MODULO 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO, MOTORIO E PERCETTIVO - Cap. 4 e Cap. 5

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MODULO 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO, MOTORIO E PERCETTIVO - Cap. 4 e Cap. 5
MODULO 2
PROCESSI BIOLOGICI,
 SVILUPPO FISICO,
    MOTORIO E
   PERCETTIVO

                                           Cap. 4 e Cap. 5
Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
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PROCESSI BIOLOGICI

         Lo sviluppo prenatale
Inizia con la fecondazione e termina con la
nascita. Dura dalle 38 alle 40 settimane.

Si divide in tre periodi:
• germinale (zigote)
• embrionale (embrione)
• fetale (feto)

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Il periodo germinale
Si verifica nelle prime 2 settimane dopo il concepimento.
Include la creazione dello zigote, la divisione cellulare e
l’annidamento dello zigote alla parete uterina.
 Ad una settimana circa dal concepimento la differenziazione è
 cominciata:
 • Blastocisti: la massa interna di cellule che si sviluppa durante
   il periodo germinale e che successivamente si svilupperanno in
   un embrione.
 • Trofoblasto: uno strato di cellule esterno che si sviluppa
   durante il periodo germinale e che fornirà nutrimento e
   supporto all’embrione.
 • Annidamento: attaccamento dello zigote alla parete uterina
   (da 10 a 14 giorni dopo il concepimento).

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Il periodo embrionale
Si verifica tra le 2 e le 8 settimane dal concepimento. La massa
di blastocisti si attacca alla parete uterina e ora si chiama
embrione. Durante questo periodo il ritmo della
differenziazione cellulare si intensifica e iniziano ad apparire gli
organi. L’embrione ha tre strati di cellule:
   • Endoderma: si sviluppa nei sistemi digestivo e respiratorio.
   • Mesoderma: si sviluppa in sistema circolatorio, ossa,
     muscoli, sistema escretore e sistema riproduttivo.
   • Ectoderma: si sviluppa in sistema nervoso, recettori
     sensoriali (orecchie, naso, occhi) e apparato cutaneo
     (capelli e unghie).

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Durante lo stadio embrionale si sviluppano
contemporaneamente sistemi che sostengono la vita
dell’embrione:
• Amnio (o amnios): sistema di supporto costituito da una
  sacca o involucro contenente un liquido nel quale galleggia
  l’embrione in via di sviluppo;
• Cordone ombelicale: sistema di supporto che contiene due
  arterie e una vena, e collega l’embrione alla placenta.
• Placenta: un insieme di tessuti a forma di disco, nel quale
  piccoli vasi sanguigni della madre e del bambino si intrecciano
  senza congiungersi. Solo minuscole molecole possono
  passare dalla madre al bambino. Possono passare anche
  sostanze potenzialmente distruttive (virus, droghe, anticorpi…)

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Il periodo embrionale

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In questo periodo:
   • Organogenesi: formazione degli organi che si verifica
     durante i primi 2 mesi dello sviluppo prenatale. Durante la
     loro formazione c’è una particolare vulnerabilità ai
     cambiamenti ambientali.
   • Alterazioni cromosomiche e fattori teratogeni:
     possono aver luogo alterazioni dello sviluppo embrionale
     come mutazioni cromosomiche (ad es. Trisomia 21) o
     danni prenatali dovuti a sostanze tossiche (fattori
     teratogeni).

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Verso la fine dello stadio embrionale la faccia e altre
caratteristiche dell’organismo in crescita sono complete di
dettagli; compaiono le dita di mani e piedi e genitali esterni.
A sole 6 settimane l’embrione possiede le sembianze di un
essere umano, sebbene sia ancora sproporzionato rispetto ad
un adulto maturo: la testa è grande quasi come tutto il corpo.
In questo periodo avviene la maggioranza degli aborti
spontanei, cioè l’interruzione naturale o autoindotta di una
gravidanza prima che il bambino sia capace di sopravvivere fuori
dall’utero.

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Il periodo fetale
    Il periodo dello sviluppo prenatale che ha inizio 2 mesi
    dopo il concepimento e che dura in media 7 mesi.
    L’organismo si chiama feto.
       - Alla fine del terzo mese il feto possiede tutte le parti del
         corpo.
       - Verso la fine del quarto mese le madri riferiscono di
         sentire i movimenti del bambino
       - Verso i 6 mesi gli occhi si aprono e chiudono.
Age of viability: a circa 6 mesi il feto è vitale; i sistemi fisici
del bambino sono sufficientemente avanzati per sopravvivere
al di fuori dell’utero

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Il cervello
Alla nascita i neonati hanno approssimativamente 100
miliardi di neuroni: durante lo sviluppo prenatale i neuroni si
muovono verso la locazione corretta e iniziano a far partire
le connessioni
L’architettura di base del cervello umano è assemblata
durante i primi due trimestri dello sviluppo prenatale. Nello
sviluppo tipico, il terzo trimestre dello sviluppo prenatale
e i primi due anni di vita post-natale sono caratterizzati
dalla connettività e dal funzionamento dei neuroni.

