Rassegna Stampa - 12 luglio 2022 - Testata - Sindacato Medici Italiani

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Rassegna Stampa - 12 luglio 2022 - Testata - Sindacato Medici Italiani
Rassegna Stampa – 12 luglio 2022

                      Testata                                                     Data
          quotidianosanita.it                                              4 luglio 2022
COVID. ONOTRI (SMI): “MINISTERO E REGIONI IMPREPARATI. SI CONVOCHI UN TAVOLO CON
SPERANZA”

“Ad oggi non s’intravede nessuna misura per il contrasto dell’aumento dei contagiati, mentre si
verifica, di nuovo, sui medici una pressione enorme, con carichi di lavoro insopportabili. Grave non
programmare nessuna ulteriore misura di contrasto del virus” ha sottolineato il segretario generale del
Sindacato medici italiani

04 LUG -
“Assistiamo alla più assoluta impreparazione da parte del Ministero della Salute e delle Regioni a
fronteggiare questa nuova ondata di Covid 19. Ad oggi non s’intravede nessuna misura per il contrasto
dell’aumento dei contagiati, mentre si verifica, di nuovo, sui medici una pressione enorme, con carichi di
lavoro insopportabili”.

Così Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato Medici Italiani sui nuovi dati riguardanti le persone
attualmente positive, che risultano essere circa un milione, come certificate dall’Istituto Superiore di
Sanità.

“Ci saremo aspettati che dopo due anni di pandemia il Governo e le Regioni mettessero a mano a misure
strutturali per la medicina territoriale e per quella ospedaliera – ha dichiarato – nulla è cambiato, invece,
e i medici di medicina generale continuano ad avere orari infiniti, incombenze burocratiche che limitano
il loro lavoro di cura verso i pazienti. Situazione analoga si verifica per i Pronto Soccorso che sono
intasati e sottoposti ad un flusso continuo di malati infettati da Covid -19, mentre sono drammatiche le
condizioni dei medici del 118, ormai sottorganico ed insufficienti ad affrontare l’ emergenza”.

“Giudichiamo grave, d’innanzi alla recrudescenza della pandemia, che vede l’aumento dei ricoverati in
terapia intensiva e dei decessi settimanili, non programmare nessuna ulteriore misura di contrasto del
virus. L’unica decisione, anzi, che viene assunta è quella riferita alla chiusura delle Usca, che dal 1° luglio
in molte regioni hanno cessato di operare. Le Usca, invece, si sono dimostrate un servizio efficace, per
curare a casa molti pazienti, soprattutto in un momento in cui il numero dei positivi cresce. Per queste
ragioni chiediamo la convocazione urgente di un tavolo di confronto con il Ministro Speranza affinché si
adottino le giuste misure per il contrasto del Covid19. Non possiamo rischiare che i finanziamenti del
Pnrr vengano utilizzati solo per l’edilizia sanitaria piuttosto che essere destinati, anche, al personale
medico e alla sua valorizzazione”.
Testata                                                  Data

                                                                         4 luglio 2022

COVID:     SMI,     'MINISTERO      E    REGIONI      IMPREPARATI        A    FRONTEGGIARE   ONDATA'

