PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale

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PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale
PIZZO TRE VESCOVI – Prima
ascensione       invernale
2021-2022
In   occasione   della   prima   abbondante   nevicata   in   quota
dell’inverno 2021-2022, con Carlo e Federico abbiamo
effettuato l’ascensione classica dalla Pintura di Bolognola
per la strada del Fargno, chiusa al traffico veicolare, fino
al Rifugio omonimo quindi siamo saliti alla cima di Pizzo Tre
Vescovi per il versante Nord su neve a tratti anche gelata.
Bellissima la croce di vetta completamente glassata dalla
galaverna. Siamo infine discesi per il versante Est fino alla
Pescolla e poi alla strada per Forcella Bassete.

Di seguito le immagini della bellissima giornata.

1- Il versante Est del Monte Rotondo e la Forcella Cucciolara
PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale
visti dalla strada del Fargno.

2- Prime colate di ghiaccio sulle pareti della strada.
PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale
3- Il versante Nord del Pizzo Tre Vescovi.
PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale
4- La Forcella del Fargno con l’omonimo rifugio.
PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale
5- Tratto gelatissimo verso la Forcella Angagnola, alle spalle
il versante Sud del Monte Rotondo..
PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale
6- L’ombra del Pizzo Tre Vescovi e del Monte Acuto si
stagliano verso il Monte Rotondo.
PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale
7- Girando nl versante Nord del Pizzo Tre Vescovi con il Monte
Bove Nord alle spalle.
PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale
8- Il Rifugio del Fargno sovrastato da una nuvola di nebbia
modellata dal vento.
PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale
9- Sul versante Nord del Pizzo Tre Vescovi.
PIZZO TRE VESCOVI - Prima invernale
10- Il Monte Rotondo visto dalla sella del Monte Acuto
11 – 12- La cresta Nord-est del Pizzo Tre Vescovi con la croce
di vetta.
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13- 14 – Il Monte Acuto durante la salita al Pizzo Tre
Vescovi.
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15- Il versante Nord del Pizzo Regina .
16- Eccoci in prossimità della croce di cima al Pizzo Tre
Vescovi.
17- 18- Arriva la nebbia ma per fortuna il forte vento la
spazza in breve.
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19 – 20- 21- 22- Ed ecco la croce di cima nel suo splendore
invernale vista dal tutti i lati, glassata dalla galaverna.
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23 – 24- Discesa dal versante Est del Pizzo Tre Vescovi con il
maestoso Pizzo Regina (M. Priora) di lato.
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25- La traversata sopra alla Pescolla
26- Il versante Est del Monte Acuto con il suo grande profilo
umano.
27- Infine scendiamo alla strada , a destra Cima Bassete, al
centro Cima Acquario e sullo fondo la parete Nord del Monte
Acuto.

MONTE ACUTO – PIZZO TRE
VESCOVI Per le creste Nord-
est.
Salita classica, con Davide e Virginia, dalla Pintura di
Bolognola per Forcella Bassete quindi dalla Cima Bassete per
cresta Est nella zona denominata Acquario quindi alla cima di
Monte Acuto e successivamente al Pizzo Tre Vescovi per
scendere al Rifugio del Fargno per la diretta cresta Ovest
meno frequentata per la sua ripidezza. Ritorno alla Pintura
per la strada del Fargno ancora chiusa al traffico veicolare.

Lungo la strada del ritorno che collega il Rifugio del Fargno
alla Pintura di Bolognola c’è la possibilità di effettuare
interessanti osservazioni naturalistiche, in particolare nel
primo tratto di bosco sottostrada, dove sono presenti grandi e
particolari Faggi.

Il 10 aprile, in occasione della medesima salita in versione
invernale, avevo indicato al “segnalatore seriale” delle cime
dei Monti Sibillini che mancava sulla solita pietra di cima,
il nome e la quota del Monte Acuto scritte con un semplice
pennarello.

