Monitor dei Distretti del Piemonte - Direzione Studi e Ricerche Aprile 2019 - L'Opinionista News
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Monitor dei Distretti del Piemonte Direzione Studi e Ricerche Aprile 2019
Monitor dei distretti del Piemonte Executive summary 2 Aprile 2019 1. L’export degli 11 distretti tradizionali del Piemonte 3 Focus: le esportazioni dei distretti piemontesi verso il Regno Unito Trimestrale – n. 33 negli ultimi 10 anni 14 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Focus: le caratteristiche del distretto delle Macchine utensili e robot industriali di Torino 16 Ufficio Industry Research A cura di: Romina Galleri Database management: Angelo Palumbo
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Executive summary Il 2018 è stato un anno di crescita per le esportazioni distrettuali piemontesi, che sono aumentate di 473 milioni di euro, corrispondenti a una variazione del 5,4%. Il risultato è stato particolarmente positivo, soprattutto se confrontato al totale dei distretti italiani (in crescita del 2,2%) e al manifatturiero piemontese (rimasto sostanzialmente fermo nel 2018: -0,1%). Nel 2018 le esportazioni distrettuali in Piemonte hanno conseguito il massimo storico di 9,22 miliardi di euro e 6 distretti su 11 hanno raggiunto il proprio picco di export. Si tratta di: Oreficeria di Valenza, Vini delle Langhe, Roero e Monferrato, Tessile di Biella, Dolci di Alba e Cuneo, Caffè, confetterie e cioccolato torinese e Riso di Vercelli. La Nocciola e frutta piemontese e le Macchine tessili di Biella avevano raggiunto il picco di export nel 2016 e nel 2018 hanno registrato esportazioni inferiori: rispettivamente di 13 e 24 milioni di euro rispetto al massimo storico. Solo la Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia, i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato e i Casalinghi di Omegna non sono ancora riusciti a superare i livelli pre-crisi. L’anno si è chiuso con export in crescita per ben 8 distretti su 11. Due distretti hanno conseguito un tasso di crescita annuo delle esportazioni a doppia cifra: Nocciola e frutta piemontese (+24,9%) e Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+16%). Altri 6 distretti sono stati caratterizzati da esportazioni in aumento: Dolci di Alba e Cuneo (+5,5%), Tessile di Biella (+5%), Riso di Vercelli (+3,4%), Oreficeria di Valenza (+2,2%), Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (+2%) e Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+1,4%). I distretti contrassegnati da un calo di export sono stati: Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-2,4%), Casalinghi di Omegna (-7,6%) e Macchine tessili di Biella (-18,7%). L’analisi per mercato di sbocco evidenzia un quadro positivo: sono aumentate in modo sostenuto le esportazioni dei distretti piemontesi verso i mercati maturi (+6,1%) e contestualmente hanno segnato un avanzamento anche le esportazioni verso i nuovi mercati (+3,5%). La Svizzera è stato il mercato verso il quale le esportazioni sono cresciute di più (+121 milioni di euro); a seguire la Germania (+105 milioni di euro), il Regno Unito (+74 milioni di euro), gli Stati Uniti (+47 milioni di euro) e la Polonia (+36 milioni di euro). Francia e Russia sono state caratterizzate da incrementi di export minori (entrambe per circa 10 milioni di euro), mentre le esportazioni verso la Cina sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto al 2017. Tra i mercati che hanno registrato i cali maggiori di esportazioni da parte dei distretti piemontesi troviamo l’Algeria (-13 milioni di euro), la Turchia (-14 milioni di euro), gli Emirati Arabi Uniti (-15 milioni di euro) e l’Austria (-33 milioni di euro). In un quadro di rallentamento del commercio mondiale e di elevata incertezza legata alle tensioni geo-politiche presenti sui mercati internazionali, i distretti piemontesi hanno confermato la propria capacità di proporre prodotti apprezzati non solo all’interno dei confini nazionali, ma anche all’estero per le proprie caratteristiche di qualità e innovazione. Dalla prossima edizione tra i distretti industriali piemontesi verrà monitorato anche il distretto delle Macchine utensili e robot industriali di Torino, del quale al momento si propone un focus. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 1. L’export degli 11 distretti tradizionali del Piemonte Il 2018 si è chiuso con la crescita delle esportazioni per i distretti piemontesi: +5,4% rispetto al 2017, corrispondente a un aumento di 473 milioni di euro. Il risultato è stato particolarmente positivo, soprattutto se confrontato al totale dei distretti italiani (in aumento del 2,2%) e al manifatturiero piemontese (rimasto sostanzialmente fermo nel 2018: -0,1%) (Figg 1.1 e 1.2). Fig. 1.1 – Export dei distretti italiani e del Piemonte a confronto (variazione %) 20 Piemonte Italia 15 10 5 5,4 2,2 0 -5 -10 -15 -20 -25 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Durante l’anno i distretti piemontesi hanno conseguito risultati di crescita delle esportazioni nettamente superiori sia al manifatturiero piemontese, che al totale dei distretti italiani (ad eccezione del secondo trimestre). L’ultimo trimestre dell’anno si è rivelato particolarmente brillante, con le esportazioni in crescita del 9,2%, a fronte di una crescita delle esportazioni dei distretti italiani del 2,9% e un calo del manifatturiero piemontese dell’1,1%. Fig. 1.2 – Export dei distretti italiani e piemontesi e del manifatturiero piemontese a confronto nel 2018 (variazione% tendenziale trimestrale) 10 9,2 8,3 8 6 4,9 5,4 4 2,6 2,9 1,9 2,2 2 1,4 0,6 0,4 0 -0,4 -0,1 -2 -0,7 -1,1 2018 T1 2018 T2 2018 T3 2018 T4 Anno 2018 Manifatturiero Piemonte Distretti Italia Distretti Piemonte Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT I distretti piemontesi nel 2018 si sono collocati al secondo posto in Italia, dopo la Lombardia, per Il confronto con il resto d’Italia crescita delle esportazioni in valore, registrando una differenza di +473 milioni di euro rispetto al 2017. Anche considerando il tasso di crescita dell’export, il Piemonte (con una variazione del 5,4%) mantiene il secondo posto tra le regioni distrettuali italiane, dopo l’Umbria. Il quarto trimestre dell’anno è stato trainante, le esportazioni in aumento del 9,2% hanno permesso al Piemonte di collocarsi al terzo posto in Italia, dopo Umbria e Friuli-Venezia-Giulia (Tab. 1.1). Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 3
