La chiusura dell'ansa nel diabete di tipo 1 - Rassegna
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G It Diabetol Metab 2013;33:19-28 Rassegna La chiusura dell’ansa nel diabete di tipo 1 RIASSUNTO Il diabete mellito di tipo 1 è una malattia cronica associata a un D. Bruttomesso, R. Scotton, A. Filippi, aumento di morbilità e mortalità e a una ridotta qualità della vita. E. Cipponeri Il buon controllo glicemico riduce le complicanze associate al diabete al prezzo di un aumentato rischio di ipoglicemia. Malattie del Metabolismo, Dipartimento di Medicina, Nonostante significativi avanzamenti nella formulazione dell’in- DIMED, Università di Padova, Padova sulina e nello sviluppo di pompe di infusione, il target glicemico ottimale resta difficile da raggiungere. Corrispondenza: dott.ssa Daniela Bruttomesso, Il pancreas artificiale, noto anche come sistema di infusione ad Cattedra di Malattie del Metabolismo, ansa chiusa, promette di migliorare in modo decisivo il controllo Policlinico Universitario, via Giustiniani 2, 35128 Padova metabolico del paziente diabetico. Il pancreas artificiale è costi- e-mail: daniela.bruttomesso@unipd.it tuito da una pompa di infusione che somministra insulina sotto- cute sotto l’influsso di un modulo di comando che integra in un G It Diabetol Metab 2013;33:19-28 algoritmo matematico informazioni provenienti da un sensore Pervenuto in Redazione il 05-02-2013 che misura la glicemia in modo continuo, altre nozioni relative al paziente e l’annuncio di eventi quali il pasto, uno stress o attivi- Accettato per la pubblicazione il 09-02-2013 tà fisica. Limiti alla performance del sistema derivano da una Parole chiave: pancreas artificiale, sistema ad ansa ridotta affidabilità dei sensori attualmente disponibili e dai ritardi chiusa, algoritmo di controllo, pompa da insulina, legati alla somministrazione sottocutanea di insulina. Tuttavia sensore per la misura in continuo della glicemia studi randomizzati eseguiti in adolescenti, adulti e donne in gra- vidanza, hanno dimostrato che, pur con i limiti ricordati, il pan- Key words: artificial pancreas, closed loop system, creas artificiale, nel reame delle cose fattibili, è sicuro e ha una control algorithm, insulin pump, continuous glucose performance superiore alla terapia convenzionale con microinfu- sensing sore. Non è irragionevole attendersi che l’arrivo del pancreas artificia- le rivoluzioni il trattamento del diabete. SUMMARY The closed loop in type 1 diabetes Type 1 diabetes mellitus is a serious chronic disorder that increases morbidity and mortality and reduces the quality of life. Maintenance of normal glucose concentrations may reduce diabetes-related complications but tight control is associated with an increased risk of hypoglycemia. Despite advances in insulin formulations and device technology, cur- rent insulin replacement regimens commonly fail to achieve optimal glycemic targets. The artificial pancreas (AP), known as closed loop insulin delivery,
20 D. Bruttomesso et al. may improve the outcome, building on recent technological sa la direzione verso cui la glicemia si sta modificando e la progress and combining continuous glucose monitoring with velocità di variazione. insulin pump therapy. The AP differs from sensor-augmented Oggigiorno il CGM e il microinfusore possono essere combi- pumps (SAP) since it uses a control algorithm that governs sub- nati a formare un “sistema integrato” (sensor augmented cutaneous insulin administration on the basis of real-time glu- pump, SAP) dove il microinfusore, oltre a infondere insulina cose sensing. attraverso il set da infusione, funge anche da ricevitore per le Limitations are the sub-optimal accuracy and reliability of contin- glicemie lette real-time, dal sensore e trasmesse al microin- uous glucose monitors and delays in the subcutaneous admin- fusore via radiofrequenza. istration of insulin. Nonostante i progressi nelle formulazioni insuliniche e nella Crossover randomized trials in hospital have shown that glucose tecnologia, gli attuali schemi di terapia insulinica molto spes- control is better and the risk of hypoglycemia is lower with the so non permettono di raggiungere e mantenere il buon con- closed loop system in youths and adults and during pregnancy. trollo glicemico. Recent evidence indicates that a wearable AP is feasible and safe. In tabella 1 è riportato il tempo che una persona con diabe- Although technical hurdles still lie ahead, the artificial pancreas te di tipo 1 passa giornalmente in ipoglicemia, euglicemia e holds promise for revolutionizing the management of type 1 dia- iperglicemia(4). È allarmante vedere come pazienti relativa- betes. mente in buon controllo, a giudicare dai valori di glicata, resti- no per 8 ore al giorno (negli adulti) o anche di più (in età pediatrica) a valori glicemici più elevati rispetto al target e oltre un’ora in ipoglicemia(4-7). Introduzione Da qui l’idea di rimpiazzare la funzione beta-cellulare defici- taria con il pancreas artificiale, cioè con un sistema automa- Il diabete mellito di tipo 1 si associa a un aumento della mor- tico in grado di regolare la somministrazione di insulina in bilità e a una diminuzione della spettanza di vita(1). Il mante- base ai valori glicemici, senza la supervisione del paziente. nimento di valori glicemici prossimi alla normalità può signifi- cativamente ridurre le complicanze relative al diabete(2,3). Purtroppo uno stretto controllo della glicemia si associa a un aumento del rischio di ipoglicemia e questo limita la capaci- Cos’è il pancreas artificiale tà del paziente o dei suoi familiari di ottenere gli obiettivi gli- cemici desiderati. Il pancreas artificiale, noto anche come sistema di infusione Il progresso tecnologico continua peraltro ad aiutare il tratta- ad ansa chiusa (closed loop), è un sistema costituito da mento del diabete. Attualmente le vecchie insuline vengono 3 componenti interconnessi: un sensore per la lettura in con- sempre più sostituite dai nuovi analoghi dell’insulina ad azio- tinuo della glicemia, un microinfusore che infonde insulina e ne rapida e lenta e anche i sistemi di somministrazione insu- un algoritmo matematico di controllo (Fig. 1). linica si sono fatti più fisiologici, con l’arrivo delle “pompe La componente chiave del pancreas artificiale è l’algoritmo di intelligenti”. Anche il monitoraggio della glicemia si è evoluto controllo che stabilisce l’infusione di insulina in base ai livel- con la comparsa dei dispositivi che permettono il monitorag- li glicemici tenendo conto di possibili errori di misura intrinse- gio in continuo della glicemia (continuous glucose monitor- ci e ritardi di cinetica. ing, CGM) e forniscono informazioni, real-time, non solo sui Sono stati sviluppati vari modelli di algoritmo, ma i più impor- valori glicemici assoluti, ma anche sul trend glicemico, inclu- tanti sono il proportional-integral-derivative control (PID) e il model-predictive control (MPC)(8-10). Gli algoritmi PID aggiustano l’infusione di insulina basandosi Tabella 1 Ore di esposizione all’iper-ipoglicemia contemporaneamente: riportate in 3 recenti studi (modificata da Kowalski, voce). HbA1c riportata nello studio JDRF CGM Study(7) NR in 7,1% in Bode DirecNet(6) 7,6% 8% 8% et al.(5) Età media 45,3 11,2 42,9 18,5 11,5 (anni) Esposizione (ore) < 70 2,3 1,1 1,4 1,7 0,9 70-180 14,5 12,5 13,9 11,6 11,3 > 180 7,2 10,4 8,7 10,7 11,8 Figura 1 Componenti del pancreas artificiale.
