IL PROCESSO PROGETTUALE NEL SETTORE MODA - LA MODA_UNA BREVE INTRODUZIONE - Titolo presentazione - Università degli studi ...

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IL PROCESSO PROGETTUALE NEL SETTORE MODA - LA MODA_UNA BREVE INTRODUZIONE - Titolo presentazione - Università degli studi ...
11/05/2018

     IL PROCESSO PROGETTUALE NEL
             SETTORE MODA

                     Titolo presentazione
                   Marina   Carulli, Ph.D
                           sottotitolo
                       Milano, XX mese 20XX
                     marina.carulli@polimi.it

Monica Bordegoni

                   LA MODA_UNA BREVE
                      INTRODUZIONE

Monica Bordegoni

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 Definizione di moda

 Con il termine moda si definisce l’espressione del gusto predominante della
 società in una determinata epoca, in relazione ad un particolare modo di
 vestire, ad uno stile di vita, o una corrente di pensiero o agli sviluppi
 dell’arte.

 In senso stretto, con il termine moda si intende il mutare delle fogge
 dell’abbigliamento che trae origine dal bisogno dell’uomo di adornarsi
 e affermarsi, e gli offre la possibilità di mettere in evidenza il proprio
 stile personale o la propria posizione nella società, oppure di
 affermare la sua appartenenza ad un gruppo sociale ben definito.

Monica Carulli
Marina Bordegoni

 Sviluppo e significato della moda

 In passato, il potere e la ricchezza, le differenze sociali e
 l’appartenenza ad una determinata classe erano facilmente
 individuabili dal modo in cui vestiva la persona. Spesso avveniva che,
 nel determinare la foggia dell’abito, fossero più importanti gli usi e costumi
 e le convenzioni morali piuttosto che la sua praticità.
 Fino alla metà del XIX secolo furono l’aristocrazia, le corti o l’alta
 borghesia a dettare legge in fatto di abbigliamento (moda feudale).

Monica Carulli
Marina Bordegoni

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 Sviluppo e significato della moda

 Successivamente fu la haute couture ad assumere il ruolo
 predominante: gli stilisti e i saloni di moda creavano modelli esclusivi
 per una classe sociale altolocata (moda elitaria).

 Parigi era il centro più importante della moda femminile, mentre per
 l’abbigliamento maschile si era affermato prevalentemente lo stile inglese.

Monica Carulli
Marina Bordegoni

 Sviluppo e significato della moda

 L’emergere delle confezioni in serie, insieme agli sviluppi delle fibre
 sintetiche, consentirono a poco a poco a tutte le classi sociali di
 venire a contatto con il mondo della moda.

 Fino agli anni ’50 del XX secolo vigevano ancora i principi imposti dalla
 haute couture, a cui si rifacevano anche le sartorie artigianali e l’industria
 delle confezioni. Oltre a Parigi si svilupparono altri centri della moda, tra cui
 Roma e Milano.

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 Sviluppo e significato della moda

 Quando, negli anni ’60, si impose uno stile meno convenzionale e
 l’abbigliamento cominciò a non essere più considerato uno status
 symbol, quanto piuttosto un mezzo per esprimere la propria
 personalità, anche l’industria della moda iniziò ad adattarsi ai nuovi tempi.

 La moda delle confezioni, o prêt-à-porter, assumeva una sempre maggiore
 rilevanza e teneva conto dei desideri dei consumatori (moda di consumo).

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 I cambiamenti della moda

 Oggi il mutare della moda si fonda sul desiderio di cambiamenti,
 variazioni o imitazioni, ed è influenzato dalla struttura sociale, dagli
 sviluppi tecnici e culturali, e da eventi politici ed economici.

 I creatori di moda si ispirano e riprendono le tendenze in atto e
 presentano le loro proposte in vista della futura stagione. Di solito, ciò
 avviene attraverso sfilate, che si tengono per la stagione primavera-estate
 e autunno-inverno (sei mesi prima).

 Altra tendenza fondamentale è che non esistono più dettami “precisi”,
 e l’individuo si sente libero di trovare per proprio conto lo stile che più
 gli si addice.