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Tab. 1.1 – Le esportazioni distrettuali nelle regioni italiane nel 2018 Milioni di euro Variazione % tendenziale Differenza 2017 2018 2018 4° trim.2018 2018-2017 Totale distretti 106.862 109.224 2.362 2,2 2,9 Nord-Ovest, di cui: 32.483 33.845 1.361 4,2 3,0 Lombardia 23.595 24.481 886 3,8 0,7 Piemonte 8.745 9.218 473 5,4 9,2 Nord-Est, di cui 46.471 47.062 591 1,3 2,0 Veneto 25.362 25.754 392 1,5 1,7 Friuli-Venezia Giulia 3.524 3.649 125 3,5 9,4 Trentino-Alto Adige 4.422 4.528 106 2,4 2,2 Emilia-Romagna 13.163 13.131 -32 -0,2 0,4 Centro, di cui: 20.604 21.028 424 2,1 5,0 Toscana 15.775 16.212 437 2,8 6,4 Umbria 638 723 84 13,2 18,6 Marche 3.922 3.805 -117 -3,0 -3,5 Mezzogiorno, di cui: 7.303 7.289 -14 -0,2 285,0 Abruzzo 561 584 23 4,1 4,8 Puglia 3.137 3.158 21 0,7 4,6 Campania 2.988 2.985 -3 -0,1 2,9 Sicilia 414 388 -25 -6,1 -17,4 Sardegna 141 111 -31 -21,8 -24,8 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Le esportazioni distrettuali in Piemonte nel 2018 hanno raggiunto il massimo storico di 9,22 miliardi di euro. Il saldo commerciale è stato pari a 6 miliardi e 36 milioni di euro, anche questo risultato è il maggiore mai raggiunto dai distretti piemontesi (Fig. 1.3). Fig. 1.3 - Import, export e saldo commerciale dei distretti piemontesi (miliardi di euro) 10 Export Import Saldo commerciale 9,22 8 6 6,36 4 2,86 2 - Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT 6 distretti industriali piemontesi su 11 hanno raggiunto il proprio massimo storico di export nel 2018. Si tratta di: Oreficeria di Valenza, Vini delle Langhe, Roero e Monferrato, Tessile di Biella, Dolci di Alba e Cuneo, Caffè, confetterie e cioccolato torinese e Riso di Vercelli. La Nocciola e frutta piemontese e le Macchine tessili di Biella avevano raggiunto il picco di export nel 2016 e nel 2018 hanno registrato esportazioni inferiori: rispettivamente di 13 e 24 milioni di euro rispetto al massimo storico. Solo la Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia, i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato e i Casalinghi di Omegna non sono ancora riusciti a superare i livelli pre-crisi, con differenze rispetto ai massimi storici toccati nel 2007-2008 rispettivamente di 69, 13 e 17 milioni di euro. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 4
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Fig. 1.4 – Export 2018 a confronto con il massimo storico dell’export raggiunto dai distretti piemontesi (tra il 2007 e il 2018). Ore ficeria di Vale nza (2 018) Vini di Lan ghe, Roer o e Monferra to (201 8) Rubine tteria e va lvo lame Cusio-V alse sia (20 07) Tessile di Bie lla ( 2018) Dolci d i Al ba e Cune o (2 018) Caffè, con fetterie e cioccolato tori nese (2 018) Noccio la e frutta pie mon tese (201 6) Frigoriferi indu striali di Casa le Mo nfer rato (2 007) Riso di Ve rce lli (2 018) Export 2018 Macchi ne tessili d i B iella (2016 ) Massimo Storico Casalingh i di Omegn a ( 2008) - 500 1.000 1.500 2.000 2.500 Nota: tra parentesi l’anno di raggiungimento del massimo storico. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT L’anno si è chiuso con export in crescita per ben 8 distretti su 11 (Tab. 1.2). Due distretti hanno In crescita 8 distretti su 11 conseguito un tasso di crescita annuo delle esportazioni a doppia cifra. Tab. 1.2 – Evoluzione delle esportazioni dei distretti del Piemonte (i distretti sono ordinati per contributo alla crescita delle esportazioni nel 2018) Milioni di euro Variazione % tendenziale 2017 2018 Differenza 2018 4° trim. 2018 2018-2017 Distretti del Piemonte 8.745 9.218 473 5,4 9,2 Vini di Langhe, Roero e Monferrato 1.350 1.566 216 16,0 14,7 Nocciola e frutta piemontese 277 346 69 24,9 36,1 Tessile di Biella 1.372 1.440 69 5,0 5,1 Dolci di Alba e Cuneo 1.203 1.268 66 5,5 5,1 Oreficeria di Valenza 2.058 2.102 44 2,2 17,4 Rubinetteria e valvolame Cusio-Valsesia 1.379 1.407 28 2,0 3,4 Caffè, confetterie e cioccolato torinese 491 498 7 1,4 -7,6 Riso di Vercelli 177 183 6 3,4 0,1 Casalinghi di Omegna 56 52 -4 -7,6 -11,8 Frigoriferi industriali di Casale Monferrato 272 266 -7 -2,4 3,5 Macchine tessili di Biella 110 90 -21 -18,7 -6,9 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT L’oro per crescita in valore nel 2018 va assegnato al distretto dei Vini delle Langhe, Roero e I distretti piemontesi in crescita Monferrato, le cui esportazioni hanno raggiunto quota 1 miliardo e 566 milioni di euro grazie a un balzo dell’export del 16%, pari a +216 milioni di euro. La provincia di Asti ha registrato un aumento delle esportazioni molto significativo (+30%); incrementi importanti si sono rilevati anche in provincia di Cuneo (+14,7%), mentre una crescita più contenuta si è osservata nella provincia di Alessandria (+ 3%). Le esportazioni hanno registrato aumenti in quasi tutti i principali sbocchi commerciali: in particolare gli incrementi maggiori in valore sono attribuibili all’aumento dei commerci verso Stati Uniti (+48 milioni di euro), Regno Unito (+27 milioni di euro), Germania (+24 milioni di euro) e Francia (+19 milioni di euro). Piccoli arretramenti verso alcuni importanti mercati non hanno compromesso il dato finale (Svizzera: -4 milioni di euro; Russia: -2 milioni di euro). Il confronto con gli altri distretti dei vini italiani mostra come nel 2018 i vini piemontesi abbiano trainato la crescita, rappresentando 216 su 261 milioni di euro di aumento complessivo (Fig. 1.5) Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 5
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Fig. 1.5– Crescita delle esportazioni in valore per distretto dei vini tra il 2018 e il 2017 (milioni di euro) Distretti italiani dei vini 261 Vini di Langhe, Roero e Monferrato 216 Vini dei colli fiorentini e senesi 30 Vini del Montepulciano d'Abruzzo 10 Vini e liquori della Sicilia occidentale 9 Vini e distillati di Trento 8 Vini e distillati del Friuli 3 Vini e distillati del bresciano 0 Vini del veronese -3 Vini e distillati di Bolzano -11 -50 50 150 250 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Anche in termini di variazione percentuale rispetto al 2017 il distretto si colloca al primo posto in Italia tra i distretti dei vini (Fig. 1.6). Fig. 1.6 – Tasso di crescita delle esportazioni per distretto dei vini tra il 2018 e il 2017 (variazione %) Vini di Langhe, Roero e Monferrato 16,0 Vini e liquori della Sicilia occidentale 8,1 Distretti italiani dei vini 6,3 Vini del Montepulciano d'Abruzzo 5,9 Vini dei colli fiorentini e senesi 4,4 Vini e distillati del Friuli 2,5 Vini e distillati di Trento 2,3 Vini e distillati del bresciano 0,0 Vini del veronese -0,4 Vini e distillati di Bolzano -5,2 -10 -5 0 5 10 15 20 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Medaglia d’argento in termini di crescita in valore ma primo posto in termini di crescita tra i distretti piemontesi, per la Nocciola e frutta piemontese che nel 2018 ha visto le esportazioni aumentare di 69 milioni di euro corrispondenti a +24,9%. Il distretto è riuscito a recuperare il calo di export che aveva segnato il 2017 (anche a causa del crollo della produzione dovuta ai problemi provocati dalla cimice asiatica) e a riposizionare le esportazioni sui livelli massimi (346 milioni di euro), ancora inferiori ma molto vicini al picco del 2016 (359 milioni di euro) (Figg. 1.7 e 1.8). Il 2018 è iniziato in sordina, con i primi due trimestri in calo e ha poi visto una forte ripresa dei traffici internazionali nel terzo e nel quarto trimestre (rispettivamente +61% e +36%). Il contributo maggiore alla ripresa dei commerci con l’estero è giunto dal principale mercato di sbocco, la Germania, che ha incrementato i propri acquisti dal distretto di 50 milioni di euro, soprattutto nel terzo e nel quarto trimestre 2018. Le esportazioni sono cresciute molto anche verso altri importanti mercati come la Francia (+18 milioni di euro), la Polonia (+11 milioni di euro) e la Spagna (+5 milioni di euro). Incrementi, anche se più contenuti, si sono registrati in altri mercati rilevanti come i Paesi Bassi, l’Egitto e l’Arabia Saudita. Ancora in contrazione, anche se lieve, i traffici verso Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Brasile. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 6