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• I neuroni sono le cellule del sistema nervoso, composti da
  un corpo, da una lunga proiezione chiamata assone e da
  proiezioni più corte chiamate dendriti. Quest’ultimi ricevono
  informazioni dagli altri neuroni, dai muscoli e dalle ghiandole;
  gli assoni trasmettono le informazioni lontano dal corpo della
  cellula. All’estremità ci sono diramazioni terminali che
  rilasciano sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori
  nelle vescicole sinaptiche. Così avviene il passaggio delle
  informazioni.
• Il cervello è organizzato in diversi circuiti neurali.

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• Il sistema nervoso inizia a formarsi a partire dal tubo
  neurale, un tubo lungo e con una cavità centrale,
  posizionato sul dorso dell’embrione, che si forma dopo
  circa 18-24 giorni dal concepimento
• Due difetti alla nascita sono collegati a malformazione del
  tubo neurale che non si chiude come dovrebbe,
  anencefalia e spina bifida.
• In una gravidanza normale, da quando il tubo neurale si è
  chiuso, si inizia ad avere una massiva proliferazione e
  una continua migrazione di neuroni.
• Dal tubo neurale avranno origine poi cervello e midollo
  spinale

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Nel corso della gestazione il tubo neurale si differenzia in termini di :
- lunghezza: determina le suddivisioni riscontrabili nelle strutture del
  cervello adulto ( corteccia, mesencefalo, rombencefalo e midollo
  spinale)
- circonferenza: porta alla distinzione tra le aree di input sensoriale
  (cellule dorsali ) e di output motorio (cellule ventrali) del SNC.
- raggio: porta alla struttura stratificata tipica del cervello maturo

Nel corso dello sviluppo la parte frontale si espande e forma il
telencefalo.

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La parte più grande del cervello umano è composta da 2 emisferi
collegati che formano il telencefalo telencefalo: è la grande massa
intricata che risiede nella parte superiore della cavità cranica; è
ricoperto dalla corteccia cerebrale, che contiene le cellule
regolatrici funzioni specifiche come vista, udito, movimento e
pensiero.

La corteccia cerebrale, si divide in 4 lobi: frontale, temporale,
occipitale e parietale e le aree specifiche al loro interno tendono
a specializzarsi in funzioni determinate.
L’emisfero sinistro è generalmente associato all’elaborazione del
linguaggio, mentre quello destro riveste un ruolo maggiore
nell’elaborazione visiva e spaziale.

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Durante il periodo embrionale i neuroni si moltiplicano a un
ritmo molto rapido in un processo chiamato proliferazione
neuronale.

Alla nascita cervello di un neonato possiede già la
maggioranza dei neuroni; in questo periodo proliferano
anche le cellule gliali, cellule nervose che circondano e
proteggono i neuroni e che, alla fine del loro sviluppo,
forniscono agli stessi un supporto strutturale e riparazione.
Durante lo sviluppo embrionale avviene la migrazione
neuronale, che assicura che tutte le parti del cervello
siano raggiunte da un numero sufficiente di connessioni
neuronali.

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• Lo studio delle tappe di maturazione del cervello ripercorre le
  tappe della mielinizzazione: il processo di rivestimento degli
  assoni con la guaina di mielina che consente la trasmissione
  più veloce ed efficiente delle informazioni.Questo processo
  inizia nel periodo prenatale e continua dopo la nascita.
• Lo sviluppo del cervello nel corso dei primi due anni di vita è
  caratterizzato dall’incremento importante delle ramificazioni
  dendritiche e delle sinapsi (sinaptogenesi).
• Con morte neuronale si intende la morte di alcuni neuroni
  che circondano le connessioni sintetiche di nuova
  formazione esistenti tra gli altri neuroni; anche denominata
  apoptosi.
• Le connessioni non usate vengono potate (pruning), quelle
  usate soppravvivono e sono rinforzate.

