Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2021-2023 - AGGIORNAMENTO ANNUALE

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Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2021-2023 - AGGIORNAMENTO ANNUALE
Consiglio Regionale dell’Abruzzo

AGGIORNAMENTO ANNUALE

a cura
dell’Ufficio di Supporto al Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza

Piano Triennale di
Prevenzione
della Corruzione e
della Trasparenza

2021-2023
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2021-2023 - AGGIORNAMENTO ANNUALE
Sommario
INTRODUZIONE                                                                                          1
SEZIONE PRIMA - IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E
PER LA TRASPARENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’ABRUZZO              2
   1.1 La strategia di prevenzione adottata nel tempo dal Consiglio regionale                         2
   1.2 Il processo di adozione e di aggiornamento del PTPCT 2020/2022                                 3
   1.3 Destinatari del PTPCT                                                                          4
SEZIONE SECONDA – SOGGETTI COINVOLTI NELLA STRATEGIA DI PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE                                                    5
   2.1 Gli attori                                                                                     5
   2.1.1. Il Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza: ruolo e poteri    6
   2.1.2 Le funzioni del RPCT                                                                         6
   2.1.3 L’organo di indirizzo politico                                                               8
   2.1.4 La Rete dei referenti                                                                        8
   2.1.5 I dirigenti/direttori                                                                        9
   2.1.6 Il personale dipendente                                                                      9
   2.1.7 I collaboratori                                                                             10
   2.1.8 L’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV)                                               10
   2.1.9 L’Ufficio per i procedimenti disciplinari                                                   10
   2.1.10 Il Responsabile della protezione dei dati (Data Protection Officer – DPO)                  11
   2.1.11 Gli stakeholders                                                                           11
   2.1.12 Il soggetto gestore delle segnalazioni delle operazioni sospette di riciclaggio e di
   finanziamento del terrorismo                                                             11
SEZIONE TERZA - IL QUADRO DELLE RESPONSABILITA’                                                      13
   3.1 Responsabilità dirigenziale, disciplinare e amministrativa del RPCT                           13
   3.2 Responsabilità dei dirigenti                                                                  13
   3.3 Responsabilità dei dipendenti per violazione delle misure di prevenzione                      14
SEZIONE QUARTA -L’ANALISI DEL CONTESTO                                                               15
   4.1 Il contesto internazionale                                                                    15
   4.2 Il contesto nazionale                                                                         16
   4.2.1 Analisi demografica                                                                         17
   4.2.2 Analisi economica regionale                                                                 17
   4.2.3 L’occupazione in Abruzzo                                                                    19
   4.2.4 La disoccupazione in Abruzzo                                                                20
   4.2.5 L’emergenza Covid -19                                                                       20
   4.2.6 Vigilanza sui contratti pubblici                                                            21
   4.3 Dati sulla criminalità                                                                        21
   4.4 La percezione della corruzione in Abruzzo                                                     24
                                                     2
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2021-2023 - AGGIORNAMENTO ANNUALE
4.5. La vigilanza Anac nel settore dei contratti pubblici                                            25
   4.6. Le segnalazioni di whistleblowing in Anac                                                       26
   4.7 Il contesto normativo di riferimento                                                             27
   4.8 Il contesto interno                                                                              28
   4.8.1 L’assetto istituzionale ed organizzativo del Consiglio regionale                               28
   4.8.2 La dotazione organica del Consiglio regionale                                                  33
   4.8.3 Il lavoro agile o a distanza                                                                   39
SEZIONE QUINTA - LA MAPPATURA DEI PROCESSI                                                              40
   5.1 Le gestione del rischio adottata dal Consiglio Regionale                                         40
   5.2 Un nuovo approccio metodologico nella gestione del rischio: il lavoro dei Consigli regionali e
   delle Assemblee legislative                                                                    42
   5.3 I primi risultati della nuova mappatura dei processi in Consiglio regionale                      46
SEZIONE SESTA - Il TRATTAMENTO DEL RISCHIO: LE MISURE DI PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE E PER LA                                                                               48
   6.1 La programmazione delle misure                                                                   48
   6.2 Misure generali obbligatorie previste nel PNA                                                    48
   6.2.1 Il Codice di Comportamento                                                                     49
    6.2.2 Il conflitto di interesse                                                                     49
    6.2.3 Clausole di legalità                                                                          51
    6.2.4 Attività successiva alla cessazione del servizio – Pantouflage – Revolving doors              52
    6.2.5 Commissioni, assegnazione uffici e conferimento di incarichi in caso di condanna per delitti
    contro la P.A.                                                                                53
    6.2.6 Tutela dei dipendenti pubblici che segnalano illeciti – (whistleblowing)                      54
    6.2.7 Formazione                                                                                    56
    6.2.8 Monitoraggio dei rapporti tra amministrazioni e soggetti beneficiari                          58
    6.2.9 Rispetto del principio di rotazione degli operatori economici iscritti negli elenchi ufficiali di
    fornitori o prestatori di servizi nella acquisizione di servizi e forniture                         59
    6.2.10 Incarichi vietati ai dipendenti del Consiglio e disciplina incarichi istituzionali ed
    extraistituzionali                                                                        60
    6.2.11 Inconferibilità e incompatibilità per incarichi dirigenziali e per nomine di competenza del
    Consiglio Regionale                                                                            60
    6.2.12 La rotazione degli incarichi dirigenziali                                                    61
   6.3 Le misure generali di trasparenza                                                                65
    6.3.1 Monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali                                            65
    6.3.2 La giornata della trasparenza                                                                 66
    6.3.3 L’accesso ed il registro degli accessi                                                        67
    6.3.4 Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile                                  68
   6.4 Le misure specifiche adottate dal Consiglio regionale                                            68
    6.4.1 Sezione dedicata all’anticorruzione gestita dal Responsabile per la prevenzione della
    corruzione e Sezione FOIA                                                               70