     'Su medici pressione di nuovo insopportabile, si convochi tavolo
 con ministro Speranza'
     Roma, 4 lug. (Adnkronos Salute) - "Assistiamo alla più assoluta
 impreparazione da parte del ministero della Salute e delle Regioni a
 fronteggiare questa nuova ondata di Covid-19. Ad oggi non s'intravede
 nessuna misura per il contrasto dell'aumento dei contagiati, mentre si
 verifica, di nuovo, sui medici una pressione enorme, con carichi di
 lavoro insopportabili". Così Pina Onotri, segretario generale
 Sindacato medici italiani (Smi) sui dati Covid secondo i quali circa
 un milione di persone è attualmente contagiato dal virus.
     "Ci saremo aspettati - continua Onotri - che dopo due anni di pandemia
 il Governo e le Regioni mettessero a mano a misure strutturali per la
 medicina territoriale e per quella ospedaliera. Nulla è cambiato,
 invece, e i medici di medicina generale continuano ad avere orari
 infiniti, incombenze burocratiche che limitano il loro lavoro di cura
 verso i pazienti. Situazione analoga si verifica per i Pronto soccorso
 che sono intasati e sottoposti ad un flusso continuo di malati
 infettati da Covid -19, mentre sono drammatiche le condizioni dei
 medici del 118, ormai sottorganico ed insufficienti ad affrontare l'
 emergenza".
"Giudichiamo grave - prosegue Onotri - dinanzi
 alla recrudescenza della pandemia, che vede l'aumento dei ricoverati
 in terapia intensiva e dei decessi settimanili, non programmare
 nessuna ulteriore misura di contrasto del virus. L'unica decisione,
 anzi, che viene assunta è quella riferita alla chiusura delle Usca,
 che dal 1° luglio in molte Regioni hanno cessato di operare. Le Usca,
 invece, si sono dimostrate un servizio efficace, per curare a casa
 molti pazienti, soprattutto in un momento in cui il numero dei
 positivi cresce".
     "Per queste ragioni chiediamo la convocazione urgente di un tavolo di
 confronto con il ministro della Salute, Roberto Speranza - dichiara la
 leader Smi - affinché si adottino le giuste misure per il contrasto
 del Covid 19. Non possiamo rischiare che i finanziamenti del Pnrr
 vengano utilizzati solo per l'edilizia sanitaria piuttosto che essere
 destinati, anche, al personale medico e alla sua valorizzazione",
 conclude.
Testata                                                      Data

                                                                               5 luglio 2022
Arrivano stremati, i medici di base, alla nuova esplosione di nuovi contagi da Covid in Veneto nelle ultime 24
ore, con 12.206 positivi contro i 1.998 di ieri (anche se va tenuto conto che era un lunedì e quindi post-festivo).
Liliana Lora, medico valdagnese e segretario regionale del Sindacato Medici Italiani (Smi), nell’annunciare la
disponibilità a riattivare lo stato di agitazione e scioperare ad oltranza affinché qualcuno ascolti le istanze dei
medici, torna a rivolgersi ai vertici della sanità veneta per contestare la mancanza di programmazione, in
particolare nelle cure territoriali, e sollecitare interventi. Questo, soprattutto, dopo che il 30 giugno il rinnovo
delle Usca è arrivato il giorno tesso della scadenza mentre “malati erano già stati dimessi e mandati a casa”.
La segretaria regionale Smi accusa la Regione di essere “assente e all’anno zero in merito all’assistenza sanitaria
territoriale per i cittadini veneti” e “il continuo stato di emergenza quando, oramai, è evidente che vi è bisogno
di una visione generale della sanità in Veneto per poter fronteggiare l’aumento dei contagi da Covid 19 e
risolvere i problemi strutturali della sanità nella regione”.
Lora sottolinea l’importanza delle Usca, “che tanto sono state utili per curare i pazienti a casa. Le modalità
d’ingaggio sono molto discutibili, a partire dalla retribuzione che consiste in 30 euro all’ora, a fronte dei 40
euro prima previsti”.

Un problema che va risolto, secondo Lora, è anche il sovraccarico di lavoro richiesto ai medici di medicina
generale, “già oberati di incarichi più o meno di loro competenza a cui è chiesto di aggiungere numero pazienti,
disponibilità ad effettuare tamponi, disponibilità ad effettuare vaccini, far parte delle Usca in modo improprio.
A questa situazione, già a tinte fosche, – continua Lora – si aggiunge un’interpretazione del tutto arbitraria
della parte pubblica del nuovo Accordo Collettivo Nazionale, che risente anche del fatto che non sia stata avviata
nemmeno la discussione dell’Accordo Integrativo Regionale per il quale avevamo chiesto il 20 giugno scorso
la convocazione di Comitato Regionale”.
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           quotidianosanita.it                                                6 luglio 2022
EMERGENZA TERRITORIALE 118. IN SICILIA RINNOVATO DOPO 16 ANNI CONTRATTO DEI MEDICI

Ai medici dell’emergenza viene riconosciuta un’indennità aggiuntiva di 17,376 euro, per un totale di 41 euro
per ora di attività ordinaria. Per l’attività svolta in eccedenza oraria, il compenso orario sarà di 45 euro.
Prevista un’indennità aggiuntiva anche per tutte le zone “disagiate”. Razza: “Un accordo importante, per
11,5 milioni di euro, che migliorerà il lavoro dei tanti professionisti che svolgono un servizio prezioso, che
andava tutelato”. Per lo Smi quello firmato è “un buon accordo”.