La chiusura dell’ansa nel diabete di tipo 1 21 a) sullo scarto tra la concentrazione glicemica rilevata in un I dispositivi in commercio possono ottenere una median rela- dato momento e il valore ideale (componente proporzio- tive absolute difference (MARD), tra misurazione glicemica nale); del sensore e glicemia di riferimento che varia tra l’11 e il b) sull’area ottenuta plottando nel tempo i valori di glucosio 14%(15,16) che dovrebbe essere adeguata per il controllo in registrati e i valori ideali (componente integrale); closed loop. c) sulla velocità di cambiamento dei valori di glucosio (com- Il sensore per il CGM misura il glucosio nello spazio interstizia- ponente derivata). le, mentre il glucometro misura il glucosio nei vasi sanguigni. Esistono anche algoritmi PID semplificati, per esempio senza Poiché queste due aree sono fisicamente separate il glucosio la componente integrale, che tendono a dare un controllo impiega tempo a passare dall’una all’altra. Quando i livelli di meno preciso, ma più sicuro (algoritmi più robusti)(9). glucosio sono stabili, come a digiuno, i livelli di glucosio sono Gli algoritmi MPC regolano l’infusione di insulina minimizzando pressoché identici nello spazio interstiziale e nei capillari. la differenza tra valori di glucosio predetti e i valori effettiva- Quando invece i livelli di glucosio cambiano rapidamente, mente misurati in un dato arco di tempo (per esempio 2-4 ore). come dopo i pasti, il sensore del glucosio potrebbe avere un L’algoritmo può arrivare ai valori predetti del glucosio per due ritardo rispetto al glucometro per via del tempo che impiega il vie, una fisiologica, basata su dati teorici e sperimentali e una glucosio a passare dai capillari allo spazio interstiziale. Questo avulsa da nozioni fisiologiche nella quale il computer “impara” ritardo, chiamato lag-time, è dovuto in parte al ritardo fisiologi- in modo autonomo a rispondere alle variazioni del glucosio co cui abbiamo accennato (sensore indipendente), in parte a con i regimi ottimali di infusione di insulina (black box). un ritardo tecnologico (tecniche di elaborazione dei dati)(17). Il Questi due tipi di algoritmo hanno caratteristiche peculiari. CGM Dexcom ritarda di circa 6 minuti, mentre il Navigator e il Gli algoritmi MPC possono essere considerati come proatti- Guardian ritardano di circa 8-15 minuti(18). vi, siccome essi anticipano l’effetto ipoglicemizzante dell’in- Dal punto di vista del closed loop più importanti delle diffe- sulina somministrata e sono probabilmente più efficaci nel renze temporali sono le deviazioni transitorie e persistenti tra controllare gli effetti dei pasti e dell’attività fisica o nel com- i valori glicemici misurati dal sensore e gli effettivi valori glice- pensare i problemi legati al fatto che la somministrazione di mici plasmatici. Le deviazioni transitorie si manifestano nel- insulina è decisa sulla base di variazione del glucosio del l’arco di 1-4 ore e potrebbero essere correlate a una tran- liquido interstiziale. Per converso gli algoritmi PID possono sitoria perdita o aumento di sensibilità del sensore e a per- essere considerati reattivi, perché rispondono alle variazioni turbazioni meccaniche, incluso lo sposizionamento tempora- glicemiche. neo del sensore. Quando il sensore del glucosio sottostima i Un altro algoritmo si basa sulla logica “fuzzy” che modula la valori glicemici plasmatici si parla di drop out. Durante il clo- somministrazione di insulina sulla base di regole approssi- sed loop potrebbe verificarsi temporaneamente una riduzio- mative e può essere adatto per esprimere conoscenze empi- ne nella somministrazione di insulina, ma è improbabile che riche acquisite dagli operatori sanitari che lavorano in ambi- si manifesti un’iperglicemia protratta perché, non appena i to diabetologico(11). livelli del sensore riprendono, può essere somministrata insu- Gli algoritmi possono includere moduli di supervisione e con- lina addizionale. trollo tendenti ad aumentare la sicurezza(12), limitando per Le deviazioni persistenti sono causate principalmente da esempio la quantità di insulina on board(13) o la velocità di infu- errate calibrazioni fatte con la glicemia capillare, da un algo- sione massima di insulina o sospendendo l’infusione quando ritmo di calibrazione inappropriato, da un cambiamento di il glucosio nell’interstizio scenda troppo rapidamente(14). sensibilità del sensore. Quando, durante il closed loop, il sensore sovrastima il valore glicemico plasmatico, le devia- zioni persistenti rappresentano un grande problema perché potrebbe verificarsi un eccessivo rilascio di insulina con con- Barriere allo sviluppo seguente ipoglicemia. del pancreas artificiale Le deviazioni persistenti si verificano generalmente tra due calibrazioni successive e potrebbero durare anche fino a Lo sviluppo del pancreas artificiale è stato ostacolato da una 12-48 ore a seconda del momento previsto di calibrazio- non ottimale accuratezza e affidabilità dei dispositivi per ne(18). CGM, dal relativamente lento assorbimento dell’insulina somministrata sottocute e dalla mancanza di algoritmi che tenessero in conto di queste imperfezioni e anche della variabilità tra e intra-soggetti. Limiti della somministrazione insulinica per via sottocutanea Dopo la somministrazione di un bolo di analogo ci vogliono Limiti del sistema per la lettura circa 90-120 minuti perché l’insulina raggiunga il suo massi- in continuo della glicemia mo effetto ipoglicemizzante, e la sua azione può continuare ben oltre questo picco. La somministrazione di molteplici boli Uno dei maggiori ostacoli per il closed loop è una non otti- di correzione in stretta sequenza causa accumulo di insulina male accuratezza e affidabilità dei dispositivi CGM. e un alto rischio di ipoglicemia che, se non considerato dal-
