Rassegna Stampa - 15 dicembre 2020 - Testata - Sindacato Medici ...
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Rassegna Stampa – 15 dicembre 2020 Testata Data 14 dicembre 2020 «IL GOVERNO CONTINUA A SCEGLIERE SOLUZIONI SBAGLIATE ED EMERGENZIALI, ANZICHÉ STRUTTURALI, PER LA SANITÀ» DICHIARA PINA ONOTRI, SEGRETARIO GENERALE DEL SINDACATO MEDICI ITALIANI. «L’avviso pubblico rivolto a cinque Agenzie per il Lavoro ai fini della selezione e il reclutamento con assunzione a tempo determinato per il personale medico e infermieristico è un esempio di come si possano disperdere risorse utili per il rilancio del nostro servizio sanitario nazionale» così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (Smi) in una dichiarazione. «Vengono previsti ben 19 milioni di euro destinati alle Agenzie per il Lavoro per il loro compito d’intermediazione. Questi finanziamenti potevano servire a impiantare nuovi reparti ospedalieri, ad assumere personale per gli uffici e igiene pubblica, a rafforzare la medicina del territorio. È un chiaro segnale, inoltre, come si vada sempre più verso l’esternalizzazione dei servizi sanitari, nel nostro paese. È inaccettabile!» continua Onotri. «Il governo continua a scegliere soluzioni sbagliate ed emergenziali, anziché strutturali, per la sanità. Siamo molto allarmati per i contenuti del Recovery Plan: per la salute gli investimenti di 9 miliardi sono praticamente solo il 4,6% del totale delle risorse, 196 miliardi di €, messe in campo. Investimenti insufficienti perché la sanità del nostro Paese è in forte ritardo rispetto ai paesi UE. La nostra la spesa sanitaria pubblica in rapporto al PIL è pari al 6,5%: inferiore alla media europea (che risulta pari al 7,8%) e a quella di altri paesi come Germania (9,6%) e Francia (9,4%). Il governo nel Recovery Plan afferma, inoltre, che il SSN è giunto alla prova del Covid manifestando elementi di relativa debolezza rispetto ai principali partner europei. La verità è un’altra! La tenuta e la risposta del SSN è solo dovuta alla professionalità degli operatori sanitari e dei medici che non si sono tirati indietro, nonostante la condizione lavorativa precaria ,la mancanza di DPI e la scarsità di personale. Di fronte alla pandemia il governo si è trovato impreparato perché il piano nazionale dell’emergenza è fermo da 10 anni, e negli ultimi 20 anni si è continuato a tagliare nella sanità. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Moltissimo il personale sanitario contagiato e 257 medici morti. Nel Recovery Plan, infine, si ribadisce l’importanza della medicina territorio, ma non vediamo misure efficaci per rafforzarla. Da tempo si sono focalizzati i nodi da sciogliere per rimuovere i tanti ostacoli al fine di investire sul serio e non a parole sulla salute degli italiani; bisogna trovare una soluzione all’imbuto formativo, aumentare le piante organiche assumendo medici di medica generale e specialisti, destinare risorse al territorio e agli ospedali. Ribadiamo da tempo che per far ripartire la medicina territoriale è necessario che il corso di formazione in medicina generale diventi una specializzazione post- laurea, dando la possibilità a qualsiasi medico di poter fare il tutor. Bisogna aumentare le borse di studio nella specializzazione universitaria, reintrodurre la medicina scolastica e l’ educazione sanitaria, come nuovo insegnamento in tutte le scuole. La pandemia avrebbe dovuto insegnarci questo!» conclude Onotri.
