Pannello Triage Profiler SOB Foglio illustrativo - Test rapido per la determinazione quantitativa della creatina chinasi MB (CK-MB), mioglobina ...
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Pannello Triage Profiler SOB Foglio illustrativo Test rapido per la determinazione quantitativa della creatina chinasi MB (CK-MB), mioglobina, troponina I, BNP e D-dimero
È possibile consultare un glossario dei simboli all'indirizzo quidel.com/glossary Solo per esportazione. Non in vendita negli Stati Uniti. Uso previsto Il pannello Quidel Triage Profiler SOB (Shortness of Breath) è un immunodosaggio a fluorescenza da utilizzarsi con Quidel Triage Meter per la determinazione quantitativa di creatinchinasi MB, mioglobina, troponina I, peptide natriuretico di tipo B e prodotti di degradazione della fibrina a legame incrociato contenenti D-dimero in campioni di sangue intero o plasma trattati con EDTA. Questa analisi è utilizzata come strumento ausiliario nella diagnosi dell’infarto miocardico (lesione), nella diagnosi e nella valutazione della gravità dell’insufficienza cardiaca, nella stratificazione del rischio in pazienti affetti da insufficienza cardiaca, nella valutazione dei pazienti con sospetti coaguli endovascolari disseminati o eventi tromboembolici incluse le embolie polmonari, e nella stratificazione del rischio dei pazienti affetti da coronaropatie acute. Riepilogo e spiegazione del test In molti casi è difficile diagnosticare l'infarto acuto del miocardio (IMA) in un paziente che presenta dolore toracico. I tre criteri principali delineati dall'Organizzazione mondiale della sanità per la differenziazione del dolore toracico associato all'IMA da quello imputabile ad altre ragioni non cardiologiche sono: 1) anamnesi del paziente in aggiunta all'esame obiettivo, 2) dati elettrocardiografici e 3) variazioni nei marker delle proteine sieriche associate all'infarto del miocardio. Almeno due di questi criteri devono essere soddisfatti per una corretta diagnosi di IMA. Spesso l'esame obiettivo non consente di distinguere l'IMA da altre anomalie cardiache. L'elettrocardiogramma è utile nella diagnosi dell'IMA, ma è limitato poiché consente una diagnosi solo in circa il 50% dei pazienti IMA. In generale, la formazione dell'onda Q e le variazioni nel segmento ST (sopraslivellamento o sottoslivellamento) sono indicazioni di IMA. Tuttavia, i risultati dell'elettrocardiogramma devono essere considerati congiuntamente all'esame obiettivo e all'anamnesi del paziente. Inizialmente l'elettrocardiogramma può essere normale, anche se il paziente si presenta effettivamente con IMA. I marker delle proteine sieriche rivestono un ruolo importante nella diagnosi differenziale dell'IMA quando altri indicatori risultano negativi o incerti. I marcatori utilizzati nella diagnosi di infarto miocardico comprendono: creatina chinasi (CK), isoenzima MB della creatina chinasi (CK-MB), mioglobina e le proteine strutturali del complesso troponina, come la troponina T e la troponina I. A seguito di un IMA, la comparsa di marcatori delle proteine nel sangue è dovuta alla necrosi cellulare avviata da un evento ischemico. Le proteine presenti a concentrazioni più elevate e quelle più solubili sono le prime a comparire nel sangue, come ad esempio la mioglobina. In un secondo tempo, dopo l’infarto, compaiono le proteine strutturali e mitocondriali dei miociti, come ad esempio la CK-MB e le proteine del complesso della troponina, inclusa la troponina I. Triage Profiler SOB 1
La mioglobina è un’emoproteina citoplasmatica solubile, con un peso molecolare di circa 17.000 Dalton, presente nelle cellule muscolari. Per via delle dimensioni relativamente ridotte, dell’elevata concentrazione cellulare e della disposizione del citoplasma, la mioglobina viene rilasciata prima rispetto agli altri marcatori cardiaci a seguito di necrosi o lesioni cellulari. Le concentrazioni ematiche della mioglobina oltrepassano i valori di riferimento entro le prime due ore dalla lesione, raggiungendo un picco tra 6 e 8 ore dopo l’insorgenza dei sintomi. La mioglobina ritorna alla linea di riferimento o alla concentrazione normale entro 20-36 ore dall’episodio di danno tissutale. La mioglobina è presente in tutti i tipi di cellule muscolari e di conseguenza la sua presenza nel sangue non è necessariamente associata a lesioni miocardiche. Le concentrazioni ematiche di mioglobina possono aumentare a seguito di svariate situazioni che producono danni muscolari, quali trauma, ischemia, interventi chirurgici, attività fisica e varie malattie muscolari degenerative. In questo contesto, la mioglobina è un fattore importante nell’esclusione dell’infarto miocardico principalmente nelle ore immediatamente successive alla comparsa del dolore toracico. A causa del rapido aumento delle concentrazioni ematiche di mioglobina, seguite da una clearance moderatamente sostenuta, l’utilità della mioglobina si limita alle prime 2-30 ore che seguono la lesione del tessuto. Tuttavia, la mioglobina si rivela particolarmente utile in caso di anamnesi nota del paziente. La creatina chinasi MB (CK-MB) è un enzima citosolico di 82.000 dalton, presente in alte concentrazioni nel miocardio. L'isoenzima della creatina chinasi viene usato frequentemente nella diagnosi dell'infarto acuto del miocardio. In generale, il CK-MB aumenta oltre i valori normali entro le prime 4-8 ore in seguito a infarto acuto del miocardio, raggiungendo le concentrazioni massime tra le 12 e le 24 ore e normalizzandosi nuovamente dopo circa 3 giorni. La CK-MB, come la mioglobina, non è localizzata specificatamente nel muscolo cardiaco. Le concentrazioni di CK-MB nel sangue possono risultare elevate in seguito a un danno muscolare acuto o cronico, tra cui l'esercizio fisico eccessivo e i traumi. Tuttavia, le misurazioni delle concentrazioni ematiche di CK-MB forniscono dati ampiamente attendibili per il trattamento dei pazienti colpiti da IMA. Le proteine contrattili della miofibrilla sono sempre più utilizzate come marker cardiaci specifici dell'infarto acuto del miocardio e di danno miocardico. Esse includono due proteine specifiche del complesso regolatore contrattile: la troponina I e la troponina T. La troponina I e la troponina T isolate dal muscolo cardiaco hanno sequenze aminoacidiche uniche che consentono lo sviluppo di anticorpi specifici verso le proteine cardiache. La sequenza aminoacidica amino-terminale dell’isotipo cardiaco della troponina I ha 31 residui aminoacidici non presenti in nessuno dei due isotipi della troponina I nel muscolo scheletrico. Per la valutazione di pazienti con sospetto IMA, è possibile quindi utilizzare immunodosaggi specifici per la troponina I cardiaca. Le concentrazioni ematiche di troponina I aumentano tra le 4 e 8 ore dopo l’infarto miocardico acuto, raggiungendo il picco tra le 12 e le 16 ore e rimanendo elevate per i 5-9 giorni successivi ai danni miocardici. La troponina I cardiaca aumenta principalmente a causa dell’infarto miocardico. Tuttavia, l'aumento della troponina I cardiaca può anche essere determinato da una lesione cardiaca minore che comprende: angina instabile, contusioni cardiache, trapianto cardiaco, intervento di bypass coronarico, trauma fisico del cuore, insufficienza cardiaca congestizia e altre condizioni che potrebbero danneggiare il miocardio. La troponina I cardiaca sembra non aumentare in seguito a danni della muscolatura scheletrica. A causa della potenziata specificità analitica e mantenimento prolungato dei valori elevati, la troponina I cardiaca è divenuta un marcatore importante nella diagnosi e nella valutazione di pazienti con sospetto IMA. Il dosaggio simultaneo della mioglobina, della CK-MB e della troponina I cardiaca dopo l’IMA può aiutare notevolmente il medico nel trattamento di pazienti con sospetto infarto miocardico acuto. 2 Triage Profiler SOB