22 D. Bruttomesso et al. l’algoritmo di controllo, può diventare una vera sfida per i re senza alcuna informazione circa la quantità e l’ora del sistemi closed loop(13). pasto (fully closed loop). In questo caso l’algoritmo decide la Alti livelli glicemici potrebbero dover essere normalizzati len- dose di insulina sulla base dell’aumento glicemico postpran- tamente anche durante la somministrazione in closed loop, diale. Un altro approccio prevede che vengano “annunciati” rendendo più complicato il controllo glicemico postprandia- sia il tempo sia la quantità del pasto (closed loop con annun- le. Il controllo durante e dopo l’attività fisica può richiedere cio del pasto o semi-closed loop). Queste informazioni ven- l’assunzione preventiva di carboidrati o il trattamento bi- gono utilizzate dall’algoritmo per decidere la dose prandiale ormonale per eliminare il rischio di ipoglicemia. di insulina da somministrare (come succede durante la tera- Nonostante questi problemi, la via sottocutanea è la via di pia tradizionale). somministrazione insulinica privilegiata nei modelli correnti di Un terzo approccio, meno utilizzato, prevede di fornire al pancreas artificiale, anche grazie al fatto che vi è una cre- controllore informazioni circa l’ora del pasto, ma non la scente popolazione di pazienti in terapia con microinfusore quantità dello stesso. Questa informazione viene usata dal- sulla cui esperienza ci si può basare. l’algoritmo di controllo per passare a una somministrazione di insulina più aggressiva al fine di controbilanciare l’aumento glicemico postprandiale (closed loop con annuncio qualitati- vo del pasto). Variabilità individuale L’assorbimento e l’azione dell’insulina variano nello stesso individuo e tra un individuo e l’altro, rendendo ardua l’identifi- Esercizio cazione individuale del fabbisogno insulinico ottimale(19). È stato visto che la farmacocinetica degli analoghi rapidi può L’esercizio di moderata intensità aumenta il rischio di ipogli- variare fino a 4 volte tra soggetti diversi e fino al 50% nello cemia, soprattutto durante o subito dopo l’attività, ma può stesso soggetto in determinate occasioni. capitare anche molte ore dopo l’attività(21). La variabilità del fabbisogno insulinico tra soggetti è attribui- È stato peraltro dimostrato che uno sprint di 10 s eseguito bile a fattori che influenzano la sensibilità insulinica come il subito prima di un’attività fisica moderatamente intensa pre- peso corporeo, l’età, il sesso, l’attività fisica e il fumo. La viene l’ipoglicemia immediatamente conseguente l’esercizio variabilità intra-soggetto include variazioni dell’insulino-sensi- e questo convalida l’osservazione che un esercizio fisico bilità da un giorno all’altro e da un’ora a un’altra a causa di intenso può causare iperglicemia. ritmi circadiani, fenomeno dell’alba, attività fisica, malattie Durante la somministrazione di insulina in closed loop un intercorrenti, stress ecc.(18). metodo efficace per controllare la glicemia durante esercizio Queste variazioni si possono verificare anche durante il closed fisico può essere l’annuncio dell’esercizio o il monitoraggio loop e vanno perciò compensate. della frequenza cardiaca in base ai quali la somministrazione insulinica potrà venir sospesa. Poiché la risposta all’esercizio è altamente variabile da perso- na a persona, per eliminare completamente il rischio di ipogli- Pasti cemia da esercizio fisico potrebbe essere necessaria I pasti, in particolar modo i pasti abbondanti, mettono alla l’assunzione preventiva di carboidrati o il trattamento con glu- prova l’efficacia e la sicurezza del closed loop. Il consumo di cagone nel caso di trattamento duplice insulina-glucagone. carboidrati si associa infatti con un rapido, transitorio aumento della glicemia, la cui entità dipende da molti fattori tra cui la quantità e la composizione del pasto, il tempo e la Studi clinici quantità di insulina somministrata. Il ritardo nell’assorbimen- to dell’insulina somministrata per via sottocutanea determina Il pancreas artificiale è una tecnologia ancora in evoluzione. spesso iperglicemia postprandiale, che può portare a boli di Si può prevedere che all’inizio sarà applicato con finalità correzione e accumulo di insulina aumentando così il rischio diverse a seconda dei pazienti, per esempio per ridurre il di ipoglicemia tardiva. Questo può succedere anche durante pericolo di ipoglicemie nei pazienti a controllo più stretto o il closed loop. per ottimizzare la media glicemica in certe categorie di È stato dimostrato che, durante CSII (continuous subcuta- pazienti come gli adolescenti. neous insulin infusion) tradizionale, la somministrazione È prevedibile che gli algoritmi ora disponibili verranno modi- di un bolo di analogo rapido dell’insulina 15 minuti prima del ficati per ovviare alle necessità relative all’esercizio fisico o al pasto permette di controllare meglio la glicemia postprandiale controllo dei livelli glicemici postprandiali. e mantiene per più tempo la glicemia in target(20). Obiettivi ai quali si sta attivamente lavorando sono la Per quanto concerne la somministrazione di insulina ai pasti riduzione delle ipoglicemie, la modulazione della sommi- i modelli correnti di pancreas artificiale si differenziano tra loro nistrazione di insulina in modo da ridurre il tempo tra- per il tipo di approccio(9). Un approccio prevede che la som- scorso fuori range (control to range), il controllo della glice- ministrazione di insulina sia decisa dall’algoritmo puramente mia durante la notte e il controllo della glicemia postpran- sulla base della misurazione glicemica in continuo del senso- diale.