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Fig. 1.7 - Andamento delle esportazioni del distretto della Fig. 1.8 – Export di Nocciola e frutta piemontese (2007=100) Nocciola e frutta piemontese (milioni di euro) 400 359 346 150 136 131 350 140 300 130 250 213 120 110 200 169 100 150 90 100 80 50 70 0 60 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Tra gli eventi di maggiore importanza del 2018, oltre alla risoluzione dell’invasione della cimice asiatica, grazie ai massicci interventi di lotta ai parassiti effettuati durante l’anno, si annovera l’importante accordo di filiera tra il Gruppo Ferrero e Ascopiemonte (organizzazione produttori di nocciole in Piemonte). L’obiettivo è quello di avviare nuovi impianti di nocciola sul territorio piemontese per raggiungere entro il 2023 una superficie di 700 ettari di nuove piantagioni sul territorio regionale. Ferrero si è impegnata ad acquistare il 75% della produzione generata dai nuovi impianti; il rimanente 25% rimarrà cedibile sul libero mercato. L’accordo rimarrà valido fino al 2037. Il bronzo va assegnato al Tessile di Biella, che nel 2018 ha raggiunto il nuovo massimo storico delle esportazioni pari a 1 miliardo e 440 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto ai livelli record già raggiunti nel 2017, grazie a un ulteriore incremento dei traffici di 68,5 milioni di euro. Il contributo maggiore alla crescita è giunto dalle esportazioni verso la Svizzera, in aumento di 84 milioni di euro; in crescita anche i flussi verso altri importanti sbocchi commerciali come Giappone (+10 milioni di euro), Cina (+7 milioni di euro) e Regno Unito (+ 5 milioni di euro). Gli arretramenti registrati in alcuni mercati rilevanti come Francia, Turchia e Germania (rispettivamente -1, -5 e -8 milioni di euro) non hanno inficiato la crescita a livello globale. L’Abbigliamento è il comparto le cui esportazioni sono cresciute di più nel 2018 (+10,2%), ma anche i Tessuti in lana hanno effettuato un balzo di export significativo (+9,7%). Lieve crescita, invece, per i Filati in lana (+1,9%). In calo le Altre industrie tessili (-9,7%). Risulta vincente anche il confronto con gli altri distretti del Tessile italiani confrontabili per caratteristiche. Biella ha raggiunto i risultati migliori sia in termini di crescita in valore, che di variazione (Tab. 1.3). Tab. 1.3 – Evoluzione delle esportazioni dei principali distretti tessili italiani (i distretti sono ordinati per contributo alla crescita delle esportazioni nel 2018) Milioni di euro Variazione % tendenziale 2017 2018 Differenza 2018 4° trim. 2018 2018-2017 Distretti tessili italiani 6.058 6.085 27 0,5 -0,1 Tessile di Biella 1.372 1.440 69 5,0 5,1 Tessile e abbigliamento di Prato 1.779 1.813 34 1,9 4,1 Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno 1.543 1.536 -7 -0,5 -4,5 Seta-tessile di Como 1.364 1.296 -68 -5,0 -5,1 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Del 2018 si ricorderà la candidatura di Biella come “creative city” Unesco (inserita in un progetto territoriale che punta a valorizzare la storia creativa, la maestria e l’innovazione dell’universo tessile del biellese anche nel circuito riservato alle eccellenze mondiali) e l’apertura della prima filatura laniera cinese sul territorio (Xinao Textiles Europe, controllata dall’omonimo gruppo quotato a Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 7
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Shanghai). Molte aziende del distretto stanno facendo investimenti rilevanti in ottica di sostenibilità ambientale modificando i processi e acquisendo certificazioni riconosciute a livello internazionale. La prossima sfida di Biella sarà quella di divenire il distretto di riferimento dell’UE per la sostenibilità della filiera tessile. 2018 ottimo anche per i Dolci di Alba e Cuneo, le cui esportazioni sono aumentate di 66 milioni di euro rispetto al 2017, conseguendo un incremento del 5,5% e raggiungendo il massimo storico di 1 miliardo e 268 milioni di euro di export (Fig. 1.9). La crescita ha riguardato soprattutto i prodotti da forno e farinacei (+26,4%), mentre gli Altri prodotti alimentari hanno realizzato un andamento più contenuto (+2,1%). Il contributo maggiore alla crescita è giunto dai principali sbocchi commerciali del distretto, in particolare da Germania (+17 milioni di euro), Hong Kong (+14 milioni di euro), Arabia Saudita (+14 milioni di euro), Polonia (+13 milioni di euro) e Regno Unito (+11 milioni di euro). Incrementi più lievi (tra 1 e 2 milioni di euro) per altri due fondamentali sbocchi commerciali: Belgio e Francia. Solo la Spagna si colloca in controtendenza, segnando una diminuzione dei traffici di 4 milioni di euro. Il 2018 è stato caratterizzato dalla crescita internazionale per linee esterne di Ferrero. Dopo l’acquisizione nel 2017 di Ferrara Candy, Red Hots e Now&Later, il leader del distretto dei Dolci di Alba e Cuneo nel 2018 ha continuato la propria campagna acquisti con il business dolciario di Nestlé negli USA. Sarebbe inoltre in corsa per l’acquisizione degli snack della Kellogg’s, di altri brand americani come Famous Amos e Keebler e dei biscotti australiani Arnott’s Biscuits. I marchi Kinder, Nutella e Ferrero Rocher si sono riconfermati tra i 15 marchi italiani a maggior valore nella classifica Brandz 2019 elaborata da WPP e Kantar. Fig. 1.9– Andamento delle esportazioni del distretto dei Dolci di Alba e Cuneo (milioni di euro) e tasso di crescita delle esportazioni del distretto (scala dx) 1.400 1.268 30,0 1.200 20,0 1.000 800 10,0 600 0,0 400 -10,0 200 0 -20,0 Export Tasso di crescita export Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Il 2018 si è chiuso in positivo anche per l’Oreficeria di Valenza le cui esportazioni sono aumentate di 44 milioni di euro (corrispondenti a una crescita del 2,2%), raggiungendo il massimo storico di 2 miliardi e 102 milioni di euro. L’andamento trimestrale è stato altalenante: il primo trimestre dell’anno è stato positivo (+25,7%), il secondo e il terzo hanno registrato una flessione delle esportazioni (rispettivamente -18,6% e -2,7%), il quarto trimestre 2018, invece, ha segnato una ripresa dei traffici (in crescita del 17,4%). Le esportazioni nel 2018 sono aumentate di 41 milioni di euro (pari a una variazione del 3,9% rispetto al 2017) verso il principale mercato di sbocco del distretto, la Svizzera, che da sola nel 2018 ha acquistato il 52% dell’export valenzano. Le esportazioni sono cresciute anche verso altri importanti mercati di sbocco come Germania (+31 milioni di euro), Regno Unito (+19 milioni di euro), Russia (+12 milioni di euro) e Hong Kong (+2 milioni di euro). In sostanziale stabilità le esportazioni verso gli Stati Uniti (+0,1%). Si registrano, invece, arretramenti dei traffici verso Francia (-43 milioni di euro), secondo mercato di sbocco in ordine di importanza con un peso del 20% sulle esportazioni totali del distretto, e Spagna (-7 Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 8
