IX secolo - Benvenuti ...
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chi ci va ci s’innamora I X s e c o l o
Le Robbiane nella Pieve Il Ghetto.
delle Sante Flora e Lucilla. Gli ebrei di Santa Fiora vissero una condizione di privilegio quando nel 1500 nac-
Una delle più imponenti e significative collezioni di opere robbiane al mondo. Le quero i ghetti nel resto d’Italia. La Contea di Santa Fiora, che godeva di piena au-
robbiane di Santa Fiora sono monumentali pale d’altare in terracotta invetriata: il tonomia, rimase fuori dall’ondata di repressione dello Stato Pontificio e nel Gran-
Battesimo di Gesù, la Madonna della Cintola, l’Ultima Cena con l’Ascensione di ducato di Toscana. Successivamente le condizioni mutarono e gli ebrei dovettero
Gesù al cielo e la Resurrezione (il pulpito), un trittico raffigurante l’incoronazione lasciare Santa Fiora. Oggi il ghetto è parte del centro storico e costituisce un’inte-
della Vergine e i Santi Francesco e Girolamo. Completano il ciclo delle opere un ressante parte del borgo.
crocefisso e un tabernacolo.
Nella Pieve anche il reliquiario delle Sante, del XV secolo, recante gli stemmi di
Bosio Sforza e Cecilia Aldobrandeschi.
La Peschiera.
Nel Medioevo i Conti Aldobrandeschi, signori di Santa Fiora, fecero costruire una
peschiera alle sorgenti del fiume Fiora, dove allevavano pesci. I conti Sforza poi la
ristrutturarono per farne un ameno luogo di rappresentanza finquando, nel XVII
secolo, fu nuovamente restaurata per farne un giardino all’inglese. La vasca in
pietra è ancora oggi uno degli angoli più affascinanti dell’Amiata, corredato da un
ampio giardino. Adiacente all’ingresso vi è la Chiesa dedicata alla Madonna delle
Nevi, con un suggestivo pavimento in vetro sotto al quale scorrono le acque della
sorgente e vanno a riprodursi le trote della Peschiera.
Le opere di Palazzo Sforza Cesarini.
Due cicli di affreschi cinquecenteschi e seicenteschi decorano le stanze del palazzo,
che fu sede della Contea degli Sforza. Il primo ciclo illustra “Le quattro stagioni” e
si trova nell’attuale ufficio del sindaco, mentre nell’anticamera si trova “Le ore del
giorno”. Nella sala consiliare un camino rinascimentale e la campana civica del 1589.
Nel grande Salone del popolo lo stemma originale di Casa Sforza in legno dorato.
Festival Santa Fiora in Musica.
Tradizionale appuntamento con la musica di qualità che si svolge nei mesi di luglio
e agosto nei luoghi più suggestivi di Santa Fiora
Santa Fiora a Teatro.
Stagione teatrale nel periodo invernale oltre a spettacoli e convegni durante tutto
l’anno.
CantaFiora.
Nuovo appuntamento per la valorizzazione della cultura e della musica popolare,
una festa dello stare assieme.
La Fiaccolata 30 dicembre: Il Carnevale morto al Marroneto
il rito del fuoco che nel tempo è diventato uno dei principali eventi turistici del ultimo sabato di carnevale: è il saluto al Carnevale ucciso dalla Quaresima. Unica e
territorio, frequentato da migliaia di persone. Le carboniere sono cataste di legna originale rappresentazione popolare della Maremma e dell’Amiata che abbia al suo
che vengono incendiate dai portatori di fuoco in varie piazze del borgo. Nella notte centro la morte come auto-liberazione. (foto1)
tra il 30 e 31 dicembre la pietra grigia di Santa Fiora è illuminata dalla luce delle
pire e acquisisce un fascino unico.
Il Santissimo Crocifisso 3 maggio:
festa di primavera e di buon auspicio. Enormi crocifissi lignei portati in processio-
ne. In questo giorno è l’unica volta che viene offerto al culto il crocifisso miracolo-
so di Santa Chiara (foto Santissimo Crocifisso).
Presepe vivente.
Il borgo di Santa Fiora si popola di decine di comparse che mettono in scena la
sacra rappresentazione della natività.