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Marina Bordegoni

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 I cambiamenti della moda

 Per il settore dell’abbigliamento ogni novità è sempre associata al
 rischio, in quanto il nuovo deve affermarsi a scapito di quanto è di
 moda in quel momento.

 La corretta valutazione delle tendenze della moda è, quindi, di notevole
 importanza.

 I trendsetter hanno funzioni di guida, in quanto “assorbono”
 rapidamente le idee nuove fuori dagli schemi comuni.
 È dal loro abbigliamento che si possono trarre delle valutazioni su come
 saranno gli sviluppi futuri della moda.

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Marina Bordegoni

            IL PROCESSO PRODUTTIVO NEL
                   SETTORE MODA

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 Il processo produttivo e la filiera della moda

 Il sistema moda è costituito da una rete orizzontale e verticale di relazioni
 tra l’impresa e i suoi fornitori, una vera e propria “impresa estesa” su cui si
 fonda il concetto di filiera della moda.

 Il sistema moda è peculiari per la rete di relazioni che ogni impresa, anche
 la più integrata, intrattiene con l’esterno.

 Si possono distinguere le fasi a monte del ciclo produttivo, che
 producono semilavorati per gli stadi successivi, e le fasi a valle, che
 producono e distribuiscono i beni di consumo finale.

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 Il processo produttivo e la filiera della moda

 All’interno del Sistema Moda esistono due macrofiliere: quella del
 tessile-abbigliamento e quella della pelle-calzature-accessori.

 In riferimento alla prima, trasversalmente alla filiera operano anche il
 meccano-tessile la distribuzione e i servizi di supporto. Al suo interno si
 possono distinguere:
 • settore delle fibre;
 • settore tessile (con i comparti: laniero, cotoniero e liniero, serico,
     nobilitazione, tessili vari e prodotti tecnici);
 • settore abbigliamento (con i comparti: abbigliamento in tessuto,
     abbigliamento in maglia e calzetteria).

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 Il processo produttivo e la filiera della moda

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 Il processo produttivo e la filiera della moda

 Il settore delle fibre è l’anello più a monte della filiera tessile e classifica le
 fibre in naturali o chimiche, artificiali e sintetiche.
 È l’ambito in cui si realizzano le più importanti innovazioni in termini di ricerca
 di nuove funzionalità e materiali, e per questo sono necessari elevati investimenti
 in ricerca, tecnologia e macchinari.

 L’Italia detiene la leadership internazionale nel comparto tessile laniero, ma
 circa il 95% delle materie prime naturali proviene da mercati esteri.
 In Italia si realizzano le fasi di filatura, tessitura e confezione. Il comparto è
 costituito da molte imprese di piccola e media dimensione e poche grandi imprese
 (come, ad esempio, il gruppo Marzotto).

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 Il processo produttivo e la filiera della moda

 Nella catena che porta dal concepimento del prodotto alla sua collocazione
 sul mercato, anello finale è la distribuzione.

 Questa sta assumendo un ruolo sempre più importante: il punto vendita
 non è più solamente il canale distributivo, ma anche il luogo in cui si
 concretizza la strategia commerciale dell’intero sistema a partire dalla
 fibra, si fa comunicazione, si offrono prodotti, si propongono servizi e,
 soprattutto, si costruisce e si rafforza il rapporto di fidelizzazione con
 la clientela che ha forti ripercussioni nella definizione delle caratteristiche
 dell’offerta.

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 Il processo produttivo e la filiera della moda

 Il punto vendita si è evoluto verso il concept store, cioè è diventato il
 mezzo di trasmissione più diretto e immediato dell’identità del
 marchio; per questo, il ruolo della distribuzione multimarca, eccezion fatta
 per quella estremamente qualificata, si è ridimensionato a vantaggio di
 quella monomarca.

 I grandi marchi hanno gradualmente iniziato ad abbandonare la prima, in
 parallelo all’apertura di negozi monomarca localizzati nelle principali
 città del mondo.