Si stima che 5,8 milioni di persone negli Stati Uniti siano affette da insufficienza cardiaca, con circa 670.000 nuovi casi ogni anno. L'insufficienza cardiaca congestizia (ICC) si verifica quando il cuore non riesce ad apportare una quantità di sangue sufficiente al corpo. Questa condizione può verificarsi a qualsiasi età, ma è prevalente nella popolazione anziana. I sintomi di ICC comprendono respiro corto, ritenzione idrica e sofferenza respiratoria. Tali sintomi sono spesso vaghi e non specifici per il rilevamento delle faci precoci della ICC. Il peptide natriuretico di tipo B (BNP) appartiene alla classe di ormoni che regolano la pressione del sangue. Il cuore è l'origine principale di BNP in circolo negli esseri umani. Le molecole vengono rilasciate nel sangue in risposta all'aumento della pressione cardiaca. Vari studi hanno dimostrato che l'aumento dei livelli di BNP in circolo si riscontrano nelle fasi iniziale di ICC. Il livello di BNP nel sangue continua ad aumentare con il progredire della ICC. Inoltre, è stato dimostrato che i BNP sono utili come indicatore prognostico nei pazienti con sindromi coronariche acute (ACS). Il pannello Quidel Triage Profiler SOB consente una misurazione obiettiva e non invasiva per la valutazione di ICC e stratificazione del rischio nei pazienti affetti da ACS. Durante il processo di coagulazione, la trombina converte il fibrinogeno in fibrina solubile attraverso la rimozione proteolitica di entrambi i fibrinopeptidi A e B. La fibrina solubile si polimerizza spontaneamente e le regioni D si legano in modo incrociato mediante legami covalenti grazie a un processo catalizzato dal fattore XIIIa. Il reticolo di fibrina si scompone, in sede ultima, a causa del processo fibrinolitico. La plasmina scinde i legami del reticolo di fibrina e libera i prodotti della degradazione della fibrina (FDP), incluso il legame incrociato da 200 kDa di due molecole del frammento D (D-dimero). Aumenti di D-dimero nel circolo ematico sono stati riportati in pazienti affetti da tromboembolie venose, inclusa l’embolia polmonare (EP) e la trombosi venosa profonda (TVP) (vedere Goldhaber, S.Z. (1998) New Engl. J. Med. 339; 93-104). Principio del test Il pannello Quidel Triage Profiler SOB è un dispositivo di immunodosaggio a fluorescenza monouso progettato per la misurazione della concentrazione di CK-MB, mioglobina, troponina l, BNP e D-dimero in campioni di sangue intero anticoagulato o di plasma trattati con EDTA. La procedura di analisi prevede l'aggiunta al pozzetto del campione situato sul dispositivo di analisi di parecchie gocce di campioni di sangue intero o plasma raccolti usando un EDTA come anticoagulante. Dopo l'aggiunta del campione, le cellule di sangue intero vengono separate dal plasma mediante un filtro contenuto nel dispositivo di prova. Il campione reagisce con gli anticorpi fluorescenti coniugati e fluisce attraverso il dispositivo di prova per azione dei capillari. I complessi di ciascun anticorpo fluorescente coniugato vengono catturati in zone discrete, specifiche di ciascun analita. Il dispositivo di prova viene inserito nell'Quidel Triage Meter (di seguito indicato come misuratore). Il misuratore è programmato per eseguire automaticamente l'analisi dopo che il campione ha reagito con i reagenti all'interno del dispositivo di analisi. L'analisi si basa sulla quantità di fluorescenza rilevata dal misuratore nell'ambito di una zona di misurazione sul dispositivo di analisi. La concentrazione di analiti nel campione è direttamente proporzionale alla fluorescenza rilevata. I risultati sono visualizzati sullo schermo del misuratore in circa 20 minuti dall'aggiunta del campione. Tutti i risultati vengono memorizzati nella memoria del misuratore per la visualizzazione o la stampa, quando necessario. Se collegato, il misuratore trasmette i risultati al laboratorio o al sistema informatico dell'ospedale. Triage Profiler SOB 3
Reagenti e materiali forniti Il dispositivo di analisi contiene tutti i reagenti necessari per la quantificazione simultanea delle proteine D-dimero, CK-MB, mioglobina, troponina I e BNP in campioni di sangue intero o plasma trattati con EDTA come anticoagulante. Il dispositivo di analisi contiene: • Anticorpi monoclonali murini anti CK-MB, mioglobina, troponina I, D-dimero e BNP • Anticorpi policlonali murini anti CK-MB, mioglobina e BNP • Anticorpi policlonali di capra anti troponina I • Colorante fluorescente • Stabilizzatori Contenuto del kit: Componente Quantità Descrizione 25 Dispositivi di analisi 25 Pipette graduate 1 Modulo CODE CHIP™ del reagente 1 Rotolo di carta per stampante Materiali necessari ma non forniti Quidel Triage MeterPro N. di catalogo 55070 o 55071 oppure Triage MeterPlus N. di catalogo 55040 o 55041 Quidel Triage Total 5 Controllo 1 N. di catalogo 88753 Quidel Triage Total 5 Controllo 2 N. di catalogo 88754 Avvertenze e precauzioni • Per uso diagnostico in vitro. • Per l'uso da parte di personale medico/sanitario qualificato. • Non utilizzare il kit oltre la data di scadenza stampata all'esterno della confezione. • Seguire attentamente le istruzioni e le procedure descritte in questo foglio illustrativo. • È possibile ottenere ottimi risultati eseguendo le analisi a temperature comprese tra 20 °C - 24 °C (68 °F - 75 °F). • Se si confrontano i risultati di più campioni dello stesso paziente, si consiglia di utilizzare sempre lo stesso tipo di campione (sangue intero o plasma). • Si sconsiglia la diluizione del campione. 4 Triage Profiler SOB