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 milioni di euro). Nel 2018 l’Oreficeria di Valenza ha mantenuto il primato di maggior distretto esportatore tra gli orafi italiani (ottenuto nel 2017), con una differenza di 204 milioni di euro rispetto all’Oreficeria di Arezzo, al secondo posto (Fig. 1.10). Inoltre, si è distinto per essere l’unico distretto in crescita nel 2018 tra i distretti orafi italiani (Tab. 1.4), in un anno in cui la domanda mondiale di gioielleria in oro è rimasta stabile, risultato di una crescita in Cina (+3,3%) e negli Stati Uniti (+3,8%) e una maggior debolezza in Medio Oriente (-14,6%) e Turchia (-12%).1 Fig. 1.10 - Esportazioni dei distretti orafi italiani (milioni di euro) 2.500 Oreficeria di Arezzo Oreficeria di Valenza Oreficeria di Vicenza 2.102 2.000 1.500 1.000 500 0 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Tab. 1.4 – Evoluzione delle esportazioni dei distretti orafi italiani (i distretti sono ordinati per contributo alla crescita delle esportazioni nel 2018) Miliardi di euro Variazione % tendenziale 2017 2018 Differenza 2018 4° trim. 2018 2018-2017 Oreficeria di Valenza 2.058 2.102 44 2,2 17,4 Oreficeria di Arezzo 1.914 1.898 -15 -0,8 3,4 Oreficeria di Vicenza 1.386 1.322 -63 -4,6 -4,0 Distretti orafi italiani 5.357 5.323 -34 -0,6 6,4 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT 2018 positivo anche per le esportazioni del distretto della Rubinetteria e valvolame di Cusio- Valsesia: +28 milioni di euro, corrispondenti a una crescita del 2%. L’incremento di export del distretto è stato guidato dall’area del Verbano-Cusio-Ossola (+21,6%); aumenti, anche se più contenuti, si sono verificati in provincia di Vercelli (+4,4%); una sostanziale stabilità, invece, ha caratterizzato l’area di Novara (+0,3%). Tutti i principali sbocchi commerciali del distretto hanno registrato una variazione positiva nel 2018: Francia (+14 milioni di euro), Spagna (+9 milioni di euro), Regno Unito (+7 milioni di euro), Belgio (+2,5 milioni di euro) e Germania (+2 milioni di euro). Occorre sottolineare come esistano anche altri paesi in crescita rilevante nel 2018: Canada (+12 milioni di euro), Iran (+7,5 milioni di euro), Austria (+3 milioni di euro) e Polonia (+3 milioni di euro). Il distretto ha subito un duro colpo durante la crisi: le esportazioni nel 2009, infatti, hanno toccato il punto di minimo. Le esportazioni, dopo il rimbalzo del 2010, sono rimaste piatte fino al 2012; dal 2013 il distretto vede le esportazioni in continua crescita, ma non ha ancora recuperato completamente il gap rispetto ai livelli pre-crisi (Fig. 1.11). 1 Fonte: World Gold Council. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 9
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Fig. 1.11 – Andamento delle esportazioni del distretto della Rubinetteria e valvolame di Cusio- Valsesia (miliardi di euro) 1,6 1,48 1,39 1,39 1,38 1,41 1,4 1,26 1,15 1,19 1,19 1,19 1,20 1,18 1,21 1,24 1,2 1,10 1,07 1,06 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 Nota: in verde il massimo storico, in arancione il punto di minimo e in giallo l’anno 2018. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Il 2018 è stato un anno di crescita sui mercai esteri anche per il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinese: le esportazioni sono aumentate dell’1,4% rispetto al 2017 per un importo pari a 7 milioni di euro. L’andamento trimestrale è stato altalenante: +1,8% nel primo trimestre, -0,3% nel secondo, +14% nel terzo e -7,6% nel quarto trimestre. Il contributo maggiore alla crescita è giunto dalla Russia, le cui esportazioni sono cresciute del 38,5% (corrispondenti a +10 milioni di euro); il peso delle esportazioni verso la Russia sul totale è passato dal 5,1% nel 2017 al 7% nel 2018. Anche l’aumento delle esportazioni verso il Regno Unito ha inciso sul risultato del distretto: +21%, pari a un incremento di 8 milioni di euro. Esportazioni sostanzialmente stabili verso altri importanti paesi come Canada, Svizzera, Stati Uniti e Francia. In arretramento, invece, i flussi verso Australia (-3 milioni di euro), Spagna (-4 milioni di euro) e Germania (-8 milioni di euro). Alcune delle notizie principali del 2018 relative al distretto riguardano Lavazza: oltre all’inaugurazione del nuovo centro direzionale “la Nuvola” a Torino e l’ingresso nel segmento Bio, si è rafforzata la presenza all’estero (Nord America, Germania, Regno Unito, Francia, Canada e Giappone) attraverso acquisizioni esterne, tra cui il business del caffè di Mars, legato al segmento Professional (macchine da caffè per ufficio a marchio Flavia e distributori automatici Klix). In aumento anche le esportazioni del Riso di Vercelli, che nel 2018 hanno raggiunto i 6 milioni di euro evidenziando un tasso di crescita del 3,4%. L’incremento delle esportazioni verso Germania e Francia, i principali mercati di sbocco, entrambi con un peso sul totale export del distretto superiore al 20%, ha influito notevolmente sul risultato finale. L’export verso la Germania è cresciuto del 19% mentre quello verso la Francia del 5,4%. Aumenti anche in altri importanti mercati come Polonia e Belgio. Tutto ciò ha compensato il calo di export che ha caratterizzato Svizzera e Regno Unito. Pertanto, il distretto che nel 2017 era riuscito a superare i livelli di export pre-crisi, nel 2018 è riuscito a riconfermare la crescita e a toccare un nuovo livello record. Lo stesso non è avvenuto per il Riso di Pavia, nonostante abbia chiuso l’anno con un tasso di crescita delle esportazioni (+4,3%) superiore a quello di Vercelli (Figg. 1.12 e 1.13). Dal 18 gennaio 2019 l’UE ha ripristinato i dazi sull’importazione di riso dalla Cambogia e dal Myanmar per tre anni a decrescere: 175 euro a tonnellata nel 2019, 150 euro a tonnellata nel 2020, 125 euro a tonnellata nel 2021. L’assenza di dazi aveva permesso lo sbarco in Europa di riso proveniente dal Sud-Est asiatico a prezzi tali da stravolgere il mercato ai danni dei risicoltori italiani e vercellesi. Questa decisione ha favorito un nuovo incremento delle esportazioni sul mercato europeo. La prossima frontiera delle esportazioni del riso di Vercelli sarà la Cina dal momento che Pechino ha aperto anche al mercato italiano. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 10