La chiusura dell’ansa nel diabete di tipo 1 23 Tabella 2 Studi clinici con diversi approcci al pancreas artificiale. Autori (anno di Popolazione studiata Approccio pubblicazione, Sintesi dei risultati (n = numero di soggetti) n referenza) Low glucose suspend Choudhary (2011, 23) Adulti (n = 31) Ridotta l’ipoglicemia notturna, Danne (2011, 24) 1-18 aa (n = 21) soprattutto nei pazienti a più alto rischio; ben accettato dai pazienti Sospensione per Buckingham (2009, 27) 6-38 aa (n = 22) Prevenzione dell’80% degli prevenire l’ipoglicemia Buckingham (2010, 28) 12-39 aa (n = 26) eventi di ipoglicemia notturna Pancreas artificiale “di notte” Hovorka (2010,30) 5-18 aa (n = 19) Aumenta del 20% il tempo in Kovatchev (2010, 34) Adulti (n = 20) cui la glicemia è in target; si Hovorka (2011, 31) 18-65 aa (n = 24) riduce il rischio di ipoglicemia Elleri (2011, 32) 5-13 aa (n = 8) notturna “senza annuncio Steil (2006, 35) Adulti (n = 10) Fattibile in bambini, adulti. del pasto” Weinzimer (2008, 36) 13-20 aa (n = 17) L’aggiunta di un piccolo bolo Atlas (2010, 11) 19-30 aa (n = 7) ai pasti migliora il controllo; Steil (2011, 37) 22-60 aa (n = 8) il ritardo nell’assorbimento/ azione dell’insulina rimane un problema “con annuncio del pasto” Kovatchev (2010, 34) Adulti (n = 20) Fattibile in bambini, adulti e Elleri (2011, 38) 12-18 aa (n = 12) gravide; possibili diversi Murphy (2011, 33) Gravidanza (n = 10) algoritmi Murphy (2011, 39) Gravidanza (n = 12) “biormonale” El-Kathib (2010, 40) 19-71 aa (n = 11) Fattibilità documentata negli (insulina e glucagone) Castle (2010, 41) Adulti (n = 7) adulti; il glucagone aiuta ma non è sempre in grado di controbilanciare l’eccessiva somministrazione di insulina “a casa” Cobelli (2012, 45) Adulti (n = 2) Fattibile negli adulti In tabella 2 sono riportati gli studi fino a oggi eseguiti, suddi- È stato dimostrato che la funzione LGS, sia in ambito pedia- visi a seconda del grado di coinvolgimento richiesto al trico sia tra gli adulti, è in grado di ridurre la frequenza e la paziente, il tempo di applicazione, il tipo di ormone infuso. durata dell’ipoglicemia notturna, soprattutto nei pazienti più a rischio(23,24). In particolare Choudhary ha testato la funzione LGS in 31 adulti con diabete di tipo 1 dimostrando che, nell’arco di Funzione low glucose suspend 3 settimane, si attivava 166 volte (media 1,9 volte per Il sistema integrato pompa più sensore della glicemia, con la paziente/settimana). Con LGS la durata dell’ipoglicemia not- funzione low glucose suspend (LGS) (Paradigm Veo, turna (< 40 mg/dl) si riduceva da 46,2 a 1,8 min/die nei Medtronic Diabetes, Northridge, CA, USA), rappresenta la pazienti a più alto rischio. forma più semplice di pancreas artificiale perché è il primo In uno studio più recente su 21 ragazzi e adolescenti, Danne(24) sistema in grado di modulare la somministrazione di insulina ha comparato la frequenza di episodi ipoglicemici nell’arco di in risposta ai livelli glicemici senza l’intervento umano. La fun- 2 settimane senza l’attivazione della funzione LGS e 6 settima- zione LGS porta infatti all’interruzione dell’erogazione di insu- ne con la funzione LGS programmata per allertare i pazienti lina per un intervallo che può raggiungere le due ore se il sen- per valori glicemici < 75 mg/dl e per sospendere l’insulina a sore rileva valori glicemici abnormemente bassi e il paziente valori < 70 mg/dl. L’uso della LGS riduceva a meno della metà non risponde all’allarme di ipoglicemia, un evento non impro- il numero di escursioni ipoglicemiche (a meno di 40 mg/dl, babile, soprattutto di notte, nei pazienti con diabete di tipo 1 p = 0,005) e riduceva il tempo trascorso in ipoglicemia che abbiano una ridotta sensibilità all’ipoglicemia e una man- (< 70 mg/dl) di 43 minuti per giorno (p = 0,002) senza aumen- cata risposta controregolatoria(22). tare significativamente la glicemia media.