Testata Data 11 dicembre 2020 COVID. VISITE A DOMICILIO PER MMG E PEDIATRI. POLEMICA REGIONE-SINDACATI SU NUOVA ORDINANZA Simet, Smi, Snami, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn della Puglia contestano l'ordinanza dello scorso 4 dicembre che assegna a mmg e pls il compito di assistere a domicilino i positivi Covid. "Il 96 % dei malati covid sono già in cura presso i medici di medicina generale”, osservano i sindacati osservando come le Usca, nate proprio a questo scopo, non siano ancora state attivate in modo uniforme in Puglia”. 11 DIC - "La recente ordinanza regionale prevede alcune indicazioni per i professionisti della medicina generale, della continuità assistenziale, della pediatria di libera che sono già messe in atto da tutti i medici, non comprendiamo bene quale siano le novità!”. Lo affermano in una nota congiunta Simet, Smi, Snami, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn della Puglia che oggi si sono riuniti in conferenza stampa per esprimere il proprio disappunto sull’ordinanza regionale dello scorso 4 dicembre che, per gestire l’emergenza covid, assegna a mmg e pls il compito di assistere a domicilino i positivi. Ma “il 96 % dei malati covid siano già in cura presso i medici di medicina generale, mentre solo il 4% dei malati sono presi in carica dagli ospedali”, osservano i sindacati che evidenziano come invece le Usca, “che ricordiamo sono state istituite a marzo scorso con decreto ministeriale e, che dovevano essere operative dopo dieci giorni, in Puglia, dopo nove mesi, non sono partire in modo uniforme su tutto il territorio”. “Ci aspettavamo, dall’ordinanza - continua la nota - che tra le figure mediche del territorio, i medici di famiglia, di continuità assistenza, i medici del 118, le stesse Usca si creasse un maggior coordinamento per contrastare il covid 19; tale condizione non la riscontriamo ancora!”. Restano poi altre questioni irrisolte: “Per eseguire i tamponi rapidi, inoltre, vorremmo che direttori delle ASL si attivassero per individuare le strutture nelle quali poterli effettuare, assicurando l’idoneità dei locali, garantendo ai medici i dispositivi individuali di protezione e le coperture assicurative per svolgere le attività mediche in questo ambito”, osservano Simet, Smi, Snami, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn della Puglia. “Ci aspettavamo dall’altro canto, anche delle risposte, che non ci sono, sulla campagna vaccinale antinfluenzale che è in fronte ritardo nella regione rispetto all’anno scorso”, continuano. I sindacati infine chiedono che “venga valorizzato di più il distretto sanitario dove agiscono insieme le varie figure mediche, così come ci attendiamo che venga ripristinata la medicina scolastica come elemento fondamentale della politica sanitaria> conclude la nota”.
Testata Data 14 dicembre 2020 COVID. SMI: BANDO ARCURI E RISORSE RECOVERY INSUFFICIENTI PER RILANCIO SSN DIRE) Roma, 14 Dic. – “L’avviso pubblico rivolto a cinque Agenzie per il Lavoro ai fini della selezione e il reclutamento con assunzione a tempo determinato per il personale medico e infermieristico e’ un esempio di come si possano disperdere risorse utili per il rilancio del nostro servizio sanitario nazionale”. Cosi’ Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani (Smi) in una dichiarazione. “Vengono previsti ben 19 milioni di euro destinati alle Agenzie per il Lavoro per il loro compito d’intermediazione. Questi finanziamenti potevano servire a impiantare nuovi reparti ospedalieri, ad assumere personale per gli uffici e igiene pubblica, a rafforzare la medicina del territorio. È un chiaro segnale, inoltre, come si vada sempre piu’ verso l’esternalizzazione dei servizi sanitari, nel nostro paese. È inaccettabile- continua Onotri- Il governo continua a scegliere soluzioni sbagliate ed emergenziali, anziche’ strutturali, per la sanita’. Siamo molto allarmati per i contenuti del Recovery Plan: per la salute gli investimenti di 9 miliardi sono praticamente solo il 4,6% del totale delle risorse, 196 miliardi di €, messe in campo. Investimenti insufficienti perche’ la sanita’ del nostro Paese e’ in forte ritardo rispetto ai paesi UE. La nostra la spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil e’ pari al 6,5%: inferiore alla media europea (che risulta pari al 7,8%) e a quella di altri paesi come Germania (9,6%) e Francia (9,4%)”. “Il governo nel Recovery Plan afferma, inoltre, che il Ssn e’ giunto alla prova del Covid manifestando elementi di relativa debolezza rispetto ai principali partner europei. La verita’ e’ un’altra! La tenuta e la risposta del Ssn e’ solo dovuta alla professionalita’ degli operatori