06 LUG - Il tavolo dell’Emergenza Sanitaria Territoriale della Regione Siciliana ha siglato un accordo che rinnova,
dopo 16 anni, il contratto di lavoro dei medici che si occupano di primo soccorso all’interno delle ambulanze
medicalizzate                             del                             sistema                             118.

Il documento, che regola l’intera attività, prevede tra le altre cose un incremento delle retribuzioni ordinarie
e straordinarie dei professionisti e, contemporaneamente, alcune novità che riguardano le assicurazioni
professionali e l’indennità per rischio del personale a bordo. Ai medici dell’emergenza, spiega una nota della
Regione in sintesi, viene infatti riconosciuta un’indennità regionale aggiuntiva di 17,376 euro per un totale di
41 euro per ora di attività ordinaria; per l’attività svolta in eccedenza oraria, il compenso orario stabilito sarà di
45 euro. Sarà inoltre prevista un’indennità aggiuntiva per tutte le zone ritenute “disagiate”. Per ciò che riguarda
le assicurazioni, tra le principali novità, un'estensione della copertura contro gli infortuni anche agli eventuali
danni subiti per raggiungere o rientrare dalle sedi dei comitati e delle commissioni previsti dall’accordo, e
durante tutte le attività formative e di aggiornamento professionale.
"Dopo 16 anni - commenta in una nota l’assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza - abbiamo
rinnovato il contratto per l'emergenza sanitaria territoriale. Un accordo importante, per 11,5 milioni di euro,
che migliorerà il lavoro dei tanti professionisti che, ogni giorno, intervengono per prestare il primo soccorso
sulle ambulanze. Un servizio prezioso, che andava tutelato, e che finalmente ha ottenuto il riconoscimento
dovuto, riscontrando anche il benestare di tutte le parti sociali. Speriamo che questo sia un incentivo a fare
partecipare più medici alle procedure perché, ancora oggi, sono troppi i presidi con ambulanza medicalizzata
che          non           riescono          a          coprire        tutti          i      turni          previsti”.

Soddisfazione è stata espressa dallo Smi Sicilia, che parla di un nuovo Accordo che “vede sostanziali positive
modifiche per i medici di Emergenza 118”, dichiara in una nota Tiziana Alescio, segretario regionale del
Sindacato              Medici               Italiani               (Smi)            della              Sicilia.

“In particolare - prosegue Alescio - oltre all’incremento delle indennità economiche per i medici, sono state
stabilite: una adeguata copertura assicurativa in caso di infortunio sul lavoro; confermate ed implementate le
garanzie per i medici inidonei al servizio; promossa ed aumentata la necessaria attività di formazione;
riconosciuta l’astensione obbligatoria per il ristoro psico-fisico. Sono stati, infine, riconosciuti i nuovi compiti e
funzioni delle reti assistenziali, tempo dipendenti quali la rete infarto, ictus, trauma”.

“Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto con l’Assessorato alla Salute siciliano e ci attendiamo che, con ulteriori
garanzie, si possa evitare l’abbandono dei sanitari attualmente in servizio, invertendo tale tendenza.
Ringraziamo l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, e tutti i funzionari che hanno partecipato attivamente alla
stesura dell’AIR”, conclude.
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ASSIMEFAC: SUBITO MISURE PREVENTIVE ALLA DIFFUSIONE PANDEMICA SARS COV-2