Ho visto con soddisfazione che tale impegno è stato compiuto
ma vorrei segnalare che, forse dalla stessa mano, sono state
segnalate due cime con NOMI NON RIPORTATI IN ALCUNA GUIDA O
CARTINA DEI MONTI SIBILLINI per cui sono tenuto a pensare che
sono stati attribuiti IMPROPRIAMENTE nomi di fantasia senza
nessun riferimento storico o toponomastico o perlomeno è
quello che risulta a me.

Invito pertanto chi di dovere o chi ha segnalato
impropriamente le due cime, riportate nelle immagini n.15 e 16
che seguono, a rimuovere tali nomi di fantasia oppure a
documentare la veridicità delle sue affermazioni.

Nel mio sito è indicato anche l’indirizzo mail per ricevere
eventuali commenti.

Di seguito le immagini della salita.
1- La cresta che da Forcella Bassete sale verso la Cima
omonima quindi prosegue verso il Monte Acuto e, dietro, al
Pizzo Tre Vescovi,

2- Sosta sulla cima della zona denominata “Acquario”, a picco
sulla sottostante strada del Fargno.

3- La cresta Est del Monte Acuto.

4- La aerea cresta già percorsa che sale da Cima Bassete,
sullo sfondo il Monte Castel Manardo.
5- Un Camoscio solitario ci ha seguito per tutta la cresta
fino alla base del Monte Acuto.
6- Il caratteristico scoglio con il “naso” sulla prima parte
della cresta Est del Monte Acuto.
7- La cima del torrione della foto n.6.

8- Il Pizzo Regina a sinistra ed il Pizzo Berro a destra visti
dalla cima del Monte Acuto.

9- Il Monte Rotondo con la ripidissima cresta Nord del Monte
Acuto in primo piano.

10- LInaria purpurea colora la cima del Monte Acuto.

11- In Cima alla strettissima cima del Monte Acuto, a destra
il Pizzo Tre Vescovi, a destra il Pizzo Berro.
12- Finalmente anche a Monte Acuto la pietra riportante il
nome e quota della cima.

13- Discesi da Monte Acuto si prosegue per il Pizzo Tre
Vescovi.
14- Anche al Pizzo Tre Vescovi l’immancabile pietra riportante
il nome e quota della cima.

15- L’inesistente Pizzo Pae segnato tra Cima di Vallinfante e
Cima Cannafusto.
16- L’inesistente Cima Felix segnata tra il Monte Vettore ed
il Monte Torrone riportata invece sulle carte come Antecima
Nord del M.Vettore.
17- Il Monte Bove Nord visto dal Pizzo Tre Vescovi.

18- Il curioso torrione di roccia che caratterizza la ripida,
ma per fortuna poco conosciuta, cresta Ovest del Pizzo Tre
Vescovi da cui siamo scesi, sullo sfondo il Monte Rotondo.
19- Il poggio erboso posto poco sopra il Rifugio del Fargno
con il Monte Rotondo di fronte.

20- Brassica gravinae, endemismo dell’Appennino, vegeta
direttamente sulla carreggiata della strada del Fargno
21- Le pareti della strada tappezzate di Trifolium thalii in
piena fioritura.

22- Trifolium thalii
23- Chenopodium bonus-henricus sul bordo della strada, in
altre parole lo spinacio selvatico detto anche Olabri, Orapi o
Olibri, ottima pianta commestibile.
24- Frutti di Pulsatilla alpina subsp. millefoliata dai
candidi fiori bianchi primaverili.
25- Una Sfinge colibri (Macroglossum stellatarum) si ciba in
volo con la sua lunga spiritromba dai fiori della Brassica
gravinae.
26- Rosa pendulina.
27- Rosa canina spp.
28 – 29 – Dactylorizha sambucina, orchidea a fiori gialli e
rossi, una particolarità di questa pianta.
29
30- Verbascum longifolium.
31- Vecchio faggio appoggiato su due giovani faggi cresciuti
alla sua base, particolarità sconosciuta del primo tratto di
bosco sotto alla strada del ritorno che collega il Rifugio del
Fargno alla Pintura di Bolognola..
32- Veduta dal basso dei tre faggi della foto n.31

33- Grande Faggio cresciuto però senza l’adeguato sostegno del
faggio delle foto n. 31 e 32.
34- Grandi Faggi “gemelli” nello stesso tratto di bosco.
35- Fomes fomentarius, fungo legnoso su vecchio tronco di
Faggio.