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 Il processo produttivo e la filiera della moda

 Infine, negli ultimi anni si è assistito al fenomeno crescente delle
 marche-retail, di proprietà di aziende focalizzate sulla fase distributiva
 nelle fasce di mercato di massa, e nuovi concorrenti delle marche
 industriali e delle griffe nel contendersi la fedeltà del consumatore
 finale.

 È l’esempio di Gap e Banana Republic in America, di Zara, Mango e H&M
 in Europa, retailer che hanno innovato il mercato distributivo e messo in
 difficoltà una parte rilevante della filiera nazionale della moda.

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 Il processo produttivo e la filiera della moda

 “Fast fashion” è il termine coniato per definire il fenomeno delle
 nuove collezioni di prêt-à-porter in continuo ricambio sugli scaffali
 dei negozi. A causa di questo trend è diventato fondamentale essere
 al passo con i tempi di produzione e di vendita delle collezioni,
 sempre più veloci e frequenti.

 Mentre prima la formula “Primavera/Estate” ed Autunno/Inverno era
 ampiamente diffusa, ora la scena è cambiata e la richiesta di novità da
 parte del pubblico ha costretto le aziende a collezioni frequenti e a tempi di
 lavorazione molto più contenuti.
 Il metodo di lavoro è rimasto, però, immutato rispetto al passato.

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          IL PROCESSO PROGETTUALE NEL
                  SETTORE MODA

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 Il processo di sviluppo prodotto

 Le fasi del processo di sviluppo del prodotto nel
 settore moda sono:
 • Scelta il tessuto ed i colori della collezione
 • Design
 • Modellistica
 • Realizzazione prototipo
 • Sdifettamento prototipo
 • Sviluppo taglie e piazzamento cartamodelli
 • Realizzazione in serie
 • Rilascio sul mercato

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 Il processo di sviluppo prodotto

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 Creazione delle collezioni

 Con il termine collezione si intende una raccolta di modelli destinata a
 soddisfare le aspettative del mercato.
 Nel produrre una collezione occorre tener presente:
 • le tendenze della moda
 • il comportamento del consumatore
 • i gruppi target
 • l’investimento economico.
 La somma delle attività aziendali nei settori dell’analisi di mercato,
 ricerca di mercato e indagini sulle vendite è raggruppata sotto la
 denominazione di marketing.

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 Creazione delle collezioni

 Alla base della creazione di una collezione vi è un’ampia raccolta di
 informazioni e idee.

 L’alta sartoria, il prêt-à-porter e la produzione tessile forniscono le
 informazioni sulle tendenze in fatto di colori, linee e materiali.

 Si trae inoltre ispirazione dall’attualità, da eventi storici e da riviste
 specializzate.
 Nella scelta delle idee costituiscono un elemento decisivo i desideri della
 clientela fissa e dei gruppi di destinatari del prodotto.

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 Creazione delle collezioni

  La scelta dei tessuti per una collezione,
  compiuta dai buyer o dai textile designer
  dell’azienda, viene sottoposta al designer, il cui
  compito è utilizzarla per sviluppare una nuova
  collezione.

  Il pacchetto Adobe Creative è una delle
  principali suite usate negli uffici creativi per
  questa fase.

  Questo perché si è intuito il potenziale creativo
  ed il risparmio di tempo che questo tipo di
  software permette di ottenere

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 Creazione delle collezioni

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 Creazione delle collezioni

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 Processo di sviluppo di una nuova collezione

 A questo punto il modellista, in stretta collaborazione con il designer,
 sviluppa il cartamodello del capo in taglia standard, di solito sulle
 misure della modella dell’azienda. Il capo viene, quindi, realizzato, in
 più varianti (molte delle quali verranno scartate) e, quindi, sdifettato.

 Il cartamodello finale viene rielaborato nelle varianti di taglie previste
 dall’azienda e, quindi, realizzato in serie. Solo allora il prodotto è pronto
 per il mercato.

 Nello specifico, le fasi principali del ciclo produttivo dell’abito sono:
 progettazione, industrializzazione, taglio, assemblaggio e finitura.

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 Creazione dei modelli e del cartamodello

 Nella produzione dell’abbigliamento la fase di “design” consiste
 nell’impostazione della forma e quindi del taglio di vestiario.

