RACCOLTA DI CASISTICA CLINICA IN EMOFILIA A ACQUISITA VOL. 2

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RACCOLTA DI CASISTICA CLINICA IN EMOFILIA A ACQUISITA VOL. 2
QIJPH - 2019, Volume 8, Number 1

  RACCOLTA DI CASISTICA
  CLINICA IN EMOFILIA A
       ACQUISITA
                                      VOL. 2

                                              AUTORI
                                        Gaetano Giuffrida
                         A.O.U. “Policlinico - Vittorio Emanuele” Ferrarotto
                                         S. Bambino, Catania

                                  Samantha Pasca, Ezio Zanon
                                Centro Emofilia - UOSD Coagulopatie
                            Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova

                                             Lisa Pieri
                          SODc Malattie Emorragiche e della Coagulazione
                         Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Firenze

               Antonella Tufano, Francesca Nastro, Giovanni Papa, Paolo Conca
Centro di Riferimento Regionale per le Emocoagulopatie. Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia.
                        Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Napoli

                                         Antonella Ferrari
                                         UOC di Ematologia
                        Azienda Universitaria Ospedaliera Sant’Andrea, Roma
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Indice

  EMOFILIA ACQUISITA IN UNA BAMBINA DI 7 ANNI
  Gaetano Giuffrida .........................................................................................................................                1

  UN COMPLESSO CASO DI EMATURIA
  Samantha Pasca, Ezio Zanon . ......................................................................................................                        5

  EMOFILIA ACQUISITA IN UN MASCHIO DI 63 ANNI
  Lisa Pieri . .....................................................................................................................................         8

  EMOFILIA A ACQUISITA: L’IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI PRECOCE E DELLA CORRETTA
  IMPOSTAZIONE TERAPEUTICA
  Antonella Tufano, Francesca Nastro, Giovanni Papa, Paolo Conca ...............................................                                         14

  EMOFILIA A ACQUISITA POST-PARTUM: UNA DIAGNOSI TARDIVA
  Antonella Ferrari . .........................................................................................................................          19

                                                            INDICE                                                                                     III
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Emofilia acquisita
in una bambina di 7 anni
Gaetano Giuffrida

INTRODUZIONE                                          disturbo autoimmune; la maggior parte dei
                                                      bambini, invece, non aveva patologie associate
     L’emofilia acquista è un disordine emorragico    e nessuna anamnesi personale e familiare
raro ma potenzialmente pericoloso per la vita,        positiva per diatesi emorragica, ma riferiva
causato dallo sviluppo di autoanticorpi diretti       una recente storia di infezioni delle vie aeree
contro i fattori della coagulazione, in particolare   superiori o di uso di antibiotici, in particolare
contro l’epitopo funzionale del fattore VIII. In      penicillina o antibiotici penicillino-simili. Due
generale, la sua incidenza nella popolazione          casi tra questi si sono verificati in bambini con
mostra due picchi: uno collocato tra le donne         una storia recente di faringite streptococcica
nel periodo del peri- o post-partum (di solito si     trattata con penicillina per l’appunto. Dodici
tratta di donne primipare, nell’ultimo trimestre      casi sono rimasti idiopatici. Gli esiti sembrano
di gravidanza) e un altro tra i pazienti con          essere più favorevoli nei bambini rispetto
oltre 70 anni d’età e con prevalenza nel sesso        agli adulti poiché l’inibitore, di solito, viene
maschile. Nel 50% di questa popolazione,              eradicato più rapidamente, probabilmente
l’emofilia acquisita è secondaria alla presenza       come conseguenza del fatto che la maggior
di determinate patologie come tumori maligni,         parte dei casi è secondaria a patologie non
malattie autoimmuni ed ematologiche e farmaci         neoplastiche, a differenza di quanto, invece,
[2].                                                  accade negli adulti [1].
     Le caratteristiche cliniche differiscono              La diagnosi di emofilia acquisita, soprattutto
ampiamente da quelle che caratterizzano               in età pediatrica, è una sfida clinica. Tale
l’emofilia congenita. L’80% dei pazienti              ipotesi dovrebbe essere considerata ogni volta
sviluppa sanguinamenti dei tessuti molli              che un bambino senza storia personale o
profondi che possono coinvolgere la cute, i           familiare di malattie emorragiche sviluppa
muscoli, le mucose, il tratto gastrointestinale e     un isolato prolungamento del tempo di
quello urogenitale. Sono anche state descritte        tromboplastina parziale attivata (aPTT) in
gravi emorragie retroperitoneali e cerebrali,         presenza di sintomatologia emorragica. Non
potenzialmente pericolose per la vita. L’emartro,     va dimenticato che tale alterazione potrebbe
manifestazione tipica dell’emofilia congenita,        essere dovuta a numerose cause, come a un
d’altra parte, sebbene descritto, non è comune        deficit congenito dei fattori della coagulazione
[1, 2].                                               (fattori VIII, IX, XI, XII) o alla presenza di
     L’emofilia acquisita in età pediatrica è         autoanticorpi diretti contro il fattore VIII, più
ancora più rara. In letteratura sono riportati        frequentemente, o contro il fattore IX, più
solo pochi casi clinici e, pertanto, si sa molto      raramente. A tal proposito, primo fra tutti il test
poco sulla sua epidemiologia, diagnosi,               di miscela, consistente nel miscelare il plasma
decorso clinico e trattamento. Franchini et al.       del paziente con un pool di plasma normali in
hanno descritto 42 casi di emofilia acquisita         un rapporto 1:1, la misurazione quantitativa dei
in età pediatrica, di cui 37 hanno riportato la       fattori della coagulazione e dei loro eventuali
formazione di autoanticorpi “de-novo”, mentre         inibitori sono considerati passi cruciali per
in 5 casi, tra i neonatali, è stata riscontrata una   la diagnosi. Se il test di miscela non riesce a
trasmissione transplacentare di tali anticorpi.       correggere l’aPTT, è fortemente sospetta la
In 6 casi l’eziologia è stata riconosciuta in un      presenza di un inibitore del fattore VIII della

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coagulazione, che dovrà essere confermata da           così come il dosaggio delle immunoglobuline,
livelli di fattore assenti o molto bassi nonché        degli anticorpi anti-nucleari, degli anticorpi
dalla presenza di un inibitore del fattore VIII        anti-mitocondriali, degli anticorpi anti-muscolo
misurato in unità Bethesda. L’attività del fattore     liscio, degli anticorpi anti-micoplasma e la
VIII e il titolo dell’inibitore non sono correlati     funzione tiroidea. Il titolo dell’antistreptolisina
né alla prognosi, nè alla gravità clinica [2, 4, 6].   risultava positivo (1002 UI/mL, riferimento
     Gli obiettivi terapeutici sono rappresentati
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    FIGURA 1
                                  SINTOMATOLOGIA CLINICA ALL’ESORDIO

