Nuovi studi di ricerca - Congresso ESMO 2020 - Istituto ...
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4 ESMO e sperimentazioni cliniche 5 Carcinoma mammario 6 Melanoma 8 cerebrali Tumori 10 Carcinoma renale 12 Tumore alla prostata 14 Le videointerviste dei nostri specialisti
ESMO e sperimentazioni cliniche Studi sulle nuove terapie contro il tumore al seno e poi sul melanoma, sul tumore al cervello, al rene e alla prostata sono stati L’Istituto ha strutturato per- presentati al congresso virtuale 2020 del- corsi di cure simultanee che la European Society for Medical Oncology secondo un approccio multidi- (ESMO). L’importante evento scientifi- mensionale e multidisciplinare co quest’anno si è svolto online a causa attivando protocolli di coordi- dell’epidemia di coronavirus, nel corso namento ospedale-territorio. dello Science Weekend, dal 19 al 21 set- «Una delle colonne portanti tembre. dello IOV – continua il direttore sanitario, Maria Giuseppina Bo- L’Istituto Oncologico Veneto-IRCCS ha navina – è garantire ai pazien- partecipato all’evento più importante ti la qualità del trattamento e dell’oncologia europea con alcune relazio- della cura, fissando standard di ni e lectures, a conferma del suo ruolo di competenza clinica per la prati- protagonista riconosciuto nella ricerca e ca dell’oncologia medica e inco- cura nell’ambito delle neoplasie. raggiando uno studio continuo, «Negli ultimi anni i tumori sono notevol- per raggiungere un livello di ec- mente cambiati, passando da una ma- cellenza professionale sempre lattia letale acuta a una malattia cronica, aggiornato». con un aumento del tasso di guarigione. – afferma il direttore generale, Giorgio Grazie all’intensa parte- Roberti - Questo è stato possibile grazie cipazione dello IOV alle alla ricerca, al confronto multidisciplinare sperimentazioni clini- tra specialisti e soprattutto allo scambio che, nazionali e inter- di informazioni garantito anche da eventi nazionali che prevedono come il congresso Esmo. Ancora una vol- anche l’utilizzo di medi- ta l’Istituto oncologico veneto è protago- cinali non commercia- nista a livello internazionale per la qualità lizzati, i pazienti posso- dei suoi studi». no avere accesso a nuove Lo IOV è accreditato come “Centro di terapie e chance di cura integrazione tra le terapie oncologiche e diversi anni prima della le cure palliative” dalla Società Europea commercializzazione. di Oncologia Medica (ESMO). Questo perché intorno a ciascun paziente viene Gli studi clinici condotti dall’I- costruito un progetto di presa in carico stituto negli ultimi anni sono globale, volto a ricercare, per il paziente e i caratterizzati da una crescita suoi cari, la migliore qualità di vita. 4
costante sia del numero di studi realizza- ti, sia del numero di pazienti coinvolti. Di particolare rilievo sono i cosiddetti studi di fase precoce (Fase 1), importanti perché sono condotti con l’impiego di nuovissimi farmaci e perché data la loro complessi- tà possono essere condotti solo in centri qualificati. Nel 2019 l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha riconosciuto lo IOV come Centro di Sperimentazioni di Fase 1; sono 6 gli studi di Fase 1 attualmente in corso allo IOV. Il Ministero della Salute nel 2019 colloca lo IOV al quarto posto in Italia, e al secondo tra gli IRCCS oncologici, per numero di nuo- vi pazienti trattati con farmaci sperimentali. Carcinoma mammario Lo studio MonarchE, che vede L’Oncologia Medica 2 dello IOV IRCCS e tra i coautori la professoressa l’Università di Padova portano il loro im- Valentina Guarneri in qualità an- portante contributo all’avanzamento del- che di membro del Global Stee- le conoscenze nell’ambito del