 Seguendo il metodo classico, si abbozza su carta un figurino del
 modello da realizzare, oppure si modella il vestito direttamente sul
 manichino (alta sartoria).

 La progettazione di un cartamodello è la rappresentazione grafica
 della struttura di un capo di vestiario, e costituisce la base per la
 successiva fase di confezionamento dell’indumento.

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 Creazione dei modelli e del cartamodello

 La progettazione del cartamodello può essere fatta seguendo diverse metodologie di
 calcolo.
 Come dati base si considerano le seguenti misure:
 • Misure sul corpo, che vengono rilevate sul corpo (sartoria)
 • Misure proporzionali, che vengono dedotte con l’ausilio di formule matematiche
    strutturali delle misure corporee
 • Tabelle di misure, che sono misure usate in particolar modo dalle aziende, che fanno
    riferimento agli standard di serie determinati da diverse categorie di utilizzatori
 • Misure di capi, ovvero le misure finite dell’indumento
 Nella prassi aziendale, per la creazione delle collezioni, vengono
 utilizzati e trasformati prevalentemente cartamodelli provenienti
 dall’archivio.

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 Creazione dei modelli e del cartamodello

 Per quanto concerne la modellistica, sono presenti sul mercato dei
 sistemi CAD per il disegno e la modifica dei modelli.

 Con questi sistemi è possibile creare nuovi modelli o modificare modelli
 precedentemente inseriti mediante un digitalizzatore, dispositivo di input
 che permette di digitalizzare modelli semplici o più complessi (come ad
 esempio quelli con lo sviluppo taglie già realizzato) attraverso l’acquisizione
 dei punti base del modello (perimetro, interno e direzione).
 Durante questa fase viene, quindi, definita la geometria dei pannelli 2D che
 compongono il capo d’abbigliamento.

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 Creazione dei modelli e del cartamodello

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 Creazione dei modelli e del cartamodello

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 Creazione dei modelli e del cartamodello

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 Industrializzazione

 L’industrializzazione riguarda tutte quelle operazioni antecedenti alla
 confezione del capo d’abbigliamento quali lo sviluppo taglie e il
 piazzamento.

 Lo sviluppo taglie consiste nel riprodurre il prototipo in ognuna delle
 taglie in cui deve essere realizzato,

 mentre nel piazzamento è possibile disporre, in modo interattivo o
 automatico, i cartamodelli delle varie taglie al fine di ridurre al minimo
 lo scarto di tessuto durante la successiva fase di taglio.

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 Lo sviluppo taglie e il piazzamento

 Sviluppo taglie sta a significare che, partendo da una taglia detta
 “taglia base”, si possono desumere gradatamente taglie più
 grandi o inferiori a questa.

 La taglia di partenza è in genere una taglia media. Lo sviluppo taglie
 prevede la trasformazione delle proporzioni delle misure, non
 mutando però l’immagine originale del modello. Dalle differenze delle
 singole taglie risulta lo scarto fra una taglia e la successiva.

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 Lo sviluppo taglie e il piazzamento

 In azienda questa fase è caratterizzata da una notevole diffusione di
 tecnologie CAD/CAM ormai consolidate, poiché il computer permette lo
 sviluppo automatico delle taglie a partire dalla taglia base e dei valori di
 incremento fra le taglie.

 Lo sviluppo taglie manuale avviene servendosi di una sagoma (sagoma
 campione) attraverso cui ciascuna taglia viene progressivamente
 sviluppata.

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 Lo sviluppo taglie e il piazzamento

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 Lo sviluppo taglie e il piazzamento

 Per quanto riguarda l’esecuzione del grafico di piazzamento, le sagome del modello
 in carta, che rappresentano un capo di vestiario, vengono accostate l’una altra
 all’interno di un’area che corrisponde all’altezza del tessuto.

 Ogni singolo pezzo viene incastrato con cura cercando di utilizzare al meglio gli
 spazi disponibili: il grafico di piazzamento deve essere realizzato ottimizzando il rapporto
 tra area utile (sagome dei modelli) e sfrido di produzione.