raggiunto il controllo emostatico documentato         costante monitoraggio della terapia (ogni 2-3
dalla riduzione progressiva degli aPTT e, in          ore nelle prime 24 ore) in laboratori altamente
secondo luogo, dal titolo dell’inibitore non più      specializzati, che garantiscano accesso ai livelli
rilevabile. È stata dimessa con prednisone orale,     di FVIII in tempo reale. [2]
ridotto gradualmente fino alla sospensione in               In associazione alla terapia per il controllo
otto settimane.                                       del sanguinamento, deve essere iniziato un
                                                      trattamento immunosoppressivo per eradicare
                                                      l’inibitore, che si ottiene nel 75% circa dei
COMMENTO DELL’AUTORE                                  pazienti. In coloro che non mostrano alcuna
                                                      risposta alla terapia immunosoppressiva
     L’emofilia acquisita è una condizione            di prima linea, l’eradicazione dell’inibitore
grave con complicazioni potenzialmente                può essere ottenuta combinando steroidi e
letali. Nella metà circa dei casi l’emofilia          ciclofosfamide oppure usando singolarmente
acquisita è idiopatica, ma in una quota               agenti immunosoppressori di seconda linea come
significativa può essere associata a neoplasie,       ciclosporina o rituximab [4, 5]. È ovviamente
a malattie autoimmuni, a infezioni, a malattie        fondamentale dal punto di vista prognostico,
dermatologiche, a farmaci e alla gravidanza.          come già accennato, la risoluzione di eventuali
L’emofilia acquisita ha un’incidenza annua            patologie associate che rappresentano l’innesco
stimata nella popolazione di circa 1.5 casi           per la produzione degli auto-anticorpi.
per milione/anno (probabilmente ancora                      Spesso sono necessarie anche terapie di
sottostimata) e una frequenza che aumenta con         supporto come trasfusioni di sangue o di fluidi.
l’età [1].                                                  Nella nostra paziente è stato deciso di
     La gestione del paziente dipende anzitutto       iniziare la somministrazione endovenosa
dalla gravità della sintomatologia emorragica.        di     rFVIIa,    gradualmente        sospeso     in
     Per controllare il sanguinamento nei             sei giorni, e di prednisone per via orale,
pazienti con emofilia acquisita sono disponibili      ridotto progressivamente fino alla completa
gli agenti bypassanti, quali il FVII ricom-           sospensione in otto settimane. La remissione è
binante attivato (rFVIIa), prodotto mediante          definita dall’attività del fattore VIII superiore al
la tecnologia del DNA ricombinante, e il              50% e da livelli di inibitore del fattore VIII non
concentrato di complesso protrombinico                più rilevabili [5]. Si ritiene che sia necessario
attivato (aPCC), di derivazione plasmatica.           un follow-up regolare e periodico, che includa
     È attualmente registrato in Italia per il        esame fisico, emocromo completo, valutazione
trattamento dell’emofila acquisita, solamente         della coagulazione e dosaggio degli inibitori
nel paziente adulto, il fattore VIII porcino          del FVIII, per almeno due anni [2, 3, 4].
ricombinate (rpFVIII) che richiede però un                  Nell’arco di un follow-up di sei mesi, la

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paziente è rimasta priva di sintomi in assenza                 in considerazione nella diagnosi differenziale
di terapia immunosoppressiva, e non ha avuto                   di fronte a bambini con sintomi emorragici,
più episodi di sanguinamento; il suo aPTT è                    senza storia personale e familiare positiva per
normale e gli inibitori del FVIII assenti.                     malattie della coagulazione, e un isolato aPTT
     Sebbene sia estremamente rara nei                         prolungato.
bambini, l’emofilia acquisita deve essere presa

      FIGURA 2
       RMI CON NOTEVOLE EDEMA / INFIAMMAZIONE DEI TESSUTI MOLLI NELLA PARTE SINISTRA DELLA COSCIA,
 IPERINTENSITÀ IN T2 E FAT SAT CON LIEVE EDEMA PERIFERICO, COMPATIBILE CON UN EMATOMA MUSCOLARE (FRECCE).

Bibliografia
[1]   Franchini M., ZaffanelloM., Lippi G. Acquired                  Haemostasis. 2013;110(12):1114–1120.
      Hemophilia in Pediatrics: A Systematic Review. Pediatr   [4]   Franchini M. et al. Acquired hemophilia A: a review of
      Blood Cancer 2010; 55:606–611                                  recent data and new therapeutic options. Hematology.
[2]   Kruse-Jarres R, Kempton CL, Baudo F, Collins                   Volume 22, 2017: 514-520
      PW, Knoebl P, Leissinger CA, Tiede A, Kessler            [5]   Collins PW. Management of acquired haemophilia A.J
      CM.Acquired hemophilia A: Updated review of                    ThrombHaemost. 2011 Jul;9 Suppl 1:226-35.
      evidence and treatment guidance.Am J Hematol. 2017       [6]   Cugno M, Gualtierotti R, Tedeschi A, Meroni
      Jul;92(7):695-705.                                             PL. Autoantibodies to coagulation factors: from
[3]   Franchini M., Mannuci P. M. Acquiredhaemophilia A: a           pathophysiology to diagnosis and therapy. Autoimmun
      2013 update. Thrombosis and                                    Rev. 2014;13:40-48.

  4                          EMOFILIA ACQUISITA IN UNA BAMBINA DI 7 ANNI
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                 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH

Un complesso caso di ematuria
Samantha Pasca, Ezio Zanon

ANAMNESI                                            di tromboplastina parziale attivato (aPTT)
                                                    allungato. Il paziente viene pertanto trasferito
     Paziente maschio di 78 anni, affetto           presso la Clinica Medica per sospetta emofilia
da decadimento cognitivo rapidamente                acquisita.
ingravescente, secondario a Malattia a corpi di
Lewy di recente diagnosi. Riferiti dai familiari
interventi di colecistectomia e appendicectomia     DIAGNOSI DI LABORATORIO
in giovane età. Da una quindicina di anni in
trattamento per diabete mellito tipo II, da circa        All’arrivo in Clinica Medica il paziente
tre anni presenta ipertensione arteriosa con        viene immediatamente sottoposto ad esami
conseguente cardiopatia ischemico-ipertensiva.      ematochimici necessari a confermare la
Assume        giornalmente       ACE-inibitore,     sospetta diagnosi di emofilia A acquisita, che
calcifediolo, lasoprazolo, quetiapina, insulina e   mostrano quindi: aPTT 105.6 sec; FVIII 6.5%;
aspirina (ASA).                                     inibitore FVIII 14,4 UB/ml.; Hb 8.5 gr/dl. Una
     Due mesi prima ricovero in Ortopedia           valutazione periodica dei livelli plasmatici di
per frattura con minimo spostamento di              Hb, FVIII e degli anticorpi diretti contro questo
collo e trochite omerale destro, e frattura         fattore della coagulazione viene programmata
composta dell’apice del grande trocantere           ed eseguita durante la terapia antiemorragica e
destro, inizia trattamento antitrombotico           immunosoppressiva, i valori ottenuti sono stati
con nadroparina calcica. In tale occasione          quindi rappresentati in figura 1.
comparsa di allucinazioni visive, confusione             Durante il ricovero il paziente viene
e disorientamento, il paziente viene quindi         sottoposto anche ad ecografia completa
trasferito in Medicina Generale dove viene          dell’addome e ad esame radiografico del torace
diagnosticata Malattia a corpi di Lewy e            che non rivelano alcuna patologia sottostante.
successivamente dimesso. Un mese dopo
nuovo ricovero presso il reparto Malattie del
Metabolismo per peggioramento del già noto          TRATTAMENTO
decadimento cognitivo. In tale occasione
riscontro di lieve anemia normocromica                   Immediatamente prima del trasferimento
normocitica (Hb 12.6 gr/dl) e infezione urinaria    del paziente dal reparto di Lungodegenza
da Escherichia Coli trattata con tigaciclina.       alla Clinica Medica era stata impostata una
Durante questo ricovero viene brevemente            terapia con metilprednisolone 60 mg, sospesa
sospesa la quetiapina per presenza di sopore e      una volta che gli esami di laboratorio hanno
rigidità nucale.                                    confermato la sospetta diagnosi di emofilia A
     Alcuni giorni dopo, in seguito a comparsa      acquisita e sostituita con una terapia giornaliera
di ematuria il paziente viene trasferito presso     iniziale costituita da deltacortene 75 mg e
il reparto di Lungodegenza, vengono sospese         ciclofosfamide 100 mg, associata ad una terapia
ASA e nadroparina calcica, ma per il perdurare      iniziale con rFVIIa (NovoSeven®) 90 µg/kg
dell’ematuria il paziente viene trasfuso, senza     ogni tre ore, necessaria ad eradicare l’inibitore
beneficio, con plasma fresco congelato. Esami       e ad arrestare il sanguinamento.
ematici rivelano la presenza di un tempo                 Il trattamento con l’agente bypassante