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Fig. 1.12 – Export (milioni di euro) Fig. 1.13 – Andamento delle esportazioni (2008=100) 350 110 106,5 300 100 250 90 200 80 150 76,7 70 100 50 60 0 50 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Riso di Pavia Riso di Vercelli Riso di Pavia Riso di Vercelli Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT In calo, invece, le esportazioni dei Casalinghi di Omegna (- 4 milioni di euro, pari a una variazione I distretti piemontesi in calo del -7,6%). L’aumento delle esportazioni verso il Giappone e la sostanziale stabilità verso Francia, Paesi Bassi e Spagna non sono riusciti a compensare completamente le riduzioni di export verso Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito, Belgio e Germania. Nel 2018 hanno registrato una flessione anche le esportazioni dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato. Nonostante due trimestri su quattro (il secondo e il quarto trimestre) si siano chiusi con segno positivo, nel 2018 le esportazioni sono diminuite di 7 milioni di euro, corrispondenti a una variazione negativa del 2,4%, rispetto al 2017. Ha pesato fortemente il calo dei traffici verso Germania (-6 milioni di euro), Stati Uniti (-2 milioni di euro), Belgio, Francia e Cina, non compensati dagli aumenti delle esportazioni verso Repubblica Ceca (4 milioni di euro), Regno Unito (3 milioni di euro) e Spagna (2 milioni di euro). Continua, invece il trend negativo delle Macchine tessili di Biella, che avevano già chiuso il 2017 con export in calo del 3,1%. Nel 2018 l’arretramento è stato ancora più significativo: -18,7%, pari a un decremento delle esportazioni di 21 milioni di euro. Tutti i trimestri del 2018 hanno chiuso con segno meno: -19,7% primo trimestre, -27,3% secondo trimestre, -19,9% terzo trimestre e -6,9% quarto trimestre (Fig. 1.14). L’aumento delle esportazioni verso Giappone, Francia e Belgio e la stabilità in Svezia e Germania non sono riusciti a compensare il calo accusato verso Cina e Stati Uniti. Fig. 1.14 – Andamento delle esportazioni di Macchine tessili di Biella (variazione % tendenziale) 50 40 30 20 10 00 -10 -6,9 -20 -30 -19,7 -19,9 -27,3 -40 2012T1 2012T2 2012T3 2012T4 2013T1 2013T2 2013T3 2013T4 2014T1 2014T2 2014T3 2014T4 2015T1 2015T2 2015T3 2015T4 2016T1 2016T2 2016T3 2016T4 2017T1 2017T2 2017T3 2017T4 2018T1 2018T2 2018T3 2018T4 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 11
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 L’analisi per mercato di sbocco evidenzia un quadro positivo. Sono aumentate in modo sostenuto Andamento delle esportazioni le esportazioni dei distretti piemontesi verso i mercati maturi (+6,1%) e contestualmente hanno verso i mercati tradizionali e i segnato un avanzamento anche le esportazioni verso i nuovi mercati (+3,5%) (Fig. 1.15). nuovi mercati Fig. 1.15 – Export dei distretti del Piemonte verso mercati nuovi e maturi a confronto 30 Nuovi mercati Mercati maturi 20 10 6,1 3,5 0 -10 -20 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Nota: per Nuovi mercati si intende l’insieme delle economie mondiali escluse quelle di più antica industrializzazione (UE 15, Stati Uniti, Svizzera, Norvegia, Canada, Australia e Giappone). Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT La Svizzera è stato il mercato verso il quale le esportazioni sono cresciute di più (+121 milioni di euro); a seguire Germania (+105 milioni di euro), Regno Unito (+74 milioni di euro), Stati Uniti (+47 milioni di euro) e Polonia (+36milioni di euro). Le esportazioni dei distretti piemontesi verso la Svizzera nel 2018 hanno registrato un aumento del 9,3% (+121 milioni di euro), grazie ai forti incrementi di acquisti del paese da due distretti in particolare: Tessile di Biella (+84 milioni di euro) e Oreficeria di Valenza (+41 milioni di euro). Sono aumentati gli scambi commerciali della Svizzera anche per i Dolci di Alba e Cuneo e la Rubinetteria e valvolame del Cusio-Valsesia. Negative, invece, le variazioni di export degli altri distretti. L’aumento delle esportazioni verso la Germania nel 2018 (+105 milioni di euro, corrispondenti a un tasso di crescita del 10,7%) è stato più composito: sono aumentate le esportazioni della Nocciola e frutta piemontese (+50 milioni di euro), dell’Oreficeria di Valenza (+31 milioni di euro), dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+24 milioni di euro), dei Dolci di Alba e Cuneo (+17 milioni di euro), del Riso di Vercelli (+7 milioni di euro) e della Rubinetteria e valvolame di Cusio- Valsesia (+2 milioni di euro). Le contrazioni dell’export verso la Germania dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-11 milioni di euro), del Tessile di Biella e del Caffè, confetterie e cioccolato torinese (entrambi per circa 8 milioni di euro) non hanno inficiato il risultato finale. La crescita delle esportazioni registrata verso il Regno Unito (+12,6%, corrispondenti a 74 milioni di euro) è frutto dell’azione congiunta dell’aumento di export da parte di quasi tutti i distretti piemontesi (ad eccezione di Nocciola e frutta piemontese, Macchine tessili di Biella, Riso di Vercelli e Casalinghi di Omegna). Gli incrementi maggiori di export verso il Regno Unito sono stati registrati da Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+27 milioni di euro), Oreficeria di Valenza (+19 milioni di euro) e Dolci di Alba e Cuneo (+11 milioni di euro). Negli Stati Uniti (+7,2%, pari a +47 milioni di euro) si è registrata una crescita importante di vendite per i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+48 milioni di euro) e i Dolci di Alba e Cuneo (+5 milioni di euro). Per gli altri distretti si riscontrano aumenti o arretramenti inferiori ai 2 milioni di euro. Export in aumento anche verso la Polonia, che ha acquistato prodotti per 36 milioni di euro in più, rispetto al 2017, dai distretti piemontesi (+23,4%). Particolarmente intenso l’aumento delle Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 12
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 esportazioni di Dolci di Alba e Cuneo (+13 milioni di euro) e di Nocciola e frutta piemontese (+11 milioni di euro). L’export verso la Polonia è aumentato per tutti i distretti piemontesi, ad eccezione dei Casalinghi di Omegna e delle Macchine tessili di Biella. Tra i mercati che hanno registrato i cali maggiori di esportazioni da parte dei distretti piemontesi troviamo l’Austria (-33 milioni di euro), gli Emirati Arabi Uniti (-15 milioni di euro), la Turchia (-14 milioni di euro) e l’Algeria (-13 milioni di euro). Sul dato negativo conseguito dalle esportazioni dei distretti piemontesi verso l’Austria nel 2018 (-24,4%, pari a un decremento di 33 milioni di euro) ha influito il pesante arretramento del Tessile di Biella (-38 milioni di euro) e del Caffè, confetterie e cioccolato torinese (-8 milioni di euro). Gli arretramenti negli Emirati Arabi Uniti (-14,9%, pari a -15 milioni di euro) sono attribuibili all’effetto congiunto del calo di export conseguito dai Dolci di Alba e Cuneo (-7 milioni di euro), dalla Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (-4 milioni di euro), dalla Nocciola e frutta piemontese (-3 milioni di euro) e dall’Oreficeria di Valenza (-2 milioni di euro). Anche in Turchia si è verificato un rallentamento delle esportazioni (-11,8%, pari a -14 milioni di euro), dovuto principalmente ai Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-9 milioni di euro), e al Tessile di Biella (-5 milioni di euro). L’incremento di export da parte dei Dolci di Alba e Cuneo (+4 milioni di euro) non ha portato il risultato finale in positivo. A trainare al ribasso l’Algeria (-53%, pari a -13 milioni di euro), invece, il calo dell’export dei Dolci di Alba e Cuneo (-8 milioni di euro) e della Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (-4 milioni di euro). Tab. 1.6 – I mercati dove la crescita dell’export dei distretti piemontesi è stata più elevata (in milioni di euro) nel 2018 Milioni di euro Variazione % tendenziale 2017 2018 Differenza 2018 4° trim. 2018 2018-2017 Totale distretti piemontesi 8.745 9.218 473 5,4 9,2 Svizzera 1.292 1.413 121 9,3 8,8 Germania 981 1.086 105 10,7 15,3 Regno Unito 588 662 74 12,6 10,8 Stati Uniti 653 701 47 7,2 6,9 Polonia 155 191 36 23,4 18,3 Nota: i paesi sono ordinati per contributo alla crescita delle esportazioni nel 2018, considerati solo i paesi con una differenza di export nel 2018 rispetto al 2017 superiore a 35 milioni di euro. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Tab. 1.7 – I mercati dove il calo dell’export dei distretti piemontesi è stato più pronunciato (in milioni di euro) nel 2018 Milioni di euro Variazione % tendenziale 2017 2018 Differenza 2018 4° trim. 2018 2018-2017 Algeria 24 11 -13 -53,0 -67,1 Turchia 115 101 -14 -11,8 -9,8 Emirati Arabi Uniti 101 86 -15 -14,9 -20,4 Austria 135 102 -33 -24,4 -15,7 Nota: i paesi sono ordinati per differenza di esportazioni tra il 2018 e il 2017 crescente, considerati solo i paesi con una differenza superiore a 13 milioni di euro. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Meritano una menzione anche Francia, Russia e Cina, mercati di sbocco fondamentali per l’export dei distretti piemontesi, che nel 2018 non si sono posizionati ai primi posti per crescita o decrescita. La Francia ha visto le esportazioni complessive dei distretti piemontesi aumentare di +10 milioni di euro (+0,8%). Il forte calo di export dell’Oreficeria di Valenza (-42 milioni di euro) è stato più che compensato da incrementi significativi dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+19 milioni Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 13
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 di euro), della Nocciola e frutta piemontese (+18 milioni di euro) e della Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (+14 milioni di euro). Anche la Russia nel 2018 ha incrementato i propri acquisti dai distretti piemontesi di +10 milioni di euro (+6,7%). Gli incrementi di export dell’Oreficeria di Valenza (+12 milioni di euro) e del Caffè, confetteria e cioccolato torinese (+10 milioni di euro) hanno arginato i cali riscontrati dai Dolci di Alba e Cuneo (-7 milioni di euro) e dalla Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (-5 milioni di euro). Le esportazioni dei distretti piemontesi verso la Cina, invece, hanno chiuso l’anno in sostanziale stabilità (-1 milione di euro, pari a -0,5%). L’aumento di export da parte di Tessile di Biella, Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia, Oreficeria di Valenza, Dolci di Alba e Cuneo e Casalinghi di Omegna è stato compensato dalle riduzioni delle Macchine tessili di Biella, Caffè, confetterie e cioccolato torinese, Vini di Langhe, Roero e Monferrato, Nocciola e frutta piemontese e Frigoriferi industriali di Casale Monferrato. Focus: le esportazioni dei distretti piemontesi verso il Regno Unito negli ultimi 10 anni Nel 2018 le esportazioni dei distretti piemontesi nel Regno Unito sono state pari a 662 milioni di euro, corrispondenti al 26,4% delle esportazioni manifatturiere piemontesi verso questo paese. Esse negli ultimi 10 anni sono cresciute (+18%), ma a un ritmo inferiore rispetto al totale delle esportazioni distrettuali piemontesi (+58%). I distretti sono comunque riusciti a incrementare le proprie esportazioni verso il Regno Unito più di quanto non abbia fatto il manifatturiero piemontese (+4%). Esportazioni dei distretti piemontesi verso il Mondo e verso il Regno Unito a confronto con le esportazioni di manifatturiero piemontese verso il Regno Unito (2008=100) 180 Distretti piemontesi - Mondo Distretti piemontesi - UK 160 Manifatturiero piemontese - UK 158 140 120 118 100 104 80 60 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Nota: la crescita delle esportazioni dei Distretti piemontesi verso il Mondo, depurata delle esportazioni dell’Oreficeria di Valenza verso la Svizzera (cresciute eccezionalmente di 6,5 volte negli ultimi 10 anni) è stata pari a +42% tra il 2008 e il 2018, un dato comunque nettamente superiore alla crescita delle esportazioni distrettuali piemontesi verso il Regno Unito. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Oltre il 60% delle esportazioni dei distretti piemontesi verso il Regno Unito sono riconducibili a tre distretti in particolare: Vini delle Langhe, Roero e Monferrato, Rubinetteria e valvolame di Cusio- Valsesia e Oreficeria di Valenza, che nel 2018 hanno esportato rispettivamente 216, 102 e 86 milioni di euro. Negli ultimi 10 anni le esportazioni verso il Regno Unito sono cresciute in diversi distretti piemontesi. In particolare, il Caffè, confetterie e cioccolato torinese ha triplicato le proprie esportazioni verso il Regno Unito, l’Oreficeria di Valenza e i Dolci di Alba e Cuneo le hanno Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 14
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 raddoppiate, i Casalinghi di Omegna hanno segnato un incremento del 53% e i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato del 16%. Al contempo, si sono verificati decrementi in altri distretti come: Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia, Nocciola e frutta piemontese, Macchine tessili di Biella e Frigoriferi industriali di Casale Monferrato. Le esportazioni dei distretti piemontesi verso il Regno Unito Milioni di euro Var. % tendenziale 2008 2014 2018 Differenza Differenza 2018-2014 2018-2008 2018 2014 2018-2008 Distretti piemontesi 561 542 662 120 101 22,1 18,0 Vini di Langhe, Roero e Monferrato 186 218 216 -2 30 -0,7 16,4 Rubinetteria e valvolame Cusio-Valsesia 146 98 102 5 -44 4,7 -29,9 Oreficeria di Valenza 39 57 86 29 46 50,7 117,3 Dolci di Alba e Cuneo 37 35 76 40 38 113,8 102,5 Tessile di Biella 70 54 73 19 2 35,3 3,3 Caffè, confetterie e cioccolato torinese 12 27 46 19 33 70,3 270,2 Riso di Vercelli 26 16 25 9 -1 59,3 -3,7 Frigoriferi industriali di Casale Monferrato 21 18 19 1 -2 6,8 -10,4 Nocciola e frutta piemontese 18 13 15 2 -4 12,9 -20,7 Casalinghi di Omegna 2 4 3 -1 1 -21,5 52,7 Macchine tessili di Biella 1 3 1 -2 -0 -60,4 -12,2 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Il Riso di Vercelli e i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato sono i distretti piemontesi in cui le esportazioni verso il Regno Unito hanno il peso maggiore (quasi il 14%). Il Regno Unito assorbe una buona fetta anche delle esportazioni di Caffè, confetterie e cioccolato torinese e Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia. Il peso del Regno Unito sulle esportazioni dei distretti piemontesi nel 2018 è stato pari al 7,2%. I distretti