sanitari e dei medici che non si sono tirati indietro, nonostante la condizione lavorativa precaria, la mancanza di Dpi e la scarsita’ di personale. Di fronte alla pandemia il governo si e’ trovato impreparato perche’ il piano nazionale dell’emergenza e’ fermo da 10 anni, e negli ultimi 20 anni si e’ continuato a tagliare nella sanita’. Il risultato e’ sotto gli occhi di tutti. Moltissimo il personale sanitario contagiato e 257 medici morti. Nel Recovery Plan, infine, si ribadisce l’importanza della medicina territorio, ma non vediamo misure efficaci per rafforzarla. Da tempo si sono focalizzati i nodi da sciogliere per rimuovere i tanti ostacoli al fine di investire sul serio e non a parole sulla salute degli italiani; bisogna trovare una soluzione all’imbuto formativo, aumentare le piante organiche assumendo medici di medica generale e specialisti, destinare risorse al territorio e agli ospedali. Ribadiamo da tempo che per far ripartire la medicina territoriale e’ necessario che il corso di formazione in medicina generale diventi una specializzazione post-laurea, dando la possibilita’ a qualsiasi medico di poter fare il tutor. Bisogna aumentare le borse di studio nella specializzazione universitaria, reintrodurre la medicina scolastica e l’educazione sanitaria, come nuovo insegnamento in tutte le scuole. La pandemia avrebbe dovuto insegnarci questo”, conclude Onotri. (Comunicati/Dire) 11:00 14-12-20
Testata Data 14 dicembre 2020 Roma, 14 dicembre 2020 – “L’avviso pubblico rivolto a cinque Agenzie per il Lavoro ai fini della selezione e il reclutamento con assunzione a tempo determinato per il personale medico e infermieristico è un esempio di come si possano disperdere risorse utili per il rilancio del nostro Servizio Sanitario Nazionale”, così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (SMI) in una dichiarazione. “Vengono previsti ben 19 milioni di euro destinati alle Agenzie per il Lavoro per il loro compito d’intermediazione. Questi finanziamenti potevano servire a impiantare nuovi reparti ospedalieri, ad assumere personale per gli uffici e igiene pubblica, a rafforzare la medicina del territorio. È un chiaro segnale, inoltre, come si vada sempre più verso l’esternalizzazione dei servizi sanitari, nel nostro paese. È inaccettabile!”, continua Onotri. “Il governo continua a scegliere soluzioni sbagliate ed emergenziali, anziché strutturali, per la sanità. Siamo molto allarmati per i contenuti del Recovery Plan: per la salute gli investimenti di 9 miliardi sono praticamente solo il 4,6% del totale delle risorse, 196 miliardi di €, messe in campo. Investimenti insufficienti perché la sanità del nostro Paese è in forte ritardo rispetto ai paesi UE. La nostra la spesa sanitaria pubblica in rapporto al PIL è pari al 6,5%: inferiore alla media europea (che risulta pari al 7,8%) e a quella di altri paesi come Germania (9,6%) e Francia (9,4%)”. “Il governo nel Recovery Plan afferma, inoltre, che il SSN è giunto alla prova del Covid manifestando elementi di relativa debolezza rispetto ai principali partner europei. La verità è un’altra! La tenuta e la risposta del SSN è solo dovuta alla professionalità degli operatori sanitari e dei medici che non si sono tirati indietro, nonostante la condizione lavorativa precaria ,la mancanza di DPI e la scarsità di personale. Di fronte alla pandemia il governo si è trovato impreparato perché il piano nazionale dell’emergenza è fermo da 10 anni, e negli ultimi 20 anni si è continuato a tagliare nella sanità. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Moltissimo il personale sanitario contagiato e 257 medici morti”. “Nel Recovery Plan, infine, si ribadisce l’importanza della medicina territorio, ma non vediamo misure efficaci per rafforzarla. Da tempo si sono focalizzati i nodi da sciogliere per rimuovere i tanti ostacoli al fine di investire sul serio e non a parole sulla salute degli italiani; bisogna trovare una soluzione all’imbuto formativo, aumentare le piante organiche assumendo medici di medica generale e specialisti, destinare risorse al territorio e agli ospedali”. “Ribadiamo da tempo che per far ripartire la medicina territoriale è necessario che il corso di formazione in medicina generale diventi una specializzazione post-laurea, dando la possibilità a qualsiasi medico di poter fare il tutor. Bisogna aumentare le borse di studio nella specializzazione universitaria, reintrodurre la medicina scolastica e l’educazione sanitaria, come nuovo insegnamento in tutte le scuole. La pandemia avrebbe dovuto insegnarci questo!”, conclude Onotri.
Testata Data 12 dicembre 2020
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