                                                       3
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2021-2023 - AGGIORNAMENTO ANNUALE
6.4.2 Rilevazione informatizzata sulla qualità della sezione “Amministrazione trasparente”       71
   6.5 Le misure di prevenzione previste per il triennio 2021/2023                                   71
    6.5.1. Sistematizzazione della modulistica presente sul sito istituzionale                       72
    6.5.2 Aggiornamento del Codice di Comportamento                                                  72
    6.5.3 Mappatura dei processi di competenza del Consiglio regionale                               72
    6.5.4 Adozione di un regolamento/disciplinare per la disciplina del Whinstleblowing -
    segnalazione di illeciti                                                           73
    6.5.5 Revisione ed aggiornamento della sezione "Amministrazione trasparente" a seguito della
    progettazione e realizzazione del nuovo sito istituzionale                               73
    6.5.6 Snellimento degli obblighi di pubblicazione attraverso la ricognizione dei provvedimenti
    amministrativi che contengono informazioni e dati già pubblicati in altre sezioni.         74
    6.5.7 Adozione di un documento di indirizzo in materia di applicazione degli obblighi di
    pubblicazione                                                                         74
    6.5.8 Ricognizione delle disposizioni normative di settore che riguardano l’attuazione di ulteriori
    misure di anticorruzione e trasparenza al fine di adeguarle alla normativa vigente              75
    Misura: Ricognizione delle disposizioni normative di settore che riguardano l’attuazione di
    ulteriori misure di anticorruzione e trasparenza al fine di adeguarle alla normativa vigente 75
    6.5.9 Adozione di un documento contenente gli indirizzi operativi in ordine alle modalità di
    rimozione dei dati.                                                                      75
    Misura: Adozione di un documento contenente gli indirizzi operativi in ordine alle modalità di
    rimozione dei dati                                                                         75
    6.5.10 Adozione di clausole standard da inserire nei provvedimenti amministrativi.               75
    6.6. Dati ulteriori                                                                              75
   6.7 Individuazione del RASA                                                                       76
   6.8 Il collegamento tra il PTPC e il Piano della Performance                                      76
   6.9 Rimozione dei dati.                                                                           79
SEZIONE SETTIMA - IL SISTEMA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE NEL
CONSIGLIO REGIONALE DELL’ABRUZZO: IL MONITORAGGIO                                                    81
   7.1 Il sistema di monitoraggio del Consiglio Regionale                                            81
    7.1.1 Gli esiti del monitoraggio condotto dal RPCT                                               82
   7.2 La relazione annuale del RPCT                                                                 83
   7.3 Report dei questionari di gradimento sulla sezione “Amministrazione Trasparenza”              83
SEZIONE OTTAVA- IL SISTEMA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE NEL
CONSIGLIO REGIONALE DELL’ABRUZZO: I CONTROLLI                                                        87
   8.1 Il controllo successivo di regolarità amministrativa.                                         87
   8.2 Il controllo di gestione                                                                      89
   8.3 Il controllo strategico                                                                       90
   8.4 I controlli sulle dichiarazioni rese all’atto di conferimento degli incarichi (incompatibilità ed
   inconferibilità)                                                                                   90
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE                                                                            93

                                                   4
INTRODUZIONE
Come già ampiamente rappresentato nei precedenti PTPCT adottati dal Consiglio regionale
dell’Abruzzo, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione è un documento programmatico, che
definisce la strategia di prevenzione dalla corruzione adottata dall’ente attraverso l’individuazione,
l’analisi e la valutazione dei rischi specifici di corruzione individuati relativamente a ciascun processo e
indica gli interventi organizzativi che devono essere adottati per la loro prevenzione e risoluzione. In
ossequio a quanto previsto dal disposto normativo, la strategia adottata dal Consiglio regionale è
finalizzata a prevenire situazioni di inefficienza gestionale e di incertezza procedurale che possono
concorrere a creare un contesto favorevole alla commissione di reati. Detta attività di prevenzione si
estrinseca mediante la definizione di misure e azioni volte a consentire la standardizzazione dei
comportamenti e conseguentemente la possibilità di attuare forme più efficaci di controllo.
Il Piano triennale di prevenzione della corruzione del Consiglio regionale dell’Abruzzo 2021/2023 (di
seguito PTPCT) costituisce aggiornamento al precedente piano 2020/2022 e contiene le misure per
contrastare il fenomeno corruttivo all’interno dell’amministrazione regionale e le misure organizzative,
per l’attuazione effettiva degli obblighi di trasparenza, come individuate nella Sezione Sesta del
presente documento.
In generale la redazione del Piano anticorruzione del Consiglio regionale è stata condotta tenendo
conto:
     1. Dei Piani Nazionali e delle linee guida adottate dall’Anac;
     2. del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2020 approvato con D.G.R. n.
          361/c del 30.06.2020 ed aggiornato con D.G.R. n. 705/c del 17.11.2020 i cui contenuti
          orientano le successive decisioni dell’Ente con ricadute in materia di prevenzione della
          corruzione;
     3. del Piano della Performance per il triennio 2021/2023 approvato con deliberazione
          dell’Ufficio di Presidenza n.3 del 12/01/2021;
     4. dell’elenco dei processi di competenza del Consiglio regionale (All. 1) nonché dell’esito delle
          prime mappature condotte sulla base della metodologia quantitativa adottata nell’ambito della
          Conferenza degli Rpct delle Assemblee legislative e condivisa dall’Anac nel PNA 2019;
     5. del monitoraggio svolto, nel corso del 2020, sull’attuazione del PTPC 2019/2022, nonché
          sull’idoneità delle misure di prevenzione e contrasto ivi previste, come evidenziato nel report
          rappresentato nella sezione Settima del presente Piano.
     6. degli obiettivi del Piano della performance 2021/2023 con il quale il presente Piano si integra e
          coordina;
I report di monitoraggio sull’annualità 2020 dimostrano che l’attuazione della strategia di prevenzione
della corruzione disegnata dal Consiglio regionale, risulta realizzata e le diverse misure obbligatorie
sono entrate nella quotidianità dell’attività amministrativa tanto da poter ritenere che sono in fase di
progressivo consolidamento.

                                                     1
SEZIONE PRIMA - IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA DEL CONSIGLIO
REGIONALE DELL’ABRUZZO
1.1 La strategia di prevenzione adottata nel tempo dal Consiglio regionale
A seguito dell’entrata in vigore della Legge Anticorruzione n. 190/2012 recante “Disposizioni per la
prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, tutte le pubbliche
amministrazioni sono tenute ad adottare, entro il 31 gennaio di ogni anno, il Piano Triennale di
prevenzione della corruzione (P.T.P.C.), prendendo a riferimento il triennio a scorrimento, sulla base
del monitoraggio e dei risultati emersi dalla verifica dell’attuazione delle misure contenute nei
documenti precedenti.
Il Piano anticorruzione ha la funzione di fornire una valutazione del diverso livello di esposizione degli
uffici al rischio di corruzione e stabilire interventi organizzativi e correttivi volti a prevenire e contenere
il verificarsi di eventi corruttivi, anche attraverso un collegamento tra prevenzione della corruzione
trasparenza e performance, nell’ottica di una più ampia gestione del “rischio istituzionale”.
Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha interpretato questo forte segnale attuando un’efficace politica di
prevenzione che, in linea con le indicazioni metodologiche suggerite dall’ANAC, ha prodotto come
risultato un contenimento del rischio corruttivo nelle aree maggiormente esposte, anche attraverso una
capillare e costante attività di monitoraggio condotta sia sull’attuazione delle misure di prevenzione
della corruzione, che sull’adempimento degli obblighi di trasparenza.
La strategia di prevenzione adottata dal Consiglio regionale negli anni è brevemente rappresentata nella
presente sezione:

   Triennio                                                             Strategia adottata
                Con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 165 del 28.11.2103 è stato approvato il modello base di gestione del
                rischio di cui all’Allegato A del PTPC 2013-2016, per la mappatura dei processi, la valutazione dei rischi di corruzione e
                la definizione delle conseguenti misure di prevenzione, predisposto nel rispetto della L. n. 190/2012, delle indicazioni
                del PNA e dell’intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata in data 24 luglio 2013 ed elaborato sulla base di quello
   2013/2016    proposto nell’ambito del progetto “Interventi mirati al contrasto della corruzione nella Pubblica Amministrazione locale e centrale”
                del FORMEZ PA.

