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Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA Divisione VI – Registro delle Imprese, professioni ausiliarie del commercio e artigiane e riconoscimento titoli professionali . IL DIRETTORE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA VISTO il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, recante “Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, nonché della direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell’adesione di Bulgaria e Romania”, come modificato dal decreto legislativo 28 gennaio 2016, n. 15, recante “Attuazione della direttiva 2013/55/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, recante modifica della direttiva 2005/36/CE, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento (UE) n. 1024/2012, relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno («Regolamento IMI»)”; VISTO il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, riguardante il Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell’art. 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286; VISTO in particolare, l’art. 49 del predetto D.P.R. n. 394 del 1999, che disciplina le procedure di riconoscimento dei titoli professionali abilitanti per l’esercizio di una professione, conseguiti in un Paese non appartenente all’Unione europea, come richiamato dall’art. 60, comma 3, del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206; Via Sallustiana, 53 – 00187 Roma tel. 06 47055486– fax +39 06 47055338 e-mail marco.maceroni@mise.gov.it stefania.sindici@mise.gov.it dgmccvnt.div06@pec.mise.gov.it www.mise.gov.it
VISTA la domanda del sig. Methnani Mounir, cittadino tunisino, diretta a chiedere il riconoscimento del “Certificato di Conferma della qualifica professionale nell’attività artigianale di Parrucchiere (Uomini) n. 4135017”, conseguito in Tunisia, e rilasciato il 28 settembre 2017, successivamente al conseguimento del “Certificato di fine addestramento” rilasciato, dopo il superamento di appositi esami, in data 28 settembre 2005 dall’’Agenzia Tunisina della Formazione Professionale presso il Ministero dell’Educazione e della Formazione della Repubblica tunisina, per la professione di BARBIERE PER UOMO (solo l’applicazione), per l’esercizio in Italia dell’attività di acconciatore, ai sensi della legge 17 agosto 2005, n. 174, recante “Disciplina dell’attività di acconciatore” e s.m.i.; CONSIDERATO che non è stata dimostrata la formazione professionale conseguita, né come durata né come contenuti; CONSIDERATO che l’Ambasciata d’Italia a Tunisi nella dichiarazione di valore in loco, ha dichiarato che il campo di attività è regolamentato e che l’Autorità competente a vigilare sulla professione è il Ministero del Commercio e dell’Artigianato; CONSIDERATO che la citata Rappresentanza italiana a seguito di richiesta sulla veridicità della dichiarazione e sulle modalità del conseguimento del titolo, se a seguito della frequenza di un corso specifico o se a seguito del superamento dell’esame di abilitazione senza avere precedentemente frequentato uno specifico corso, ha informato che dagli atti non risulta la frequenza ad un corso né la relativa durata in ore, mesi, anni. L’interessato può esercitare la professione di acconciatore in Tunisia come lo prevede il regolamento; CONSIDERATO che il richiedente non certifica esperienza lavorativa nel settore prestata in Tunisia, e che l’esperienza professionale italiana per attività di barbiere non è stata documentata nelle modalità previste; VISTO che la Conferenza di servizi di cui all’art. 16 del decreto legislativo n. 206/2007, nella riunione del 21 febbraio 2018, con il parere dei rappresentanti delle 2
Associazioni di categoria CNA Benessere e Confartigianato, sulla base delle citate premesse, ha ritenuto, ai sensi del d.lgs. 206/2007 - Capo II – Regime generale – art. 18-21, il titolo di qualifica professionale idoneo a consentire in Italia l’esercizio della professione di acconciatore di cui alla legge 18 agosto 2005 n.174, subordinatamente al superamento di una misura compensativa, così come disciplinato dagli articoli 22 e 23 del decreto legislativo 9/11/2007, n. 206, necessaria in quanto la formazione richiesta dalla normativa nazionale riguarda “materie sostanzialmente diverse” cioè materie la cui conoscenza è essenziale all’esercizio della professione regolamentata e che in termini di durata o contenuto sono molto diverse rispetto alla formazione ricevuta dal migrante (d.lgs. n. 206/2007 art. 22, co. 5). Nel caso in esame la qualifica professionale è specifica per la clientela maschile, mentre in Italia la professione di “Acconciatore” comprende una preparazione professionale sia per la clientela maschile che femminile. Inoltre non è stata documentata la modalità del conseguimento del titolo di qualifica professionale, se conseguito a seguito del superamento di un esame senza essere preceduto da uno specifico corso professionale, o se a seguito della frequenza di uno specifico corso. In questo caso, il richiedente non ha trasmesso l’elenco delle materie di studio, pertanto non è valutabile la sua preparazione professionale.. L’esperienza lavorativa italiana non è stata documentata correttamente. La misura compensativa, che consisterà in una prova attitudinale, sarà organizzata dalla regione territorialmente competente, la quale cura l'istituzione delle relative sessioni d'esame dinanzi a commissioni esaminatrici, presso strutture autorizzate. La prova attitudinale, che si svolgerà in lingua italiana, sarà diretta ad accertare la conoscenza dell’attività di acconciatore; CONSIDERATO che il Ministero dello Sviluppo Economico con nota prot. n. 0087163 del 06 marzo 2018, ha comunicato al richiedente, a norma dell’art. 10-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241 i motivi ostativi al riconoscimento e la necessità di misure compensative; VERIFICATO che il richiedente non si è avvalso della facoltà di controdeduzione prevista dal citato art. 10-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241; 3