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Lo sviluppo del cervello
     PRIMA       • Dal momento che il cervello è ancora in fase di sviluppo durante
   INFANZIA         l’infanzia, la testa dell’infante andrebbe protetta da cadute e incidenti,
                    al fine di evitare la sindrome del bambino scosso che implica
                    rigonfiamenti ed emorragie al cervello, colpisce ogni anno numerosi
                    bambini nel mondo.
  SECONDA        • Il cervello non cresce rapidamente come nella prima infanzia, ma
  INFANZIA         grandi cambiamenti anatomici nel cervello dei bambini tra i 3 e i 15
                   anni: l’ammontare della materia grigia in alcune aree è quasi il doppio
                   rispetto al primo anno di vita!!!
                 • Il collegamento tra i cambiamenti del cervello dei bambini e il loro
                   sviluppo cognitivo implica l’attivazione di aree del cervello, mentre in
                   alcune aree aumentano le attivazioni in altre diminuiscono.
                 • Potatura connessioni
ADOLESCENZA      • Alla fine dell’adolescenza grazie alla potatura, gli individui avranno
                   minori connessioni neurali, ma più selettive e efficaci di quante non
                   ne avessero da bambini.
                 • Sebbene gli adolescenti siano capaci di emozioni molto forti, la loro
                   corteccia prefrontale PFC (implicata nel ragionamento, nella presa di
                   decisioni e nell’autocontrollo) non è sviluppata al punto da permettere
                   loro di controllare queste emozioni. PFC non termina la maturazione
                   prima die 18-25 anni, ma l’amigdala (sede di emozioni) matura prima.
                   È come se il cervello dell’adolescente non avesse i freni per far
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                   andare     piano le dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
                                       sue emozioni.
Teratologia e i rischi
            nello sviluppo prenatale
Teratogeno
 • Il termine che deriva dal greco (tera) e significa
    “mostro”, indica qualsiasi agente che causa un
    difetto alla nascita.
 • Il campo di studio che si occupa delle cause dei
    difetti alla nascita si chiama teratologia.
 • La severità del danno e il tipo di difetto derivante da
    un particolare agente teratogeno, dipendono da:
    dose, predisposizione genetica e momento
    dell’esposizione (agenti teratogeni sono più dannosi
    in alcuni momenti rispetto ad altri; il periodo più
    vulnerabile è quello fetale).
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Sostanze psicoattive: agiscono sul sistema nervoso e
  vengono assunte per alterare gli stati di coscienza, per
  modificare le percezioni e per cambiare l’umore.
                  Il consumo elevato di alcol da parte delle donne incinte può
                  avere effetti devastanti sui figli causando la sindrome alcolica
ALCOL             fetale (Fetal Alcohol Syndrome, FAS), un insieme di anomalie
                  che includono malformazioni di viso, arti, difetti cardiaci,
                  intelligenza inferiore alla media e disabilità intellettiva. I
                  bambini molto spesso hanno un’intelligenza inferiore alla
                  media e alcuni sono mentalmente ritardati.
                 può provocare parti prematuri, sottopeso alla nascita, morte
NICOTINA         fetale e neonatale, problemi respiratori e sindrome della morte
                 improvvisa(SIDS- sudden infant death syndrome). Nuove
                 correlazioni con ADHD.
                 riduzione di peso. della lunghezza e circonferenza cranio alla
COCAINA          nascita. Più probabilità di avere deficit neurologici e cognitivi.
MARIJUANA        bassi livelli di intelligenza nei bambini
EROINA           bambini con problemi comportamentali che includono sintomi
                 da astinenza quali tremori, pianti anomali, sonno disturbato e
                 deterioramento del controllo motorio

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Altri agenti teratogeni
Farmaci con obbligo di ricetta (antibiotici, alcuni antidepressivi,
alcuni ormoni e farmaci a base di isotretinoina) e da banco (pillole
dimagranti, aspirina e caffeina).
Gruppi sanguigni incompatibili: (fattore RH - vaccino GAM).
Malattie materne: rosolia (agisce su organogenesi), sifilide
(danneggia gli organi dopo formati), herpes genitale, AIDS (può
essere trasmessa al bambino durante la gestazione o parto o
allattamento).
Dieta e nutrizione della madre: bambini nati da madri malnutrite
hanno più probabilità di malformazioni
Stati emotivi e stress della madre: rischio più alto dei figli di avere
problemi emotivi o cognitivi, ADHD, ritardi linguistici
Età della madre (adolescenti vs adulte)
Fattori paterni (anomalie spermatozoi)
Rischi ambientali (radiazioni, inquinanti ambientali)

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La nascita
La nascita è una transizione fisica e sociale fondamentale per il bambino che si
sposta dall’ambiente caldo e umido dell’utero a quello più freddo, arido e
luminoso del mondo esterno.

Con ambiente perinatale si fa riferimento ai diversi fattori che costituiscono
il momento che circonda la nascita: comprende le medicine date alla madre
durante il travaglio, le pratiche usate per far avvenire il parto, il tipo di parto e
l’ambiente sociale che circonda il bambino appena nato

3 stadi della nascita:
1. inizia quando la madre percepisce contraddizioni uterine irregolari che poi
   aumentano di intensità e frequenza mano mano che il travaglio progredisce
   (8-14 ore)
2. il bambino discende il canale del parto ed esce dall’apertura vaginale (circa
   1 ora)
3. utero espelle la placenta (pochi minuti)

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• Per il parto è importante la posizione del feto nell’utero.
• La posizione più frequente è quella in cui il feto si
  presenta con la testa e si chiama presentazione
  cefalica. Se, invece, si presentano prima le natiche e i
  piedi si parla di presentazione podalica; se il feto si
  trova con il suo asse in posizione perpendicolare rispetto
  a quello dell’utero, allora si parla di presentazione di
  spalla.
• Durante ogni contrazione diminuisce l'apporto di ossigeno
  al feto. L’anossia è la condizione che si verifica quando il
  feto/neonato ha un’insufficiente apporto di ossigeno.