                         UN COMPLESSO CASO DI EMATURIA                                            5
QIJPH - 2019, Volume 8, Number 1

                      ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH

     FIGURA 1
           VALORI DI HB, FVIII E INIBITORI DEL FVIII OTTENUTI DURANTE IL TRATTAMENTO CON RFVIIA E
                                             IMMUNOSOPPRESSORI.

     TABELLA 1
                                SCHEMA DI TRATTAMENTO CON RFVIIA (NOVOSEVEN®)

                 DURATA                             DOSAGGIO                FREQUENZA SOMMINISTRAZIONE
                 Giorni 1-2                          90 µg/kg                           Ogni 3 h
             Giorno 3-4                              90 µg/kg                           Ogni 6 h
                 Giorno 5                            90 µg/kg                           Ogni 8 h
             Giorno 6-7                              90 µg/kg                          Ogni 12 h

è stato quindi mantenuto per una settimana                  eseguito sei mesi dopo la dimissione il livello di
secondo lo schema riportato in tabella 1, con               FVIII aveva infatti raggiunto il valore di 157.2%
arresto dell’emorragia.                                     (range di normalità 60-160%).
     La terapia “a scalare” con prednisone                       Il paziente ha quindi avuto una remissione
e ciclofosfamide è invece proseguita ed è                   completa, non ha presentato recidive. I controlli
durata rispettivamente 75 e 30 giorni. Alla                 periodici eseguiti negli anni successivi non hanno
terapia indicata non sono stati associati                   evidenziato ulteriori anomalie della coagulazione.
antifibrinolitici dato il sanguinamento al tratto
urinario presentato dal paziente e alla sua
sottostante cardiopatia ischemica-ipertensiva.              COMMENTO DELL’AUTORE
Alla dimissione non è stata effettuata alcuna
profilassi antiemorragica per evitare le recidive,               L’emofilia acquisita è una rara patologia
comuni durante le prime quattro settimane post              della coagulazione che colpisce egualmente
risoluzione dell’evento acuto.                              maschi e femmine, con una maggiore
                                                            prevalenza durante l’età più avanzata. È
                                                            caratterizzata dall’improvviso sviluppo di auto-
FOLLOW-UP                                                   anticorpi contro il FVIII plasmatico, la sua
                                                            eziologia è nel 50% dei casi sconosciuta,
     Il paziente è stato dimesso dopo 15 giorni             mentre nel restante 50% le cause sono da
di ricovero presso la Clinica Medica. Alla                  imputarsi a sottostanti patologie autoimmuni,
dimissione era ancora presente un inibitore                 neoplastiche o infettive [1]. Le manifestazioni
a basso titolo (1.8 UB/ml), completamente                   più frequenti dell’emofilia acquisita sono la
negativizzatosi al successivo controllo eseguito            repentina comparsa di ematomi cutanei, seguiti
a un mese dal ricovero. Esami successivi hanno              da sanguinamento dei tratti gastrointestinale
inoltre dimostrato un rapido recupero dei                   o genitourinario. Meno frequenti, ma possibili
livelli di FVIII plasmatici fino a raggiungere              sono le emorragie cerebrali [2,3].
la completa normalità. All’ultimo controllo                      Un rapido controllo dell’emorragia e una

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altrettanto rapida eradicazione dell’inibitore                      la sospensione del trattamento dopo sette
sono necessari per una rapida risoluzione                           giorni dal ricovero, con buon recupero dei
dell’evento. Il fattore VII ricombinante attivato                   valori di emoglobina da parte del paziente.
(rFVIIa), il complesso protrombinico attivato                            Anche se le linee guida [3,4] prevedono
(aPCC) e il fattore FVIII ricombinante porcino                      la possibilità di utilizzare i soli corticosteroidi
(rpFVIII) sono i farmaci di prima linea nel                         per eradicare l’inibitore e nel nostro paziente
trattamento antiemorragico dell’emofilia                            era stata già avviata una iniziale terapia
acquisita, mentre l’immunosoppressione può                          empirica con metilprednisolone, si è deciso
essere instaurata con corticosteroidi da soli o                     di sospendere il tutto per avviare una terapia
in associazione con ciclofosfamide, il rituximab                    standard con prednisone e ciclofosfamide che
è indicato esclusivamente qualora questo                            ha portato alla completa scomparsa dell’auto-
trattamento sia inefficace [3,4,5].                                 anticorpo dopo un mese di trattamento senza
     L’ematuria è molto difficile da controllare                    alcuna complicazione.
nei pazienti con difetti congeniti o acquisiti della                     Nonostante che negli studi pubblicati il
coagulazione, l’utilizzo non controllato di farmaci                 rischio di recidiva nelle prime 2-4 settimane
emostatici può infatti portare alla pericolosa                      sia risultato essere superiore al 20% [6], e che
formazione di coaguli lungo il tratto urinario.                     una breve profilassi effettuata successivamente
     Il nostro paziente presentava ematuria                         alla risoluzione dell’evento acuto con un agente
da alcuni giorni prima del trasferimento in                         bypassante a basse dosi si sia rivelata efficace
Clinica Medica, il trattamento con plasma                           nel prevenirle, in questo paziente si è deciso
fresco congelato era risultato inefficace per la                    di non effettuare alcun ulteriore trattamento.
sottostante presenza di un’emofilia acquisita,                      Il paziente, molto compromesso da un punto
scatenata probabilmente da una precedente                           di vista cognitivo, era infatti difficile da trattare
infezione da Escherichia Coli. Si è pertanto                        a domicilio; dopo la dimissione avvenuta
ritenuto indicato utilizzare il rFVIIa per                          quindici giorni dopo il ricovero, si è optato per
risolvere l’evento emorragico acuto, evitando                       l’esclusiva esecuzione di una serie di controlli
l’associazione con acido tranexamico. Il nostro                     in follow-up che hanno poi confermato la
paziente presentava inoltre una pregressa                           completa remissione.
patologia cardiaca e uno stato di allettamento che                       In conclusione, possiamo affermare che il
lo ponevano ad elevato rischio tromboembolico.                      rFVIIa è un ottimo agente di prima linea nel
Tale rischio è stato documentato anche nei vasti                    trattamento dell’emofilia acquisita anche nel
registri internazionali, come l’EACH 2 [6], in                      caso di sanguinamenti difficili da trattare come
cui una minima percentuale di pazienti trattati                     l’ematuria e in pazienti con sottostanti fattori
con agenti bypassanti (3.6%) ha sviluppato un                       di rischio tromboembolici; il suo utilizzo ai
evento trombotico. Nel nostro caso l’utilizzo                       dosaggi raccomandati permette la risoluzione
del fattore VII attivato, alle dosi indicate, si è                  rapida degli eventi emorragici acuti, senza
dimostrato sicuro ed efficace, ed ha permesso                       complicanze per il soggetto trattato.

