sia importante identificare questa malattia precocemente e curarla con un approccio multidisciplinare coordinato dallo specialista diabetologo. Oggi - conclude lo specialista - a tutti i pazienti che soffrono di diabete di tipo 2 possiamo dire con chiarezza che, se la funzionalità renale e cardiaca viene preservata, la loro prognosi cardiovascolare sarà migliore e, diversamente da quanto si è creduto fino ad ora, non sarà diversa da quella dei non diabetici". (Red-Opa/AdnKronos Salute) ISSN 2499 - 3492 04-LUG-19 12:32
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