• Si consiglia di utilizzare esclusivamente i materiali di controllo e di verifica della calibrazione prodotti da Quidel. • Tenere il dispositivo di prova nella custodia sigillata finché non si è pronti all'uso. Scartare dopo il singolo uso. • La pipetta di trasferimento deve essere utilizzata esclusivamente per un singolo campione del paziente. Scartare dopo il singolo uso. • I campioni paziente, i dispositivi di analisi usati e le pipette di trasferimento utilizzate possono essere potenzialmente infetti. Le modalità di impiego e i metodi di smaltimento opportuni devono essere stabiliti dal direttore di laboratorio conformemente alle norme locali, statali e federali. • Attenersi sempre alle tecniche di sicurezza del laboratorio quando si lavora con campioni paziente, poiché questi possono essere potenzialmente infetti. • Il pannello Quidel Triage Profiler SOB non va usato per confermare in modo assoluto l’IMA, la CHF, l’EP o la TEP. Come per tutte le analisi diagnostiche in vitro, i risultati dell'analisi devono essere interpretati dal medico contestualmente ad altri risultati clinici e ai risultati di altre analisi. • Le concentrazioni ematiche di BNP possono essere elevate nei pazienti che hanno un infarto in atto, in quelli che sono candidati per la dialisi renale e in quelli che si sono già sottoposti alla dialisi renale. Requisiti di conservazione e manipolazione • Conservare i dispositivi di analisi in frigorifero tra 2 °C - 8 °C (35 °F - 46 °F). • Una volta estratto dal frigorifero, il dispositivo di analisi in busta si mantiene stabile per un massimo di 14 giorni a temperatura ambiente, ma non oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Annotare delicatamente con un pennarello a punta morbida la data di rimozione dal frigorifero sulla busta e barrare la data di scadenza del produttore riportata sulla custodia. Prestare attenzione nel documentare il tempo durante il quale il prodotto si trova a temperatura ambiente. Una volta che il dispositivo di analisi ha raggiunto la temperatura ambiente non riporlo nuovamente nel frigorifero. • Prima di utilizzare i dispositivi di analisi refrigerati, lasciare che i singoli dispositivi nella busta sigillata raggiungano la temperatura ambiente (tra 20 °C - 24 °C o tra 68 °F - 75 °F). Ciò richiederà un periodo minimo di 15 minuti. Se si rimuove dal frigorifero un kit contenente più dispositivi di prova, lasciare che il kit raggiunga la temperatura ambiente prima dell'uso. Ciò richiederà un periodo minimo di 60 minuti. • Non rimuovere il dispositivo di analisi dalla custodia fino all'immediato utilizzo. Prelievo e preparazione dell'esemplare • Ai fini dell'analisi con il presente prodotto è necessario un campione di sangue intero o di plasma venoso prelevato in una provetta contenente EDTA come anticoagulante. In particolare, si consiglia di utilizzare le provette con K2 EDTA in plastica per la raccolta del campione in modo da garantire prestazioni ottimali del prodotto. Altri tipi di campione di sangue, metodi di prelievo o anticoagulanti non sono stati valutati. • Per la raccolta dei campioni, attenersi alle raccomandazioni per il prelievo dei campioni del produttore della provetta campioni. Triage Profiler SOB 5
• Se si utilizza sangue intero, analizzare i campioni del paziente entro 4 ore dal prelievo. Se non è possibile completare il test entro 4 ore, occorre separare il plasma e conservarlo a -20 °C fino al momento dell'analisi. Si consiglia un solo ciclo di congelamento/scongelamento. • Trasportare i campioni a temperatura ambiente o raffreddati ed evitare temperature estreme. • Evitare l'uso di campioni gravemente emolizzati quando è possibile. Se un campione appare gravemente emolizzato è opportuno raccogliere ed esaminare un altro campione. Procedura di analisi Calibrazione del lotto mediante il modulo CODE CHIP del reagente Quando si apre un nuovo lotto di dispositivi di prova, i dati di calibrazione e di scadenza dello stesso devono essere trasferiti nel misuratore prima dell'esame del paziente. Utilizzare il modulo CODE CHIP del reagente fornito con il nuovo lotto di dispositivi di analisi per trasferire i dati al misuratore. Modulo CODE CHIP del reagente Eseguire una volta per ciascun nuovo lotto di dispositivi di prova 1. Dalla schermata principale, selezionare Instal. nuovo code chip. Premere Invio. 2. Inserire il modulo CODE CHIP del reagente nell'angolo anteriore sinistro inferiore del misuratore e attenersi alle istruzioni visualizzate sullo schermo. MeterPro 3. Al termine del trasferimento dei dati, rimuovere dal misuratore il modulo CODE CHIP del reagente. 4. Richiudere il modulo CODE CHIP del reagente nel suo contenitore originale per la conservazione. Esame dei campioni paziente Note di procedura • Per ogni giorno di esame del paziente, eseguire la prova del dispositivo QC. Consultare la sezione "Quality Control". • I campioni di plasma congelato e di sangue intero o plasma refrigerato vanno lasciati stabilizzare a temperatura ambiente e vanno miscelati a fondo prima dell'analisi. 6 Triage Profiler SOB
• Miscelare i campioni ematici invertendo delicatamente la provetta diverse volte. • Mescolare i campioni di plasma mediante vortex o invertendo i tubi diverse volte. FASE 1 - Aggiunta di un campione paziente 1. Aprire la busta ed etichettare il dispositivo di analisi con il numero di identificazione del paziente. NOTA: non utilizzare inchiostri fluorescenti o di colori brillanti e non scrivere al di fuori dell'area bianca poiché ciò potrebbe interferire con il test. 2. Collocare il dispositivo di prova su una superficie orizzontale piana. 3. Usando la pipetta graduata, comprimere completamente il bulbo più grande (superiore) e inserire il puntale nel campione. 4. Rilasciare il bulbo lentamente. Il cilindro della pipetta graduata deve riempirsi completamente e una parte del liquido deve scorrere nel bulbo più piccolo (inferiore). NOTA: assicurarsi di non riempire né insufficientemente né eccessivamente la pipetta. Una pipetta risulta insufficientemente riempita quando il capillare non è completamente riempito con il campione e il campione non è presente nel bulbo inferiore. Una pipetta risulta eccessivamente riempita quando è presente del campione nel bulbo superiore. In condizioni ideali, il bulbo inferiore dovrebbe contenere una piccola quantità di campione (meno di un quarto del volume del bulbo inferiore). 5. Posizionare il puntale della pipetta nel pozzetto del campione del dispositivo di analisi e comprimere completamente il bulbo più grande. L'intero volume di fluido nel cilindro della pipetta di trasferimento deve fluire nella porta campione. Il campione presente nel bulbo più piccolo (inferiore) non dovrebbe essere espulso. NOTA: se il campione fuoriesce dal pozzetto migrando sull'etichetta, sul dispositivo è stata caricata una quantità di campione eccessiva. 6. Rimuovere la punta della pipetta di trasferimento dalla porta campione, quindi rilasciare il bulbo più grande (superiore). 7. Eliminare la pipetta di trasferimento. 8. Far assorbire completamente il campione prima di spostare il dispositivo di analisi. Per considerare il campione completamente assorbito, esso dovrebbe come minimo essere al di sotto dell'apertura del pozzetto. FASE 2 - Esecuzione del test 1. Nella schermata principale, selezionare Eseguire test e premere Invio. 2. Selezionare Campione paziente e premere Invio. 3. Immettere il numero di identificazione del paziente e premere Invio. 4. Selezionare Confermare ID paz. per confermare che il numero inserito è corretto, quindi premere Invio. Se il numero inserito non è corretto, selezionare Correggere ID paziente, premere Invio e ripetere il passaggio precedente. 5. Sorreggere il dispositivo di prova per i bordi, inserirlo nel dispositivo di analisi e premere Invio. I risultati saranno visualizzati una volta completata l'analisi. Triage Profiler SOB 7
