PhonerLite Un film di Stefano Moscone Scritto da Nicola Landi e Umberto Malagrinò

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PhonerLite Un film di Stefano Moscone Scritto da Nicola Landi e Umberto Malagrinò
PhonerLite
        Un film di Stefano Moscone
Scritto da Nicola Landi e Umberto Malagrinò
PhonerLite Un film di Stefano Moscone Scritto da Nicola Landi e Umberto Malagrinò
sinossi
        Dino ha venticinque anni e ferventi ideali comunisti, alimentati da un
lavoro precario in un call center torinese. Studente di cinema al DAMS, decide
di girare un documentario per denunciare lo sfruttamento a cui sono sottoposti
lui e i colleghi. Ma la sua videocamera riprende una realtà ben distante da quella
di un film di Ken Loach. Tra clienti maleducati, colleghi menefreghisti e ricatti
dei superiori, Dino deve imparare ad adattarsi a un mondo cinico dove una
pancia piena conta più di qualsiasi ideale.

       note di intenzione
       PhonerLite nasce da un’esigenza: l’esigenza di raccontare, con intento
comico-parodico, uno spaccato di vita quotidiana comune a molti giovani della
Penisola. Il progetto vuole presentare innovazione strizzando l’occhio a
tematiche quotidiane e contemporanee.
      Grazie all’esperienza diretta dei due
autori, la storia è carica di veridicità e
sfumature personali, il tutto condito con il
genere stilistico del mockumentary, un
linguaggio cinematografico con forti
influenze documentaristiche. Questo
genere conferisce al progetto un deciso richiamo internazionale, mentre i
personaggi dai comportamenti e pensieri molto “italiani” rendono la storia
estremamente verace e nostrana. Questo mix di stili vuole rafforzare sia la
comicità delle scene sia la loro naturalezza.
      L’intento del regista è proprio quello di avvolgere lo spettatore nella
quotidianità lavorativa di Dino, il protagonista, sviscerandone tutte le assurdità,
i comportamenti grotteschi e i compromessi, che ognuno deve accettare per
sopravvivere al mondo del lavoro, mostrando così un quadro generale della
situazione del precariato in Italia. La telecamera non è occhio oggettivo della
storia, ma è sempre manovrata e indirizzata da Dino che non solo filma, ma
edita anche le immagini – essendo il documentario un progetto per il suo corso

© 2020 Ahora! Film – NewGen Entertainment
PhonerLite Un film di Stefano Moscone Scritto da Nicola Landi e Umberto Malagrinò
di laurea. Tutta la storia, dunque, è fortemente filtrata dal punto di vista del
protagonista e anche per questo ne giustificano le assurdità. Con rapidi
movimenti di camera, personaggi dinamici e situazioni grottesche, il progetto
non vuole annoiare o deprimere lo spettatore, ma mira a farlo divertire
suscitando però un riso amaro.
       Dino è un eroe naive, idealista e sognatore, che spera di cambiare le cose
con il suo documentario. Gli importa poco del suo lavoro e dei soldi, tant’è che
alla fine perde il posto decidendo di aiutare un suo collega anziché se stesso.
Agli occhi del mondo contemporaneo, in cui il profitto economico è imperativo
categorico e unico metro con cui misurare il valore di una persona, Dino sembra
uscire sconfitto dalla sua lotta, ma restando fedele ai propri ideali riesce a
spezzare la logica individualista del capitalismo. Il ragazzo acquista infine la
consapevolezza che la sua scelta comporta un sacrificio, la perdita della
sicurezza economica, che pochi sono disposti a compiere.

       stefano moscone | regista
      Stefano Moscone è un regista e sceneggiatore
piemontese. Nell’ottobre 2018 si è laureato con lode
all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino,
successivamente si è trasferito a Londra dove a
maggio 2020 ha terminato con esito positivo il Master
in Film & TV Directing and Producing alla MetFilm
School.
      Tra il 2016 e il 2017, durante l’Università, ha
esplorato il mondo della video-arte e delle
installazioni visive, esponendo a Palazzo Barolo e al Centro Italiano per la
Fotografia.
      Nel 2018 ha scritto e diretto il cortometraggio pulp Satyricon –
Un’Odissea Contemporanea, un progetto irriverente e sperimentale che ha
catturato l’attenzione di numerosi artisti di tutta Italia. Nel 2019, dopo essersi
trasferito a Londra, ha realizzato svariati lavori come spot pubblicitari, fashion
film e web series.