carcinoma ring Committee e di cui lo IOV è mammario al congresso ESMO 2020. stato centro coordinatore nazio- nale, è stato presentato in ses- Sono stati presentati i risultati di sione plenaria. Si tratta del pri- importanti trials clinici interna- mo studio randomizzato (5637 zionali in cui lo IOV è stato tra pazienti) a dimostrare l’efficacia i principali centri partecipanti. dell’aggiunta di un farmaco a Hanno contribuito alle ricerche bersaglio molecolare (abema- il professor Pierfranco Conte di- ciclib, inibitore di chinasi cicli- rettore dell’Oncologia Medica 2, no-dipendenti 4 e 6) alla terapia ormonale adiuvante nel ridurre il la professoressa Valentina Guar- rischio di recidiva per donne con nieri, la dottoressa Maria Vitto- carcinoma mammario a recet- ria Dieci e il professor Antonio tori ormonali positivi ad alto ri- Rosato. schio di ripresa di malattia. 5
È stato presentato anche un aggiorna- Lo studio, disegnato dal gruppo mento dei dati del trial SOLAR-1, con il del professor Conte che vede professor Pierfranco Conte come coau- come promotore l’Università di tore e membro del Global Steering Com- Padova e che è stato coordinato mittee. dallo IOV, ha indagato per primo l’efficacia di un trattamento se- Questo importante trial randomizzato ha quenziale con chemioterapia ed dimostrato l’efficacia dell’aggiunta di un immunoterapia somministrato farmaco inibitore di PIK3CA (alpelisib) prima dell’intervento chirurgico alla terapia ormonale per pazienti con tu- a pazienti in premenopausa con more mammario a recettori ormonali po- diagnosi di carcinoma mamma- sitivi in fase metastatica con documen- rio a recettori ormonali positivi tata presenza della mutazione del gene di tipo Luminale B. Oltre ai dati PIK3CA a livello del tessuto tumorale. di efficacia e tossicità sono stati Questi risultati sottolineano l’importan- presentati interessanti risultati za di una corretta selezione molecolare di biomarcatori immunitari, ana- come presupposto fondamentale per lo lisi eseguite in collaborazione sviluppo di terapie sempre più persona- con il professor Antonio Rosato. lizzate. La dottoressa Maria Vittoria Die- ci ha presentato i risultati dello studio di fase II GIADA. Melanoma Lo studio “Checkmate 238” ha Sono stati presentati anche tre presentato l’aggiornamento a 4 anni del nivolumab, adiuvante studi condotti dall’Unità Mela- per un anno, nei pazienti in III noma dello IOV IRCCS di Pado- e IV stadio, radicalmente ope- va, diretta dalla dottoressa Van- rati. Il secondo studio “EOR- na Chiarion Sileni, che mettono TC1325-MG/Keynote054” ha a confronto immunoterapia e presentato i dati finali nella ridu- terapia target nel trattamento zione delle metastasi a distanza del melanoma. del pembrolizumab adiuvante, sempre per un anno, nei pazienti Un quarto progetto invece vede coinvol- in III stadio radicalmente opera- to il gruppo IOV Melanoma unicamente ti. «I risultati presentati confer- nello studio di verifica, ancora in corso, mano con maggiore follow-up sull’efficacia di alcune combinazione di l’efficacia del trattamento adiu- farmaci nei pazienti con melanoma me- vante nel melanoma in III e IV tastatico non pretrattati, sui cui non si stadio – spiega la dottoressa può intervenire chirurgicamente. Chiarion Sileni -. Il vantaggio di 6