NOTA: il dispositivo di prova deve essere inserito nel misuratore entro 30 minuti dal momento in cui il campione è stato aggiunto. Un ritardo superiore a 30 minuti può dar luogo a risultati non validi che vengono esclusi dal referto stampato. FASE 3 - Lettura dei risultati 1. I risultati possono essere stampati premendo il tasto Print. 2. Eliminare il dispositivo di prova dopo il rilascio dal misuratore. 3. Un risultato bloccato indica che questo non è valido e che l'esame deve essere ripetuto. Risultati Il misuratore misura automaticamente gli analiti target. I risultati appaiono sullo schermo. L'operatore dispone dell'opzione di stampa dei risultati. Per ulteriori informazioni, consultare il manuale d'uso dell'Quidel Triage Meter. Standardizzazione Il pannello Quidel Triage Profiler SOB è stato standardizzato usando preparati proteici purificati di D-dimero, CK-MB, mioglobina, troponina I cardiaca e BNP basati sulla concentrazione dell’analita presente nel plasma trattato con EDTA come anticoagulante. I valori del D-dimero sono espressi in unità di massa (ng/mL) di D-dimero, note anche come unità D-dimero (D-DU). Non esistono standard internazionali per il D-dimero e i vari test di analisi utilizzano anticorpi con livelli diversi di specificità per D-dimero e altri prodotti di degradazione della fibrina. Ciò può portare a una mancanza di correlazione tra i vari metodi che esprimono i risultati in D-DU. Per tale motivo, è fondamentale stabilire una correlazione tra i metodi prima dell’avvio dell’analisi. Esistono anche altre analisi del D-dimero che riportano i risultati in unità di fibrinogeno equivalenti (FEU). Per convenzione 1 D-DU = 2 FEU. La mancanza di standardizzazione e la presenza di tipologie diverse di anticorpi influisce negativamente sul grado di affidabilità di questo fattore di conversione. Considerazioni sul controllo qualità Ogni dispositivo di analisi Quidel Triage Profiler SOB è composto da un kit per l'analisi quantitativa che contiene due materiali di controllo a concentrazioni diverse che vengono analizzati automaticamente con ogni campione del paziente, con la soluzione liquida di controllo esterna o con il campione per il test di rendimento. Se la verifica automatica di questi controlli integrati indica che i risultati dei controlli rientrano nei limiti impostati durante la produzione, il misuratore referta un risultato per il campione in corso di analisi. Se la verifica automatica di questi controlli incorporati indica che i risultati dei valori di controllo non rientrano nei limiti impostati durante la fabbricazione, non viene riportato alcun risultato; Al contrario, il misuratore visualizzerà un messaggio di avvertenza o di errore, descritto nel manuale d'uso dell'Quidel Triage Meter. Le buone pratiche di laboratorio suggeriscono che i controlli esterni vengano verificati con ciascun nuovo lotto o spedizione di materiali di prova oppure ogni 30 giorni e secondo quanto richiesto dalle procedure di controllo qualità del laboratorio. I controlli devono essere analizzati nella stessa maniera in cui si esegue l'esame dei campioni paziente. Quando si eseguono campioni paziente o controlli esterni, se un analita non funziona per qualsiasi 8 Triage Profiler SOB
motivo (controllo integrato non riuscito o controllo esterno fuori gamma), non sarà riportato alcun risultato paziente. Gli utenti devono attenersi ai requisiti governativi (ad esempio, linee guida federali, statali o locali) e/o ai requisiti di accreditazione di controllo della qualità. Controllo di qualità sul sistema Quidel Triage - Dispositivo QC Utilizzare il dispositivo QC per assicurare il funzionamento corretto del misuratore. Eseguire la prova del dispositivo QC per le condizioni seguenti: • Al momento dell'impostazione iniziale del misuratore. • Ogni giorno di esame paziente. • Quando il misuratore viene trasportato o spostato. • Tutte le volte in cui si è incerti sulle prestazioni del misuratore. • Tutte le volte che ciò è richiesto dai requisiti di controllo qualità del laboratorio. Non eliminare il dispositivo QC Quidel Triage e il modulo CODE CHIP associato. Riporli nella scatola del dispositivo QC. Per istruzioni dettagliate sull'uso del dispositivo QC, consultare il manuale d'uso di Quidel Triage. 1. La prima volta che si utilizza un nuovo dispositivo QC nel misuratore, installare il modulo CODE CHIP del dispositivo QC. I dati del modulo CODE CHIP del dispositivo QC vengono memorizzati sulla memoria del misuratore. Non occorre reinstallare il modulo CODE CHIP del dispositivo QC dopo la prima volta. Modulo CODE CHIP del dispositivo QC a. Dalla schermata principale, selezionare Instal. nuovo code chip e premere Invio. b. Inserire il modulo CODE CHIP del dispositivo QC nell'angolo anteriore sinistro inferiore del misuratore. Attenersi alle istruzioni visualizzate sullo schermo. MeterPro c. Al termine del trasferimento dei dati, rimuovere dal misuratore il modulo CODE CHIP del dispositivo QC. d. Inserire il modulo CODE CHIP del dispositivo QC e riportarlo nella scatola del dispositivo QC per la conservazione. 2. Nella schermata principale, selezionare Eseguire test e premere Invio. 3. Se l'ID utente è attivato, immettere il proprio numero di ID utente e premere Invio. Triage Profiler SOB 9
4. Selezionare il dispositivo QC e premere Invio. 5. Inserire il dispositivo QC nel misuratore e premere Invio. 6. Al completamento appare un risultato che indica se il controllo di qualità è riuscito o meno. Prima di eseguire l'analisi sul campione del paziente ciascun parametro deve superare il controllo di qualità. 7. Rimuovere il dispositivo QC dal misuratore e riporlo nella scatola del dispositivo QC. NON ELIMINARE IL DISPOSITIVO QC. NOTA: se il dispositivo QC o i controlli esterni non hanno le prestazioni previste, rivedere le istruzioni precedenti per verificare se la prova è stata eseguita correttamente, ripetere la prova, contattare Quidel o il rappresentante Quidel di zona (Fare riferimento alla sezione Assistenza). Per una descrizione completa del sistema di controllo di qualità, consultare il manuale d'uso dell'Quidel Triage Meter. Limiti della procedura • I risultati dell’analisi vanno valutati contestualmente a tutti i dati clinici e di laboratorio disponibili. Nei casi in cui i risultati di laboratorio non corrispondano alla valutazione clinica, si devono eseguire delle analisi aggiuntive. • Questo esame è stato valutato con sangue intero venoso e plasma con EDTA come anticoagulante. Altri tipi di campioni, metodi di prelievo o anticoagulanti non sono stati valutati. • La mancata visualizzazione o refertazione dei risultati del BNP invalida l’uso