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Accertamenti sulla salute del neonato
Indice di Apgar: utile per valutare le capacità del neonato di reagire
allo stress del parto e al nuovo ambiente. Identifica bambini ad alto
rischio. Tra 1 e 5 min dalla nascita medico o infermiere valuta:

Punteggio:
se tra 7 e 10= neonato in buono stato ; se !"#$#%&%'(%)*+

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Tre condizioni di rischio per neonati:
1. sottopeso alla nascita: un neonato con peso
Conseguenze del sottopeso alla nascita
 • La maggior parte dei bambini sottopeso sono normali e sani.
 • Minore è il peso alla nascita, maggiore è la probabilità di
   danni cerebrali e di disturbi ai polmoni o al fegato.
 • In età scolare, i bambini nati sottopeso hanno probabilità più
   alte di avere difficoltà di apprendimento, disturbo da deficit di
   attenzione e iperattività.
 • Alcuni effetti del sottopeso alla nascita sono reversibili

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CRESCITA FISICA E
          MATURAZIONE SESSUALE
Le misure dello sviluppo fisico con implicazioni più immediate per il
bambino in età evolutiva sono probabilmente peso e altezza. Il periodo
di aumento di peso altezza più rapido dell'intero ciclo di vita decorre nei
primi sei mesi: Nei primi tre mesi il peso è quasi doppio di quelle della
nascita, Mentre verso la fine del primo anno è quasi il triplo. Da questo
momento in poi il tasso di crescita rallenta, ma entro la fine persone di
vita il loro peso è comunque cinque o sei volte maggiore rispetto a
quelle La nascita. I tempi di maturazione sono caratterizzati da
un'ampia varietà individuale

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CAPITOLO 4: SVILUPPO FISICO, MOTORIO E PERCETTIVO

Pubertà
Un periodo di rapida maturazione fisica che consiste nei cambiamenti
ormonali e fisici che si verificano all’inizio dell’adolescenza. Questi
cambiamenti si verificano quando l’ipotalamo che si trova alla base del
cervello stimola l’ipofisi a secernere ormoni, potenti sostanze chimiche
altamente specializzate che vengono prodotte da cellule di determinati
organi del corpo e hanno un effetto regolatore sull’attività di certi organi.

Ci sono molte variazioni nell’inizio e nella progressione della pubertà.
L’inizio della pubertà può oscillare dai 10 fino ai 13 anni e mezzo nei
giovani (nelle ragazze avviene all’incirca due anni prima che nei ragazzi).
Si conclude nel periodo che va dai 13 ai 17 anni: l’età media di inizio è
scesa in media tra i 2 e i 4 mesi per ogni decade del ventesimo secolo.

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ORMONI IPOFISI

                              inducono

        CORTECCIA SURRENALE
    strato esterno ghiandola surrenale
                                e

                 GONADI
     testicoli maschi e ovaie femmine

                                 a dare inizio allo scatto della crescita

- caratteri sessuali secondari (che non prendono
  direttamente parte alla riproduzione sessuale)
- caratteri sessuali primari (coinvolti nel processo
  riproduttivo e si sviluppano dopo i secondari)

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CAPITOLO 4: SVILUPPO FISICO, MOTORIO E PERCETTIVO

I fattori determinanti della pubertà

 • Menarca: inizio ovulazione (ovulo se non fecondato espulso
   tramite flusso mestruale), il primo ciclo mestruale di una ragazza
   compare ad un’età normalmente compresa tra i 9 e i 15 anni di
   età. Età media scesa.
 • Spermarca: ossia la capacità dei testicoli e organi interni
   associati di produrre eiaculazioni contenenti sperma.
 • Pubertà precoce: esordio molto precoce e rapida progressione
   della pubertà, usualmente affrontata con trattamento
   farmacologico-ormonale per fermare temporaneamente i
   cambiamenti puberali. 10 volte più frequente nelle femmine nei
   maschi.
 • Tra i fattori più importanti che influenzano l’inizio e la sequenza
   della pubertà ci sono i fattori ereditari, influenzati però da fattori
   ambientali come la salute, il peso e lo stress.

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CAPITOLO 4: SVILUPPO FISICO, MOTORIO E PERCETTIVO

Ormoni: potenti sostanze chimiche secrete dalle ghiandole
endocrine e trasportate dal sistema sanguigno.
I cambiamenti ormonali associati alla pubertà si verificano in
due fasi:
    • Adrenarca: consiste nei cambiamenti ormonali nelle
      ghiandole adrenali, situate appena al di sopra dei reni
      (dai 6 ai 9 anni circa)
    • Gonadarca: consiste nella maturazione sessuale e nello
      sviluppo della maturità riproduttiva. Il culmine del
      gonadarca nelle ragazze è il menarca e nei ragazzi lo
      spermarca.