                Con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 2 del 15.01.2015 è stato approvato l’elenco dei procedimenti
                amministrativi e dei processi di competenza del Consiglio regionale. Tale elenco, redatto sulla base di una ricognizione
                dei procedimenti amministrativi volta a soddisfare sia l’obbligo di trasparenza previsto dall’art. 35 del d.lgs. 33/2013 che
                l’obbligo di attuazione della misura anticorruzione prevista dal PTPC 2013-2016 relativa al monitoraggio dei tempi
                procedimentali, contiene tutte le informazioni richieste dalla citata disposizione per ciascun procedimento individuato
                ed è stato integrato con l’identificazione anche dei processi, intesi come complesso di qualsiasi attività svolta
                dall’amministrazione.

                È stata valorizzata la fase di trattamento del rischio attraverso l’introduzione di misure “obbligatorie” e
   2015/2017    l’identificazione di ulteriori misure “specifiche”. In particolare tutte le misure contenute nei Piani sono state oggetto
                di progettazione, articolata nei seguenti passaggi: breve descrizione di ciascuna misura, indicazione della struttura
                amministrativa responsabile della sua attuazione, dei tempi di realizzazione e degli indicatori di monitoraggio.
                al fine di recepire le indicazioni metodologiche fornite dall’Anac per una migliore impostazione e realizzazione del
                processo di gestione del rischio di corruzione, si è proposto di migliorare l’analisi del contesto esterno, completare ed
                aggiornare la ricognizione dei processi organizzativi di competenza del Consiglio regionale, implementare il processo di
   2016/2018    gestione del rischio di corruzione con riferimento ad alcuni settori quali il Co.Re.Com., l’erogazione di contributi per
                attività culturali, l’area contratti pubblici.
                Nello stesso Piano si è provveduto, altresì, ad individuare misure concrete e sostenibili che tenessero conto delle
                caratteristiche specifiche dell’amministrazione (classificate in misure generali e misure specifiche) ed ad implementare
                l’azione di monitoraggio per ogni singola misura.
                Pur proseguendo ed implementando la strategia di prevenzione della corruzione intrapresa dai precedenti piani, si è
                conformato alle indicazioni formulate dall’ANAC completando il percorso volto a prevenire il rischio di corruzione
                nell’attività amministrativa, attraverso l’adozione di azioni ponderate e coerenti tra loro capaci di ridurre
                significativamente il rischio di comportamenti corrotti.
                A tale scopo si è dato avvio ad un percorso di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei processi anche
                semplificando le procedure operative, standardizzando le attività ed eliminando le duplicazioni inutili e ridondanti.
                L’aggiornamento ha tenuto contro, altresì, delle modifiche legislative introdotte dal D.lgs n. 50/2016 (Codice degli
   2017/2019    appalti) e del D.lgs n. 97/2016 recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione,
                pubblicità e trasparenza, correttivo delle legge 6 novembre 2012 n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33, ai sensi dell’art. 7
                della legge 7 agosto 2015 n. 124 in materia di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni” che ha apportato sostanziali
                modifiche sia al D.lgs n. 33/2013 in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle
                pubbliche amministrazioni, sia alla legge n. 190/2012 in materia di prevenzione della corruzione.
                Al fine di recepire le indicazioni metodologiche fornite dall’ANAC, nell’Aggiornamento al Piano Nazionale
                Anticorruzione (PNA), il PTPC del Consiglio Regionale si è provveduto, in particolare, a:
                       completare il processo di gestione del rischio di corruzione con riferimento all’area “contratti pubblici”,
                         individuando le misure di intervento più idonee e congrue rispetto a i rischi rilevati.
                       completare il processo di gestione del rischio di corruzione con particolare riferimento ai processi inerenti il
                         Co.Re.Com ed all’erogazione di contributi per attività culturali.
                       attuare la misura relativa alla rotazione dei dirigenti

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 rafforzare ed adeguare la trasparenza ai nuovi obblighi di pubblicazione contenuti nel D.lgs n. 97/2016.
                Una delle principali novità introdotta dal PTPC 2017-2019 è stata l’introduzione della rotazione ordinaria degli incarichi
                dirigenziali, quale misura organizzativa preventiva finalizzata a limitare il consolidarsi di relazioni legate alla permanenza
                nel tempo del dipendente pubblico nel medesimo posto, e che possono alimentare dinamiche improprie.
                In attuazione della prevista misura, il Consiglio regionale ha approvato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n.
                82 in data 12.06.2018 il Disciplinare per il conferimento e la rotazione degli incarichi contenente, come prescritto nel
                Piano e sulla base delle indicazioni ANAC, i criteri, la periodicità, e le modalità per effettuare la rotazione.

                La predisposizione del PTPCT 2018-2020 non è consistita nella riprogettazione del testo vigente, come accaduto nei
                precedenti piani, ma nell’aggiornamento del contenuto, alla luce delle modifiche normative intervenute, dedicando
                maggiore attenzione all’attività di monitoraggio rispetto alla pianificazione ed adottando una politica di maggiore
   2018/2020    condivisione dei contenuti e di coinvolgimento delle strutture in tutte le fasi di sviluppo, dall’adozione al monitoraggio.
                Tale nuovo metodo di redazione è stato determinato, oltre che dal fatto che l’Anac ha dedicato gli aggiornamenti al
                PNA 2018 ad ambiti specifici, indirizzando le prescrizioni in esso contenute ad alcune amministrazioni connotate da
                peculiari caratteristiche organizzative, anche dalla considerazione che l’attività di prevenzione della corruzione deve
                profilarsi come un’attività parallela rispetto alla gestione amministrativa, non diversa o alternativa, che, grazie alla
                previsione di misure, assicuri il regolare funzionamento contenendo i rischi di eventuali interferenze o deviazioni.
                Il triennio 2019-2021 ha rappresentato per il Consiglio regionale un periodo di consolidamento della strategia di
                prevenzione avviata, per la prima volta, nel 2013, pertanto, nel PTPCT 2019/2021, in linea con le indicazioni suggerite
                dall’ANAC, si è cercato di superare l’approccio formalistico basato esclusivamente sulla “cultura dell’adempimento”,
                attraverso un’azione di sensibilizzazione basata sulla politica di prevenzione.
   2019/2021    Novità più rilevante del Piano è stata l’implementazione del sistema di risk management e la formulazione di un
                cronoprogramma definito, finalizzato all’adozione di una metodologia di analisi e di valutazione dei rischi
                maggiormente adeguata alla realtà consiliare, attraverso una revisione dell’allegato 5 che l’Anac aveva proposto nel PNA
                2013 ed utilizzato nella prima mappatura dei processi dal Consiglio regionale.
                Sulla base del nuovo approccio metodologico il Piano ha previsto di avviare una nuova mappatura dei processi, al fine
                di migliorare e riadattare la valutazione del rischio rispetto ai vecchi ed eventuali nuovi processi e, comunque, rispetto al
                riassetto organizzativo dell’amministrazione.
                La principale novità introdotta dal Piano 2020/2022 è stata quella di aver adottato e sperimentato la progettazione di
                una nuova metodologia di mappatura dei processi finalizzata al miglioramento della gestione del rischio, anche in
  2020/2022     considerazione dei mutamenti organizzativi avvenuti negli anni all'interno dell'ente, ed alla valutazione dell'efficacia del
                sistema in termini di impatto delle misure attuate sul rischio collegato ai processi mappati.