Bibliografia
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Emofilia acquisita
in un maschio di 63 anni
Lisa Pieri

ANAMNESI                                              II classe (BMI 35,7), i segni vitali sono nella
                                                      norma. All’esame del torace e dell’addome
     Un paziente maschio di 63 anni si presenta       non si riscontrano alterazioni rilevanti, ma il
al Pronto Soccorso per un dolore ingravescente        paziente è costretto a tenere la gamba sinistra
a livello inguinale sinistro, insorto da circa 3      flessa per il dolore.
giorni. Nell’ipotesi di una origine nevralgica,
il giorno precedente aveva effettuato una
somministrazione di diclofenac intramuscolare,        DIAGNOSI DI LABORATORIO
senza miglioramento.
     Riferisce che nelle ultime ore il dolore              Gli esami ematici evidenziamo un aPTT
inguinale si è irradiato lungo la gamba e si          di 116 secondi (valore normale 26-38) con
esacerba al movimento di estensione dell’arto.        ratio di 3,85 (valore normale 0,87-1,27), PT e
All’esame obiettivo tutta la gamba sinistra           fibrinogeno nella norma, una lieve leucocitosi
presenta una circonferenza superiore rispetto         (GB 10,6 x10^9/L), una lieve anemia normocitica
alla controlaterale, con cute rosea, senza segni      (Hb 12,5 gr/dL) e conta piastrinica nella norma.
di flogosi né edema, ma con una ecchimosi             Per indirizzare gli ulteriori approfondimenti
a livello della pianta del piede. Il paziente         da eseguire, viene innanzitutto chiesto al
riferisce di avere anche dolore in regione glutea,    paziente se abbia recentemente effettuato
nella sede della iniezione intramuscolare, dove       terapia con eparina o nuovi anticoagulanti
si apprezza una area di resistenza profonda di        orali, cosa che viene esclusa. Si procede quindi
circa 6 cm di diametro. A livello della spalla        a richiedere approfondimenti diagnostici per
destra presenta una ecchimosi di diametro             le alterazioni della coagulazione che possono
superiore ai 10 cm, di aspetto non recente. Ad        causare un allungamento isolato dell’aPTT
una domanda specifica, il paziente riferisce          che comprendono la presenza di lupus
di essersi accorto di una maggior facilità a          anticoagulant (LAC) e la carenza dei fattori
procurarsi ecchimosi ed ematomi negli ultimi          della via intrinseca, quindi i fattori VIII, IX, XI
due mesi, ma di non avervi dato peso.                 e XII, e il fattore di von Willebrand.
     In anamnesi il paziente riferisce ipertensione        La storia clinica del paziente, negativa per
arteriosa in trattamento farmacologico con            problemi di sanguinamento fino agli ultimi
ramipril e amlodipina da circa due anni con           mesi, fa propendere verso l’ipotesi di una
buon controllo dei valori pressori. È donatore        alterazione acquisita piuttosto che congenita.
di sangue, lavora come muratore e nel tempo           La carenza acquisita di fattore VIII, seppur rara
libero pratica ciclismo. Ha effettuato in passato     con una incidenza di 1,5 casi per milione di
due interventi chirurgici, di ernioplastica e         persone all’anno, è comunque più frequente
meniscectomia, senza complicanze, e riferisce         di quella degli altri fattori della via intrinseca
di non aver mai avuto altre manifestazioni            [1]. Il fattore di von Willebrand, inoltre, è
emorragiche in passato, nonostante vari traumi        responsabile di un allungamento dell’aPTT solo
minori legati al lavoro svolto.                       quando la sua carenza si associa a una riduzione
     All’anamnesi emerge familiarità per              significativa del fattore VIII. La positività del
sclerodermia nella madre.                             LAC ha una frequenza decisamente maggiore
     All’esame obiettivo si rileva una obesità di     ma non si associa a una diatesi emorragica e in

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taluni casi al contrario può portare a una diatesi      disfagia, dispnea né febbre), facendo propendere
trombofilica venosa.                                    per una emofilia acquisita nel contesto di un
      Viene pertanto effettuato un dosaggio             quadro di autoimmunità multipla non meglio
del fattore VIII, la cui attività misurata con          caratterizzabile.
metodo one-stage risulta essere pari allo 0,3%
(valori normali 60-150%). Il LAC è assente, e il
dosaggio degli altri fattori della coagulazione         TRATTAMENTO
valutati è nella norma. Viene pertanto richiesto
il titolo degli anticorpi inibitori del fattore VIII,
che risulta pari a 32 UB (valori normali 0,1-0,6        Terapia emostatica
UB).
      Viene quindi posta diagnosi di emofilia A               Il paziente ha avuto alla diagnosi un
acquisita.                                              sanguinamento clinicamente rilevante, vista la
      Nel sospetto che all’origine della                sede e la sintomatologia dolorosa associata,
sintomatologia dolorosa vi sia un ematoma               che tuttavia al momento della presa in carico al
del muscolo ileopsoas, viene effettuata una             Pronto Soccorso, appare non attivo sulla base
TC con mezzo di contrasto che conferma la               delle immagini TC e dei valori di emoglobina,
presenza di un’area emorragica nel contesto             che sono soltanto lievemente ridotti.
di tale muscolo, estesa fino alla radice della                Viene deciso pertanto di non intraprendere
coscia omolaterale, senza segni di rifornimento         nell’immediato una terapia emostatica ma di
arterioso e venoso.                                     tenere a disposizione la terapia antiemorragica da
      Il paziente viene ricoverato e, nei giorni        utilizzare in caso di ripresa del sanguinamento.
successivi, viene avviato lo screening per                    Poiché il paziente presenta un inibitore
ricercare eventuali cause di secondarietà               ad alto titolo (>5 UB), si esclude la possibilità
dell’emofilia      acquisita,     includendo      lo    di utilizzare un concentrato di fattore VIII, ma
screening per neoplasie e per altre patologie           ci si orienta verso un agente bypassante. Le
autoimmunitarie.                                        possibili opzioni terapeutiche sono il fattore
      Viene effettuata una TC con mezzo di              VII attivato ricombinante (rFVIIa, NovoSeven®)
contrasto di torace e addome, che non rilevano          e il concentrato di fattori del complesso
lesioni sospette per neoplasia. Per evitare             protrombinico attivato (APCC, FEIBA).
manovre invasive che potessero indurre un               Entrambi i farmaci hanno dimostrato di avere
sanguinamento, viene effettuata una colon-TC, e         una efficacia emostatica >85% e un rischio
programmata una esofagogastroduodenoscopia,             di complicanze trombotiche sovrapponibile.
che viene rimandata a quando i valori di fattore        Questo è stato riportato compreso fra il 2,9
VIII saranno tornati su valori di sicurezza.            e il 8,6%, ma vanno tenuti in considerazione
Viene inoltre effettuata una PET che non mette          i limiti degli studi che riportano il dato e la
in evidenza aree ipercaptanti sospette per              tipologia di paziente, già di per sé a rischio per
tessuto eteroplastico.                                  età e comorbidità [1,2]. In questo caso è stato
      Agli esami ematici emerge una componente          scelto di utilizzare rFVIIa al dosaggio di 90
monoclonale IgG kappa di minima entità                  mcg/kg, da ripetere eventualmente ogni 4 ore
(0,03 gr/dL) con proteinuria di Bence Jones             a seconda dell’andamento clinico. Al momento
negativa, che in assenza di altre alterazioni delle     della diagnosi non era disponibile il fattore VIII
proteine plasmatiche e urinarie, creatininemia e        porcino ricombinante, altra eventuale opzione
calcemia, viene inquadrata come gammapatia              terapeutica [3].
monoclonale di significato incerto (MGUS).                    Il paziente viene monitorato con emocromo
Uno striscio di sangue periferico ed un                 giornaliero, dosaggio del fattore VIII due volte
immunofenotipo linfocitario non evidenziano             a settimana e dosaggio del titolo dell’inibitore
alterazioni sospette per patologie ematologiche         una volta a settimana.
clonali.                                                      Il paziente si mantiene stabile, con lievi
      È invece emersa una positività elevata            variazioni dei valori di emoglobina, per dieci
anche per altri autoanticorpi, in particolare           giorni. Successivamente compaiono nuovi
degli Anti-U1RNP. Il paziente tuttavia non              ematomi sottocutanei a livello degli arti
riferisce sintomi riconducibili ad una malattia         sia superiori che inferiori, contestualmente
autoimmune sistemica (non riferisce fenomeno            a un peggioramento dell’anemia, con valori
di Raynaud, artralgie, aftosi del cavo orale,           di emoglobina che raggiungono i 7,9 gr/