 Nel disporre le sagome occorre prestare attenzione alle caratteristiche del disegno
 del tessuto, determinate, per esempio, dal tipo di intreccio, dalla direzione del pelo
 del tessuto (velluti), e alla corretta combinazione dei motivi decorativi (ad esempio
 quadri, righe e disegni ornamentali).

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 Lo sviluppo taglie e il piazzamento

 La struttura del tessuto e il motivo sono, quindi, gli elementi che
 determinano la corretta direzione in cui vengono disposte le sagome.
 La disposizione delle sagome può avvenire secondo le seguenti modalità:

 • Tessuti in cui le sagome possono essere posate in una direzione
   qualsiasi, ad esempio per un non-tessuto composto da fibre a disposizione
   casuale
 • Tessuti in cui le sagome possono essere posate solo in due direzioni, per
   esempio per stoffe per fodere e tessuti laminati
 • Tessuti in cui le sagome possono essere posate in un’unica direzione,
   come per esempio tessuti con motivi decorativi, tessuti con il pelo o tessuti a
   maglia.

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 Lo sviluppo taglie e il piazzamento

 La qualità di un prodotto dipende anche dalla precisione con cui vengono abbinati i
 motivi del tessuto nella confezione del capo. Una confezione dall’apparenza perfetta, in
 particolar modo con motivi a quadri o a righe, richiede sempre un elevato consumo di
 tessuto e molto tempo.

 Durante la stesura del tessuto occorre orientare e far combaciare i motivi in ogni
 strato.
 Le caratteristiche di un buon abbinamento dei motivi del tessuto sono:
 • Simmetria dei motivi;
 • Motivi longitudinali correttamente abbinati:
 • Motivi trasversali correttamente abbinati;
 • Concordanza nel rapporto.

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 Lo sviluppo taglie e il piazzamento

 L’esecuzione del grafico di piazzamento può essere fatta con metodi tradizionali
 (disposizione manuale o metodo con sagome ridotte) oppure utilizzando strumenti
 di grafica computerizzata.

 I software consentono di eseguire, dopo lo sviluppo delle taglie, la
 progettazione e la creazione automatizzata del grafico di piazzamento.

 Questi sistemi dispongono e incastrano automaticamente i pezzi tagliati in
 modo ottimale, secondo determinati criteri preventivamente impostati. Con
 questi sistemi di ottimizzazione della disposizione dei pezzi viene calcolato
 automaticamente quale piano di disposizione presenta il più elevato grado di
 utilizzo del materiale.

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 Lo sviluppo taglie e il piazzamento

 I possibili tipi di grafici di piazzamento sono:
 Grafico di piazzamento di una taglia singola. Il grafico per singola taglia
 riporta tutti i pezzi di un modello di una sola taglia. Il piano mono-taglia presenta
 dei vantaggi per la pianificazione degli ordini e la realizzazione del grafico di
 piazzamento, ma risulta svantaggioso rispetto ai grafici di piazzamento composti
 da più taglie in quanto comporta maggior consumo di materiale.

 Grafico di piazzamento composto da più taglie. Possono essere di tre
 tipologie: Grafico di piazzamento sezionale, Grafico di piazzamento sezionale ad
 incastro e Grafico di piazzamento multitaglia misto.

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 Lo sviluppo taglie e il piazzamento

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 Lo sviluppo taglie e il piazzamento

 Le “segnate”
 possono essere poi
 stampate con un
 plotter oppure inviate
 alla macchina da
 taglio automatica:
 questi sistemi, infatti,
 sono oggi integrati con
 quelli di taglio
 automatico e di cut
 planning e pattern
 design.

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 Riassumendo…

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 A cosa serve il prototipo?

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 A cosa serve il prototipo?