La Società scientifica invia una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro della Salute,
Roberto Speranza.
“L’Assimefac, società scientifica accreditata presso il Ministero della Salute, impegnata dal marzo 2020
nell’osservazione, nello studio e nella cura della pandemia da Sars Cov-2, lancia l’allarme a fronte dei dati riferiti
al mese di giugno 2022 della diffusione dell’infezione da Sars Cov-2 che nel nostro paese risultano essere
1.093.996 di casi” così Nunzia Pia Placentino, Presidente Assimefac e Leonida Iannantuoni Presidente
Cts Assimefac, rendono pubblica la lettera inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro della
Salute, Roberto Speranza. “Se raffrontiamo i dati, corrispettivi del mese di giugno 2020 pari a casi 7.597 e del
mese di giugno 2021 pari a casi 44.065 e il netto incremento della diffusione dell’infezione virale, dell’indice
RT attestatosi al 30/06/2022 sul valore di 1,3 e del tasso di reinfezione pari al 9,5% possiamo capire quanto sia
grave il rischio sanitario. Bisognerebbe, inoltre, tener in conto, sempre tenendo a riferimento il 30 giugno
scorso, l’occupazione dei reparti area medica che sale al 10% in 24 ore e al 3% nelle terapie intensive (fonte
AGENAS) per valutare la diffusione del virus.
Per queste ragioni esprimiamo una forte preoccupazione per la progressione della pandemia e per le ulteriori
possibili evoluzioni nel prossimo periodo autunnale. Auspichiamo che il Governo, al fine di contenere l’ulteriore
diffusione virale, metta in campo una forte opera di prevenzione rendendo più stringenti le misure di
contenimento, con il ripristino dell’obbligo dell’uso delle mascherine (chirurgiche e/o Ffp2) negli ambienti chiusi
aperti al pubblico e/o in caso di assembramenti e delle norme di distanziamento interpersonale” concludono.
Testata                                                      Data
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ASSIMEFAC: SUBITO MISURE PREVENTIVE ALLA DIFFUSIONE PANDEMICA SARS COV-2

Diffusa la lettera inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro della Salute, Roberto Speranza
"L’ASSIMEFAC, società scientifica accreditata presso il Ministero della Salute, impegnata dal marzo 2020
nell’osservazione, nello studio e nella cura della pandemia da Sars Cov-2, lancia l’allarme a fronte dei dati
riferiti al mese di giugno 2022 della diffusione dell’infezione da Sars Cov-2 che nel nostro paese risultano essere
1.093.996 di casi" così Nunzia Pia Placentino, Presidente ASSIMEFAC e Leonida Iannantuoni Presidente CTS
ASSIMEFAC, rendono pubblica la lettera inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro della
Salute, Roberto Speranza.
"Se raffrontiamo i dati, corrispettivi del mese di giugno 2020 pari a casi 7.597 e del mese di giugno 2021 pari
a casi 44.065 e il netto incremento della diffusione dell’infezione virale, dell’indice RT attestatosi al
30/06/2022 sul valore di 1,3 e del tasso di reinfezione pari al 9,5% possiamo capire quanto sia grave il rischio
sanitario. Bisognerebbe, inoltre, tener in conto, sempre tenendo a riferimento il 30 giugno scorso,
l’occupazione dei reparti area medica che sale al 10% in 24 ore e al 3% nelle terapie intensive (fonte AGENAS)
per valutare la diffusione del virus".
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NAPOLI, ALLARME SMI: MOLTISSIMI MEDICI DI FAMIGLIA POSITIVI AL COVID

Napoli, allarme Smi: moltissimi medici di famiglia positivi al covid in quarantena e mancano i sostituti.
In una nota lo Smi provinciale di Napoli con Ernesto Esposito della Asl Napoli 1 centro ed Antonio Scalzullo della
Asl Napoli 3 sud esprimono la preoccupazione per il notevole incremento registrato negli ultimi giorni dei medici
di famiglia positivi al covid e posti in quarantena per minimo 7 giorni.
Auspichiamo, aggiungono i sindacalisti smi, in misure di contenimento della diffusione poiché mancano i
sostituti per i medici di famiglia positivi al covid.
Solo grazie alla rete delle AFT aggregazioni funzionali territoriali che consente ai medici non in quarantena di
assistere tutti i pazienti della aft il sistema regge ancora ma necessitano concludono dallo SMI ulteriori misure
legislative volte a ridurre la crescita della curva nel più breve tempo possibile per evitare gravi disservizi.
Testata                                                     Data
                quotidianosanita.it                                                 8 luglio 2022
Covid. Smi: “Vergognosa assenza del governo. Pronti a sciopero se non si cambia rotta”

La segretaria Onotri: “Le inefficaci e insufficienti misure per contrastare la pandemia, i mancati rafforzi di
organico sia per gli ospedali che per i territori, sono la causa di questa nuova emergenza sanitaria”.