       EMOFILIA ACQUISITA IN UN M A SCHIO DI 63 ANNI                                                  9
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dL. Poichè il dosaggio dell’inibitore si era         non ne sono emersi di nuovi.
mantenuto ancora ad alto titolo, si è confermata          Alla prima visita di controllo post-
la terapia con NovoSeven®, iniziata al dosaggio      dimissione il paziente presenta una recidiva
di 90 mcg/Kg ogni 4 ore, e richiesto supporto        dell’ematoma gluteo, anche se di entità non
trasfusionale di globuli rossi concentrati. Tale     tale da produrre una anemizzazione, per cui
schema terapeutico è stato mantenuto fino            effettua trattamento con due somministrazioni
a stabilizzazione del quadro clinico per tre         NovoSeven® 90 mcg/Kg a distanza di 3 ore. Al
giorni, quindi sono stati allungati gli intervalli   controllo successivo effettuato due giorni dopo
di somministrazione a 90 mcg/Kg ogni 8               l’ematoma gluteo è stabile, e non viene pertanto
ore per altri due giorni. Il paziente è stato        ripetuta la somministrazione di NovoSeven®.
quindi rivalutato e, non riscontrati altri segni          Prosegue prednisone 0,5 mg/kg al giorno
di sanguinamento attivo, il trattamento con          ancora per il primo mese di follow up, durante
NovoSeven® 90 mcg/kg è stato nuovamente              il quale si assiste ad una progressiva riduzione
impostato al bisogno.                                del titolo dell’inibitore e ad un incremento del
                                                     fattore VIII (Figura 1).
                                                          Quando il paziente raggiunge valori di
Terapia immunosoppressiva                            fattore VIII del 15% e l’inibitore scende a 2,6
                                                     UB si riprende a scalare il cortisone.
     Al momento della diagnosi viene subito               Il paziente ottiene per la prima volta la
iniziata terapia immunosoppressiva con               completa scomparsa dell’inibitore circa quattro
prednisone 1 mg/kg per bocca associato a             mesi dopo la diagnosi, quando ancora stava
ciclofosfamide 1 mg/kg. La doppia terapia            assumendo prednisone 0,25 mg/kg. Il paziente
immunosoppressiva viene preferita in                 continua ad effettuare dosaggio di controllo
considerazione dell’elevato titolo di inibitore.     del fattore VIII e inibitore ogni due settimane.
     Dopo dieci giorni il paziente aveva ancora      Dal momento che la malattia si mantiene in
un titolo di inibitore sovrapponibile a quello       remissione, si continua a ridurre lentamente il
alla diagnosi (29 UB rispetto a 32 UB) ed ha         dosaggio del prednisone fino a interromperlo
avuto un nuovo episodio emorragico. Pertanto         dopo circa quattro mesi di remissione.
si decide di potenziare l’immunosoppressione              Quando il paziente ha raggiunto valori
aggiungendo rituximab 375 mg/mq una volta a          di fattore VIII>50% è stata effettuata anche la
settimana per quattro settimane.                     esofagogastroduodenoscopia a completamento
     Tale decisione è stata presa anche              dello screening per neoplasia, risultata negativa.
considerando la negatività degli screening
effettuati fino a quel momento per la ricerca di
una neoplasia.                                       FOLLOW UP
     Una volta terminate le quattro dosi di
rituximab viene interrotta la ciclofosfamide              Dopo      l’interruzione    della   terapia
per      non     esacerbare      eccessivamente      immunosoppressiva         il   paziente    viene
l’immunosoppressione. Durante questo periodo         monitorizzato con cadenza mensile. Circa al
il paziente rimane stabile, senza necessità          quarto mese, quindi quasi un anno dopo
di ulteriori somministrazioni di farmaci             la diagnosi iniziale, viene diagnosticata una
antiemorragici.                                      recidiva per riscontro di valori di fattore VIII
     Una prima significativa risposta si osserva     del 40% e inibitore 0,6 UB, anche se in assenza
in concomitanza con l’ultima somministrazione        di manifestazioni emorragiche. Viene quindi
di rituximab, circa sei settimane dopo la            ripresa la terapia con steroide a basso dosaggio
diagnosi, quando si è osservata una riduzione        (0,25 mg/kg) in considerazione del titolo di
dell’inibitore del fattore VIII superiore al 50%     inibitore molto basso, ottenendo una rapida
(15 UB). Il dosaggio del fattore VIII si mantiene    normalizzazione dei valori. Dopo due settimane
ancora
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                  ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH

