Quadrato Definizione - Amazon S3

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Quadrato

Definizione
Il quadrato è un quadrilatero convesso regolare che ha tutti i
lati uguali, tutti gli angoli interni retti e, di conseguenza,
ha le due coppie di lati opposti parallele. Il quadrato è un
parallelogramma speciale: essendo equiangolo può essere
considerato come un particolare rettangolo ed essendo
equilatero può essere considerato un come rombo. Le sue due
diagonali sono uguali, si intersecano ad angolo retto, si
dividono reciprocamente per metà e sono anche le bisettrici
degli angoli interni del quadrato.

Il quadrato in geometria
La regolarità della figura geometrica è confermata anche dalla
presenza di quattro assi di simmetria: due passano per le due
coppie di vertici opposti e due coincidono con gli assi
relativi alle due coppie di lati opposti. Il quadrato è anche
una figura bicentrica: il punto di intersezione delle due
diagonali è il centro del cerchio inscritto e del cerchio
circoscritto al quadrato. A questo proposito è interessante
notare che il quadrato circoscritto a un determinato cerchio
ha l’area doppia del quadrato inscritto nel medesimo cerchio.
Insieme al triangolo equilatero e all’esagono regolare, il
quadrato è la terza e ultima figura geometrica “regolare” con
la quale è possibile ricoprire (tassellare) il piano.
Sempre in ambito geometrico il quadrato è la figura di
riferimento per i due teoremi di Euclide e per il teorema di
Pitagora. Nei tre teoremi si esaminano le relazioni che
intercorrono tra i cateti, l’ipotenusa e l’altezza relativa
all’ipotenusa dei triangoli rettangoli. Il primo teorema di
Euclide asserisce che “in un triangolo rettangolo il quadrato
costruito su un cateto è equivalente al rettangolo che ha per
lati la sua proiezione sull’ipotenusa e l’ipotenusa stessa”
mentre nel secondo “ in ogni triangolo rettangolo il quadrato
costruito sull’altezza relativa all’ipotenusa è equivalente al
rettangolo avente come lati le proiezioni dei due cateti
sull’ipotenusa”. Nel teorema attribuito a Pitagora, peraltro
già noto ai Babilonesi almeno come enunciato, si stabilisce
una fondamentale relazione tra i cateti e l’ipotenusa di un
triangolo rettangolo: l’area del quadrato costruito
sull’ipotenusa è equivalente alla somma delle aree dei
quadrati costruiti sui due cateti.

Il quadrato nella matematica
In matematica il termine quadrato riferito a una numero
qualsiasi sta a indicare la sua moltiplicazione per se stesso,
operazione questa denominata anche come elevamento alla
seconda potenza (n2). Se il numero è un intero diverso da 0 il
suo quadrato. è sempre un numero naturale; se il numero è un
numero reale allora il quadrato è sempre maggiore o uguale a 0
dato che il prodotto tra valori positivi o negativi con lo
stesso segno è sempre positivo.

Il quadrato magico

In questo caso il termine quadrato si riferisce a una tabella
formata da n righe e da n colonne contenente i primi n2 numeri
interi positivi disposti in modo tale che la somma degli n
numeri presenti in ciascuna delle n righe orizzontali, ovvero
delle n colonne verticali e delle due diagonali principali dia
sempre lo stesso risultato (costante magica del quadrato). Un
quadrato magico formato da n numeri a partire da 1 è talvolta
denominato come quadrato magico “normale”. Utilizzati
originariamente come simboli religiosi o come strumenti per la
divinazione, quando hanno perso i significati originali sono
stati considerati come curiosità, con l’eccezione di alcuni
matematici occidentali che li hanno studiati come problemi di
teoria dei numeri.
L’unico quadrato magico di ordine tre era già noto nell’antica
Cina con il nome “Lo Shu”. Questo è anche un quadrato
associativo perché è costante e uguale a 10 la somma di tutte
le coppie di numeri disposte simmetricamente rispetto alla
casella centrale. Per quanto si riferisce al numero di
possibili quadrato magici di ordine quattro il calcolo è stato
fatto dal matematico francese Bernard Frénicle de Bessy
(1605-1675) e pubblicato postumo, insieme ad altri suoi
lavori, dalla Accademia Reale delle Scienze nel 1693.
Noto tra i quadrati magici di ordine quattro è il cosiddetto
quadrato magico di Albrecht Dürer (1471- 1528): è presente
nella incisione Melencolia I che si trova nelle raccolte della
Anhaltische Gemäldegalerie a Dessau in Germania. Sulla parete
dell’edificio in secondo piano è presente un quadrato di 16
numeri. In questo caso il quadrato di Dürer ha una costante
pari a 34; i numeri 15 e 14 che appaiono nelle due caselle
centrali dell’ultima riga della tabella indicano anche la data
di incisione, appunto il 1514. Questo è un particolare
quadrato magico che assume anche il nome di gnomone perché ha
la proprietà aggiuntiva che le somme relative a ciascuno dei
quattro quadranti che formano la tabella complessiva, così
come la somma delle quattro cifre presenti nel quadrante
centrale dà sempre il valore 34. In aggiunta è sempre 17 la
somma di tutte le coppie di numeri disposte simmetricamente
rispetto al centro collocate sia negli angoli della tabella
generale sia del quadrante centrale.

Il significato simbolico del quadrato
In ambito simbolico il quadrato è una delle figure geometriche
fondamentali. Metafora della Terra esso simboleggia anche
l’Universo Creato. Tra le figure geometriche, il quadrato e il
Cerchio si richiamano continuamente: il quadrato rappresenta
lo Spazio e il Cerchio (o la Spirale) rappresenta il Tempo.
La chiesa romanica a pianta quadrata, specialmente la chiesa
cistercense, si richiama alle misure dell’Uomo:
la necessità di mantenere la simmetria e la proporzione si
ritrova nel ripetersi regolare del quadrato nella pianta di
queste costruzioni. Il significato del quadrato utilizzato
come pianta di molti spazi sacri in civiltà diverse è legato a
quest’idea di perfezione. Nel “ Carnet de Villard de
Honnecourt” esiste una pianta di una chiesa cistercense del
XII secolo, tracciata ad quadratum. ( Folio 28 – Plan d’église
cistercienne – Chœur de l’église de Cambrai, …). L’abbazia
cistercense era costruita generalmente su rapporti aritmetico-
geometrici costanti basati sul numero tre e sul quattro: la
forma base è il modulo ad quadratum che viene usato piccolo
nelle navate laterali e, grande, nella navata centrale e
nell’incrocio tra questa e il transetto.
Una chiesa, ad quadratum si inscrive in un rettangolo: la sua
lunghezza si compone di tre quadrati e la sua larghezza di due
quadrati ciascuno modulato in base a una griglia 4 x 4: in
altri termini la pianta della chiesa cistercense ha dodici
moduli quadrati uguali nel senso della lunghezza e otto nel
senso della larghezza. Le chiese cosiddette cistercensi
“quadrate” sono numerose in tutta Europa, Italia compresa.

Bibliografia
Enriques F., Amaldi U., Elementi di Geometria (parte II),
Bologna, 1956; Enriques F., Amaldi U., Elementi di Geometria,
Bologna, 1945; Lawlor R., Sacred Geometry, London, 1982

Sitografia
http://classes.bnf.fr/villard/feuillet/index.htm;
http://mathworld.wolfram.com/
Albrecht Dürer, dettaglio del quadrato magico dalla incisione “Melancolia I”.
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