24 D. Bruttomesso et al. È ovvio che la funzione LGS è importante per la sicurezza del “Pancreas artificiale” di notte paziente perché è stato dimostrato che le convulsioni da ipo- glicemia notturna compaiono quando l’ipoglicemia si prolun- Gli sforzi dei ricercatori coinvolti nello sviluppo del pancreas ga per un periodo di 2-4 ore(25). artificiale si sono focalizzati inizialmente sullo sviluppo e valu- La preoccupazione maggiore quando si sospende l’infusione tazione di un sistema di somministrazione insulinica ad ansa di insulina è peraltro il rischio di iperglicemia successiva con chiusa durante la notte. In effetti, se da una parte tale siste- chetosi. Inoltre, l’analisi del pattern glicemico successivo alla ma rappresentava una grande occasione per risolvere il pro- sospensione dell’insulina per attivazione della funzione LGS blema delle gravi ipoglicemie, che hanno un picco massimo suggerisce che questa tecnologia è sicura e non associata a tra le ore 24 e le 8(29), dall’altra risultava anche la soluzione iperglicemie con chetosi(23,24,26). più facile visto che durante la notte, non essendovi pasti o esercizio fisico, il fabbisogno insulinico è più prevedibile. Alcuni studi randomizzati controllati, condotti dal gruppo di Hovorka, in giovani e adulti con diabete di tipo 1, hanno con- “Prevenzione dell’ipoglicemia” frontato il controllo glicemico notturno ottenuto con microin- La funzione LGS è in grado di sospendere l’infusione di fusore (ansa aperta) con quello ottenuto con il pancreas arti- insulina in caso di ipoglicemia, ma non è in grado di pre- ficiale (ansa chiusa) ove la somministrazione di insulina era venire l’episodio ipoglicemico. Buckingham(27,28) ha invece dettata dalla lettura continua dei valori di glucosio, sotto con- dimostrato che è possibile prevenire l’ipoglicemia utilizzan- trollo di un algoritmo MPC. In alcuni di questi studi erano do, oltre al CGM, algoritmi per la predizione dell’ipoglice- valutati vari scenari che nella vita di tutti i giorni rappresenta- mia, in grado di sospendere temporaneamente l’infusione no una sfida per il controllo glicemico notturno, come varia- di insulina per via sottocutanea continua con microinfuso- zioni dell’attività fisica nel pomeriggio, consumo di alcol o re in caso di previsione di un’ipoglicemia. L’autore ha ini- assunzione a cena di pasti a differente contenuto di macro- zialmente valutato l’efficacia degli algoritmi predittivi nutrienti. In tali studi si è visto che il pancreas artificiale, uti- durante il giorno. Ventidue soggetti giovani e adulti (età lizzato nel periodo notturno, aumentava significativamente, media 20 anni, 6-38 anni) furono ricoverati in due diverse rispetto alla pompa, il tempo trascorso in euglicemia (del occasioni. Durante la prima ospedalizzazione la basale 20% nei bambini e del 26% negli adulti, entrambe le varia- zioni significative) e dimezzava il tempo trascorso in ipoglice- veniva aumentata fino a raggiungere valori glicemici infe- mia, riducendolo dal 4,1% al 2,1% nei bambini e dal 6,7% al riori a 60 mg/dl. Nel secondo ricovero veniva testata 2,8% negli adulti (entrambe le variazioni significative)(30,31). l’efficacia degli algoritmi nel prevenire l’ipoglicemia. Lo stu- Recentemente è stato dimostrato che nei bambini può esse- dio ha dimostrato che utilizzando una soglia glicemica di re ottenuto lo stesso controllo glicemico indipendentemente 80 mg/dl e una sospensione dell’erogazione di insulina di che il closed loop inizi alle ore 18 o alle 21(32). 90 minuti, si riducevano gli episodi ipoglicemici del 56% se Il controllo glicemico notturno con closed loop basato su l’“orizzonte decisionale” era di 30 minuti, e dell’80% se il algoritmo MPC è risultato fattibile e sicuro anche in gravide medesimo orizzonte era di 45 minuti(27). Successivamente con diabete di tipo 1 in uno stadio precoce (14,8 settimane) Buckingham ha combinato 5 algoritmi predittivi per preve- o tardivo (28 settimane) della gravidanza: la glicemia rimane- nire l’ipoglicemia notturna(28). Furono studiati 40 soggetti va nel target per l’84-100% del tempo (rispettivamente fase (12-39 anni) con diabete di tipo 1. Nel gruppo di controllo precoce-tardiva)(33). (n = 14 soggetti) e nei due gruppi sperimentali (n = 10 e n Risultati analoghi a quelli ottenuti in studi precedenti, sono = 16) l’ipoglicemia (< 60 mg/dl) veniva indotta aumentan- stati ottenuti in uno studio multicentrico condotto in 20 diabe- do gradualmente la velocità di infusione basale notturna. tici di tipo 1 adulti (Fig. 2) utilizzando un algoritmo di tipo MPC Nel gruppo di controllo non venivano utilizzati gli algoritmi sviluppato in silico(34). Rispetto alla terapia con microinfusore per la sospensione della pompa. Nei gruppi sperimentali la tradizionale, il closed loop aumentava significativamente il sospensione della pompa si verificava quando 3 dei 5 tempo trascorso in euglicemia (da 64 a 78%), mentre si ridu- (n = 10) o 2 dei 5 (n = 16) algoritmi predicevano l’ipo- cevano drasticamente gli episodi di ipoglicemia (da 23 a 5). glicemia in base al valore glicemico misurato dal sensore Free Style Navigator (Abbott Diabetes Care). La pompa veniva sospesa per 90 minuti a ogni interruzione (shut-off). Veniva utilizzata una soglia glicemica di 80 mg/dl e un oriz- “Pancreas artificiale” zonte predittivo di 35 minuti. L’ipoglicemia veniva prevenu- di giorno e di notte ta nel 60% delle notti utilizzando 3 algoritmi predittivi e nel 75% delle notti (84% degli eventi) usando 2 algoritmi pre- Il controllo in closed loop durante il giorno deve tenere conto dittivi. dell’effetto sulla glicemia che possono avere l’esercizio fisico È probabile che la combinazione di algoritmi predittivi di ipo- e i pasti. glicemia, come quelli utilizzati nello studio di Buckingham, Particolarmente difficile è il controllo glicemico postprandia- con la funzione di sospensione della pompa a specifici livel- le. Considerando il ritardo connesso con l’assorbimento del- li di glicemia, potrebbe risultare veramente efficace nel pre- l’insulina somministrata sottocute si comprende facilmente venire l’ipoglicemia severa. che un sistema completamente closed loop è problematico.