aver partecipato è la possibilità per i pa- e generalmente gestibile senza zienti di accedere ad un trattamento che necessità di ricovero, ma, “non ha aumentato la probabilità di cura 4 -5 sempre mantiene quello che dà” anni prima che questo diventi fruibile per nel senso che è caratterizzata tutti, e per il personale sanitario aver con- dal rischio di insorgenza di resi- solidato l’esperienza di utilizzo». stenza, cioè di perdita di effica- cia, e la sospensione non garan- tisce la persistenza del risultato ottenuto». Lo scopo della ricerca è capire come gestire e alternare effica- cemente i due tipi di terapia nel tempo. Allo IOV di Padova dal gennaio 2017 all’aprile 2019, sono entrati in questo studio 35 pazienti su un totale di 209, la maggioranza è tutt’ora in stu- dio. Sono stati trattati con l’im- munoterapia di combinazione nivolumab+ ipilimumab, che in Italia non ha la rimborsabilità, pur essendo la combinazione immunologica più efficace fra quelle indagate e/o approvate. Il terzo studio “Secombit” è stato presen- «Grande sforzo è stato fatto nel tato dal professor Paolo Ascierto. «E’ uno raccogliere materiale biologico studio accademico italiano a cui parteci- sia tumorale che sierologico per pano anche i centri Oncologici di Varsa- caratterizzare biologicamente via, Saint Louis di Parigi, Stoccolma, Pam- quello che si osserva clinica- plona, Zurigo – continua la dottoressa mente – specifica l’esperta -. Chiarion Sileni -. L’obiettivo è rispondere Due studi simili sono in corso: a quella che è al momento, per pazienti uno in Germania, uno negli Stati e oncologi, la domanda più cruciale nella Uniti». scelta terapeutica dei pazienti metastati- ci con melanoma BRAF mutato: iniziare L’Unità IOV Melanoma sta par- con immunoterapia o con terapia target? tecipando anche ad un altro L’immunoterapia ha un efficacia inizia- studio, che sta iniziando in am- le inferiore rispetto alla target, può avere bito EORTC (European Organi- tossicità più imprevedibili e prolungate, zation for Research and Treat- ma in genere “mantiene nel tempo quello ment on Cancer). Ciò rafforza che dà”, cioè i risultati durano nel tempo, l’importanza dello studio Se- spesso anche se si sospende il trattamen- combit, e dell’Italia e dello IOV to. La terapia target ha una rapidità di ef- nel contribuire a migliorare cura ficacia superiore con risultati immediati e qualità di cura dei pazienti af- e clinicamente rilevanti, soprattutto per fetti da melanoma. i pazienti con sintomi di malattia; anche la tossicità, pur presente, è più prevedibile 7
Tumori cerebrali Il glioblastoma è un tumore raro parti- colarmente aggressivo con incidenza di 6 casi ogni 100mila pazienti: su questa neoplasia cerebrale l’Istituto Oncologi- co Veneto – IRCCS rappresenta ormai Il primo studio punta a com- un’eccellenza grazie a sperimentazioni, prendere l’efficacia di un anti- ricerche e ad un’attività di cura e di presa corpo monoclonale, in associa- in carico del paziente che ha pochi eguali zione al trattamento standard sul piano internazionale. nelle recidive di glioblastoma. L’altro lavoro studia il valore pro- Un contributo fondamentale alla gnostico in un gene attraverso lotta di questa patologia arriva una nuova tecnica chiamata pi- dall’Oncologia Medica 1, diret- rosequenziamento. ta dalla dottoressa Vittorina Za- «La prima ricerca ha valutato gonel. L’equipe per la cura dei l’efficacia di una nuovo farma- tumori cerebrali, rappresentata co, un anticorpo monoclonale dal dottor Giuseppe Lombardi, diretto verso la proteina EGFR, ha portato a Esmo due presen- in associazione al trattamento tazioni orali. standard nelle recidive di glio- blastoma – specifica il dottor Lombardi -. Si tratta di uno stu- dio prospettico, multicentrico italiano coordinato da me a cui hanno partecipato sette cen- tri di neuro-oncologia italiani. Sono stati arruolati 36 pazienti e abbiamo riportato un tasso di risposta o stabilità di malattia nella metà dei pazienti con una ottimale gestione della tossicità legata al trattamento. Risultati molto interessanti considerando che la maggior parte dei pazienti avevano già ricevuto più linee di trattamento chemioterapico». 8