     Il paziente esegue una rivalutazione              breve tempo (< 28 giorni) e con la sola terapia
immunologica, in cui viene confermata la               steroidea. Al contrario, livelli di fattore VIII
persistenza della positività degli autoanticorpi già   50%. E’ stato inoltre necessario
ematologici mensili, che includono, oltre              l’utilizzo di più farmaci immunosoppressori,
al dosaggio del fattore VIII e inibitore, il           e circa 4 mesi per ottenere una remissione
monitoraggio della MGUS e degli effetti avversi        completa di malattia. La terapia steroidea in
della terapia steroidea come diabete, osteoporosi,     associazione alla ciclofosfamide è in grado di
cataratta e infezioni, fortunatamente fino ad ora      eradicare l’inibitore in circa il 70% dei casi, e
assenti.                                               viene generalmente utilizzata come trattamento
     Il paziente ha ricominciato a svolgere            di prima linea; l’utilizzo del rituximab è stato
le proprie attività quotidiane regolarmente.           proposto come terapia di seconda linea, ma
Gli ematomi muscolari hanno lasciato come              anche per pazienti con inibitori ad alto titolo ed
residuo delle nevralgie periferiche sensitive per      è stato utilizzato in associazione alla sola terapia
alcuni mesi dopo il loro riassorbimento, ma che        steroidea in pazienti con controindicazioni alla
si sono risolte spontaneamente con il passare          ciclofosfamide [9].
del tempo.                                                   La ricerca delle cause scatenanti la comparsa
                                                       dell’anticorpo inibitore è di fondamentale
                                                       importanza, in quanto la rimozione di tale
COMMENTO DELL’AUTORE                                   causa, in associazione inizialmente con
                                                       l’immunosoppressione, generalmente facilita
     In conclusione, il caso clinico presentato        la remissione dell’emofilia acquisita e il suo
mostra un esordio atipico di emofilia acquisita,       mantenimento. Inoltre, la diagnosi di una
dove gli ematomi sottocutanei, anche di                sottostante neoplasia è un fattore prognostico
notevole estensione, sono generalmente                 negativo per la sopravvivenza [8]. E’ quindi
più comuni essendo presenti in oltre l’80%             importante valutare l’utilizzo di farmaci
dei pazienti. Gli ematomi muscolari sono               ed effettuare uno screening per patologie
comunque relativamente frequenti, essendo              neoplastiche, anche occulte, e autoimmuni.
stati riportati in oltre il 40% dei casi, inclusa      Nel nostro caso, il paziente aveva assunto
la sede retroperitoneale. Altra sede interessata       soltanto due farmaci antiipertensivi, il
può essere il tratto gastroenterico, mentre molto      ramipril e l’amlodipina, per cui non sono stati
rari sono invece i sanguinamenti articolari, a         riportati in letteratura casi di associazione con
differenza dell’emofilia A congenita [2,8]. La         l’emofilia acquisita. Il paziente aveva invece
fascia d’età del caso clinico descritto è quella       una familiarità per malattia autoimmune e la
caratteristica (>50 anni, età media 64 anni), se       presenza di alcuni autoanticorpi positivi, per
si escludono i casi di emofilia acquisita post-        cui la diagnosi si è orientata verso una emofilia
partum [4].                                            acquisita associata a patologia autoimmune.
     In letteratura sono stati riportati valori        Le patologie autoimmuni a cui è stata più
di titolo dell’inibitore del fattore VIII molto        frequentemente associata l’emofilia acquisita
variabili (range 1-1449 UB con valore mediano          sono l’artrite reumatoide e il lupus eritematoso
di 19 UB nella casistica dello studio GTH-AH           sistemico, sebbene la casistica sia limitata. In
01/2010 [5]). Ai fini terapeutici si considera         circa la metà dei casi di emofilia acquisita,
la soglia delle 5 UB come cut-off decisionale          in ogni caso, non si riesce ad identificare
per la scelta del concentrato di fattore VIII o        una patologia concomitante, rimanendo quindi
degli agenti bypassanti per il trattamento dei         nella categoria delle forme idiopatiche [6,7].
sanguinamenti. Tuttavia a livello prognostico          Nel caso clinico presentato, gli anticorpi contro
pazienti con fattore VIII >1% e un titolo di           il fattore VIII si sono rivelati quelli clinicamente
inibitore
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all’autoimmunità. In questo caso la terapia si        al 1981 al 2,9% riportata in un trial del 2010 [8].
basa in ogni caso sull’immunosoppressione,                  NovoSeven® si è dimostrato efficace
e rende purtroppo difficile eradicare la causa.       nel controllo del sanguinamento, anche se
Il paziente dovrà quindi continuare ad essere         utilizzato solo al momento della manifestazione
monitorato periodicamente sia dal punto di            emorragica. Il dosaggio di 90 mcg/kg si è
vista ematologico che reumatologico, ed è             dimostrato sicuro, oltre che efficace, non
possibile che dovrà continuare una terapia            avendo provocato eventi avversi né trombotici
steroidea a basso dosaggio a lungo termine.           né di altra natura.
     Il paziente non ha fortunatamente                      Nel caso descritto non è stato fortunatamente
presentato complicanze infettive, ma anche            necessario effettuare procedure invasive nella
queste necessiteranno di attento follow up. Le        fase ad elevato rischio emorragico, ma è
complicanze infettive sono infatti una fra le         stato possibile rimandarle aspettando di aver
più frequenti cause di morte in questi pazienti,      raggiunto valori di sicurezza di fattore VIII.
seguita da complicanze cardiovascolari, la            In caso contrario, sarebbe stato necessario
patologia sottostante e i sanguinamenti [5].          impostare una profilassi antiemorragica per
     La disponibilità di farmaci antiemorragici       evitare l’elevato rischio di sanguinamenti
come NovoSeven® ha permesso di ridurre                indotti.
drasticamente la mortalità per sanguinamento                Le recidive sono possibili sia nella fase
dei pazienti con emofilia acquisita, che è            di riduzione della terapia immunosoppressiva
diminuita dal 20% in una casistica precedente         sia dopo, quando il paziente ha già ottenuto

    FIGURA 1
      ANDAMENTO DEL FATTORE VIII E INIBITORE NEL TEMPO, IN RELAZIONE ALLA TERAPIA SOMMINISTRATA.

 12            EMOFILIA ACQUISITA IN UN M A SCHIO DI 63 ANNI
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                     ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH

una remissione di malattia, nel 24% dei casi                   insegna che la diagnosi precoce di una recidiva
[5]. Spesso è possibile ottenere una nuova                     permette di tornare ad una remissione anche con
remissione aumentando nuovamente il                            dosaggi relativamente bassi di corticosteroidi e
dosaggio dell’immunosoppressione, oppure                       di non esporre nuovamente il paziente ad un
ricominciandola. L’esperienza del caso descritto               rischio emorragico elevato.

Bibliografia                                                   [5]   Tiede A, Klamroth R, Scharf RE et al. Prognostic factors
[1]   Franchini M, Castaman G, Coppola A et al. Acquired             for remission of and survival in acquired hemophilia A
      inhibitors of clotting factors: AICE recommendations           (AHA): results from the GTH-AH 01/2010 study. Blood.
      for diagnosis and management. Blood Transfus. 2015             2015 Feb 12;125(7):1091-7
      Jul;13(3):498-513.                                       [6]   Green D, Lechner K. A survey of 215 non-hemophilic
[2]   Kruse-Jarres R, Kempton CL, Baudo F et al. Acquired            patients with inhibitors to Factor VIII. Thromb
      hemophilia A: Updated review of evidence and                   Haemost. 1981 Jun 30;45(3):200-3.
      treatment guidance. Am J Hematol. 2017 Jul;92(7):695-    [7]   Lafferty TE, Smith JB, Schuster SJ, DeHoratius RJ.
      705.                                                           Treatment of acquired factor VIII inhibitor using
[3]   Kruse-Jarres R, St-Louis J, Greist A, et al. Efficacy          intravenous immunoglobulin in two patients with
      and safety of OBI-1, an antihaemophilic factor                 systemic lupus erythematosus. Arthritis Rheum. 1997
      VIII (recombinant), porcine sequence, in subjects              Apr;40(4):775-8.
      with acquired haemophilia A. Haemophilia. 2015           [8]   Knöbl P., Prevention and Management of Bleeding
      Mar;21(2):162-70.                                              Episodes in Patients with Acquired Hemophilia A.
[4]   Delgado J, Jimenez-Yuste V, Hernandez-Navarro F,               Drugs. 2018; 78(18): 1861–1872.
      Villar A. Acquired haemophilia: review and meta-         [9]   D’arena G, Grandone E, Di Minno MN et al. The anti-
      analysis focused on therapy and prognostic factors. Br         CD20 monoclonal antibody rituximab to treat acquired
      J Haematol. 2003 Apr;121(1):21-35.                             haemophilia A. Blood Transfus. 2016 May;14(2):255-61

        EMOFILIA ACQUISITA IN UN M A SCHIO DI 63 ANNI                                                                 13
QIJPH - 2019, Volume 8, Number 1