La chiusura dell’ansa nel diabete di tipo 1 25 Controllo notturno (21.30-8) pasto. Quando comparati alla CSII standard, entrambi gli % tempo trascorso entro n di episodi ipoglicemici approcci aumentarono il tempo in target, peraltro il sistema 3,9-7,8 mmol/L 100 25 ibrido consentiva di ottenere glicemie postprandiali migliori di * p = 0,029 * p = 0,01 quelle ottenute con un sistema closed loop completo(36). 80 20 Successivamente allo studio pediatrico, l’algoritmo PID è stato 60 15 modificato per includere un modello di feedback insulinico 23 (insulin feedback, IFB) che permettesse all’algoritmo PID di 79% 40 10 emulare meglio la fisiologia della beta-cellula che si pensa ridu- 64% ca la secrezione di insulina non appena i livelli plasmatici di 20 5 5 insulina aumentano. Fu condotto uno studio in 8 adulti, utiliz- 0 0 zando un algoritmo PID per 30 ore, con la somministrazione Ansa aperta Ansa chiusa Ansa aperta Ansa chiusa manuale di 2 unità di insulina all’inizio di ogni pasto. Anche se è stato ottenuto un soddisfacente controllo postprandiale, Controllo dopo colazione (8-12) l’ipoglicemia non veniva completamente evitata e in 8 occasio- % di tempo entro Glicemia media 3,9-10 mmol/L ± DS (mmol/L) ni fu necessario un trattamento per ipoglicemia(37). 100 10 Recentemente è stata testata anche la fattibilità del fully clo- 80 8 sed loop utilizzando un algoritmo di tipo fuzzy logic(11). Sette adulti con diabete di tipo 1 furono sottoposti a due studi in fully 60 6 closed loop, che duravano rispettivamente 8 ore (in condizio- 9,1 ± 1,6 9,6 ± 2,9 40 4 ne di digiuno o con un pasto misto) in 12 occasioni o 24 ore 61% in 2 occasioni. I dati raccolti per 3-5 giorni venivano utilizzati 52% 20 2 per individualizzare l’algoritmo fuzzy logic. Durante le 24 ore di fully closed loop con 3 pasti standardizzati che contenevano 0 0 Ansa aperta Ansa chiusa Ansa aperta Ansa chiusa 17,5 e 70 g di CHO (carboidrati), il 73% delle misurazioni del sensore era compreso tra 70 e 180 mg/dl, il 27% era Figura 2 Controllo glicemico notturno (pannello superiore) e > 180 mg/dl e nessuna era inferiore a 70 mg/dl. Non veniva- postcolazione (pannello inferiore) in 20 soggetti diabetici di no riportati eventi ipoglicemici sintomatici in nessuno dei trial. tipo 1 studiati in closed loop (scuro) e durante terapia con microinfusore tradizionale (chiaro). Closed loop con annuncio del pasto Infatti, senza l’annuncio del pasto, vi sarà, nel periodo post- Come già esplicitato, l’annuncio del pasto può superare i prandiale, un aumento rapido ed eccessivo della glicemia ritardi legati all’assorbimento di insulina dal sottocute e alla che il sistema tenterà di correggere con una somministrazio- comparsa variabile di glucosio prandiale nel sangue. In que- ne più aggressiva di insulina e rischio di ipoglicemia tardiva. sto approccio l’algoritmo viene informato circa la quanti- Di seguito riportiamo alcuni studi in closed loop senza o con tà/tempo del pasto e la dose di insulina prandiale viene som- annuncio del pasto. ministrata manualmente mentre il closed loop completo fun- ziona negli altri momenti. Con questo tipo di approccio, lo studio multinazionale con Closed loop senza annuncio del pasto algoritmo MPC, oltre a dimostrare una significativa riduzione delle ipoglicemie notturne, ha dimostrato un controllo glice- La fattibilità di un fully closed loop (utilizzando la via sottocuta- mico postcolazione sovrapponibile a quello ottenuto con nea sia per la somministrazione di insulina sia per la misurazio- pompa tradizionale(34). ne glicemica con sensore), giorno e notte, è stata dimostrata In un altro studio randomizzato crossover 12 adolescenti per la prima volta da Steil che, utilizzando un algoritmo di tipo furono valutati per 36 ore di closed loop utilizzando un algo- PID, condusse uno studio in closed loop per 29 ore in 10 adul- ritmo MPC e mimando un tipico giorno di scuola. Rispetto ti e confrontò i risultati a quelli ottenuti durante 3 giorni di tera- alla terapia convenzionale, il closed loop aumentò il tempo in pia con CSII tradizionale. Lo studio ha dimostrato che durante cui la glicemia era a target (70-180 mg/dl) da 49 a 84%, con il closed loop, rispetto alla terapia con CSII, la glicemia rimane- un 100% durante la notte. Anche se tra i due tipi di interven- va più tempo in target (75% vs 63% del tempo)(35). Peraltro le to non c’era differenza nella frequenza di ipoglicemia diurna, escursioni glicemiche postprandiali non erano eliminate e il closed loop preveniva le ipoglicemie notturne(38). l’ipoglicemia postprandiale tardiva rimaneva comune. Lo stesso approccio è stato valutato anche in donne di tipo Utilizzando lo stesso tipo di algoritmo, Weinzimer ha succes- 1 gravide allo scopo di valutare la sicurezza e l’efficacia del sivamente valutato se la performance del closed loop pote- sistema pur in presenza di attività tipiche della vita di tutti i va migliorare grazie alla somministrazione di un bolo pre- giorni. Dodici gravide venivano randomizzate a closed loop o prandiale; 17 adolescenti furono sottoposti a 34 ore di stu- a CSII, in due diverse occasioni (alla 19a e 23a settimana di dio, 8 con closed loop completo e 9 con closed loop ibrido gestazione). Durante le 24 ore di studio, in entrambe le occa- in cui il paziente somministrava una piccola dose di insulina sioni, le pazienti svolgevano la stessa attività fisica e assume- (25-50% del fabbisogno prandiale) 10-15 minuti prima del vano gli stessi pasti/snak. Il closed loop risultava efficace