E’ la quarta volta consecutiva che il grup- po ha presentazioni orali all’Esmo sui tu- mori cerebrali. «L’altro lavoro presentato ad Esmo – continua Lombardi – è uno studio multicentrico italiano, coordinato L’Associazione Italiana di On- dall’unità per la cura dei tumori cerebra- cologia Medica (AIOM) gli ha li, per studiare il valore prognostico della conferito il prestigioso premio metilazione del gene MGMT attraverso “Marco Venturini” nel corso del una nuova tecnica chiamata pirosequen- ventunesimo congresso nazio- ziamento. Si tratta del più grande studio nale, tenutosi a Roma dal 25 al mai eseguito su questo argomento e ab- 27 ottobre 2019. Lombardi ha biamo analizzato 700 pazienti con recidi- ottenuto l’importante riconosci- va di glioblastoma. Lo studio è molto in- mento per lo studio REGOMA, dedicato all’efficacia rispetto alle terapie tradizionali, in termi- ni di sopravvivenza del paziente, di un nuovo farmaco, il Regora- fenib, nel trattamento dei pa- zienti con recidiva di glioblasto- ma, il più frequente dei tumori cerebrali. I risultati della ricerca condotta da Lombardi insieme ad altri specia- listi dello IOV (Vittorina Zagonel, Stefano Indrac- colo e Gianluca De Sal- vo) sono stati pubblicati su Lancet Oncology, una delle più autorevoli ri- teressante in quanto pone le basi per una viste specializzate del migliore selezione dei pazienti nei futuri mondo. trial clinici e per indirizzare una terapia on- cologica più personalizzata e correlata ad una prognosi più accurata». Il dottor Lombardi lo scorso anno ha otte- nuto il riconoscimento di “migliore onco- logo italiano”. 9
Carcinoma renale Ad ESMO 2020 sono state pro- tagoniste le presentazioni del gruppo genito-urinario dell’On- somministrato a oltre 300 pa- cologia Medica 1 dello IOV IRC- zienti con tumore renale avan- CS. zato, nell’ambito del programma di uso compassionevole in 86 Si tratta di uno studio condotto in oltre centri italiani. 650 pazienti con carcinoma renale avan- zato, trattati con l’immunoterapia in asso- «È stato presentato in sessio- ciazione con un farmaco inibitore tumora- ne plenaria lo studio randomiz- le. Il dottor Umberto Basso dell’Oncologia zato 9ER condotto in oltre 650 Medica 1 figura fra gli autori, essendo pazienti con carcinoma renale stato lo IOV uno dei principali centri di ar- avanzato e trattati con ipilimu- ruolamento di pazienti a livello mondiale. mab + nivolumab con o senza Altra ricerca presentata vede IOV come aggiunta di cabozantinib orale – coordinatore della raccolta a livello italia- spiega il dottor Umberto Basso -. no dei dati di tollerabilità di un farmaco 10
Lo studio ha dimostrato che l’aggiunta del cabozantinib migliora in modo signi- ficativo l’attività dell’immunoterapia nel carcinoma renale migliorando la sopravvi- venza globale dei pazienti, con un profilo 2014 al 2018 allo scopo di con- tutto sommato favorevole di tollerabilità, frontare gli esiti e i costi dei trat- potendo quindi diventare un futuro stan- tamenti (studio I-RENE). An- dard terapeutico». che i risultati di questo progetto sono stati presentati attraverso L’Oncologia Medica 1 dello IOV ha coordi- un poster durante il congresso nato la raccolta a livello italiano dei dati di europeo. attività e tollerabilità della combinazione ipilimumab e nivolumab somministrata I tumori al rene costitui- a oltre 300 pazienti con tumore renale scono il 5 per cento circa avanzato nell’ambito del programma di di tutte le nuove diagnosi uso compassionevole aperto da aprile a di tumore, con un nume- ottobre 2019 in 86 centri italiani, e i risul- ro di casi attesi ogni anno tati sono stati presentati