piemontesi stanno lentamente riducendo il peso del Regno Unito per le proprie esportazioni (nel 2008 il 9,6% delle esportazioni mondiali dei distretti piemontesi era rivolta al Regno Unito, nel 2014 la quota era già scesa al 7,6%). Rimane comunque una propensione a esportare verso il Regno Unito maggiore rispetto sia al totale dei distretti italiani (6%), che all’intero manifatturiero piemontese (5,3%). Export verso il Regno Unito rapportato all’export mondiale dei distretti piemontesi, dei distretti italiani e del manifatturiero piemontese (%) 15 9,6 10 7,6 7,2 6,5 6,5 6,0 5,8 6,0 5,3 5 0 2008 2014 2018 Distretti piemontesi: export vs UK su export vs Mondo Distretti italiani: export vs UK su export vs Mondo Manifatturiero piemontese: export vs UK su export vs Mondo Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Nel 2008 il Regno Unito era il 3° mercato in ordine di importanza per le esportazioni dei distretti piemontesi (dopo Francia e Germania). Nel 2014 era passato al 4° posto, in seguito alla crescente importanza della Svizzera per il distretto Orafo di Valenza, che ha fatto balzare il paese al primo posto tra gli sbocchi commerciali dei distretti piemontesi, superando Francia e Germania. Nel Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 15
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 2018, il Regno Unito si ritrova al 5° posto: una posizione è stata persa a favore degli Stati Uniti. Il Regno Unito rimane comunque il terzo mercato in ordine di importanza per ben 4 distretti piemontesi: Riso di Vercelli, Vini delle Langhe, Roero e Monferrato, Caffè, confetterie e cioccolato torinese e Casalinghi di Omegna. Peso dell’export verso il Regno Unito sul totale esportazioni verso il mondo di ogni distretto piemontese (%) e ranking del Regno Unito per distretto Riso di Vercelli (3) 13,9 Vini di Langhe, Roero e Monferrato (3) 13,8 Caffè, confetterie e cioccolato torinese (3) 9,2 Rubinetteria e valvolame Cusio-Valsesia (4) 7,3 Distretti piemontesi (5) 7,2 Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (4) 7,0 Casalinghi di Omegna (3) 6,4 Dolci di Alba e Cuneo (4) 6,0 Tessile di Biella (6) 5,1 Nocciola e frutta piemontese (6) 4,2 Oreficeria di Valenza (5) 4,1 Macchine tessili di Biella (18) 1,3 0 2 4 6 8 10 12 14 16 Nota: il numero tra parentesi rappresenta il posizionamento del Regno Unito tra gli sbocchi commerciali di ogni distretto a livello mondiale. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Focus: le caratteristiche del distretto delle Macchine utensili e robot industriali di Torino Nel capitolo 4 dell’undicesimo rapporto “Economia e Finanza dei distretti industriali” è stata effettuata la mappatura delle aree specializzate nella meccanica in Italia. Tra queste è emersa la presenza di un distretto dedicato alle macchine utensili e ai robot industriali nell’area di Torino che comprende 908 unità locali e 8.290 addetti, risultato di una specializzazione produttiva sia nella fabbricazione di macchine utensili, che in quella di altre macchine speciali tra cui spiccano i robot industriali. Nello specifico sono presenti 43 stabilimenti e 1.347 addetti che operano nella produzione di macchine utensili per la formatura dei metalli, 93 unità locali e 1.184 addetti che fabbricano altre macchine utensili, mentre una parte più consistente è impegnata nella produzione di robot industriali per usi molteplici (89 stabilimenti e 2.767 addetti). Il complesso delle imprese meccaniche del distretto ha un peso rispettivamente del 18% per le imprese e del 21% sugli addetti del settore meccanico della provincia torinese. La parte restante delle imprese e degli addetti del distretto, si occupa di riparazione e manutenzione di parti intercambiabili per macchine utensili, installazione di strumenti e apparecchi di misurazione, controllo, prova, navigazione e simili (incluse le apparecchiature di controllo dei processi industriali). Tab. 1.8 – Unità locali e Addetti del distretto delle Macchine utensili e Robot industriali di Torino (anno 2016) Unità locali Addetti delle Unità locali Fabbricazione di macchine utensili per la formatura dei metalli (Ateco 28.41) 43 1.347 Fabbricazione di altre macchine utensili (compresi parti e accessori) (Ateco 28.49.0) 93 1.184 Fabbricazione di robot industriali per usi molteplici (compresi parti e accessori) (Ateco 28.99.2) 89 2.767 Riparazione e manutenzione di altre macchine per impieghi speciali (comprese le macchine utensili) (Ateco 33.12.9) 213 575 Installazione di macchine ed apparecchiature industriali (Ateco 33.20.0) 470 2.417 Totale distretto delle Macchine Utensili e Robot industriali di Torino 908 8.290 Rilevanza del Distretto sulla Meccanica torinese 18% 21% Nota. con sfondo evidenziato i comparti appartenenti al distretto che rientrano nella Meccanica. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 16
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Da un’analisi di lungo periodo risulta evidente come la provincia di Torino fosse altamente specializzata nella produzione di robot industriali già negli anni Novanta, condizionata dalla presenza sul territorio del settore dell’Automotive punto di riferimento per l’automazione industriale. Oggi l’automazione risulta essere sempre più apprezzata e utilizzata anche in altri settori come la logistica, l’elettronica, il biomedicale, l’imballaggio e l’industria agro-alimentare. Dalla prossima edizione del Monitor dei distretti industriali del Piemonte il distretto “Macchine utensili e robot industriali di Torino” verrà considerato tra i distretti piemontesi. Le esportazioni totali del distretto nel 2018 sono state pari a 1 miliardo e 190 milioni di euro (Fig. 1.16), di cui 762 milioni afferenti al segmento delle altre macchine speciali (tra cui i robot industriali) e 428 milioni al segmento delle macchine utensili in senso stretto. Fig. 1.16 – Export del distretto delle Macchine utensili e robot industriali di Torino (milioni di euro) e tasso di crescita (scala dx) 1.600 60,0 1.400 1.190 40,0 1.200 1.000 20,0 800 0,0 600 -20,0 400 200 -40,0 - -60,0 Export Tasso di crescita dell'export Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Il 2018 è stato un anno di crescita per le esportazioni del distretto: +10,1%, corrispondenti a un incremento di 109 milioni di euro rispetto al 2017. Tutti i trimestri sono stati caratterizzati da esportazioni in crescita (Fig. 1.17). Fig. 1.17 – Andamento dell’export trimestrale del distretto delle Macchine utensili e robot industriali di Torino (var. % tendenziale) 18 16,5 16 14 11,8 12 9,6 10 8 6 4 2,1 2 0 2018_T1 2018_T2 2018_T3 2018_T4 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Nella rappresentazione sottostante, al grafico già presentato nella Fig. 1.1, abbiamo aggiunto una linea raffigurante i distretti Piemontesi, incluso il distretto delle macchine utensili e robot industriali di Torino (Fig. 1.18). Il totale export dei distretti piemontesi, con l’introduzione del distretto nel Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 17