Il PTPCT 2021/2023 conferma sostanzialmente la strategia di prevenzione adottata fino ad oggi dal
Consiglio regionale senza apportare particolari modifiche al sistema in essere. La principale novità
introdotta dal piano è quella di rappresentare la nuova metodologia di gestione del rischio, descritta
nella parte V del presente documento, adottata dal Consiglio regionale a partire dal 2020 ed i risultati
dei primi processi mappati.

1.2 Il processo di adozione e di aggiornamento del PTPCT 2020/2022
Ai sensi di quanto disposto dall’art. 1, comma 8, della legge 190/2012 il Piano è adottato dall’Ufficio di
Presidenza del Consiglio regionale su proposta del RPCT ed entra in vigore successivamente
all’approvazione da parte dell'Organo di indirizzo politico, ha una validità triennale ed è aggiornato
annualmente, entro il 31 gennaio di ciascun anno, secondo una logica di programmazione scorrevole,
tenendo conto degli obiettivi e delle priorità posti dagli Organi di vertice, delle modifiche normative e
organizzative e delle indicazioni fornite dall’ANAC.
Il suddetto termine è stato sempre rispettato dal Consiglio regionale ed anche quest’anno il PTPCT
verrà adottato entro il termine previsto differito con comunicato del Presidente dell’Anac del
02/12/2020 al 31 marzo a causa dell’emergenza sanitaria in atto.
Lo sviluppo e l'applicazione delle misure di prevenzione rappresentano, nell’ambito del Consiglio
regionale, il risultato di un'azione sinergica e combinata dei responsabili degli uffici dirigenziali e delle
altre articolazioni amministrative e del RPCT, in quanto il processo di gestione del rischio è stato
sempre condotto con la partecipazione di tutti gli attori dell’amministrazione e con l'attivazione di
meccanismi di consultazione dei dirigenti, per le aree di rispettiva competenza, sotto il coordinamento
del Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e con la partecipazione
dell'OIV.
Nel corso dell’anno, sono stati svolti diversi incontri con la rete dei referenti volti alla verifica dello
stato di attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e degli obblighi di trasparenza ed alla
condivisione delle proposte contenute del nuovo piano.
Prima dell’adozione da parte dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, il presente Piano è stato
sottoposto a consultazione pubblica aperta, attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale dal 4 al 15
marzo 2021, al fine di ricevere osservazioni e proposte di integrazioni da parte degli stakeholders e dei
cittadini.
Il documento è stato, altresì, trasmesso ai componenti dell’Ufficio di Presidenza, all’OIV, nonché ai
Direttori ad ai Dirigenti ed alla rete dei referenti al fine di acquisire ulteriori contributi e suggerimenti in
merito.

                                                                    3
Nel termine indicato, sono pervenute osservazioni solo da parte del Servizio Affari Istituzionali ed
europei, opportunamente riscontrate e parzialmente condivise con la struttura.
Il P.T.P.C. 2021/2023, approvato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 46 del
25.03.2021, è pubblicato sul sito istituzionale nella sezione “Amministrazione Trasparente-Disposizioni
generali-Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza” al fine di assicurarne la massima
diffusione sia all’esterno che all’interno dell’amministrazione, nella pagina intranet del Consiglio
regionale e trasmesso via mail all’attenzione di tutto il personale. In base all’indirizzo di cui alla
determina ANAC n. 12/2015, la comunicazione obbligatoria all’Autorità si intende adempiuta con la
pubblicazione del documento nel sito istituzionale,
Come previsto dall'art. 1, comma 10, della legge n. 190/2012, il RPCT provvede, a proporre all'Organo
di indirizzo politico la modifica del Piano ogni qualvolta siano accertate significative violazioni delle
prescrizioni in esso contenute, ovvero qualora ritenga che delle circostanze esterne o interne all'ente
possano ridurre l'idoneità dello stesso a prevenire il rischio di corruzione o limitarne la sua efficace
attuazione.
In fase di reclutamento del personale, occorre segnalare a ogni neo-assunto la pubblicazione del Piano
e il suo obbligo di prenderne conoscenza.

1.3 Destinatari del PTPCT
         personale dipendente ed in servizio presso il Consiglio regionale:
         personale con qualifica dirigenziale;
         personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato, a tempo pieno e a
          tempo parziale;
      personale comandato.
      collaboratori o consulenti con qualsiasi tipologia di contratto o incarico a qualsiasi titolo;
      dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo di imprese e ditte fornitrici di beni o servizi in
          favore dell'amministrazione e che svolgano la propria attività presso il Consiglio regionale.
La violazione delle misure di prevenzione integra comportamenti contrari ai doveri d'ufficio ed è fonte
di responsabilità disciplinare (DPR 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante codice di comportamento dei
dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165” e Codice di comportamento
dei dipendenti del Consiglio Regionale dell’Abruzzo approvato con delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 13 del
29.01.2014).

                                                          4
SEZIONE SECONDA – SOGGETTI COINVOLTI NELLA STRATEGIA DI
PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
2.1 Gli attori
Le attività inerenti alla gestione dell’attività di prevenzione della corruzione sono poste in essere dal
Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza con l'ausilio dei Referenti, dei
dipendenti e di tutti i soggetti responsabili dell’attuazione del Piano anticorruzione e trasparenza che
hanno il compito di consentire l’implementazione di un sistema che assicuri l’identificazione dei rischi
di corruzione e la concreta attuazione delle misure di prevenzione.
Nella presente sezione si delineano e si descrivono i compiti, le funzioni e le responsabilità di tutti
soggetti coinvolti nella strategia di prevenzione del Consiglio regionale.