Le Befanate
nelle frazioni gruppi al seguito dei Befani cercano offerte e offrono canti di questua
in tutte le abitazioni.
Festa delle Santa Flora e Lucilla 29 luglio:
fiera e festa patronale con processione durante la quale c’è l’ostensione delle reliquie
delle Sante.
Idee speciali per un posto speciale Idee speciali per un posto speciale
• cena rinascimentale nel palazzo comunale, • visite con degustazioni in azienda (caseificio, alpaca, fattoria)
già residenza dei Conti Sforza Cesarini, ricco di affreschi • visite guidate nel centro storico
• merende con musica in cantina • escursioni a piedi e in mtb
(sarebbe interessante un legame con il coro dei minatori)
• visita alle sorgenti del Fiora
• aperitivi emozionali alla Peschiera (ed altre location)
• visita alla centrale geotermica
• raccolta delle castagne con degustazioni
Museo delle miniere. Il trekking.
Il lavoro minerario ha garantito a lungo lavoro e sviluppo per queste zone. Il mine- La rete dei sentieri è stata recentemente ripristinata. Partendo da Santa Fiora è pos-
rale estratto era il cinabro. Il Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata sibile raggiungere a piedi o in bicicletta tutte le frazioni e i paesi circostanti, fino alla
è situato nella piazza Garibaldi di Santa Fiora e testimonia la storia delle miniere e vetta del Monte Amiata, il Monte Labro e il Monte Calvo. Complessivamente sono di-
dei sacrifici compiuti dai minatori. ciassette sentieri che attraversano il territorio per un’estensione di circa 220 chilometri.
Il castagno monumentale.
Il castagno di Santa Fiora situato nella strada d’ingresso del cimitero è stato in-
serito nel primo elenco di 2407 alberi monumentali italiani. È un simbolo della
ricchezza ambientale del territorio.
Le sorgenti del Fiora.
A Santa Fiora vi sono le sorgenti d’acqua più importanti del sud della Toscana. La
galleria delle sorgenti del Fiora, nei pressi del centro abitato del capoluogo, costi-
tuisce un’attrattiva straordinaria. È possibile visitare la struttura gestita dall’Acque-
dotto del Fiora.
La cipolla della Selva. Allevamento di alpaca.
Coltivata nell’orto del vecchio convento della Santissima Trinità alla Selva, questo Questo tipo di camelide, particolarmente docile e pacifico, oltre che raro, ha trova-
richiestissimo prodotto è celebre per le sue proprietà antiossidanti e di alta digeri- to accoglienza presso un allevamento nelle vicinanze del centro abitato, dove viene
bilità, oltre che per il sapore succoso e dolciastro che permette di gustarla sia cotta prodotta e poi venduta la lana. Conosciuta per la consistenza setosa, resistente e
che cruda. incredibilmente morbida, la lana di alpaca è considerata di altissima qualità.
I formaggi.
La particolarità del pecorino, della ricotta e del ravaggiolo dei formaggi di Santa
Fiora è la naturalità con cui vengono trattate le materie prime. Derivato esclusiva-
mente dal latte di pecora, il tradizionale formaggio nasce da procedimenti a latte
crudo che lasciano inalterate la qualità e il gusto (foto scottino).
Il marrone di Santa Fiora.
Raccolta nei boschi del Monte Amiata e protagonista della tradizionale sagra, que-
sta pregiatissima castagna è ottima sia come ingrediente principale dei dolci tipici,
sia se assaporata da sola.
Le Sagre:
il fungo Amiatino a ottobre a Bagnolo, il marrone Santafiorese l’ultima domenica
di ottobre, Acquacotta in agosto alle Bagnore, la cipolla ad agosto a Selva. La comu-
nità di Santa Fiora pone una grande cura nell’organizzazione delle sagre, che sono
possibili ogni anno solo in base alla disponibilità dei prodotti da impiegare. I piatti
offerti, infatti, sono preparati esclusivamente con materie prime di origine locale.
I nfo
Comune di Santa Fiora
Tel. 0564 965311
U fficio turistico
www.santafioraturismo.it - www.minieredimercurio.it
ComuneSantaFiora
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