TENUTO CONTO che l’imposta di bollo di € 32,00 è stata corrisposta tramite bonifico a favore del Bilancio dello Stato Capo VIII, capitolo 1205, art 1- IBAN: IT07 Y010 0003 2453 4800 8120 501, effettuato presso Poste Italiane in data 07 novembre 2017 DECRETA Art. 1 1. Al sig. Methnani Mounir, cittadino tunisino, nato a Bouhajla, Tunisia, in data 11 ottobre 1985, è riconosciuto il titolo di qualifica professionale di cui in premessa quale titolo valido per lo svolgimento in Italia dell’attività di acconciatore, ai sensi della legge 17 agosto 2005, n. 174, e s.m.i., subordinatamente all’applicazione di una misura compensativa consistente in una prova attitudinale. I contenuti della misura e le relative modalità di svolgimento sono indicati nell’allegato A che costituisce parte integrante del presente decreto. 2. Il presente decreto è pubblicato sul sito istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico www.mise.gov.it, ai sensi dell’art. 32, comma 1 della legge 18 giugno 2009 n. 69. 3. Avverso il presente provvedimento è proponibile ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro il termine di sessanta giorni, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni dalla pubblicazione di cui il comma 2. Roma, 23 marzo 2018 IL DIRETTORE GENERALE (Avv. Mario Fiorentino) 4
5 ALLEGATO A La prova attitudinale consiste in una prova teorico-pratica e in un colloquio ed è mirata a verificare il possesso da parte del candidato di adeguate conoscenze sugli argomenti oggetto della stessa. Gli oneri per l’attuazione della prova attitudinale sono a carico dell’ interessato (art. 25 D.Lgs. 9 novembre 2007 n. 206). In caso di esito sfavorevole o di mancata presentazione dell’interessato senza valida giustificazione, la prova non può essere ripetuta prima di sei mesi (art. 23, comma 2, D.Lgs. n. 206/2007). PROVA PRATICO-ATTITUDINALE: 1. TAGLIO CLASSICO MASCHILE: detersione dei capelli, taglio, sfumatura, basette. Rifinitura da eseguire solo a forbice. Acconciatura a phon. 2. RASATURA DELLA BARBA: preparazione, rasatura con rasoio a lama. Trattamento dopo barba. 3. TAGLIO MODA MASCHILE E FEMMINILE: detersione dei capelli, divisione in sezioni della capigliatura. Esecuzione di tagli a mano libera (taglio geometrico, a strati progressivi, ecc.) Esecuzione di tagli scolpiti a rasoio ed a tondeuse. 4. TECNICHE DI ACCONCIATURA: messa in piega (con spazzola e phon, ferri caldi, diffusore, casco, ecc). Realizzazione della ondulazione ad acqua (a mano, con bigodini, con la tecnica dei ricci piatti, ecc.) Brushing e touching dei capelli. Realizzazione di acconciature da giorno, sera e per cerimonia. 5. TRATTAMENTO CHIMICO-COSMETOLOGICO: detersione dei capelli, impacchi, creme, lozioni per la ristrutturazione del capello. Esecuzione della permanente e della contropermanente. Realizzazione di riflessature, tinture, meches, colpi di sole. COLLOQUIO: la prova orale verterà sulle materie oggetto della prova pratica – attitudinale, nonché su domande aventi ad oggetto le seguenti materie: Organizzazione e mantenimento dell’ambiente di lavoro nel rispetto delle norme igieniche, di sicurezza sul lavoro e ambientale; identificazione di situazioni di rischio potenziale La prova attitudinale è organizzata dalla Regione Veneto, presso una struttura da essa individuata. Il candidato, per essere ammesso a sostenere la prova, presenta apposita domanda alla Regione Veneto. La Regione ammette il candidato a sostenere la prova, comunicandone luogo e data, al recapito da questi indicato nella domanda, con almeno 20 giorni di anticipo (o più breve termine individuato in accordo con l’interessato, se a quest’ultimo più favorevole). Lo svolgimento della prova è presieduto da una commissione costituita dalla Regione, che può fare riferimento, per la composizione della stessa, alle proprie norme in materia di esami di qualifica. Il richiedente deve presentarsi alla prova munito di valido documento di riconoscimento. La prova si svolge in lingua italiana. La prova si intende superata se, a conclusione della stessa, la commissione d’esame esprime parere favorevole e dichiara idoneo il richiedente. In ogni caso il giudizio della commissione deve essere adeguatamente motivato. La commissione d’esame comunica l’esito della prova con apposito verbale alla struttura regionale competente, la quale rilascia al richiedente attestazione dell’avvenuto superamento e ne dà comunicazione a questo Ministero. Il decreto ministeriale di riconoscimento, accompagnato dall’attestazione regionale di avvenuto superamento della prova d’esame costituisce titolo per consentire al candidato, secondo le modalità di legge, di avviare l’attività per la quale possiede la qualifica. 5
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