ad ESMO come poster. in Italia di circa 10 mila e un’età media di dia- gnosi attorno ai 65 anni. Il principale fattore di rischio di questa neopla- sia è il fumo di sigaret- ta, ma sembrano essere implicate anche obesità, ipertensione arteriosa o insufficienza renale di lunga data ed esposizio- ne professionale ad al- cune sostanze tossiche. Circa il 5 per cento dei tumori renali è costituito da forme ereditarie (sin- drome di Von Hippel Lin- Inoltre L’Oncologia Medica 1 dello IOV dau e altre molto rare). ha svolto assieme alla Rete Oncologica Veneta una ricerca a livello regionale sui trattamenti somministrati ad oltre mil- le pazienti con tumore renale trattati dal 11
Tumore alla prostata Al congresso ESMO 2020 sono stati presentati i dati iniziali del- lo studio con il nuovo farmaco talazoparib, somministrato a pa- prostata resistenti alla terapia zienti con tumore della prostata ormonale. Anche per la prostata si avvicina l’era della medicina di e portatori di mutazioni dei geni precisione. Il dottor Marco Ma- del riparo del DNA. ruzzo dell’Oncologia Medica 1 Un tipo particolare di mutazioni geneti- figura fra gli autori. Il medici del che, infatti, sarebbero fondamentali dal gruppo genito-urinario dell’On- punto di vista diagnostico e terapeutico cologia 1 sono presenti anche in per i pazienti affetti da tumore della pro- altri poster che riguardano i pa- stata metastatico. La ricerca ha dimo- zienti con tumori della vescica e strato come l’attività del farmaco sia più del rene trattati con immunote- promettente nei pazienti portatori di mu- rapia. tazioni ereditarie di tali geni. I Parp-inibi- I tumori della prostata tori, già in uso nel trattamento dei tumori all’ovaio e al seno, si stanno dimostrando costituiscono oltre il 20 efficaci anche nella cura dei tumori della per cento circa di tutte le nuove diagnosi di tu- more nei maschi, con un numero atteso ogni anno in Italia di circa 40 mila casi, prevalentemente in età superiore ai 65 anni. Non esistono consigli specifici per ridurre lo sviluppo del tumore alla prostata, salvo la raccoman- dazione generale di adottare uno stile di vita sano, controllare il peso corporeo, limitare assun- 12
zione di grassi animali a favore di frutta e mento ormonale, trattamen- verdura fresche e non assumere steroidi a ti combinati rappresentati da scopo anabolizzante. combinazione di radioterapia e ormonoterapia oppure chirurgia La terapia del tumore della prostata in seguita da radioterapia. fase localizzata varia a seconda dell’e- stensione e dell’aggressività del tumo- re, ed è fortemente condizionata anche dalle condizioni generali e dalle malattie concomitanti presenti nel paziente. Tra le alternative c’è la sorveglianza attiva, che consiste nel monitorare periodicamente l’evoluzione del tumore (se a basso ri- schio) senza effettuare nessuna terapia specifica fino a quando esso non si in- grandisca o crei disturbi al paziente. Altra possibilità sono l’asportazione completa della prostata o prostatectomia, la radio- terapia esterna o brachiterapia, il tratta- 13
Canale Youtube Istituto Oncologico Veneto PLAYLIST APPROFONDIMENTI TEMATICI Guarda le videointerviste dei nostri specialisti. IL VALORE DELLA RICERCA Prof. Giuseppe Opocher Direttore Scientifico IOV STUDI DI RICERCA SUL CARCINOMA MAMMARIO Prof. PierFranco Conte Direttore UOC Oncologia 2 e Coordinatore Breast Unit STUDI DI RICERCA SUI TUMORI CEREBRALI Dott Giuseppe Lombardi Medico Oncologo, UOC Oncologia 1 STUDI DI RICERCA SUL MELANOMA Dott.ssa Vanna Chiarion Sileni Responsabile UOSD Oncologia del Melanoma 14
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www.ioveneto.it 16
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