                 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH

Emofilia A acquisita:
l’importanza della diagnosi precoce e
della corretta impostazione terapeutica
Antonella Tufano, Francesca Nastro, Giovanni Papa, Paolo Conca

INTRODUZIONE                                         si reca in Pronto Soccorso (PS) per la comparsa
                                                     di un vasto ematoma all’arto superiore sinistro.
     Una diagnosi precoce e un adeguato              In questa occasione gli esami di laboratorio
trattamento, sia anti-emorragico che eradicante      mostrano lieve anemia (Hb 11.5 g/dL), conta
dell’inibitore, sono fondamentali per la             piastrinica e PT normali, aPTT Ratio patologico
corretta gestione di pazienti con emofilia A         (2.32), fibrinogeno ai limiti alti (410 mg/dl);
acquisita (AHA) [1-5]. La diagnosi può in            D-dimero incrementato [550 ng/mL (v.r. 0-200)].
effetti essere difficile, dal momento che il              Pur in presenza di un allungamento
paziente non ha storia personale o familiare di      dell’aPTT, il paziente viene dimesso, dopo
disturbi emorragici. Tuttavia l’AHA va sempre        esclusione di una patologia vascolare acuta,
considerata, e opportunamente ricercata, in          e viene invitato ad eseguire approfondimento
qualsiasi paziente che si presenti con nuova         dei test di coagulazione presso un laboratorio
insorgenza di emorragie e prolungamento              esterno. Il paziente il 9.1.2019 presso il proprio
isolato dell’aPTT [5].                               laboratorio.
     Caso clinico: riportiamo il caso clinico di          Gli esami mostrano: Fattore VIII (FVIII):C
B.V., uomo di 61 anni, fumatore. Riferisce di
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                  ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH

ematomi, aPTT indeterminabile), il 6.2.2019           stesso segmento polmonare ed una millimetrica
viene trasferito presso il nostro Centro.             nodularità subsolida (3mm) al segmento ventrale
                                                      del lobo superiore di destra da monitorare nel
                                                      tempo. Disventilazione in sede basale da ambo
DIAGNOSI DI LABORATORIO                               i lati, nel contesto dei recessi costo-frenici
                                                      posteriori. Trachea e bronchi principali pervi.
     Al ricovero presenta persistente anemia          Non versamento pleuro-pericardico.
(Hb 7.5 g/dL, MCV 88.8, HCT 23%) conta                     Volumetria cardiaca nei limiti. Non
piastrinica normale, PT normale, aPTT Ratio           significative linfoadenomegalie in ambito
di 3.30. Fibrinogeno 434 mg/dL, Glicemia 215          mediastinico. Viene inoltre seguita una tomo-
mg/dL, Creatinina 1.1. Onco-markers negativi,         scintigrafia globale corporea (PET) che non
marcatori epatotropi maggiori negativi.               evidenzia aree di patologico accumulo del
                                                      tracciante tranne una captazione di verosimile
                                                      natura aspecifica a livello intestinale, e
DATI STRUMENTALI                                      captazione aspecifica a livello del margine
                                                      laterale del muscolo pettineo, da riferire
     Al momento del ricovero viene praticata          verosimilmente all’ematoma.
una TAC addome ed arti inferiori per verificare
se l’ematoma in sede inguinale sinistra sia
attivamente rifornito. La TAC mostra di fatto         TRATTAMENTO
un’estesa raccolta sotto-fasciale intramuscolare
a densità disomogenea, che si estende lungo                Il trattamento steroideo è stato impostato a
l’ala iliaca di sinistra sino al terzo medio-         dose piena, con prednisone 1 mg/Kg/die (115
prossimale all’arto inferiore omolaterale, e che      mg al dì), programmato per 4 settimane, poi a
determina infarcimento del muscolo iliaco,            scalare. Per il controllo dell’emorragia, il rFVIIa
pettineo, gracile, piccolo e grande adduttore,        è stato somministrato alla dose di 90 μg/Kg ogni
reperto compatibile con raccolta in parte             2-3 ore il I giorno, successivamente ogni 6-8 ore
ematica sub-acuta, della quale non si evidenzia       a scalare e infine ogni 12 ore fino alla completa
un rifornimento in atto. Si evidenzia inoltre         sospensione al VII giorno (tot. 164 mg). L’acido
una verosimile stasi linfatica in regione glutea      tranexamico è stato somministrato alla dose di
di sinistra e arto inferiore omolaterale. Si          1000 mg ogni 8 ore e.v. solo per 2 giorni. Sono
conferma la dilatazione aneurismatica dell’aorta      state trasfuse solo 2 Unità di EC il primo giorno,
addominale sotto-renale (dmax 48x45mm                 in quanto già dal II giorno si è osservato un
sul piano assiale), con sottile apposizione           progressivo miglioramento dei livelli di Hb (Fig.
trombotica parietale, estesa longitudinalmente        1A). È stata impostata terapia insulinica iniettiva
da 70 mm a valle delle arterie renali oltre il        e continuata terapia anti-ipertensiva.
carrefour aortico, a interessare entrambe le
iliache comuni con pervietà degli assi arteriosi
iliaco-femoro-poplitei. Sono evidenti inoltre         FOLLOW UP
multiple millimetriche formazioni ipodense
epatiche di verosimile natura cistica e ipertrofia          Il paziente ha presentato, nel corso del
prostatica. Non sono presenti linfoadenopatie         ricovero, riattivazione di infezione da CMV,
addominali. Le vie biliari intra ed extra-epatiche,   non sintomatica, e quindi non trattata, ma in
il tronco portale, la milza, il pancreas, i           follow-up. È stata rivalutata l’Hb, il F VIII:C e
surreni e la colecisti sono normali. Viene anche      l’inibitore ogni settimana in corso di ricovero,
eseguita una TAC del torace, essendo il paziente      e per un totale di 10 settimane consecutive
esposto da tempo a fumi e gas di saldatura.           (Figura 1A, 1B e Figura 2). Successivamente
La TAC mostra segni di enfisema bolloso a             il paziente è stato rivalutato 1 volta al mese
distribuzione parasettale e centrolobulare e          per 6 mesi consecutivi e i livelli di aPTT,
un’area di consolidazione parenchimale con            FVIII:C ed Hb sono risultati sempre normali. La
broncogramma aereo contestuale, di incerta            terapia antiaggregante cronica con ASA è stata
attribuzione diagnostica in paramediastinica, al      reintrodotta alla stabilizzazione del quadro
segmento apicale del lobo inferiore di destra         clinico-laboratoristico.
con una più piccola area con le medesime
caratteristiche in sede sebpleurica laterale nello

     EMOFILIA A ACQUISITA: L’IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI PRECOCE E DELLA CORRETTA
                               IMPOSTAZIONE TERAPEUTICA
                                                                                                   15
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                  ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH

  FIGURA 1
                      VALORI DI HB (FIG. 1A) E FVIII:C (FIG. 1B) NEL CORSO DEL RICOVERO

  FIGURA 1A

  FIGURA 1B

COMMENTO DELL’AUTORE                                     sono particolarmente severi e richiedono un
                                                         importante supporto trasfusionale e terapia
     L’AHA è una malattia emorragica rara,               anti-emorragica protratta. Nel 5-10% dei casi
spesso grave, associata ad elevata morbilità e           gli episodi emorragici possono essere fatali [5],
mortalità. L’AHA si verifica più frequentemente          con tassi di mortalità riportati fino al 40% [4,5].
nel paziente anziano e/o in associazione a               La più alta mortalità per emorragia si osserva
diverse condizioni, come tumori maligni,                 nelle prime settimane dalla diagnosi per cui
malattie autoimmunitarie o per esposizione a             il precoce riconoscimento della patologia e il
farmaci, e nelle donne nel post-partum; tuttavia,        corretto trattamento sono fondamentali [6-8]. La
circa la metà dei casi rimane idiopatica, come           scarsa consapevolezza di tale condizione porta
nel caso del nostro paziente.                            spesso a ritardo diagnostico e a inadeguato
     Gli episodi emorragici nel 70-90% dei casi          trattamento. Oncologi, reumatologi, geriatri,

