Nastri d'argento 2019 - I verdetti - I verdetti,Nastri d'argento 2017: i verdetti

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Nastri d’argento 2019 - I verdetti
Nella splendida cornice del Teatro Greco di Taormina, come da tradizione, il 29 giugno scorso, sono
stati consegnati i premi prestigiosi dei Nastri d’argento 2019. Il Sindacato dei Giornalisti
cinematografici italiani, come ogni anno, dal 1946, ha votato e premiato il meglio del cinema
italiano. A stra-vincere la serata è Il traditore, il ritratto d’autore di Tommaso Buscetta firmato da
Marco Bellocchio che vince come miglior film, regia, sceneggiatura, montaggio, colonna sonora,
premio da protagonista a Pierfrancesco Favino per il suo ritratto di Tommaso Buscetta, ma anche
ai non protagonisti, Luigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane.

“Il trionfo di Bellocchio – spiega Laura Delli Colli, che presiede il Sngci (il Sindacato nazionale dei
giornalisti cinematografici italiani) – Ci racconta l’importanza di un film che è riuscito a coniugare il
pubblico e il successo internazionale con un contenuto che per noi giornalisti è anche molto forte dal
punto di vista del cinema civile. In questo stesso senso la scelta del direttivo e il voto dei cento
giornalisti è andata a un film come Sulla mia pelle. Siamo attenti ai film che nascono dall’attualità,
ma anche alle piccole scoperte, come Bangla di Phaym Bhuiyan, che è stato una sorpresa assoluta e
forse anche Un giorno all’improvviso, che ci ha regalato la migliore attrice protagonista”.

Il film di Bellocchio ha battuto una concorrenza di film d’autore di alto livello, tra cui Euforia di
Valeria Golino e Suspiria di Luca Guadagnino. Premio alla miglior commedia, quasi a sorpresa
per il già citato Bangla di Phaym Bhuivan, il che dimostra l’assoluta differenza tra i Nastri e i
David, anche in riguardo alle stesse categorie. Ognuno dei due premi nazionali è custode di una
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propria indipendente identità e rappresenta un unicum nella storia del cinema mondiale.

Tra gli altri riconoscimenti attoriali: Anna Foglietta (migliore attrice protagonista per Un giorno
all’ improvviso), la quale ha battuto la favorita Micaela Ramazzotti; Marina Confalone
(migliore ‘non protagonista’ per Il vizio della speranza) e Paola Cortellesi (migliore attrice di
commedia per Ma cosa ci dice il cervello). Doppio premio per Stefano Fresi (C’è tempo,
L’uomo che comprò la luna, Ma cosa ci dice il cervello) il Nastro per il miglior attore di
commedia e il ‘Nino Manfredi’ consegnato dalla moglie di Nino, Erminia e dalla nipote Sarah
Masten.

Torna, sul palco del Teatro Greco di Taormina, dopo il premio di un anno fa, per la migliore canzone,
Serena Rossi, Nastro speciale per Io sono Mia, strepitosa nei panni della grande Mia Martini. Già
assegnati a Roma i ‘Biraghi’ per gli esordienti: Chiara Martegiani per Ride, Pietro Castellitto per
La profezia dell’Armadillo e Giampiero de Concilio per Un giorno all’improvviso mentre
Benedetta Porcaroli lo riceve per Tutte le mie notti a Taormina, tra le più giovani rivelazioni
dell’anno.

I Nastri hanno già premiato quest’anno anche i migliori doppiatori con il Nuovo Imaie-Nastri
d’Argento per il doppiaggio andato ad Angelo Maggi (John C. Reilly) e Simone Mori (Steve
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Coogan) nel film Stanlio e Ollio di John S. Baird, distribuito in Italia dalla Lucky Red. Un
doppiaggio sobrio, funzionale al clima emotivo della storia con la grande abilità di aver restituito al
pubblico l’identità vocale e l’impareggiabile umanità di due indimenticabili icone del cinema di tutti i
tempi. Tra gli altri Nastri speciali, segnaliamo il riconoscimento al miglior ‘cameo’ dell’anno
eccezionalmente assegnato ad Adriano Panatta nella parte di se stesso ne La profezia
dell’armadillo: un’apparizione divertente che ha spopolato in rete. Mentre va a Stefano Sollima,
per il debutto internazionale con Soldado, il Premio Hamilton Behind the Camera – Nastri
d’Argento.

Nastri d’argento 2017: i verdetti
Nell’incantevole cornice del teatro greco di Taormina, si è tenuta sabato 1 luglio, la 71esima
edizione dei Nastri d’argento, il premio cinematografico più antico del mondo, secondo
solamente agli Oscar negli Usa.

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I Nastri d’argento, come sempre assegnati dai giornalisti cinematografici, hanno visto la presenza di
numerose star nazionali ed internazionali, nonché di un’attenzione mediatica sempre crescente. La
copertina d’onore è tutta per Gianni Amelio, che con La tenerezza, ha sbancato ai Nastri,
aggiudicandosi non solo il premio come miglior film, ma anche quello alla regia, fotografia, attore
protagonista (Renato Carpentieri).
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i Amelio trionfa ai Nastri d’Argento

Vola però anche Indivisibili di Edoardo De Angelis con ben cinque riconoscimenti per la gran
parte tecnici. Prestigioso premio per Ficarra & Picone che con il delizioso L’ora legale si sono
aggiudicati il Nastro d’argento come miglior commedia dell’anno.

Per gli attori verdetto in parte annunciato: Jasmine Trinca, reduce dal trionfo di Cannes, fa il bis
come migliore attrice protagonista per Fortunata di Sergio Castellitto che raccoglie tre Nastri nel
palmarès, lo seguono con due ciascuno, Fai bei sogni di Marco Bellocchio, L’ora
legale di Ficarra e Picone, che si aggiudica anche il Nastro come miglior produzione, e Sicilian
Ghost Story di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia.
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Al grande Renato Carpentieri, tornato sul set con Amelio dopo alcuni anni di assenza, il Nastro
come miglior attore protagonista per La tenerezza. Ad Alessandro Borghi invece il Nastro come
miglior attore non protagonista (ancora per Fortunata e per l’opera prima di Michele Vannucci, Il
più grande sogno).

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Ex aequo, infine, tra le attrici, per le non protagoniste: Sabrina Ferilli (Omicidio
all’italiana, di Maccio Capatonda) e Carla Signoris per Lasciati andare di Francesco Amato.
A Monica Bellucci va il Nastro d’ Argento europeo per On the Milky Road-Sulla via lattea di Emir
Kusturica. Nella categoria dei Premi speciali, assegnati per particolari interpretazioni degne di nota,
va menzionato quello assegnato ai due protagonisti di Monte di Amir Naderi, Claudia Potenza e
Andrea Sartoretti. Infine Premio ‘Nino Manfredì per la commedia’ a Pierfrancesco Favino e Kasia
Smutniak.
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