26 D. Bruttomesso et al. come la CSII, ma potenzialmente più sicuro perché riduceva Pancreas artificiale la gravità e la durata dell’ipoglicemia(39). Il precedente studio di fattibilità in questa coorte di pazienti aveva dimostrato la in ambiente extraospedaliero sicurezza del closed loop di notte nelle fasi sia precoci sia tardive della gravidanza(33). La tecnologia utilizzata negli studi ospedalieri è basata su un computer portatile che comunica, attraverso un collegamen- to cablato, con un CGM e una pompa per insulina. Si tratta quindi di un sistema ancora troppo ingombrante per essere Pancreas artificiale biormonale utilizzato al di fuori dell’ambiente ospedaliero. Un sistema di pancreas artificiale ambulatoriale dovrebbe essere: In studi recenti, per ridurre il rischio di ipoglicemia, si è anche a) basato su una piattaforma hardware indossabile, facil- testato, con il sistema closed loop, la somministrazione con- mente disponibile, poco costosa; temporanea di insulina e glucagone. Il vantaggio dell’uso del b) in grado di far funzionare gli algoritmi matematici per il glucagone è che agisce rapidamente, mimando la risposta closed loop; fisiologica all’ipoglicemia, evitando così la somministrazione c) collegabile wireless a dispositivi CGM e pompe di insulina; di zuccheri a rapido assorbimento. d) in grado di comunicare con un server remoto per il moni- Il primo a dimostrare la fattibilità di “un sistema biormona- toraggio e la supervisione a distanza del funzionamento le” che usa cioè due ormoni, insulina e glucagone, per del sistema a circuito chiuso in modo da garantire la sicu- controllare la glicemia fu El-Khatib. Valutò 11 adulti per rezza dei pazienti che partecipano agli studi clinici. 27 ore di esperimento, durante il quale i pazienti assume- Un dispositivo in grado di rispondere a tutte queste esigen- vano 3 pasti ricchi in carboidrati. Per la somministrazione di ze sembra essere il telefono cellulare. Recentemente insulina l’algoritmo era di tipo MPC e per la somministrazio- O’Grady ha utilizzato un sistema closed loop portatile, auto- ne di glucagone di tipo PID. Lo studio dimostrò che, appli- matico, basato su telefono Blackberry StormTM. Lo studio, cando un modello adeguato di assorbimento dell’insulina, il che ha coinvolto adolescenti e giovani adulti, è stato condot- sistema era in grado di prevenire la comparsa di ipoglice- to di notte, in ambiente ospedaliero, ma ha dimostrato che mia(40). l’uso del cellulare è fattibile e che il sistema è sicuro(44). L’uso combinato di glucagone e insulina è stato valutato Successivamente, è stato condotto il primo studio pilota al di anche in un sistema di closed loop con annuncio del fuori dell’ambiente ospedaliero(45) usando un sistema portatile pasto(41), dove il 50-75% del bolo prandiale veniva sommini- basato su un cellulare di tipo Android (Fig. 3). Lo studio, della strato manualmente. Soggetti adulti con diabete di tipo 1 durata di 2 giorni, condotto contemporaneamente a Padova e furono sottoposti a uno studio closed loop in cui venivano a Montpellier, ha coinvolto solo 2 pazienti. Anche se raggiun- somministrati insulina e glucagone e a uno studio in cui gere la quasi normoglicemia non era l’obiettivo di questo stu- venivano somministrati solo insulina e placebo. La velocità dio pilota, il sistema ha permesso di evitare sia l’ipoglicemia di somministrazione dei due ormoni era regolata da un algo- (< 70 mg/dl) sia l’iperglicemia severa (> 15 mmol/L). Tali risul- ritmo di tipo fading memory proportional derivative. Rispetto tati hanno permesso non solo di confermare la fattibilità e la alla somministrazione di placebo, il glucagone riduceva il sicurezza di tale sistema, ma anche di migliorarlo e di speri- tempo passato in ipoglicemia del 63%. Quando sommini- mentarlo successivamente in uno studio multicentrico che ha strato sotto forma di boli nell’arco di 5-10 minuti seguiti da coinvolto 20 pazienti (Kovatchev B, submitted). 50 minuti di interruzione piuttosto che in modo lento e pro- lungato, il glucagone riduceva anche il numero di eventi ipo- glicemici e il numero di trattamenti per ipoglicemia. Anche se efficace il glucagone non è risultato in grado di contro- Futuro reagire completamente alla eccessiva somministrazione di Nonostante risultati clinici incoraggianti, serviranno ancora insulina. molti trial clinici prima che il pancreas artificiale possa diventa- Recentemenet El-Khatib e Russell hanno confermato che il re una realtà. Ci sono ancora molte sfide da superare (Tab. 3). pancreas biormonale permette di ottenere un buon controllo Dal punto di vista tecnologico, oltre all’affinamento degli glicemico con minimo rischio di ipoglicemia anche quando algoritmi in uso, il futuro porterà miglioramenti negli strumen- utilizzato continuativamente nell’arco di due giorni, nono- ti CGM, i cui punti deboli attuali sono la calibrazione, la capa- stante l’assunzione di 6 pasti ad alto contenuto in carboidra- cità di “leggere” cambi rapidi dei livelli di glucosio, una scar- ti e 30 minuti di attività fisica(42). Per controllare meglio il picco sa sensibilità ai livelli bassi di glucosio. Anche le pompe e le postprandiale, prima di ogni pasto veniva somministrato formulazioni insuliniche dovranno migliorare se si vorranno manualmente un bolo parziale di insulina, fino a un massimo raggiungere livelli soddisfacenti di precisione nel controllo. di 0,05 U/kg/pasto, corrispondente a meno della metà di L’avanzamento tecnologico non potrà essere disgiunto da insulina necessaria per quel pasto. un grande sforzo per rendere il pancreas artificiale sempre Limiti dell’uso del glucagone sono l’instabilità dell’ormone e più user friendly. Ciò nonostante questa nuova tecnologia la tendenza a sviluppare fibrille di amiloide in soluzione, così comporterà un grande sforzo conoscitivo per il paziente. A come la potenziale deplezione di glicogeno epatico in caso questo dovrà corrispondere uno sforzo didattico adeguato di ripetute somministrazioni(41,43). da parte dei tecnologi e dei diabetologi.