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Nel 2020 ha scritto e diretto Il Capolavoro, cortometraggio dramedy
ambientato in Italia tra gli anni '70 e '90, ora in distribuzione in tutto il mondo
con Prem1ere Film. Attraverso questo progetto il regista piemontese ha
dimostrato con successo la sua capacità di gestire stili, tecniche e generi
diversi in soli 10 minuti.

       nicola landi & umberto malagrinò | autori
       Nicola Landi ha 29 anni e una passione smodata per gli
anni '90. Ha scritto e pubblicato due romanzi: "Eroe del
sottoproletariato" (2013) e "Nessuna Tomba" (2016), poi ha
aperto un negozio di dischi, il Country Roads, che ha gestito
per tre anni, prima della chiusura. In cerca di nuove avventure
si stabilisce a Torino per frequentare la scuola Holden, scegliendo il college di
Serialità e TV. Spera di poter scrivere, un giorno, una serie di culto come X-
Files.
       Umberto Malagrinò è nato a Taranto il 7/10/1992.
Cresciuto a film Horror e fumi dell’Ilva, si quasi laurea in
Medicina e Chirurgia all’università di Bologna. Qui scrive di
cinema sulla defunta fanzine universitaria “I fiori del male”,
esperienza utile a comprendere di preferire la penna al bisturi.
Si trasferisce a Torino nel 2017, dove studia “Serialità & Tv” alla Scuola Holden.
A Marzo 2020, in collaborazione col regista Ivan Saudelli, vince un bando
dell’Apulia Film Commission con il cortometraggio “Pluto”, attualmente in fase
di produzione.

       il progetto
       L'idea di PhonerLite è nata durante una pausa sigaretta tra un turno e
l'altro in un call center di Torino, in cui entrambi gli autori hanno lavorato. Ex
adolescenti idealisti, una volta entrati nel mondo del lavoro, si sono ritrovati a
dover accettare quei compromessi che Dino, il protagonista, rifiuta. Tra
telefonate grottesche, dissertazioni sul nulla tra colleghi e un capo che si

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manifesta solo per minacciare licenziamenti, la risposta dei due sceneggiatori
è stata riderci su. Anche perché con 400 euro lordi al mese fatichi a pagarci
l'analista. L'unica cosa sopravvissuta del loro idealismo giovanile è il desiderio
di raccontare un mondo del lavoro ostracizzante nei confronti dei giovani, sia
per deriderlo sia per denunciarne le storture.
       Per poter raccontare questo mondo mantenendone il suo realismo
grottesco a 25 fotogrammi al secondo, la scelta migliore è sembrata quella del
mockumentary. Sebbene questo genere sia ormai sdoganato in tutto il mondo
con apprezzamenti sia da un pubblico festivaliero sia da un pubblico casalingo,
in Italia è ancora un territorio ampiamente inesplorato. Questo stile, che
influenza il progetto in ogni ambito - registico, tecnico e attoriale - è tipico di
commedie e dramedy che trattano tematiche sociali e quotidiane mischiando
finzione cinematografica con reportage documentaristico. Parlare di
precariato in un ambiente di lavoro tossico utilizzando questo particolare
linguaggio cinematografico è sicuramente una delle caratteristiche vincenti del
progetto.
       Riuscendo a distinguersi dai diretti concorrenti proprio grazie al modo
innovativo con cui è raccontato, il cortometraggio PhonerLite è in grado di
essere apprezzato da un ampio pubblico, portando con sé aria di novità.
       Da un punto di vista visivo e tecnico, il progetto vuole mantenere la natura
rock ’n roll documentaristica, ma con una particolare attenzione ai dettagli. Le
inquadrature, seppur condite di elementi teatralmente amatoriali, saranno
studiate e provate in modo da creare una propria identità stilistica. La
telecamera, non essendo semplice occhio onnisciente, ma fornendo quasi
sempre il punto di vista del protagonista, esplorerà lo spazio dell’azione
rendendo lo spettatore realmente partecipe di una giornata al call center.
       La parte sonora sarà prevalentemente diegetica, usando i suoni reali
presenti in scena. Questo non vuol dire che l’audio passi in secondo piano, anzi.
Non essendoci una vera e propria colonna sonora, sarà l’ambiente stesso a
crearla. I suoni dei telefoni, intervallati da tastiere, sbadigli, risate e suonerie,
daranno un ritmo sonoro al progetto, avvolgendo ulteriormente lo spettatore.
       Considerando quindi tematiche e stile, questo progetto può abbracciare
un bacino di utenza ampio e delineato compreso tra i 20 e i 45 anni di età.

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Inoltre, secondo i dati Inps del 2019, in Italia un lavoratore precario su 3 è over
45, quindi non bisogna escludere un’ipotetica parte di utenza anche più
anziana.
      La storia è quasi esclusivamente ambientata all’interno di una singola
location: l’ufficio. Il numero fisso e limitato di personaggi contribuisce inoltre a
far sì che la storia crei un proprio micro-cosmo, tipico di progetti seriali.
PhonerLite può, dunque, essere considerato anche come episodio pilota per
un’eventuale web serie o serie televisiva. Questa reale possibilità di continuità
fornisce quindi al progetto una longevità diversa, cosa gradita ad eventuali
investitori e sponsor.

       produzione
     La casa di produzione è Ahora! Film (Verona) in associazione con
NewGen Entertainment (Torino).
     Per contatti, il produttore esecutivo è Davide Mogna (+39 011 1911 7169,
davide@newgenentertainment.it, www.newgenentertainment.it)

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