36- Controluce di due galle su foglia di Faggio.
37- Rosalia alpina su un vecchio tronco di Faggio
38- 39 – 40- Parnassius apollo sui cardi nel versante Est del
Pizzo Tre Vescovi
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41 – Verme filiforme della classe Nematomorpha alla Fonte
Bassete

42- Verme filiforme e sanguisuga nella vasca di abbeveramento
per le pecore alla Fonte Bassete
FORCELLA   ANGAGNOLA   DALLA
PINTURA     DI    BOLOGNOLA
Osservazioni particolari
ASCENSIONE N. 993 dal 1979

La facile e banalissima escursione dalla Pintura di Bolognola
alla Forcella Angagnola risalendo per il Rifugio del Fargno
non è chiaramente oggetto di pubblicazione se non sarebbe per
alcune particolarità che abbiamo osservato io e Carlo durante
il cammino.

Anzitutto giunti al 5 dicembre praticamente non c’è neve in
montagna se non fosse per una spruzzatina centimetrica
modellata dal vento da 1800 metri in su e praticamente solo
nei versanti Nord.

Mi era capitato un inverno di molti anni fa di giungere al
Natale e non c’era praticamente neve in montagna ma poi si
rifece successivamente, speriamo sia così anche quest’anno
soprattutto per garantire il riempimento del Lago di Pilato
che ormai è asciutto.

Poi abbiamo incontrato ancora insetti in piena attività in
quanto di fatto le temperature in montagna non sono ancora mai
scese di molti gradi sottozero per lunghi periodi anche se
sulla strada si erano formate delle sottili colate di
ghiaccio.

Infine ci siamo imbattuti in strane ed inspiegabili “palle di
neve” compatta scese dal versante Nord della cresta Acquario
sia sul pendio che fino alla strada dove praticamente a monte
non c’erano accumuli di neve o cornici tali da poter
giustificare possibili microslavine ne aveva tirato vento
forte tale da poter fare rotolare neve di accumulo.

Non ho mai visto un fenomeno del genere in 40 anni di
ascensioni in montagna.

Tutto ciò è documentato nelle immagini che seguono.

1- Vivace insettino sulla neve, sembra sia un Dittero della
specie di Chionea con zampe simili ad un ragno ma ovviamente
in numero inferiore, tra l’altro anche raro.
2- Le dimensioni dell’insetto
3- La Val di Panico vista dalla Forcella del Fargno

4- Il PIzzo Regina vista da Forcella Angagnola

5- La Forcella Angagnola con l’antecima Nord del Pizzo Berro,
6- Carlo con il Monte Bove Nord alle spalle.

7- La parte sommitale del versante Nord del Pizzo Regina

8- Il sottoscritto sulla cima di Forcella Angagnola, alle
spalle il Pizzo Berro e il Pizzo Regina.
9- Il PIzzo Berro visto dalla Forcella del Fargno.

10 – 11 Erba glassata sulla strada per il Rifugio del Fargno
11
12- Le prime sottili colate di ghiaccio sulle pareti della
strada

13- L’acqua uscente da un tratto breccioso è gelata a contatto
con la parete di roccia.
14- Piantina di Robertia taraxacoides glassata su parete di
scaglia rossa.
15- La strada con le colate di ghiaccio, sullo sfondo i pendii
della zona denominata “Acquario” con una spruzzata di neve
tale da non poter giustificare la formazione di microslavine o
distacchi di neve.
16 – 17 I pendii sopra strada della zona denominata “Acquario”
con le “palle di neve” ben visibili tra l’erba secca, a monte
praticamente non c’è neve !!!!.

17
18- Le strane ed inspiegabili “palle di neve” compatta
ritrovate anche sulla strada.
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