dell’analisi come strumento ausiliario nella diagnosi e nella valutazione della gravità dell’insufficienza cardiaca, nonché nella stratificazione del rischio dei pazienti affetti da coronaropatie acute. • La mancata visualizzazione o segnalazione dei risultati della troponina I invalida l'uso dell'esame come ausilio nella diagnosi di infarto del miocardio (lesione). • La mancata visualizzazione o refertazione dei risultati del D-dimero invalida l’uso dell’analisi come strumento ausiliario nella valutazione dei pazienti con sospetti scompensi coagulatori disseminati a livello endovascolare o eventi tromboembolici, incluse le embolie polmonari. • Come per qualsiasi dosaggio che impiega anticorpi di topi, sussiste la possibilità di interferenza di anticorpi umani anti-topo (HAMA) nel campione. Il test è stato formulato per minimizzare questa interferenza; tuttavia, i campioni di pazienti esposti frequentemente agli animali o a prodotti di siero animale potrebbero contenere anticorpi eterofili che potrebbero causare risultati erronei. • Esiste la possibilità che fattori quali errori tecnici o procedurali, oppure sostanze aggiuntive presenti nei campioni di sangue non riportate qui di seguito, possano interferire con l'analisi e dar luogo a risultati errati. 10 Triage Profiler SOB
Caratteristiche delle prestazioni Sensibilità analitica La sensibilità analitica o concentrazione rilevabile minima diversa da zero per i cinque analiti è stata determinata analizzando un calibratore zero 20 volte, usando 3 lotti di reagenti e 5 misuratori in 3 giorni diversi. La sensibilità analitica di ciascuna analisi condotta con il dispositivo di analisi Quidel Triage Profiler SOB è riportata di seguito. D-dimero 100 ng/mL Troponina I: 0,05 ng/mL CK-MB: 1,0 ng/mL Mioglobina: 5 ng/mL BNP: 5 pg/mL Intervalli misurabili D-dimer: 100 ng/mL - 5000 ng/mL Troponin I: 0,05 ng/mL - 30 ng/mL CK-MB: 1,0 ng/mL - 80 ng/mL Myoglobin: 5 ng/mL - 500 ng/mL BNP: 5 pg/mL - 5000 pg/mL Effetto a gancio Qualsiasi reazione immunologica può evidenziare un effetto a gancio con concentrazioni molto elevate. L'effetto a gancio per dosaggi elevati potrebbe dare luogo a risultati più bassi rispetto alla concentrazione effettiva. I campioni con concentrazioni elevate di BNP, CK-MB, TnI, D-dimero e MYO sono stati analizzati con i dispositivi di analisi Quidel Triage Profiler SOB Panel. Non è stato osservato alcun effetto a gancio per dosaggi elevati nelle analisi con Quidel Triage Panel fino alle seguenti concentrazioni: D-dimero: 63.000 ng/mL CK-MB: 1.050 ng/mL Troponina I: 2.100 ng/mL Mioglobina: 2.625 ng/mL BNP: 105.000 pg/mL Sostanze di interferenza L'emoglobina (fino a 500 mg/dL), i lipidi (trioleina fino a 3.000 mg/dL), la bilirubina (fino a 15 mg/dL), il fibrinogeno (fino a 1 mg/mL), il frammento D (fino a 20 μg/mL) o il frammento E (fino a 20 μg/mL) aggiunti a plasma trattato con EDTA come anticoagulante contenente i cinque analiti non hanno interferito con il recupero degli analiti. Queste sostanze non hanno prodotto una risposta positiva in un campione che non conteneva alcun analita di interesse. Tuttavia, è opportuno evitare quando possibile i campioni fortemente emolizzati. Se un campione appare profondamente emolizzato, è opportuno ottenere e provare un altro campione. L’ematocrito è stato sottoposto a variazioni dal 30% al 55% senza influire in modo significativo sul recupero del D-dimero, della CK-MB, della mioglobina, della troponina I o del BNP. Il fattore AR non è stato analizzato. Triage Profiler SOB 11
Farmaci Sono stati presi in esame i seguenti farmaci relativamente alla potenziale reattività crociata e interferenza nel pannello Quidel Triage Profiler SOB Tutti i farmaci sono stati analizzati alle concentrazioni rappresentative delle concentrazioni ematiche che risulterebbero da una dose terapeutica massima e da una dose di almeno due volte superiore alla dose terapeutica massima. Nessun farmaco ha interferito con il recupero di D-dimero, CK-MB, mioglobina, troponina I o BNP. Inoltre, questi farmaci non hanno prodotto una risposta significativa quando testate su un campione non contenente alcun analita di interesse. Non si è verificata alcuna interferenza significativa con l’analita né alcuna reattività crociata nell’analisi. Acebutololo Dipiridamolo Acido nicotinico Acetaminofene Dopamina Nifedipina Acetazolamide Enalaprile maleato Nitrofurantoina Acido aceltisalicilico Eritromicina Nitroglicerina Albuterolo Fluossetina Noraminpirina Allopurinolo Fosinopril Omeprazolo Amiloride Furosemide Ossazepam Amiodarone Eparina Ossitetraciclina Amossicillina Idroclorotiazide PCP Ampicillina Idrocodone Fenobarbitale Acido ascorbico Idroflumetazide Fenitoina Atenololo Ibuprofen Plasminogeno Atorvastatina Indapamide Probenecid Bepridil Indometacina Procainamide Caffeina Isosorbide dinitrato Propanololo Captopril Lisinopril Chinidina Cerivastatina Loratidina Simvastatina Cloramfenicolo Lovastatina Sotalolo Clorotiazide L-Tiroxina Sulfametossazolo Clofibrato Metildopa Teofillina Clopidogrel Metolazone Cocaina Cocaina Metoprololo Tocainide Ciclosporina Milrinone Triamterene Diclofenac Morfina Trimetoprim Digoxin Nadololo Verapamil Diltiazem Nicotina Warfarin 12 Triage Profiler SOB
Proteine Dosaggi per CK-MB, mioglobina e troponina I sono stati analizzati per reattività crociata con le seguenti proteine affini. Reattività con proteine affini CK-MB Troponina I Mioglobina Reattività Reattività Reattività Proteina ng/mL crociata % crociata % crociata % Controllo Actina 500 0,0% 0,0% 0,0% Actina 1000 0,0% 0,0% 0,0% CK-BB 15,6 3,7 % 0,0% 0,0% CK-BB 31,2 6,5 % 0,0% 0,0% CK-BB 6,25 15,6 % 0,0% 0,0% CK-BB 125 22,9 % 0,0% 0,0% CK-BB 250 24,4 % 0,0% 0,0% CK-MM 250 0,2% 0,0% 0,0% CK-MM 500 0,0% 0,0% 0,0% CK-MM 5000 0,0% 0,0% 0,0% cTnC 2000 0,0% 0,0% 0,0% cTnT 2000 0,0% 0,0% 0,0% Miosina 2000 0,0% 0,0% 0,0% sTnI 500 0,0% 0,0% 0,0% sTnI 1000 0,0% 0,0% 0,0% sTnT 500 0,0% 0,0% 0,0% sTnT 1000 0,0% 0,0% 0,0% Tropomiosina 2000 0,0% 0,0% 0,0% Oltre alle proteine riportate qui sopra, il pannello Quidel Triage Profiler SOB è stato testato in relazione alla capacità del test della troponina I di individuare i diversi complessi della troponina I cardiaca. I risultati riportati qui di seguito dimostrano che il pannello Quidel Triage Profiler SOB riconosce cinque forme di troponina I cardiaca su base equimolare. Triage Profiler SOB 13