 Qui di seguito si elencano azioni principali che si possono effettuare attraverso l’utilizzo in
 un prototipo di capo d’abbigliamento cucito sartorialmente:

 •     Osservare la resa reale di un tessuto in un determinato capo e verificarne la resa
       estetica;
 •     Controllare la vestibilità del capo sulle misure della modella standard;
 •     Valutare i difetti visibili e suggerire al modellista gli sdifettamenti da fare al
       cartamodello
 •     Valutare l’effetto delle applicazioni sul capo (cerniere, bottoni, colletti, tasche etc.)
 •     Osservare gli spessori che si vanno a creare con le cuciture, le pieghe e le
       applicazioni
 •     Controllare che l’effetto desiderato sia realmente possibile con il tessuto scelto
 •     Valutare l’effetto degli strati di tessuto creati sul capo finale
 •     Valutare il tatto del tessuto sulla pelle, la capacità di trattenere calore, la
       traspirabilità, il comfort etc (la cosiddetta “mano”).

Monica Carulli
Marina Bordegoni

            L’INNOVAZIONE DEL PROCESSO
                   PROGETTUALE

Monica Bordegoni

                                                                                                          24
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 L’innovazione del processo progettuale

 Come abbiamo visto, oggi le tecnologie ICT sono già ampiamente utilizzate
 nel settore moda, soprattutto nelle aree della gestione prodotti, logistica,
 sicurezza e certificazione e per il marketing e le vendite online.

 Al contrario, nell’area della progettazione del prodotto moda queste
 tecnologie hanno avuto un impatto limitato, che si è concretizzato
 soprattutto nella “traduzione” in digitale di alcune fasi che prima
 venivano eseguite utilizzando gli strumenti fisici (come la modellistica
 e il piazzamento).

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 L’innovazione del processo progettuale

 Oggi, però, l’evoluzione del mercato globale richiede alle aziende il lancio
 di nuovi prodotti in tempi sempre più ridotti e con maggiore frequenza,

 utilizzando strumenti di comunicazione sempre più immediati e,
 quando possibile,

 dando la possibilità al consumatore di procedere all’acquisto
 direttamente online, in una prospettiva di “guardo – desidero –
 acquisto”.

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 L’innovazione del processo progettuale

 Ciò è particolarmente vero per le fasce di mercato medio-basse con
 diffusione su ampia scala, in cui l’acquisto non rappresenta per il
 cliente un investimento elevato.

 Infatti, per questo tipo di prodotti il consumatore è disposto ad
 acquistare senza la necessità di “toccare” e “provare” dal vivo il
 prodotto moda.

 In questo caso un ruolo fondamentale viene giocato dalla
 visualizzazione del prodotto, che deve avvenire attraverso una
 rappresentazione realistica di "come sarà" il prodotto.

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 L’innovazione del processo progettuale

 La sfida, quindi, è

 utilizzare le tecnologie ICT a supporto del processo di progettazione
 del prodotto moda, in modo da renderlo più efficace, integrato,
 flessibile, e ridurne tempi e costi.

 Per fare ciò, è necessario che il
 prototipo virtuale diventi il fulcro del processo, utilizzabile dalla fase
 di concept a quelle di marketing e vendita online.

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 L’innovazione del processo progettuale

           Vantaggio di questo processo innovativo è la possibilità di
   sfruttare le potenzialità del prototipo virtuale 3D e delle informazioni
                   che possono essere in esso integrate.

         Per il progettista, questo significa la possibilità di ottenere una
                rappresentazione del proprio concept completa,
         e di comunicarla agli altri senza possibili errori di interpretazione.

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 L’innovazione del processo progettuale

         Nel settore del design, questa evoluzione si é concretizzata nel
        passaggio da un designer che collaborava con un modellista,
               per ottenere modelli prima fisici e poi digitali…

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 L’innovazione del processo progettuale

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 L’innovazione del processo progettuale

                   …a un designer egli stesso esperto di
                    strumenti per la modellazione 3D.

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                                                                  28
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 L’innovazione del processo progettuale

          L’innovazione del processo di progettazione del prodotto moda
                         può essere realizzata attraverso

          nuove figure professionali che siano in grado utilizzare gli
                                strumenti ICT
           come mezzi per esprimere il proprio pensiero creativo e
              concretizzarlo in un prototipo virtuale realistico

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

 Come molti software in questo settore, VStitcher,
 fa parte di un pacchetto di lavoro per l’industria
 moda. I software offerti nel pacchetto sono Lotta -
 Virtual Fashion Designer e Stylezone - 3D fashion
 showcase.
 Il primo permette la fase di progettazione del
 modello ex novo. Il modello può essere, infatti,
 sviluppato sia a partire da un modello 2D, sia a
 partire da manichini tridimensionali, sui quali poter
 tracciare direttamente i punti.