La chiusura dell’ansa nel diabete di tipo 1 27 Conflitto di interessi Nessuno. Bibliografia 1. Klein BE, Klein R, McBride PE, Cruickshanks KJ, Palta M, Knudtson MD et al. Cardiovascular disease, mortality, and reti- nal microvascular characteristics in type 1 diabetes: Wisconsin epidemiologic study of diabetic retinopathy. Arch Intern Med 2004;164(17):1917-24. 2. Nathan DM, Cleary PA, Backlund JY, Genuth SM, Lachin JM, Orchard TJ et al.; Diabetes Control and Complications Trial/Epidemiology of Diabetes Interventions and Complications (DCCT/EDIC) Study Research Group. Intensive diabetes treat- ment and cardiovascular disease in patients with type 1 dia- betes. N Engl J Med 2005;353(25):2643-53. 3. White NH, Sun W, Cleary Pa, Danis RP, Davis MD, Hinsworth DP et al. Prolonged effect of intensive therapy on the risk of retinopathy complications in patients with type 1 diabetes melli- tus: 10 years after the Diabetes Control and Complications Trial. Arch Ophthalmol 2008;126(12):1707-15. 4. Kowalski A. Can we really close the loop and how soon? Accelerating the availability of an artificial pancreas: A roadmap to better diabetes outcomes. Diabetes Technol Ther 2009; 11(suppl 1)S113-9. Figura 3 Piattaforma del pancreas artificiale portatile (the 5. Bode BW, Schwartz S, Stubbs HA, Block JE. Glycemic charac- Diabetes Assistant, DiAs), sviluppato presso l’Università di teristics in continuously monitored patients with type 1 and 2 Virginia. La piattaforma consiste di un cellulare Xperia Sony, diabetes: Normative values. Diabetes Care 2005;28(10):2361-6. di un piccolo computer, oltre che naturalmente di un microin- 6. Diabetes Research in Children Network (DirecNet) Study Group, fusore e di un dispositivo per CGM che nello studio in que- Buckingham B, Beck RW, Tamborlane WV, Xing D, Kollman C, stione erano rispettivamente l’Omnipod e il Dexcom. Lo Fiallo-Scharer R et al. Continuous glucose monitoring in children smart phone aveva sostanzialmente 3 funzioni: conteneva e with type 1 diabetes. J Pediatr 2007;151(4):388-93, 393.e1-2. faceva funzionare l’algoritmo di controllo, serviva da interfac- 7. Juvenile Diabetes Research Foundation Continuous Glucose cia per l’utente e aveva anche una via unidirezionale di con- Monitoring Study Group, Tamborlane WV, Beck RW, Bode BW, nessione a un server per il monitoraggio a distanza. L’algo- Buckingham B, Chase HP, Clemans R et al. Continuous gluco- se monitoring and intensive treatment of type 1 diabetes. N Engl ritmo utilizzato è di tipo MPC. J Med 2008;359(14):1464-76. 8. Bequette BW. A critical assessment of algorithms and chal- Tabella 3 Obiettivi da raggiungere per migliorare la lenges in the development of a closed-loop artificial pancreas. Diabetes Technol Ther 2005;7(1):28-47. performance del pancreas artificiale. 9. Hovorka R. Continuous glucose monitoring and closed loop Fattori Miglioramenti auspicabili systems. Diabet Med 2005;23:1-12. Velocizzare l’assorbimento 10. Cobelli C, Renard E, Kovatchev B. Artificial pancreas: Past, (formulazioni ultrarapide, present, future. Diabetes 2011;60:2672-82. Somministrazione 11. Atlas E, Nimri R, Miller S, Grunberg EA, Phillip M. MD-Logic arti- somministrazione in altro insulinica ficial pancreas system: a pilot study in adults with type 1 diabe- compartimento, calore nel sito tes. Diabetes Care 2010;33(5):1072-6. di infusione) 12. Kovatchev B, Patek S, Dassau E, Doyle FJ 3rd, Magni L, De Aumentare accuratezza e Nicolao G et al; Juvenile Diabetes Research Foundation Artificial Rilevazione glicemica affidabilità; ridurre gli allarmi di Pancreas Consortium. Control to range for diabetes: Functiona- lity and modular architecture. J Diabetes Sci Technol 2009; ipoglicemia falsamente positivi 3(5):1058-65. Aggiustamento dosaggio Migliorare la performance degli 13. Ellingsen C, Dassau E, Zisser H, Grosman B, Percival MW, insulinico algoritmi Jovanovic L et al. Safety constraints in an artificial pancreatic beta cell: An implementation of model predictive control with Sistema biormonale Sviluppare pompa a due serbatoi insulin on board. J Diabetes Sci Technol 2009;3(3):536-44. Comunicazione tra sensore Rendere i collegamenti più 14. Elleri D, Allen JM, Nodale M, Wilinska ME, Acerini CL, Dunger glicemico e microinfusore affidabili; standardizzazione del DB et al. Suspended insulin infusion during overnight closed- loop glucose control in children and adolescents with type 1 dia- insulinico protocollo di comunicazione betes. Diabet Med 2010;27(4):480-4.
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