Reattività con varie forme di troponina I cardiaca Recupero di troponina Recupero di troponina Forma di troponina (ng/mL) (%) Troponina I ossidata 1,21 100 Troponina I ridotta 1,12 93 Complesso della 1,52 125 troponina I-C Complesso della 1,39 115 troponina I-T Complesso della 1,19 99 troponina C-T-I Studi recenti hanno mostrato che la troponina I cardiaca viene rilasciata come complesso binario o ternario, in aggiunta alla troponina I libera proveniente da pazienti colpiti da IMA. Alla luce di questi studi sembrerebbe che i test per la troponina I cardiaca siano in grado di individuare l’analita in ciascuna sua forma su una base equimolare (libera e complessa). Il dosaggio per BNP è stato inoltre analizzato per reattività crociata con le seguenti proteine e peptidi affini. Reattività con proteine e peptidi associati Sostanza Concentrazione della sostanza % di ricovero Renina 50 ng/mL 104% Aldosterone 1 μg/mL 104% Angiotensina I 600 pg/mL 108% Angiotensina II 600 pg/mL 108% Endotelina I 20 pg/mL 101% Adrenomedullina (ADM) 1000 pg/mL 97% Polipeptide natriuretico alfa- 1000 pg/mL 104% atriale 1-28 Prepro BNP 22-46 1000 pg/mL 104% Prepro BNP 1-21 1000 pg/mL 106% Arg-vasopressina 1000 pg/mL 96% Peptide natriuretico 53 di tipo C 1000 pg/mL 106% Prepro-ANF 56-92 1000 pg/mL 104% Prepro-ANF 104-123 1000 pg/mL 97% Urodilatin (CCD/ANP) 95-126 1000 pg/mL 100% Angiotensina III 1000 pg/mL 108% Prepro-ANF 26-55 1000 pg/mL 107% 14 Triage Profiler SOB
Mancanza di precisione L’imprecisione all’interno di un giorno e quella totale sono state determinate mediante l’uso del modello ANOVA, testando i materiali di controllo e i pool di plasma umano con aggiunta dei rispettivi analiti alle concentrazioni necessarie per la rappresentazione in prossimità dei punti decisionali dell’esame e per tutti i limiti di rilevabilità della curva standard. Lo studio è durato 10 giorni e ciascun controllo è stato testato 10 volte al giorno. D-DIMERO Imprecisione media nella stessa giornata Media (ng/mL) SD (ng/mL) CV 128 18 14,4% 451 44 9,7% 2,990 180 6,0% D-DIMERO Imprecisione media totale Media (ng/mL) SD (ng/mL) CV 128 20 15,4% 451 48 10,7% 2,990 183 6,1% CK-MB Imprecisione media nella stessa giornata Media (ng/mL) SD (ng/mL) CV 4,47 0,50 11,2% 18,66 2,46 13,2% 49,08 6,17 12,6% CK-MB Imprecisione media totale Media (ng/mL) SD (ng/mL) CV 4,47 0,55 12,2% 18,66 2,66 14,3% 49,08 6,15 12,5% TROPONINA I Imprecisione media nella stessa giornata Media (ng/mL) SD (ng/mL) CV 0,35 0,04 11,7% 1,22 0,14 11,7% 11,60 1,17 10,1% Triage Profiler SOB 15
TROPONINA I Imprecisione media totale Media (ng/mL) SD (ng/mL) CV 0,35 0,04 12,3 1,22 0,15 12,3 11,60 1,17 10,1% MIOGLOBINA Imprecisione media nella stessa giornata Media (ng/mL) SD (ng/mL) CV 78,93 10,16 12,9% 122,32 16,55 13,5% 241,88 36,88 15,2% MIOGLOBINA Imprecisione media totale Media (ng/mL) SD (ng/mL) CV 78,93 10,24 13,0% 122,32 17,75 14,5% 241,88 38,84 16,1% BNP Imprecisione media nella stessa giornata Media (pg/mL) DS (pg/mL) CV 109,01 8,86 8,1% 608,32 59,60 9,8% 3432,74 422,20 12,3 BNP Imprecisione media totale Media (pg/mL) DS (pg/mL) CV 109,01 8,87 8,1% 608,32 60,89 10,0% 3432,74 421,23 12,3 16 Triage Profiler SOB
Le specifiche del controllo di qualità consentono il rilascio del prodotto che presenta il seguente intervallo di precisione (%CV): D-Dimero CK-MB Troponina I Mioglobina BNP 5,8 – 12,0 8,0 – 17,5 7,2 – 20,2 7,7 – 21,7 5,5 – 18,9 Confronto tra metodi - D-dimero Il confronto tra metodi è stato eseguito usando campioni provenienti da individui apparentemente sani (N = 111, range da 5.000 ng/mL), pazienti con infarto miocardico (N = 32, range da
Valori previsti - D-dimero I valori previsti non sono stati calcolati in base a parametri e rappresentano il 95° percentile della popolazione sottoposta ad analisi. I valori previsti ottenuti da 208 individui apparentemente sani (77 femmine di età compresa tra i 19 e i 79 anni, 131 maschi di età compresa tra i 19 e i 73 anni) sono inferiori a 600 ng/mL. Il 90° percentile delle misurazioni è inferiore a 400 ng/mL. Valori previsti - Diagnosi di infarto miocardico (lesioni) Volontari sani Le concentrazioni di CK-MB e mioglobina sono state determinate usando campioni prelevati da 452 soggetti apparentemente sani (264 donne e 188 uomini). Di seguito sono riportati i valori relativi al 95° percentile delle concentrazioni di ciascun analita. Analita 95° Percentile CK-MB
Pazienti con nefropatia CK-MB Troponina-I Mioglobina (ng/mL) (ng/mL) (ng/mL) Numero di pazienti/campioni 80 80 80 Cut-off 4,3 0,4 107 N. campioni sopra il cut-off 22 5 74 N. campioni da pazienti con 5 5 5 coinvolgimento cardiaco 63/80 x 100 80/80 x 100 11/80 x 100 Specificità clinica 79% 100% 16% Le condizioni che provocano danni alle cellule del miocardio possono determinare l’aumento delle concentrazioni ematiche di uno qualsiasi di questi analiti. Ad esempio, si è rilevato che le concentrazioni di troponina I aumentano in seguito ad angina instabile, insufficienza cardiaca congestizia, miocardite e cardiochirurgia, incluse le tecniche cardiodiagnostiche invasive e le contusioni cardiache. Inoltre, si è riscontrato un aumento della CK-MB e della mioglobina sia nelle lesioni della muscolatura scheletrica che nella nefropatia. Interpretazione dei risultati Aumenti variabili nel tempo della CK-MB, della mioglobina e della troponina I sono stati riscontrati nei pazienti con diagnosi di infarto miocardico. Tuttavia, la CK-MB e la mioglobina, a differenza della troponina I cardiaca, possono aumentare nelle nefropatie e nelle lesioni della muscolatura scheletrica. La troponina I cardiaca sembra aumentare solo in quelle malattie che coinvolgono direttamente il cuore. Collettivamente, la diagnosi di infarto miocardico deve includere la misurazione di queste proteine correlate alle condizioni cardiache ed altre informazioni cliniche, tra cui l’anamnesi del paziente e i dati elettrocardiografici. Altre condizioni che possono causare l’aumento delle proteine cardiache sono: contusioni cardiache, miocardite, esame invasivo del cuore, bypass coronarico, insufficienza cardiaca congestizia ed angina instabile. Occorre dunque considerare questi dati durante l’interpretazione dei risultati. Questi valori sono rappresentativi. Ogni laboratorio deve stabilire un range di riferimento rappresentativo per la popolazione di pazienti da esaminare. Deve inoltre considerare la pratica corrente presso la struttura per la valutazione dei pazienti con dolore toracico e IMA. Caratteristiche cliniche nella valutazione del dolore toracico Le concentrazioni di CK-MB, mioglobina e troponina I sono state analizzate in pazienti presso quattro centri clinici. Oltre ai range delle concentrazioni previste nei soggetti apparentemente sani, nei pazienti con nefropatie e in quelli affetti da lesioni muscolari acute, i siti clinici hanno valutato pazienti con diagnosi indicativa di infarto miocardico. La diagnosi clinica dell’infarto miocardico si è basata sulla conferma di almeno due dei tre criteri seguenti. • Dolore toracico (senso di malessere) per una durata di almeno 20 minuti • Alterazioni elettrocardiografiche correlate ad infarto miocardico • Alterazioni variabili nel tempo degli enzimi cardiaci (marcatori) Triage Profiler SOB 19