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

 La posizione dei capi sul manichino è regolabile,
 è possibile arrotolare le maniche, inserire capi a
 più livelli, e mostrare l’abbottonatura sia a capo
 chiuso sia a capo aperto. E’, inoltre, compatibile
 con l’intero pacchetto Adobe, ma questa è una
 caratteristica facilmente colmabile anche per gli
 altri software. Il Render in questa fase di
 progettazione risulta piuttosto limitato.

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

                   Lectra Modaris è uno dei software di progettazione e rendering specializzato
                   nei tessuti tra i più diffusi sul mercato.

 Caratteristica peculiare di
 questo programma è che la
 parte di sviluppo modellistico
 è molto funzionale e ben
 progettata, ed il
 cartamodello è
 completamente regolabile
 sia in fase di progettazione
 sia di sviluppo.

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

 Sebbene forte nella progettazione,
 la fase di render in tempo reale
 resta più trascurata. Bisogna,
 infatti, utilizzare il software
 MODARIS 3Dfit per poter
 assemblare il capo, ma non è
 possibile definire un dettagliato
 piazzamento delle cuciture.
 Accessori esterni sono facilmente
 inseribili nel modello 3D, ma la
 visualizzazione ottenuta non risulta
 convincente.

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

 Optitex è tra i software con un maggior
 numero di clienti nel settore della
 prototipazione virtuale per le aziende moda.
 Essendo uno dei primi sviluppati, è
 importante evidenziare che presenta
 elementi tecnici e di processo
 d’avanguardia.
 L’integrazione con l’utilizzo di altri software,
 tra cui lo stesso Cad per la modellistica, lo
 rende uno dei programmi più maneggevoli
 sul mercato.

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

 Oltre alle cuciture, le cerniere ed i bottoni, c’è una vasta gamma di lavorazioni tra cui
 scegliere.

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

 Il pacchetto che propone Optitex
 contiene
 1. 3D creator;
 2. 3D flattener;
 3. 3D digitizer.
 Interessante notare come Optitex, a
 differenza degli altri software del
 genere, offre un adattamento taglie
 migliore e permette al capo di
 adattarsi alle forme del corpo, senza
 dover per questo cambiare il modello
 di base. E’, inoltre, possibile realizzare
 oggetti con la stessa precisione degli
 abiti.

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

 Clo3D è un software per la
 prototipazione virtuale del capo con la
 possibilità di simulazione in tempo
 reale del capo. Obiettivo del software
 è migliorare il sistema di
 prototipazione nel mondo della moda
 attuale, ottimizzando il processo e
 permettendo di ottenere un forte
 risparmio in termini di tempi e
 materiali.

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

 Parallelamente all’uso del
 software Clo3D si può utilizzare
 il software Marvellous Designer,
 della stessa azienda produttrice
 di Clo3D.

 La differenza tra i due software è
 che Clo3D ha una simulazione dei
 tessuti più realistica, mentre
 Marvellous è spesso utilizzato a
 livello meno professionale. E’
 possibile scambiare i file tra i due
 software senza problemi.

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 Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo
 progettuale

 Clo3D è di facile apprendimento per quanto
 riguarda le sue caratteristiche fondamentali, ma
 normalmente è previsto un corso si 48 ore tenuto
 da tecnici professionisti per sfruttarne a pieno le
 potenzialità.

 Progettare direttamente con CLO3D non solo è
 possibile, ma è anche coerente con diverse
 tecniche di modellazione “diretta”. Per poter
 ottenere buoni risultati è, però, necessaria una
 buona conoscenza della modellistica sartoriale
 e delle sue applicazioni dirette rispetto al corpo
 virtuale proposto dal software.

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                   CASI STUDIO

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