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CAPITOLO 4: SVILUPPO FISICO, MOTORIO E PERCETTIVO

I cambiamenti ormonali chiave nel gonadarca coinvolgono due
classi di ormoni:
  • gli androgeni, i principali ormoni sessuali maschili, ad esempio
    il testosterone che stimola maturazione del pene, testicoli e altri
    organi del sistema riproduttivo per la produzione di sperma.
  • gli estrogeni: principali ormoni sessuali femminili, ad esempio
    l’estradiolo; gli estrogeni sono fondamentali per la maturazione
    del sistema riproduttivo delle ragazze che comprende ovaie,
    Tube di Falloppio ,utero, invio ovulazione e mestruazioni.
Questi ormoni sono presenti in concentrazioni diverse nei maschi
e nelle femmine. La crescita durante la pubertà è facilitata da
ormoni come il cortisolo, il testosterone e gli estrogeni.

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CAPITOLO 4: SVILUPPO FISICO, MOTORIO E PERCETTIVO

 Crescita e cambiamenti corporei
 Sviluppo sessuale
   • I tre aspetti più visibili della maturazione sessuale maschile
     sono l’allungamento del pene, lo sviluppo dei testicoli e la
     crescita di barba e baffi.
   • I due aspetti più visibili dello sviluppo puberale femminile
     riguardano la crescita del seno e la comparsa dei peli pubici.
   • Il menarca si manifesta più tardi nel ciclo puberale, tra i 9 e i 15
     anni.
Immagine corporea
  • Gli adolescenti si preoccupano del loro corpo.
  • Le ragazze generalmente sono più insoddisfatte del loro corpo
    dei ragazzi, sebbene non si deve dimenticare la variabilità
    individuale.

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CAPITOLO 4: SVILUPPO FISICO, MOTORIO E PERCETTIVO

Sviluppo precoce e ritardato

   • I ragazzi che sviluppano prima hanno una percezione di sé
     più positiva e hanno più successo nelle relazioni con i coetanei
     di quanto non accada nel caso dei ragazzi che si sviluppano
     più tardi. I ragazzi che sviluppano più tardi sviluppano
     un’identità più positive (più esplorazione? meno focus su
     fisico?).
   • Le ragazze che si sviluppano precocemente sono vulnerabili
     rispetto a tutta una serie di problemi socioemotivi: hanno
     probabilità più elevate di fumare, bere, essere depresse, avere
     disturbi alimentari, pretendere l’indipendenza dai genitori prima
     e avere amici più grandi, possibile anticipazione delle
     esperienze sentimentali e sessuali. Immaturità sociale e
     cognitiva può portare a sviluppare comportamenti problematici.

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SVILUPPO SENSORIALE E PERCETTIVO
 Sensazione: il prodotto dell’interazione tra le informazioni
 provenienti dall’ambiente e i recettori sensoriali, occhi,
 orecchie, lingua, narici e pelle.

 Percezione: l’interpretazione di ciò che viene sentito
 (avviene con l’esperienza).

             Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Vista
Prima infanzia
• Alla nascita acuità visiva (capacità di distinguere dettagli) è molto
  ridotta; i nervi e i muscoli e le lenti degli occhi si stanno ancora
  sviluppando per cui i bambini hanno difficoltà a vedere oggetti lontani.
• Alla nascita i bambini distinguono il verde dal rosso. Tutti i recettori
  dell’occhio sensibili al colore (coni) funzionano a partire dai due mesi
  di vita. Esperienza necessaria perchè la vista si sviluppi normalmente.
• La visione binoculare (utilizzo di inizi per la profondità e distanza) si
  sviluppa a circa 3-4 mesi.
• Subito dopo la nascita i bambini mostrano interesse per i volti umani.
  Già solo dopo 12 ore dalla nascita gli infanti passo molto tempo a
  guardare il volto della madre piuttosto che quello di un’estranea.
• Entro primo anno visione simile ad adulto e preferenza per volti e
  motivi.

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Acuità della vista durante i primi mesi di vita: acuità visiva migliora
molto rapidamente nel corso di alcuni mesi dopo la nascita ( tra 6
mesi-1 anno sembra rientrare nel range della normalità adulta).