I pazienti che non hanno soddisfatto due dei tre criteri elencati di sopra sono stati classificati nel gruppo di esclusione. La sensibilità e specificità diagnostica sono state valutate mediante confronto tra la concentrazione del marcatore e la diagnosi di dimissione di ciascun paziente. Dato che nei criteri dell’OMS usati nella diagnosi dell’infarto miocardico non rientra la diagnosi di lesione miocardica minore, quando si applicano tali criteri, la specificità diagnostica della troponina I può apparire inferiore a quella della CK-MB. Sensibilità e specificità clinica a intervalli di tempo Gli aumenti temporanei di tutti e tre i marcatori cardiaci (troponina I, CK-MB e mioglobina) vengono monitorati durante il trattamento dei pazienti con dolore toracico, nella diagnosi dell’infarto miocardico e nella valutazione di pazienti che manifestano dolore toracico. Si raccomanda il campionamento seriale del sangue dei pazienti dopo l’infarto miocardico, poiché anche le variazioni nelle concentrazioni dei marcatori possono fornire informazioni diagnostiche. In particolare è stato dimostrato che le variazioni temporali nella concentrazione di mioglobina forniscono ulteriori informazioni diagnostiche che non potrebbero essere identificate con l’uso di un solo punto temporale. Si raccomanda a ciascun ospedale di stabilire un protocollo idoneo di campionamento oltre ad un range di riferimento appropriato. Le concentrazioni di cut-off per la troponina I (0,4 ng/mL), CK-MB (4,3 ng/mL) e mioglobina (107 ng/mL) sono state utilizzate per calcolare la sensibilità e specificità clinica. Sono stati valutati 225 pazienti con sintomi di infarto miocardico acuto. Da 72 pazienti con diagnosi di infarto miocardico sono stati prelevati e valutati 207 campioni. Sono stati prelevati e valutati 316 campioni aggiuntivi da 153 pazienti per i quali era stata esclusa una diagnosi di IMA. Sono stati inclusi pazienti con angina instabile, coronaropatia ed altre cause di dolore toracico, per i quali tuttavia era stato escluso l’IMA. Sensibilità clinica Ora 0-6 ore 6-12 ore 12-24 ore > 24 ore Totale N. campioni 40 32 43 92 207 Sensibilità per troponina l 65,0% 71,9% 93,0% 95,7% 85,5% cardiaca Intervallo di 50,2% a 56,3% a 85,4% a 91,5% a 80,7% a confidenza 95% 79,8% 87,5% 100% 99,8% 90,3% Sensibilità per 77,5% 78,1% 79,1% 84,8% 81,2% CK-MB Intervallo di 64,6% a 63,8% a 66,9% a 77,4% a 75,8% a confidenza 95% 90,4% 92,4% 91,2% 92,1% 86,5% Sensibilità per 75,0% 75,0% 72,1% 73,9% 73,9% mioglobina Intervallo di 61,6% a 60,0% a 58,7% a 64,9% a 67,9% a confidenza 95% 88,4% 90,0% 85,5% 82,9% 79,9% 20 Triage Profiler SOB
Specificità clinica Ora 0-6 ore 6-12 ore 12-24 ore > 24 ore Totale N. campioni 89 66 90 71 316 Specificità per troponina l 100,0% 97,0% 94,4% 90,1% 95,6% cardiaca Intervallo di 100,0% a 92,8% a 89,7% a 83,2% a 93,3% a confidenza 95% 100,0% 100,0% 99,2% 97,1% 97,8% Specificità per 91,0% 86,4% 82,2% 88,7% 87,0% CK-MB Intervallo di 85,1% a 78,1% a 74,3% a 81,4% a 83,3% a confidenza 95% 97,0% 94,6% 90,1% 96,1% 90,7% Specificità per 74,2% 81,8% 67,8% 71,8% 73,4% mioglobina Intervallo di 65,1% a 72,5% a 58,1% a 61,4% a 68,5% a confidenza 95% 83,3% 91,1% 77,4% 82,3% 78,3% Analisi ROC della troponina I, della CK-MB e della mioglobina Il grafico riportato di seguito raffigura la sensibilità e la specificità clinica della troponina I cardiaca, della CK-MB e della mioglobina durante l’uso di diverse concentrazioni di cut-off. Il limite superiore dei valori normali è stato usato come cut-off per la CK-MB (4,3 ng/mL), la mioglobina (107 ng/mL) e la troponina I (0,4 ng/mL). Inoltre questi valori sono stati utilizzati come concentrazioni di cut-off per le statistiche illustrate precedentemente. Ogni laboratorio deve stabilire le proprie concentrazioni diagnostiche di cut-off sulla base della pratica clinica esercitata presso le rispettive strutture. Triage Profiler SOB 21
ROC troponina I 100,0% 90,0% 0,19 80,0% 0,6 0,4 0,8 70,0% 1 2 60,0% Sensibilità 50,0% 5 40,0% 10 30,0% 20,0% 20 10,0% 0,0% 0,0% 1,0% 2,0% 3,0% 4,0% 5,0% 6,0% 7,0% 8,0% 9,0% 10,0% 1- Specificità ROC CK-MB 100,0% 90,0% 1 2 80,0% 5 4,3 Percentuale sensibilità 70,0% 7 10 60,0% 15 50,0% 20 40,0% 30 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 1- Specificità 22 Triage Profiler SOB
ROC MIOGLOBINA 100,0% 10 40 90,0% 80 80,0% 90 Percentuale sensibilità 70,0% 100 60,0% 150 200 50,0% 40,0% 30,0% 300 20,0% 10,0% 0,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0% 1- Specificità Valori previsti - Diagnosi e valutazione della gravità dell’insufficienza cardiaca congestizia (ICC) Individui senza ICC La concentrazione di BNP in circolo è stata determinata da 1.286 individui non affetti da ICC (676 donne e 610 uomini). Questa popolazione comprendeva individui con ipertensione, diabete, insufficienza renale e pneumopatia cronica ostruttiva. Non vi sono variazioni statisticamente significative nella concentrazione di BNP associata a ipertensione, diabete, insufficienza renale e pneumopatia cronica ostruttiva. Le statistiche descrittive per le concentrazioni di BNP negli individui senza ICC sono riportate nella tabella seguente. I valori sono rappresentativi di quelli ottenuti dagli studi clinici. La soglia decisionale è stata determinata dal limite di confidenza del 95% della concentrazione di BNP nella popolazione non-ICC con età di 55 anni e superiore. La soglia decisionale più appropriata in base a queste distribuzioni è pari a 100 pg/mL. Questo valore si traduce in una specificità generale del test pari a 98%, ossia inferiore al 2% di falsi positivi previsti negli individui con ICC. Ogni laboratorio deve istituire un intervallo di riferimento che rappresenti la popolazione di pazienti da valutare. Triage Profiler SOB 23
Statistiche descrittive - Concentrazione BNP (pg/mL) Popolazione Non-ICC Tutte Tutte Età < 45 Età 45-54 Età 55-64 Età 65-74 Età75+ Mediana 12,3 7,7 11,1 17,9 19,8 53,9 95° 73,5 39,6 64,5 76,1 84,7 179,4 Percentile Percentuale 98,0% 99,5% 99,2% 97,4% 96,9% 84,2%
Popolazione ICC - Tutti Classe funzionale NYHA Tutti gli I II III IV ICC* Mediana 359,5 95,4 221,5 459,1 1006,3 5° percentile 22,3 14,8 9,9 37,6 147,2 Percentuale 80,6% 48,3% 76,6% 86,0% 96,3% >100 pg/mL Minimo 5,0 5,0 5,0 5,2 5,0 Massimo >5000 904,6 4435,8 >5000 >5000 N 804 118 197 300 187 Popolazione ICC - Maschi Classe funzionale NYHA Tutti gli I II III IV ICC* Mediana 317,8 87,8 232,6 458,9 1060,3 5° percentile 21,9 16,8 10,7 25,0 196,5 Percentuale 78,9% 46,5% 78,8% 85,2% 97,2% >100 pg/mL Minimo 5,0 5,0 5,0 5,2 5,0 Massimo >5000 904,6 2710,6 >5000 >5000 N 558 101 146 203 106 Popolazione ICC - Femmine Classe funzionale NYHA Tutti gli I II III IV ICC* Mediana 499,7 114,7 191,2 469,2 966,5 5° percentile 30,7 6,8 9,7 45,6 121,0 Percentuale 84,6% 58,8% 70,6% 87,6% 95,1% >100 pg/mL Minimo 5,0 5,0 5,0 11,7 15,5 Massimo >5000 519,6 4435,8 4582,0 4706,5 N 246 17 51 97 81 * 2 ICC con classe NYHA sconosciuta (maschile) La New York Heart Association (NYHA) ha sviluppato un sistema di classificazione funzionale a quattro fasi per l'ICC, basato sull'interpretazione soggettiva della gravità dei segni e dei sintomi clinici del paziente. I pazienti di classe I non hanno alcuna limitazione dell'attività fisica e nessun sintomo con attività fisica normale. I pazienti di classe II hanno una lieve limitazione dell'attività fisica e sintomi con attività fisica normale. I pazienti di classe III hanno una limitazione marcata dell'attività fisica e sintomi con un livello di attività fisica inferiore Triage Profiler SOB 25