                                                 RPCT

                  Organo di
                                                                          Dirigenti e
                  indirizzo
                                                                           Direttori
                   politico

                                            Sistema di
          OIV                                gestione                                Dipendenti
                                            del rischio

                     Rete
                                                                        Stakeholders
                   referenti

                                            Altre Strutture
                                                 (UPD,
                                              Osservatorio
                                             legalità, PDO)

                                                   5
2.1.1. Il Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza: ruolo e
poteri
La legge affida al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza diversi compiti
tra i quali, in primis, la predisposizione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione e della
trasparenza (PTPCT).
Con la predisposizione del Piano il Responsabile individua tutte le misure organizzative finalizzate a
prevenire il rischio corruzione e a formalizzare le buone prassi amministrative utili a favorire la
diffusione della cultura dell’etica e dell’integrità.
Il Responsabile verifica l’efficace l’attuazione del Piano e la sua idoneità, proponendo all’Organo di
indirizzo politico, competente per l’adozione, eventuali modifiche in caso di accertamento di
significative violazioni o mutamenti di organizzazione.
Fine ultimo dell’attività del Responsabile per la prevenzione della corruzione è, pertanto,
l’individuazione, nell’ambito del PTPCT, di azioni e misure organizzative volte a prevenire situazioni di
corruzione, nonché il monitoraggio dell’attuazione di tali azioni. Il rpct non esercita una funzione di
gestione né di repressione di fattispecie di corruzione, se verificatesi nell’ambito dell’Amministrazione
di appartenenza, ma il suo compito è quello di agire sui modelli comportamentali, al fine di prevenire il
sorgere di fenomeni corruttivi attraverso la pianificazione degli interventi.
Sul ruolo e i poteri del RPCT, l’Anac, con delibera n. 840 del 2 ottobre 2018, ha fornito indicazioni
interpretative ed operative con particolare riferimento ai poteri di verifica, controllo e istruttori nel caso
di rilevi o segnalazioni di presunta corruzione.
I poteri di vigilanza e controllo del RPCT si inseriscono e vanno coordinati con quelli di altri organi di
controllo interno delle amministrazioni ed enti al fine di ottimizzare, senza sovrapposizioni o
duplicazioni, l’intero sistema di controlli previsti nelle amministrazioni, anche al fine di contenere
fenomeni di maladministration.
Pertanto all’RPCT non compete accertare responsabilità e svolgere direttamente controlli di legittimità
e di regolarità amministrativa e contabile, tuttavia, lo stesso può, in caso di segnalazioni di fatti di
natura corruttiva, acquisire direttamente atti e documenti o svolgere audizioni di dipendenti al fine di
acquisire una più chiara ricostruzione dei fatti oggetto della segnalazione.

2.1.2 Le funzioni del RPCT
A far data da febbraio 2020, il Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza del
Consiglio regionale dell’Abruzzo è la Dott.ssa Michela Leacche, nominata dall’Ufficio di Presidenza
con deliberazione n. 26 dell’11.02.2020.
I compiti del RPCT sono di seguito elencati in base a quanto previsto dalla L. 190/2012:

in base a quanto previsto dalla L. 190/2012:
        elabora la proposta di Piano di prevenzione della corruzione, che deve essere adottato dall'Ufficio di Presidenza
         dell’Assemblea legislativa;
        definisce procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori
         particolarmente esposti alla corruzione;
        verifica l'efficace attuazione del piano e la sua idoneità;
        propone modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell'organizzazione o
         nell'attività dell'amministrazione;
        verifica, d'intesa con il dirigente competente, l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo
         svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione;
        individua il personale da inserire nei percorsi di formazione sui temi dell'etica e della legalità, a partire dai dipendenti
         chiamati ad operare nei settori in cui è più elevato, sulla base del PTPC, il rischio che siano commessi reati di
         corruzione;
        riferisce sulla sua attività all’organo di indirizzo politico se richiesto o se lui stesso lo valuta opportuno;
        trasmette, entro il 15 dicembre di ogni anno (o entro altra data secondo quanto indicato da ANAC), all'Organismo
         indipendente di valutazione e all’Ufficio di Presidenza una relazione, recante i risultati dell'attività svolta, con
         pubblicazione della stessa nel sito web dell'amministrazione;

in base a quanto previsto dal d.lgs. 39/2013:
        vigila sulla applicazione delle disposizioni in materia di rispetto delle norme sulla inconferibilità e incompatibilità
         degli incarichi di cui al citato decreto, con il compito di contestare all'interessato l'esistenza o l'insorgere delle
         situazioni di inconferibilità o incompatibilità;
        segnala i casi di possibili violazioni al decreto all’Autorità Nazionale Anticorruzione, all’Autorità garante della
         concorrenza e del mercato ai fini delle funzioni di cui alla l. 215/2004, nonché alla Corte dei conti per
         l’accertamento di eventuali responsabilità amministrative;

                                                                6
in base a quanto previsto dall’art. 15 del d.p.r. 62/2013:
         cura la diffusione della conoscenza dei codici di comportamento nell'amministrazione;
         effettua il monitoraggio annuale sulla loro attuazione;
         provvede a pubblicare sul sito istituzionale e a comunicare all'Autorità Nazionale Anticorruzione i risultati del
          monitoraggio;

in base a quanto previsto dal d.lgs. 33/2013, come modificato e integrato dal d.lgs. 97/2016:
         svolge stabilmente un'attività di controllo sull'adempimento da parte dell'amministrazione degli obblighi di
          pubblicazione previsti dalla normativa vigente;
         assicura la completezza, la chiarezza e l'aggiornamento delle informazioni pubblicate;
         segnala all’Ufficio di Presidenza, all'Organismo indipendente di valutazione (OIV), all'Autorità nazionale
          anticorruzione e, nei casi più gravi, all'ufficio di disciplina i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi
          di pubblicazione;
         assicura la regolare attuazione dell'accesso civico, anche in sede di riesame, sulla base di quanto stabilito dal
          suddetto decreto, ed in particolare dagli articoli 5 e 5-bis.

Il RPCT è esente da responsabilità per omesso controllo, sul piano disciplinare, nei casi di ripetute
violazioni delle misure di prevenzione previste dal Piano, qualora provi di avere comunicato agli uffici
le misure da adottare e le relative modalità e di avere vigilato sull'osservanza del Piano (art. 41,co. 1,lett.
l),d.lgs. 97/2016).
Ai sensi dall’art. 15, d.lgs. n. 39/2013 al RPCT è affidato il compito di vigilare sul rispetto delle
disposizioni sulle inconferibilità e incompatibilità degli incarichi di cui al medesimo decreto legislativo,
con capacità proprie di intervento, anche sanzionatorio e di segnalare le violazioni all’ANAC. A tale
proposito è utile ricordare che l’Autorità con le “Linee guida in materia di accertamento delle inconferibilità e
delle incompatibilità degli incarichi amministrativi da parte del responsabile della prevenzione della corruzione”,
adottate con Delibera ANAC n. 833 del 3 agosto 2016, ha precisato che spetta al RPCT “avviare il
procedimento sanzionatorio, ai fini dell’accertamento delle responsabilità soggettive e dell’applicazione della misura
interdittiva prevista dall’art. 18 (per le sole inconferibilità). Il procedimento avviato dal RPCT è un distinto e autonomo
procedimento, che si svolge nel rispetto del contraddittorio e che è volto ad accertare la sussistenza dell’elemento psicologico
del dolo o della colpa, anche lieve, in capo all’organo conferente. All’esito del suo accertamento il RPC irroga, se del caso,
la sanzione inibitoria di cui all’art. 18 del d.lgs. n. 39/2013. Per effetto di tale sanzione, l’organo che ha conferito
l’incarico non potrà, per i successivi tre mesi, procedere al conferimento di incarichi di propria competenza.”