   1 mese        2 mesi                       3 mesi                            1 anno

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Percezione della profondità
La capacità di percepire la profondità ha grande valore pratico. Oltre a
impedirci di cadere in un precipizio, ci aiuta a portare a termine molte attività
quotidiane, distinguere gli oggetti dallo sfondo e a raggiungerli con
precisione.
  • Gibson e Walk (1960) esperimento del precipizio visivo (visual cliff): il
    precipizio visivo consiste in una piattaforma di vetro sollevato da terra
    con un disegno di qualche tipo direttamente sotto al vetro da una parte
    e lo stesso disegno 1 m al di sotto del vetro dall’altra (lato profondo). Gli
    studiosi hanno scoperto che bambini in grado di gattonare (bambini tra i
    6-14 mesi) non oltrepassavano il lato superficiale per raggiungere le
    madri che si trovavano dal lato profondo, nonostante gli
    incoraggiamenti. La conclusione è stata che i neonati hanno un'abilità
    innata di percezione della profondità.
  • Esperimenti ripetuti da Joseph Campos

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• Campos e coll. (1970): hanno posizionato i neonati di un mese
  mezzo sul lato superficiale del precipizio e poi sul lato profondo
  misurando la frequenza cardiaca. Anche se I piccoli partecipanti non
  sembravano mostrare paura dell'altezza la loro frequenza cardiaca
  mostrava che in realtà percepivano la differenza tra due lati del
  precipizio. I risultati dimostrano una certa forma di percezione
  della profondità è presente prima dell’inizio della locomozione
  infantile.

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Studio delle percezioni del neonato: preferenza per i volti

   Tecnica della preferenza visiva: metodo sviluppato da
   Robert Fantz (1963) per studiare se i bambini possono
   distinguere uno stimolo da un altro, a partire dalla
   misurazione dei tempi di osservazione dei diversi stimoli.
   Looking chamber: stanza con 2 schermi sopra il soffitto e
   scienziato osserva occhi del bambino attraverso
   spioncino. I bambini tra 2 giorni e 3 mesi mostrano una
   preferenza precoce per volti umani.

                Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
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Seconda infanzia
   • 3-4 anni: I bambini diventano sempre più esperti
     nella distinzione tra i colori anche se molto simili.
   • 4-5 anni: La maggior parte dei muscoli dell’occhio
     del bambino è abbastanza sviluppata da
     permettergli di muovere i suoi occhi efficientemente
     attraverso una serie di lettere.
   • Molti bambini in età pre-scolare sono ipermetropi,
     cioè non riescono a vedere bene da vicino come
     vedono da lontano.
   • Età scolare: maggior parte dei bambini riesce a
     mettere a fuoco con gli occhi e a mantenere
     osservazione prolungata di oggetti vicini.

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UDITO     •    I test dell’udito infantile hanno dimostrato che i neonati sono in
               grado di percepire un’ampia serie di suoni differenti. Udito meno
               sensibile di quello dell’adulto: meno sensibili a suono bassi vs alti
               (-> adulti usano motherese)
          •    Esperimenti dimostrano che durante gli ultimi 2 mesi di
               gravidanza, il feto può sentire i suoni; i neonati sono sensibili ai
               suoni della voce umana e preferiscono la voce della mamma.
TATTO     •   Senso del tatto si attiva molto tempo prima della nascita, forse il
              primo a svilupparsi
          •   I neonati rispondono agli stimoli tattili e provano dolore (+
              carezze; - pressione su corpo)
OLFATTO   •   I neonati distinguono odori diversi (non subito alla nascita, ma
              dopo qualche giorno)

GUSTO     • La sensibilità al gusto può presentarsi anche prima della nascita
            (es. saccarina, + deglutizione)

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Percezione transmodale
  • L’abilità di integrare le informazioni provenienti da due
    o più modalità sensoriali, come ad esempio vista e
    udito.
  • Forme rudimentali ed esplorative di percezione
    transmodale sono presenti nei neonati ma si affinano
    con l’esperienza durante il primo anno di vita. Aumenta
    nella seconda metà del secondo anno di vita.

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LO SVILUPPO SENSOMOTORIO
• Lo sviluppo percettivo e motorio non avvengono
  isolatamente ma insieme, perciò la percezione e l’azione
  sono da considerarsi in coppia.
• I bambini coordinano i loro movimenti con le informazioni
  percettive per imparare come stare in equilibrio, come
  raggiungere gli oggetti nello spazio e muoversi attraverso
  diverse superfici.
• L’azione informa la percezione: ad esempio, muoversi
  nell’ambiente fornisce insegnamenti ai bambini su come
  oggetti e persone appaiano diversi se guardati da punti di
  vista differenti, o se una superficie sosterrà il loro peso o
  meno.
• Gli individui percepiscono al fine di muoversi e si
  muovono al fine di avere percezioni.

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Cambiamento di stato e il sonno nella
            prima infanzia
• Durante le prime settimane di vita i neonati passano circa il 55% del
  tempo (13 ore al giorno) dormendo. Cicli 45 min- 2 ore.
• Verso la quarta settimana ci si avvicina sempre di più a un sonno
  monofasico. Dall’ottava settimana circa il sonno occupa la notte e di
  giorno il bambino è sveglio e attivo.
• La progressione verso l’alternanza sonno-veglia è una caratteristica
  universale, mentre il ritmo con cui si verifica è influenzato dal
  comportamento dei genitori e da aspetti connessi con la cultura di
  appartenenza.
• Ad oggi è accertato che una riduzione dell’intervento genitoriale
  durante la notte porta una sviluppo più rapido del sonno diurno
  (aumento sonno di notte e diminuzione sonno diurno)

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Sindrome della morte improvvisa (SIDS)

Una condizione drammatica che può avvenire durante il sonno del
neonato, che inspiegabilmente cessa improvvisamente di respirare e
muore.
La sua origine resta sconosciuta, anche se tra i fattori di rischio si devono
includere: il basso peso alla nascita, la familiarità, l’esposizione al fumo di
sigaretta, lo status socioeconomico basso, l’etnia, dormire in letti troppo
soffici. È meno probabile in bambini che usano un ciuccio per dormire e
che dormono in stanze in cui sia presente un ventilatore.