              EMOFILIA A ACQUISITA: L’IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI PRECOCE E DELLA CORRETTA
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   TABELLA 2
                                     ANDAMENTO DI FVIII:C E INIBITORE

                                                     aPTT                  FVIII:C         Inibitore (BU/ml)
                   basale                            3.3                     0.1                  21
                    I sett                           2.91                    0.2                 7.6
                   II sett                           2.27                    1.3                 4.3
                   III sett                          2.05                    4.5                 2.8
                   IV sett                           1.63                    9.6                 1.24
                   V sett                            1.19                    35                  0.86
                   VI sett                           1.06                    83                  0.53
                  VIII sett                          0.86                    177                 0.00
                   X sett                            0.93                    221                 0.00

medici di PS, sono tra le categorie di specialisti         fattori come alcune comorbidità (es. diabete,
che più spesso potrebbero confrontarsi con i               ipertensione) e gli effetti avversi delle terapie
pazienti con AHA e dovrebbero essere in grado              (ad esempio le infezioni indotte dalla terapia
di fornire una pronta diagnosi e un veloce                 immunosoppressiva).
riferimento a centri specializzati.                             La presenza di diabete mellito nel nostro
     Nel caso del nostro paziente, in un primo             paziente ha spinto inizialmente ad un trattamento
momento, la presenza di un ematoma con                     steroideo inadeguato al peso corporeo e ciò ha
rigonfiamento dell’arto ha portato a indagare              determinato un prolungamento della durata
patologie vascolari, ma non ad approfondire più            della terapia stessa.
adeguatamente l’allungamento dell’aPTT [4].                     Infine, le comorbidità cardiovascolari e la
     È dimostrato che una ritardata diagnosi               presenza di fattori di rischio, come il diabete,
ritarda l’inizio della terapia anti-emorragica,            l’obesità, l’ipertensione e l’aterosclerosi,
come evidenziato nello studio EACH2 (European              presuppongono una valutazione accurata
Acquired Haemophilia Registry) [9] e determina             dell’equilibrio tra rischio tromboembolico
la necessità di dosi più elevate di rFVIIa,                ed emorragico, durante tutte le fasi della
somministrate per un tempo significativamente              malattia. L’interruzione di eventuali precedenti
maggiore [10].                                             terapie anti-trombotiche e l’uso di farmaci
     È importante sotto-lineare che i pazienti             anti-emorragici può incrementare il rischio
restano a rischio di sanguinamenti gravi                   tromboembolico [8] e quindi una volta
o fatali fino a quando l'inibitore del FVIII               ottenuta una remissione completa della
non sia stato eradicato per cui la terapia                 malattia è necessaria la reintroduzione di
immunosoppressiva va sempre associata                      farmaci antiaggreganti o l’uso di profilassi
al trattamento degli episodi emorragici. È                 anticoagulante, soprattutto in presenza di
anche vero che alla elevata mortalità per AHA              elevati livelli di FVIII [11].
contribuiscono, in maniera significativa, altri

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                               IMPOSTAZIONE TERAPEUTICA
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Emofilia A acquisita post-partum:
una diagnosi tardiva
Antonella Ferrari

ANAMNESI                                             di coagulazione che mostra la persistenza di un
                                                     aPTT di 61,9 sec. La paziente però non torna
     Una donna di 36anni espleta con parto           al controllo.
naturale il 10 Agosto del 2017 la prima                   Il 1 febbraio 2018 la paziente si reca al PS di
gravidanza presso un Ospedale generale. Non          un altro nosocomio per un emartro al ginocchio
vengono riferiti problemi di natura emorragica       sinistro. In questa occasione viene nuovamente
durante il decorso di tutta la gravidanza. In        riscontrato un allungamento dell’aPTT e viene
anamnesi patologica remota viene riportata           consigliato alla signora il ricovero; non essendoci
una insulino-resistenza e una ipertensione           al momento posto letto in ambiente specialistico,
arteriosa in trattamento farmacologico. La           la paziente rifiuta di trattenersi al pronto
signora è inoltre portatrice di alfa-microcitemia.   soccorso e ritorna a casa. Questo Ospedale,
L’anamnesi familiare non è indicativa di             disponendo di un laboratorio dedicato allo studio
patologie dell’emostasi, né presenta familiarità     dell’emostasi, procede con le indagini, eseguendo
per patologie neoplastiche e/o autoimmuni.           il dosaggio del FVIII che risulta < 5%. La paziente
Non sono noti gli esami ematochimici al              viene convocata ambulatorialmente ma rifiuta
momento del parto. Dopo circa 3 ore dal              nuovamente il ricovero.
parto, la signora riferisce di aver avuto una             Il 21 febbraio 2018 alle ore 6.30 si reca
emorragia uterina, risolta al momento con            al pronto soccorso del nostro Ospedale per la
terapia antifibrinolitica.                           comparsa di una importante astenia con dolore
     Dopo circa 15 giorni, la signora accede al      in sede ascellare destra, dove si evidenzia un
Pronto Soccorso del medesimo Ospedale dove           esteso ematoma. Sono passati 6 mesi dal parto
aveva partorito con nuova emorragia uterina          e dalla prima manifestazione emorragica.
grave: all’ingresso esegue esami ematochimici             La paziente eseguiva una TAC torace (Fig.1)
che mostrano una gravissima anemia (Hb 5 g/          che mostrava una grossolana raccolta ematica a
dl), ed un allungamento dell’aPTT di 64 sec.         livello dei tessuti sottocutanei in sede ascellare
La paziente viene quindi trasfusa con un totale      destra con estensione ai muscoli pettorali delle
di 4 U di emazie concentrate e l’emorragia           dimensioni massime di 140x 65 mm, venivano
viene controllata con la somministrazione di         inoltre eseguiti esami di laboratorio.
metilergometrina e ossitocina.
     Nei mesi di Settembre e Ottobre 2017
non viene riportata dalla signora nessuna            DIAGNOSI DI LABORATORIO
sintomatologia emorragica, né esegue controlli
di altro genere.                                          All’ingresso al pronto soccorso venivano
     Nel novembre dello stesso anno, a circa 3       effettuate analisi ematochimiche che mettevano
mesi dal parto, nota la comparsa di ematomi          in evidenza una discreta anemia (Hb 7,6 g/dl)e
di piccole dimensioni agli arti inferiori che        un allungamento dell’aPTT (aPTT ratio 2,3) con
progressivamente si estendono, portando a            normalità del PT INR.
qualche limitazione funzionale.                           Veniva richiesta la consulenza ematologica
     Questa situazione induce la signora ad          che consigliava di procedere con ulteriori
eseguire una visita ematologica. L’ematologo         indagini di laboratorio. Nel sospetto di una
interpellato consiglia l’esecuzione di un esame      Emofilia Acquisita, alle ore 12.30, veniva

            EMOFILIA A ACQUISITA POST-PARTUM: UNA DIAGNOSI TARDIVA                                 19
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