al normale, ma non a riposo. I pazienti di classe IV non sono in grado di eseguire alcuna attività fisica senza provare malessere. Le relazioni pubblicate nella letteratura scientifica hanno indicato l'esistenza di una relazione tra il BNP e la gravità della ICC. Un'analisi della classificazione NYHA e delle concentrazioni di BNP in base ai dati degli studi clinici indicano l'esistenza di una relazione tra la gravità dei segni e sintomi clinici di ICC e la concentrazione di BNP. Tali dati sono coerenti con quelli precedentemente pubblicati in letteratura e dimostrano ulteriormente che le misurazioni di BNP, insieme alla classificazione NYHA, possono fornire al medico ulteriori informazioni obiettive sulla gravità della ICC del paziente. Classificazione del BNP vs. NYHA Concentrazione BNP media 1200 1000 800 (pg/mL) 600 400 200 0 Persone Classe I Classe II Classe III Classe IV nonaffette NYHA NYHA NYHA NYHA da ICC Vari studi hanno dimostrato che le concentrazioni di BNP in circolo aumentano con la gravità della ICC in base alla classificazione NYHA. Le concentrazioni di BNP sono normalmente molto inferiori rispetto a quelle di ANP, ma con l'aumentare della gravità della ICC, secondo la classificazione NYHA, il BNP del plasma aumenta progressivamente più dei rispettivi valori di ANP. Pertanto, il BNP è un marker più utile dell'ANP per distinguere tra soggetti normali e pazienti nelle fasi iniziali di ICC. Il BNP è più sensibile e specifico dell'ANP per il rilevamento delle diminuzioni della LVEF. Inoltre, vi è una correlazione positiva tra le concentrazioni di BNP del sangue e la pressione telediastolica nel ventricolo sinistro e una correlazione inversa rispetto alla funzione ventricolare sinistra in seguito a infarto acuto del miocardio. Le concentrazioni di BNP del sangue rappresentano una valutazione indipendente della funzione ventricolare, senza ricorrere ad altri test invasivi o costosi. Esiste un'associazione con le concentrazioni di BNP elevate e le alterazioni dei parametri emodinamici, tra cui l'aumento delle pressioni di incuneamento polmonari e atriali, la funzione ventricolare diastolica e sistolica ridotta, l'ipertrofia ventricolare sinistra e l'infarto del miocardio. È stata ampiamente descritta nella letteratura scientifica l’utilità del BNP come marker diagnostico dell’insufficienza cardiaca congestizia e della disfunzione ventricolare sinistra. Queste osservazioni sono supportate da un'analisi dei dati degli studi clinici. La curva ROC dei valori di cut-off del BNP rispetto alla sensibilità e specificità dai dati sperimentali è riportata di seguito. L'area sotto la curva è 0,955 ± 0,005. L'utilità clinica del BNP è stata inoltre confermata e descritta in dettaglio nella letteratura scientifica. 26 Triage Profiler SOB
Curva ROC 100,0% 5 90,0% 20 40 80 60 80,0% 100 125 70,0% 150 180 200 60,0% Sensibilità 50,0% 40,0% 500 30,0% 20,0% 1000 10,0% 0,0% 0,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 100,0% 1-Specificità La sensibilità clinica e la specificità del BNP utilizzando un cut-off pari a 100 pg/mL per vari gruppi di età per ciascun sesso sono riportate nella tabella seguente. Maschi Età < 45 Età 45-54 Età 55-64 Età 65-74 Età75+ Sensibilità 81,6% 76,0% 75,6% 79,3% 82,4% Intervallo di confidenza 70,8-92,5% 67,5-84,6% 68,2-82,9% 72,6-86% 76,1-88,7% 95% Specificità 98,9% 99,5% 98,3% 98,9% 95,8% Intervallo di confidenza 97,4-100,0% 98,5-100,0% 97,7-98,9% 98,4-99,4% 94,7-96,9% 95% Triage Profiler SOB 27
Femmine Età < 45 Età 45-54 Età 55-64 Età 65-74 Età75+ Sensibilità 82,1% 69,0% 82,4% 97,9% 91,9% Intervallo di confidenza 68,0-96,3% 57,1-80,9% 71,9-92,8% 93,7-100,0% 85,2-98,7% 95% Specificità 100,0% 98,9% 96,4% 95,0% 75,7% Intervallo di confidenza 100,0-100,0% 97,5-100,0% 95,5-97,4% 93,4-96,7% 72,2-79,2% 95% È stato indicato che il BNP è un eccellente ausilio nella diagnosi di pazienti con ICC e funzione sistolica preservata (ICC-FSP), definita generalmente disfunzione diastolica. L’utilità diagnostica del BNP nei pazienti con ICC e funzione sistolica conservata è stata determinata in base ai dati di studi clinici, calcolando l’area sotto la curva ROC per i soggetti senza ICC rispetto a 155 soggetti affetti da ICC con frazioni di eiezione ≥ 50%. L'area sotto la curva è 0,934 ± 0,012 e indica come il test sia efficace come ausilio nella diagnosi di ICC nei pazienti con funzione sistolica preservata. È stata eseguita un'analisi per similitudine di età dei dati clinici con la seguente distribuzione comune per fasce di età, in gruppi di individui con e senza ICC: gli individui con età inferiore ai 35 anni costituiva il 3% del numero totale di osservazioni, quelli di età compresa tra 35 e 44 anni il 6% del totale, quelli di età compresa tra 45 e 54 anni l'11% del totale, quelli di età compresa tra 55 e 64 anni il 22% del totale, quelli di età compresa tra 65 e 74 anni il 26% del totale e quelli di età pari o superiore a 75 anni il 32% del totale. Questa distribuzione di età riflette la prevalenza di ICC all'interno di gruppi di età e sesso, secondo i dati pubblicati dall'American Heart Association nel "2000 Heart and Stroke Statistical Update" e riflette anche la struttura di età della popolazione degli Stati Uniti, secondo i dati pubblicati dal National Center for Health Statistics in Health, Stati Uniti, 2000. L'area risultante sotto la curva ROC è 0,930 con un intervallo di confidenza del 95% pari a 0,902-0,958. Valori previsti - Stratificazione del rischio di pazienti affetti da coronaropatie acute (ACS) Le concentrazioni di BNP misurate nei pazienti con sindromi coronariche acute (ACS) o patologia cardiovascolare forniscono informazioni prognostiche sul rischio di decesso e sviluppo di ICC del paziente. Gli aumenti statisticamente significativi di decesso, futuro infarto del miocardio e ICC sono stati associati alle più elevate concentrazioni di BNP misurate entro le prime 72 ore dalla comparsa dei sintomi di ACS. In uno studio clinico recente, le concentrazioni di BNP sono state valutate in modo osservazionale e retrospettivo nei pazienti affetti da SCA (comprendente angina instabile, infarto miocardico con elevazione del segmento ST o infarto miocardico senza elevazione del segmento ST). Le misurazioni BNP sono state eseguite su campioni ottenuti entro le 72 ore dalla comparsa del disturbo ischemico da una popolazione di pazienti 2525 ad alto rischio di ACS, che soddisfacevano i criteri diagnostici dell'ACS. I pazienti la cui concentrazione di BNP era almeno di 80 pg/ mL, registravano tassi di mortalità, di infarto del miocardio e di ICC superiori sia a 30 giorni sia a 10 mesi dopo la presentazione rispetto ai pazienti la cui concentrazione di BNP era 28 Triage Profiler SOB
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