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Riflessi neonatali
• Risposta involontaria a una stimolazione esterna;
  controllano i movimenti del neonato, che sono automatici e
  al fuori del controllo del neonato stesso.
• I riflessi sono meccanismi di sopravvivenza geneticamente
  tramandati, che permettono ai bambini di rispondere al loro
  ambiente attraverso l’adattamento prima ancora di
  cominciare ad apprendere.
• Alcuni riflessi, come tossire, strizzare gli occhi e sbadigliare,
  persistono per tutta la vita.
• Altri riflessi, invece, spariscono dopo alcuni mesi dalla
  nascita con la maturazione del cervello del bambino e con lo
  sviluppo del controllo volontario di molti comportamenti.

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Riflesso di rooting            Avviene quando si accarezza la guancia di un bambino o un
                               lato della bocca e il neonato, in risposta alla stimolazione, si
                               gira dalla parte in cui è stato toccato con lo sforzo di trovare
                               qualcosa da succhiare.

Riflesso di suzione            Avviene quando il neonato comincia a succhiare
                               automaticamente un oggetto che gli è stato messo in
                               bocca. Questo riflesso permette di trarre nutrimento prima
                               ancora di aver associato un capezzolo al cibo.

Riflesso di Moro               Avviene in risposta ad un suono o ad un movimento
                               improvviso e intenso. Quando è spaventato, il neonato
                               arcua la schiena, getta all’indietro la testa, e tende braccia e
                               gambe verso l’esterno. Dopodiché il neonato ritrae
                               velocemente gli arti.
Riflesso di prensione          Avviene quando qualcosa viene a contatto con il palmo
(grasping)                     delle mani del neonato.

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Riflesso marcia automatica: forte alla
                    nascita, a 2 anni cessa e ricompare
                    sottoforma di comportamento appreso e
                    mirato con la crescita

                     Diversi studi hanno dimostrato che la
                     pratica del comportamento sensomotorio
                     possa accelerare lo sviluppo di alcune
                     abilità.
                     Zelaso e coll. (1972) chiedono a mamme
                     di sottoporre neonati alla prova della
                     marcia automatica per alcuni minuti a
                     giorno.
                     A 2-8 settimane producevano maggiori
                     risposte di marcia e iniziano a camminare
                     prima di un gruppo di controllo.

Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
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Scala di valutazione del comportamento del neonato di
Brazelton (NBAS)
 • Viene utilizzata entro un periodo di 24-36 ore dalla nascita
   e valuta lo sviluppo neurologico del neonato, i suoi riflessi e
   le sue reazioni nei confronti delle altre persone.
 • Sedici riflessi, tra cui lo starnuto, il battito delle palpebre e il
   riflesso dei punti cardinali (rooting) vengono testati, insieme
   alle reazioni del neonato alle circostanze esterne, come ad
   esempio un sonaglio che viene agitato.
 • 27 item organizzati in 4 categorie: fisiologiche (es.
   orientamento verso immagini e suoni), motorie (es. tono
   muscolare), relative agli stati (es.abilità di calmarsi) e
   all’interazione.
 • valuta abilità neurologiche

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SVILUPPO MOTORIO
• Il punto di vista maturazionista di Arnold Gesell (1934) sostiene
  che lo sviluppo motorio avviene secondo un piano genetico
  secondo un ordine fisso e in specifici periodo di tempo, cioè per
  maturazione.
• La teoria dei sistemi dinamici di Esther Thelen asserisce che
  lo sviluppo motorio non è un processo passivo, ma attivo e
  adattivo. I neonati accostano le capacità motorie al fine di
  percepire e agire; per poter sviluppare le capacità motorie, i
  bambini devono percepire qualcosa nel loro ambiente che li
  motivi ad agire e ad usare le loro percezioni per affinare i propri
  movimenti. Questo affinamento è raggiunto solo dopo cicli di
  ripetizione della stessa azione e della percezione delle
  conseguenze dell’azione. Secondo tale teoria la marcia del
  neonato scompare per un intervallo di 10 mesi prima che
  emerga una vera camminata per fattori fisici.

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Dai riflessi alle abilità
                          Modelli di crescita
Modello cefalo-caudale
La sequenza in cui la crescita più rapida avviene sempre in alto –
nell’area della testa. La crescita fisica dal punto di vista della dimensione,
del peso, e della differenziazione delle caratteristiche procede dall’alto
verso il basso – per esempio, dal collo alle spalle, al tronco, e via
dicendo.