I rapporti tra Autorità ed RPCT
L’RPCT collabora attivamente con l’Anac al fine di favorire lo svolgimento, da parte dell’Autorità,
dell’attività di vigilanza volta alla verifica dell’efficacia delle misure di prevenzione della corruzione di
cui alla L. 190/12 ed al corretto adempimento degli obblighi di pubblicazione di cui al d.lgs 33/2013.
Il legislatore assegna, infatti, al RPCT il compito di svolgere all’interno di ogni ente «stabilmente
un’attività di controllo sull’adempimento da parte dell’amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla
normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l’aggiornamento delle informazioni pubblicate nonché
segnalando all’organo di indirizzo politico, all’Organismo indipendente di valutazione (OIV), all’Autorità nazionale
anticorruzione e, nei casi più gravi, all’ufficio di disciplina i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di
pubblicazione» (art. 43, co. 1, d.lgs. 33/2013).
È evidente quindi l’importanza della collaborazione tra l’Autorità ed il Responsabile al fine di favorire
la corretta attuazione della disciplina sulla trasparenza. Le modalità di interlocuzione e di raccordo sono
state chiarite dall’Autorità con Regolamento del 29 marzo 2017 adottato con delibera n. 330 del 29
marzo 2017.

Ufficio di supporto al RPCT
Il RPCT ha individuato, come proprio supporto, le risorse umane e i mezzi necessari per l’esercizio dei
compiti assegnati dalla l. 190/2012, dal d.lgs. 39/2013 e dal d.lgs. 33/2013.
Lo staff di supporto è costituito da due unità di personale:
     Lorenzetti Federica, Funzionario Responsabile dell’Ufficio;
     Sulli Paola, collaboratrice.
Il RPCT ha, inoltre, aperto, nell’ambito del sito istituzionale, una sezione dedicata
denominata“Anticorruzione e Trasparenza”, per la pubblicazione della normativa, delle circolari e della
modulistica ed attivato i seguenti indirizzi di posta elettronica per le comunicazioni sia interne che
esterne all’Ente :
     responsabile.anticorruzione.trasparenza@crabruzzo.it;

                                                               7
    anticorruzione.trasparenza@pec.crabruzzo.it

2.1.3 L’organo di indirizzo politico
L’organo di indirizzo politico nel Consiglio Regionale è l’Ufficio di Presidenza che, a norma della legge
190/2012 ha compiti specifici in materia di prevenzione della corruzione:
             designa il RPCT;
             adotta, entro il 31 gennaio di ogni anno, il PTPC;
             adotta l’aggiornamento del Codice di comportamento;
             adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione
              della corruzione. In particolare, individua gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e
              della trasparenza;
             al fine di garantire che il RPCT possa svolgere il proprio ruolo con autonomia ed effettività (art. 41 del d.lgs.
              97/2016) dispone le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare al responsabile funzioni e
              poteri idonei.

2.1.4 La Rete dei referenti
I referenti sono chiamati a concorrere, insieme al Responsabile della prevenzione della corruzione e
della trasparenza, alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione
fornendo al RPCT le informazioni necessarie alla revisione ed all’aggiornamento del Piano, sia nella
fase di predisposizione che in quella di verifica ed attuazione dello stesso e formulando specifiche
proposte.
Fermo restando la piena responsabilità del Responsabile per gli adempimenti che gli competono ai
sensi della normativa vigente, i referenti per la prevenzione della corruzione, per l'area di rispettiva
competenza:
        sono tenuti al rispetto degli obblighi previsti dalla legge anticorruzione e successivi provvedimenti attuativi;
        svolgono attività informativa nei confronti del responsabile affinchè questi abbia elementi e riscontri sull’intera
         attività ministeriale;
        coadiuvano il Responsabile nel monitoraggio del rispetto delle previsioni del piano da parte delle strutture e dei
         dirigenti di afferenza;
        segnalano al Responsabile ogni esigenza di modifica del piano, in caso di accertate significative violazioni delle
         prescrizioni ovvero di intervenuti mutamenti nell’operare delle strutture di afferenza;
        osservano le misure contenute nel PTPCT (art. 1, co.14, L. 190/2012).
I referenti, in quanto rappresentanti delle strutture di appartenenza, hanno il dovere di partecipare
attivamente alle riunioni ed i Dirigenti devono favorire la partecipazione di questi ultimi agli incontri
con l’RPCT e monitorare la fattiva collaborazione dei medesimi alle attività. Il Codice di
Comportamento del Consiglio regionale e la vigente normativa in materia, prescrivono, infatti,
l’obbligo, da parte di tutti i dipendenti, ed in generale da parte di tutti i soggetti coinvolti, di partecipare
attivamente al processo di gestione del rischio ed all’implementazione della strategia di prevenzione
dell’ente, sottolineando che, il mancato rispetto delle misure di prevenzione previste nel Piano
costituisce illecito disciplinare (art. 1 co. 14 L. 190/12).
Il meccanismo di raccordo e di coordinamento tra il Responsabile della prevenzione e i referenti è
costituito da un sistema di comunicazione/informazione, attraverso riunioni periodiche, scambi di mail
o note informative, nell’ambito delle quali i secondi relazionano al primo circa il grado di attuazione del
presente Piano nelle proprie Strutture.
Nel corso del 2020 il Consiglio regionale si è attivato per migliorare la qualità dell’organizzazione
attraverso la costituzione, accanto alla rete dei referenti, di una task force con funzioni di supporto e
coordinamento nella nuova mappatura dei processi
Grazie alla rete si è resa possibile una sinergia tra tutte le strutture nella condivisione delle attività
dedicate alla prevenzione della corruzione ed alla trasparenza e ciò attraverso una costante
collaborazione tra i Dirigenti responsabili delle singole strutture e il RPCT.
Le modalità di raccordo e di coordinamento tra il RPCT ed i referenti, in particolare, sono state
realizzate attraverso incontri periodici che, nel corso del 2020 si sono svolti prevalentemente da remoto,
nell’ambito dei quali sono state condivise le iniziative del RPCT e formulate proposte e/o osservazioni
per la revisione e l'aggiornamento del Piano, sia nelle fasi di predisposizione che in quelle di attuazione e
monitoraggio dello stesso.
I componenti della rete dei referenti del Consiglio Regionale dell’Abruzzo sono stati nominati con
determinazione dirigenziale n. 1 del 16.03.2018; attualmente i referenti sono:

                                                              8
Dipendente                                            Ufficio                                                    Struttura
 Fabi Isabella                                                                                      Servizio Affari Istituzionali ed Europei
                           Responsabile dell’Ufficio Affari Istituzionali
 Tironi Francesca                                                                                   Servizio Analisi Economica, statistica e
                           Responsabile dell’Ufficio Monitoraggio
                                                                                                    monitoraggio.
 Caporale Anna                                                                                      Servizio    Legislativo, Qualità    della
                           Alta Professionalità
                                                                                                    Legislazione e Studi
 Cicchetti        Anna
                           Responsabile dell’Ufficio Segreteria del Difensore Civico e Istituto
 Clorinda                                                                                           Servizio di     Supporto      alle    Autorità
                           Abruzzese
                                                                                                    Indipendenti;
 Ianni Annalisa
                           Responsabile dell’Ufficio di Supporto al Corecom
 Sette Angela                                                                                       Servizio Segreteria del Presidente, Affari
                           Responsabile dell’Ufficio Affari generali, Protocollo, e URP
                                                                                                    Generali, stampa e Comunicazione;
 Arduini Giampaolo
                           Responsabile dell’Ufficio Stampa
 Celeste Francesca                                                                                  Servizio Organizzazione e Gestione Risorse
                           Responsabile dell’Ufficio giuridico ed economico del personale           Umane
 Salucci       Giovanni                                                                             Servizio Informatica
 Mariano                   Ufficio Produzione e Manutenzione Software

 Bruno Luciana             Responsabile dell’Ufficio Affari Generali e Segreteria dell’Ufficio di   Uffcio Affari Generali         e     Segreteria
                           Presidenza                                                               dell’Ufficio di Presidenza
 Minunni Antonella                                                                                  Servizio Affari Assembleari e Commissioni
                           Alta Professionalità

2.1.5 I dirigenti/direttori
Tutti i dirigenti e i Direttori del Consiglio regionale collaborano, ai sensi dell’articolo 16, comma 1 lettere
l bis), l ter) e l quater) e dell’articolo 17 del d.lgs. 165/2001, con il RPCT, al fine di favorire
l’espletamento delle funzioni e dei compiti a quest’ultimo assegnati dal legislatore. A tutti dirigenti sono
affidati poteri propositivi e di controllo e sono attribuiti obblighi di collaborazione, di monitoraggio, di
azione diretta in materia di prevenzione della corruzione e partecipazione al processo di gestione del
rischio. In particolare agli stessi sono attribuiti le seguenti funzioni:
              vigilano sul rispetto delle disposizioni del Piano;
              forniscono collaborazione al Responsabile nell’attività di analisi e valutazione, di proposta e di definizione delle
               misure per l’implementazione del Piano;
              partecipano al processo di gestione del rischio;
              assicurano l’osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione dello stesso;
              verificano che siano rispettate le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell’amministrazione
              monitorano le attività e garantiscono il rispetto dei tempi procedimentali;
              segnalano, tempestivamente, qualsiasi altra anomalia accertata adottando, laddove possibile, le azioni necessarie
               per eliminarle oppure proponendole al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza;
              monitorano le attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio corruzione svolte nella struttura a cui sono
               preposti e forniscono i relativi esiti al Responsabile nel rispetto della tempistica indicata dal presente Piano;
              attuano la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura
               corruttiva;
              sono responsabili della corretta attuazione e osservanza delle disposizioni contenute nella legge n. 190 del 2012 e
               del P.T.P.C, nonché dei previsti obblighi di informazione, comunicazione e monitoraggio. La mancata risposta
               alle richieste di contatto e di informativa del responsabile della prevenzione da parte dei soggetti obbligati è
               suscettibile di essere sanzionata disciplinarmente, come stabilito nel Codice di comportamento;
              rispondono della mancata attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, ove il RPCT dimostri di avere
               effettuato le dovute comunicazioni agli uffici e di avere vigilato sull’osservanza del Piano.
              collaborano con il Referente della Prevenzione della corruzione e della trasparenza alla predisposizione della
               relazione annuale sui risultati del monitoraggio e delle azioni.
              valorizzano la realizzazione di un efficace processo di gestione del rischio di corruzione in sede di formulazione
               degli obiettivi delle proprie unità organizzative;

2.1.6 Il personale dipendente
Nonostante la previsione normativa concentri la responsabilità per il verificarsi di fenomeni corruttivi
(art. 1, comma 12, l. n. 190) in capo al responsabile per la prevenzione, tutti i dipendenti delle strutture
coinvolte nell’attività amministrativa mantengono, ciascuno, il personale livello di responsabilità in
relazione ai compiti effettivamente svolti. Inoltre, al fine di realizzare la prevenzione, l’attività del
responsabile deve essere strettamente collegata e coordinata con quella di tutti i soggetti presenti
nell’organizzazione dell’amministrazione.
Compete pertanto a tutti i dipendenti del Consiglio regionale dell’Abruzzo, per tali intendendosi il
personale dipendente ed in servizio presso il Consiglio regionale, (ivi compreso quello con qualifica
dirigenziale, con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato, a tempo pieno e
                                                                        9
a tempo parziale, nonché il personale comandato), partecipare al processo di gestione del rischio e
all’implementazione della strategia di prevenzione prevista dal presente Piano.
Il comma 14 dell’art. 1 della legge n. 190/2012 afferma, infatti, che anche in capo a ciascun dipendente
vige il dovere di rispettare le misure di prevenzione previste dal Piano e che in caso di violazione si
profilerebbe per quest’ultimo l’illecito disciplinare.
Ogni dipendente è, altresì, obbligato a rispettare il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici
(d.P.R. n. 62/2013) ed il Codice di comportamento del Consiglio regionale.
Tutti i dipendenti:
        osservano il P.T.P.C. ed i suoi aggiornamenti, nonché il Codice di comportamento;
        informano tempestivamente il proprio diretto superiore o il responsabile della prevenzione della corruzione nel caso
         risultino comportamenti illeciti, anomalie, ritardi ingiustificati nella gestione dei procedimenti stessi o qualsiasi altro
         caso di inosservanza delle disposizioni e delle misure contenute nel Piano e nel suo aggiornamento delle quali
         vengono a conoscenza nell’esercizio delle proprie funzioni.
        sono responsabili della corretta attuazione e osservanza delle disposizioni contenute nella legge n. 190 del 2012 e nel
         presente Piano e dei previsti obblighi di informazione, comunicazione e monitoraggio. La mancata risposta alle
         richieste di contatto e di informativa del responsabile della prevenzione da parte dei soggetti obbligati è suscettibile di
         essere sanzionata disciplinarmente, come stabilito nel Codice di comportamento

2.1.7 I collaboratori
Tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo,
nonché tutti i collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere
in favore del Consiglio Regionale sono tenuti:
    ad osservare le misure contenute nel Piano e nei suoi aggiornamenti;
    a rispettare i doveri di comportamento e gli obblighi di condotta del Codice di Comportamento, in quanto compatibili.
Gli stessi rispondono, conseguentemente, al pari degli altri dipendenti per la mancata osservanza delle
prescrizioni previste.