08 LUG -
"Le proiezioni, di questi giorni, dell’EMA (Agenzia europea per i medicinali) indicano che ci troviamo di fronte a
una nuova ondata di casi Covid in tutti i paesi d'Europa. La diffusione delle infezioni è trainata sia dalle varianti
di Omicron BA4 e BA5, che sono altamente trasmissibili, sia per l’allentamento dei controlli e non aver adottato
misure efficaci al contrasto della pandemia. Questa situazione denota una grave irresponsabilità politica e
organizzativa. I servizi ospedalieri e quelli territoriali, compresi gli studi dei medici di medicina generale, sono
sotto stress, perennemente sottorganico e gravati da incombenze burocratiche inutili e farraginose che
sottraggono tempo prezioso alla pratica clinica. C’è poi d’aggiungere lo scandalo delle lunghissime liste d’attesa,
il taglio di fatto dei servizi pubblici ai cittadini, l'insofferenza dell'utenza che si traduce anche in atti di violenza
verso il personale sanitario” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani.
“Considerato il contesto in cui ci troviamo ad operare, restiamo basiti dinanzi alle recenti dichiarazioni del
Sottosegretario alla Salute Andrea Costa. L’esponente di governo ha sostenuto che i pronto soccorso sono pieni
perché non vi è un'adeguata risposta da parte della medicina del territorio”.
“I medici del territorio non ne possono più da essere additati come capri espiatori di una situazione di rischio
sanitario le cui responsabilità sono da attribuire a chi doveva prevedere e non lo ha fatto, a chi doveva
programmare ed è stato latitante. Le inefficaci e insufficienti misure per contrastare la pandemia, i mancati
rafforzi di organico sia per gli ospedali che per i territori, sono la causa di questa nuova emergenza sanitaria”.

“Il Governo e le Regioni si assumano la piena responsabilità di questa situazione. Se poi vogliono distruggere la
medicina territoriale, inventandosi i super OSS e super infermieri al posto dei medici, lo dicano chiaramente ai
cittadini. Noi non siamo più disponibili a continuare a farci massacrare anche mediaticamente. Diciamo a questa
basta demonizzazione, dopo aver dato tanto in questi due anni di pandemia, lasciando centinaia di colleghi
morti sul campo. Puntare il dito contro i medici nasconde l'intento di smantellare la sanità pubblica”.
“Siamo davvero stanchi, pronti a proclamare lo stato di agitazione e un nuovo sciopero al fine di tutelare i
diritti medici ed in difesa del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico ed universale”, conclude.
Testata                                                   Data
               quotidianosanita.it                                               7 luglio 2022
Covid. I medici chiedono alla Regione nuove iniziative urgenti

Il 30 giugno chiudono le Usca. Per l’intersindacale formata da Ugs Medici, Cgil Fp Medici, Smi, SIMeT e Snami
sono necessarie misure per gestire l’aumento dei casi di Covid garantendo, al contempo, il proseguimento
degli altri ambiti di assistenza. La situazione, spiega, è particolarmente “critica” nel settore dell’emergenza
urgenza "dove mancano 200 medici rispetto gli organici previsti” e nei pronto soccorso “che versano in
grandissima difficoltà a causa delle inaccettabili croniche carenze di organico”.

07 LUG - L'intersindacale medici (Ugs Medici - Cgil Fp Medici - Smi -SIMeT - Snami) della Regione Puglia chiede
all'assessorato alla Salute intende adottare per “affrontare la recrudescenza dei contagi da coronavirus nella
variante Omicron V alla luce della cessazione del servizio prestato dalle Usca a partire dal 30 giugno”.