Modello prossimo-distale
La sequenza in cui la crescita comincia dal centro del corpo e si muove
verso le estremità. Per esempio, il controllo muscolare del tronco e delle
braccia matura prima del controllo di mani e dita. Prima mano e poi
singole dita.

Video Sviluppo motorio

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Abilità grosso-motorie
Capacità che comportano ampie attività muscolari, come muovere un
braccio o camminare. Requisito fondamentale è il controllo posturale.
• Postura: un processo dinamico legato alle informazioni sensoriali
   provenienti: dai segnali propriocettivi della pelle, delle articolazioni e
   dei muscoli, che ci dicono dove siamo rispetto allo spazio; dagli
   organi vestibolari dell’orecchio interno che regolano il senso
   dell’equilibrio; dalla vista e dall’udito.
• Imparare a camminare: la locomozione e il controllo posturale sono
   intimamente legati: per camminare dritto il bambino deve poter
   sostenersi su una sola gamba, mentre l’altra viene spinta in avanti e
   deve anche spostare il peso da una gamba all’altra.

                    Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
• Tappe dello sviluppo delle abilità grosso-motorie

             Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Lo sviluppo nel secondo anno
• Aumentano le abilità motorie e l’esercizio fisico.
• Entro i 13-18 mesi, i bambini riescono a tirare un
  giocattolo attaccato ad un filo e ad usare le loro mani e
  gambe per salire dei gradini.
• Entro i 18-24 mesi riescono a camminare velocemente
  o correre goffamente lungo piccole distanze, rimanere
  in equilibrio sui loro piedi da una posizione
  rannicchiata mentre giocano con degli oggetti sul
  pavimento, camminare all’indietro senza perdere
  l’equilibrio, calciare un pallone stando in piedi senza
  cadere.
• Ci sono variazioni culturali nella guida allo sviluppo
  motorio dei bambini.

              Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Età prescolare e scolare

  • A 3 anni i bambini compiono semplici movimenti come
    saltare, saltare su una gamba, correre avanti e indietro.
  • A 4 anni si arrampicano su piccoli percorsi ad ostacoli,
    riescono a salire le scale con un piede solo per gradino
    già da tempo e iniziano a mettere in atto la stessa tecnica
    nello scendere le scale.
  • Durante la scuola primaria i bambini acquisiscono un
    maggior controllo sui loro corpi. I bambini si stancano di
    più e riescono a star seduti per più lunghi periodi di tempo.
  • Sport importante (aspetti + e -)

               Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Le abilità manuali
Imparare a raggiungere un oggetto e afferrarlo è una delle tappe
evolutive più importanti dei primi due anni di vita perchè permette
ai bambini di analizzare oggetti di manipolarli.
• I neonati non entrano spesso in contatto manuale con le cose e
  quindi l’atto di raggiungerle è diretto più spesso verso qualcosa
  che stanno guardando. Questa forma rudimentale di pre-
  reaching viene sostituita gradualmente da una coordinazione più
  sofisticata in cui l’atto di allungare le braccia è integrato e più
  specificatamente con gli aspetti visivi particolari dell’oggetto.
• A 3-4 mesi questo comportamento diventa più orientato
  all’obiettivo e verso il quinto mese si inizia manifestare la presa.

                 Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
• A 9 mesi si osservano gli atti di afferrare che anticipano la
  dimensione dell’oggetto.
• Nel 1° anno di vita i progressi i bambini nel controllare il
  movimento delle mani permettono ai bambini di raggiungere e
  afferrare oggetti in maniera sicura ma iniziano anche usare
  oggetti come strumenti; nella comunicazione sociale imparano a
  usare gesti con le mani e con le dita.
• A 2 anni sono abili nell’usare le mani durante il gioco e verso i 3
  usano le mani per scarabocchiare con i pastelli e copiare linee
  verticali su una pagina.

                   Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
Il ruolo della cultura nello sviluppo sensomotorio
Sebbene limiti generali dello sviluppo motorio vengono imposti
dalla maturazione fisica, all’interno di essi le tempistiche in cui si
manifestano le diverse abilità sono condizionate da fattori
ambientali. Sono stati condotti diversi studi transculturali che
hanno fornito le informazioni sul fatto che modi specifici in cui
vengono cresciuti i bambini possono modificare il loro
sviluppo. In generale sembra che quando i genitori o altri
cargiver prestano un’attenzione fisica speciale e neonati
(manipolazione massaggio esercizi e pratica diretta di alcune
abilità) in qualche modo raggiungono l’età dell’evoluzione prima
di quelli che non ricevano queste attenzioni e opportunità (Es.
Zambia /Giamaica/ Cina)

                  Leman P. et al., Psicologia dello sviluppo, MacGraw-Hill Education, Milano.
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