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 2018 passerà da 9,2 miliardi di euro a 10,4 miliardi di euro e il tasso di crescita rispetto al 2017 si modificherà dal 5,4% al 5,9%. Fig. 1.18 – Export dei distretti italiani, del Piemonte e del Piemonte con l’introduzione del distretto delle macchine utensili e robot industriali di Torino a confronto (variazione %) 20 10 5,9 5,4 0 2,2 Piemonte -10 Italia -20 Piemonte con Macchine utensili e robot industriali di Torino -30 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Cinque mercati assorbono il 50% delle esportazioni del distretto: al primo posto gli Stati Uniti, che hanno acquistato 180 milioni di euro di prodotti nel 2018 (in aumento sostenuto rispetto al 2017 e pari al 15% del totale export del distretto); al secondo posto la Cina, che con 141 milioni di euro di acquisti rappresenta il 12% dell’export mondiale del distretto; a seguire Germania, in forte crescita rispetto al 2017, Francia e Polonia. Fig. 1.19 – I principali mercati di sbocco del distretto delle Macchine utensili e robot industriali di Torino (milioni di euro) Stati Uniti 180 Cina 141 Ger ma nia 110 Francia 103 Polo nia 61 Regno Unito 59 Spa gna 47 Belg io 44 Turchia 31 Messico 26 India 21 Rep. Ceca 20 Romania 20 2018 Bra sile 19 2017 Russia 13 - 50 100 150 200 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 18
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Appendice Metodologica Non è facile monitorare l’evoluzione congiunturale dei distretti industriali. Le uniche informazioni aggiornate disponibili, a livello territoriale (provinciale), riguardano le esportazioni espresse a prezzi correnti (dati trimestrali). Un incrocio province/settori per le esportazioni è disponibile, inoltre, per un numero relativamente limitato di settori. La congiuntura dei distretti può essere pertanto approssimata in un modo molto grezzo, con un maggiore grado di confidenza solo per i distretti fortemente export-oriented (non ci sono, infatti, dati sul mercato interno) e per quelli che producono beni non troppo specifici (non abbiamo statistiche su micro-settori ad esempio come “coltelli e forchette”…). I distretti analizzati costituiscono una sintesi di quelli individuati dalla Federazione dei distretti italiani, dall’Istat, dalla Fondazione Edison e dalle Leggi regionali che censiscono i distretti stessi. Nel Monitor dei distretti sono analizzati circa 150 distretti tradizionali (principalmente specializzati nel sistema moda, nel sistema casa, nella meccanica e nell’agro-alimentare) e 22 poli tecnologici, specializzati cioè in settori ad alta tecnologia (farmaceutica, ICT, aeronautica, biomedicale). Poiché il presente lavoro ha finalità soprattutto quantitative a livello del sistema distretti nel suo complesso, ci si è concentrati solo sui distretti e poli tecnologici che potevano essere ben rappresentati dai dati ISTAT disponibili sul commercio estero a livello provinciale. Vale la pena precisare che i dati ISTAT provinciali si riferiscono alle esportazioni, espresse a prezzi correnti e, pertanto, non tengono conto dei fenomeni inflativi, ovvero delle variazioni di prezzo non dovute a miglioramenti qualitativi dei beni prodotti. Questi dati devono, pertanto, essere valutati con cautela visto che l’evoluzione positiva (negativa) dell’export può nascondere aumenti (diminuzioni) di prezzo legati all’andamento delle quotazioni delle materie prime. In questo numero del Monitor l’evoluzione delle esportazioni nel 2018 è calcolata confrontando i dati definitivi nel 2017 e provvisori nel 2018. Le variazioni calcolate per il 2017 sono ottenute dal confronto tra dati definitivi del 2017 e del 2016. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 19
Monitor dei Distretti – Piemonte Aprile 2019 Le pubblicazioni sui Distretti della Direzione Studi e Ricerche Studi sui distretti industriali Monografie sui principali distretti industriali italiani Il distretto del mobile della Brianza, Marzo 2003 Il distretto del mobile del Livenza e Quartiere del Piave, Agosto 2003 Il distretto della calzatura sportiva di Montebelluna, Agosto 2003 Il distretto del tessile–abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, Settembre 2003 Il distretto delle piastrelle di Sassuolo, Dicembre 2003 Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo, Gennaio 2004 Il distretto dei metalli di Lumezzane, Febbraio 2004 Il distretto del tessile–abbigliamento di Prato, Marzo 2004 Il distretto del mobile di Pesaro, Giugno 2004 Il distretto dell’occhialeria di Belluno, Settembre 2004 Il distretto della concia di Arzignano, Settembre 2004 Il distretto delle calzature di Fermo, Febbraio 2005 Il distretto tessile di Biella, Marzo 2005 Il distretto della sedia di Manzano, Maggio 2005 Il distretto serico di Como, Agosto 2005 Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo (aggiornamento), Novembre 2005 Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sull’Arno, Dicembre 2005 Il distretto della concia di Arzignano (aggiornamento), Aprile 2006 Il distretto del mobile imbottito della Murgia, Giugno 2006 I distretti italiani del mobile, Maggio 2007 Il distretto conciario di Solofra, Giugno 2007 Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di S.Croce sull’Arno (aggiorn.), Settembre 2007 Il distretto della calzatura del Brenta, Ottobre 2007 Il distretto della calzatura veronese, Dicembre 2007 Il Polo fiorentino della pelle, Luglio 2008 Il distretto dei casalinghi di Omegna, Novembre 2008 Il distretto della calzatura di San Mauro Pascoli, Febbraio 2009 Il distretto metalmeccanico del Lecchese, Giugno 2009 I distretti calzaturieri del sud: Casarano, il Nord Barese e il Napoletano, Settembre 2009 Il distretto della maglieria e dell’abbigliamento di Carpi, Marzo 2010 Il distretto delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia, Marzo 2010 I distretti veneti del tessile-abbigliamento: le strategie per un rilancio possibile, Aprile 2010 L’occhialeria di Belluno all’uscita dalla crisi: quale futuro per il tessuto produttivo locale?, Settembre 2010 La Riviera del Brenta nel confronto con i principali distretti calzaturieri italiani, Ottobre 2010 Il comparto termale in Italia: focus Terme Euganee, Giugno 2011 Il calzaturiero di San Mauro Pascoli, strategie per un rilancio possibile, Luglio 2011 Il distretto della carta di Capannori, Marzo 2012 I distretti industriali e i poli tecnologici del Mezzogiorno: struttura ed evoluzione recente, Giugno 2012 Il mobile imbottito di Forlì nell’attuale contesto competitivo, Novembre 2012 Abbigliamento abruzzese e napoletano, Novembre 2012 Maglieria e abbigliamento di Perugia, Luglio 2013 Pistoia nel mondo, Dicembre 2013 Il calzaturiero di Lucca-Lamporecchio, Novembre 2015 I distretti italiani del Mobile, Novembre 2018 Monitor dei distretti e Monitor dei distretti regionali Trimestrale di congiuntura sui principali distretti industriali italiani Ultimo numero: Marzo 2019 Economia e finanza dei distretti industriali Rapporto annuale sui bilanci delle imprese distrettuali Undicesimo numero: Dicembre 2018 Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 20
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