I medici chiedono, quindi, attraverso una nota, “misure urgenti per fronteggiare la situazione”, che appare
“critica” nel settore "dell’emergenza urgenza dove mancano 200 medici rispetto gli organici previsti” e “dei
pronto soccorso che versano in grandissima difficoltà a causa delle inaccettabili croniche carenze di organico”.

Per l’intersindacale bisogna quindi far fronte all’aumento di casi di Covid, da un lato, dall’altro garantire
l’assistenza negli altri ambiti. “È necessario affrontare da subito il problema delle liste d'attesa, caratterizzate
da prenotazioni lunghissime che inducono il cittadino a rivolgersi al pronto soccorso oppure al privato e a
pagarsi le cure nonostante la sanità impegni l'80% del bilancio regionale”.

Per i medici vanno infine “risolti le questioni riferite alla gestione della telemedicina per far funzionare
adeguatamente le piattaforme regionali, che vanno spesso in blocco con una conseguente disfunzione che
complica il lavoro dei medici di famiglia. Senza queste soluzioni la Puglia non sarà in grado di far fronte in modo
efficiente alla domanda di salute”.
Testata                                                        Data
        TOSCANA TODAY                                                             10 luglio 2022
COVID. MEDICI ITALIANI: “VERGOGNOSA ASSENZA DEL GOVERNO”

10/07/2022
di PINA ONOTRI – Segretario Generale Sindacato Medici Italiani (SMI). “Pronti allo stato di agitazione e a
nuovo sciopero”.
Le proiezioni, di questi giorni, dell’EMA (Agenzia europea per i medicinali) indicano che ci troviamo di fronte a
una nuova ondata di casi Covid in tutti i paesi d’Europa. La diffusione delle infezioni è trainata sia dalle varianti
di Omicron BA4 e BA5, che sono altamente trasmissibili, sia per l’allentamento dei controlli e non aver adottato
misure efficaci al contrasto della pandemia. Questo situazione denota una grave irresponsabilità politica e
organizzativa.
I servizi ospedalieri e quelli territoriali, compresi gli studi dei medici di medicina generale, sono sotto stress,
perennemente sottorganico e gravati da incombenze burocratiche inutili e farraginose che sottraggono tempo
prezioso alla pratica clinica. C’è poi d’aggiungere lo scandalo delle lunghissime liste d’attesa, il taglio di fatto dei
servizi pubblici ai cittadini, l’insofferenza dell’ utenza che si traduce anche in atti di violenza verso il personale
sanitario.
Considerato il contesto in cui ci troviamo ad operare, restiamo basiti dinanzi alle recenti dichiarazioni del
sottosegretario alla Salute Andrea Costa. L’esponente di governo ha sostenuto che i pronto soccorso sono pieni
perché non vi è un’ adeguata risposta da parte della medicina del territorio
I medici del territorio non ne possono più da essere additati come capri espiatori di una situazione di rischio
sanitario le cui responsabilità sono da attribuire a chi doveva prevedere e non lo ha fatto, a chi doveva
programmare ed è stato latitante. Le inefficaci e insufficienti misure per contrastare la pandemia, i mancati
rafforzi di organico sia per gli ospedali che per i territori, sono la causa di questa nuova emergenza sanitaria
Il Governo e le Regioni si assumano la piena responsabilità di questa situazione. Se poi vogliono distruggere la
medicina territoriale, inventandosi i super OSS e super infermieri al posto dei medici, lo dicano chiaramente ai
cittadini. Noi non siamo più disponibili a continuare a farci massacrare anche mediaticamente. Diciamo a questa
basta demonizzazione, dopo aver dato tanto in questi due anni di pandemia, lasciando centinaia di colleghi
morti sul campo. Puntare il dito contro i medici nasconde l’intento di smantellare la sanità pubblica. Siamo
davvero stanchi, pronti a proclamare lo stato di agitazione e un nuovo sciopero al fine di tutelare i diritti medici
ed in difesa del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico ed universale.
Testata       Data
          9 luglio 2022
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