2.1.8 L’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV)
L’Organismo Indipendente di Valutazione del Consiglio regionale, costituito ai sensi dell’art. 14 del
D.lgs 150/09, è stato rinnovato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 151 del 03.12.2020.
E’ composto da un presidente e due componenti e svolge, oltre alla valutazione delle performance, i
compiti connessi all’attività anticorruzione ed alla trasparenza amministrativa partecipando al processo
di gestione rischio ed esprimendo parere obbligatorio sul Codice di comportamento. In particolare
l’OIV:
        partecipa al processo di gestione del rischio;
        considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti a esso attribuiti;
        svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa;
        si esprime sul Codice di Comportamento;
        riferisce all’Anac sullo stato di attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e di trasparenza;
        nell’ambito della verifica della relazione annuale, può richiedere al RPCT le informazioni e documenti necessari per lo
         svolgimento dell’attività di controllo e può effettuare audizioni dei dipendenti.
        verifica la coerenza tra gli obiettivi di trasparenza e quelli indicati nel piano della performance, utilizzando altresì i dati
         relativi all’attuazione degli obblighi di trasparenza ai fini della valutazione delle performance;
        verifica l’assolvimento degli obblighi di trasparenza;
        verifica la coerenza del PTPC con gli obiettivi stabiliti nei documenti di programmazione strategico-gestionale e con
         gli obiettivi di performance;
        verifica i contenuti della relazione annuale predisposta dal RPCT recante i risultati dell’attività svolta in materia di
         prevenzione della corruzione e trasparenza.

2.1.9 L’Ufficio per i procedimenti disciplinari
Oltre alle funzioni disciplinari di cui all'articolo 55-bis e seguenti del decreto legislativo n. 165 del 2001,
cura l'aggiornamento del Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale, l'esame
delle segnalazioni di violazione dei codici di comportamento, la raccolta delle condotte illecite accertate
e sanzionate, assicurando le garanzie di cui all'articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001, in
raccordo con il Responsabile della prevenzione.
I compiti del medesimo Ufficio sono definiti sia nel Codice di comportamento del Consiglio regionale
che nel Disciplinare sui procedimenti disciplinari approvato con deliberazione dell’Ufficio di
Presidenza n. 146 del 29.11.2018.

                                                                  10
2.1.10 Il Responsabile della protezione dei dati (Data Protection Officer – DPO)
La designazione esterna del DPO ha durata triennale salvo che mutate condizioni organizzative interne
all’Amministrazione permettano di procedere alla nomina interna.
Il Regolamento (UE) 2016/679 attribuisce al Responsbaile lo svolgimento, in piena autonomia e
indipendenza, dei seguenti compiti e funzioni:
        informare e fornire consulenza all’Ente in merito agli obblighi derivanti dalla normativa in
       materia di protezione dei dati personali, coordinando il gruppo dei referenti designati dalle
       strutture;
        sorvegliare l'osservanza della normativa in materia di protezione dei dati personali nonché delle
       politiche dell’Ente, compresi l'attribuzione delle responsabilità, la sensibilizzazione e la
       formazione del personale che partecipa ai trattamenti e alle connesse attività di controllo;
        fornire il proprio parere in merito alla valutazione d'impatto sulla protezione dei dati e
       sorvegliarne lo svolgimento ai sensi dell'articolo 35 del Regolamento 2016/679;
        cooperare con il Garante per la protezione dei dati personali;
        fungere da punto di contatto per l'Autorità Garante per questioni connesse al trattamento, tra
       cui la consultazione preventiva di cui all'articolo 36 del citato Regolamento, ed effettuare, se del
       caso, consultazioni relativamente a qualunque altra questione;
        fornire supporto all’Ente nella definizione delle linee guida in materia di protezione dei dati
       personali e sicurezza delle informazioni, esprimendo formale parere;
        partecipare alla progettazione di nuove applicazioni o alla modifica sostanziale di quelle
       esistenti in aderenza al principio della privacy by design;
        fornire supporto alla redazione e aggiornamento dei disciplinari tecnici trasversali e di settore,
       esprimendo formale parere;
        fornisce supporto e cooperazione con la struttura competente nei casi di incidenti di sicurezza;
        vigilare sulla puntuale osservanza della normativa e delle policy regionali in materia di sicurezza
       delle informazioni e di trattamento di dati personali, partecipando allo svolgimento delle verifiche
       di sicurezza svolte dal Responsabile del Servizio ICT regionale o richiedendone di specifiche;
        promuovere la formazione di tutto il personale dell’Ente in materia di protezione dei dati
       personali e sicurezza informatica;
        fornire supporto nella definizione delle misure più idonee ed efficaci a garantire l’esercizio dei
       diritti degli interessati di cui al Capo III del citato Regolamento;
        formulare gli indirizzi per la realizzazione del Registro delle attività di trattamento di cui all’art.
       30 del citato Regolamento.
A seguito della scadenza del PDO incaricato per il triennio 2018/2020, il Consiglio regionale con
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 9 del 21.01.2021 ha nominato il nuovo Data protection
officer (DPO), dott.ssa Mariani Laura, tramite contratto di servizio con la società Assiteca Consulting
S.r.l. affidato con determinazione dirigenziale n. 5 del 21/12/2020.
Con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 11 del 24/01/2020 la struttura di supporto al RPCT è
stata designata quale referente interno del DPO con i compiti di gestione e aggiornamento della
documentazione relativa alla materia della privacy, nonché di assistenza ai fini dell’implementazione di
tutte le azioni utili all’adeguamento dell’Amministrazione al Regolamento Europeo UE 679/2016.

2.1.11 Gli stakeholders
Sono individuabili come stakeholders dell’amministrazione regionale le organizzazioni sindacali, le
associazioni di consumatori e gli utenti a livello territoriale regionale, le associazioni di categoria o altre
forme di organizzazioni rappresentative di particolari interessi, le autonomie funzionali e tutti i cittadini
della Regione Abruzzo. Il Consiglio regionale assicura il coinvolgimento di tutti i portatori di interessi
per l’aggiornamento annuale del P.T.P.C. e in occasione delle Giornate della Trasparenza.

2.1.12 Il soggetto gestore delle segnalazioni delle operazioni sospette di riciclaggio e di
finanziamento del terrorismo
In base a quanto disposto dall’art. 6, comma 5, del decreto del Ministero dell’interno del 25 settembre
2015 recante “Determinazione degli indicatori di anomalia al fine di agevolare l’individuazione di
operazioni sospette di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo da parte degli uffici della pubblica
amministrazione”, secondo cui nelle amministrazioni la persona individuata come “gestore” delle
segnalazioni di operazioni sospette può coincidere con il RPC, in una logica di continuità esistente fra i
presidi anticorruzione e antiriciclaggio, con deliberazione U.P. n. 8 del 19.01.2016, al Responsabile per
la prevenzione della corruzione del Consiglio regionale è stato affidato l’incarico di soggetto gestore, al
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